Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Theironlady    05/11/2021    7 recensioni
"Credo di non averti mai detto quanto io ti trovi bello, né quanto vedere il tuo volto ogni mattina mi abbia sempre dato una forza di vivere che fino a poco tempo fa non avrei ammesso neppure a me stessa, eppure ti amo, e ora che lo sai, dormi sereno con le labbra incurvate in un delicato sorriso."
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Occhi negli occhi, carne sudore e sangue, corpi ansimanti, labbra che si premono con violenza. Queste sono le notti che passiamo assieme, tu e io, fondendoci reciprocamente nel modo più carnale e intimo possibile, senza freni, senza limiti.
In fondo l’ho sempre saputo, anche se l’ho ignorato volutamente per anni, che tu mi desideravi fino a questo punto; tanto da consumarti completamente ogni volta che affondo le mani nel tuo corpo, divorandoti e prendendomi avidamente il piacere che mi spetta, guardandoti esplodere nel tuo, scrutando i tuoi occhi che mi fissano adoranti e assetati di me, le tue labbra umide socchiuse, i muscoli contratti nell’estasi.
È notte fonda, una notte senza luna né stelle, e io mi alzo dal groviglio in cui sono avvolta, scivolando via dal tuo abbraccio caldo e dalle lenzuola che mi coprono. Mi dirigo nuda verso la finestra, mi metto sul davanzale e osservo il cielo impenetrabile. Le folte nuvole preannunciano l’arrivo di una tempesta, il vento impetuoso sbatte contro il vetro, eppure vorrei aprirlo e lasciarmi invadere da quella folata gelida e ululante, sentirmi viva. Lo farei, se non rischiassi di svegliarti.
Ti guardo, poggiandomi sullo schienale della finestra, rimanendo in penombra come uno spettro in agguato. Osservo il tuo corpo marmoreo, caldo e vitale, mentre dormi beatamente avvolto dal lenzuolo bianco. Credo di non averti mai detto quanto io ti trovi bello, né quanto vedere il tuo volto ogni mattina mi abbia sempre dato una forza di vivere che fino a poco tempo fa non avrei ammesso neppure a me stessa, eppure ti amo, e ora che lo sai, dormi sereno con le labbra incurvate in un delicato sorriso.
Martella uno strano dubbio nella mia testa, ed è come tu possa amare me. La mia essenza turbolenta e inafferrabile, il mio carattere gelido e talvolta imperioso, il mio corpo con poche forme e la mia assenza di quelle caratteristiche tipicamente femminili che tutti gli uomini desiderano trovare; ciò per cui Fersen, l’unico uomo che ho creduto di amare prima di te, non mi ha mai ricambiata, ciò per cui mi sono sempre sentita così diversa dalle altre donne.
La verità, Andrè, è che io non mi sento una donna e forse non mi sono mai sentita tale, se non per qualche fugace istante di vergognosa follia sentimentale dettata dalla cotta verso quello svedese, a cui è poi seguito disgusto, pentimento e rifiuto. Lui mi voleva in candidi abiti eleganti che accarezzassero dolcemente il suo desiderio, lui non voleva me, voleva che io rappresentassi la sua idea di donna.
Io invece rinnego la fragilità, la debolezza e la pura essenza femminile che mai mi è appartenuta. Che me ne importa! Non mi serve, non mi piace, non la voglio.
Io voglio sentirmi invincibile. Voglio sentirmi potente, grande, eroica e carica di orgoglio. Io non ti amo perché mi fai sentire donna, ti amo perché tu sei l’unico capace di comprendermi per quella che sono, amandomi mentre indosso l’uniforme o abiti simili ai tuoi. Tu, mio Andrè, ami me per quella che sono. E mi fai sentire di poter essere davvero ciò che ho sempre voluto e anche di più, libera di fare ciò che voglio e amata incondizionatamente per questo; questa è una cosa che solo tu puoi capire, mio amato André. Solo tu e io nell’intero universo.
<< Oscar...>> la tua voce mi giunge con un roco mormorio. Ti sei accorto che non sono più tra le tue braccia, che per qualche ragione sono in piedi di fronte a te, nuda e immersa nella penombra. Ti sei accorto che ti sto guardando, ma non mi scompongo; rimango impassibile, granitica. Vorresti che tornassi da te, che ti stringessi a me baciandoti la fronte. Solo un momento, dammi qualche minuto, lascia che ti osservi ancora.
Guardare il tuo corpo è talmente piacevole. Quei muscoli scolpiti sono sempre stati per me una grandissima fonte d’invidia, non ho mai capito né accettato perché, crescendo, il tuo fisico sia diventato in quel modo mentre il mio sia rimasto esile e minuto nonostante gli allenamenti costanti e tutti i miei sforzi frenetici, disperati, per somigliare il più possibile a un uomo compiuto, come voleva mio padre. Mi viene da sorridere, quanto ingenua sono stata… credere di cambiare il mio corpo, sperare di somigliare a un vero uomo. Ma che mi importa infondo, di come appaio? A me non interessa più nulla, e so che a te non è mai importato niente del genere.
Ma devi sapere, André, che soprattutto adesso che ho finalmente compreso chi sono e chi voglio essere, nonostante ti ami, non ti permetterò mai di trattarmi come una comune “dama” se tu mai lo volessi. Non portarmi a fare noiose passeggiate sul mare al tramonto, non regalarmi scomodi abiti di pizzo o tessuti pregiati, né inutili e sfarzosi gioielli, non voglio andare a balli di corte né a formali e soporifere cene di lusso come fanno i nobili. Invece: sfidami a duello, fammi sparare, fammi correre a cavallo nelle campagne sconfinate, discuti con me di politica, letteratura e musica; trattami sempre alla tua altezza.
Mi avvicino a te con passi lenti e scanditi, mentre tu mi attendi con ansia, ma non torno tra le tue braccia, non ti cullo con baci dolci e carezze. Ti salgo di sopra con sguardo deciso, serio e impassibile, e mi concentro sul tuo sesso, venendone attratta come una lucciola verso la fiamma di una candela. Il mio sguardo passa rapidamente sul tuo viso; voglio cogliere ogni cambiamento nei tuoi occhi, voglio carpire il tuo piacere e farlo mio.
Adesso guardami, e quando andrai in estasi non chiamarmi con un insulso soprannome da donna; chiamami Oscar, e imprimitelo nella mente.
 



N.d.A.: Ho voluto rappresentare, con questa oneshot introspettiva, quelli che immagino possano essere i pensieri e le riflessioni di Oscar verso Andrè e se stessa, come percepisce e vive l'amore nei suoi confronti. Spero che abbiate gradito la lettura e sentitevi liberi di lasciarmi un commento, se vi va :)
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Theironlady