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Autore: The Rosablue91    13/11/2021    3 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una via d’uscita

 
Corinto
Erza non era concorde ad andare a Corinto e aveva acconsentito di dirigersi li solo per amore dei suoi compagni, un po’ perché provando ad andare verso Sparta avevano trovato un sacco di soldati pronti a catturarli sulle strade, il re di Argo non era uno stupido, conosceva bene le strade e con rammarico non c’erano altre vie di accesso, ed era impensabile affrontare i soldati Argolidi con le attuali forze, erano troppi, allora a Laxus gli era venuto in mente l’idea di chiedere aiuto ad un amico di suo nonno che viveva a Corinto, certo avrebbero deviato di parecchio la loro meta ma non potevano fare altro.
Laxus guidava il gruppo in groppa al cavallo, ed Erza si passò una mano sul cappuccio  che teneva nascosti i capelli era troppo rischioso esporli in bella vista potevano esserci delle spie il suo colore che non passava certo inosservato  li avrebbe potuti tradire.
-Cazzo- imprecò Laxus spalancando le braccia e fermandoli.
-Laxus che succede?- domandò Freed e il biondo indicò col mento dei soldati argolidi che stavano interrogando dei commercianti.
-Non è possibile! Sono arrivati fino a qui?!-spalancò la bocca Bixlow.
-Già e la villa è a quattro passi- commentò Laxus seccato.
Minerva portò una mano ad avvolgere l’elsa della spada-non sono troppi, posso occuparmene io-
Ma Freed obiettò-Invece te ne starai buona, amazzone, non possiamo azzardarci a esporci se ora li attacchiamo verranno qui in massa e per noi sarà finita-
L’amazzone ribatté risentita-Non prendo ordini da te, uomo!-
-Ora calmati, Minerva- le disse la compagna amazzone dai capelli rosa.
Intervenne Gerad-Smettetela! Minerva, Freed ha ragione- e Freed gonfiò il petto come il primo gallo del pollaio, il principe di Argo continuò nascondendosi il volto sotto il cappuccio del mantello-cerchiamo di passare inosservati-
-Sono d’accordo con te, stavolta- gli concesse Laxus.
-Wendy, stammi vicina- le disse Erza e la piccola annuì stringendo Charle ancora di più.
Dovevano diventare aria e attraversarono la strada senza fiatare, ma qualcosa andò storto e non fu colpa loro ma del vento.
Una venticello malandrino s’insinuò nelle vie di Corinto e scoprì il cappuccio di Erza che non fece in tempo, liberando i capelli che svolazzarono fieri come una bandiera, una guardia se ne accorse e avvertì gli altri.
-Oh no! Andiamocene!- ordinò Laxus cavalcarono inseguiti dai soldati e finalmente il biondo riconobbe la villa, scese da cavallo e batté i pugni alla porta-Aprite! È una questione di vita o di morte!-
I compagni scesero da cavallo e un servo si affacciò storcendo il naso alla loro vista, dovevano sembrargli dei mendicanti-si?- storcendo il naso.
-Facci entrare, siamo qui per incontrare il tuo padrone- i soldati stavano arrivando se quel cretino non li avesse fatti entrare li avrebbero presi.
-Andatevene a chiedere l’elemosina da un’altra parte o- ma qualcuno lo buttò a terra, una vera e propria forza della natura e non era un uomo.
Era Evergreen.
-Ah! Levati dai piedi e basta!- lo spintonò Evergreen, il gruppo entrò in fretta e furia chiudendo alle spalle il portone, il servitore scappò nel chiedere aiuto.
-Accidenti Evergreen, gli hai fatto prendere un bello spavento- fischiò Bixlow, avrebbe fatto paura persino ai titani.
Lei arricciò il naso-per due validi motivi: numero uno ha mancato di rispetto a Laxus-sama e numero due si è messo di mezzo tra me e il mio bagno-
-Cos’è questo fracasso? Oh ma guarda un po’ il piccolo Laxus!- trillò qualcuno, un uomo paffuto, pelato e sorridente.
Arrivò da loro danzando leggiadro e tentò di stringere le guance di Laxus cosa che sgusciò via-sei diventato grande da piccolo mi arrivavi a malapena alle ginocchia-
-Beh ne è passata di acqua sotto i ponti- disse Laxus alzando le spalle.
Poi gli occhietti di Bob si illuminarono quando posò lo sguardo su Cana ed Erza-E parecchia… ah! Erza, Cana!- due braccia enormi strinsero a sé le due ragazze in questione-siete diventate delle bellissime ragazze!-
Cana allontanò la faccia del pelato-Ehi! Mollami vecchiaccio mi basta già mio padre! Non ti ci mettere anche tu!-
-È bello vedervi in salute stratego  Bob- salutò Erza umilmente una volta che le lasciò andare.
Gerard era impallidito non si sarebbe mai aspettato di trovare un uomo di quella levatura proprio a Corinto.
-Stratego?-domandò Meldy perplessa, non aveva mai sentito parlare di un titolo simile.
Freed spiegò-Lo stratego è un’alta carica militare ateniese ha il potere di comando nell’esercito e nella flotta in tutto ce ne sono dieci-
-Ma siamo a Corinto- ribatté Meldy-che ci fa qui?-
-In realtà questa è la mia residenza per le vacanze quando sono via da Atene mi godo un po’ di meritato riposo- spiegando all’amazzone.
-Dall’aspetto non si direbbe un militare, pensavo fosse solo un ricco nobile- commentò Minerva.
A Wendy gli sembrò una versione di Dioniso, Bob rivolse l’attenzione agli altri di loro e li accolse- benvenuti nella mia umile dimora miei giovani amici, io sono Bob-si accorse dello stato che erano messi e spalancò la bocca- per gli dei! Avete un aspetto a dir poco…-non trovando le giuste parole per non essere scortese.
Meldy finì per lui-Trasandato? Ce ne sono capitate di tutti i colori-
L’uomo sorrise-Lasciate che vi offra un bagno e naturalmente vi aspetta un banchetto degno da re! Ah!- s’illuminò per aver pensato ad un’ottima idea- Potrei invitare le etere* per voi maschietti, che ne dite?-
Bixlow sembrò gongolare-Vuoi proprio viziarci, stratego Bob-avvolse le braccia al collo di Laxus e Freed-stasera ci divertiremo e ovviamente vale anche per te Gerard-
Erza si indispettì ma non diede a vedere rimase stoica.
Gerard scosse la testa-Io…be ecco, meglio di no. Questi divertimenti non fanno per me-
-Io non mancherei per niente al mondo!- esultò Cana.
Erza comunque non voleva approfittare dell’ospitalità-Veramente non vorremo disturbare-
-Sciocchezze, nessun disturbo, mia cara e- un forte battere interruppe il discorso di Bob.
-In nome del re di Argo vi ordino di aprire le porte! So che nascondete pericolosi ribelli!- battendo ancora rumorosamente.
-Per gli dei! Non mollano!-disse Cana che non ne poteva più di quei soldati.
Bob lanciò una lunga occhiata al gruppo e si fermò su Laxus-poi mi racconterai perché dei soldati vi stanno dando la caccia, intanto andate  ha rinfrescarvi qui ci penso io- chiamò il servo di prima e ordinò che venissero trattati con estrema cura, e poi il tono divenne furioso-se i soldati argolidi credono di poter fare i comodi loro nella mia casa si sbagliano di grosso-
E mentre presero la strada per i bagni Erza con una mano si strinse una ciocca di capelli, aveva messo in pericolo i suoi amici, doveva trovare una soluzione.
 
 
Erza fissava il suo riflesso nel ferro di quelle cesoie , decisa una volta per tutte a recidersi quei capelli, i suoi compagni erano a riposarsi dopo un lungo bagno, e lei ne aveva approfittato per chiedere un paio di cesoie ad un’ancella, ed ora era in piedi mentre stava li a tenersi una ciocca con l’intento di tagliarla.
Solo che non ci riusciva.
Ricordava suo nonno Belserion che le carezzava i capelli per darle conforto e nostalgico gli raccontava di quanto fossero belli come quelli di sua madre, Erza aveva vaghi ricordi di lei poiché la ricordava a malapena ma il nonno gli ripeteva sempre che li avesse ereditati dalla madre di un rosso che ricordava l’alba. O di quando da piccola Laxus glieli tirava quando giocavano insieme alla lotta, quanti ricordi aveva condiviso con i suoi capelli.
Scosse la testa, andava fatto non era il momento di crogiolarsi nel passato, rinvigorì la stretta, sarebbe tutto finito in un attimo  e…
-ERZA, NO!- una mano gli afferrò il polso e gli fece cadere con tonfo le forbici.
Era Gerard.
-Gerard, cosa?- mormorò basita da quell’interruzione irruenta.
-Non tagliarteli!- ordinò lui.
Ma cosa pretendeva?
-Sono i miei capelli! Posso farne quello che voglio!- liberandosi della sua stretta.
-Ti prego non farlo-supplicò Gerard e una mano le carezzò la testa-mi piacciono così - si lasciò sfuggire in un momento di enorme sincerità facendola avvampare.
 Ma lei scosse la testa-se non fosse stato per questi capelli adesso non saremo in questo impiccio-
-Fammi trovare una soluzione alternativa, ti va?- chiese disperato.
Erza lo fissò coi suoi occhi nocciola.
Ci teneva così tanto?
-Troverò una soluzione che non ti imporrà di tagliarli e se non riesco potrai fare come vorrai ma fino ad allora non ti avvicinerai alle forbici, sono stato chiaro?-
Lei sospirò, ecco un altro ammiratore dei suoi capelli, ma non le dispiaceva- e va bene, hai tempo finché soggiorneremo, sono stata chiara?-
-Grazie, Erza!- e preso dall’entusiasmo le scoccò un bacio sulla guancia, scappando via, Erza si portò una mano a toccarsi la guancia in quel punto con aria sognante, ancora non credeva che le avesse lasciato quel bacio.
 
 
Atene, Aeropago
Era tanto tempo che Porlyusika non metteva, piede in quella sala, le sue funzioni di oracolo non le lasciavano mai abbastanza tempo posò lo sguardo sull’arconte che tra i tanti la guardava in maniera gelida, Jude Hearthphilia, poteva leggergli dell’astio negli occhi insieme ad un’altra emozione molto profonda: la sofferenza.
Dopo aver terminato il suo racconto Porlyusika attese, non sarebbe stato difficile ottenere appoggio da Makarow e Yajima, però gli altri gli davano pensiero, soprattutto il nuovo arconte eletto in via del tutto eccezionale tempo dopo la morte di Rob.
Era un suo lontano parente ma era l’unico maschio della famiglia e quindi il solo per prendere il suo posto. In circostanze normali sarebbe venuto immediatamente dopo la morte dell’arconte ma si trovava fuori Atene ed era arrivato da poco, non le istillava fiducia e il suo istinto non sbagliava mai.
-Quindi re Igneel è morto- commentò tetro Yajima e l’oracolo puntualizzò-Beh l’ho visto che precipitava poi la premonizione è finita lì-
Gildarts si alzò dal suo posto-Ammettiamo che il re sia morto, Ignia adesso è al potere e libero di muoversi come vuole, dobbiamo prepararci al peggio- molti annuirono tranne uno che commentò con leggerezza.
-E quindi dovremo preoccuparci di un’arma che si presume sia nelle mani di quel re Faust e Ignia potrebbe usarla per distruggere Atene?- chiese il suddetto neo arconte con tono divertito.
-È quello che ho detto- ribatté secca.
-Non penserete che crediamo sul serio a questa storia inverosimile?- domandò proprio il nuovo arconte.
-Non dubitate della saggezza dell’oracolo! Non possiamo prendere sotto gamba questa storia tra l’altro la fonte che ci ha parlato del messaggio è- ma Makarow venne bruscamente interrotto- la parola di un mercenario, non possiamo fidarci-facendo una pausa a effetto- e credo di parlare a nome della maggior parte noi sul perché Makarow-sama presenzi ancora a queste riunioni nonostante i guai di suo figlio, al suo posto mi dimetterei-
-Come osate mettere in discussione Makarow, lui che fra tutti noi è il più saggio, arconte Porla!- obiettò Yajima.
-Sto solo esponendo i fatti niente di più niente di meno-rispose alzando semplicemente le spalle.
-E dato che voi sembrate così ‘’saggio’’, cosa proponete?- chiese calmo Gildarts.
-La guerra, mio caro arconte! Anzi mi stupisce che nessuno di voi ci sia arrivato!- un mormorio generale si levò sull’Aeropago e l’arconte Porla pensò bene chi colpire-non è forse così arconte Hearthphilia?-
Lo ammonì Jude severo-State toccando un tasto delicato-
Ma l’arconte premette su quella ferita-Gli spartani hanno nelle loro mani la vostra preziosa figlia e voi non avete fatto assolutamente nulla per riaverla indietro, beh non è affatto comune, sembra che molti membri di questo areopago non importi nulla della loro progenie- fissando allusivo Gildarst e Belserion che lo fissavano ostili di rimando.
Gildarst rispose inferocito-non sapete quello che state dicendo!-
-Per come la vedo io di fronte a me ci sono solo delle pecore spaventate che tremano di fronte a quella feccia spartana-
Belserion ruggì come un mostro-Non osate pronunciare una parola di più, io mi sono opposto con tutte le mie forze affinché mia nipote non andasse a Sparta e se la guerra è l’unico modo per riportarla a casa allora così sia! Voto per scendere in guerra!-
-Belserion, no!-  urlò Makarow ma non l’ascoltò e scosse la testa-hai fatto come volevi tu Makarow e non è servito a niente, adesso voglio usare la mia testa, l’arconte Porla ha ragione! Scendiamo in guerra!-
Jude annuì-Sono stufo anch’io di aspettare, voto per la guerra anch’io!-
-State commettendo un errore! Vi ripeto che l’arma di Faust- l’oracolo venne messa a tacere da Josè-oh andiamo potrei capire che fosse stata una visione, vi avremo creduto Porlyusika-sama ma dato che si tratta solo di parole uscite dalla bocca di un folle beh-alzò le spalle-non dovremo preoccuparcene e per quanto riguarda il giovane re di Sparta lasciate fare a noi, una donna non dovrebbe mettere naso su affari di guerra-
Porlyusika lo fulminò con lo sguardo stava per ribattere quando venne colta dalla solita sensazione, presto sarebbe accaduto l’irreparabile, tutti troppo occupati per accorgersene.
Invitandola a lasciare l’areopago con la mano cosa che sconcertò  molto gli altri arconti.
Makarow esplose- Ora non mettetevi ad offendere l’oracolo!-
-Indipendentemente dalla sua carica lei non può rimanere qui, Porlyusika-sama potete anche uscire, mi avete sentito?-
-Finirà presto- sussurrò baritonale.
-Eh?-
I suoi occhi guardavano lontano e la voce preannunciò- molto presto Atene non avrà più bisogno degli arconti, il vostro potere cesserà!-
-Porlyusika-sama cosa state dicendo?- domandò il più giovane di loro, Azuma.
-Avverrà presto e voi non potrete farci niente, ad Atene prenderà forma una nuova tipologia di potere-
-La donna sta farneticando, portatela via!- ordinò Porla seccato a delle guardie ma Makarow li bloccò serio.
-No, sta avendo una visione lasciatela stare- le guardie si fermarono non era saggio interferire con una divinazione.
-L’era degli arconti tramonterà-Porlyusika chiuse gli occhi e concluse- e il potere verrà deciso dal popolo-
La faccia dell’arconte Porla era rossa di rabbia e anche gli altri arconti erano scioccati, se quello che diceva l’oracolo era vero presto avrebbero perso ogni autorità sulla Polis.
Porlyusika con poche semplici parole aveva alzato un vespaio generando lo scontento ora gli arconti erano agitati e cominciarono a vociare che no non sarebbe stato possibile un fatto del genere.
-Portate via questa vecchia pazza!-sbraitò Porla indicandola col dito accusatorio e le guardie obbedirono e Makarow non poté fare niente.
E l’arconte Porla replicò sprezzante-il potere nelle mani del popolo, che assurdità e i messaggi li portano gli uccelli, un’idiozia dopo l’altra!-
 
Sparta
Anche a Sparta si stava discutendo e di un accusa animatamente di un fatto molto grave e per le strade della città non si parlava d’altro, il nuovo re Ignia aveva fatto imprigionare il fratello accusandolo di aver ucciso il re, verità o meno si sarebbe deciso presto, il re Ignia e il Gherusia avrebbero deciso presto le sorti di Natsu il giorno dopo nella sala del trono, e Lucy avrebbe voluto partecipare ma trovò un grosso ostacolo giudiziario con cui non aveva fatto i conti.
-ALT!- dissero all’unisono le guardie, Lucy fu bloccata per la seconda volta nell’arco di poco tempo, ma stavolta non aveva alcuna intenzione di stare zitta.
-Fatemi passare! Voglio assistere al processo!-
-Noi stiamo solo eseguendo gli ordini alle donne non è consentito presenziare ai processi!-
-Ma è ridicolo!-
-La legge è legge-
‘’Perfetto! Pure a Sparta esistono leggi obsolete come questa!’’  pensò sarcastica, aveva trovato qualcosa in comune con la sua polis natale, in peggio.
-Hanno ragione, Lucy- disse affranto Gray- è la legge, mi dispiace-
Lucy pianse, aveva la voce rotta dal pianto e ripeté struggente da far sciogliere il cuore ad una statua-non mi importa di queste stupide leggi, io devo esserci! Voglio vedere Natsu!- non le avevano nemmeno permesso di fargli visita in prigione.
-Sarò presente anch’io, ti prometto che Natsu avrà tutto il mio sostegno- la rassicurò Gray.
-Gray andiamo, dobbiamo prendere il nostro posto- lo interruppe Lyon, il moro annuì e si rivolse a Juvia, Levy, Mira e Lisanna-badate a Lucy-
-Certo, Gray-sama- annuì la sua Juvia.
-Ci prenderemo cura di lei- le fece eco Mirajane poggiando le mani sulle spalle di Lucy per darle tutto l’appoggio possibile.
Il moro si rivolse a Levy gravemente- dov’è Gajeel? Non si rende conto della gravità della situazione?-
E lei che teneva Happy in braccio perché sarebbe sgusciato via per andare da Natsu rispose scuotendo la testa-è sparito insieme a Lily, non ho la minima idea dove si sia cacciato-
-Dopo gliene dirò quattro, andiamo Lyon- Gray e l’albino vennero fatti entrare nella sala del trono e le porte vennero richiuse alle loro spalle, Lucy pregò gli dei che andasse tutto bene.
 
Natsu stava vivendo tutto come un sogno, quando le guardie lo avevano arrestato e sbattuto in cella aveva vociato fino a consumarsi la gola di liberarlo e urlare che fosse innocente, non si capacitava che proprio il suo stesso fratello avesse mosso quelle accuse  contro di lui, non lui, non Ignia che da bambino ammirava e rispettava e che negli ultimi tempi sembrava irriconoscibile.
Ora sembrava essere diventato il suo peggior nemico.
 Natsu era in catene di fronte a lui sorvegliato da delle guardie, Ignia seduto austero su quel trono che fino a poco tempo fa era del padre, sfoggiava un sorriso strafottente denigratorio con a fianco il suo fedele cane da guardia Jienma.
C’erano i membri del gherusia e gli spartiati delle famiglie più nobili, tra cui Gray in compagnia di Lyon, gli fece un cenno di capo significativo come per dire ‘’sono qui, non ti lascio solo’’ Natsu contraccambiò il gesto, era contento di avere l’amico lì nel momento del bisogno.
Uno dei membri del gherusia parlò-il principe Natsu è accusato del delitto più grave di tutti: il parricidio. E le prove fornite dal re sono inequivocabili, sia fatta giustizia, l’accusato dovrà pagare con la morte!-
Natsu ruggì-Ma quali prove?! È tutta una menzogna non ho ucciso nostro padre! Devi credermi Ignia!-
E Gray diede manforte-Infatti! Il principe Natsu amava il re, non farebbe mai una cosa del genere!-
-Silenzio!- sentenziò Ignia che si alzò dal trono e parlò con sicurezza- è inutile che fingi Natsu, so che sei stato tu. Tu hai orchestrato il primo attentato ai danni di nostro padre, sei arrivato ad assoldare un volgare assassino ateniese per confondere le tracce ma non riuscendo ai preferito usare l’influenza degli arconti di Atene, hai simulato il rapimento di Lucy Hearthphilia per mascherare la tua complicità con l’Aeropago-
Le accuse furono dei veri e propri pugni sullo stomaco-Non è vero! Tu mi hai detto di andare lì perché l’oracolo di Delfi era implicato nel tentato omicidio, e sempre tu mi hai detto di catturare una ‘’spia’’ perché sapeva chi c’era dietro l’intento di assassino!-ribatté Natsu.
Ignia si mise le mani sullo stomaco dal ridere e si risedette accavalcando le gambe-Io? E quando mai?-
Perché stava negando?
Il fratello stava mentendo e voleva a tutti i costi che Natsu risultasse colpevole ma perché era arrivato a quello cosa sperava di ottenere?
All’improvviso le porte si spalancarono e un ruggito interruppe il processo, Natsu posò lo sguardo in fondo alla sala, era Gajeel che si apriva la strada grazie a Lily e dietro di lui c’erano cinque figure incappucciate.
Ora che le porte erano aperte e dimenticate di richiuderle, Lucy poté finalmente rivedere Natsu.
-Ma cosa gli è venuto in mente a Gajeel-kun?-
-Ah non lo so, Juvia, certe volte le intenzioni di Gajeel sono un vero mistero anche per me- commentò Levy.
Lisanna scosse il capo albino-Irrompere nella sala delle udienze con una pantera arrabbiata è la dimostrazione stessa della stupidità, non si rende conto di quello che fa-
-Credo che abbia un piano ben preciso- pensò positiva Mirajane e Lucy sperava con tutto il cuore che l’amica avesse ragione.
Intanto Gajeel si era fermato a pochi metri dal re e di fronte a luì si parò davanti Jienma intimandogli di lasciare la sala, ma Lily si rizzò il pelo e ringhiò contro quell’uomo con aggressività come fosse un vecchio nemico ci volle il suo padrone per calmarla-Basta Lily, smettila-
Ignia storse il naso- ma bene! Finalmente il figlio dell’intrepido ex-generale ci degna della sua presenza. È un po’ tardi ma si venuto a rendermi omaggio? O devo a qualcos’altro questo tuo intervento teatrale?- facendo ridacchiare tutti nella sala.
Jienma sghignazzò-Non è altro che un cucciolo ferito, dovrebbe tornare dal buco dove è venuto e leccarsi le ferite-
Levy mormorò astiosa-se Gajeel non gli tira un pugno lo farò io al posto suo-
Ma il ragazzo sembrava a proprio agio-Ghi, ghi, ghi per la verità sono qui per assistere al processo ho portato qualche amico perché si svolgesse nella maniera più corretta possibile, hanno una cosa molto interessante da dirti, maestà- ghignò Gajeel in tono derisorio a Ignia.
Gajeel sembrava sicuro di sé e padrone della situazione pensò Natsu che osservava attentamente  quelle figure, gli parve che uno di loro per un secondo sorridesse in sua direzione ma doveva esserselo immaginato.
Ignia alzò un sopracciglio rosso fiamma per niente intimorito-E chi sono? Non abbiamo bisogno di qualche straccione-
Gli uomini si scoprirono i visi  e Natsu poté vedere l’espressione sicura di Ignia vacillare-Co… come hai potuto portare gli efori qui?!!-
Si levò un mormorio e Lucy non capì perché Ignia ne fosse tanto intimorito-Chi sono?-
-E così li ha portati qui, bene la situazione potrebbe svolgere a nostro favore- disse Mirajane senza ombra di dubbio.
-Cosa intendi, Mira-san?- Lucy le sussurrò vicina che non aveva mai sentito parlare degli efori.
-Gli efori hanno il potere che serve per mettere in difficoltà Ignia-
-Cioè? -
E Mirajane parlò con ferma-Hanno il potere di far destituire il re dalla sua carica-
-Vero, hanno più poteri del re di Sparta e intervengono solo in caso di assoluto bisogno- aggiunse Lisanna e commentò ammirata-non avrei mai pensato che un’idea del genere venisse in mente a Gajeel, devo rivalutarlo-
-E bravo Gajeel, così si fa!- esclamò Levy, era proprio fiera di lui.
In Lucy si accese una speranza, forse potevano fermare Ignia dal condannare Natsu, strinse il ciondolo di mezzaluna sperando in un miracolo.
Ignia cercò di prendere in mano la situazione-miei stimati efori non c’era bisogno di scomodarsi tanto a venire fino a qui, di questo processo ce ne occuperemo io e i rispettabilissimi membri del gherusia-
L’unico eforo dai capelli di fuoco scosse il capo. -Mi spiace Ignia, ma non possiamo rimanere in disparte, questo problema riguarda anche noi-
-Devi chiamarmi, sua maestà, Atlas- sottolineò il re risentito.
-Questo è ancora tutto da vedere, prima di cominciare il processo però, c’è un’altra questione da risolvere, ovvero chi deve prendere il posto di sovrano di Sparta dopo la scomparsa di re Igneel- un mormorio si profuse nella sala del trono, avevano già un re.
Natsu era confuso.
Ignia strinse le mani sui braccioli del trono-Cosa stai dicendo? Io sono il legittimo erede! Il solo e unico re di Sparta!-
-No- disse semplicemente Atlas alzando un dito-tuo padre ha nominato un altro successore- rivelando una verità nuda e cruda i membri del gherusia commentarono tra di loro.
-Il re ha lasciato il trono ad un altro?-
-Allora la nostra fedeltà non va ad Ignia-
Natsu  vide il fratello contrarre una smorfia di rabbia, i suoi occhi sembravano braci ardenti illuminati dal fuoco della collera, non lo aveva mai visto così.
Un membro del gherusia si fece avanti richiamando l’attenzione dell’eforo- Atlas-sama, ma avete una prova di quello che state dicendo?-
Ignia trovò un appiglio e si rilassò-Giusto Atlas, se le tue sono solo parole non ci possiamo fare niente-
Atlas sorrise e Natsu lo vide tirare fuori una pergamena che srotolò e lesse ad alta voce perché tutti potessero sentire- ‘’Io Igneel, re di Sparta, designo come prossimo erede il mio terzo figlio Natsu, alla mia morte prenderà le redini del regno, sono certo che avrà il cuore per governare con saggezza e giustizia, e Sparta non avrà un re migliore di lui…’’ecco se i rispettabili membri del gherusia vogliono controllare, questa è l’innegabile grafia di Igneel e porta pure il suo sigillo- passando il documento al membro del gherusia che lo prese e lo fece vedere agli altri.
Re….
Suo padre lo aveva nominato re!!?
Natsu aveva la testa pesante, non riusciva ancora a crederci ignorando il mormorio intorno a sé e soprattutto non sapeva cosa dire, suo padre gli aveva lasciato un enorme eredità sulle spalle senza nemmeno chiedergli cosa ne pensasse, i suoi compagni erano stupefatti.
Ignia li riportò tutti alla realtà alterato-NON SIA MAI!!!- sbraitò e puntò un dito contro il fratello facendo emergere tutto il suo odio che in quegli anni non si era scemato ma rafforzato-Un parricida mai e poi mai siederà sul trono di Sparta!- suo padre lo aveva pugnalato alle spalle per l’ultima volta, questo tradimento non se la sarebbe mai aspettato.
‘’Dannato Igneel!’’ pensò Ignia iracondo, ora doveva giocare d’astuzia e avrebbe tolto di mezzo il suo prezioso figlio una volta per tutte.
-Ciononostante dobbiamo rivedere le prove e parlare con il gherusia, propongo di spostare il giudizio a domani mattina- concluse Atlas e tutti furono d’accordo, Natsu vide Ignia ingoiare il rospo-come desideri Atlas, portate via il prigioniero- ordinò alle guardie.
Quando fu afferrato da esse mentre lo riportarono in cella passò di fronte a Lucy-Natsu!- si avvicinò alle guardie e stavolta la lasciarono avvicinare, lui le sorrise-andrà tutto bene, presto questa storia sarà solo un brutto ricordo- lei annuì convinta, doveva crederci.
Ignia stava ancora pensando ad una scappatoia quando li vide poco dopo che le guardie portarono via Natsu, e la sua mente formò un piano preciso, non aveva paura di giocare sporco, avrebbe ottenuto ciò che voleva.
 
 
Natsu venne riportato nella sua cella e rifletteva su ciò che era accaduto nonostante fosse notte fonda i suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno i suoi passi di fermarono proprio davanti alla sua cella scoccò uno sguardo ostile quando Ignia si rivelò.
-È da un po’ che non scendevo nelle prigioni, l’ultima volta che l’ho fatto mi sono liberato di qualche fastidioso insetto-
-Che cosa vuoi, Ignia?- senza girarci troppo attorno stanco dei suoi giochetti.
Fece finta di pensarci e rispose-Solo una confessione da parte tua, domani, niente di più niente di meno- disse facendola semplice.
Natsu lo fissò come se fosse impazzito-Tsk, credi davvero che confesserò il falso solo perché tu mantenga il potere? Sei un ingenuo-
-Desideri diventare re?-
Lui strinse le mani sulle sbarre-Non ho mai voluto essere re!-
-Però Igneel lo ha fatto!- l’eco dell’ammissione risuonò per le prigioni-lo ha fatto! E non gli perdonerò mai questo affronto! Avrei dovuto sbarazzarmi di te quando ne ho avuto l’occasione, peccato che Zeref era fra i piedi!-
-Ma di che parli?- domandò confuso di fronte a quella confessione.
-Sarò franco con te almeno una volta, Natsu. Non ti ho mai considerato mio fratello né te né Zeref, vi ho sempre visti come due cuculi, due intrusi niente di più niente di meno- confessò per la prima volta sincero.
Natsu era senza parole e osò dire-ti rendi conto cosa stai dicendo?- e Ignia continuò-pensavo mi saresti stato utile in qualche modo ma mi sbagliavo, hai sempre ostacolato i miei piani, e ora che Igneel ti ha assurdamente nominato re sei diventato una minaccia da eliminare-gli soffiò e aggiunse-saresti dovuto morire insieme a lui nella frana che i miei uomini hanno causato-
-Cosa? Non dirmi che sei stato tu?!- chiese non credendo alle sue orecchie e invece Ignia annuì, confessando per nulla pentito della sua azione-ma certo, è stato per mio ordine, i miei uomini hanno causato la frana che l’ha ucciso-
Natsu lo guardò e lo vide per quello che era veramente: un essere spregevole, un crudele assassino che aveva pianificato freddamente la morte del padre. Non si era fatto alcuno scrupolo arrivando a sporcarsi le mani, tentò di afferrarlo urlando furente-assassino!-Natsu lo prese per i lembi del mantello, ma Ignia sfoderò un coltello e lo colpì di strisciò al polso destro, non fu un taglio profondo ma permise di arretrare di qualche passo a distanza da Natsu.
-Se pensi che un taglietto mi fermerà ti sbagli di grosso!- non aveva scampo, Natsu lo avrebbe ucciso.
Ma Ignia allargò il sorriso e rinfoderò il coltello e incrociò le braccia allargando un sorriso-Al posto tuo non sottovaluterei quel  taglietto non da poco, ti accorgerai presto dei suoi effetti, ma per adesso dimentichiamoci di questo, tu- gli puntò il dito- volente o nolente domani mi farai quella confessione o ti giuro che le conseguenze saranno enormi-
Natsu scosse il capo-Non starò più al tuo gioco Ignia, mai più-
Il re si mise le mani sui fianchi e alzò un sopracciglio e domandò pericoloso-no? Nemmeno se ne vale la vita di Lucy?-
-Cosa?- domandò confuso.
-Mi costringi a fare una cosa che nemmeno voglio, se non confessi Lucy muore a te la scelta, fratellino-
-Se la sfiori anche solo con un capello ti perseguiterò anche nell’Ade!- gli urlò contro con tutta la rabbia che aveva in corpo, se le avesse fatto del male non si sarebbe salvato.
-Quanta passione dimostri per quella ragazza, Natsu, ho trovato il tuo punto debole, quindi al processo dovrai confessare la tua colpevolezza altrimenti Lucy muore e non ti azzardare a farmi brutti scherzi, la vita di Lucy è nelle tue mani- gli voltò le spalle e se ne andò lasciandolo solo, Natsu scivolò a terra e urlò di disperazione, non sapeva proprio cosa fare.
 
                                                                         ***
 
-Come ti dichiari, Natsu?- una semplice domanda quella di Atlas che rimase immobile nell’aria, Lucy attendeva ansiosa accanto a Gray, Gajeel e Lyon, il re in via del tutto eccezionale l’aveva fatta entrare per assistere alla conclusione del processo e ora aspettava che Natsu confessasse la sua innocenza, ringraziava gli dei che Atlas fosse intervenuto, revisionando le prove si era capito che non erano abbastanza per un accusa e ora dipendeva da Natsu stavano tutti aspettando con impazienza la sua confessione.
Natsu era rigido come un fusto e non l’aveva nemmeno vista da quando aveva rimesso piede nella sala, Lucy vedeva che era pallido e qualcosa non andava.
-Sono…- Natsu  pronunciò le parole e chiuse gli occhi-…colpevole-
Lucy si portò una mano alla bocca completamente scioccata e i suoi amici accanto non erano da meno, Gray fu il primo a urlare contro-cosa stai dicendo, Natsu!? Devi dire la verità!-
-Testa ingioiellata non farci questi scherzi!-
-Silenzio!- ordinò il re e si rivolse al fratello-puoi ripetere, Natsu, i tuoi amici non hanno capito bene cosa hai detto puoi ripetere?-
Natsu digrignò i denti e gli lanciò uno sguardo di sfida ma disse-sono colpevole!-
-Natsu, figliolo sei sicuro di-
-Taci Atlas, l’ahi sentito? Ha confessato?- l’intervento dell’eforo fu bruscamente interrotto da Ignia e decretò-abbiamo perso abbastanza tempo-si rivolse a Natsu godendosi la scena- Natsu ti privo del tuo titolo da oggi in poi non sei più un membro della famiglia reale, sarai ricordato per sempre come un traditore e verrai giustiziato domani mattina all’alba- e con un cenno alle guardie lo portarono via, molti uomini venuti al processo lo insultarono e gli sputarono ai piedi chiamandolo nei modi peggiori.
-Traditore!-
-Sei una vergogna!-
-Òntos*!-
Lucy cercò disperata di andargli incontro ma gli spartani arrabbiati non le diedero possibilità, eppure il giorno prima le aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene che sarebbe tornato da lei, lo vide che lo portarono via e se non fosse stato per le guardie gli spartani lo avrebbero ucciso.
-Natsu…-mormorò Lucy, doveva tentare di salvarlo evitandogli la morte, forse poteva ancora convincere Ignia, si voltò camminando verso di lui, magari teneva in pugno Natsu in qualche modo e l’aveva fatta assistere perché sapeva come sarebbe andata a finire, non sapeva come aveva fatto ma una cosa era sicura, avrebbe salvato Natsu.
Superando Gray, Lyon e Gajeel che la fissarono senza capire fermandosi proprio davanti al re che stava parlando con i membri del gherusia.
-Voglio parlare con voi, vostra maestà- disse Lucy nel tono più umile che le riuscì, Ignia si voltò verso di lei e lasciò in sospeso il discorso col gherusia- come desideri, principessa di Atene- con un gesto allontanò i membri e la sua attenzione si rivolse tutta a Lucy, ignorando gli amici di Natsu che si fermarono di fronte a loro.
-Lucy-la chiamò Gray ma lei lo fermò con una mano-lasciami fare Gray, so quel che faccio-
Ignia fece un sorriso-Qualcosa mi dice che sei venuta da me per chiedere la grazia a Natsu ho indovinato?-
Lei abbassò il capo e annuì supplicando-ti prego, è tuo fratello! Risparmialo!-
-Cosa sei disposta a fare per salvare Natsu?- le domandò pericoloso il re, perché non divertirsi ancora? Aveva in mente per Lucy qualcosa che desiderava da troppo tempo.
-Qualunque cosa in mio potere-
-Lucy lascia perdere, non devi fare il suo gioco- le disse Gray, ma non lo ascoltò.
Ignia le si avvicinò all’orecchio-Proprio qualunque cosa? Lo faresti per salvarlo?-
Lucy divenne tremante e pallida ma non rispose, Gray fece per intervenire, aveva sentito tutto ma fu bloccato da Gajeel e Lyon prima che commettesse una sciocchezza, Ignia ghignò-stai tranquilla ti chiederò qualcosa che voglio, qualcosa che desidero da tempo, ma dovrai buttare alle ortiche il tuo orgoglio di ateniese, ci stai?-
-Di cosa si tratta?-
Ignia prese del vino che gli venne servito da Dimaria e bevve lunghi sorsi poi tornò a concentrarsi su Lucy- stasera indirò una festa per la mia incoronazione con il processo e tutto quello che è successo non ho potuto fare molto, voglio festeggiare in grande e tu sarai il pezzo forte della serata-mise la coppa sul ripiano e poggiò le mani sulle spalle di Lucy-voglio che danzi, che tu danzi per me-
-Danzare?- lo fissò interdetta.
-Si, finalmente ti vedrò danzare-si leccò le labbra pregustando la scena- anzi facciamo una scommessa, se riuscirai a danzare dal tramonto fino all’alba di domani  revocherò l’ordine e Natsu sarà libero, accetti?- proponendole quest’ultima via d’uscita.
Gray però non credeva ad Ignia-Non farlo, Lucy! È un trucco! Non manterrà mai la sua parola!-
-Accetto- rispose di getto la ragazza.
-Ottimo, manderò Brandish ha prepararti come si deve e perché no? Ti concederò di vedere Natsu prima della tua esibizione, ora se volete scusarmi ho dei festeggiamenti da organizzare- e si allontanò da loro.
-Che concessione- mormorò Lyon.
Gray afferrò per un braccio Lucy-si può sapere che ti salta per la testa?-
-Rinunciaci, non riuscirai mai a ballare dal tramonto fino all’alba- disse pessimista Gajeel.
Lucy fissò gli amici determinata-E invece è proprio quello che farò!-mormorò piano solo che loro potessero sentirla-ho un piano-
Dimaria osservò non vista i tre uomini confabulare con la ragazzina e andare via, avrebbe fatto sicuramente qualcosa di sciocco per salvare il ragazzo che amava, lei sorrise, Dimaria doveva cogliere il momento perfetto per distruggerla.
 
 
                                                                        ***
 
 
-BASTA! NON NE POSSO PIÚ! PERCHÉ NON CRESCI E DIVENTI E UNA VERA DONNA?-
-IO SONO UNA VERA DONNA!!! RAZZA DI IMBECILLE!-
-NO! SEI UN GAMBERETTO! E UN GAMBERETTO NON POTRÀ MAI DIVENTARE GRASSO E POLPOSO COME UN’ARAGOSTA!-
-STAI DICENDO CHE SONO GRASSA!?-
-TU GRASSA? AHAHAHAHA! BASTEREBBE UN ALITO DI UN NEONATO PER SPEZZARE UN FUSCELLO COME TE!-
-RIPETILO, RUDE SPARTANO CHE NON SEI ALTRO!-
Brandish svoltò un corridoio per andare nella stanza di Lucy. Dei! Avrebbe voluto tapparsi le orecchie ma aveva le mani occupate, tutto il palazzo stava sentendo le urla di Levy e Gajeel magari le avrebbero sentite fino all’Olimpo, avrebbe fatto un offerta ad Eros perché placassero le loro liti, tuttavia lontano da loro le orecchie non provarono alcun sollievo perché un’altra coppia ci stava dando dentro a litigare.
-PERCHÉ MI HAI TRADITO CON LYON?!! ESIGO UNA SPIEGAZIONE JUVIA!-
-JUVIA NON TI TRADIREBBE MAI GRAY-SAMA!-
-MA DAVVERO? E ALLORA PERCHÉ GLI FACEVI GLI OCCHI DOLCI?-
-JUVIA VOLEVA SOLO RINGRAZIARLO PER L’AIUTO CHE LE AVEVA DATO!-
-AIUTO? E CHE COSA HA PRETESO?-
-NIENTE, JUVIA SI ERA TAGLIATA E LYON L’HA MEDICATA!-
Una doppia offerta ad Eros per placare i loro animi irrequieti di quelle coppie, annuendo.
Entrò nella stanza di Lucy, la trovò nella stanza che l’aspettava con aria triste e assorta nei suoi pensieri, povera ragazza, Juvia e Levy litigavano scioccamente con i loro uomini mentre Lucy era in apprensione per il principe Natsu, le faceva una pena poverina e voleva salvarlo grazie a un’occasione che le aveva dato il re, ma conoscendolo non avrebbe mai mantenuto la parola data, solo che non aveva il cuore per infrangere le sue illusioni-vi ho portato l’occorrente Lucy-sama-
-Grazie Brandish, aiutami a cambiarmi-mormorò in tono monocorde.
L’ancella distese sul letto il vestito o meglio quelle fascie, e Levy fece irruzione nella stanza lamentandosi a gran voce- non immaginerai cosa quel caprone mi ha detto Lu-chan!-
-Che non siete una donna ma un gamberetto, vi hanno sentiti tutti Levy-sama-rispose per Lucy Brandish.
-Infatti e… Per gli dei! Ma che sarebbe questo?- Levy indicò il vestito che stava lisciando Brandish e disponendo i gioielli.
-Ciò che Ignia vuole farmi indossare per la festa- disse indifferente Lucy.
-Ma… ma non può fare sul serio?! Sei un’ospite non una schiava! Questo va contro la xenia*!-obiettò Levy oltraggiata da tale affronto verso l’amica, quello era una veste da danzatrice del ventre.
-Evidentemente vuole farmela pagare per aver rifiutato le sue continue richieste, ma non mi importa di sembrare una schiava ai suoi occhi- non se significava salvare Natsu.
-Oh Lu-chan!- Levy d’impeto strinse a sé Lucy e anche lei ricambiò l’abbraccio-sei così coraggiosa!-
-Per Natsu farei di tutto anche dare la mia vita in cambio- disse determinata, Brandish si avvicinò e Levy lasciò andare Lucy.
Era arrivato il momento della preparazione.
Brandish slacciò i lacci del peplo di Lucy facendo scivolare il vestito a terra, prese il vestito da ‘’danzatrice’’ e glielo mise addosso, passò all’acconciatura, sistemò i capelli li intrecciò e li fermò con fermagli d’oro e perle, gli mise dei bracciali ai polsi e alle caviglie molto pesanti degli anelli e degli orecchini non volle la collana perché aveva già la sua, quella che gli aveva regalato Natsu, però Brandish fu chiara-il re è stato chiaro dovete indossare tutto quello che c’è, potete lasciarvela se volete- allora Lucy acconsentì, passò al trucco, Brandish usò degli estratti di minio, dando risalto alle guance, usò dell’ombretto azzurro per colorare gli occhi e del kohl per sfumare in lunghe linee nere e infine le passò sulle labbra tintura rossa.
-Ora siete pronta- concluse Brandish scostandosi da lei.
-Grazie, Brandish- si piegò sul peplo e tolse la sua spilla la strinse forte portandosela al cuore.
 
 
Natsu stava male e non erano per le ferite che aveva sulla schiena, Jienma lo aveva frustato peggio di un animale si era divertito ha martoriargli la schiena almeno non aveva avuto il gusto di sentirlo urlare, no non gli aveva dato quella concessione a quel sadico bastardo, alla fine Jienma si era stancato, le guardie lo avevano liberato dalle corde che lo tenevano appeso e gettato su un giaciglio di paglia.
Allungò le dita della mano sinistra verso il braccio destro era proprio quell’arto a fargli male era girato a pancia in su e fissava il soffitto di pietra facendo fatica a respirare, quanto tempo era rimasto lì dentro? Aveva perso la cognizione del tempo si addormentava e risvegliava dopo poco, sentì la porta della cella aprirsi e qualcuno che lo chiamava.
Chi poteva essere? Un’altra guardia venuto ha torturarlo?
No…
La visuale venne coperta dall’apparizione di una bellissima dea dai capelli biondi scesa li dentro a dargli conforto non poteva essere altrimenti.
-Natsu…- quella voce così dolce eppure così familiare le ricordava qualcuno ma la mente era ancora intorpidita dal dolore per ricordare.
 NATSU!!!- lo chiamò disperato la dea carezzandogli le guance.
-Lu… Lucy?- mormorò con un grande sforzo riprendendo lucidità.
-Oh Natsu, come ti hanno ridotto?-sforzandosi di non piangere facendosi forte per lui.
-No… non devi pensare a me, devi andartene da qui. Fuggire da Sparta-
Lei scosse la testa-non ti lascio! Ho promesso che ti avrei salvato e lo farò- si avvicinò al volto di Natsu e gli lasciò un lungo bacio su quelle labbra roventi, nel mentre gli mise velocemente qualcosa di duro e metallico dentro la mano sinistra che lui strinse di riflesso.
Qualcuno la richiamò fuori dalla  cella-sbrigati! Esci subito di lì-
Si staccò con rammarico e gli ripromise-ti salverò, fidati di me-
-Aspetta… non andare… Lucy- lei si alzò e uscì guardandolo per un’ultima volta e sparendo.
Natsu alzò la mano verso di sé e l’aprì.
Lucy gli aveva lasciato un ultimo regalo.
La sua spilla a forma di delfino.
 
I suoi uomini facevano baldoria mangiavano,  ridevano e brindavano in onore del re, la sala del trono era chiassosa come l’ultima volta che suo padre aveva ospitato i re, le sue ancelle servivano gli  spartiati con coppe stracolme di ottimo vino e i musici suonavano canzoni, Ignia sentiva distrattamente le note pizzicate di una lira, quando finalmente arrivò il pezzo forte della serata.
Lucy.
Per poco non gli cadde dalle mani la coppa e rimase senza parole di fronte alla sua bellezza.
Camminava indietro a testa china ignorando gli sguardi bramosi degli uomini si fece forza, si chinò di fronte ad Ignia che allargò un sorriso-credevo che non saresti venuta, sono contento che tu abbia mantenuto il tuo impegno-
-Io mantengo le mie promesse, non sarei mai e poi mai mancata a questo evento, mio re-alzando lo sguardo verso Ignia-spero solo che tu mantenga la parola data-
-Ma certo, mia cara-
-E naturalmente non dovrò essere interrotta da nessuno, danzerò e libererai Natsu-
Lui annuì-ovviamente, se riuscirai a danzare dal tramonto all’alba senza fermarti allora si, lo farò- poi si rivolse a tutti-ora la nostra principessa di Atene ci delizierà con la sua danza!-
-Non vedo l’ora!-
-Se le donne di Atene sono tutte belle come lei, non vedo l’ora di invadere la Polis e farle mie! Ahahahaha-
-SI!-
Il solo pensiero che delle povere ragazze finissero nelle mani di uomini simili le rivoltò lo stomaco, Ignia dette il segnale ai musici che iniziarono a suonare e Lucy danzò.
 
-Che noia! Ma dobbiamo per forza fare da guardia a quel moribondo?- sbottò una delle due guardie indicando la cella dove era rinchiuso Natsu.
-Purtroppo si, il generale ha detto che dobbiamo sorvegliarlo-
-Tsk, che ingiustizia ho sentito che il re ha dato una festa e sono tutti ha fare baldoria solo a noi ci tocca lavorare, potevano lasciarci venire-
L’altro alzò le spalle-gli ordini sono ordini-
-Ehm… perdonate l’intrusione-esordì la voce di una ragazza le guardie di voltarono e Mirajane e Lisanna entrarono con delle anfore stracolme di vino-non volevamo interrompere il vostro lavoro ma avevamo sentito che non siete potuti andare insieme agli altri a divertirvi-
-Così abbiamo portato un po’ di divertimento da voi-concluse Lisanna facendo loro un occhiolino.
-Oh ragazze, voi si che siete gentili- disse una delle due con aria ebete ma l’altra non era per niente d’accordo, obiettò -ehi aspetta non dobbiamo distrarci!-
-Solo un boccale, non chiediamo altro- fece sensuale Mirajane versando il vino dentro un calice e porgendolo alla guardia ritrosa mentre il compare stava tracannando il vino chiedendone ancora e ridendo estasiato-questo vino è una delizia, e offerto da due belle ragazze come voi è ancora più buono!-
-Non esagerare!- lo riprese l’altro ma inutilmente.
-Coraggio almeno un sorso- gli chiese Mirajane.
-Va bene ma solo un po’-concesse la guardia, il vino che discese nella gola non era delizioso… era divino! Si bevve anche lui tutto il calice e ne chiese dell’altro.
-Quel vino era…hic… proprio buono- la guardia scivolò a terra e la testa cominciò a girare-mi sa che mi faccio una dormita… svegliami tra qualche ora… Zzz…- e si addormentò russando come un orso.
L’altro barcollò-Hei… non… puoi dormire e il prigioniero?- perse l’equilibro ma venne afferrato dalle due ragazze.
-Forse è meglio che ti distendi un po’ anche tu- gli propose Lisanna.
Lui fece fatica a tenere gli occhi aperti e ci vedeva pure doppio-dove tenevi nascosta la tua gemella?-
-Mia sorella ha ragione, faremo noi da guardia al prigioniero e vi sveglieremo noi tra qualche ora- posando l’uomo a terra.
-Vi ringrazio ragashe… siete due… teshori…- disse biascicando infine anche l’altro cadde in un sonno profondo e Lisanna esultò-è andata bene!-
Mirajane chiamò-Venite! Ora potete agire!- Gray, Gajeel, Lyon e i due felini entrarono e Gajeel commentò-possiamo fidarci di quella roba che hai messo nel vino, Lyon?-
-Senza ombra di dubbio domani si alzeranno con un terribile mal di testa e non ricorderanno nemmeno Mirajane e Lisanna-
-Muovetevi e liberiamo Natsu- Gray aprì le porte della cella e vide Natsu che si stava lamentando nel sonno era tutto sudato, Happy zampettò verso di lui e gli diede delle piccole testate per farlo svegliare ma non servì a niente, Gray imprecò quando posò una mano sulla fronte del principe- ha la febbre alta, Lyon muovi il tuo culo e vieni qui!- L’albino si affiancò al moro e visitò Natsu il suo sguardo sembrò scurirsi-sta molto male, dobbiamo portarlo via da qui- Gajeel si fece avanti e lo issò sulla sua schiena, la testa rosata penzolava sulla spalla del moro.
Gray si rivolse a Mira e Lisanna-voi due tornate nelle cucine, avete fatto un buon lavoro- si complimentò.
-Il piano di Lucy sta procedendo bene- disse Lisanna prendendo la sua anfora da vino.
-Ora non resta che Juvia e Levy vi diano il segnale per la fuga, che gli dei siano con voi- augurò a loro Mirajane imitando la sorella, e si separarono.
I ragazzi e i due felini corsero fuori e aspettarono poi da un balcone del piano superiore sentirono le voci delle ragazze che sembravano avere una concitata conversazione tra loro
-Coraggio Levy-san, lo sai come sono i maschi ma non può essere così IDIOTA-
-Oh Juvia non sai quanto Gajeel sia stato IDIOTA con me, perché tra tutti gli uomini che potevo innamorarmi ne ho scelto uno così IDIOTA!-
-Elfman deve aver iniziato una rissa terrà occupate le guardie per un po’ possiamo andare nella stalla- disse Gray guidandoli nelle scuderie e Gajeel sbuffò-ma perché il segnale doveva essere proprio idiota? Perché non audace? Intraprendente? O fenomenale?-
-Perché avete simulato una litigata e questi aggettivi c’entravano poco, idiota- lo punzecchiò Lyon.
-Non cominciare anche tu o vuoi che ti riempia di pugni, bastardo-
-State zitti!- gli soffiò Gray entrati nella stalla disse-Natsu lo porto io, voi prendete un cavallo e andiamocene- andò nello spazio di Plue e nitrì quando vide l’intruso-buono Plue sono io, Gray- il ragazzo alzò una mano verso di lui ma fu Happy che lo calmò quando balzò verso di lui e gli dette una giocosa musata su uno zoccolo, decise che di quell’umano poteva fidarsi.
Sellarono i cavalli, Gray si assicurò che Natsu stesse ben saldo e mise Happy nella sacca che usavano per portarlo insieme a Plue, Gajeel e Lyon si issarono sui cavalli e Gray pure.
-Presto andiamocene!- e cavalcarono confondendosi nella notte.
 
Lucy non aveva calcolato che agghindata con quei pesanti gioielli addosso stava faticando il doppio, doveva essere stato usato come espediente per ostacolarla, ma sarebbe bastato questo ha fermarla.
’’Non vincerai stavolta’’  lanciando uno sguardo furioso ad Ignia che in risposta la osservava dall’alto del suo trono, non le aveva staccato gli occhi di dosso da quando era partita con la danza, ormai stava danzando da ore e i piedi cominciavano a protestare da un pezzo, doveva continuare per amore di Natsu, dargli  il tempo sufficiente per coprire la sua fuga.
Danzava… danzava… danzava come non aveva mai fatto in vita sua, in momenti alternati un musico faceva una pausa e poi si dava il cambio con un altro ma lei no, lei continuava.
‘’Natsu spero con tutto il cuore che tu stia bene’’ pensò rivolta al suo amato, sperava che Gray e gli altri lo avessero portato al sicuro.
Ma alla fine il suo corpo non ne poté più e si inginocchiò a terra ormai presa dalla stanchezza facendo tintinnare i gioielli emettendo respiri affaticati e sudata come non mai-oh ma che peccato, purtroppo non ci sei riuscita, Lucy temo che presto vedremo-
Fu interrotto perché una guardia entrò li dentro e urlò-mio re! Il prigioniero è scomparso!-
Lucy sorrise chinata attenta a non farsi vedere.
-Cosa?!- si alzò dal trono e corse di fronte a lui-come sarebbe a dire scomparso?!-
-E-Ecco le guardie erano addormentate e di lui non c’era traccia-
-Che cosa state aspettando, trovatelo!- ruggì il re, Jienma prese degli uomini e insieme andarono alla ricerca del fuggiasco.
Ignia pensò rapidamente, per Natsu sarebbe stato impraticabile anche solo camminare dovevano essere stati quei due traditori di Gray e Gajeel ha metterci lo zampino ma non avrebbero potuto mettere in atto un piano di fuga da soli,  i suoi occhi si posarono sulla figura stanza della ragazza, poteva essere stata lei?
No, impossibile era rimasta li tutta la notte.
-Vostra maestà!- disse trafelata Dimaria correndo verso di lui e si accigliò-che vuoi Dimaria? Se vuoi riferirmi della fuga di mio fratello sono già stato informato-
-Mio re sono qui per fare il mio lavoro di fedele servitrice e come tale accuso questa donna di essere responsabile della fuga del traditore!- puntando il dito contro Lucy che la fissò pietrificata.
-Hai delle prove Dimaria?- domandò il re.
-Basterà che confessi, no?- lei ghignò verso Ignia con aria superba per una volta poteva ottenere una piccola rivincita su di lui e non avrebbe potuto salvare quella maledetta ragazza non con i suoi uomini che avevano gli occhi puntati su di loro, e si chinò verso Lucy, la ragazza dai capelli biondi ascoltò e il suo volto gli divenne pallido-confessa o dirò che le tue amichette erano coinvolte, il re le condannerà senza pensarci due volte- alzandosi e allontanandosi da Lucy e allargando un sorriso pretenzioso.
Cosa poteva fare?! Dimaria aveva scoperto il loro piano e se fosse accaduto qualcosa alle sue amiche Lucy non si sarebbe mai perdonata.
E confessò.
-Sono stata io!- fissò il re con gli occhi pieni di sfida e Ignia strinse i pugni-tu…-
-Cagna ateniese!-
-Uccidiamola!-
-Mandiamo la sua testa ad Atene come quei vigliacchi hanno fatto con Jura!-
-Vostra maestà lasciate che me ne occupi io- si offrì Zirconis sguainando la spada.
-SILENZIO!- sentenziò il re e acciuffò Lucy per il collo rivelandogli un segreto-complimenti dietro questo bel faccino si nasconde una mente astuta ma non credere di averlo salvato- Lucy lo fissò senza capire e Ignia ghignò- il tuo Natsu ha le ore contate il veleno che gli ho dato presto lo porterà agli inferi è solo questione di tempo-
La spinse verso due guardie che l’afferrarono per le braccia-rinchiudetela nella stessa cella di Natsu sentirà meno la sua mancanza, deciderò la sua sorte più tardi ora portatemi il cadavere del traditore, andate tutti!-
Lucy venne portata via e fu buttata nel giaciglio dove poco prima vi era Natsu ma erano stati vani i loro sforzi-non è vero! Non può essere vero! Natsu non può morire disse piangendo tra un singhiozzo e l’altro.
Fu solo questione di poco e colta dalla stanchezza si addormentò tra le braccia di Morfeo con il volto rigato lacrime.
 
Lucy si ritrovò in mezzo ad un campo di grano, le spighe erano alte e dorate, e le punzecchiavano le dita, era una bellissima giornata di sole e lei era libera! Ma come c’era finita lì? L’ultima volta era rinchiusa in una cella come aveva fatto a liberarsi?
-Lucy- qualcuno sbucò dalle spighe e Lucy ebbe un tuffo al cuore si trattava di Natsu ed era libero e vivo!
-Natsu!- Lucy gli saltò al collo e caddero tra le spighe piangendo di gioia-sei vivo! Sei vivo!-baciandolo di sollievo.
-Certo che sono vivo, dai vieni dobbiamo andare o faremo tardi- la prese per mano e la guidò fuori dal campo.
-Tardi per cosa?-
-Ma per le nostre nozze, oggi ci dobbiamo sposare, manchi solo tu-
Nozze? E quando?
Lucy si fece trascinare e Natsu saltando volò portandola con sé e Sparta sotto di loro sembrava fiorente che mai, si fermarono in aria e Natsu la guardò con tanto amore, Lucy arrossì, voleva che quel momento durasse in eterno solo lei e Natsu,  e gli parve che Natsu splendesse e quando si baciarono irradiarono una luce calda e luminosa così luminosa da formare un sole caldo e benigno.
 
                                                                      
                                                                         ***
 
 
Incapaci! Inetti! Ignia marciava arrabbiato e frustrato nel palazzo reale aveva preso parte alle ricerche per trovare Natsu ma nulla sembrava essere stato inghiottito dalla terra, quando quegli stupidi soldati erano rinvenuti avevano raccontato che non ricordavano assolutamente nulla giurando sugli dei anche quando Jienma aveva trovato a estorcere loro la verità sotto tortura anche se il loro fiato puzzava di vino qualcuno doveva avergli drogati.
Ora cosa avrebbe dovuto fare con Lucy? Per non perdere la faccia davanti ai suoi uomini avrebbe dovuto ucciderla ma non voleva farlo, no, non voleva la sua morte, voleva lei, la sua vita, avrebbe fatto qualunque cosa per averla.
E quando finalmente l’aveva vista danzare si era ripromesso di reclamarla per sé ma Dimaria lo aveva messo tra l’incudine e il martello e adesso come avrebbe fatto ha risolvere quel problema?
Ci mancava anche l’improvvisa apparizione di un’ospite inattesa, aveva dovuto interrompere le ricerche e accoglierla perché il servitore gli aveva detto che doveva parlargli della massima importanza.
Marciò verso le sue stanze trovando chi lo stava aspettando vedendo la figura di una giovane donna sdraiata sul suo letto che vezzeggiava un uccellaccio.
-Selene da quanto tempo-
Lei alzò il capo e si mise a sedere accarezzando il volatile sulla testolina-Ignia ti trovo impegnato, hai dei problemi?-
-Potevi passare in un altro momento ora come ora ho delle gatte da pelare-
-Credimi non ti avrei distratto dalle tue ricerche se non fosse importante-
Lui incrociò le braccia al petto-Allora prima di tutto togli quell’uccellaccio dal mio letto me lo piena di piume-
-Fossi in te non sarei così severa, dopo che avrai letto il messaggio che ha portato questo corvo sono assolutamente certa che gli costruirai un tempio in suo onore-
Ignia si avvicinò in effetti era proprio un corvo e spalancò gli occhi sorpreso e fissò Selene-non sarà uno dei corvi messaggeri di Ivan?-
-Si proprio lui, l’ho trovato lungo la strada era ferito all’ala e l’ho portato con me- gli diede il messaggio, Ignia lo prese e lo srotolò e Selene ebbe la fortuna di vedere perdergli quella sicurezza che lo caratterizzava.
-Non può essere! Vuoi dire che Lucy è…-non aveva il coraggio di finire ma lei annuì-colei che cerchi la ragazza della profezia-
Ignia portò la testa all’indietro ed esplose in una risata di vittoria-splendido! Non avrei mai immaginato che colei che cercavo era qui proprio sotto il mio tetto ed è stato Natsu a portarmela-
Selene si alzò e si stiracchiò-vado a farmi un bagno, manderò una delle mie ragazze a prendere Lucy per raggiungermi le farò un trattamento da regina, ho sentito che l’hai messa in cella povera cara-
-E sia occupatene tu- concesse il re.
 
 
 
 
Etere: donne di compagnia o cortigiane.
Òntos: merda.
Xenia: riassume il concetto di ospitalità e dei rapporti tra ospite e ospitante del mondo greco antico. Era di rilevata importanza.

 
 
 

Angolo autrice: Salve gente, che colpi di scena, non è vero? Spero che il capitolo non si stato troppo pesante l’ho allungato parecchio.
Questa storia nata così per divertimento ed è cresciuta capitolo dopo capitolo sono felice che vi stia piacendo non lo credevo.
Comunque vengo a dirvi che non so quando aggiornerò il prossimo capitolo, sono impegnata col lavoro, spero presto.
Abbiate un po’ di pazienza, va bene?
Intanto vi mando un forte abbraccio virtuale a tutti voi.

 
 
 
   
 
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