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Autore: LorasWeasley    19/11/2021    3 recensioni
[sakuatsu|osasuna]
"-Ti prego- lo supplicò aggrappandosi al suo braccio come un bambino fastidioso –Mi devi aiutare!
Osamu fece una smorfia quando il suo personaggio morì sullo schermo per colpa del gemello che gli aveva fatto cliccare il tasto sbagliato –Che diavolo vuoi?- ruggì cercando di farsi lasciare.
-Oggi deve venire un mio compagno di classe per fare un progetto di storia, ma io non lo tollero per niente!
-Tu non tolleri nessuno.
-No ‘Samu, lui è davvero un pezzo di merda!"
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Osamu Miya, Rintarō Suna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scambio di appuntamento


-‘Samu!- urlò Atsumu mentre entrava nella camera che condividevano –ti ricordi quel favore che mi dovevi?
L’espressione del gemello non cambiò di una virgola mentre continuava a giocare alla play e rispondeva impassibile –Non ti devo alcun favore.
-Sono sicuro che ci sarà qualcosa.
-E io sono sicuro che se ci pensiamo per bene troviamo un favore che tu devi sicuramente a me.
Bene, Atsumu decise di cambiare tattica.
-Ti prego- lo supplicò aggrappandosi al suo braccio come un bambino fastidioso –Mi devi aiutare!
Osamu fece una smorfia quando il suo personaggio morì sullo schermo per colpa del gemello che gli aveva fatto cliccare il tasto sbagliato –Che diavolo vuoi?- ruggì cercando di farsi lasciare.
-Oggi deve venire un mio compagno di classe per fare un progetto di storia, ma io non lo tollero per niente!
-Tu non tolleri nessuno.
-No ‘Samu, lui è davvero un pezzo di merda!
Il suo gemello sbuffò –Cosa vuoi che faccia? Vuoi che gli dica di non insultarti e di trattarti bene?
Atsumu mise il broncio a quella insinuazione, poi specificò –Voglio che faccia tu il progetto al mio posto!
-Non esiste.
-Ti pregooo, ti faccio i compiti di giapponese per un mese!
Quello fece riflettere Osamu, non era per niente male barattare un progetto di storia di un giorno con i compiti di giapponese fatti per un intero mese.
Il suo silenzio fece capire ad Atsumu che stava davvero prendendo in considerazione la cosa e, ancora più esaltato, riprovò –Dai! So che vuoi accettare! Quindi affare fatto?
-Anche se volessi- concesse il ragazzo dai capelli grigi –non posso, ho un appuntamento oggi pomeriggio.
-Coooosa?- urlò talmente forte che Osamu fu convinto l’avessero sentito anche i vicini –Da quando ti vedi con qualcuno? Perché non ne sapevo nulla!?
-Ti vuoi placare?- rispose urlando a sua volta l’altro –Non mi sto vedendo con nessuno! Ho solo perso una scommessa e devo uscire con il cugino di uno.
-Uno chi?
-Uno di quei ragazzi di Tokyo con cui gioco online.
-Sei pazzo? Potrebbe essere un maniaco o peggio, uno che vuole rapirti per vendere tutti i tuoi organi.
-Sarebbe comunque qualcuno di migliore di te- rispose piccato –in ogni caso non sono scemo, ho una sua foto e abbiamo appuntamento in una pasticceria pubblica.
Atsumu continuò a scrutarlo non del tutto convinto, poi disse –Fa vedere la foto.
Osamu lo fece solo perché sapeva che l’altro avrebbe insistito fino a quando non avesse raggiunto il suo scopo, quindi tutto pur di farlo stare zitto ed evitare che continuasse a interrompere il suo gioco.
Atsumu rimase a fissare la foto del ragazzo riccio e bello per più tempo di quanto fosse necessario, infine borbottò –Andrò io all’appuntamento.
-Cosa?
-Così tu potrai fare il mio progetto di storia con Sunarin.
Osamu alzò un sopracciglio –Dovrai comunque farmi i compiti di giapponese per un mese.
Atsumu ringhiò a denti stretti –Bene, andata.
 
Un cappello. L’unica cosa che Atsumu aveva pensato di indossare per fare in modo che lo scambiassero per Osamu fu un cappello. Ne andava più che fiero.
Raggiunse la pasticceria indicata da suo fratello con ben cinque minuti d’anticipo e si stupì nel riconoscere il ragazzo della foto già seduto a uno dei tavoli.
-Ciao!- lo raggiunse in fretta e con un bel sorriso in volto –Sakusa Kiyoomi, giusto?
Il corvino lo scrutò dalla testa ai piedi, poi annuì brevemente mentre il suo corpo si faceva più rigido. Atsumu non gli porse la mano nel presentarsi e questo fece rilassare un po' di più la postura dell’altro, infine gli chiese –Immagino tu sia Osamu Miya, giusto?
Atsumu si limitò a sorridergli in risposta, poi cambiò subito argomento –Allora… cosa ti porta qui? So che sei di Tokyo!
-Io e mio cugino abbiamo parenti a Hyogo e staremo qui una settimana, mi ha incastrato con questa cosa quindi eccomi qui, ma sappi che non ho alcun tipo di interesse nei tuoi confronti.
Fu la frase sbagliata, quella che non avrebbe mai dovuto dire a uno come Atsumu. Sì, fosse stato davvero Osamu probabilmente avrebbe rispettato quella decisione, avrebbe ordinato almeno quattro fette di torta e si sarebbero salutati in amicizia. Ma Atsumu era orgoglioso e testardo e, se qualcuno gli diceva che non aveva interesse nei suoi confronti, lui si sarebbe impuntato di fargli cambiare idea.
Fissò Sakusa mentre chiedeva alla cameriera la propria ordinazione e, solo dopo che questa fu andata via, annunciò –Peccato tu dica così, ho proprio intenzione di farti innamorare di me, oggi.
Sul volto di Sakusa comparve una smorfia infastidita, poi chiese con scherno –E come vorresti fare? Con l’esperimento 36 domande per innamorarsi in 45 minuti?
Atsumu spalancò gli occhi, eccitato –Davvero esiste una cosa simile?
-Era una battuta- provò a dire l’altro, ma ormai Atsumu aveva afferrato il proprio cellulare e fatto la ricerca.
-Non ho intenzione di fare questo- continuò Kiyoomi.
-Oh?- Atsumu alzò un sopracciglio mentre un piccolo sorrisetto gli adornava il viso –Quindi sei uno di quei tipi che si tirano indietro alle sfide?
Un lampo di fuoco passò nello sguardo del corvino, infine concluse freddo –Dimmi la prima domanda.
 
-Oh?- esclamò Suna quando vide che quello davanti a lui, con il libro di storia tra le mani, non era di sicuro il suo compagno di classe ma il gemello di questo –cos’è? Atsumu non era abbastanza intelligente per questo e ha mandato qui il suo fratellino?
-È risaputo che sono io quello intelligente tra i due, non fingerti sorpreso.
Suna rise mentre lo seguiva in camera –Allora perché non mi fai vedere quanto sei intelligente?
Osamu gli lanciò uno sguardo divertito –Come ti ho appena detto, Rin, è ‘Tsumu quello stupido, quindi è inutile che provi a raggirarmi per convincermi a fare tutta la ricerca con un inganno simile.
-Con tuo fratello avrebbe funzionato- se ne lamentò l’altro prendendo posto a terra.
-Ne sono sicuro, forse è per questo che ha mandato me.
Suna gli lanciò uno sguardo indecifrabile, poi commentò –Vediamo di renderla interessante.
 
-Definisci qual è il giorno perfetto per te- lesse Atsumu la quarta domanda.
Probabilmente sarebbe durato più di quarantacinque minuti quell’esperimento considerando che per i primi venti minuti i due ragazzi non avevano fatto altro che criticare le risposte dell’altro.
-Facile- sbuffò Sakusa mentre incrociava le braccia sul petto e si lasciava andare contro lo schienale della sedia –in una stanza pulita, al caldo sotto una coperta mentre guardo una partita di pallavolo.
Atsumu non rispose subito e Kiyoomi chiese –Cosa? Anche su questo hai da ridire?
-In realtà stavo pensando proprio la stessa cosa. Magari aggiungendo la pioggia fuori e una persona con me sotto quella coperta.
Sakusa, le cui punte delle orecchie si erano arrossate, distolse lo sguardo e borbottò –Che cliché.
 
-Smettila di messaggiare e scrivi la tua parte- gli disse Osamu senza neanche alzare lo sguardo dal computer dove stava scrivendo su un foglio di testo digitale.
-Non posso non rispondere alla mia fidanzata- si giustificò Suna senza posare il cellulare –sai come sono le ragazze su queste cose.
-Tu non hai una fidanzata- rispose sicuro l’altro.
Suna alzò un sopracciglio e staccò gli occhi dal proprio smartphone –Su quali basi lo affermi?
-Mi baso sul fatto che nell’ultima mezz’ora hai sbavato sul mio culo minimo tre volte- distolse lo sguardo dal computer e lo puntò sugli occhi chiari dell’altro –Sbaglio?
Rintaro fece un sorrisetto –Colpevole.
 
-Leggo io la prossima- Sakusa si sporse in avanti per guardare lo schermo senza toccare il telefono dell’altro, poi disse -Se potessi vivere fino a 90 anni e per gli ultimi 60 anni avere o il corpo o la mente di un trentenne, quale dei due sceglieresti?
-È logico!- s’infervorò subito Atsumu –Il corpo!- rispose nello stesso momento in cui Kiyoomi disse –La mente!
I due si guardarono in cagnesco, per poi iniziare una lunga e nuova discussione.
 
-Davvero vuoi scrivere che il capitano dello Shinsengumi era omosessuale?- Osamu gli lanciò uno sguardo strano, un misto tra l’essere stranito e ammirato.
-Non pensi che sia così?
-Penso che la vostra insegnante avrebbe molto da ridire.
Suna sorrise –Un problema di Atsumu considerando che questa è la sua parte di ricerca.
Osamu capì facilmente dove l’altro stava andando a parare, lo fissò ancora più stupito e ammaliato, poi chiese –Dove sei stato tutto questo tempo?
-Nei tuoi sogni, spero.
 
-Per te cosa conta di più in un’amicizia?- Atsumu lesse la sedicesima domanda dopo che la cameriera portò loro le seconde ordinazioni di quella giornata.
-Che sappiano rispettare i miei spazi- rispose pronto Kiyoomi.
-È difficile trovare persone che rispettino la tua misofobia?- s’interessò davvero curioso Atsumu mentre dava un cucchiaiata al budino al cioccolato che gli era stato messo davanti.
-Non hai idea- borbottò infastidito l’altro mentre iniziava a disinfettare con una salviettina umida la forchettina del proprio pezzo di torta.
-Però io non sono male, vero?- Atsumu gli sorrise consapevole che quella sarebbe stata una risposta positiva.
Kiyoomi gli lanciò un’occhiataccia, ma a denti stretti si costrinse a rispondere –Stranamento vero.
 
-È stato più facile del previsto- commentò Osamu quando finì di salvare il documento di testo solo un’ora dopo che avevano iniziato –mi chiedo perché ‘Tsumu fosse così disperato dal doverlo fare.
-Perché doveva farlo con me- rispose tranquillo Suna mentre si lasciava cadere sdraiato sul pavimento e tornava a controllare il suo cellulare –non credo di andargli molto a genio.
-Probabilmente gli ricordi me- commentò Osamu corrugando la fronte –quindi finirete per diventare migliori amici o qualcosa del genere.
Suna rise –Tuo fratello è messo davvero male se ha bisogno di un amico come me.
Osamu si stese al suo fianco –Ti stai sottovalutando?
-Devo ricordarti che la prima cosa che ho fatto nel vederti è stato provare a convincerti di lavorare anche alla mia parte di progetto?
-Sì, sì, ho già capito la tua lista dei pregi, vuoi dirmi quella dei difetti adesso?
 
-Se tu diventassi amico del tuo partner, quale segreto dovrebbe sapere di te?- lesse Sakusa corrugando la fronte, per poi rispondere –quando diventeremo amici ne riparleremo.
-Omi!- s’indispettì Atsumu usando quel soprannome che aveva iniziato a utilizzare cinque domande prima –Non funziona così il gioco, devi rispondere!
Il corvino non rispose e Atsumu sospirò, infine disse –Il mio segreto è che… non sono Osamu. Mi chiamo Atsumu e sono suo fratello gemello.
Kiyoomi alzò un sopracciglio, poi chiese –Perché sei venuto tu al posto suo?
-L’ho pregato di farmi un progetto di storia.
-Non sono dispiaciuto che sia venuto tu- mormorò Kiyoomi dopo dei secondi interminabili di silenzio –ecco, è questo il mio segreto.
 
Osamu aveva ufficialmente capito di essersi preso una cotta per il compagno di classe di suo fratello quando questo si alzò, dopo che avevano parlato quasi un’ora sdraiati a terra, e disse –Facciamo merenda?
-Potrei baciarti in questo preciso istante- gli confessò sincero.
Le guance di Rintaro divennero rosse e, facendo una piccola risata isterica, si volle accertare –Prima o dopo la merenda?
Osamu si mise a sedere a sua volta, poi si spinse in avanti per unire le loro labbra in un morbido e caldo bacio a stampo.
Infine si alzò e porse la mano all’altro per fare lo stesso, promettendo –Continuiamo dopo la merenda.
 
-Ultima domanda!- esclamò il biondo, che finalmente si era tolto il cappello, dopo quasi due ore e mezzo all’interno di quel locale -Condividi un problema personale con il tuo partner e chiedigli aiuto per risolverlo.
-Non è esattamente una domanda- fece notare il corvino –ma va bene.
Iniziò a rifletterci, infine concluse –L’unico problema personale che mi ritrovo a pensare è la misofobia, ma è una cosa mia, non voglio l’aiuto di nessuno per risolverlo.
Atsumu annuì comprensivo, poi abbassò lo sguardo e disse con le guance rosse –Il mio problema è che… credo di essermi preso una seria cotta per te oggi, come faccio a risolverlo?
Sakusa lo scrutò, lo esaminò talmente tanto che Atsumu si chiese cosa stesse cercando in lui, poi lo sentì rispondere –Puoi sempre invitarmi a un’uscita domani, non conosco molto bene la città.
 
Un’altra mezz’ora dopo, Atsumu stava tornando a casa quasi saltellando, aveva un gran bel sorriso in volto, il numero di telefono di Kiyoomi salvato sul proprio cellulare e una promessa di appuntamento per il giorno dopo. Avrebbe potuto desiderare qualcosa di migliore?
Rientrato a casa si guardò allo specchio dell’ingresso e cercò di nascondere un po' della felicità che stravolgeva il suo volto, insomma, sarebbe stato proprio da stronzo sbattere in faccia a suo fratello il pomeriggio bellissimo che aveva avuto mentre lui era rimasto chiuso in camera a studiare con quell’insopportabile di Sunarin. Non che di norma se ne sarebbe fatto un problema, ma sapeva quanto Osamu sarebbe potuto diventare vendicativo e non era quello di cui aveva bisogno al momento.
Salì le scale e raggiunse la camera che condivideva con il fratello, aprì la porta senza neanche bussare e urlò quando trovò il suo gemello e il suo compagno di classe che si baciavano come due amanti che non si vedevano da anni.
-Che cazzo!?
I due si staccarono con un rumore osceno, poi Suna lo fissò con uno sguardo acquoso e un sorriso soddisfatto mentre gli diceva –la miglior ricerca di storia della mia vita.
Era seduto a cavalcioni sopra Osamu in quel momento, così al suo gemello fu facile stringergli i fianchi e costringerlo a riprendere quel bacio che il biondo aveva interrotto.
Atsumu lasciò la stanza velocemente com’era entrato, chiudendosi la porta alle spalle con talmente tanta forza da far tremare anche i muri.
Cercò di cancellare quell’immagine dalla sua mente mentre una piccola vocina commentava bè, è stato un pomeriggio soddisfacente per tutti.

[2297 parole]
 

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n.a. Hola! Spero che la storia vi sia piaciuta!
Vorrei specificare che non ho messo l'avvertimento AU perché idealmente è ambientato nel mondo canon, dove tuttavia ci sono alcune differenze.
Nella pagina Wikipedia c'è scritto che i gemelli sono in classi diverse ma che Suna si trova in classe con Osamu, non con Atsumu, per motivi di trama io ho modificato questa cosa.
L'esperimento che fanno Sakusa e Atsumu non l'ho inventato, esiste davvero e basta cercarlo su internet per trovare le domande (che sono esattamente quelle scritte in questa storia), insomma su quella parte non mi prendo meriti, ho solo scelto di far vedere le domande che pensavo avrebbero fatto capire meglio l'evolversi del loro rapporto.
Inoltre, spero che il bacio tra Osamu e Sunarin non vi sembri troppo affrettato, insomma hanno passato tutta la ricerca a flirtare e poi un'intera ora a parlare sdraiati a terra uno di fronte all'altro, senza contare che sono adolescenti, quindi perché no?
Infine ci tengo a precisare che no, Atsumu non farà i compiti di giapponese di Osamu per un mese, non dopo quello che ha visto.
Alla prossima!
Deh
  
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