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Autore: Mary Grifondoro    17/11/2021    0 recensioni
Dopo la Battaglia di Hogwarts il mondo magico inizia a ricostruire tutto ciò che era andato distrutto ma il nuovo Ministro della Magia, Kingsley Shacklebolt ne vuole approfittare per fare dei miglioramenti, per imparare dal passato a non ripetere più gli stessi errori, per rendere il suo mondo più sicuro da attacchi esterni, anche da quelli di tre ragazzini
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Kingsley Shacklebolt, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Svoltando a destra verso il lungo corridoio intravide la porta che avrebbe dato l’accesso al reparto Auror.
Ogni tanto gli mancava il suo vecchio lavoro, c’era più azione, imprevisti, strategia.
Oddio, non che gli imprevisti non fossero all’ordine del giorno anche adesso il problema è che si risolvevano con ore e ore di riunioni, di chiacchiere e neanche essere il Ministro della Magia poteva fermare tutti questi funzionari dal sommergerlo di burocrazia.
Per fortuna, subito dopo la sua nomina ad interim avvenuta in pratica quasi sul campo di battaglia ad Hogwarts, Kingsley aveva avuto la geniale idea di dotarsi di un paio di assistenti giovani e fidati, tra quelli che avevano dovuto darsi alla fuga l’anno precedente e che non vedevano l’ora di risollevare il proprio mondo dopo aver subito così pesanti ingiustizie, in modo da avere una sua squadra di lavoro che lo aiutasse a portare il cambiamento nella “mentalità ministeriale”.
L’unica eccezione era Percy Weasley, aveva dovuto faticare non poco per convincerlo, pieno dei sensi di colpa per ciò che era accaduto con la sua famiglia, per la morte di suo fratello, ma Kingsley sapeva come aveva vissuto l’ultimo anno dentro al Ministero, cosa aveva fatto per cercare di dare una mano senza farsi scoprire, era stato lui il suo ultimo infiltrato dentro il covo di Mangiamorte e non aveva aspettato altro di essere avvisato dell’inizio della battaglia per svelare il suo doppio gioco.
Oltre a questo, il figlio di Arthur era troppo bravo e scrupoloso per non avere quel posto e non è detto che la bruciante delusione che la sua brama di potere gli aveva causato non ne avesse aggiustato la bussola morale definitivamente, magari preparandolo un giorno ad occupare il suo posto.
Ma non è questo il momento di pensarci, Kingsley accelerò il passo ed entrò nel suo vecchio ufficio, era venuto a recuperare con un po’ di anticipo i ragazzi in modo da avere il tempo di aggiornarli.

Entrando nessuno si accorse quasi di lui, erano tutti presi a ridere dal racconto di un ragazzo allampanato con un’inconfondibile zazzera di capelli rossi, compreso il moro affianco a lui che lo guardava con le braccia conserte e un misto di orgoglio, rilassatezza e divertimento.
“E quello alla fine quello si mette a urlare e allora Harry con la solita prontezza che a scuola ci ha fatto guadagnare una marea di punizioni gli risponde . Ci è rimasto così male che ha dato il tempo a Alistair e Mary di incatenarlo e capito che era tutto finito siamo scoppiati a ridere, la sua faccia era impagabile, peccato non avere una foto!”.
E giù tutti a ridere di nuovo.
Finita la guerra tutti avevano voluto un po’ di tempo per stare con le proprie famiglie, per sanare le proprie ferite.
Solo il corpo Auror non si era ancora mai fermato, molti di loro avevano perso compagni, familiari oppure, peggio, erano stati costretti – su ordine diretto di Kingsley – a rimanere al loro posto dentro al Ministero e fingere di essere passati dalla parte del nemico, in modo da poter limitare i danni ove possibile.
Altri si erano dati alla macchia in quanto Mezzosangue e Nati Babbani.
Avevano quindi molta voglia di ripristinare l’ordine della Legge magica che avevano giurato di difendere sin dal primo giorno del loro addestramento.
E anche se Voldemort era stato sconfitto c’era moltissimo lavoro da fare: dai Mangiamorte in fuga dopo la caduta di Tom Riddle a piccoli truffatori che nel regime previgente avevano trovato lo spazio per perpetrare i loro squallidi affari.
Chi era stato torturato o incarcerato ad Azkaban stava ancora in convalescenza e tra loro e i caduti della guerra, le forze dell’ordine erano molto sotto organico, come tutti i reparti in effetti, e quindi avevano chiesto anche a dei volontari senza addestramento di unirsi, alcuni anche solo con l’idea di svolgere i compiti da ufficio e lasciare l’azione ai più esperti.
Molti di questi volontari, di fatto, si erano rivelati i ragazzi più grandi che avevano combattuto nella Battaglia di Hogwarts: Neville Paciock non era più l’imbranato ragazzino, i suoi genitori sarebbero stati molto fieri di lui e anche se a settembre sarebbe tornato a scuola, più interessato ad altre carriere che a quella di Auror, era davvero bravo negli interrogatori, riusciva a far confessare i misfatti a qualsiasi criminale gli avessero portato davanti e il suo Auror- tutore era estasiato dalla sua capacità di trarre in trappola a parole questi criminali; le sorelle Patil erano le migliori segretarie che quest’ufficio avesse mai avuto, mai aveva visto un’organizzazione tale e una gentilezza nell’obbligare uomini fatti e finiti e tenere in ordine i loro documenti, anche se doveva riconoscere che dietro c’era lo zampino della studentessa che aveva accettato il compito di assistente del Capo Auror, una sorta di direttrice del dipartimento, che organizzava il lavoro di tutti.
Hermione Granger non aveva alcun interesse nella carriera di Auror, riteneva che nella sua vita di pericoli ed azione ce ne fossero stati abbastanza da aver già raggiunto la quantità massima accettabile per una vita intera.
Eppure, una volta rientrata dall’Australia con i suoi genitori, quando alla Tana avevano saputo da Kingsley stesso che il dipartimento Auror cercava volontari, senza neanche voltare il capo verso i suoi due amici, sapeva che si stavano già offrendo per qualsiasi incarico e pensare di non essere insieme a loro, insieme a Ron, per qualche altro mese prima che il suo ritorno a scuola li dividesse le era parso impossibile.
Ovviamente Harry e Ron, che da sempre avevano manifestato la volontà di fare gli Auror, non si fecero pregare, utilizzando questo tempo come uno stage di orientamento visto che, dati i loro meriti speciali, a settembre se avessero voluto avrebbero potuto iniziare l’addestramento in Accademia senza dover completare il settimo anno.
E non c’è niente di più galvanizzante per il rinnovato dipartimento Auror di avere con sé il Trio che ha sconfitto Voldemort.

Ovviamente nessuno aveva pensato neanche per un attimo di mettere Harry a fare lavoro di ufficio, anche perché è negato come ha specificato a tutti Hermione, e soprattutto perché la sua sola presenza aveva comportato la resa senza combattere di un certo numero di latitanti, nessuno voleva scoprire quali fossero le insospettabili doti del ragazzino che aveva battuto il Mago Oscuro più pericoloso della storia.
Certo, tutte le informazioni sulla Bacchetta di Sambuco e gli Horcrux erano secretate e riservate, quindi Harry sapeva che lo stavamo di molto sopravvalutando ma questo cameratismo era così nuovo per lui che lo stava molto apprezzando, non avendo dubbi che la vita da Auror fosse la sua strada.
In più, nonostante la fama che oramai non lo avrebbe mai abbandonato, c’era qualcuno che aveva conquistato il centro dell’attenzione e se lo godeva come meritava.
Ron stava ancora elaborando il lutto per la morte di suo fratello ma dare la caccia a chi aveva contribuito ad ucciderlo gli sembrò il miglior modo per onorare la sua memoria, nonostante l’iniziale ritrosia dei suoi genitori, che dopo non averlo visto per tutto l’anno non potevano credere di dover mandare di nuovo nel pericolo.
Per fortuna le rassicurazioni di Kingsley erano state sufficienti e, inoltre, Harry stesso aveva dichiarato che si sentiva più tranquillo ad andare in giro con Ron – se proprio Hermione non scendeva in campo – e questo se possibile l’aveva riempito di fiducia.
Tranquillo del suo posto e dei suoi affetti – nulla gli sembrava impossibile se era riuscito a dichiararsi ad Hermione finalmente – la personalità di Ron era fiorita e da ragazzo insicuro e iracondo si era trasformato in un giovane uomo molto attento ai dettagli, un abile stratega come la sua passione per gli scacchi aveva sempre fatto intuire, senza alcuna preoccupazione di chiedere aiuto quando la situazione o l’incantesimo lo richiedeva, trovando sempre la massima disponibilità negli Auror esperti, sempre molto contenti di poter avere a che fare più direttamente con uno dei ragazzi.
Inoltre, visto che dare la caccia a qualche piccolo truffatore non più pericoloso di Mundungus o qualche Mangiamorte che aveva utilizzato maschera e mantello più come un ”simpatico travestimento” che per vera convinzione, costituiva davvero quasi una vacanza rispetto all’anno precedente, in cui comunque erano da soli e lanciati nell’ignoto, un’altra caratteristica di Ron era emersa prepotentemente: era un narratore eccezionale e…esilarante!
I geni dei gemelli Weasley in effetti non potevano non riverberarsi anche negli altri fratelli.
Kingsley si trovo, quindi, avanti ad una scena presumibilmente familiare: la squadra rientrata da una qualche missione stava facendo rapporto ma, adempiute le pratiche ufficiali, il resoconto al resto del dipartimento, utilizzato anche come aggiornamento e pratica per tutti, era affidato al più giovane dei ragazzi Weasley che condiva la cosa di esclamazioni e imitazioni apprezzate da tutti.
Sicuramente da Harry che godeva di non essere al centro dell’attenzione.
E che, quindi, prima degli altri notò l’entrata dell’imponente nuovo capo del mondo magico.
“Ciao Kings…ehm…buongiorno sig. Ministro” disse precipitosamente il giovane Potter nel rimettersi in piedi, indeciso se dovesse fare il saluto ufficiale, risolvendosi poi nel considerare che non essendo ancora ufficialmente un Auror sarebbe stato fuori luogo, anche se nelle missioni gli altri ogni tanto li salutavano così.
“Buongiorno Harry, ti ho già detto mille volte che puoi darmi del tu anche qua al Ministero, nessuno ha dubbi che ci conosciamo bene e che abbiamo una certa confidenza” rispose con la sua bassa voce pacata Kingsley nel mentre un frastuono di sedie spostate decretava che tutto il dipartimento si era accorto della sua presenza e si metteva sull’attenti.
“Riposo ragazzi, non volevo interrompere quello che mi sembra l’aggiornamento più divertente che io ricordi da quando lavoro qua” disse con un accenno di divertimento “ma purtroppo devo sottrarvi alcune delle vostre risorse” e facendo ciò indicò anche Ron mentre cercava con lo sguardo Hermione.
“Tranquillo King, avevo finito, questi ultimi latitanti sono imbarazzanti per se stessi, vado a chiamare Hermione, starà sicuro finendo di scrivere qualche appunto per Padma e Cali visto che non sappiamo quanto staremo via oggi” Ron anticipo la sua domanda e scomparì dietro una porta.
“Ministro basta che non ce li porta via per darli a qualche altro dipartimento” esordì la sua vecchia matricola Alistair Blake.
“ Tranquillo pivello, tanto a settembre comunque devono iniziare i loro progetti ma almeno questi due ve li ritroverete tra i piedi appena finita l’accademia” disse Kingsley riacquistando un po’ dei modi da Auror che lo contraddistiguevano, nel mentre notando che Ron stava ritornando accompagnato da una trafelata Hermione “invece la signorina Granger spero che prenderà in considerazione una carriera al mio piano dopo aver concluso la scuola con il più alto numero di eccezionale nei GUFO dai tempi di Silente” concluse abbracciando la ragazza che a quel commento divenne rossa di vergogna, non nascondendo un sorriso compiaciuto comunque.
“Kingsley ora non esagerare, mi basta concludere il mio percorso scolastico in linea con la mia media” disse lei quasi redarguendo il Ministro.
“Che è di tutti Eccezionale in effetti” risposero in coro Ron ed Harry, facendo tornare le risate in tutta la stanza.
Con un gesto della mano quasi a voler far sparire l’impertinenza dei suoi amici, Hermione ritrovò subito il suo cipiglio attento “Kingsley come mai sei qui, avevo capito ci dovessimo vedere dopo pranzo, non ci siamo mica sbagliati? Siamo in ritardo? Ci avevi già provato a contattare? Oddio scusa, è che loro erano in giro, io stav….” Il Ministro si premurò di fermare subito quel fiume in piena.
“Calma Hermione, è giusto, dobbiamo vederci alle due ma ho pensato che potevamo mangiare prima insieme in modo da preparare la riunione, così sarà più facile e veloce. Ovviamente siete miei ospiti, mangiamo nel mio ufficio, che ha una bella terrazza e possiamo ordinare quello che vi va” disse guardando anche gli altri due.
“Ministro tu si che sai come fare delle proposte convincenti” disse Ron prendendo sottobraccio la sua ragazza e dirigendosi verso la porta, già immaginando chissà quali prelibatezze avrebbe potuto gustare invece del solito panino preso giù al bar “a dopo ragazzi, non andate a cercare chi causa lo scoppio di tubature babbane senza di noi, mio padre non mi perdonerebbe di essermi perso quest’approfondimento di babbanologia!” disse poi il rosso salutando con affetto tutti gli altri che risposero con gioia, dando pacche sulle spalle anche ad Harry ed usando u po’ più di gentilezza e riverenza verso Hermione e il Ministro, finchè i quattro non si furono avviati verso gli ascensori
 
 
Note: doveva essere una one-shot ma si è scritta da sola, come un fiume. Saranno comunque pochi capitoli, penso due ma, a questo punto, non ne sono più sicura!
Grazie per chi legge, questo è il mio ritorno dopo anni ma è sempre bello!
  
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