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Autore: sg199885    03/11/2021    5 recensioni
STORIA INTERATTIVA (ISCRIZIONI MOMENTANEAMENTE CHIUSE) Una nuova minaccia grava sul mondo: due perfidi cattivi, da far impallidire Papillon, stanno cercando il miraculous che spezza i sortilegi per liberarsi dalla loro prigionia.
La custode dei miraculous che vive in Italia sta cercando nuovi portatori per la battaglia imminente.
Chi saranno i nuovi eroi di Roma? Sarete voi a deciderlo!
"...io sono l’ultima superstite della mia generazione, e per far sì che i poteri degli altri due custodi assopiti si risveglino devo creare una situazione di pericolo: l’assenza di almeno uno dei tre custodi; per essere più chiara, per permettere a voi eroi, di trovare il libro magico che vi permetterà di scoprire tutti i vostri poteri e le profezie antiche che vi guideranno nella vostra battaglia, io devo andare incontro alla morte.-
- allora non è stata uccisa, si è sacrificata… - dedusse la più piccola mentre già le lacrime le rigavano il volto.
- non piangete per me, ho avuto una vita lunga e piena, e non escludo di poterci incontrare ancora una volta… non dimenticate una cosa, giovani guerrieri della giustizia: finché resterete insieme, finché combatterete come una cosa sola, nessun nemico potrà sconfiggervi! – li incoraggiò, - rendetemi fiera di voi!"
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12:

TOTAL ECLIPSE OF THE HEART
 
Tengu pizzicò le corde del suo shamisen* e da esso risuonò una dolce musica e, insieme ad essa, cinque sottili linee di luce violacea che svolazzarono, sinuose, parallelamente nell’aria.
- TREDICESIMO SIGILLO! – sospirò l’eroina e il magico pentagramma volò ancora più lontano, inseguì e catturò le due bolle, una vermiglia e l’altra nera come la pece, che si erano liberate dalla distruzione del soldato nero; imprigionate le due sfere, esse si trasformarono in note sul pentagramma che ritornò all’interno dello strumento musicale.
- se continueremo a catturare i frammenti di energia che utilizzano per costruire i loro sgherri, ben presto delle loro anime non rimarrà nulla. – sentenziò la donna.
- non essere ingenua, sai benissimo che il sigillo si è indebolito nel tempo, molto probabilmente l’energia che hai appena catturato proveniva dalle anime di due poveri innocenti… - la riportò coi piedi per terra Simba wa moto.  – senza contare i quattro ragazzi ch e ha raggirato per portarli dalla sua! – rincarò la dose.
- la sconfiggeremo, noi due, insieme. – ribadì truce Tengu.
- proprio non vuoi dare una possibilità ai giovani eroi, eh? – la punzecchiò il leone.
- hanno fallito, hanno perso il Miraculous della Colomba, e con esso gran parte delle nostre speranze di vittoria! – ruggì il corvo stizzito. – non meritano la mia fiducia. – concluse spiegando il suo mantello alato, per spiccare un salto e planare nella notte.
- ufff… - sbuffò il leone grattandosi un orecchio, - che noia, mi tocca ancora una volta il lavoro pesante, e dire che dovrebbero essere le donne a faticare!** -


 
***
 
Nel retro del Camilla’s Store l’atmosfera era carica di tensione: i quattro eroi osservavano in silenzio i propri kwami mangiucchiare senza troppa voglia, mentre la proprietaria si era barricata nel suo appartamento e non sembrava voler uscire per nessun motivo al mondo.
- devi essere molto stanco, amico mio… - sospirò Diego carezzando la testolina di Aares; l loro risveglio gli eroi avevano visto Fiore priva del suo Miraulous e si erano domandati cosa fosse successo, quindi le creaturine avevano spiegato loro che, nel momento in cui i nemici sfilavano la corona d’oro della colomba, avevano raccolto le ultime forze per far risuonare insieme le sei stelle, sprigionare un grande luce e mettere in fuga i quattro super-cattivi prima che scoprissero la vera identità della loro amica e rubassero anche i loro gioielli.
- ehi! – prese la parola Andrea alzandosi in piedi, - cosa sono quei musi lunghi? Ok, abbiamo perso, ma non siamo mica spacciati, dobbiamo rialzarci e continuare a combattere, coraggio! – spronò i suoi amici.
- cosa sono quei musi lunghi? COSA SONO QUEI MUSI LUNGHI?! – sbottò spazientito Diego, - non so se ti è chiaro, abbiamo perso l’unico Miraculous che ci permetteva di sconfiggere i soldati neri, i nostri nemici ci hanno umiliato alla grande e la nostra leader è rinchiusa in camera sua in stato catatonico, mi dici che c’è da essere così ottimisti? – la aggredì.
Andrea rimase shockata ed immobile difronte all’argentino che la fissava con occhi iniettati di rabbia, con le lacrime che già le pizzicavano gli occhi.
- ehi, lasciala in pace! – ringhiò a sua volta Davide, inserendosi tra i due per fronteggiare l’altro ragazzo, determinato come mai era stato prima.
- adesso basta! – urlò sull’orlo del pianto Luna, attirando l’attenzione di tutti su di se, e vedendo la più piccola che cercava in vano di trattenere il suo dispiacere, fece cadere tutti in un silenzio colpevole.
Fu proprio in quel momento che Andrea si rese conto che erano davvero stati sconfitti, ma non perché non avevano più Leevy con loro, ma perché i nemici erano riusciti a dividerli… doveva fare qualcosa, ed in fretta, il compito di tenere tutti uniti era il suo, e doveva escogitare qualcosa in fretta.
- è il momento che voi sappiate la verità. – prese la parola Palmm, - dobbiamo dirvi tutto ciò che sappiamo sui nostri nemici. –
- perché avete aspettato fino a ora? – si interrogò dubbioso Davide.
- vedi… - spiegò placidamente Chopper, - spesso ciò che si ignora non può farci del male, volevamo solo proteggervi! –
- i nostri nemici – continuò il gufetto, - sono la Dama Nera e il Cavaliere di Rubino, essi sono stati in tempi passati due grandi eroi, proprio come voi. –
- quindi posseggono anche loro dei Miraculous? – dedusse Andrea.
- non più – la corresse Moon, - quando hanno scelto la via del male gli shono stati tolti, e per punire i loro crimini shono stati maledetti. –
- maledetti? – chiese Luna che non ci capiva, ormai, più un fico secco.
- su di loro è stato lanciato un potente incantesimo: sono stati condannati a restare in eterno imprigionati in un luogo segreto, né vivi né morti, con il divieto assoluto di potersi toccare, perché il loro amore li aveva condotti alla via del male. – raccontò solenne il Kwami della Visione.
- che cosa crudele… - realizzò sconcertata la più piccola.
- mai crudele come la colpa di cui si sono macchiati in vita… - si difese Palmm.
- Palmm… di che colpa si sono macchiati? – chiese timoroso Davide.
- omicidio. – svelò tetro e tutti rimasero senza parole, tutti tranne Diego, nella cui testa risuonavano ancora parole per lui ben più minacciose…
“il loro amore li aveva condotti alla via del male”

 
***
 
Ce l’avevano fatta, avevano vinto. Il suo piano aveva funzionato alla perfezione, e per quei quattro eroi da strapazzo non c’era stato scampo… se solo i suoi “compagni” non fossero stati dei fifoni assurdi e non fossero scappati come conigli alla vista di una debole luce, adesso lui avrebbe tutti per se i poteri di ben sette Miraculous.
Quella notte tuttavia i pensieri che affollavano la mente del giovane Matteo erano un’infinità: si chiedeva come stesse il suo amico Edenn, se la corona d’oro fosse già nelle mani della Dama Nera e che cosa avrebbe comportato… era libera ormai? Avrebbe dovuto guardarsi le spalle più di quanto non stesse già facendo? Stava mettendo in pericolo i suoi fratelli?
- è un vizio allora quello di andare in giro di notte… - lo interruppe una voce alle sue spalle e, girandosi di soprassalto, incontrò il sorriso smagliante di Mason.
- che cavolo ci fai qui? Mi stai seguendo forse? – si interrogò il moretto fin troppo agitato per i suoi standard.
- rilassati, non sono uno psicopatico, semplicemente è la strada che faccio per tornare a casa… -  lo rassicurò il maggiore, - è il destino che ci fa incontrare! – continuò poi avvicinandosi sinuosamente. – che ne dici di invitarmi di nuovo a casa tua? Domami mattina potrei preparare i waffle, sono sicuro che quei due mostriciattoli li adorerebbero! – propose.
Quando il cervello di Matteo metabolizzò quella frase, qualcosa in lui scattò come una sorta di meccanismo pre-impostato. “Domani mattina”, “colazione”, “mostriciattoli”, tutte quelle parole risuonavano di una familiarità e complicità che altro non facevano che mettergli addosso ansia a preoccupazione.
Non poteva permettere che Mason si invischiasse nella ragnatela di guai che era la sua vita…
- Senti… - sibilò il ragazzo, - non so cosa tu ti sia messo in testa, ma qualsiasi cosa tu stia macchinando è solo nella tua testa! Tu hai scelto di dormire nel mio letto, fare lo scemo con i miei fratelli e metterti a fare la mammina, le mie intenzioni erano semplicemente quelle di portarti a letto, né più né meno, avresti dovuto rivestirti e sparire come ogni altro bell’imbusto mediamente intelligente del mondo! – gli sputò in faccia,
- o… ok. – commentò Mason dopo un primo momento di shock, con un sorrisetto amaro, - chissà che mi ero immaginato… hai ragione tu, era tutto nella mia testa… allora… allora ci vediamo a lavoro, ciao e… buonanotte. – gli disse indietreggiando fino a voltargli le spalle e sparire nella notte.
Non avrebbe mai immaginato che leggere il dolore in quei begli occhi chiari gli avrebbe spezzato il cuore in quel modo… ma doveva farlo, doveva proteggere Mason da quel demonio che in fondo in fondo era…
“Ti starò sempre accanto… “pensò amaramente il moro, “sarò il tuo diavolo custode”.


 
***
 
In quella notte, mentre gli eroi si leccavano le ferite nel retro di un anonimo negozietto di abiti, mentre con dolore Matteo spezzava il cuore dell’unico ragazzo che aveva provato a guardare dietro la sua maschera, Idra era ancora pellegrino nella notte e, tra le colonne del Pantheon, passeggiava rigirandosi la corona d’oro tra le mani. Qual era davvero il significato di quel gioiello? Chi era davvero quella donna inquietante? Che cosa stava per fare?
- qual buon vento… - sibilò una voce vellutata alle sue spalle, rivelando la figura della Dama velata.
Kyros si voltò e cercò di scrutare il suo volto attraverso la pesante veletta mentre quella si avvicinava con passo tetramente cadenzato dei tacchi alti; difronte al sottoposto, la donna rimase ritta in attesa, finché Idra non si inginocchiò ai suoi piedi e le porse il gioiello. Anche attraverso il pesante drappo scuro, il ragazzo intravide un luccichio folle nei suoi occhi e rabbrividì.
- Ottimo lavoro, mio fedele alleato, adesso sei libero, attendi il mio ritorno con la tua ricompensa. – spiegò asciutta afferrando la corona e voltandogli le spalle.
Kyros fece qualche passo indietro, poi spiccò un salto e arrivato sul tetto del grande tempio, si ritrasformò e fissò lo sguardo in quello divertito del suo Kwami.
- Ottimo lavoro, ragazzo. – gli disse soddisfatta la creatura.



 
***
 
Da quando era diventata un’eroina, era ormai un’abitudine per Luna trasformarsi di notte, sgattaiolare da casa mentre suo padre e le sue sorelle dormivano profondamente e rimanere sola con i suoi pensieri davanti alla meravigliosa Roma notturna. Quella sera i pensieri erano più del solito, alle sue normali ansie e paranoie da adolescente e preoccupazioni da neo-supereroina si aggiungeva il dolore ed il rimorso per la bruciante sconfitta subita. Avevano fallito, tutti insieme, eppure Luna non riusciva a non ritenersi responsabile… non era riuscita a fare la differenza nonostante i suoi nuovi poteri, e si sentiva assolutamente inutile.
Mentre saltava da un palazzo all’altro, notò in un vicolo un gruppo di giovani ragazzi, non propriamente sobri, che schiamazzavano; avvicinatasi a quel marasma, notò un altro ragazzo steso a terra, in mezzo ai sacchi della spazzatura, che cercava a fatica di rialzarsi. Aguzzando la vista, notò il colore scuro della sua pelle e immediatamente capì ciò che stava succedendo: quel branco di idioti lo aveva pestato perché era “diverso” e un moto di rabbia sconvolse il suo cuore… doveva agire, doveva dar loro una lezione, doveva difendere la giustizia! Ma… ma ne era davvero in grado? Lei che era solo un’adolescente, e un’eroina discutibile? Mentre queste paure la paralizzavano, giunse nel vicolo un altro ragazzo dalla pelle scura, alto 1.80 m, di corporatura proporzionata ma non massiccia, occhi profondi scuri che denotano una saggezza antica, capelli lunghi alle spalle acconciati con i dread. Indossava jeans sdruciti e una maglietta sportiva, al collo gioielli molto colorati, braccialetti ai polsi e orecchini ai lobi delle orecchie. Immediatamente il nuovo arrivato atterrò uno di quegli idioti con un destro formidabile, e si difese quando gli altri gli si avventarono contro insultandolo. Vedere quel ragazzo, totalmente normale, buttarsi nella mischia per difendere un debole, fece rinascere in lei un rinnovato spirito battagliero e, condensando tutto il suo potere, si concentrò per catturare i malfattori con i suoi poteri telecinetici appendendoli, sospesi, al lercio muro del vicolo.
- Io sono Owl Maiden, e nessuno compirà azioni malvagie sotto i miei occhi senza venire punito! – ringhiò l’eroina atterrando, con un salto, su un cassonetto, quindi sciolse la sua morsa e quelli caddero al suolo per poi scappare via impauriti.
Mentre Luna riprendeva fiato, l’eroe della strada aiutò la vittima a rialzarsi, gli asciugò premurosamente il sangue che sgorgava dal labbro spaccato.
- Non preoccuparti, da ora in poi ci sarò io a vegliare su questa città, proteggerò te e tutti quelli come te che vengono discriminati, abusati ed esclusi. – promise solennemente Owl Maiden e il ragazzo, timidamente, rispose “grazie” e riprese la sua strada.
- grazie anche a te, se non ci fossi stato tu non so cosa sarebbe accaduto… - si rivolse poi al misterioso giovane uomo.
- non ringraziarmi, è senza il tuo aiuto che sarebbe andato tutto in vacca! – scherzò quello, - io ho solo fatto il mio dovere di uomo… sai, a volte non sono i poteri a fare la differenza, quanto la verità che hai nel cuore… e un po’ di fortuna! – continuò facendole l’occhiolino.
- allora forse il problema è in fondo al mio cuore… - si rattristò la giovane eroina.
- io ho visto un cuore bellissimo… forse devi solo recuperare il tuo centro… ciò che rende te diversa e speciale rispetto a tutti gli altri eroi del mondo! – gli disse misterioso voltandole le spalle, e sparendo come un felino nell’oscurità dei sobborghi della Città Eterna.
- ciò che mi rende unica… - rifletté Luna, poi un lampo di genio la colse…
- ma certo! –
 

***
 
La mattina seguente Vaen entrò nella palestra del dojo e vide Aurora seduta per terra in un angolo…
Eccola lì, la sua migliore amica… sicuramente l’avrebbe squadrata dalla testa ai piedi ed immediatamente le avrebbe chiesto cosa cìera che non andava, dato che non era mai stata capace di nasconderle nulla… come glielo spiegava che era incazzata, delusa ed amareggiata perché aveva, del tutto casualmente tra l’altro, visto in TV la sera prima lo stesso bell’imbusto mascherato che le aveva promesso di farla diventare speciale combattere un mostro fianco a fianco con un’altra eroina? Semplicemente non avrebbe potuto, e questo non faceva altro che renderla ancora più nervosa.
- ciao… - disse semplicemente sedendosi al fianco della bionda.
- ciao. – rispose semplicemente apatica Aurora. Nessuno sguardo indagatore, nessun “che cosa c’è che non va”…  la sua amica la stava semplicemente ignorando.
- sei scappata mentre mi stavo ancora facendo la doccia, ieri… - la punzecchiò.
- c’è stata un’emergenza, dovevo fare una cosa molto importante. – si giustificò la bionda.
- beh, spero che almeno sia andato tutto bene. – commentò la tailandese senza troppo interesse.
- in verità è andato uno schifo, ma non sembra che te ne freghi più di tanto! – ribatté a tono Aurora alzandosi in piedi, facendo per andarsene.
- se magari mi avessi detto cosa succedeva in quel momento, invece di dartela a gambe e lasciandomi lì come una cretina, forse avrei potuto aiutarti! – le urlò dietro piena di risentimento Vaen, mentre l’amica sbatteva la porta alle sue spalle.
- ma perché più nessuno sembra fidarsi di me… - sospirò riaccucciandosi al suolo, stringendo le ginocchia al petto.


***
 
Greta Manni e suo marito Hans si trovavano davanti una vecchia e diroccata chiesa, in piedi ed in silenzio da una manciata di minuti. Era quello il momento della verità, mentre tra le mani stringevano la corona d’oro della liberazione, di mettere fine alla prigionia che li accomunava da settecento lunghi anni.
- È il momento. – annunciò solenne la Dama Nera sollevando in alto il gioiello, - è arrivato il giorno della vendetta! – proclamò alzando il braccio che stringeva la corona, ed essa si mise subito a brillare intensamente, - oh potente manufatto antico, tu che in te racchiudi il potere di spezzare ogni vincolo e catena, rompi il sigillo di questa chiesa! – domandò solenne e subito una scossa di terremoto fece tremare le porte della cattedrale diroccata e avvolta dall’edera selvatica, poi, il silenzio.
- che succede?! – domandò stranito l’uomo al suo fianco quando la luce si placò.
- pffff pensavate davvero che sarebbe stato così semplice? – gongolò un esserino piccolopiccolo, imprigionato in una bolla nera di energia, - se pensavi davvero, carina, che fossimo così stupidi da rinchiuderti con un incantesimo che avesse una chiave tanto banale? – la prese in giro Leevy.
- tu… - ringhiò furiosa la Dama Nera avvicinandosi pericolosamente alla creaturina, che ora tremava spaventata, - pagherai questo affronto! -

***
 
La notte precedente era stata intensa e tesa per tutti, per Fiore che ancora non accettava la mancanza di Leevy, per Andrea che per la prima volta non si sentiva più parte di un gruppo, per Diego che dentro di se covava rabbia e paura e per Davide che era stufo di fare la vittima, e anelava riscatto. La notte precedente non era stata solo quella della sconfitta, era stata quella che li aveva divisi, per questo l’sms di Luna la mattina seguente li aveva lasciati tutti dubbiosi, ma alla fine avevano ceduto alle insistenze della più piccola e si erano riuniti nonostante l’imbarazzo di essere tutti insieme dopo la furiosa litigata.
- Ehi… - ruppe il ghiaccio Andrea sedendosi vicino ad una Fiore spenta ed apatica, - come stai? – chiese.
- male. – le rispose asciutta, - era la mia migliore amica e non l’ho protetta… lei c’è stata per me, ma io? –
- dai, non dire così. – la consolò l’amica avvolgendola in un caldo abbraccio, mentre la campanella sulla porta del negozio chiuso suonava annunciando l’ultima arrivata.
- ciao a tutti! – esultò Luna.
- ma che hai da essere tanto allegra? Se non ricordo male siamo ancora nella merda… - chiese scettico Davide.
- ancora per poco. – annunciò soddisfatta, - almeno credo… spero. – rettificò poi grattandosi la testa.
- vorresti spiegarti? – insistette il cervo.
- vedete… - incominciò la minore, - ho pensato all’ultimo scontro e ho avuto un flash della mia battaglia con quello che aveva il potere del Serpente, e mi sono ricordata di aver avuto una visione di lui non trasformato, di spalle davanti ad un grosso libro che sembrava essere antico ed emanava un’energia strana, non lo potrei mai riconoscere perché di lui ho visto solo un grande tatuaggio, ma sono quasi sicura che quel libro sia… -
- il Grimorio degli Incantesimi! – dedusse Davide, ma riflettendo il suo entusiasmo si spense, - fantastico, questo vuol dire che hanno già trovato e derubato, nella migliore delle ipotesi, uno dei due Custodi… -
- questo non lo so, ma sono certa che se esiste una possibilità di riportare Leevy a casa, è il quel libro! – continuò entusiasta la ragazzina.
- ma come facciamo a prenderlo se non sappiamo chi lo possiede? – chiese dubbiosa Andrea.
- è qui che arriva il bello… ho pensato che non serve trovare fisicamente il libro… dopotutto quando il fratello di Fiore era in mano ai malvagi non abbiamo trovato fisicamente il suo corpo, ma la sua anima nel Piano astrale. – ricordò.
- quindi pensi di poter raggiungere il libro solo con il tuo spirito viaggiano attraverso il Piano astrale? – cercò di capire la ragazza-lupo.
- esatto, ma per fare questo mi serve il tuo potere di “fiutare” chi possiede i Miraculous… ricordo a memoria la vibrazione dell’energia di quel cattivone, ma non sono sicura di poterla trovare senza aiuto. – chiarì la piu piccola.
- allora basterà unire i poteri del Lupo e della Civetta, - dedusse pratica la mora facendo per sfilarsi il bracciale, ma fu interrotta dalla rossa:
- no! – la fermò, - non sono i poteri che devono unirsi, ma noi. – disse convinta alzandosi in piedi con una nuova luce di determinazione negli occhi, - lo abbiamo fatto una volta insieme e lo faremo ancora.
- prendo le candele! – esultò il Cervo.
- io i gessetti colorati per disegnare il cerchio magico! – gli fece eco Diego e, mentre tutti si muovevano concitati, una lacrima scese sulle guance della stilista: erano ancora insieme nonostante tutto.


***
 
Pochi minuti dopo, erano tutti con il fiato sospeso, osservando Owl Maiden e Silver Claw sedute a gambe incrociate nel cerchio di candele, che si tenevano per mano.
- Pronta? – chiese la più grande e l’altra annuì, quindi richiamò il suo potere, - RICHIAMO DEL BRANCO! – e una luce verde smeraldo le avvolse entrambe-
- lo vedi? – chiese la civetta alla ragazza-lupo che, ad occhi chiusi, riviveva nella mente lo scontro con Idra.
- si… - ammise, sorpresa l’altra.
- allora portami da lui…. OCC
HIO ASTRALE! –

Luna si sentiva fluttuare ne vuoto, era come essere immersa in una grande piscina piena di acqua densa e pesante… aprì gli occhi e mise a fuoco, davanti a se, la faccia arcigna di medusa che la trafiggeva piuttosto incazzosa.
Ce l’avevano fatta, era lì, dietro al suo nemico, poteva spiarlo inosservata, doveva solo nuotare contro quella forza che la faceva galleggiare e spingere lo sguardo un po’ più in là…
Il ragazzo stava sfogliando pigramente il grande tomo, non riusciva a mettere a fuoco il suo viso, ma poteva vedere chiaramente quelle parole scritte in una lingua sconosciuta.
Merda. merdamerdamerda. Non riusciva a capire un tubo di ciò che leggeva… Luna iniziò ad agitarsi, come se stesse affogando e, incredibile da dire per una che in quel momento non aveva un corpo, cadde.
Quando riaprì gli occhi non sentiva più quella forza spingerla lontano, era tornata solida… corporea e… sentiva la ruvidezza della carta tra le dita… guardò il libro e improvvisamente le parve di capire ciò che stesse leggendo, ma come cavolo era possibile?
“Non devi fidarti di lei, ti stai mettendo in pericolo!”
Aspetta un attimo, quel coso parlava?
- che cosa ne sai tu, sei solo un insieme di pezzi di carta! –
Aspetta un altro attimo, lei aveva appena risposto?! Aveva sentito quelle parole fuoriuscirle dalla bocca senza poterle controllare, ma in che diavolo di casino si era cacciata?
“modera i termini ragazzino, e porta rispetto alle persone più grandi di te!”
Ah. Si incazzava pure il libro… e le aveva appena dato del maschio?! Che libro maleducato.
Poi improvvisamente, sfogliata un’altra pagina lesse un titolo che la fece illuminare: rituale per la riunione delle stelle, diceva.
Eccolo, era lì! Iniziò a leggere quando, senza che potesse comandarla, la sua mano voltò la pagina e Luna si oppose con tutte le sue forze perché ciò non accadesse, ma non ci riuscì e, improvvisamente, sentì una forza afferrarla per le spalle e trascinarla indietro, fuori da quel corpo, e poi fu il buio.

-Ah! – espirò Owl Maiden rinvenendo.
- non respiravi più! – le disse, preoccupata, Fiore.
- credo di aver appena avuto un’esperienza extracorporea… - la informò la più piccola abbastanza confusa, - anche se non ho la minima idea di come ci sia riuscita… - ed evitò di aggiungere il piccolo dettaglio che era accidentalmente “caduta” in un corpo altrui.
- allora? Hai trovato qualcosa? – chiese sulle spine il Cervo. Allora Luna chiuse gli occhi e le riapparse alla mente l’immagine della pagina che aveva adocchiato, e, quando riaprì le palpebre, un sorriso furbo le si dipinse sul volto.
- oh, ci puoi giurare! –

***
 
Il sole stava tramontando su Roma quando i sette eroi si riunirono sulla cima del Cupolone in Piazza San Pietro. Gladiator atterrò portando in braccio una ragazza vestita con una tuta nera ed un pesante casco integrale sul capo.
- E lei è… - chiese dubbioso Dolphy Titan che era stato prontamente reclutato, insieme a Callisto, da Cernuus e Silver Claw. I due ragazzi, Astreo e Andrea, erano particolarmente tristi, insicuri e demoralizzati, eppure era bastato vedere l’euforia di quella strana coppia per far rinascere in loro lo spirito guerriero.
- sono io, White Dove, dichiamo… beh, in borghese… -
- siamo tutti pronti? Avete portato tutti il vostro oggetto più caro? – chiese Owl Maiden che stava attizzando un fuoco bruciando foglie di ulivo.
- si! – risposero in coro, e Fiore fu la prima ad avvicinarsi alla fiamma, - questo bozzetto è stato il primo che ho disegnato in accademia, ero così insicura e poi… ho avuto tanti di quei complimenti che alla fine mi sono convinta che ce la potevo fare… - spiegò accarezzando il vecchio foglio ingiallito prima di lasciarlo bruciare. – per Leevy… -
- per Leevy, lascio la mia collana preferita… mi ha sempre ricordato che in ogni cosa malvagia o brutta cìè sempre una scintilla di luce! – la seguì a ruota Andrea dando alle fiamme la sua collana con lo Yin-Yang.
- per Leevy… - disse Davide lasciando che le sue cuffie nuove di zecca si sciogliessero nel fuoco, - ora non ho più bisogno di rifugiarmi in un mondo ovattato fatto di musica, ora ho degli amici per cui lottare! –
- per Leevy, cedo il mio cavalletto con cui ho iniziato a dipingere, e che ha sorretto tutti i ritratti che vi ho fatto! – annunciò Luna facendolo levitare in mezzo al falò.
- per Leevy… - fece eco semplicemente Diego lasciando cadere una vecchia e sbiadita foto in bianco e nero.
- questa è la collana che mi ha regalato da bambino mia nonna… lei mi ha tenuto con se e mi ha insegnato a riconoscere le stelle nel cielo… non sarei qui con voi se non fosse stato per lei… - spiegò titubante Astreo, gettando con una lacrima il ciondolo nel fuoco.
- questo è il mio… - disse imbarazzata Aurora mostrando un portacipria prima di lanciarlo insieme agli alti, - lo so che sembra stupida, ma quando mi guardo in quello specchio, vedo come sono diventata, quante cose ho affrontato, e mi sento più forte! –
- e ora saremo forti tutti insieme, manterremo fede a tutto ciò che questi oggetti rappresentavano per noi, siete pronti? – chiese Owl Maiden e tutti annuirono.

Supremo fuoco, scintilla sfavillante
Che brilli con il tuo calore accecante
In mezzo alla tempesta e fra le onde del mare
Bruci contro le forze del male
Oggi ti invochiamo
con questo sacrificio ti imploriamo
riporta da noi la settima stella miracolosa
riunisci in noi la luce gloriosa
ovunque dispersa, ovunque sia
riportala qui con la tua magia!


Recitarono in coro mentre la fiamma si faceva sempre più imponente, risucchiava vorticando i sette oggetti sacrificali e brillava dei sette colori dell’arcobaleno, fino a che non si trasformò in una sfera di luce talmente abbagliane che li accecò.
Tutti si coprirono gli occhi con le mani e, quando, per prima, Fiore tornò a vedere dinanzi a se, scoppiò in un pianto liberatorio e disperato.
- finalmente! – cinguettò ansimando un piccolo uccellino, per la fatica di dover reggere la pesante corona dorata, - quella lì voleva tirarmi via tutte le piume! -

***
 
Dopo aver accolto festosi Leevy, i cinque eroi avevano mandato a casa con un sorriso soddisfatto Astreo e Aurora e si erano riuniti al Camilla’s Store per festeggiare, ma non tutti sentivano la festa nell’aria…
Diego stava osservando le figure che il fumo della sigaretta disegnava in aria quando sentì la campanella della porta alle sue spalle suonare e, nel momento stesso in cui si voltò, si trovò avvolto in un caldo abbraccio.
- Sono così felice! – sospirò la rossa inspirando il profumo del maglione del ragazzo.
- e io sono felice per te… non ce la facevo più a vederti in quello stato! – le confidò Diego.
La rossa alzò lo sguardo e fissò lo sguardo negli occhi scuri del ragazzo, poi cercò di alzarsi sulle punte per baciarlo ma prontamente due mani si posarono sulle sue spalle per fermarla, e il suo sorriso sfiorì sul suo volto.
- Diego ma che… - provò a chiedere ma fu immediatamente interrotta dall’argentino:
- aspetta… dobbiamo parlare un attimo. – sospirò il giovane, - tu sei perfetta, e io non credo di essere mai stato tanto bene con qualcuno in vita mia. – le disse.
- però… - lo incoraggiò a continuare, sulle spine, la stilista.
- vedi… nei fumetti si dice spesso che da grandi poteri derivano grandi responsabilità ed ecco, noi abbiamo grandi poteri ed io… io sento di non riuscire ad essere un bravo supereroe finché sto con te, finché tu sarai per me più importante del resto del mondo, e quindi…
- basta così. – lo interruppe Fiore allontanandosi da lui di un passo, la pesante frangia a coprirle lo sguardo chino, - hai ragione, da quando siamo insieme non facciamo che infilare un casino dietro l’altro, e beh… io sono pur sempre il capo quindi ecco…. ti capisco. – gli disse cercando di sorridere, senza però riuscire a trattenere le lacrime, - solo… non diciamolo agli altri – propose, - non rovinare la festa anche a loro. – terminò, amaramente, tornado dentro.
Diego riprese a guardare il fumo che fuoriusciva dalla sigaretta ormai consumata, già pentito di ciò che aveva fatto.

 

***
 
Fiore fissava il suo cocktail, preparato magistralmente dal cameriere spocchioso che lavorava per suo fratello, con poca voglia di berlo nonostante fosse nell’aspetto molto invitante; avrebbe dovuto essere felice… sentiva di nuovo quella vocetta dolce bisbigliarle dall’interno della sua folta chioma, la sua migliore amica era sana e salva, al suo fianco, ed era questo ciò che importava, eppure… eppure sentiva il suo cuore stringersi dolorosamente nel petto ad ogni respiro.
Si era fidata ed aveva preso un grosso muro dritto sul muso, questa era la verità.
- Non è stata una grande giornata neanche per te, eh? – sospirò suo fratello sedendosi accanto a lei.
- già… - commentò laconicamente. – e tu che ci fai qui, non dovresti lavorare? – lo punzecchiò acidamente.
- ehi! Io sto lavorando, infatti ero venuto a chiederti un aiuto per un duetto… - propose con quel suo sorrisetto furbo da nessuno-mi-può-dire-di-no-e-lo-so che, tuttavia, era velato di amarezza.
- neanche per sogno, non ho intenzione di cantare proprio stase… - inveì la rossa, bloccandosi però una volta letto il titolo sullo spartito che Mason gli porgeva. Ed eccola, una lacrima solitaria rigarle il viso.
- adesso mi spieghi che succede? – le chiese, serio, il gemello prendendole le mani nelle proprie.
- ecco io… io mi sento esattamente così… sento il mio cuore avvolto da un’eclissi infinita… - singhiozzò, sfogandosi, Fiore.
Mason indurì la mascella, capendo immediatamente cosa fosse successo, - su col morale sorellina, adesso vai dietro le quinte e preparati, - propose asciugandole la lacrima con il dorso della mano, - vedrai che andrà meglio, fidati di me. – la rassicurò osservandola fare cenno di sì con il capo e, mentre si allontanava, giurò a se stesso che quella sottospecie di bell’imbusto non l’avrebbe passata liscia.
Dietro al bancone del bar, Matteo vide con la coda dell’occhio la ragazza vestita da caramella dirigersi dietro le quinte ed il proprio datore di lavoro iniziare a fare avanti ed indietro per il locale come un leone in gabbia; decise lì per lì di non farci caso e si concentrò sulle ordinazioni che doveva preparare, quando lesse una comanda e il suo sopracciglio si arcuò tanto in alto come poche volte in vita sua.
- Allora, non è ancora pronta la mia ordinazione? – chiese una voce conosciuta e si voltò interdetto.
- “virgin cuba libre”? praticamente una coca cola… - constatò divertito rivolgendosi ad Astreo.
- già, credevo che se non l’avessi chiamata come un cocktail non avresti saputo cosa fosse. – lo punzecchiò il biondo, poi il suo sguardo cadde involontariamente su Mason, lo osservò qualche tempo e poi si rivolse serio al barista: - che cosa gli hai fatto? – chiese serio.
- facile dare sempre la colpa a me! – rispose sdegnoso il moretto. – e comunque, se ti interessa, l’ho “mollato” … credeva che una scopata significasse eterna felicità insieme, povero illuso! Adesso è tutto tuo. – lo informò velenoso.
- sei crudele… - rispose solamente il ragazzino, tuttavia Matteo rimase stupito dal suo tono di voce… non c’era traccia di rabbia o risentimento solo… tristezza.
- perché ho la sensazione che stia per partire una predica? – sbuffò annoiato servendogli di malavoglia la sua cola e continuando a mescolare gli altri drink facendo finta di non ascoltarlo.
- te l’ho detto una volta che le persone non sono giocattoli, e far soffrire qualcuno di proposito non è un gioco divertente… - gli fece notare con serenità il biondo.
- neanche tu sei divertente, anzi, sei una noia mortale! – lo derise invece il moretto continuando ad ignorarlo, sentendo tuttavia il suo sguardo penetrante trafiggergli la schiena fino al punto che dovette per fora voltarsi a fronteggiarlo.
Astreo lo studiò alcuni istanti, poi fissò il suo sguardo di ghiaccio nelle iridi scure e, - credi davvero che potrai essere felice continuando ad allontanare chi ti vuole bene prima di affezionartici? – domandò lapidario.
A quelle parole insolenti Matteo sbottò, - tu non sai niente di me. – sibilò minaccioso.
- So più di quanto tu ti illudi di sapere di te stesso. – rispose con la solita calma l’altro continuando a scrutarlo con quello sguardo colmo di disgustosa compassione, poi, con eleganza, prese il suo bicchiere e tornò al suo tavolo lasciando Matteo a digrignare irritato i denti.
In quello stesso momento gli altro quattro eroi entrarono al RistòBand… avevano intenzione di festeggiare il ritorno di Leevy ed insieme a lei delle loro speranze, tuttavia non sapevano ancora quanto fosse, per Diego, difficile far finta di nulla dopo ciò che era successo; i tre ragazzi allegramente si diressero subito ad un tavolino mentre l’argentino indugiò un attimo sulla porta, finendo per essere immediatamente un bersaglio facile per un incazzatissimo Mason.
- Mi spieghi che hai fatto a mia sorella?!- chiese spintonandolo.
Diego sospirò, tentando di rimanere calmo, e rispose:
-  non credo proprio che siano affari tuoi. –
- sì che lo sono, è mia sorella gemella! – lo redarguì sempre più iroso il moro.
- curioso che non la pensassi così quando, meno di due settimane fa, hai provato a rovinarle la vita… dovresti essere contento, ora sono tutto tuo! – lo provocò velenoso l’eroe, indispettendo il rivale a tal punto che Mason provò a saltargli addosso. – ascoltami bene… - ringhiò allora Diego mentre le sue iridi si coloravano di un intenso rosso, - adesso farai il bravo bambino e filerai via dalla mia vista, tornerai a fare ciò che stavi facendo e non ti ricorderai minimamente di ciò che è accaduto. – ordinò e quello, come ipnotizzato, eseguì.
Diego si guardò intorno, sperando che tutti fossero troppo presi dalla propria spensieratezza ed allegria per accorgersi di ciò che era accaduto, e a prima vista gli sembrò tutto tranquillo… non aveva però messo in conto che la scena non era sfuggita ad un sempre attento barista…
- Oh. Mio. Satana. – imprecò Matteo allibito da ciò che aveva visto, mentre gli tornava alla mente il ricordo della cavigliera che gli ustionava la pelle, quando la ragazza con la treccia stava annusando freneticamente l’aria; come aveva fatto a non capirlo prima? Erano cinque, non avevano niente in comune che giustificasse il loro essere sempre appiccicati come le cozze, sparivano improvvisamente…
Aveva appena beccato i suoi nemici.
 
***
 
Quando le quinte del palco si aprirono, rivelarono al centro della pedana due sgabelli vuoti; nel silenzio più totale i due fratelli salirono sul palco e si accomodarono, microfoni in mano, attendendo la musica.
Le prime note risuonarono e non sfuggirono all’orecchio di Andrea che, vedendo Diego ancora in piedi sulla porta, tirò la manica di Davide e gli chiese, - ma che cavolo succede? –
- Cosa dovrebbe succedere?  - domandò di rimando il moro confuso.
- sta a sentire! – gli disse allora la ragazza, mentre Fiore e Mason iniziarono a cantare:
Turn around … - intonò per primo Mason
- Every now and then I get a little bit lonely
And you're never coming 'round
– gli fece eco la sorella.
- Turn around – ripeté un tono più in alto il moro.
- every now and then I get a little bit tired
Of listening to the sound of my tears
– cantò Fiore.
- Turn around – cantò ancora Mason,
- every now and then I get a little bit nervous
That the best of all the years have gone by
 every now and then I get a little bit terrified
And then I see the look in your eyes
– risuonò la voce flautata della rossa, non riuscendo prò a mascherare un velo di malinconia in ogni nota.
- Turn around, bright eyes – cantò a piena voce il ragazzo alzandosi in piedi.
- every now and then I fall apart – lo raggiunse Fiore
- Turn around, bright eyes – ripeté ancora più forte Mason.
- every now and then I fall apart!
 
And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
'Cause we'll never be wrong
Together we can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight
Forever's gonna start tonight

Cantò Fiore mentre, tra il pubblico, flash e applausi riempivano il locale omaggiando il duo. Quando gli strumenti suonarono più forte, aprendo il ritmo della canzone in una grande armonia, davanti ai suoi occhi il locale perse di consistenza, e le riaffiorarono ricordi che non avrebbe mai immaginato esserle già tanto cari: ricordò la loro pria battaglia insieme, quando la prese al volo salvandole la vita, il loro primo incontro al foro romano, le loro liti, il loro primo appuntamento ed il bacio nella fontana…
 
- Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
There's nothing I can do
A total eclipse of the heart
– duettarono i fratelli.
 
Once upon a time there was light in my life
But now there's only love in the dark
Nothing I can say
A total eclipse of the heart
A total eclipse of the heart
A total eclipse of the heart

 
- Turn around, bright eyes. – cantò Diego mentre, voltate le spalle, andava via, lontano, nella notte.
 
[*] strumento musicale giapponese
[**] nell’etologia comportamentale del leone, è l’harem delle leonesse a fare tutto il lavoro, procurare il cibo e crescere la prole, mentre il maschio ha il solo ruolo di “difendere” il territorio con la propria presenza.

NOTE D’AUTORE
Bentornati alla fine questo capitolo dolceamaro, che dite, ve lo aspettavate così? Non credo proprio muahahahahahah. Non vi nego che è stato un capitolo molto complicato da scrivere, quindi ora più che mai necessito delle vostre impressioni, critiche e consigli.
Come potete vedere è ancora tutto aperto, 1 pari palla al centro, e ne vedremo delle belle.
In questo capitolo ho volto inserire una piccola scena che tocca il tema, più che mai attuale, della discriminazione razziale, come voltato da voi, insieme ad altri temi che affronteremo più avanti, in un sondaggio nel cap. 6.
Come già anticipato nello scorso capitolo ci aspetta un bel cambio di scenario, votato dalla maggioranza, ma per capirci meglio qualcosa organizziamoci per punti come sempre:
1) MOMENTO ESTER EGG: sono molto molto deluso da voi, moltissimo! Non avete riconosciuto l’ester egg di Harry Potter, mi viene da piangere T.T
“e ora usciamo nella notte e seguiamo la fugace tentatrice, l’avventura!” è una frase di Albus Silente da HP e il Principe Mezzosangue.
Ora vediamo come ve la cavate con questa… se non sapete dove andare a cercare beh… potete fare un salto giù all’inferno ;-)
2) MOMENTO INTERATTIVITA’: benissimo ragazzi, da ora in poi le battaglie si faranno sempre più frequenti e cruente, quindi mi stavo domandando, in virtù della prima Bonus Track che ha preceduto questo capitolo, quanto davvero avete compreso il potere dei Miraculous? Dovete rispondere a ben due domande, sbizzarritevi ed inventatevene delle belle, sorprendetemi!
In che modo pensi che il tuo oc possa “allenarsi” e migliorare i suoi poteri?
Quale ulteriore power up ti immagini per il tuo Miraculous? (come ad esempio lo sviluppo dei poteri telecinetici di Luna)
3) MOMENTO SONDAGGI: da questo capitolo in poi i sondaggi diventano ben due: uno legato alla storia, un secondo legato alla serie di os che è partita di recente, quindi vi chiedo:
Vorreste all’inizio di ogni capitolo un “riassunto” delle puntate precedenti? (un po’ come succedeva nei cartoni animati e serie tv che vedevamo da piccoli)
Scegliete la prossima os tra i seguenti temi: os rossa, backstory di un personaggio, missing moments.
4) MOMENTO OC: ricordo ai volenterosi che è ancora aperta la selezione per il “ficcanaso”, un personaggio curioso che sia interessato a scoprire la verità dietro ai nostri eroi. Ecco la scheda:
ANAGRAFICA:
ASPETTO FISICO:
STORIA PERSONALE:
HOBBY/PASSIONI/LAVORO:
PERCHE’ VUOLE SAPERNE DI PIU’ SUI MIRACULOUS:
5) VARIE ED EVENTUALI (volevo troppo scriverlo lol): innanzitutto volevo annunciarvi il debutto della serie di os legate a questa storia, pubblicata con il titolo “A TRAVEL AROUND A MIRACULOUS WORLD” con il primo capitolo dedicato al nostro amato Simba wa moto. Nei sondaggi sopra potrete votare l’argomento del secondo capitolo, non siate timidi, votate!
Un ringraziamento ai fedelissimi: HARRY FINE, DRAGUN95, SIMSTAR E SUMMERLOVER per la loro costante presenza, a tutti i lettori silenziosi e a chiunque sostenga questo lavoro.
6) MOMENTO FANART E MUSICA: questo capitolo ha suonato sulle note di “A total eclipse of the heart” di Bonnie Tyler, 1983. Vi allego il link della cover di Glee, che spero ascoltiate e vi piaccia: 
https://www.youtube.com/watch?v=xbQh4nTArHM
Che dire, al prossimo capitolo
Baci,
SG
IN THE NEXT CHAPTER:
Andrea entrò trafelata nel negozio di abiti, facendo tintinnare la campanella sulla porta; il suono attirò l’attenzione della proprietaria che si voltò e, nel vederla, la mora sbiancò:
- che cavolo hai combinato?! -

 
   
 
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