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Autore: fiorediloto40    07/11/2021    0 recensioni
- Perché non ti amo - la frase, così dolorosa per chi stava ascoltando, uscì dalle labbra del bel cavaliere della Vergine con la facilità di chi non prova sentimenti, nemmeno un briciolo di pietà per la persona di fronte a lui.
Mu, in piedi davanti a lui, rimase pietrificato davanti alle parole prive di emozioni di colui al quale già da tempo aveva affidato il suo cuore. Un cuore che ora, come se nulla fosse mai accaduto, veniva gettato con noncuranza come fosse spazzatura.
I personaggi non sono miei, ma appartengono a Masami Kurumada.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aquarius Camus, Aries Mu, Gold Saints, Scorpion Milo, Virgo Shaka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’allenamento era stato particolarmente intenso, Mu aveva sfogato la sua rabbia nella lotta, lasciando sé stesso e il francese particolarmente provati. Alla fine, entrambi sudati e sporchi di polvere, ansimavano seduti a terra con le gambe piegate e le braccia mollemente adagiate sulle ginocchia.
 
- Se in forma oggi Ariete! - mentre riprendeva il suo respiro regolare, Camus, cercò di rilassare l’atmosfera. Non era bravo in questo genere di cose, ma a suo modo tentava di mettere Mu a suo agio.
 
I bellissimi smeraldi del tibetano, pur non riuscendo a nascondere la tristezza che attanagliava il suo cuore, mostrarono comunque gratitudine verso l’amico, costringendo il loro proprietario a fare un piccolo sorriso - Diciamo che ero ispirato Acquario... - poi, alzandosi da terra e scuotendo la polvere dai suoi vestiti, gli offrì una mano per aiutarlo ad alzarsi - Che ne dici di andare? Ho davvero bisogno di una doccia, anzi...un bagno sarà decisamente meglio! -.
 
Il francese recepì il messaggio al volo…andare via da quel luogo il prima possibile!
 
Shaka aveva assistito all’allenamento per tutto il tempo, rimanendo fino alla fine nella speranza di poter parlare con Mu. 
 
In realtà si era pentito di quello che aveva detto nello stesso istante in cui aveva pronunciato quelle nefaste parole, e dentro di sé aveva già maledetto più volte sé stesso e quel dannato Scorpione che, approfittando di un suo momento di debolezza, aveva insinuato nella sua mente l’odioso tarlo che lo aveva portato a compiere quel gesto sconsiderato.
 
Flashback
 
Shaka stava meditando davanti al sesto tempio, concentrato su un pensiero che ormai era diventato un chiodo fisso...
 
Si sentiva appagato da quando aveva ricevuto questa nuova opportunità di vivere, l’amore di Mu lo aveva reso un uomo pieno e doveva ammettere di non essere mai stato così felice prima d’ora. Tuttavia, la Vergine non era mai stato un uomo comune, o meglio, la sua natura semidivina lo aveva reso un cavaliere tra i più potenti di sempre, ma completamente alieno alle problematiche che affliggevano gli esseri umani. Primo tra tutti, l’amore. 
 
Il dubbio che lo tormentava era se questo amore così forte lo stesse allontanando dal suo obiettivo principale... era la reincarnazione di Buddha, inoltre la sua vita era stata dedicata alla sua dea, ma avrebbe potuto perseguire il suo scopo essendo così assorbito da un sentimento verso un’unica persona? 
 
Saori, dopo il risveglio, aveva dato a tutti la possibilità di scegliere una vita, per così dire, normale, ma poiché tutti i cavalieri avevano scelto di rimanere al suo servizio, aveva augurato loro di non risparmiarsi più in ciò che avevano dovuto mettere da parte fino a quel momento, soprattutto l’amore; ed infatti era stata la prima a gioire di quella relazione nata tra due dei suoi cavalieri più forti e fedeli. 
Tuttavia, Shaka temeva di perdersi in una vita troppo mondana per lui che, essendo abituato a concentrarsi sui grandi misteri dell’universo, sapeva ben poco di argomenti quali le relazioni umane, e quelle amorose in particolar modo. Temeva di deviare pericolosamente da quelle che erano sempre state le sue certezze, fino a non riconoscere più sé stesso.
 
Concentrato sulla sua meditazione, non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse approfittare del suo momento di confusione per raggiungere i suoi scopi.
 
- Buongiorno Shaka, come stai? - chiese Milo passando per il sesto tempio.
 
- Buongiorno Scorpione, bene grazie, passa pure! - conciso, Shaka sperava che passasse il più velocemente possibile. Non aveva nulla contro Milo, ma sapeva quanto potesse essere fastidioso con i suoi interminabili monologhi se, malauguratamente, avesse avuto voglia di parlare.
 
- In realtà volevo parlare un po' con te Shaka...se non è troppo disturbo - lo Scorpione rimase fermo dov’era.
 
Shaka alzò gli occhi al cielo dietro le palpebre, che erano chiuse quasi tutto il tempo - Sto meditando Milo, forse in un altro momento... - e cercò di concentrarsi di nuovo. 
 
Non aveva fatto i conti con la caparbietà di chi gli stava di fronte.
 
- Solo un momento Shaka, ti prometto che ti ruberò solo un minuto, poi potrai tornare a fare quello che stavi facendo - un sorriso innocente gli adornava il viso.
 
Non vedendo altra via d’uscita che non fosse essere scortese con il compagno d’armi, l’indiano si rassegnò e con un cenno della mano lo invitò a parlare.
 
- Toglimi una curiosità Shaka...sei davvero la reincarnazione di Buddha? -.
 
Stupito da quella domanda, Shaka quasi aprì gli occhi, ma, non volendo mostrare la sua sorpresa, tenne la sua espressione imperturbabile e si limitò a rispondere con una domanda - Perché lo vuoi sapere? -.
 
Il greco non aspettava altro che quell’occasione, e già sentendo dentro di sé il sapore della vittoria, con la faccia più pulita del mondo riuscì a fingere un po' di preoccupazione.
 
- Beh, vedi, Shaka, in realtà sono preoccupato - la Vergine aggrottò le sopracciglia - perché se sei davvero Buddha...mi chiedevo...non dovresti concentrarti sull’aiutare le persone...essere una guida? Voglio dire, penso che la tua relazione con Mu sia una cosa davvero fantastica, ma...beh...ecco...permettimi di dirti che assorbe molte delle tue energie! Mu è un uomo, non ha una natura divina come la tua, è un semplice umano...forse mi sbaglio, ma prima ti vedevo molto più concentrato su te stesso, ora invece, sembri quasi l’ombra dell’Ariete...-.
 
Shaka non rispose a quelle che, di fatto, erano solo sciocche provocazioni, il problema era che erano arrivate in un momento delicato in cui già lui stesso faceva fatica a controllare i suoi sensi di colpa, e sentirsi rinfacciare le sue negligenze stava solo mettendo benzina sul fuoco.
 
- Ti ringrazio per la premura Scorpione, ma posso garantirti che la mia volontà è ferma ed è la stessa di sempre. Se mi scusi ora torno alla mia meditazione. Passa pure. - la voce calma come sempre, nonostante tutto.
 
- Certo, certo, Vergine, non volevo dire... io...beh... ho sentito anche altri cavalieri parlarne, ma se mi dici che è tutto a posto è così! - Milo agitava nervosamente le mani davanti a sé in un atteggiamento fintamente dispiaciuto, ma prima di andare via volle affondare il dito nella piaga - E d’altronde, per come sei preso, non potresti mai lasciare Mu... non credo che ne avresti il coraggio... voglio dire... tutti sanno che hai occhi solo per lui e l’agnello è una brava persona...ha anche dei “nuovi amici”...non credo che avresti il cuore di umiliarlo davanti a tutti... - era chiaro come il sole che lo Scorpione fosse infastidito dalla recente amicizia nata tra Mu e Camus, e, sapendo quanto la Vergine fosse possessiva con il suo partner, stava cercando di fare leva su tutti i punti deboli del sesto guardiano per mandarlo in confusione.
 
Detto ciò sparì immediatamente lasciando l’indiano già in apparente meditazione. 
 
In realtà Shaka stava ribollendo di rabbia dentro... dunque tutti sparlavano di lui! Questo non era tollerabile! In una situazione normale avrebbe tolto a Milo il senso della parola così da non dover più ascoltare le sue sciocchezze, ma in quel momento il suo orgoglio stava prendendo tutte le sue facoltà mentali...ombra dell’Ariete...non ne avresti il coraggio... nuovi amici... 
 
Totalmente accecato dalla rabbia da non rendersi conto del subdolo gioco di Milo, ci cadde dentro prendendo la decisione più stupida della sua vita. Se solo avesse parlato dei suoi dubbi con il suo partner, avrebbe risparmiato molto dolore, in primis a sé stesso.
 
Fine Flashback
 
Shaka fece un sospiro, ripensando a quanto accaduto il giorno prima capì di aver agito nel modo più sbagliato possibile; lo sguardo addolorato di Mu, la sua voce fredda... che diavolo aveva fatto???
 
Vedere l’Ariete andare via insieme all’Acquario lo fece sentire stupido e sconfitto, oltreché terribilmente geloso...soprattutto perché erano estremamente vicini e il francese teneva la mano su una delle spalle di Mu; ma non poteva dire né fare nulla, aveva messo il suo sciocco orgoglio sopra a tutto, privandosi lui stesso di quel diritto.
 
- Amico, ci sei andato giù pesante? - una voce, sgradita, lo fece trasalire. Soprattutto perché apparteneva all’ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento, essendo la causa indiretta di quanto accaduto.
 
- Sparisci Scorpione! - Shaka non nascose il disgusto nella sua voce.
 
Milo sgranò gli occhi fingendo innocenza - Perché mi tratti così? Che cosa ti ho fatto? - quando voleva, sapeva recitare molto bene.
 
Non volendo sentire altro, Shaka si alzò in piedi dirigendosi verso la gradinata del Santuario. Ora la sua unica preoccupazione era quella di parlare con il suo, ormai, ex partner, sperando di poter chiarire le cose. 
 
Milo, intuendo le intenzioni di Shaka, si affrettò a seguirlo, continuando a ripetere la domanda.
 
- Me lo stai chiedendo sul serio? - Shaka si fermò all’inizio della scalinata che portava ai templi, voltandosi di scatto verso il greco ma continuando a tenere gli occhi chiusi. La rabbia dentro di lui stava aumentando, ed era chiaramente visibile sul suo volto.
 
- Un momento, frena Shaka! - fermo davanti all’indiano, che lo guardava con fare minaccioso, Milo finse un’espressione scandalizzata mettendo le mani avanti - mi stai accusando di qualcosa? Io ti ho solo fatto una domanda, il resto, se me lo permetti, lo hai fatto da solo! Non credo che l’uomo più vicino agli dei faccia quello che gli dicono gli altri... - aggiunse cercando di stuzzicare la sua vanità.
 
Shaka, per nulla convinto dalle parole di Milo, e già cominciando a sospettare che avesse agito intenzionalmente, avrebbe solo voluto spaccare il muso dell’insolente Scorpione; tuttavia, stava già sprecando troppo tempo con lui, e uno scontro avrebbe solo ritardato l’incontro con Mu.
 
Deciso ad ignorarlo, cominciò a salire i gradini.
 
Troppo presi dal loro disaccordo, nessuno dei due aveva notato che qualcuno li stava osservando già da un po’; qualcuno che aveva notato Milo avvicinarsi a Shaka, e ritenendolo strano, così come tutto ciò che era accaduto quel giorno, li marcava da una certa distanza nel tentativo di capire che cosa stesse succedendo. Qualcuno che non tardò a manifestarsi.
 
Salendo più rapidamente di Shaka, il quinto guardiano gli si parò innanzi manifestando senza mezzi termini il suo pensiero - Sei un idiota Shaka! -.
 
Shaka alzò gli occhi al cielo dietro le palpebre chiuse sbuffando infastidito... ci mancava solo Aiolia! Karma... non poteva essere altro...
 
- Occupati della tua vita Aiolia! - disse in tono secco e scortese, poi lo oltrepassò per riprendere la salita. Aveva fretta di raggiungere il primo tempio, e quei due gli stavano solo facendo perdere tempo!
 
Aiolia, però, non aveva alcuna intenzione di ingoiare le parole, e, salendo più veloce, gli si parò nuovamente innanzi bloccandogli la strada, incurante del cosmo di Shaka che cominciava ad alzarsi pericolosamente.
 
- Sei un dannato idiota Shaka! E non mi frega un cazzo che tu non abbia voglia di ascoltarmi... lo farai! - Aiolia era molto arrabbiato, quello che aveva fatto l’indiano a Mu aveva ferito anche lui. 
 
La verità era che il Leone nutriva dei sentimenti per l’Ariete; nonostante durante le battaglie avessero avuto più di un disaccordo dovuto al loro diverso modo di vedere le cose, Aiolia pensava che Mu fosse una persona eccezionale.
 
Durante i tredici anni in cui Saga aveva usurpato il trono patriarcale, anni in cui tutti i suoi compagni gli avevano mostrato un sincero disprezzo per condividere lo stesso sangue del “traditore”, Mu era stato l’unico ad averlo sempre trattato con gentilezza. Quando il Leone si recava a Jamir per far riparare la sua armatura, Mu era sempre cortese e ospitale; inoltre parlava di Aiolos con molto rispetto, quando lui stesso non aveva il coraggio di nominarlo. Per un momento, dopo il loro risveglio, aveva anche sperato che potessero essere qualcosa di più che semplici amici. Tuttavia, l’amore che Mu provava per la Vergine era talmente evidente, che Aiolia decise di farsi da parte per non soffrire né far soffrire l’amico. Aveva rinunciato alla sua felicità, sapendo che il cuore del tibetano era già occupato, e vederlo così profondamente ferito da colui al quale aveva dato tutto, lo aveva fatto schiumare di rabbia...Mu non lo meritava!
 
- Voglio solo sapere perché hai fatto quello che hai fatto Shaka... - passandosi le mani sul volto, il quinto guardiano cercava di parlare mantenendo la calma davanti all’indiano, che, a sua volta, stringeva i pugni per evitare di colpirlo - ti rendi conto di quanto sta soffrendo? Shaka... nessuno meglio di te conosce l’amore di Mu, se non lo ricambiavi più potevi trovare un altro modo per dirglielo, ma umiliarlo in questo modo è stato solo crudele! Anche se non siamo mai stati amici, posso dirti che questo comportamento non è neanche da te...-.
 
Shaka incassò le parole di Aiolia, la tensione sul suo viso, solitamente calmo, era evidente, ma non rispose nulla. Che cosa avrebbe dovuto dirgli? Che aveva perfettamente ragione a dargli dell’idiota? Perché sì, era stato davvero un idiota nel senso più stretto del termine! 
 
Per un momento di stupido orgoglio, per non sembrare debole agli occhi degli altri, aveva disprezzato l’uomo che amava follemente, perché sì, prima della sua missione, prima della sua dedizione, prima di sé stesso, Mu era ciò che più amava al mondo! Solo che lo aveva capito quando aveva visto il dolore cristallizzarsi nei suoi smeraldi, quando la sua voce, sempre dolce quando si rivolgeva a lui, era diventata improvvisamente fredda, quando le sue spalle lo hanno privato della vista del suo bellissimo viso, lo aveva capito guardandolo portare il suo dolore con dignità...Mu non lo avrebbe perdonato.
 
- Allora dovresti considerarti fortunato Aiolia - Milo, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare il dialogo a senso unico del Leone, si manifestò nel modo più inopportuno, un sorriso malizioso ed un sopracciglio alzato - puoi sempre consolarlo, no? Tutti sanno che muori dietro all’Ariete da sempre, e quale miglior... - ma non terminò la frase perché un colpo ben assestato allo stomaco gli spezzò il fiato.
 
Con il viso contratto dal dolore si girò per vedere chi lo avesse colpito. Gli occhi di Shura, carichi di disprezzo, erano pronti a divorarlo.
 
Shura e Aiolos si erano attardati nel loro allenamento, e, avendo visto la scena da una certa distanza, non avevano ascoltato la discussione tra Aiolia e Shaka, anche se l’agitazione del quinto guardiano non lasciava dubbi sul motivo del contendere per chi, come loro, era ben conscio dei suoi sentimenti. Decisi a passare senza intromettersi, erano però arrivati in tempo per ascoltare le parole sconsiderate dello Scorpione, facendo così saltare la consueta imperturbabilità di Shura.
 
Aiolia era suo cognato, il fratello del suo adorato fidanzato, e Shura non avrebbe mai permesso a nessuno di torcergli un capello, perché fare del male ad Aiolia significava far soffrire Aiolos. Nessuno toccava la sua famiglia!
 
Ignorando lo Scorpione piegato in due dal dolore, Aiolos raggiunse suo fratello, e prendendolo delicatamente per un braccio gli parlò con tono severo ma affettuoso - Non immischiarti Aiolia, dai, andiamo a casa... Shura... andiamo - disse facendo un cenno d’intesa al suo compagno.
 
- Sì Aiolia, vai a casa con il tuo fratellino! - incurante della presenza di Shura alle sue spalle, Milo voleva continuare a prendersi gioco del Leone, ma lo stesso non glielo permise.
 
Dopo un lungo sguardo rivolto allo Scorpione, Aiolia parlò con poche parole, pesanti come macigni - Mi fai pena Milo... sei l’ombra pallida di quello che eri un tempo... sono certo che c’entri qualcosa in tutta questa merda, ma sei talmente insignificante da non meritare neanche l’attenzione che ti sto dando... -.
 
In un altro momento Aiolos avrebbe rimproverato suo fratello per il modo in cui si era rivolto ai suoi compagni, ma non disse nulla; stavolta Aiolia aveva ragione su tutto.
 
Profondamente deluso dal comportamento dei suoi compagni, il quinto guardiano si ritirò seguito da suo fratello e da Shura, ma prima che fosse troppo lontano si voltò un’ultima volta in direzione della Vergine, che era ancora fermo ai piedi della salita - Shaka... ti farà male... se puoi cerca di rimediare, altrimenti ti farà male davvero... - e proseguì senza voltarsi più.
 
Shaka si mosse meccanicamente, riflettendo su ciò che aveva detto Aiolia. Milo, ancora dolorante, lo seguiva in silenzio.
 
La Vergine era a conoscenza dei sentimenti di Aiolia per Mu. Quando erano più giovani, aveva sempre sospettato che i suoi viaggi a Jamir non fossero dovuti solo alla riparazione dell’armatura. Aiolia, nel bene o nel male, non era mai stato bravo a nascondere le sue emozioni, e non aveva mai nascosto il suo entusiasmo all’idea di inerpicarsi su per le montagne tibetane, per far visita all’altro cavaliere.
 
All’epoca, convinto che Mu fosse un traditore, aveva addirittura sospettato che i due stessero cospirando contro il Patriarca, e anche se a distanza, aveva sempre sorvegliato quegli incontri tra i due cavalieri più disprezzati dai compagni. 
 
In realtà, l’indiano vigilava quando chiunque oltrepassasse le barriere della torre di Jamir... tuttavia, non comprendendo allora quelli che erano normali turbamenti adolescenziali del suo cuore, convinceva sé stesso di agire per il bene del Santuario. La realtà era ovviamente un’altra, ma la capì solo quando si ritrovò nuovamente faccia a faccia con il primo guardiano.
 
Perso nei suoi pensieri, arrivò finalmente sull’ampia piattaforma della casa del Montone Bianco.
 
Senza curarsi dello Scorpione, che lo seguiva ad una certa distanza, perché il colpo inaspettato ricevuto da Shura lo aveva piegato in due, Shaka si mosse velocemente e nervosamente verso l’ingresso del tempio, chiamando il suo guardiano - Mu! Mu! Sono io, ho bisogno di parlarti! - .
 
Non avendo ricevuto alcuna risposta, la Vergine si addentrò nel tempio dirigendosi verso le stanze private di Mu, quelle stanze che conosceva a menadito.
 
- Mu! - nessuna risposta.
 
In soggiorno, nessuna traccia dell’Ariete; in cucina ed in bagno la stessa cosa.
 
Tuttavia, fu quando aprì la porta della camera da letto che il cavaliere della Vergine rimase di sasso.
   
 
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