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Autore: SilkyeAnders    14/11/2021    1 recensioni
Juvia è una circense che realizza giochi con l'acqua, è abituata a vivere libera nonostante il suo tremendo passato e la sua condizione al circo.
Natsu è un pugile, il suo mondo è fermo e concreto. Controllato.
Forse a volte basta un po' di magia, o di destino, per unire due mondi così differenti tra loro.
(ISPIRATO ALLA TRAMA DI "CASI ANGELES" MA CON OVVIE VARIAZIONI)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2: Il malinteso Fairy Tail Capitolo 2: Il malinteso


Non è difficile sbagliarsi nella vita, ci si sbaglia tantissime volte, forse troppe o troppo poche ma in ogni caso è importante ricordare che esistono solamente due tipologie di sbaglio: quello che porta del bene e quello che porta del male.
I malintesi sono all'ordine del giorno ma riuscire a ricavare del buono dall'inaspettato dipende solo da noi.


Juvia aveva danzato alla festa di fidanzamento di quell'uomo, gli spruzzi d'acqua colorata che le avvolgevano il corpo creavano attorno a lei una specie di barriera invalicabile e tutt'attorno riusciva a sentire i sussulti meravigliati degli spettatori. Quello era l'unico motivo per cui Juvia continuava a lavorare per José, quella era la sua magia.
Mentre ritornava alla sua roulotte, mano nella mano con Gajeel, e mentre le stelle brillavano nel cielo notturno, la sua mente vagava libera. Libera da ogni catena, da ogni punizione, da ogni sofferenza... Un paio di occhi neri che la fissavano rapiti occupavano ogni suo singolo pensiero.
Non conosceva quell'uomo, sapeva che c'era stato un enorme malinteso fra loro... Però in lui c'era qualcosa di speciale.
Luxus faceva dondolare da una mano all'altra un sacchetto pieno di soldi, la loro esibizione era piaciuta molto ed aveva fruttato un buon guadagno.
-Mettili via, le strade a quest'ora sono piene di ladri- intimò Jellal.
Luxus gli rivolse uno sguardo sarcastico :-Sì, noi compresi-.
Juvia scosse il capo :-Shh! A Juvia non piace che ne parliate così apertamente- sibilò.
Romeo si era estraniato completamente come spesso avveniva, il ragazzino cercava ogni modo di evadere dalla triste realtà che li attendeva una volta tornati nel loro mondo.
Juvia sorrise dolcemente e cinse le spalle di Romeo con il braccio.
-Lo sapevo che mi avresti tradito per uno più giovane- scherzò Gajeel.
Romeo scoppiò a ridere e cinse la vita della sua compagna a sua volta :-Solleva più pesi e forse te la lascio-.
-Sfacciato- disse Jellal con un sorriso bonario in viso.
-Facciamo a chi arriva prima?- chiese Juvia divertita.
-Dateci il via- sentenziò Romeo.
Luxus sorrise ampiamente :-Pronti, partenza... VIA!-.
I due iniziarono a correre rapidamente lungo la strada, sfrecciando mentre il paesaggio attorno a loro diventava un ammasso indefinito di luci e colori.
-Quando ci si mette è più bambina di lui- sospirò Gajeel alzando gli occhi al cielo.
-Sarà meglio metterci a correre, non vorrei che quel maledetto ci stesse aspettando al cancello- ringhiò Luxus.
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Lucy era intenta a spalmare una crema idratante sulle sue gambe nude, era da poco uscita dalla vasca da bagno.
La festa era stata intensa e la ragazza aveva ballato tutta sera anche coinvolta dagli animatori il che, doveva ammetterlo, le aveva permesso di studiare quella ragazza.
Più ci pensava e più le risultava difficile capire come Natsu avesse potuto confonderle, i loro fisici erano molto diversi e, inoltre, lei era un pochino più bassa di Lucy.
Natsu entrò in camera da letto fermandosi per un attimo a guardare la sua futura sposa, osservarla mentre passava le mani affusolate sulla sua pelle liscia gli fece ricordare che era davvero un sacco di tempo che non facevano l'amore.
Stranamente, per quanto Lucy fosse affascinante, Natsu non sentiva quell'attrazione incontenibile che aveva provato precedentemente quella sera.
La ragazza alzò lo sguardo e gli rivolse un sorriso invitante, i suoi occhi marroni di nuovo presenti mentre la sua folta chioma bionda le ricadeva sulle spalle.
Qualsiasi altro uomo si sarebbe sentito fortunato a tornare a casa dinanzi a una scena simile, Natsu però si sentiva sopraffatto.
-Ti è piaciuta la festa?- chiese distrattamente.
Lucy annuì :-Non è andata male, avrei preferito qualcosa di diverso per l'animazione-.
-Secondo me sono stati molto bravi quei ragazzi- commentò il ragazzo calciando via le sue scarpe.
-Natsu, vorrei parlare con te di qualcosa...- mormorò Lucy.
Il ragazzo si tolse rapidamente i pantaloni e si voltò appena verso di lei :-Dimmi-.
Lucy sospirò e si spostò per sedersi di fronte a lui, lo sguardo serio.
Natsu riusciva a vedere nei suoi occhi che qualcosa la turbava, era indecisa se dire o meno ciò che aveva in mente.
-Luce, puoi parlare con me. Lo sai-.
-Non so come iniziare questo discorso onestamente...- mormorò lei.
Natsu sollevò un sopracciglio, di solito Lucy non aveva nessun problema nel cominciare le discussioni. Effettivamente, quasi sempre litigavano proprio a causa sua.
-Va bene, lo dico e basta- sentenziò lei poco dopo :-Che è successo con la ragazza del circo?-.
Natsu sgranò gli occhi, qualsiasi cosa poteva immaginarsi meno che Lucy gli chiedesse una cosa del genere :-Mh? Che vuoi dire?-.
-Sì, quando mi sono seduta affianco a te mi hai fatto delle domande molto strane... In quel momento mi sono resa conto che Mirajane stava piegando un abito esattamente uguale al mio ed è stata proprio lei a riferirmi che era della circense-.
Il pugile sgranò gli occhi ancora di più, un'espressione indecifrabile sul suo volto.
La sua mente correva a cento all'ora, sicuramente era per quello che non aveva riconosciuto il profumo di Lucy... Non lo aveva riconosciuto perché non era il suo! Le aveva confuse!
-L-Luce... Ahh... Era vestita come te, io...-.
-Allora qualcosa è successo- sospirò lei portandosi una mano alla guancia.
-Sì... Cioè, no! No, non è successo nulla...- mormorò lui.
Natsu non era bravo a mentire ma quella non era esattamente una bugia, di fatto fra lui e quella ragazza non era successo un bel niente (o quasi). Era ciò che aveva sentito nel suo cuore che lo tomentava.
-Bene, lo sapevo che era solo un malinteso... Però hai detto, e cito "perché hai cambiato profumo? Mi piaceva quello di prima, pensavo di averlo reso chiaro"...-.
Natsu si maledisse mentalmente.
-Ecco... Potrei averle suggerito di appartarci, ma solo perché pensavo fossi tu!- esclamò prontamente.
Lucy sospirò :-E' incredibile quanto tu sia distratto, dopo tutto questo tempo nemmeno riesci a riconoscermi- sbuffò la ragazza.
-Hai ragione, assolutamente ragione... Per farmi perdonare che ne dici se ti porto fuori a cena domani?-.
-Mmh... Ok, ma il posto lo scelgo io-.
-Andata!-.
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I raggi del sole illuminavano la roulotte a giorno, Juvia si strofinò gli occhi e spostò lo sguardo verso Gajeel che dormiva sereno accanto a lei. Dovevano essere le prime luce dell'alba.
La ragazza scavalcò il suo amico e prese l'occorrente per farsi una doccia.
Entrò nel piccolo bagno del caravan chiudendo la porta alle sue spalle, fece scorrere l'acqua mentre si svestiva.
Non appena fu pronta si fiondò dentro alla doccia crogiolandosi nel tepore dell'acqua calda che le scivolava lungo il corpo, le ferite del giorno prima facevano ancora male ma ormai ci era così tanto abituata che aveva sviluppato una sorta di anestesia al dolore, o almeno le piaceva convincersi che fosse così.
Uscì dal bagno dopo pochi minuti, le sarebbe piaciuto farsi una doccia più lunga ma i tempi erano stretti e lei condivideva la roulotte con tre ragazzi.
-Sei già pronta? Che brava- bisbigliò Luxus entrando dopo di lei.
Juvia gli strizzò l'occhio, Jellal era sveglio ma Gajeel dormiva ancora.
-Sarà meglio svegliarlo, c'è da controllare l'attrezzatura prima dello show- osservò il ragazzo.
Juvia sorrise, nessuno osava svegliare Gajeel dato che la mattina era molto scontroso ma, per qualche motivo, a Juvia era consentito fare tutto ciò che voleva. Lui non riusciva mai a prendersela con lei.
-Gajeel-kun, è ora di alzarsi- mormorò dandogli piccoli colpetti sulla spalla.
Il ragazzo mugugnò qualcosa di poco chiaro prima di nascondere la testa sotto al cuscino.
-Gajeel-kun smetti di fare il bambino! E' ora di alzarsi- sibilò Juvia.
Gajeel sospirò amaramente prima di alzarsi dal letto e guardarla in cagnesco.
-Io davvero non capisco perché dobbiamo lavorare oggi... Ieri abbiamo portato un guadagno così grande che come minimo basterà a sostenere le spese di tutto il mese-.
-Lo sai che la mattina si decide chi rimane e chi va per strada- borbottò serio Luxus uscendo dal bagno.
-Sono così stufo di essere una cattiva persona- sbuffò Jellal.
-Noi non siamo cattivi, siamo costretti. E' diverso-.
Gajeel scosse il capo :-Come vanno le ferite?-.
Juvia sorrise amaramente :-Non fanno tanto male oggi... In bagno hanno riniziato a sanguinare-.
-Hai bisogno di una medicazione fatta come si deve- ringhiò Luxus.
-Certo, così quando in ospedale le chiederanno come si è fatta tutte quelle ferite finiremo veramente in mezzo alla strada, ammesso che ci lasci in vita- sibilò Jellal.
-Un giorno saremo liberi, per ora però... E' il tuo turno per il bagno- borbottò Luxus.
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Natsu non era riuscito a dormire durante la notte, la sua mente era rimasta fissa su quel meraviglioso paio di occhi blu.
Ogni volta che chiudeva gli occhi ricordava la sensazione della pelle di quella ragazza sotto alle dita, ricordava come il cuore aveva iniziato a battere forte mentre la stringeva tra le braccia.
Si chiese se fosse possibile innamorarsi a prima vista di qualcuno, si chiese se bastasse uno sguardo per innamorarsi e se davvero bastava solo quello perché Lucy non gli suscitava altro che affetto?
Voltò il capo per osservare la ragazza addormentata affianco a lui, percorse distrattamente le curve del suo corpo e carezzò dolcemente la sua pelle.
Quando Lucy dormiva era praticamente impossibile svegliarla, prima trovava questa cosa carina ma da qualche tempo avrebbe preferito poter fare colazione con lei.
Natsu si fece una doccia veloce e poi scese per la colazione, si era appena seduto a tavola quando il campanello suonò.
Il ragazzo vide la governante di Lucy affrettarsi verso la porta e la bloccò con un sorriso bonario :-Ci penso io-.
La donna fece una piccola riverenza prima di sparire nuovamente in cucina, Natsu aprì la porta.
-Visca, a cosa dobbiamo il piacere?- chiese.
-Natsu, ho bisogno di un favore enorme... Non è che tu e Lucy avete voglia di fare da babysitter oggi? Asuka non può stare a casa da sola e io e suo padre dobbiamo lavorare...-.
-Ci pensiamo noi, è sempre un piacere passare del tempo con Asuka- disse il pugile, un sorriso caloroso sul suo volto.
La bambina comparve poco dopo dal vialetto, le braccia incrociate al petto e il broncio sul viso.
-Avevate promesso di portarmi al circo!- esclamò.
-Mh? E che problema c'è? Ti portiamo io e la zia Lucy- disse Natsu porgendole la mano.
Il viso della piccola Asuka si illuminò immediatamente :-Davvero?-.
-Ma certo!-.
La bambina iniziò a saltellare dalla gioia e non ci mise molto a balzare fra le braccia del suo zio preferito.
Natsu era bravo con i bambini, aveva sempre desiderato essere padre. Lucy non era un tipo molto materno, era ancora troppo infantile per occuparsi di un bambino ma anche lei ci sapeva fare.
-Allora andiamo via tranquilli- disse Alzack con un sorriso.
Asuka annuì e posò un bacio sulla guancia del padre.
-Ci vediamo stasera, dopo il circo- disse Visca.
-Contaci- rispose Natsu.
Lucy scese non appena il pugile chiuse la porta.
-Oh! Buongiorno Asuka, che cosa ci fai qui?- chiese dolcemente.
-Visca ci ha chiesto il favore di fare da babysitter. Stasera si va al circo- disse fiero.
-Non posso venire, esco con Mirajane e Lisanna ricordi? Puoi chiamare Gray e sentire se ha voglia di accompagnarvi-.
Natsu lanciò una rapida occhiata ad Asuka che si limitò a fare spallucce, ovviamente per lei non era importante chi l'accompagnava.
-Lo chiamo subito allora-.
Natsu digitò il numero del suo migliore amico che, per sua immensa fortuna, accettò prontamente il suo invito.
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-Quindi non era Lucy?-.
La voce incredula di Gray risuonava all'interno della taverna dove avevano deciso di portare Asuka per la cena.
Natsu gli fece cenno di abbassare la voce.
-No, a quanto pare quella ragazza si è vestita esattamente come lei- mormorò Natsu.
Gray scosse il capo, gli occhi sgranati dalla sorpresa :-Non ti sei accorto della differenza?-.
-C'era qualcosa di strano ma... Per la miseria! Erano vestite in modo identico, che potevo fare?-.
-Lucy come l'ha presa?-.
-Sembra bene, o meglio, non abbiamo litigato il che è sempre un bene- rispose il pugile.
Gray rivolse al suo amico un ghigno compiaciuto :-Però quella ragazza aveva un corpo niente male-.
-E' incredibile, sei davvero un pervertito-.
-Davvero? Ti va di dirlo più ad alta voce in modo che anche Asuka possa imparare questo termine?- sibilò l'altro indicando la bambina intenta a mangiare un hamburger a qualche sedia di distanza.
Natsu sospirò e alzò le mani in segno di resa, entrambi si spostarono nuovamente accanto a lei.
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Juvia era all'entrata, il clima era piuttosto rigido e doveva ammettere di star congelando.
José aveva scelto per lei un body in velluto color cobalto, delle calze a rete e un paio di stivaletti dello stesso colore del body.
-Che freddo- mormorò sfregando le mani l'una contro l'altra.
-Juvia!-.
La ragazza sobbalzò, si guardò attorno rapidamente prima di notare una bambina che correva verso di lei.
-Asuka!- esclamò lei con un sorriso caloroso.
La bambina la abbracciò con energia e Juvia fu felice di ricambiare.
-Non sei venuta da sola, vero?- chiese allarmata poco dopo.
-Sono venuta con lo zio Gray e lo zio Natsu- rispose dolcemente la bambina.
Non ci volle molto prima che due uomini raggiungessero di corsa il posto.
-Asuka non devi farlo mai più! Se ti allontani devi dirmelo, ok?- la sgridò Natsu.
Juvia sgranò gli occhi, quella voce...
-Ma volevo salutare Juvia- spiegò la bambina.
-Potevi dircelo, ti avremmo accompagnato- asserì Gray.
-Chiedo scusa- mormorò la bambina.
-Per favore, non sgridatela... Juvia è contenta di vederti Asuka-chan, però non è stato bello quello che hai fatto. Hai fatto preoccupare i tuoi zii-.
La voce dolce di Juvia risuonava leggiadra, udibile solo a chi veramente la stesse ascoltando.
Asuka assunse un'espressione strana :-Che cos'hai sul collo?- chiese.
Juvia vi posò rapidamente una mano, non poté evitare di ricordare gli avvenimenti della mattinata. Si era rifiutata di derubare un anziano che passeggiava per le strade di Magnolia e, ovviamente, José non aveva fatto sconti sulla punizione.
-Non è niente- mormorò la ragazza.
-Sembra che qualcuno ti abbia picchiata- commentò la bambina.
-Asuka, ma che dici?- esclamò Natsu stringendola a sé.
Juvia rimase immobile a guardarlo, la sua pelle bruciava al ricordo della serata precedente.
-Tu devi essere la ragazza che ha fatto animazione alla festa di ieri- disse l'altro ragazzo.
Juvia annuì timidamente.
-Ah... Eri tu- disse Natsu, la voce stranamente acuta :-Guarda, mi dispiace davvero per quello che è successo io... Io ti avevo scambiata per...-.
Gray si premurò di portare le proprie mani sopra ciascun orecchio di Asuka per assicurarsi che non sentisse quella conversazione, poco importavano i lamenti della bambina.
-N-Non si preoccupi, Juvia aveva intuito la situazione-.
Natsu aggrottò la fronte, ora che ci pensava meglio quella situazione non era affatto colpa sua!
-Scusa, se avevi capito perché sei rimasta lì zitta?-.
Il tono scocciato del pugile sorprese Juvia che non poté evitare di sussultare presa dallo stupore.
-Juvia è stata colta alla sprovvista...- mormorò.
-Sì certo, come no... Guarda che le conosco bene quelle come te- sibilò Natsu :-Presentarsi a una festa di fidanzamento vestita come la futura sposa, flirtare con il futuro sposo che guarda il caso è anche famoso...-.
-Natsu, non ti sembra di esagerare?- intervenne Gray.
-Juvia non sapeva come si sarebbe vestita la sua fidanzata, Juvia non sa nemmeno chi è lei. Tanto famoso non deve essere- ringhiò la circense.
Poche cose facevano arrabbiare Juvia ma di certo la maleducazione era una di queste cose.
Inoltre quell'uomo era davvero lunatico, poco prima si stava scusando e poco dopo l'aveva insultata.
Natsu, dal canto suo, non era solito fare scenate ma lo mandava su tutte le furie l'idea che quella ragazza si fosse accorta dell'errore e non avesse chiarito immediatamente la situazione. Si era lasciata baciare il collo, si era lasciata accarezzare...
Gray cercava disperatamente di non far ascoltare ad Asuka ciò che stava succedendo ma, man mano che le voci si alzavano, diventava sempre più impossibile.
-Sei veramente patetica- sbottò Natsu.
-Mi scusi signore, c'è qualche problema?- chiese una profonda voce maschile alle spalle di Natsu.
Il pugile si voltò, l'uomo con i capelli biondi della sera prima era dietro di lui a braccia conserte, l'espressione seria sul volto stanco.
-Luxus-kun....- mormorò Juvia.
-No, nessun problema... Il mio amico è piuttosto fumantino ma stava per chiedere scusa- si affrettò a dire Gray.
-Chiedere scusa? Non ho intenzione di farlo. E' lei che dovrebbe chiedere scusa a me!-.
Juvia scosse il capo :-Non è colpa di Juvia se non ama abbastanza la sua futura moglie e la scambia con qualsiasi ragazza si trovi davanti!-.
Luxus assunse un'espressione compiaciuta e un ghigno soddisfatto, stava per intervenire ma sapeva che Juvia era in grado di difendersi da sola.
-Come scusa?- ringhiò Natsu.
-Juvia è stata chiarissima. Juvia non ha intenzione di chiedere scusa per qualcosa che non ha fatto-.
Asuka a quel punto era intrattabile, si voltò verso Natsu con lo sguardo di chi non era affatto contento del suo comportamento.
-Zio Natsu smettila di sgridare Juvia, lei è buonissima e poi non vedi che sta lavorando? Hai fatto formare una fila lunghissima!-.
-Farebbe meglio ad ascoltare la bambina e ad entrare, signore- disse Luxus, il tono minaccioso.
Natsu non disse altro, consegnò i biglietti ed entrò guardando in cagnesco la povera Juvia.
-Che è successo con quel tipo?- chiese Luxus.
-E' stato tutto un grosso malinteso, Juvia non capisce davvero che motivo ci fosse di gridare così...-.
Luxus odiava vedere la sua amica con quell'espressione triste, non le piaceva nemmeno che la sgridassero. Sapeva che quando qualcuno gridava così per lei era difficile mantenere a distanza i traumi e i brutti pensieri, le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi parlavano chiaro.
Il cielo iniziò ad annuvolarsi.
-Juvia, non sarai mica triste per quel tipo?- esclamò Luxus.
-Juvia non è triste...- mormorò lei.
-Sta per mettersi a piovere...-.
Luxus non sapeva perché però, ogni volta che Juvia piangeva iniziava a piovere. Era strano quasi quanto il legame che aveva con l'acqua.
Nessuno lo sapeva eccetto lui e Gajeel ma la ragazza aveva davvero l'abilità di creare acqua e di controllarla, chiunque avrebbe gridato alla stregoneria ma quando Juvia spiegò loro di essere nata con quel potere nessuno dei due ebbe difficoltà a crederci.
Era una delle cose che la rendeva speciale.
-Non ne vale la pena- aggiunse l'uomo poco dopo.
   
 
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