Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: psyco_mkr    12/11/2021    0 recensioni
[Storia revisionata] Questo è uno spaccato della vita di Mikasa Ackerman, una ragazza di 19 anni che frequenta l'accademia militare, fa molto fatica a relazionarsi con le persone, ma per qualche strana ragione sin dalla prima volta in cui il suo migliore amico le presenta Eren Yeager, un suo compagno di università lei sembra sentirsi a suo agio.
Questa è una Eremika in modern AU, ci saranno anche altre coppie, principalmente Armin x Annie e Levi x Hanji
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Armin Arlart, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Eren non riusciva ancora a crederci, si trovava nella stanza d'ospedale in cui i fratelli Ackerman stavano "riposando" Levi era sveglio, secondo quello che aveva detto il medico era sopravvissuto ad un'esplosione, ma gli si erano conficcati dei pezzi di vetro nel viso, il suo volto era completamente bendato lasciando scoperto soltanto l'occhio sano. Nonostante fosse cosciente appena il castano entrò borbottò soltanto “tch, moccioso” e poi non proferii più parola.

Erwin aveva spiegato che da quando due giorni fa si era svegliato aveva ridotto il dialogo al minimo, come se anche solo il respirare gli costasse fatica, i due corvini si trovavano al Trost Hospital de tre giorni, ma visto che le procedure di recupero dei feriti non erano ancora ultimate non avevano potuto avvisare prima il castano, per non mettere a rischio l'operazione.

Il ragazzo dagli occhi di giada era seduto a fianco alla sua amata, la pelle di porcellana delle braccia e del viso era deturpata da escoriazioni e ferite eppure era bellissima come sempre, era la prima volta che le sfiorava la mano in sei mesi e lei non se ne rendeva conto, il castano avrebbe voluto solo scoppiare a piangere ma cercò di trattenersi, secondo i medici sarebbe potuta rimanere in coma per sempre come risvegliarsi da un momento all'altro, non c'era modo di saperlo, l'unica certezza era che se si fosse risvegliata non avrebbe ripreso il completo uso delle gambe.

Di lì a poco sarebbe andato con Armin nella camera mortuaria a trovare Annie e Zeke... Eren non riusciva ancora ad accettare che suo fratello fosse morto in uno stupido crollo, non era possibile, si era appena sposato, aveva una vita intera da spendere con la persona che amava, non poteva essere vero. Invece quel mare di possibilità gli era stato trappato via dalle mani prima che potesse afferrarlo.

Il castano diede un dolce bacio sulla fronte di Mikasa e le sussurrò nell'orecchio “Ci vediamo dopo amore”, sperando che in un qualche modo potesse sentirlo, salutò Levi il quale rispose con un ringhio e decise di andare nella stanza a fianco: da Pieck.

Si buttò tre le sue braccia senza pensarci due volte e lei scoppiò a piangere, il ragazzo cercò di trattenersi ma purtroppo più di una lacrima sfuggì al suo controllo.

“Lo hai già visto?”

“No, saremmo andati dopo esserti venuta a trovare, vuoi venire con noi?”

“Grazie ma non solo non credo di poter sopportare la visione, per un po' non potrò alzarmi dal letto”

“Che è successo? Mi sembrava stessi bene, qualche lesione interna?”

“Non proprio, sono stata fortunata a non rimanere schiacciata dalle macerie, ma comunque tra stress psicologico e esplosioni tutto intorno abbiamo rischiato molto, credono sia meglio che non mi muova troppo in questi giorni per evitare di affaticarmi viste le mie condizioni”

Eren sbiancò improvvisamente quando si resse conto di quello che la ragazza stava cercando di dire

“Cosa? Da quanto?”

“Sono incinta di 4 settimane, l'ho scoperto quando mi hanno fatto gli esami del sangue appena ricoverata”

“Io, non so cosa dire”

Le si avvicinò e la abbracciò forte

“Qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno io ti aiuterò, se vorrai tenerlo ti assicuro che non crescerai questo bambino da sola”

“Grazie Eren”

Erano passate due settimane da quando avevano detto al giovane Jeager del luogo in cui si trovavano i due Ackerman, ogni giorno finito il lavoro si recava in ospedale e passava tutto il suo tempo con la sua ragazza, dopo la seconda visita si era organizzato per poterle leggere qualcosa, era arrivato all'ultimo capitolo della camera dei segreti, tutti speravano che Mika si sarebbe svegliata prima di arrivare ai doni della morte, ma Levi aveva lentamente perso le speranze.

I suoi amici erano andati a trovarla più volte e, anche se faceva di tutto per nasconderlo dopo Eren quello che stava peggio era Jean, ad ogni loro visita avevano cercato di conversare anche con Levi per tirargli su il morale ed Erwin lo andava a trovare tutti i giorni ma all’uomo dagli occhi di ghiaccio sembrava di essere completamente distaccato dalla realtà, parlava lo stretto indispensabile e mangiava solo via flebo.

Qualche giorno prima c’era stata la cerimonia funebre dei caduti in battaglia, il corvino aveva lottato con le unghie e con i denti ma era riuscito ad ottenere il permesso dall'ospedale di partecipare, anche se con il volto bendato e spinto sulla sedia a rotelle da Erwin: almeno aveva potuto salutarla un'ultima volta. Da quella non si era più mosso dal letto: per quanto si sforzasse non riusciva a trovare un motivo per vivere, ogni respiro sembrava tremendamente doloroso e ogni notte sognava i suoi bellissimi occhi castani ormai spenti mentre gli rinfacciava di non essere riuscito a salvarla.

La prima volta in cui riaprì gli occhi e scoprì che Mika era in quella situazione si rese conto di non avere più un valido motivo per cui continuare a tenere duro.

Eren si era allontanato dalla stanza, Mikasa era incosciente come al solito e Levi era sinceramente convinto che non si sarebbe mai più, fu in quel momento che prese la decisione che era convinto di aver rimandato fin troppo a lungo.

Con una fatica immane si misi seduto e molto cautamente si alzi dal letto per avere accesso alla flebo di morfina a cui lo avevano attaccato per diminuire il dolore, avvicinò la mano: tutto quello che doveva fare era premere il pulsante per portare il dosaggio al massimo per smettere di soffrire, continuava a cercare un motivo per non farlo, ma per quanto consapevole del fatto che Erwin ne sarebbe rimasto devastato non riusciva a cambiare idea, le sue dita erano sempre più vicine e aveva preso la sua decisione, voleva addormentarsi un'ultima volta.

“humpff”

Il ragazzo sentì un sospiro provenire dietro di lui, per un istante decise di credere al miracolo e si bloccò prima di prendere una decisione irreversibile, si girò lentamente e notò con stupore che la mano di Mikasa si stava muovendo. Per quanto le ferite glielo consentissero sì lanciò verso la brandina urlando il suo nome, un altro sospiro, la mano si mosse di più, immediatamente il corvino premette il tasto per chiamare l'infermiera. In quel momento entrò Eren

“Levi che ci fai in piedi?”

“Si sta svegliando”, non aveva finito la frase che il castano si era materializzato al financo della sua ragazza, provò a stringerle la mano e lei anche se debolmente ricambiò la sua stretta a Levi scappò il primo sorriso dal giorno dell'attacco.

Nel frattempo era arrivata l'infermiera, diminuì il dosaggio di alcuni farmaci per renderle più agevole il risveglio, anche se si trattava di piccoli movimenti impercettibili Eren riusciva a cogliere ogni piccolo gesto che Mikasa finalmente dopo settimane riusciva a compiere, quando lentamente la vide sbattere le palpebre il ragazzo ebbe la sensazione di essere morto e rinato.

Si lanciò su di lei e mentre continuava a ripetere il suo nome come una litania per convincersi che lei si trovava effettivamente lì, la abbracciò forte e quando finalmente sentì al suo orecchio quel debole sussurro “Ereh” la guardò negli occhi e con un sorriso, appoggiò appena le labbra sulle sue.

 

   
 
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