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Autore: Spensieratezza    23/11/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Era passato un mese. Non vedeva Damian da un mese e non lo vedeva da quando lui si era presentato a lui dicendogli il suo nome.

Che cosa avrà mai pensato il ragazzo? Avrà pensato che lo hai preso in giro, chiaro!
Si tormentava. Crowley aveva deciso così da quando Death lo aveva rimproverato.

Il fato vuole che gli esseri umani non ricordino le loro vite precedenti e avendo capito quello che lui voleva fare, ha fiutato un rischio e ha messo in pericolo Damian, per allontanarlo da lui.

Crowley avrebbe voluto che Death gli dicesse chi era direttamente responsabile di quello, ma Death disse che era una cosa che non erano tenuti a sapere neanche gli angeli, erano perfino più alti delle Parche.

Crowley aveva troppa paura di quello che poteva fare il fato, a Damian e con l'anima distrutta, aveva deciso di non vederlo più ma dentro di sé, si sentiva morire.

Un giorno, poi, qualcuno bussò alla porta della sua nuova casa.

Credeva fosse Dean, Sam o Bobby e invece si trovò davanti quello strano ragazzo.

"Tu????"

Rimase senza fiato.

"Perché non me l'hai detto." Il ragazzo era in lacrime e aveva gli occhi rossi.

"Stai piangendo. Qualcuno ti ha fatto del m..." tentò di mettergli una mano sulla guancia ma lui levò la mano con stizza.

"Perché non mi hai detto che sono TUO FIGLIO?"

A Crowley si mozzò il respiro.

"Non so di cosa stai..."

"BUGIARDO! Io lo so! Sono GAVIN, è questo il mio nome, non è vero!

Crowley ebbe la pelle d'oca.

"Come hai..."

"Non mentire! Guarda che io lo so! I sogni che ho fatto...la nostra vita insieme! Ho sognato di noi, io...io RICORDO!! Solo che non era...non era di questo tempo! So che lo sai anche tu!"

Crowley poteva mentire. Cacciarlo e dirgli che era un pazzo, che non voleva saperne niente di lui, ma non ce la fece. Allargò le braccia e lo abbracciò.

Lo abbracciò stretto come non aveva mai fatto. Era una sensazione nuova, meravigliosa. Sentì qualcosa dentro di sé cantare. Il ragazzo singhiozzò. Lui cercò di calmarlo.

"Sì, hai ragione. Hai ragione."





*

Si erano seduti sul divano, ancora abbracciati, mentre continuavano a parlare di loro due. Damian raccontò che la notte stessa che lo aveva salvato dalla macchina, cominciò a fare strani sogni su loro due, sul loro passato , entrambi avevano delle sembianze diverse ma lui sapeva fossero padre e figlio, i sogni continuarono per tutto il mese che lui non si era fatto vedere, tutte le notti. Non erano più sogni, si erano trasformati in ricordi. Con il passare dei giorni Damian non aveva neanche più bisogno di sognare per ricordare. Si sentiva impazzire, non era la vita che stava vivendo, era qualcosa di troppo lontano perché la sentisse ancora collegata a lui e non aveva nessuno con cui parlare, lui era sparito.

"Avevo paura. Non avevo il coraggio...venire da te e dirtelo...non mi avresti mai creduto. Come avrei fatto? Scusami!" Diceva Crowley.

"Io SAPEVO che c'era qualcosa di strano in te, qualcosa che dovevo sapere. Anche se non mi parlavi mai, era come se la mia anima ti chiamasse!

"Quando l'hai capito?" Gli chiese guardandolo.

"Quando sei sparito la prima volta. Mi sono sentito.... abbandonato!"

Crowley fece mente locale. La prima volta era stata quando Sam, Dean e Bobby lo avevano legato al bunker.

"E così ti stuzzica essere pedinato? È un tuo fetish?" Scherzò Crowley.

"Non essere sciocco! La verità è che....quelle piccole attenzioni mi facevano sentire..coccolato."

"Attenzioni?"

"Stavi a distanza come se non volessi darmi disturbo eppure ti sentivo....mi accorgevo anche delle cose che facevi per me! Magari mi allontanavo per andare in bagno e al mio ritorno alla tavola calda vedevo che avevi cambiato canale su un programma che mi piaceva ! Oppure mi facevi trovare delle monetine sopra il tavolino dove mangiavo!! L'ultima volta sono stati dei popcorn al cioccolato bianco." Rise.

"Ti sono piaciuti? Non conosco i tuoi gusti!" Gli disse accarezzandogli i capelli liscissimi.

"Li ho adorati! Facevi queste cose per me, senza metterti mai al centro...senza avere il coraggio di parlarmi, è stato così che capii che non potevi essere...una brutta persona, poi sei sparito e io mi sono sentito.. .perso...forse la rabbia con cui ti ho assalito quel giorno, è stato perché ero arrabbiato con te."

"E io non l'ho capito. Sono sparito di nuovo, perdonami."

"Sono così confuso, i miei sogni mi rimandano un tempo in cui ti davo del voi. Quanto vecchia é la vita che non ricordo? Mi sembra strano parlare di questo. Non mi sono mai interessato a cose mistiche... sono più tipo da esploratore, da ricerche sugli animali.. Non pensavo mai che un giorno avrei potuto trovarmi coinvolto in qualcosa del genere..."

"Eppure certe cose esistono, esiste praticamente tutto, sai."

"Tutto cosa?"

Crowley sembrò combattuto.

"Tu credi ai mostri?"

"Io...perché me lo stai chiedendo? Dei mostri ti hanno fatto del male?"

"Figlio..c'è stato un motivo per cui io già sapevo della tua esistenza e ti assicuro che non ho fatto nessuna seduta di ipnosi regressiva, quelle cazzate che vanno tanto di moda oggi."

"Quindi lo sai perché hai...fatto anche tu dei sogni su di me?"

"No...lo sapevo."

"Ma allora come..."

" Se ora ti dico chi sono io davvero, ti perderei..."

" Non dire sciocchezze Non puoi essere qualcuno di cattivo..."

"E se invece fossi QUALCOSA di cattivo?"

"Se stai cercando di farmi paura per farmi andare via ..."

" É l'ultima cosa che voglio ma é mio dovere dirti quello che sono per proteggerti, per darti la possibilità di scegliere!"

"Scegliere cosa?"
"Se tu sapessi, se tu davvero sapessi cosa sono, non vorresti più vedermi!"

"So che cosa stai cercando di fare! Tu sei spaventato quanto me e stai cercando di mettermi paura! Ti assicuro che non FUNZIONA! Non me ne andrò ed è inutile che fai i tuoi giochetti con me."

Crowley a quel punto si alzò e lo guardò solennemente.

"Questo ti sembra un trucchetto?" Gli fece vedere gli occhi rossi.

Damian lo guardò, sbarrando gli occhi.

"Si, non è neanche tanto originale." Disse, però tremava.

A quel punto, Crowley chiuse di nuovo gli occhi e si sedette sul pavimento e dopo pochi istanti, uscì dal suo stesso corpo sotto forma di fumo rosso.

Damian aveva gli occhi sbarrati e la bocca aperta. Era terrorizzato.

"No, non può essere. "

Il fumo cominciò a librarsi in alto sotto un Damian paralizzato dal terrore, poi il fumo fece un balzo verso di lui e quella fu l'ultima goccia. Damian si coprì la faccia con le mani e sconvolto si tirò in piedi e scappò dalla casa.

Stava correndo giù per la salita, quando si ritrovò a incrociare Jack e Adam che stavano andando a trovare Crowley. Damian stava correndo senza guardare davanti e andò a sbattere dritto contro Jack.

"Scusa, io..."

"Gavin, stai bene?" gli chiese Jack.

Damian sbarrò ancora di più gli occhi e si allontanò ancora di più correndo via da loro,mentre Adam gli diede un colpetto con il gomito.

"Perché lo hai chiamato così??" Gli chiese il biondo.

"Scusa, mi è venuto naturale."

"Corriamo a vedere che è successo!" Disse Adam.

Quando aprirono la porta, trovarono Crowley in salotto, seduto sul pavimento con la testa china.

"Crowley!"

Si precipitarono da lui e gli tirarono su la testa.

"Abbiamo visto Gavin correre qui fuori! Che cosa è successo?" Chiese Adam.

"Gli ho mostrato...la mia vera natura! I miei occhi e...la mia anima ROSSA, anzi nera."

"Oh, Crowley...perché lo hai fatto? Era qui! Gavin era QUI! Potevate finalmente stare insieme! " Chiese Jack disperato.

"Io e lui non potremo mai stare insieme!"

"Perché??" Chiese Adam.

"Perché....io sono morto e lui è vivo..." disse lui chiudendosi in un silenzio definitivo. I due ragazzi si lanciarono un'occhiata.




















Note dell'autrice:  Allora, ragazzi sono certa che non vi aspettavate tutti questi risvolti en???loool ve lo avevo detto che questa storia era piena di sorprese xd

vi confesso che In un primo momento avevo voglia di mettere tutto in una maniera un po' più leggera ....l'idea era quella che Damian non scappasse a perdifiato dopo averlo visto , ma semplicemente lo abbracciasse , poi mi sono un po' immedesimata in Damian e ho capito che io non avrei reagito così ma sarei scappata via e penso che un po' tutti avrebbero reagito così a prescindere da chi ti trovavi davanti xd anche fosse stato un parente e quindi non ce l'ho fatta a far finire tutto a tarallucci e vino xd ma vedrete che sarà ancora più bello così perché ci saranno ancora tante sorprese

e avete notato anche che ho messo un po' da parte la prima generazione /Sam e Dean / per lasciare spazio alla seconda di ragazzi più giovani ? Un po' mi dispiace metterli da parte, però allo stesso tempo mi fa piacere anche dare più spazio anche a Jack e Adam!

Il titolo è perché la scena mi ricorda troppo quando Belle scappa via dalla bestia la prima volta perché lui la aggredisce, mi sono divertita a mettere questo titolo ahahah , mentre invece la frase finale di Crowley è quasi identica a una frase de "il corvo" detta dalla ragazzina Sarah!
   
 
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