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Autore: My Pride    03/11/2021    0 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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The way you love me (Heart and soul, so completely) Titolo: The way you love me (Heart and soul, so completely)
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1465 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Fluff

Avvertimenti: What if?, Slash
Just stop for a minute and smile: 30. "Tanto ormai ho perso la concentrazione..."
Una volta nella vita: 6. Fare una serenata sotto la finestra di una persona di cui sei innamorato/a


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Era stata una settimana terribile.
    Gli ultimi esami all'università, il suo lavoro part-time alle Wayne Enterprises, le ronde come Redbird e le missioni con suo padre avevano succhiato la maggior parte del suo tempo, e non ricordava nemmeno quante ore fosse riuscito a dormire negli ultimi quattro giorni. Aveva mangiato qualcosa da asporto di cui vagamente ricordava il sapore e bevuto solo caffè - e adesso capiva perché Drake lo facesse in continuazione -, e adesso se ne stava a braccia conserte sul suo saggio, troppo stanco per scrivere e troppo stanco anche solo per provare a rileggere le ultime righe.
    Non che avesse davvero bisogno di studiare quella roba, avendo preso diversi dottorati grazie alla Lega degli Assassini... ma fingere di essere un normale ventenne, soprattutto per mantenere la facciata dell'erede della fortuna dei Wayne, era ancora più stancante del passare ore chino su degli stupidi libri universitari.
    Fu un picchiettare alla finestra che richiamò la sua attenzione e, con una palpebra mezza aperta, sollevò la testa dai fogli su cui si era quasi addormentato mentre assumeva un'espressione stranita. Chi diavolo avrebbe potuto bissare al quindicesimo piano del suo app... oh, giusto. Doveva essere davvero scollegato se aveva davvero pensato di porsi una domanda del genere.
    Trattenendo uno sbadiglio, Damian si scompigliò i capelli e si alzò per attraversare il soggiorno, ritrovandosi ad osservare, attraverso i doppi vetri, la faccia sorridente di Jon che ricambiava il suo sguardo. «Che ci fai qui, Kent?» gli domandò prima ancora di aprire la finestra, vedendolo poi entrare e poggiare tranquillamente la punta degli stivali sul pavimento.
    «Ho pensato che avresti gradito una pausa», replicò sornione, sollevando una busta che recava il nome del ristorante cinese a due isolati da lì.
    «Avrei ordinato qualcosa».
    «Prima o dopo essere crollato a dormire?»
    Punto sul vivo, Damian borbottò qualcosa e gli strappò quella busta dalle mani, soprattutto quando il suo stomaco gorgogliò e lo imbarazzò oltre ogni dire; Jon ebbe la decenza di non scoppiare a ridere sguaiatamente, ma non riuscì comunque a frenare la risata che gli sfuggì dalle labbra e alla quale Damian rispose con un grugnito, dirigendosi verso il tavolino per cominciare a tirar fuori la sua cena.
    Jon cercò di nascondere il sorriso che ancora aleggiava sulle sue labbra e si ficcò le mani nelle tasche dei jeans mentre si avvicinava a lui, ma fu a quel punto che i suoi occhi catturarono la familiare figura della chitarra di Damian. Non la vedeva da una vita. «Oh, non credevo suonassi ancora!» esclamò entusiasta.
    Damian, che aveva appena afferrato con le bacchette un involtino primavera, si strinse nelle spalle. «Mhnr. Volevo scaricare un po' di stress, ma ho avuto altro da fare. In realtà dovrei accordarla», ammise, e gli occhi di Jon parvero illuminarsi in risposta.
    «Ti spiace?»
    «...basta che non rompi le corde».
    «Sarò delicato. Riesco a controllare la mia super-forza, ricordi?» rimbeccò con un sorriso, afferrando la chitarra per andare a sedersi sul davanzale; pizzicò un po' le corde e cominciò a regolare la chitarra tramite le chiavette, ascoltando le note giuste rima di strimpellare un accordo e accertarsi che i suoni corrispondessero prima di gettare un'occhiata a Damian. «Ehi, D», lo chiamò, attirando la sua attenzione proprio mentre stava mordendo quell'involtino. «Ti da fastidio se suono qualcosa?»
    Damian sbatté le palpebre per un momento, inclinando il capo di lato prima di dar vita ad un buffo suono dal fondo della gola. «Mhnr. Tanto ormai ho perso la concentrazione. E poi sarà sicuramente meglio delle sirene della polizia e del caos delle strade gothamite», affermò, dando implicitamente a Jon il consenso di farlo.
    Con un sorriso da un orecchio all'altro, caldo e luminoso come il sole, Jon si sistemò meglio quella chitarra in grembo e cominciò a pizzicare un po' le corde, cercando di ricordare bene la melodia prima di intonare quella canzone; le note dolci e delicate di quella musica riempirono l'appartamento, immergendoli in una bizzarra bolla carica d'attesa. «I like the feel of your name on my lips», canticchiò sottovoce, e Jon poté benissimo sentire, anche senza vederli, gli occhi di Damian fissi su di sé. «And I like the sound of your sweet gentle kiss».
    Forse era stupido... eppure, quasi stesse seguendo il ritmo del suo cuore, anche quello di Damian aveva accelerato un po' qualche battito, ma Jon diede la colpa al fatto che quella, seppur country, era pur sempre una canzone d'amore.
    «The way that your fingers run through my hair,» continuò con un timbro più alto, acquistando poco a poco dimestichezza mentre le dita si muovevano rapide e sicure sulle corde con la dovuta pressione, senza esagerare per non rischiare di romperle. «And how your scent lingers even when you're not there».
    Contro ogni sua aspettativa, per quanto avesse sentito Damian borbottare qualcosa come «Mi farai venire il diabete» a causa delle parole così sdolcinate della canzone, Jon non venne comunque interrotto, continuando a suonare senza freni e con maggior sicurezza, tanto che, strofa dopo strofa e accordo dopo accordo, aveva persino sollevato il capo per ricambiare lo sguardo di Damian, perdendosi nei suoi profondi occhi verdi ad ogni parola che usciva dalle sue labbra.
    La penombra dell'appartamento rendeva l'atmosfera calda e intima, le note si susseguivano l'una dopo l'altra e sembravano aver inghiottito tutti i suoni circostanti, come se in quel momento esistessero solo lui, Damian e quella musica che quella vecchia chitarra stava creando tra loro. Per quanto stessero ufficialmente insieme da solo tre mesi - lo scoccare del ventesimo compleanno di Damian, a voler essere precisi -, Jon conosceva Damian da quando aveva dieci anni e negli ultimi tempi avevano capito che l'affetto che li legava non era soltanto amicizia. Avevano avuto entrambi le loro esperienze ed entrambi avevano finito per scottarsi, ma c'erano sempre stati l'uno per l'altro e l'amicizia si era infine trasformata in qualcosa di più nell'ultimo anno. E nessuno dei due si era pentito di aver confessato all'altro quei sentimenti, per quanto l'avessero fatto con imbarazzo e sbottandosi contro.
    «Sapevo che eri un romantico perso, J», si fece infine sentire Damian non appena le note scemarono e la canzone, della quale aveva cantato solo qualche strofa, finì. «Ma non credevo potessi suonare cose così sdolcinate».
    Imbarazzato, Jon ridacchiò e si massaggiò dietro al collo. «Suonavo questa canzone con papà», ammise con una punta di nostalgia. «Diceva che un giorno avrei capito il significato delle sue parole... e che avrei trovato qualcuno di davvero speciale con cui condividerla», sussurrò, e nel dirlo guardò Damian dritto negli occhi, vedendolo dar vita ad un'espressione stranita prima che, con un pizzico di imbarazzo, distogliesse lo sguardo e borbottasse qualcosa fra sé e sé.
    «Non sono tipo da questa roba, J. Lo sai. Dimostro i miei sentimenti a modo mio», affermò schietto, incrociando le braccia al petto; e fu a quel punto che, tenendo stretta a sé la chitarra, Jon fluttuò dolcemente verso di lui, ricominciando a suonare.
    «But I love the way you love me», riprese a cantare con un sorriso dipinto sulle labbra, ignorando le sopracciglia corrugate di Damian. «Strong and wild, slow and easy. Heart and soul, so completely».
    «...hai intenzione di cantarla tutta?»
    «And I like the way your eyes dance when you laugh», replicò Jon in risposta, con le dita che continuavano a muoversi sulle corde, e Damian si arrese all'evidenza.
    Quella notte Jon aveva davvero intenzione di distrarlo in quel modo ma, internamente, sorrise senza darlo a vedere mentre si concentrava sulle parole e sulle note a cui Jon stava dando vita, cercando comunque di mantenere un'aria composta e saccente come suo solito mentre quello scemo innamorato si accomodava accanto a lui, la chitarra ben stretta e la bocca carnosa di Jon che lasciava fluire quelle strofe.
    «And I could list a million things I love to like about you». Jon chinò il capo verso di lui, e Damian sentì il calore del suo respiro ad un soffio delle sue labbra, provocando dietro la sua schiena un piacevole formicolio. «but they all come down to one reason I could never live without you».
    Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Allungando entrambe le mani verso Jon, Damian affondò le dita fra i suoi capelli spettinati dal vento e lo attirò contro di sé, zittendolo con un bacio a metà della strofa successiva; Jon mugolò fra le sue labbra, ma non si tirò indietro, facendo scivolare invece con attenzione la chitarra oltre il divano prima di avvolgere un braccio intorno ai fianchi di Damian mentre le loro lingue si intrecciavano in preda alla passione.
    Il resto della canzone avrebbe potuto aspettare.
 




«I love the way you love me»





_Note inconcludenti dell'autrice
Forse questa è stata la one-shot più diabetica che abbia mai scritto finora. Ad ogni parola tossicchiava zucchero qui e là, quindi spero di non aver ucciso nessuno con tutta questa nube zuccherosa che si innalzava davanti agli occhi
Ovviamente, per quanto Damian apprezzi, non è un romanticone perso come Jonno, quindi dovevo farlo per forza un po' sulle sue perché... oh, insomma, è pur sempre Damian. Ha i suoi modi per esprimere amore e lo dice lui stesso, lol
Comunque. La canzone in questione è
«I love the way you love me» di John Michael Montgomery, una country love song degli anni '90 che andava piuttosto di moda a quei tempi. Sì, Jonno è un romantico perso. Lo ripeto
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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