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Autore: Maggiechan_75    14/11/2021    1 recensioni
“Sto tornando… tornando da te… Ma quanto è difficile! Qui dove mi trovo sto talmente bene, che una parte di me vorrebbe rimanere qui per sempre!
Sarebbe tutto perfetto se ci fossi anche tu.
Ma tu non ci sei ed io voglio stare con te in qualsiasi posto tu sia!
Aspettami sto arrivando…”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Vi ringrazio per aver accolto con entusiasmo questo mio nuovo progetto.
Voglio dedicarvi questo capitolo con tutto il cuore. 
Scriverlo mi ha emozionato moltissimo e spero che un pochino di questa emozione arrivi anche a voi.
Grazie 
 
Chi sei?
 
Fra pochi giorni tornerò a casa. 
Casa chissà se posso chiamare così un luogo di cui non ho nessun ricordo.
Doc e Kaori dicono che dovrebbe aiutarmi a ricordare il mio passato. 
Non sono sicuro di volerlo fare.
Non sono sicuro di volermi ricordare di quell’uomo, di quel Ryo Saeba.”
 
Erano questi i pensieri che tormentavano quell’uomo mentre camminava sul tapis roulant. 
 
******
 
Le notizie nel quartiere di Shinjuku erano corse in fretta. Si vociferava che City Hunter fosse morto.
 
Il quartiere era cambiato. Senza il suo protettore era diventato un luogo pericoloso per vivere. Nel giro di un mese intere famiglie avevano deciso di traslocare.
 
Le segnalazioni al distretto di polizia erano triplicate. 
L’ufficio di Saeko era insolitamente disordinato e la scrivania era piena di rapporti e casi insoluti. La sedia della sua scrivania dava le spalle ad essa. Era rivolta alla grande vetrata del suo ufficio. 
Saeko stava osservando il tramonto su Shinjuku.
Le prime luci si stavano accendendo e l’incubo per il commissario stava iniziando. 
 
Da settimane la TV trasmetteva un suo appello nel quale invitava i cittadini a rimanere nelle proprie abitazioni dopo il tramonto.
 
<< Ryo… >>
 
il tono con cui aveva pronunciato il suo nome era triste e malinconico.
 
<< ...che il tuo lavoro ci fosse d’aiuto l’ho sempre saputo. Ma che fosse così indispensabile l’ho capito solo ora. >>
 
una lacrima apparve negli occhi azzurri della donna.
 
******
 
Un’ altra donna aveva appena pronunciato il suo nome. 
 
Kaori aveva tra le mani la magnum, partner insostituibile del suo collega. 
Le sue mani erano tremanti, Ryo Saeba le aveva permesso raramente di prendere in mano la sua pistola. 
Saperlo senza di essa aveva scaturito in lei un senso di angoscia. Da quando l'aveva conosciuto non lo aveva mai visto disarmato, nemmeno quando dormiva. Lui e la pistola erano una cosa unica. 
 
Chi sei?
 
L’uomo con cui ultimamente parlava era completamente diverso dallo sweeper che conosceva. Era uno sconosciuto con il quale non sapeva come rapportarsi. 
Ogni giorno si doveva sforzare di ricordare a se stessa che lui non era più Ryo Saeba, l’uomo che aveva amato per lungo tempo. 
Quello che si trovava di fronte era solamente un uomo spaesato e incredulo per i racconti del suo passato.
 
In lui erano presenti  espressioni che non aveva mai visto nel suo viso. 
 
Rimaneva l’incertezza e lo smarrimento, questo era normale, ma a differenza del passato le sue espressioni erano completamente diverse da quelle a cui era abituata. 
Erano fredde enigmatiche. Quell’uomo non si fidava più di lei, era evidente, non si fidava di nessuno nemmeno di se sesso.
 
Si guardò  la fede che stringeva, come in una morsa, il suo dito. Una lacrima all’interno del suo occhio si era formata, ma lì era rimasta. Si era infossata tra la palpebra e la pupilla e sembrava incastrata tra esse. Non voleva scendere, o forse era Kaori che non voleva che lasciarglielo fare.
 
La vista si era annebbiata, intorno a lei le forme stavano perdendo i lineamenti quasi da perdersi e mescolarsi tra di loro. Quell’anello però non voleva perdersi con le altre. Quell’immagine rimaneva nitida e chiara.  
Esso era legato ad uno dei ricordi più dolorosi che avesse mai vissuto.
 
Chi sei?
 
<< Domani tornerai a casa >>
 
il cuore le batteva forte 
 
<< chissà come sarà vivere di nuovo sotto lo stesso tetto.>>
 
Lo sguardo era triste ed amaro. Si distese nel letto che per tanti anni aveva ospitato colui che aveva tanto amato.
Stava cercando il suo profumo. Si mise sotto le coperte per farsi abbracciare dal suo ricordo e chiuse gli occhi. 
 
L’ultimo ricordo legato a lui, a Ryo Saeba, era il più doloroso ma era l’unico in cui lei aveva assaporato le sue labbra. 
 
Un bacio dal sapore amaro e salato. 
Un bacio bagnato dalle lacrime che lui stava versando mentre la stava baciando.
Un bacio  vischioso dovuto al sangue che a flotte stava continuando a colare dalla sua tempia
 
Aveva il sapore del dolore, ma allo stesso tempo era caldo e passionale. Esprimeva il profondo amore che lui nutriva per lei.
Entrambi erano consapevoli che si stavano perdendo e quello era il primo ma anche l’ultimo bacio che loro si erano scambiati.
 
Lui era convinto che stesse per morire, e questa sensazione l’aveva trasmessa molto chiaramente.  
 
<< Perchè…. Perché….??!!??>>
 
Disperata strinse ancora più forte la magnum.
 
Perchè non hai lottato per noi perché hai preferito la morte…. Perché??
 
Inspirò profondamente tra le lenzuola, solo così avrebbe potuto ritrovare il suo odore. 
Sapeva di menta, alcool e tabacco. Riusciva anche a distinguere i vari tipi di alcool. Quello dei superalcolici era quello che faceva più fatica ad andare via, ma non riusciva a nascondere quello fresco del dopobarba o quello acido del disinfettante. 
 
Quella notte pianse senza sosta, rendendosi conto che si sentiva più avvolta dalle sue coperte che da lui. Erano sempre troppo pochi gli abbracci che gli aveva concesso in passato ed erano sempre pieni di tensione. Lo percepiva benissimo. 
 
L’abbraccio sincero, quello che veniva dal cuore durava due secondi, poi si irrigidiva e quel calore si raffreddava quasi a diventare gelido tanto che lei stessa aveva il desiderio di staccarsi da quella situazione. Ci fu una sola occasione in cui quell’abbraccio sincero era durato più a lungo, era quel maledetto giorno, quando era venuto per dirle addio e lo aveva fatto in modo così sincero che Kaori arrivò ad una sola conclusione, quella che le spezzò il cuore. 
 
Il suo vestito bianco era inzuppato del suo sangue, le mani tremavano e lei aveva solo un nome in mente. 
 
Ryo
 
Non si rese nemmeno conto che l’uomo che stava per sposare stava tremando. 
 
Erano sensazioni di rabbia e gelosia quello che lui provava.
 
Davanti a sé, steso sul pavimento della chiesa,c’era il suo rivale. L’uomo che Kaori non era mai riuscita a dimenticare.
Lo aveva sempre saputo, Kaori lo amava, ma era un amore a senso unico glielo aveva confessato lei stessa. 
 
Era sempre stato molto colpito dalla sua onestà.
 
Non ti posso sposare, non ti amo abbastanza!
 
Gli aveva detto tra le lacrime quando lui si era inginocchiato per chiederle la mano. 
 
Credeva di aver perso ogni speranza, ma una sera Kaori si presentò in lacrime davanti alla sua porta. 
 
- Sposami ti prego, almeno tu fallo! Sposami. 
 
Gli stava urlando con tutta la disperazione che aveva in corpo.
Non era passato inosservato quel “almeno tu fallo!” e sapeva benissimo a chi la sua amata si stava rivolgendo.
Lo aveva percepito sin dal primo momento in cui lui posò le sue labbra sulle sue. Tremavano ed erano tese e avevano un retrogusto salato. 
Kaori mentre lo aveva baciato stava piangendo e non era certo per l’emozione e la felicità del momento. 
 
Lo aveva sempre saputo, lei era sempre stata onesta con lui. “non ti amo abbastanza” gli rispondeva ogni volta che lui le professava il suo amore.
Lo aveva sempre saputo ma quella sera gli aveva risposto di sì. Lui l’avrebbe sposata. 
Era convinto che il grande amore che lui provava per lei sarebbe bastato a coprire quel “abbastanza” di Kaori.
Si rese conto dell’enorme errore solamente quando si presentò all’altare Ryo Saeba.
 
Kaori non si rese conto del tormento che aveva il suo sposo in quel momento.
Non si rese conto nemmeno quando si allontanò dall’altare.
Non si rese conto delle lacrime che stava versando quell’uomo.
Non se ne rese conto!
 
Non se ne rese conto quel giorno, ma il pensiero nelle settimane successive la stava uccidendo.
Lo sapeva sin dall’inizio che sarebbe stato il più grande errore della sua vita, ma si sentiva sola.. e sola non voleva più stare!
 
Era stanca di aspettare un uomo che aveva più paura di amare che sparare.
Era stanca di rincorrere un uomo che le regalava amore solo quando credeva di perderla.
Era stanca di inseguire un uomo che non riusciva ad amare nemmeno se stesso!
Era stanca!
 
Ma nelle ultime settimane aveva fatto la conoscenza di un uomo diverso, era quella parte che Ryo Saeba non le aveva mai permesso di conoscere. 
La parte più fragile, quella che lo stava rendendo ai suoi occhi ancora più umano. 
Era quella parte che sebbene lui aveva cercato di nascondere con tutte le sue forze lei era riuscita a scoprire, ma solo in parte. 
Era quella parte di cui lei si era follemente innamorata.
 
Si stava innamorando! Era consapevole che si stava innamorando di quell’uomo per la seconda volta.
Ma lui non era Ryo Saeba non lo era più.
 
La fede le stringeva il dito. Quel pegno d’amore era così pesante.
Combattuta tra sensi di colpa si addormentò con il viso bagnato dalle sue lacrime.
   
 
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