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Autore: Made of Snow and Dreams    07/11/2021    2 recensioni
Dal testo: 'In ognuna delle tre capsule di policarbonato trasparente c'è un essere dalle strane fattezze antropomorfe. Non sono dei mostri, come li definisce Sacks. Per Amy sono delle meraviglie viventi. '
Genere: Introspettivo, Noir, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sessione uno: la scelta

 


Fa caldo. Paurosamente caldo. Amy si ritrova impietrita proprio sotto al getto d'aria del condizionatore. Ma non è quella la causa delle vampate che le stanno infiammando il viso.
Ha parlato, la mia piccola creatura ha parlato, e poco importa che a risponderle sia stata la Thompson in tutto il suo gelido splendore. Appena fuori dal laboratorio aspetta che la sua eletta superiore riceva conferme da Sacks, partito per chissà dove con chissà chi.
'Il dottor Sacks ha approvato la sua proposta. Farà doppio turno con Drew e Connor. '
E' perfetto. Connor è un tipo taciturno. Il classico bel tenebroso che se ne sta sempre in disparte ad osservare la scena. Non dovrebbe darle molto fastidio durante l'ultimo turno.
'La ringrazio molto per la sua collaborazione, dottoressa. ' dice Amy, abbassando il capo di qualche centimetro in segno di rispetto.
Oh, sì. Ti ringrazio eccome. Ti ringrazio per avermi fatto il regalo più bello di tutti.
Ella Thompson sembra apprezzare quel semplice gesto di cortesia. Le piccole rughe di espressione ai lati della bocca si attenuano, lo sguardo si addolcisce. 'Prego. Mi permette una domanda un po' personale, dottoressa Robinson? '
'Certamente. '
'Ho notato da parte sua una certa... ostilità nei miei confronti quando il mutante mi ha parlato. Sono consapevole che il mio carattere possa destare fastidio, non sono un tipo facile. Me lo hanno detto in molti. Eppure questa non me la spiego. ' Oh. Era davvero così evidente? 'Ha davvero così tanto a cuore il destino di quelle creature? ' continua lei. 'Perché hanno i tratti umani? Una faccia, degli occhi, una bocca umana? '
Amy impiega qualche secondo per rispondere, fatica a trovare le parole giuste. Non è mai stata brava ad esprimersi, abituata alla solitudine e a sognare di favole destinate ad essere tali. Ella le fa cenno di seguirla giù per le scale di emergenza. Sono due figure snelle e femminili dirette verso la sala mensa, due piani più sotto. Si è fatta mattina e l'urgenza di consumare una massiccia dose di caffeina è impellente.
E' vero. Ho davvero a cuore il loro destino?
Amy spera con tutto il cuore che la risposta sia 'no'. La donna traboccante di fiducia e amore per il prossimo si è rifugiata in un angolino della sua mente e lì si è consumata. Di lei sono rimaste solo le ceneri. E che dire del sesso biologico di quegli esseri? Sono maschi. Tre giovani maschi in salute.
Proprio non riesci a passare oltre, eh?
No. Quella Amy è morta, defunta, crepata. Quello che prova è puro e solido interesse scientifico verso qualcosa di ignoto che aspetta solo di essere scoperto. Ella Thompson la guarda come se dalla quella risposta ne dipendesse la sua vita. Amy mastica nervosamente il labbro inferiore, alla ricerca delle parole più convincenti che evitino di farle fare una brutta figura. Sono solo cinque persone costrette a lavorare in uno spazio serrato e in gran segreto. I pettegolezzi girano in fretta. E' importante mantenere solida la propria maschera da battaglia.
'Non è questione di avere a cuore o no il loro destino. E' vero, hanno lineamenti umani e occhi espressivi. Hanno emozioni. Parlano la nostra lingua. Ma questo non cambia le cose. Quando ho firmato le carte per lavorare qui ho messo a disposizione la scienziata Robinson. Con tutte le conseguenze del caso. In un lavoro come questo non c'è spazio per i sentimentalismi. E lei, più di chiunque altro, dovrebbe saperlo bene. '
Spera di essere stata convincente. Alla Thompson sfugge un sorriso malinconico, gli occhi sono fissi sul pavimento. La sala mensa è piccola, le pareti hanno lo stesso colore delle stanze per malati terminali e l'odore di chiuso che aleggia è maledettamente pungente. La macchinetta del caffè è posta in un angolo solitario.
'Anche io, come lei, ho venduto la mia anima al diavolo quando ho accettato questo lavoro. ' ride Ella con sommo stupore di Amy, nonostante mantenga un'impassibile facciata. 'Ma ha ragione lei, in questo lavoro non c'è spazio per i sentimenti personali. I cuccioli, i cuccioli... le mie cavie da laboratorio sono sveglie quando apro loro la testa. Vedessi i loro occhi terrorizzati quando prendo in mano il bisturi. Come se sapessero già cosa li attende. Anzi, sono sicura che lo sappiano e basta. '
Amy si guarda attorno. I soldati che pattugliano la zona sono fermi davanti la porta e bisbigliano tra di loro. La voce si riduce a un tenue sussurro. 'Anche i nostri ospiti passeranno sotto ai ferri, vero? '
Ella non risponde. Si limita a gettarle un'ultima occhiata eloquente. Amy annuisce e tra loro cala il silenzio.

 

 

''Non sapere se prevalga la parte umanoide o quella animale è un serio problema. ' afferma Connor quasi casualmente. Sono le nove e trenta di una fredda giornata invernale e i raggi di un pallido sole filtrano dalle finestre rinforzate da sbarre in acciaio. 'Da questo dipende tutto. Il cuore di un rettile è diverso da quello umano. I siti di prelievo variano. Anche il modo in cui effettuare la necropsia cambia. '
'Ha già individuato la specie animale di appartenenza? ' lo interrompe Amy prima che lui possa lanciarsi in un'attenta descrizione degli strumenti da usare per esaminare i loro organi interni.
Connor le lancia un'occhiata indifferente prima di incrociare le braccia al petto. 'Si tratta di testuggini, mi sembra ovvio. A giudicare dalla conformazione delle braccia, si tratta di tartarughe d'acqua dolce. Sono indeciso tra Trachemys elengans e Trachemys scripta. Dovrò fare un esame più approfondito per esserne certo. '
'Se solo avessimo quei documenti… ' borbotta tra sé e sé Amy puntando lo sguardo sui tre mutanti variopinti. Il blu emette uno strano verso quando qualcuno si avvicina troppo agli altri due, a metà tra un soffio e un ringhio gutturale. E' quello che si dimena di più nonostante le funi siano state progettate appositamente per resistere a qualsiasi tipo di trazione. Quello arancione lancia occhiate terrorizzate alla collezione di aghi poggiata distrattamente sul tavolo da lavoro.
Pessima idea. E' sempre meglio lavorare con la collaborazione del paziente. Così li terrorizzano e basta.
Ma è il mutante in viola ad attirare la sua piena attenzione. E' quello più quieto, pacato e docile dei tre. Gli occhi sembrano brillare d'intelligenza da dietro gli occhiali. Non che si dimeni con meno vigore, ma si limita a studiare il territorio con discrezione, senza apparire eccessivamente aggressivo. Il suo corpo, nonostante l'imponente altezza, è quello più longilineo e gracile dei tre.
Ce n'è per tutti i gusti. Decisamente.
Quel pensiero le strappa quasi una risata. E' pazza, dev'essere senz'altro così. Studiare in quel modo il corpo di quella creatura è un azzardo. Da tutti i punti di vista. E non importa se in quel momento la stia guardando con quegli occhi enormi. Di che colore sono, poi? Amy è tentata di avvicinarsi alla sua gabbia per scoprirlo.
'Che sta facendo? ' le chiede Connor, divenuto una semplice voce d'accompagnamento colma di perplessità.
'Testo una semplice teoria. ' risponde Amy senza voltarsi. Il mutante in viola l'ha già inquadrata. La direzione è quella.
Sì, continua a guardarmi, guardami in quel modo. Puoi parlare, so che puoi farlo.
Sospetto. Curiosità. Indifferenza. Amy ama passare inosservata tra le masse che infestano New York City, soffocata dalla criminalità organizzata. E' una lezione che si impara in fretta lì: meglio girare con un coltellino a serramanico nascosto nella fodera del giubbotto se si è un onesto cittadino che ha a cuore quelle belle parole che si insegnano ancora a scuola. Libertà, giustizia, democrazia. Da più di dieci anni il loro significato non ispira più nessuno. L'ultimo ad averle pronunciate è stato Eric Sacks in persona, il benefattore di New York, l'onesto scienziato che lotta per la libera scelta, che promuove la lotta contro il cambiamento climatico, l'uomo garante del progresso tecnologico. Eric Sacks, creatore di un carcere da cui si può uscire solo da morti.
Si è fermata ora, proprio davanti alla gabbia più vicina alla parete destra. A separarla dal suo cucciolo ci sono solo pochi centimetri. Il mutante non ha smesso di fissarla per un attimo. Alla sua sinistra le funi tintillano. Probabilmente il blu vuole richiamare la sua attenzione.
Vuole distrarmi. Ma non ci riuscirà.
Un silenzio teso la circonda. Sono faccia a faccia, una donna umana e un rettile mutante.
Sono nocciola. I suoi occhi sono color nocciola.
Le pupille sono circolari, umane, dilatate al punto da inglobare quasi completamente l'iride. E stanno fissando proprio lei.
Ora tu parlerai con me. Ti farò parlare io.
Poggia il palmo della mano sulla superficie fredda che la separa dal suo tesoro preferito. Lentamente, senza rischiare di spaventarlo. Poi sussurra: 'Puoi farlo anche tu, non è così? '
Silenzio. Una strana tensione aleggia nell'aria. Amy percepisce di occhi di Connor, dei soldati presenti e degli altri due mutanti puntare su di loro. Il viola non risponde. Si limita a fissarla nel mutismo più assoluto.
'Non fargli del male! ' grida poi l'arancione. E' una voce argentina, quasi infantile. 'Non fare del male a mio fratello! 'ù
'Stai zitto, Mikey! ' sibila il blu.
Fratello? Svolta?
'E' questo che siete?' chiede Amy, voltandosi verso quello che sembra essere il più giovane dei tre. 'Siete fratelli? Perché non lo avete detto prima? '
'Cambierebbe forse qualcosa? ' risponde il blu con sguardo truce.
'E se lo dicessimo ora, ci lascereste andare? ' continua l'arancione con voce implorante, speranzosa.
Amy scuote la testa. 'Non è con me che dovete parlare. Non sono io la responsabile. ' dice, con la testa che saetta dai due interlocutori a quello che ancora non ha aperto bocca. Un altro tentativo. E' tempo di cambiare tattica. 'Proprio non vuoi parlarmi, vero? Non ti biasimo. Scommetto che sei abbastanza intelligente da sapere quello che sta per succedervi. O forse no? Mi chiedo... forse non lo sei affatto. Forse non puoi neanche parlare. Forse sei il più primitivo di tutti. Forse di umano hai solo gli occhi. '
Qualcosa di diverso fa capolino dietro a quell'odiosissima indifferenza. Amy non vuole essere passare inosservata, non questa volta. Ha scelto il suo preferito tra i tre e non ha intenzione di lasciarselo scappare. Anche se ciò lo porterà alla morte. No. Resettare. La morte non è ancora contemplabile. Ha già deciso che il destino di quel mutante dipenderà esclusivamente da lei.
Una voce nuova si presenta ed è allora che il suo cuore canta vittoria. 'Stai sbagliando tattica. Davvero. Speravo in una presentazione migliore. '
E' diversa. Decisamente diversa. Leggermente più bassa rispetto a quella squillante e infantile dell'arancione e meno rauca di quello in blu.
'Eppure sei qui e mi parli lo stesso. ' risponde Amy con un sorriso. 'Vorrà significare qualcosa. '
'Visto che siete tutti svegli, perché non iniziare i test per il primo prelievo generale? ' li interrompe Connor da dietro. Voce beffarda, sì. 'Voi, laggiù. Ci serve qualcuno che li tenga fermi. '
Cinque soldati armati si dirigono verso di loro. Uno di loro tiene in mano dei taser.
'Non sarà rischioso? ' chiede Amy. Deve farsi da parte. Dovrebbe farsi da parte. Tutto ciò che le riesce è spostarsi di qualche centimetro. Il pensiero che possano rovinare quelle creature la manda in crisi. Connor le rivolge un sorriso di scherno prima di voltarsi verso il bancone dove tengono le siringhe. 'Sono più che sicuro che una semplice scossa non possa far loro del male. Giusto il tempo di una punturina. '
Ah, Giusto. Cominciamo subito. Speravo di avere più tempo.
'La prima cosa da fare è misurare il peso di ciascuno. ' continua lui. 'C'è solo una bilancia. Scientifica. In condizioni normali… ' si ferma, fissando le tre creature una per una, '...la si userebbe nelle cliniche private. Per gli obesi. In questo caso ci accontenteremo. '
Le gabbia vengono aperte. Le pareti anteriori si sganciano senza emettere un solo suono. Per un solo, bizzarro secondo, aleggia uno strano silenzio. I tre mutanti si lanciano occhiate furtive. Comunicazione silenziosa. Poi Connor fa un cenno ai soldati. Tre di loro tolgono la sicura alle mitragliatrici. Gli altri due, armati di taser, si avvicinano minacciosamente a loro.
'Un solo scherzetto e vi facciamo saltare la testa. Sono pallottole perforanti. Costruite apposta per voi. ' dice uno dei due con una risata.
'Non fategli del male. Almeno non troppo. ' è tutto ciò che dice Amy, con una voce che le esce più squillante e ansiosa del normale.
'Ti preoccupi per noi, dottore? Quale onore! ' sbuffa il mutante in blu mentre il primo soldato lo libera dalle funi. Geme di dolore quando la punta di quel micidiale strumento di tortura gli azzanna la carne tenera alla base del collo. Gli sfugge un profondo gemito. L'arancione e il viola sussultano all'unisono, ma se il primo inizia ad agitarsi e a piagnucolare come un bambino, il secondo mantiene un'espressione accigliata. Come se stesse calcolando qualcosa.
Vuoi forse fuggire, tesoro mio? Scavare una via di fuga per te e i tuoi fratelli? Non pensarci neanche. Non te lo permetterò.
'Finiscila di urlare, mi dai alla testa. Sali su quella bilancia, bastardo. Scherzo della natura. Pezzo di… '
'Basta così, credo che abbia capito il concetto. ' interviene Connor. Il mutante in blu si trascina stancamente sul piatto della bilancia. Il numeretto elettronico stupisce ancora di più Amy. 'Bene. Sono quasi 130 chili. Niente male. Davvero niente male. '
Dalla bocca del blu sfugge un altro gemito.
'Leo? Leo! Stai bene? ' urla l'arancione, agitando le braccia.
'Da una semplice osservazione direi di no, Mikey. Non sta affatto bene. ' risponde il viola.
'Un'altra parola e il vostro caro fratello vedrà le stelle per un bel po'! '
Minacce e ancora minacce. Sta diventando tutto banale e noioso. Amy si avvicina a Connor, tenendosi comunque a debita distanza. 'A cosa serve sapere il peso? ' chiede.
'Il peso ci fornisce un'indicazione precisa sulla quantità di sangue da prelevare. In genere si aggira intorno al 5%. Riferito ad una tartaruga e non ad un essere umano, s'intende. Faremo dei tentativi.' Una pausa. 'Avanti il prossimo! '

 

122 chili di viola, 97 di arancione. Stessa procedura: calci, spintoni, insulti. E' stata un'agonia che Amy ha segretamente condiviso senza lasciar trapelare una briciola di quello strano sentimento che la terrorizza. E' stata una tortura assistere al pianto silenzioso dell'arancione, scorgere due grosse lacrime rotolare sulle sue guance paffute. Ma il momento peggiore è arrivato durante il turno del viola. Il più silenzioso e stoico. Un bersaglio perfetto da provocare e schernire. Gli agenti del Clan del Piede proprio non ci arrivano. Non hanno il metodo scientifico. Non hanno umanità. Ed Amy è terrorizzata anche da questo, perché l'umanità non è contemplata in un lavoro sporco come il suo. E perché rischia di affezionarsi a loro, quelle strane e adorabili creature con cui ha scambiato solo qualche parola, e per cui sente di star iniziando a nutrire un forte sentimento… materno, giusto? Scientifico. Sbocciato nel giro di poche ore. Pari a quello di una madre che osserva giocare i suoi piccoli e sorride, rivedendo se stessa nella sua creazione. E in quegli esseri c'è tanto di umano, non solo nelle forme antropomorfe. Amy ha molta paura.
'Basta così, ho preso appunti. E' tempo di sperimentare con i prelievi. Dovremo stabilire il sito giusto. Dottoressa, lei è abilitata a farli? '
Amy si ritrova a benedire quel maledetto corso che da ragazzina aveva sempre ritenuto inutile. Prelievi capillari e venosi, teoria e tanta pratica. Ha la mano ferma, signorina Robinson, e molto delicata. Ne era sempre andata fiera. 'Sì. Ho seguito i corsi formativi. '
'Allora potrà assistermi. Inizieremo supponendo questi esseri come del tutto animali. Eseguiremo una cardiocentesi. Prenda pure un ago di tipo 22G.'
Il blu è quello più calmo. Ha avuto più tempo a disposizione per riprendersi dalle scariche elettriche, ma i suoi occhi sono vacui, distanti. Connor gli si avvicina con una grossa siringa in mano. Amy lo raggiunge con l'ago stretto in mano, ma l'arto le tremola. Il mutante in viola sembra notarlo. 'Non… non fatelo… ' mormora. 'Vena encefalica. Mediana. E'… è quello il punto giusto. '
Amy guarda per un istante Connor e Connor guarda per un istante Amy.
E' davvero cosciente a tal punto da…?
'Come fai a saperlo? ' gli chiede Connor con sarcasmo. 'Hai forse svolto dei test? Hai delle lastre con te? Delle radiografie? Come puoi… '
'Facciamo come dice. ' lo interrompe Amy per la seconda volta. 'Un essere che conosce l'anatomia umana. Significherà pur qualcosa, dottore. Evitiamo di farli soffrire inutilmente. '
Ti prego, fa che la mia fiducia non sia mal riposta. Ti prego.
'Siamo umani da quel punto di vista. ' continua il mutante. Gli occhi brillano da dietro le lenti degli occhiali. Sta riacquistando lucidità. 'Ma non cambiate la misura dell'ago. Abbiamo la pelle spessa. '
'Donnie, cosa stai… ? '
'Ci risparmio sofferenze inutili. ' continua lui. I suoi occhi si fissano su Amy e lei si sente bruciare sotto il suo sguardo. 'Voglio essere io il primo. '
'Come desideri. ' risponde Connor.
'Con tutto il rispetto, vorrei essere io a fare il prelievo su di lui. ' dice Amy, tagliandogli la strada. Il mutante non ha smesso di fissarla neanche per un secondo.
Lui è mio.

 

 

 

 

Note dell'autrice:

1) Voi non avete idea di quanti articoli ho letto per studiare l'anatomia delle tartarughe acquatiche. Sono persino incappata in un bel manuale sull'autopsia delle testuggini, con tanto di foto di cadaveri – che ho chiuso subito, non volendo immaginare i miei piccini ridotti in quello stato!
Fatto sta che ho impiegato più di quattro giorni a fare ricerche per dare un minimo di realismo – per quanto quattro tartarughe trasformate da una misteriosa sostanza possa essere definito realistico, ma vabbè… - e per questo mi scuso per l'attesa. Intanto beccatevi un capitolo leggermente più lungo degli altri. A proposito, ringrazio INFINITAMENTE elenatmnt per l'incoraggiamento e tutto, non appena pubblicherà la sua storia ve la segnalerò e vi inviterò a leggerla.
2) Parlando un attimo delle tartarughe qui, le informazioni sul peso le ho prese dal sito ufficiale delle tmnt, per essere più in linea possibile con i personaggi di Bay. In sostanza, ciò che non c'è scritto lì lo integro con qualche nozione scientifica. Il che mi porta al terzo punto: non ho idea di quando uscirà il nuovo capitolo, dovrò fare ricerca sulla sintesi delle sostanza dal sangue animale, e quindi credo che mi aspetterà un bel po' di ricerca. Auguratemi buona fortuna! A presto,

Made of Snow and Dreams.

 

  
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