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Autore: wwwww    20/11/2021    0 recensioni
[Hogwarts!AU]
Reki prova a entrare nella squadra di Corvonero dal Primo Anno. Ora è al Quinto, ha passato l'estate a modificare la propria scopa volante, ed è più determinato che mai.
Langa si è appena trasferito da Ilvermony e non ha mai visto una partita di Quidditch in vita sua.
***
Praticamente l'anime, ma con le scope volanti.
Genere: Azione, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Langa Hasegawa, Reki Kyan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il primo giorno di scuola era sempre tragico. Svegliarsi alle sette era tragico, dover attraversare metà Castello per arrivare alla colazione era tragico, e, cosa peggiore di tutte, la prima lezione era Pozioni.
Nei sotterranei faceva come sempre un freddo incredibile. Reki era contento di aver tenuto la felpa sotto la divisa.
Ogni anno i candelabri sembravano più lugubri ed inefficaci.
La Professoressa Hall, per fortuna, aveva rinnovato l'aula durante l'estate con un nuovo incantesimo per la circolazione dell'aria, e gli armadi e le vetrinette in fondo all'aula erano stati ridipinti di colori vivaci. Ora li aspettava un po' agitata, la giacca fiorata a kimono che ondeggiava nervosa con lei.
Reki si rifugiò nel tavolo in fondo, che aveva l'ottima caratteristica di essere mezzo nascosto da una colonna.
Michael e gli altri si sistemarono nel tavolo davanti a lui, di fianco a due ragazze di Grifondoro.
«Benvenuti, cari, su, sistematevi... bene, ragazzi, dopo passo a ritirare i compiti delle vacanze. Per ora ho pensato di farvi iniziare subito a preparare una Pozione. Sarete arrugginiti dopo le vacanze, e io vi voglio belli pimpanti per i G.U.F.O. di fine anno. Bene, avete gli ingredienti di fianco a voi, prepareremo un versione modificata da me della Bevanda della Pace, adatta a migliorare la concentrazione e...»
«Chiedo perdono», una voce lugubre, uscita direttamente dall'Oltretomba, interruppe la spiegazione.
La Professoressa impallidì; tutti si girarono verso la porta. Nientemeno che il Barone Sanguinario incombeva sulla porta, con catene, sangue e tutto, accompagnato da un apparentemente imperturbabile Langa.
«Le restituisco la sua pecorella smarrita,» annunciò grave, prima di svanire nel pavimento.
«Oh, caro, entra, entra» la professoressa Hall gli andò incontro, facendogli segno di prendere posto. «Sei Langa, vero? Povero caro, ti sei perso?»
«Sì, chiedo scusa.» Langa si accorse di Reki, che in fondo alla classe si sforzava di non ridere.
Si sistemò di fianco a lui, ancora sotto gli occhi di tutta la classe.
«Bella entrata,» gli sussurrò Reki. Gli porse il pugno come il giorno prima. Langa ricambiò.
«Grazie. Non avevo mai visto un fantasma, prima.»
«Oh, hai iniziato dal migliore.»
La Professoressa gli rifilò un'occhiataccia da dietro gli occhiali.
Si zittirono, anche se a entrambi veniva da ridere.
Affettarono la con cura la loro radice di asfodelo, si litigarono il mortaio on cui frantumare i gusci di scarabeo e il coltellino di argento con cui incidere il baccello di violapiuma.
La pozione di Reki bolliva tranquilla, quella di Langa invece sembrava parecchio arrabbiata.
«Ehi, penso dovresti abbassare il fuoco.»
«No, dai, credo che aggiungendo l'alchemilla dovrebbe migliorare...»
Il calderone di Langa esplose. Lui rimase talmente spiazzato da rimanere immobile e si prese in faccia tutta la fumata nera.
La Professoressa Hall sembrava essere già pronta alle dimissioni.
Reki toccò la spalla di Langa e lanciò un Aguamenti sul disastro davanti a loro. Rise così tanto da aver male alla pancia.


Per fortuna, scoprì di avere quattro lezioni in comune con Langa: Pozioni, Incantesimi, Aritmanzia e Astronomia.
Vista l'entrata in scena a Pozioni, l'aveva scortato alle altre sue classi, anche quando non erano in comune (ed era arrivato in ritardo alle sue, ma non gli importava).
Gli aveva mostrato le sue scorciatoie per la Torre di Grifondoro, cosa fare nel caso che le scale non fossero collaborative e, siccome miracolosamente non pioveva, alla fine delle lezioni lo aveva portato a fare un giro del Parco. Qui, finalmente, si fece coraggio e glielo chiese.
«Hai detto che sai volare, vero? Ti va di provare, magari domani? Le squadre di Quidditch non hanno ancora iniziato, dovrebbe essere tutto libero.»
Langa aveva cambiato un po' espressione. Non era facile capire cosa gli passasse per la testa, ma del resto si conoscevano da solo due giorni.
«Va bene. Proviamo,» gli rispose infine, gli occhi distanti.
«Adesso?»
Langa annuì. Reki, contentissimo, lo guidò verso lo sgabuzzino delle scope annesso allo stadio del Quidditch. Gli descrisse le varie scope in dotazione della scola, e come secondo lui le vecchie Tornado 8 potessero avere una nuova vita dopo qualche aggiustamento.
«Ma possiamo stare qui?» chiese Langa, una volta arrivati.
«Tecnicamente no, ma ho visto la professoressa Hawks al Castello, prima, non dovrebbe darci fastidio nessuno.»
Langa non sembrava particolarmente turbato dall'infrangere le regole. Reki apprezzò.
Si mise a cercare tra le ragnatele la scopa più decente - una vecchia Tornado, rovinata ma veloce.
Con un colpo di bacchetta, controllò che fosse tutto in regola. Trovò l'Incanto Bilanciante un po' usurato, quindi lo migliorò e porse la scopa a Langa. La sua scopa era ancora nel suo Baule, quindi scelse per sé un'altra Tornado, più nuova ma meno aerodinamica.
«Pronto?»
Langa annuì, stringendo a sé il manico di scopa.


Reki non era preparato a quello che stava per succedere. Lui partì tranquillo, descrivendo cerchi concentrici sempre più in alto.
Langa partì con verso l'alto al massimo della velocità, praticamente in verticale. Poi si accorse di avere un po' esagerato, e affiancò Reki con una curva assurda.
Reki lo fissò ad occhi sgranati, poi decise che non voleva fare la figura del pesce lesso, quindi partì a scheggia verso gli anelli del campo da Quidditch.
Langa gli fu subito dietro, anzi, lo superò.
Non era possibile che una Tornado così vecchia avesse così tanta accelerazione. Salì di quota, passando in mezzo all'anello centrale. E decise di sfoderare il suo trucco migliore, il giro della morte. Entrò quindi due volte di fila nell'anello, una delle quali a testa in giù.
Langa sembrava ammirato. Poi si esibì in un cavatappi che avrebbe fatto venire la nausea anche alla scopa, e poi fece un giro della morte per anello.
Reki non sapeva neanche bene come reagire. Che accidenti di corsi di volo avevano in America?
«Langa, ma sei bravissimo!» esclamò con il vento in faccia. E così, gli venne l'Idea.
Non erano nella stessa Casa, ma poteva funzionare lo stesso.
«Devi assolutamente entrare nella squadra di Grifondoro!»
Langa gli volò vicino.
«Davvero?»
«Sì, io... senti, Oka, il Capitano, è mio amico, viviamo vicini, devo assolutamente parlargli di te... ah, ma sai pochissimo delle regole, vero? Te le spiegherò meglio, saresti perfetto come Cercatore, anche perché Connor si è diplomato l'anno scorso, vabbè che stava metà del tempo a fissare le nuvole... scusa, sto parlando troppo?»
«No. Dimmi tutto.»
Reki gli spiegò più che poteva. Addirittura si misero a provare a catturare il Boccino, tirandosi il portachiavi di Reki il più lontano possibile.
Langa era velocissimo, e aveva un equilibrio incredibile. Volava elegantissimo, l'espressione fredda e concentrata.
Nonostante questo, quasi si schiantò per terra dopo una picchiata, e finì a cercare di domare la scopa imbizzarrita dopo una virata brusca. Il portachiavi era atterrato vari metri davanti a lui.
Almeno aveva un difetto.
Reki, comunque, non poteva crederci. Non riusciva a trattenersi.
«Sai, cerco di entrare in squadra da sempre. Adesso il Capitano è Sakurayashiki, che mi odia, ma se vede che ho scoperto te... oddio, mi ucciderà per avere aiutato un'altra Casa. Beh, almeno non sei un Tassorosso. Forse sarà il momento in cui non potrà più ignorarmi! Mi lascerà almeno mettere mano alle scope! Ah, mi lascerai fare prove sulla tua, vero?»
«Oh, certo. Però non ho la mia, dovrò tenermi questa.»
Reki gli batté la mano sulle spalle, al settimo cielo.
«Oh, Sakurayashiki imparerà a non ignorarmi! Vedrai, sarai un Cercatore straordinario!»
Langa gli fece un sorrisetto gentile, gli occhi chiari pieni del Sole di settembre.
«Andata.»
  
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