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Autore: Miria    20/11/2021    0 recensioni
Dalla prefazione: Hermione curva sul calderone mescolava la pozione con estrema cura, depose il lungo cucchiaio di faggio portandosi al bilancino d’oro, prese l’ampolla aprendola con delicatezza, controllò il contenuto per assicurarsi che fosse esattamente quello che le serviva, sorrise soddisfatta, Sangue di Drago essiccato, con il cucchiaino anch’esso d’oro ne prelevò una piccola quantità depositandola lentamente sul piattino, due grammi, né un granello in meno né un granello in più.......Hermione sbarrò gli occhi orripilata, con la coda dell’occhio vide due occhi turchesi appartenenti ad una figura statuaria vestita di nero, non fece in tempo ad allontanarsi che tutto saltò per aria.
Dal primo capitolo: -“Buongiorno amore mio” sussurrò baciandole appena sotto l’orecchio dove la pelle era più sensibile “sei tesa” constatò “vuoi un massaggio?”- mormorò allusivo
-“Toglimi immediatamente le mani di dosso se non vuoi essere schiantato”- ringhiò la ragazza cercando di scostarsi.
Queste poche righe per darvi un'idea...vaga a dire il vero, di quello che sta succedendo nella vita della nostra eroina.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Pansy/Theodore
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4

SPARITI
 
 
Mancavano tre giorni alla festa del loro secondo anniversario di matrimonio.
Hermione comodamente seduta su di una poltrona in biblioteca stava leggendo un libro sulle erbe officinali. Molti di quei infusi li usavano anche ad Hogwarts, per il mal di testa o per i dolori mestruali ed altri ancora. Si sentiva quasi a casa e sorrise contenta di trovare qualcosa di famigliare in quel luogo
-“Mi perdoni Milady”- la interruppe il maggiordomo
-“Oh buongiorno Fiorenzo”- disse sorridendo la ragazza
-“Sono le cinque Milady, gradisce un the con qualche biscotto appena sfornati?”-
-“Già le cinque! Ho davvero perso la cognizione del tempo” chiuse il libro accarezzando la copertina “gradirei senz’altro i biscotti di Sibilla e una tazza di the in foglia non filtrata per favore. Notizie di Blaise?”- domandò
-“Sua Signoria la prega di non preoccuparsi, per la cena ci sarà sicuramente e la vorrebbe vedere col vestito rosso”- comunicò nascondendo un sorriso al viso fattosi porpora della giovane sposa. Tutti in quella casa sapevano della forte passione che il Duca provava verso la sua giovane sposa
-“La…la ringrazio”- biascicò abbassando gli occhi
-“Non sia imbarazzata Milady, sono davvero poche le coppie di nobili innamorati come voi, siete fortunati e dovete esserne fieri e felici”-
-“Lo siamo Fiorenzo” sussurrò Hermione “gradirei davvero quella tazza di the ora”- lui inchinò il capo allontanandosi.
Hermione chiuse gli occhi e un leggero sorriso si delineò su quelle labbra. Da quando era tornata dalla clinica Blaise non l’aveva abbandonata che per poche ore. Si erano avvicinati moltissimo, avevano fatto l’amore tantissime volte e lei si era riscoperta passionale e vogliosa con notevole compiacimento di Blaise. Ogni volta che il loro rapporto finiva e lui la stringeva forte lei si ritrovava ad arrossire come una bambina al ricordo dei loro momenti di intimità e Blaise un po' la prendeva maliziosamente in giro facendola arrossire se mai fosse possibile ancora di più.
Fiorenzo aveva osservato Sua Signoria in quelle settimane e qualcosa non era com’era sempre stato. La ragazza rimaneva sempre gentile con tutti ma nel suo sguardo vi era un che di oscuro. Entrò in cucina salutando Sibilla e iniziò a preparare il the, versò l’acqua bollente e prese un piattino con qualche biscotto, poggiò tutto sul vassoio in argento aggiungendo lo zucchero e il latte
-“Domani torna la madre del Duca, riesci a prepararle il suo piatto preferito?”- domandò alla cuoca nonché moglie
-“Certamente, ho già provveduto all’acquisto del necessario”-
-“Sei la migliore”- la lodò baciandole una gota stringendole l’occhio uscendo per raggiungere la biblioteca
-“Lo so”- rispose la donna divertita
-“Ecco qui il suo the Milady” disse il maggiordomo entrando e poggiando sul tavolino “gradisce del latte?”-
-“No grazie, solo una punta di zucchero”- l’uomo eseguì allungandole la tazza di fine porcellana bianca con delicate decorazioni dipinte a mano in blu di Prussia e oro
-“Le auguro una buona merenda”- e inchinandosi di nuovo uscì.
Hermione sgranocchiò qualche biscotto e gustò quel the caldo e profumato. Portò il capo da un lato guardando quel liquido ambrato, non ricordava di aver mai bevuto nulla con quel profumo così intenso di cannella e non identificava altro ma le era decisamente molto gradito. Una volta finito lo depose sul vassoio, si pulì delicatamente le labbra con il tovagliolino di lino e sorrise soddisfatta. Riprese il libro sulle erbe e rannicchiò le gambe sotto di se appoggiandosi comodamente sullo schienale.
Lo aprì sfogliandolo per poi sbarrare gli occhi. Damantino. CAZZO. Lesse avidamente rendendosi conto che vi era veramente poco ma soprattutto niente che le suggerisse perché si trovava lì. Cercò di fare mente locale, la pozione era difficile e pericolosa ma niente le faceva capire perché lei ricordava mentre Blaise no, cosa differenziava loro due. Si strofinò gli occhi sbadigliando, poi un flash le fece di nuovo sbarrare gli occhi
-“Io ricordo perché io ho preparato la pozione, io l’ho voluta fare” sorrise tra se e se mentre parlava da sola “Blaise c’è capitato per errore ecco perché lui si sente parte effettivo del sogno, ecco perché lui è convinto che questa sia la sua vita”- sorrise soddisfatta.  Sbadigliò di nuovo e senza rendersene conto si assopì.
Fiorenzo entrò in biblioteca lentamente e con molta cautela raccolse il vassoio, guardò la tazza vuota e non potè evitare un brivido che lo portò a far tintinnare la porcellana sull’argento. Entrò in cucina, pallido per quanto la sua carnagione lo permetteva
-“Sibi” sussurrò l’uomo “vieni a vedere”- roteò la tazza tre volte con la mano sinistra poi capovolse la tazza sul piattino, attese che il liquido in eccesso scivolasse verso l’esterno. La donna si avvicinò raccogliendolo, alzò il capo sconvolta guardando il marito
-“Non è possibile! Non è possibile vero?”-
-“La nostra Milady non è quella che dice di essere, dobbiamo contattare Sem…”- soffiò sconvolto.
Blaise appena entrato in casa si portò verso la cucina per concedersi una tazza di the caldo, sebbene fosse giugno quel pomeriggio nuvoloso era decisamente freddo e lui aveva davvero bisogno di qualcosa che lo riscaldasse. Il maggiordomo e la cuoca erano di spalle e non lo videro varcare la soglia e lui sentì l’ultima affermazione di Fiorenzo, si bloccò in mezzo alla porta
-“Cosa succede?” domandò spaventando i due che si volsero di scatto, alla donna quasi gli cadde dalle mani la porcellana “di cosa state parlando?”- chiese facendosi avanti
-“Sua Grazia” salutò Fiorenzo chinando il capo “nulla signore”-
-“Non è quello che ho capito, cosa intendevate riguardo a Jane?”- pretese accigliato
-“Noi” Fiorenzo guardò la moglie che assentì. Prese il piattino dalle mani della moglie “noi siamo in grado di leggere le foglie di the”- disse avvicinandola a Blaise che fissò l’interno senza capire cosa esattamente stava guardando
-“Non capisco”- soffiò
-“Ecco signore, noi pratichiamo la Divinazione”- intervenne la donna abbassando il capo allo sguardo non proprio benevolo dell’uomo
-“Potete avere la cortesia di dirmi di che accidenti state parlando?”- sibilò innervosito.
Fiorenzo prese un lungo sospiro. Il Duca era una persona di tutto rispetto e lui era onorato di lavorare per lui, era un uomo generoso ma era anche molto pragmatico e poco incline a credere a tutto quello che non si poteva toccare con mano.
-“Questa è una Stella” disse indicando una figura strana all’interno del suddetto “indica Magia” attese che l’uomo assimilasse “questa è una Spirale ed è Paura, questa è una Scopa ed è il simbolo del Volo” sospirò pesantemente “le tre S insieme…”- si passò una mano sul collo teso come non mai, guardò di nuovo la moglie
-“Le tre S insieme?”- sollecitò Blaise con una punta di paura
-“Indicano Spazio Temporale”- intervenne Sibilla con occhi bassi
-“S…spazio Temporale? Cosa vuol dire?” strinse i pugni “ditemi immediatamente di che cazzo parlate e fate in modo che sia capibile e soprattutto…voi chi accidente siete? E cosa c’entra Jane in tutto questo?”- ringhiò
-“Noi signore siamo esattamente quello che lei pensa che siamo, un maggiordomo e una cuoca. Ci dilettiamo in Divinazione ma le assicuro che non è nulla di pericoloso”- disse l’uomo
-“Cos’è uno Spazio Temporale?”- richiese
-“Non so di preciso oppure non so se sono in grado di spiegarlo” iniziò “diciamo che potrebbe esserci qualcosa d’altro oltre il nostro mondo che conosciamo” Blaise alzò il sopracciglio “io credo che alla signora sia successo qualcosa…qualcosa che l’ha sbalzata, proiettata da questa parte”-
-“Quindi?”-
-“Non lo so signore” rispose sconsolato “davvero non ho idea”-
-“Se posso permettermi” intervenne la cuoca che all’assenso del duca riprese “dovremmo anzitutto chiedere a Sua Signoria cosa sa e ricorda, poi dovremmo consultare qualcuno” fissò il marito che annuì “lui ci aiuterà”-
-“Lui?” Blaise scattò in avanti verso la donna “LUI CHI?”- quasi gridò
-“Lui non gradisce essere coinvolto” riprese “ma noi dopo aver preso le informazioni che ci possono servire possiamo chiedere il suo aiuto”-
-“Stiamo parlando di mia moglie” ringhiò alterato “pretendo di sapere a chi devo mettere in mano la vita di Jane”-
-“La prego signore”  supplicò l’uomo “farò qualsiasi cosa in mio potere per Milady ma non mi chieda questo, la prego non posso minare la fiducia che Lui ha di noi”-
Blaise si passò una mano tra i capelli -“Va bene, cosa facciamo ora?”-
-“Chiediamo alla signora”- attestò sicuro Fiorenzo
-“Dov’è ora?”- domandò Blaise
-“Si è assopita in biblioteca” raggiunsero la donna e Blaise sorrise a quella visione “guardate” Fiorenzo raccolse il libro sulle ginocchia, sul tavolino insieme a tanti altri “sta già indagando” lo aprì dove un segnalibro era infilato “interessante”-
-“Cos’è interessante?”- chiese il duca allungando il collo
-“Queste erbe oltre a servire per tisane o per rimedi omeopatici servono anche per pozioni diverse”- intervenne Sibilla
-“Pozioni?” Blaise aggrottò la fronte “settimane fa si è lasciata sfuggire questa parola, mi disse di trovarsi in un’aula di pozioni. Che significa?”-
Fiorenzo e Sibilla si guardarono
-“Ne è sicuro?” chiese l’uomo e Blaise annuì “interessante”- sussurrò
-“Guarda” disse Sibilla al marito segnando un tipo di pianta sulla pagina “Ali di Damantino”-
-“Ho letto”- confermò l’uomo
-“Parlate con me”- sibilò Blaise
-“Questa pianta si trova nelle foreste pluviali nell’isola della Tasmania in Australia, difficilissima da trovare, vicina al fiume Gordon superiore tra Heritage Landing e Sarah Island, il luogo è tra i più impervi, ci sono coccodrilli d’acqua dolce e il causario, un uccello di notevoli dimensioni, non vola ma ha artigli letali ed alti animali non proprio domestici, loro proteggono, se così vogliamo dire, questa rara pianta”- spiegò Fiorenzo
-OK. E quindi? A cosa serve? E perché Jane sta leggendo tutto questo?”-
-“Non  lo so signore, solo Milady potrà fornirci tale spiegazione” prese un lungo sospiro “le ali di Damantino non vengono usate ne per l’omeopatia e tantomeno per le tisane, qualunque esse siano”- spiegò
-“Non capisco” soffiò Blaise un tantino sconvolto “cosa sta succedendo in questa casa?” fissò i due dipendenti “lasciamo passare la festa e poi vediamo di capirci qualcosa o divento matto” i due annuirono per poi uscire della biblioteca. Si piegò sulle ginocchia al fianco della donna “Jane” chiamò “amore svegliati”- la donna si mosse aprendo gli occhi e sorrise all’uomo al suo cospetto
-“Blaise” mormorò dolcemente “ciao”-
-“Ciao piccola” sussurrò avvicinandosi posando le labbra su quelle della donna in un leggero bacio “ben svegliata dormigliona”-
-“Che ore sono?” sollevò gli occhi verso il camino, l’orologio segnava le sei e mezza “accidenti” esclamò sollevandosi “è tardissimo”-
-“Tranquilla, non è tardi” la strinse tra le braccia e lei si lasciò cullare posando la testa sulla spalla “domani arrivano i miei. Sei pronta?” lei annuì sorridendo “ricordati che mio padre ti adora e non permette a nessuno di contraddirti”- scoppiò a ridere
-“Ma che gli faccio poi agli uomini Zabini proprio non lo so”- ghignò baciandogli il mento
-“Mio padre sostiene che sei una strega” la sentì tremare sotto alle dita “cosa sei Jane?”-
Hermione si allontanò voltandogli le spalle, si morse il labbro, gli occhi incupiti, raccolse i libri dal tavolino riportandoli sulla scaffalatura
-“Domani consegnano anche gli abiti e gli accessori che io e tua madre abbiamo acquistato”-
-“Jane” sussurrò l’uomo avvicinandosi “parla con me”-
-“Queste settimane sono state bellissime”- lui le strinse il ventre da dietro appoggiandosela contro
-“E’ vero”- confermò l’uomo
-“Come può essere Blaise?” si volse verso di lui rimanendo nel cerchio delle sue braccia “come puoi stare bene con me Blaise? Tu sei innamorato di tua moglie, come puoi stare bene con me?”-
-“Non riesco a spiegarti, potrai non essere Jane ma ti comporti e parli e ti muovi come lei, tu per me sei Jane” la strinse forte “non ricordi o forse è come dici tu non sei lei ma per me sei tu e questo mi basta. Ti amo Hermione”-
-“Ti amo anch’io e sono confusa per questo. Posso affermare che sono anche felice, adoro la nostra vita, mi piace tutto di te”-
-“E io non posso che esserne felice”- abbassò il capo coinvolgendola in un bacio intenso e quando la sentì gemere dentro alla sua bocca la strinse maggiormente.
 
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Era tutto pronto. Il salone delle feste era addobbato, la lunga tavolata apparecchiata sontuosamente con bicchieri di fine cristallo, posate in lucidissimo argento, piatti di porcellana bianca decorati con un leggero rigo in argento, tovaglia in fiandra e centrotavola con fiori freschi e profumati. Dal soffitto quattro imponenti lampadari moderni in cristallo scendevano alternando bacchette esagonali e gocce dal taglio diamante, i giochi di luce che producevano lasciavano senza fiato rendendo la sala luminosa e splendente.
Hermione era nervosa come una biscia in astinenza. Winky cercava di acconciarle i capelli ma la donna non riusciva a stare ferma obbligando la cameriera a seguire i movimenti della Lady e immancabilmente le sfuggivano ciocche su ciocche
-“Amore smettila di dimenarti in questa maniera” l’apostrofò divertito Blaise chinandosi davanti alla moglie “stai facendo innervosire Winky. Sei bellissima e sarà tutto perfetto, tu sarai perfetta. Ti ho preso questi” disse porgendole una scatolina rettangolare “Winky mi ha anticipato la tua acconciatura e ho pensato che tra i tuoi capelli starebbero benissimo”- Hermione l’aprì e sbarrò gli occhi
-“Oh mamma” soffiò senza fiato “ma Blaise” sollevò gli occhi lucidi “sono…sono meravigliosi”-
-“Mai quanto te Jane” tolse dalla loro sede cinque spilloni in oro bianco, alla loro sommità cinque stelle di diamante “si abbinano con gli orecchini e il girocollo che ti ho regalato per Natale. Ti amo da morire signora Zabini, non esiste nulla al mondo che sia più bello o più prezioso di te”- allungò il bacino fino a sfiorarle le labbra
-“E io sono e sarò al tuo fianco, orgogliosa di essere tua moglie. Ti amo”-
-“Perfetto” si alzò in piedi stringendole l’occhio “ed ora smettila di dimenarti e lascia che Winky finisca il suo lavoro nel frattempo vedo di prepararmi anch’io”-
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Gli invitati arrivarono alla spicciolata, tutti elegantissimi in abiti da sera, le dame sfoggiavano i loro gioielli migliori. Ad accoglierli un impettito Fiorenzo.
Per l’occasione avevano chiesto aiuto ad un’agenzia esperta nel settore, due cuochi per affiancare Sibilla, quattro camerieri per servire al tavolo, un barman per gli aperitivi tutti super visionati e sotto il controllo di Fiorenzo.
Per i vini Blaise era andato personalmente da Seamus chiedendo e quasi pregandolo di fornirgli i suoi migliori e più pregiati bouquet. Una volta avuto il suo assenso gli aveva consegnato l’invito alla serata per lui e la compagna Cho. Al viso stupefatto dell’amico Sem, Blaise aveva sorriso
-“Te lo consegno ora perché tu non pensassi che fosse un modo per ingraziarmi i tuoi vini!”- esclamò divertito
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Blaise ed Hermione per mano scesero lo scalone. Lui in smoking nero con fascia e cravatta neri in seta e camicia bianca. Lei con un abito di alta sartoria color champagne in seta, la gonna svasata di vari strati giocava con le gambe, lo spacco sul lato destro della gamba lasciava intravedere la coscia e le scarpine in raso dal tacco altissimo dello stesso colore dell’abito. Il corpetto con una profonda scollatura sulla schiena sino alla cintura, sul davanti un altrettanto provocante scollo sino all’attaccatura dei seni arricchita da una collana con un ciondolo in diamanti raffigurante una stella. Il corpetto era impreziosito da tanti cristalli a tono con l’abito. Nell’insieme era bellissima e sensuale ed il marito quando se l’era vista al suo fianco per scendere aveva avuto un vero e proprio attacco di lussuria, l’aveva strinta con tale forza che a lei era sfuggito un gemito di dolore
-“Scusa” aveva soffiato l’uomo allentando la presa ma senza lasciarla “tu mi vuoi morto, che accidenti…mandiamo tutti al diavolo e festeggiamo solo noi due” lei rise e lui si imbronciò “ti prego”- sussurrò sulle sue labbra
-“Ti prometto che questa notte potrai fare di me tutto quello che vorrai”- lo sentì tremare e gemere sul suo collo
-“Ma mancano ore!” esclamò contrariato “non resisterò Jane, vederti così sexy e così mia. Non resisterò” mormorò lasciandola e mettendosi al suo fianco prendendola per mano “andiamo e cerchiamo di finirla velocemente. Mi stanno già tutti sulle palle”- ringhiò facendola ridere
-“Ti prego Blaise” ghignò divertita “togliti quell’espressione o spaventerai tutti”-
-“Che vadano al diavolo! Che cavolo ci è venuto in mete di invitare tutti questi esseri, potevamo benissimo uscire noi due a cena per festeggiare e poi in camera nostra, soli, nudi e…”-
-“Calma Blaise” lo ammonì “ci divide da quel letto solo qualche ora” si sollevò baciandogli le labbra “sono i nostri amici ricordi” gli si strusciò contro facendogli incupire gli occhi “qualche ora”-
-“Continua in questo modo e che mi venga un accidenti se non mando tutti a fanc…” lei gli mise un dito sulle labbra “muoviamoci o non rispondo di me”- sibilò stringendole la mano e avviarsi verso la scala.

 
--OO--
 
La cena risultò sublime, i vini mandarono in estasi i commensali elargendo a Seamus i complimenti di tutti.
Si spostarono quindi, per i liquori e ballare nella sala degli specchi. Un lunghissimo salone con il soffitto a specchio, lampadari in vetro di murano che illuminati e grazie all’enorme specchio rendevano la sala piena di mille luci splendenti. Lungo la parete divanetti a due posti e poltroncine con qualche piccolo tavolino rotondo, dirimpetto grandi porte-finestre davano sul grande giardino ove al centro torreggiava un laghetto pieno di ninfee, nel mezzo due statue in marmo bianco spuntavano dall’acqua raffigurante due sirene nell’atto giocoso del rincorrersi.
In mezzo a tutto quel vociare Hermione con un bicchiere di Porto rosso si era scostata dalla folla per riposare gola e mente. La festa pareva ben riuscita, tutti avevano banchettato con elegante appetito e le risate si disperdevano da ogni dove.
-“Milady sei sempre la più bella”- si complimentò l’uomo avvicinandosi ad Hermione baciandole il dorso della mano
-“Grazie Tom” nel pronunciare quelle poche sillabe la sua voce aveva tremato e un leggero tremito l’aveva obbligata a chiudere fortemente i pugni
-“Il mio figlioccio ti lascia sola? Non ha appreso nulla dei miei insegnamenti!”- esclamò divertito
-“Non è mai sola” sopraggiunse la voce divertita dietro di lui “ciao zio” i due uomini si strinsero la mano “sono felice che tu sia riuscito a venire”-
-“Non mi sarei perso per nulla al mondo il vostro anniversario, ma soprattutto, non mi sarei mai perdonato di essere privato di questa celestiale visione”- disse alla volta di Hermione che si obbligò a stirare le labbra in un sorriso
-“Vedi di non allargarti troppo” rise Blaise abbracciando Hermione che si appoggiò al suo fianco sorridendo.
Hermione quasi cadde a terra, gli occhi sbarrati, l’appoggio che le venne improvvisamente a mancare
-“Che fai?” domandò Tom “sei ubriaca?”-
-“Blaise”- sussurrò la ragazza guardandosi attorno
-“Chi?” chiese Tom “bevi di meno ragazzina”- sibilò allontanandosi
Hermione guardò la schiena dell’uomo allontanarsi e in un attimo si era dissolto. Si guardò intorno disorientata, di Blaise neanche l’ombra, il panico si impossessò della giovane. Si avvicinò alla gente radunata in giardino, il cuore le andava a mille e mentre guardava quel gruppo che rideva si accorse dello scomparire di alcuni di loro. Per primo fu Draco seguito da Nott e Pansy al seguito la madre di Blaise e Astoria. Hermione orripilata aprì la bocca e ficcarvi dentro un pugno per arginare l’urlo.
 
Si avvicinò ad Harry che abbracciato a Ginny rideva
-“Oh Hermione dove ti eri cacciata?”- domandò allungandole un flûte
-“Io…io. Avete…avete visto Blaise?”- sussurrò quasi in agonia
-“Chi?” domandò Ginny “non conosco nessuno con quel nome” si volse verso Harry “lo conosci?”-
-“No, direi di no. Blaise hai detto?” guardò la sua amica pallida come un morto, gli occhi allucinati e un tremore preoccupante in tutto il corpo “tesoro stai bene?”-
-“Dov’è mio marito?”- Harry si irrigidì, lasciò Ginny prendendo Hermione per le spalle accarezzandole le braccia
-“Tesoro tu non sei sposata” disse fissandola negli occhi “Hermione che succede?”- lei si staccò di scatto, strinse gli occhi e lo spintonò lontana da lei
-“BUGIARDO” gridò “SEI UNO SCHIFOSO BUGIARDO” fissò tutti con astio “SIETE TUTTI DEI BUGIARDI. BLAISE” gridò avvicinandosi alle porte-finestre “BLAISE”- urlò sempre più forte in preda al terrore, gli occhi sbarrati e pieni di lacrime. La gente intorno a lei la guardava increduli e stupiti, lei sempre così composta ed educata sembrava posseduta.
I suoi amici di sempre seguirono la sua figura sconvolti e sospettosi. Ron si grattò il capo e guardò Harry che a bocca aperta fissava la sua migliore amica sparire dietro le finestre ignorandoli dopo averli insultati.
Seamus Finnegan appoggiò il bicchiere sul primo tavolino che incontrò nel suo avanzare, mosse il capo verso Fiorenzo che annuì
-“Hermione”- la chiamò raggiungendola
-“Sem” sussurrò piagnucolante la ragazza “hai visto…hai visto, sono scomparsi, loro se ne sono andati e nes…nessuno mi crede e…e io sto diventando matta, lo so, lo sento e mi rinchiuderanno e butteranno la chiave e io…io morirò. Dov’è il mio Blaise? Tu sai dov’è? Non si ricordano e dicono di non conoscere nessuno e loro se ne sono andati e mi ha lasciato qui e io che faccio adesso”- si lasciò cadere a terra singhiozzando così forte che Seamus non riuscì a sollevarla, in suo soccorso arrivò Fiorenzo che la prese in braccio e insieme entrarono in biblioteca seguiti da Sibilla che portava un vassoio con il the.
-“Devi calmarti”- le intimò Sem
-“CALMARMI” gridò. Si lasciò cadere sulla poltrona nascondendo il viso tra le mani “voglio Blaise. Rivoglio la mia vita”-
-“Questa non è la tua vita” decretò Fiorenzo prendendole le mani scostandole dal viso. Hermione sbarrò gli occhi “dimmi in tutta onestà, credi davvero che questa sia la tua vita?”-
-“Io…” si afflosciò quasi su se stessa “avevo ragione” sussurrò “cosa sta succedendo?”- domandò guardando ad uno ad uno i tre al suo cospetto
-“Non so di preciso, dovresti dirmi cosa ricordi e cosa credi”-
Hermione raccontò tutto quello che ricordava della pozione e dello scoppio e di essersi trovata li sposata con Blaise
Seamus sorrise e lei si imbronciò
-“Pensi che io sia matta, beh, lo credo anch’io”- sibilò offesa
-“Perché cercavi nei libri le proprietà delle ali di Damantino?”- chiese Fiorenzo
-“Come…come lo sai?”- domandò confusa
-“Fiorenzo e Sibilla si dilettano in astrologia, in divinazione e leggono le foglie di the” spiegò Sem “io invece sono un mago”- la ragazza scattò in piedi
-“La mia bacchetta! Dimmi che l’hai tu” pianse e rise contemporaneamente “grande Merlino, Godric ti ringrazio, è tutto vero” si lasciò cadere di nuovo asciugandosi le lacrime “sono una strega Sem”-
-“Sai cos’è uno spazio temporale?”- chiese ignorando lo sproloquio
-“Beh, so quello che ho letto. Si intende spazio temporale la struttura quadrimensionale dell’universo. E’ composto da quattro dimensioni: tre parti dello spazio comprendono, lunghezza, larghezza e profondità. La quarta è il tempo”- Sem sorrise annuendo
-“Brava. Ma a noi interessa solo la quarta e no, non ho la tua bacchetta perché non fa parte di questa dimensione”- lei si morse il labbro
-“Ma tu sei un mago e…”-
-“Ma non sono un mago che usa la bacchetta e direi di sorvolare, non è pertinente”-
-“Come sarebbe non è pertinente” sibilò “io…” si rabbuiò di nuovo “Blaise non tornerà più vero?”-
-“No” decretò. Hermione chiuse gli occhi e una lacrima le scese sulla gota pallida “e tra poco te ne andrai anche tu e tutti gli altri”-
-“Davvero? Come…quando…perché?”- Sem rise stringendole le mani
-“Tutte domande al quale non risponderò e prima che tu ribatti” disse alzando la mano per frenare le proteste “non ti dirò nulla per non alterare più di quello che già è successo la tua dipartita. Lascia passare questo tempo e vedrai che tutto tornerà come deve essere”-
-“Nel mio tempo Blaise tornerà ad essere Zabini, non mi guarderà e non mi rivolgerà una parola che sia una” prese un lungo sospiro “Draco tornerà ad essere lo stronzo Malfoy e anche tutti gli altri, continueranno ad insultarmi e…” si passò due dita sugli occhi “ma riavrò Harry e Ron e Ginny e tutti gli altri” riprese a piangere “non è abbastanza” sussurrò “non sarà mai più abbastanza”- prese un lungo sospiro e si alzò in piedi
-“Non è detto”- disse Sibilla. Lei si girò di scatto
-“Come?”-
-“Sibi”- la redarguì il marito
-“No-no. Ti prego” supplicò Hermione avvicinandosi alla donna “cosa intendi?”-
-“Niente”- ma allo sguardo disperato e speranzoso della ragazza la donna guardò il marito
-“Maledizione”- imprecò l’uomo alla volta della donna
-“Basta così” ordinò Sem alla volta della donna che abbassò il capo “Hermione smettila, ti ho spiegato, se ti raccontassimo troppo si altererà il tuo futuro e non si può fare”-
-“Per favore, non voglio sapere niente ma ti prego dimmi solo se Blaise…”- Sem la bloccò
-“E’ tutto nelle tue mani, sta a te cercare di cambiare il tuo passato e con questo il discorso è definitivamente chiuso. Chiaro!?”- lei annuì
-“Direi che sarebbe bene andare a dormire, domani è un altro giorno e sarà migliore di questo”- con questa frase sibillina Sem tolse il disturbo.
 
 
  
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