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Autore: Carmaux_95    18/11/2021    10 recensioni
Il clima autunnale non gli era mai piaciuto, nemmeno da ragazzo.
Eppure… forse anche quel clima aveva dei lati positivi.
«Perché sorride, coach?» gli aveva domandato Hinata un pomeriggio di fine ottobre, quando un pallone che gli era sfuggito era rotolato fino alla panca dell’allenatore.
«Non sto sorridendo…?»
«Ma… ne è sicuro?»
[Ukatake fluff]
[scritta per il compleanno della mia Leila91 ♥]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ittetsu Takeda, Keishin Ukai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The Perks of Autumn Rain

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Il clima autunnale non gli era mai piaciuto, nemmeno da ragazzo.
A onor del vero, non poteva negare di aver addotto come scusa proprio il maltempo per giustificare numerosi ritardi a scuola dovuti invece a soste non preventivate lungo la strada: ricordava bene la mattina in cui era rimasto in piedi sotto la pioggia fuori dai cancelli della scuola per quasi cinque minuti per infradiciarsi al meglio e apparire più credibile e teatralmente pietoso alla professoressa di matematica… mentre con una mano stringeva il cappuccio della felpa per nascondere il nuovissimo pearcing all’orecchio sinistro che si era appena fatto.
Certo, in quelle rare occasioni la pioggia si era rivelata un discreto alleato ma con il passare degli anni il rapporto tra quest’ultimo e il giovane era rimasto altalenante. Insomma, adesso che non doveva più giustificare alcun ritardo non c’era assolutamente niente di bello nel modo in cui gli improvvisi acquazzoni novembrini gli infradiciavano i vestiti e i capelli… a maggior ragione se rovinavano una perfetta tinta appena fatta!
Allo stesso modo non era affatto divertente allagare la palestra con pozzanghere fangose che era costretto a pulire prima che i suoi ragazzi iniziassero gli allenamenti.
Per concludere odiava quando, sovrappensiero, si accendeva una sigaretta per poi vederla spegnersi, proprio a causa della pioggia, due minuti dopo averla appoggiata fra le labbra.
Ovviamente munirsi di un ombrello per prevenire questo genere di problemi era un’opzione non contemplata.
«Tutto bene?» gli aveva domandato il professor Takeda, una mattina che lo aveva trovato davanti alla palestra con lo sguardo risentito mentre tentava inutilmente di riaccendere la paglia ormai umida.
Ukai aveva sbuffato e dopo essersi arreso e aver buttato la sigaretta nel cestino – che spreco! – lo aveva raggiunto in palestra.
 
Eppure… forse anche quel clima aveva dei lati positivi.
 
Per esempio, costringeva il professor Takeda a sfilarsi ripetutamente gli occhiali per asciugare le lenti spruzzate di goccioline di pioggia. Sembrava sempre corrucciato quando compiva quei movimenti ormai meccanici ma forse era solo un’impressione data dal fatto che socchiudeva gli occhi per mettere a fuoco. Il modo in cui l’espressione di Takeda cambiava radicalmente nel momento in cui inforcava nuovamente gli occhiali faceva sempre nascere un sorriso intenerito sul volto di Ukai.
Non se ne era reso conto subito.
A voler essere puntigliosi non era nemmeno stato lui ad accorgersi di quella sua reazione spontanea.
«Perché sorride, coach?» gli aveva domandato Hinata un pomeriggio di fine ottobre, quando un pallone che gli era sfuggito era rotolato fino alla panca dell’allenatore.
«Non sto sorridendo…?»
«Ma… ne è sicuro?»
Stava per ribattere quando Kageyama aveva richiamato l’attenzione del piccolo mandarino umano con la sua tipica delicatezza: «Idiota, se non torni qui entro cinque secondi non ti alzerò più alcuna palla per un mese intero!»
Senza pensarci due volte, così come era arrivato Hinata si era dileguato e quella conversazione era rimasta in sospeso.
Anche se non per molto: «Stavi sorridendo.»
Ukai si era voltato verso Takeda che, forse mal interpretando il suo sguardo, aveva immediatamente alzato le mani in segno di resa. «Insomma… era d-difficile non notarlo…» e così dicendo aveva sfoderato un adorabile sorrisetto imbarazzato che aveva immediatamente imporporato le sue gote.
Ecco, a pensarci bene un altro fattore positivo del clima autunnale era poter nascondere l’imbarazzo.
Insomma, era stata sicuramente colpa delle sferzate impietose del vento se, quella mattina di fine settembre, il suo viso aveva assunto tutte le sfumature di rosso possibili e immaginabili. Certamente non era stata colpa di Takeda che, vedendolo infradiciato ma già seduto sulla panca concentrato sulle nuove formazioni della squadra disordinatamente appuntate sulla sua cartellina, gli aveva appoggiato un asciugamano sulla testa accennando appena il gesto di asciugargli i capelli.
Gesto che, per altro, non gli aveva assolutamente provocato un brivido lungo la schiena tale da fargli venire la pelle d’oca.
Per non parlare del raffreddore!
Non era stato male nemmeno giustificare un improvviso momento di codardia con un finto starnuto – ovvia conseguenza di quell’acquazzone, no? – che aveva fatto sobbalzare il professore proprio nel momento in cui, dopo avergli fatto scivolare l’asciugamano sulle spalle, sembrava essersi ulteriormente avvicinato al suo viso.
Quando, il giorno dopo, Ukai si era svegliato con gli occhi gonfi e il naso tappato aveva pensato che l’universo avesse un terribile senso dell’umorismo.
Quanto meno gli era servito di lezione.
Era metà ottobre quando, vedendo Takeda massaggiarsi le mani alla ricerca di un po’ di calore, aveva trovato il coraggio di avvolgere le sue dita fra le proprie. Il moro aveva balbettato qualcosa che Ukai non era riuscito ad interpretare ed era avvampato violentemente. A quel punto il coach si era arreso: gli aveva sollevato il mento e gli aveva depositato un bacio sulle labbra screpolate dal vento.
Sollevandosi, ormai senza fiato, si era sciolto in una risata quando si era accorto che gli occhiali di Takeda si erano completamente appannati.
Ancora rosso ed emozionato, il professore se ne era disfatto e aveva ripreso a tartagliare in modo sconclusionato mentre cercava di ripulirli con la sciarpa.
Ukai aveva sorriso e glieli aveva sfilati di mano. «Non ti preoccupare.»
«Ma… senza non ci vedo.»
«Concentrati solo su di me, allora: sono l’unica cosa che devi mettere a fuoco, adesso.»
 
R
 

Fuori dalla finestra era ormai novembre inoltrato.
«Faremo tardi.»
«Mmh.»
«Keishin…» sussurrò Ittetsu, seduto nella vasca da bagno dietro il coach, con le mani immerse nei capelli biondi di quest’ultimo. «I ragazzi potrebbero dare vita ad una rivolta se gli facessimo saltare un allenamento.»
«Ancora cinque minuti.»
«Lo hai già detto dieci minuti fa» gli fece notare continuando a pettinare quelle ciocche bionde e gustandosi i sospiri deliziati che interrompevano la melodia che Ukai stava canticchiando.
«Take-chan…» borbottò con fare quasi lamentoso ma alzando una mano per lasciare a sua volta una carezza fra i capelli disordinati del suo professore. «In parte è anche colpa tua: sei stato tu ad insistere per fare il bagno, con tutte le conseguenze del caso» dichiarò, allusivo.
Takeda arrossì, con fare colpevole.
«Non immaginavo che ai corvi piacessero tanto le coccole. Per il futuro potremmo mettere la sveglia mezz’ora prima.»
Per il futuro
Ukai sorrise: gli piaceva come suonava.


 
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Angolino autrice:
Tanti auguri Bennina!!! Buon compleanno!!!
Anche se in ritardo -.- mannaggia al doppio turno che mi hanno messo ieri pomeriggio quando avrei potuto finire di scrivere e pubblicare -.-‘
Sai già quanto ti voglio bene e quanto sia felice di averti nella mia vita ♥
Nell’attesa di poterti fare gli auguri di persona e di darti un grosso grossissimo abbraccio, spero che questa piccola shottina sia di tuo gradimento ^^
Che dire?
Dopo mesi, finalmente torno a pubblicare qualcosa anche io! E con questa piccola Ukatake faccio anche io il mio ingresso nel fandom di Haikyuu, sperando di poterci tornare come autrice quanto prima! *^*
Non ho molto da dire in merito a questa piccola storiella… mi piace pensare che, nonostante Takeda sia chiaramente quello più timidino fra i due, anche Ukai abbia i suoi momenti di impaccio e insicurezza…
E, per concludere, visto che la cara Leila91, a differenza mia, non ha un buon rapporto con l’autunno mi sono sentita in dovere di provare a farle cambiare idea :-P
 Detto questo smetto di tediarvi! ‘^^
Ringrazio chiunque dedicherà qualche minuto a questa storiella! ♥
A presto!
Carmaux
  
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