Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche
CAPITOLO 51
Le risate di Avise mi distrassero
dalla lettera che avrei
dovuto leggere. Stava cercando di acchiappare una farfalla che Solas
aveva
creato con la magia dell’acqua. Ogni volta che riusciva a
prenderla si
dissolveva bagnandole le mani, riapparendo in seguito poco lontano da
lei. Correva,
o meglio barcollava e se finiva a terra non si dava per vinta, doveva
prenderla, anche in modo non tradizionale. Una
fiammella grande quanto quella di una
candela partì dalle sue manine e vaporizzò la
povera farfalla. Tutt’altro che
delusa rise ancora e io ridacchiai, lasciando da parte il foglio. Mossi
le dita
da cui presero vita dei giochi di luce, un piccolo arcobaleno le
danzò davanti
agli occhi restando a guardarlo affascinata -Da’vise vieni,
andiamo a trovare
il papae?-
Mi guardò entusiasta -Sii!
Papae fen!-
Ridacchiai alzandomi dal mio posto
sotto all’albero nel
giardino della base principale e prendendola in braccio,
finché potevo ne approfittavo.
Le spostai delle ciocche ramate dietro le orecchie -Allora da'fen, vuoi
un
fratellino o una sorellina?-
Si concentrò mostrandomi
un’espressione buffa e le lasciai
un bacio sulla fronte -So… soreli.. na-
-Una sorellina? Vediamo se sarai
fortunata, così poi il
papae sarà beato tra le donne-
Avise iniziò a indicare a
destra, un elfa stava portando
verso la locanda un cesto con della frutta -Hai ragione, è
quasi ora di cena,
ma prima dobbiamo recuperare il papà che lavora troppo.
Dimmi se lo vedi-
iniziò a guardarsi in giro e prese di nuovo ad agitarsi
-Papae brilla-
Mi girai dalla parte che aveva
attirato la sua attenzione -Già,
il tuo papà sta proprio scintillando- il sole al tramonto lo
stava investendo e
l’armatura ne rifletteva la luce
Ci avvicinammo e gli occhi di Solas
si posarono su di noi
con un sorriso, fiondandosi a prendere Avise -Papae brilla!-
Confuso la fissò -Brillo?-
Risi e gliela passai -Come al solito
sei scintillante,
vhenan- facendo cenno al metallo che lo rivestiva
Ridacchiò e se la strinse
sulla pelliccia di lupo che nostra
figlia afferrò possessiva. Avevamo trovato un espediente per
farla dormire nella
camera accanto alla nostra. La pelliccia aiutava a farla addormentare,
tenendo
però sempre una candela accesa, il buio era un problema.
-La cucciola ha fame, noi due pure- e
mi misi una mano sulla
pancia -E tu ti stai trascurando vhenan, hai mangiato a pranzo?- non lo
avevo
visto per la maggior parte del giorno
-Mamae sgrida papae- disse nostra
figlia
Ridacchiai portandomi una mano sulla
bocca. Il mio lupo
sorrise e si chinò sull’orecchio di Avise
sussurrando qualcosa, e la piccola
iniziò a ridere. Alzai un sopracciglio divertita -Cosa state
complottando?-
Avise continuò a ridere
nascondendo la faccia nella
pelliccia.
-Assolutamente nulla, vhenan- rispose
Solas con un gran
sorriso trattenuto e una falsa innocenza. Negai con la testa e mi
avvicinai,
posandogli una mano sul viso baciandolo -Non credere di scamparla, ma
fen-
Sorrise giocoso trattenendomi contro
di lui dalla vita e
prendendo possesso delle mie labbra -Non voglio fuggire, al contrario
starti
molto vicino- sussurrò e premette di nuovo la bocca sulla
mia -Chi ha fame?- domandai
rivolgendomi ad Avise che replicò immediatamente -Io!-
-Allora andiamo-
-Dorme?- sussurrai a Solas che stava
socchiudendo la porta
della camera accanto. Si avvicinò distendendosi a letto e
prendendomi tra le sue
braccia, stringendomi a lui quanto permetteva la pancia
-Dorme- rispose prendendo possesso
della mie labbra
insinuandosi con la lingua e posando una mano sul ventre tondo -Meno
male che
hai quella pelliccia e ha gli stessi gusti di sua madre- dissi con un
sorriso
perdendomi nelle sue iridi grigie ardesia. Posai di nuovo le bocca
sulla sua -Sei
sicuro di voler andare da solo ad Antiva e Nevarra?- stavamo informando
delle
condizioni del Thedas i vari regnanti. Le decisioni prese da Orlais e
Ferelden
si erano diffuse a macchia d’olio mi informava Leliana,
nonché in primo piano
il coinvolgimento dell’ex Inquisitore accompagnato da
Fen’Harel. Tutti infatti
erano curiosi del motivo della nostra presenza all’evento e i
pettegolezzi
viaggiavano.
-Non intendo esporti più
di quanto ho già fatto vhenan-
rispose serio
-La mia presenza beneficerebbe alla
causa, lo sai che ho
ancora parecchia influenza-
Prese ad accarezzarmi la pancia -Lo
so Inquisitore, ma ti
prego di accettare il consiglio di questo umile apostata-
Trattenni delle risate, alzai gli
occhi al cielo e mi
lasciai cadere meglio distesa supina -O vuoi che Mithra metta fine alla
mia
vita?-
Ridacchiai -Questa volta
però non vorrei perdermela per
nessun motivo. Mi ha messo al corrente l’altro giorno che
sembravi aver capito-
-Non invidio Narim-
replicò con un cipiglio assorto
Sospirai arrendendomi -Tagliente come
una lama*. Va bene,
dopotutto mi ritrovo stanca senza accorgermene- se comoda mi appisolavo
per quanto
possibile con Avise, e Cole compariva in mio aiuto in quei momenti di
stanchezza.
Al risveglio li avevo trovati a fare corone di fiori e metterle in
testa al mio
lupo o ad Elen.
Solas infilò il viso
nell’incavo del mio collo iniziando a darmi
dei baci lenti e dolci. Gli posai una mano sulla testa accarezzandolo
sfiorando
la punta dell’orecchio, in quel momento udii un lieve
ringhio. Sorrisi
compiaciuta -Allora non sono solo le mie sensibili, ma fen-
Percepii le labbra distendersi in un
sorriso contro la pelle,
leccandomi e facendomi sentire i denti, non riuscii a trattenere un
brivido di
piacere. Intanto con un movimento pigro continuava ad accarezzarmi il
ventre -Quando
Avise sta con tua sorella?- domandò con voce roca in un
mormorio continuando
con quell’assalto piacevole. Sorrisi divertita che ora per
stare da soli
dovevamo pianificarlo, non lo avrei mai pensato -E se lasciassimo fare
alla
fortuna? A Skyhold funzionava tutto sommato bene-
-Funzionava o passavi molto spesso
dalla rotonda, ma
fen’asha?-
-Non mi sembrava che quelle
distrazioni non ti piacessero,
ma fen- replicai mettendo la mia mano sulla sua sul ventre
-Mmm… ma dovevo solo
baciarti. Stavo pensando a qualcosa che
ti facesse battere il cuore più forte-
Sorrisi appoggiando la testa alla sua
e lui mosse la mano
sotto alla mia intrecciando le dita -E che adesso
c’è solo Avise, come faremo
con tutti e due?- replicai divertita e sopraffatta al pensiero
Ridacchiò
-L’Oblio potrebbe venirci in aiuto…-
-Con una figlia somniari come il
padre?- sospirai -Finchè
saranno piccoli… ma non mettiamo le mani avanti troppo
presto, anche se sento
il dovere di farlo, visto quanto impara in fretta a soli tre anni- e ne
ero molto
orgogliosa, rischiavo però di non riuscire a tenermi al passo
Solas si puntellò con un
gomito sul materasso fissandomi in
viso con un sorriso dolce -Non sei sola in questo, vhenan. Educheremo i
nostri
figli, trovando anche il tempo di farne altri- disse con un tono del
tutto
divertito
Trattenni un sorriso cercando di
trasformarlo in
un’espressione indispettita -Scemo…- e mi girai su
un fianco dandogli le
spalle. Lo udii ridacchiare e un suo braccio mi passò sulla
vita, in
quell’attimo percepii uno sfarfallio dal cucciolo e abbozzai
un sorriso. Solas
mi diede un bacio nei capelli -Notte, cuore mio- in risposta intrecciai
di
nuovo le dita con le sue.
Giocare a Grazia Malevola con degli
elfi millenari non era
divertente. Lanciai le carte all’ennesima partita persa
-Mithra devi conoscere
un trucco non è possibile- mi lamentai, non mi sembrava di
essere così male,
anche se dopo la quinta persa di seguito non ne ero più
così sicura
-Nessun trucco, sei solo
continuamente distratta- disse
mischiando le carte -Non pensavo che l’assenza di
Fen’Harel ti rendesse così…-
si arrestò al mio sguardo ferito. Sì mi mancava,
era stupido e poco
controllabile. Sorrise lievemente -Ir abelas, comprendo la tua paura,
visto
quello che è avvenuto ad Halamshiral- distribuì
le carte -Le tue emozioni
iniziano ad essere instabili ed è normale, lethallan-
Non toccai le carte e sospirai
appoggiando il viso a una
mano e chiudendo gli occhi -Intendi il mettersi a piangere senza
motivo?-
Sorrise -Già, cosa
alquanto rara per te in pubblico, giusto?-
Solas se ne era andato ieri. E da
ieri anche per delle
stupidaggini mi venivano le lacrime agli occhi -Lo so, lo so, ma non mi
era
successo con Avise!- replicai
-Da quanto mi ha raccontato Solas non
proprio-
Alzai un sopracciglio dubbiosa, non
ne avevo ricordo
-Più che piangere ti
adiravi per qualsiasi cosa. E il tuo
lupo cercava di calmarti o scappava a farvi un tè-
ridacchiò guardando le carte
che aveva in mano. Io non le stavo neanche toccando. Restai a
riflettere un
attimo, c’era stata una volta anni prima che mi aveva
lasciato un bacio sulla
guancia e si era dileguato molto velocemente, cosa che mi aveva
lasciato
alquanto interdetta -Mi stai dicendo che forse sono meglio le lacrime
che
rischiare di creagli qualche contusione? Concordo- presi una carta e la
voltai
senza vederla ormai disinteressata -Mi limiterò a
stritolargli la mano quando
partorisco- scherzai
Mithra rise lasciando ormai perdere
anche lei il gioco,
iniziando invece a impilare le carte cercando di metterle in equilibrio
una
contro l’altra.
-Sai cos’è
lethellan?- proferii guardandola impegnarsi a
tenerle in equilibrio
-Cosa…?- tirò
fuori inconsapevolmente un po’ la lingua
mentre allontanava le mani lentamente
-Va bene gli ormoni e tutto il resto,
ma…- e presi da contro
il petto il mio pendente a mandibola di lupo, tanto simile a quello di
Solas,
facendolo danzare davanti ai suoi occhi grigi -Questa doppia natura ci
influenza molto. Una coppia di lupi divisa non se la passa mai molto
bene…-
Alzò gli occhi verso i
miei e fece un sorrisetto -Indubbiamente,
ringrazia che sia somniari e il poterlo vedere in dissolvenza tutte le
notti-
Decisamente aiutava molto e non
vedevo l’ora di andare a
letto. Sospirai -Ir abelas, ti deve mancare Narim-
Alzò di nuovo lo sguardo
verso il mio -Lethallan, pur che ami
molto una persona, dopo circa quattromila anni sempre insieme una pausa
anche
se breve è molto utile. Ho bisogno di fare cose diverse e
incontrare gente
nuova. Saremo anche immortali, ma la monotonia uccide lentamente.
Quindi me la
sto godendo, anche se mi manca non avere i nostri battibecchi
giornalieri- impilò
le ultime due carte in cima esibendo un’espressione
soddisfatta.
Delle manine frenetiche sbatterono
sul tavolo, sfasciando il
capolavoro di Mithra che guardò Avise con il broncio -Ma
serennas, da’len- borbottò
Mia figlia esibì un
sorrisetto prendendo una carta, nello
stesso istante venne afferrata da Elen che era arrivata con il fiatone
-Da’vise!
Aspettami!- e mia sorella mi guardò -Le hai insegnato a
nascondersi?- domandò
sconcertata
Cos…? E fissai mia figlia
in braccio ad Elen intenta ad
accartocciare la povera carta -È… mi stai dicendo
che è entrata nelle ombre!?-
-Mi giro un secondo ed era sparita!
Un altro secondo e la
ritrovo alle mie spalle!- esclamò basita
-Io non… è
troppo piccola! Non le ho insegnato nulla!- ci
avrei pensato quando avrebbe avuto minimo dieci anni!
Delle risa ci fecero voltare verso
Mithra che si stava
soffocando dal ridire. Si coprì la bocca con una mano
iniziando a tossire e con
l’altra facendoci cenno di scusarla, aveva persino le lacrime
agli occhi -Molto
precoce la piccola e c’è ancora il Velo-
Fissai mia figlia -Avise- la chiamai
seria. Lei mi guardò
con innocenza. Dei! Sembrava suo padre! -Non farlo più,
spaventi tutti quanti e
sai che papà non sarà contento se glielo dico-
conclusi cercando di rimanere impassibile.
Ero però fin troppo fiera e sapevo che Solas avrebbe avuto
la stessa reazione
Non sorrideva più,
alquanto abbattuta -Ma… Cole mi tova sempe…-
E aveva cercato di superarlo?
Trattenni un altro sorriso,
allungai le braccia facendomela passare e stringendomela al petto
-Grazie Elen-
che si sedette prendendo un bicchiere e versandosi un po’
d’acqua -Mi è venuto
un colpo…- e bevve -Fai morire di paura la zia, Avise-
-Scusa- rispose mia figlia
appoggiando la testa sulla mia spalla
e stringendo con una manina il pendente
-Bhe, stai facendo pratica no?- la
presi in giro visto i
suoi progetti futuri
Ridacchiò e
appoggiò la testa sul tavolo -Fenedhis…-
-Fen! Papae!- saltò Avise
-No Avise, papà centra
poco con la parola, non ripetere
quello che dice la zia- e fulminai Elen con lo sguardo, mi ci mancavano
già da
gestire le parolacce
Mithra rise -Non direi che centri
così poco-
Alzai gli occhi al cielo -Vi
prego…- supplicai e risero entrambe.
La dissolvenza cambiò
forma e come un vento leggero spazzò
via il solito verde e lugubre panorama. I fiori di ogni colore e forma
occuparono tutto lo spazio disponibile, il piccolo lago poco
più avanti e
infine la piccola struttura in cristallo. Il cielo si rivelò
stellato, respirai
profondamente quella brezza estiva.
Udii dei passi alle spalle e mi girai
tranquilla verso Solas
che aveva scelto di presentarsi senza la solita armatura, ma vestito in
modo
semplice con dei pantaloni blu e una camicia per lo più
slacciata. Io avevo un
vestito leggero verde acqua con delle mezze maniche, alquanto corto
questa sera.
Ed essendo la seconda notte mi era ormai già chiaro che
assumevo la mia solita
forma, senza pancia ingombrante.
Solas mi prese dalla vita
abbracciandomi e infilando il viso
nell’incavo del mio collo -È strano non avere tra
di noi il cucciolo- disse con
tono dolce. Passai le braccia intorno al suo collo -E lo dici a me?
Almeno qui
posso fare ancora così- e mi aggrappai meglio a lui aderendo
completamente con il
corpo al suo.
-Vhenan- nella voce un leggero ringhio
Gli baciai la mascella affilata
-Avise?-
Prese ad accarezzarmi la schiena
lentamente -Al sicuro, a
casa?-
Lasciai un altro bacio -Ha preso
molto entusiasta il tuo
posto per dormire con la mamma e mi domanda quando torni-
Ridacchiò e
sospirò rilassandosi contro di me e io contro di
lui. Lievi carezze, baci e coccole molto gradite che tranquillizzavano
entrambi. Si staccò da me e si sedette in mezzo ai fiori,
allargò le gambe per
farmi posto in cui mi misi subito attaccando la schiena al suo petto e
circondandomi
con le braccia in una presa possessiva.
-Come sta andando ad Antiva?-
domandai curiosa
Appoggiò il viso sulla mia
spalla -L’ambasciatrice è molto
ospitale, raramente ho avuto così tante scelte di ottimo
vino. Dobbiamo andarci
tutti insieme un giorno, avevo dimenticato quanto la zona sia
piacevole-
rispose dolce, appoggiai la testa all’indietro contro la sua
spalla dandogli
accesso al collo dove si fiondò a baciarmi -È
rimasta come te la ricordi?-
-Il mare e l’atmosfera che
si respira si avvicinano molto e
il vino è sempre sublime- mormorò contro la mia
pelle
-Hai bevuto, ma fen?- chiesi con una
vena divertita nella
voce
-Non potevo offendere
l’ambasciatrice, ma non ho esagerato
non avendo al fianco la mia lupa a cui dispensare affetto-
Ridacchiai alzando una mano e
posandogliela sul viso
accarezzandolo -Oggi Avise ha fatto spaventare mia sorella…-
divenne un po’
rigido e continuai -E Mithra stava morendo dal ridere. Tua figlia per
giocare
con Cole ha già capito come celarsi nelle ombre-
Restò in silenzio, la
presa sulla mia vita si fece più
stretta e iniziò a ridacchiare -Fenedhis...-
-Non farti sentire da tua figlia, che
a farle conoscere la
parola ci ha già pensato Elen…- borbottai poco
entusiasta
-Ha ripetuto?- disse
divertito
-No, ma ti ha tirato in ballo e visto
che è sveglia quanto
suo padre dubito se ne dimenticherà-
Le sue braccia si spostarono, una
mano si infilò tra i miei
capelli e venni tirata giù tra i fiori. Solas si
sistemò sopra di me fissandomi
negli occhi. Un sorriso da lupo gli solcava le labbra e le mie iridi
grigie
ardevano di fame e desiderio. Si chinò prendendo possesso
della mia bocca, gli
circondai la vita con le gambe tenendolo stretto. Riprendemmo fiato
-È per
questo che siamo vestiti così leggeri, ma fen?- dissi
divertita con le guance bollenti
e le labbra gonfie
Sorrise arrogante -Non proprio, gli
abiti sono solo
decorativi, cuore mio. Alquanto superflui- a quella
parola si dissolsero
su entrambi percependo subito dopo la sua pelle calda contro la mia. Lo
tirai giù
verso di me circondandogli le spalle e afferrandogli un orecchio con le
labbra
e leccandolo. Gemette e mi intrappolò contro di lui,
lasciando una scia di baci
fino al seno -Sei un… ah… fenedhis…-
-Se ti sente Avise, ma vhenan- prese
in giro
Maledetto! Non sapevo se ridere o
tirargli uno schiaffo su
quella nuca lucida. Non feci in tempo a decidere che scese ancora
più in basso con
la testa tra le mie gambe. Non capii più nulla urlando il
suo nome o
incitandolo a continuare. Subito dopo si rinfoderò dentro di
me deciso
provocandomi un'altra forte ondata di piacere. Alzai le gambe
circondandogli i
fianchi, iniziò a muoversi lento con spinte profonde.
Lasciai scappare dei
gemiti -Sì… così…- stava
colpendo il punto esatto e la pressione cresceva lentamente.
Prese possesso dalla mia bocca,
insinuandosi con la lingua assaporandomi
dolcemente. Si stava per scostare, ma gli trattenni la testa con le
mani -Oh…
più forte, ma fen…- mormorai contro le sue labbra
in una supplica. Mi prese le
braccia e con una mano me le tirò sopra la testa,
bloccandole con un nastro che
non sapevo da dove saltasse fuori. I miracoli della
Dissolvenza…
Iniziò a spingere duro e
forte come avevo chiesto, la
posizione intensificava ancora di più il piacere. Si
avvinghiò a me non
smettendo con quel martellamento continuo. Non vidi più
nulla. Appena mi ripresi,
due ultimi colpi e un suo ringhio mi avvertirono della sua venuta. Lo
abbracciai, il nastro era scomparso poco prima, restava steso sopra di
me con
il viso contro il mio seno. I nostri respiri si calmarono e gli lasciai
un
bacio sulla nuca -Ar lath, ma Vhenan-
Si rialzò sui gomiti e si
spostò da parte a me, mi
rannicchiai contro di lui con la testa sulla sua spalla. Notai in quel
momento
qualcosa fluttuare poco più in là e mi alzai un
po’ allarmata. Solas girò solo
pigramente il viso dove stavo guardando e ridacchiò sereno
-Rilassati cuore mio-
disse dolcemente
Uno spirito rosso sembrava osservarci
in estasi, non osando
rompere il momento, con poco successo. Notò il nostro
sguardo e come se si
fosse allarmato si andò a nascondere dietro a un cespuglio.
Ero divertita e basita
-Cosa…?- chiesi al mio lupo e lui
ridacchiò ancora
-È uno spirito di amore,
deve essere stato attirato dalla
nostra passione, sono molto timidi e rari- spiegò con un
sorriso. Mi
accovacciai ancora contro di lui mettendogli una gamba sopra le sue -E
un po’
pervertiti…- scherzai. Tossì portandosi una mano
sulla bocca frenando delle
risate, il tremore del suo petto si attenuò e tolse la mano
-Ti troverebbe un
po’ scortese, vhenan- replicò divertito
Alzai un sopracciglio altrettanto
divertita -Bhe, ha
iniziato lui…-
-Esso- corresse
Sbuffai -Va bene, va bene…
esso…-
Ridacchiò
-Leggi la pagina dove ti ho lasciato il segno- disse
Shani
-Qualche
scena interessante?-
-No, ma
penso qualcosa che ti farà piacere- e mi fece
l’occhiolino
Fissai il
libro sulla mia vita scritto da Varric e mi arresi
aprendolo dove aveva detto
Il mago
eretico era tornato con
fare cupo e cosa più importante era tornato da solo ad un
orario insolito. Era
quasi l’alba e me lo vidi passare da parte senza neanche una
parola, ogni
traccia di gioia che vedevo sempre quando i due si incontravano era
scomparsa.
Ora c’era solo una profonda tristezza.
L’Inquisitore
invece non era
tornata, la scoprii in seguito in taverna sotto un tavolo con Sera
intente a
cantare qualcosa di incomprensibile. Ancora più strano i
tatuaggi Dalish erano
spariti.
Bene, ho
scoperto in parte cosa ci facevo sul pavimento della
taverna quando Cassandra mi ha recuperato.
Andai da
Chuckles, era seduto sulla
sedia della scrivania e fissava qualcosa nel vuoto, avrei giurato che
stesse
pensando di uccidere qualcuno o di uccidersi, dipendeva dai punti
vista.
Trangugiava il suo odiato tè come se bevesse una pozione
curativa, ma invece di
fargli qualche effetto positivo, sembrò che stesse cercando
di non vomitare, ma
continuava a bere.
“Quindi…
direi che è successa una
catastrofe se stai cercando di annegarti prima che lo faccia
Corypheus”
Come se non mi
avesse sentito bevve
fino all’ultimo sorso della tazza deciso e la
sbattè sul tavolo con forza. Si
crepò, non ci fece caso, stringeva il manico talmente forte
che le nocche erano
bianche.
“Cosa
hai fatto Chuckles?” chiesi
spiegazioni, non l’avevo mai visto così scosso
come in quel momento
Alzò
lo sguardo verso il mio, notai
un bagliore assassino, per poi spostarlo sulla bozza
dell’ultimo dipinto. Lanciò
con forza la tazza verso di esso, i pezzi partirono in ogni direzione.
“Non
si può cambiare la propria
natura, figlio della pietra, ricordatelo” rispose con voce
mesta
Si
alzò allontanandosi e
dirigendosi verso i bastioni. Sperai per Curly che non fosse nei
paraggi, i due
si scrutavano sempre da lontano ignorandosi, ma il mago non era proprio
dell’umore adatto e dubito che il Comandante ne sarebbe
uscito tutto intero.
Stavo per
ritornare alla mia
postazione, quando udii delle urla. Aprii la porta che dava
all’esterno,
trovandomi quello che non volevo vedere. Cullen che teneva Solas dal
bavero,
entrambi avevano sguardi poco raccomandabili.
“Che
cosa le hai fatto? Non fa che
passare dal pianto al bere da quando è tornata da sola ieri
sera!- sbraitò l’umano
L’eretico
lo fissò con profondo
odio, e sarà che poche volte avevo percepito una situazione
così tesa, che gli
occhi del mago ebbero un lieve bagliore. Almeno mi parve che fu
così, se c’era
stato era subito scomparso.
“Lasciami,
sh’amlen” rispose con
voce dura, ed era evidente che fosse un ultimo avvertimento.
Lo
lasciò andare spingendolo
indietro “Sei un bastardo! Ti sei divertito con lei e ora
l’hai lasciata?” non
potevo credere alle mie orecchie. Non avevo mai visto due persone tanto
a
proprio agio per la presenza dell’altra, più di
una volta li avevo intravisti
lanciarsi sguardi senza aver bisogno di comunicare verbalmente per
comprendersi.
Ero basito e
fissai il mago che
teneva i denti leggermente scoperti come se stesse trattenendo un
ringhio, ma
non rispondeva
“Visto
che non ti importa nulla di
lei, me ne prenderò cura, almeno io non la farò
soffrire”
Lo sguardo di
Solas si incupì ulteriormente,
Curly stava rischiando grosso. Il mago era completamente in preda
all’ira e si
notava che si tratteneva a stento. Si voltò andandosene.
“Quindi
ti va bene, ottimo”
Si
bloccò ed esclamò qualcosa in
elfico, non capimmo una parola, ma il tono era senza dubbio minaccioso.
Va bene,
questa era una novità -Dì la verità,
vuoi sapere cosa ha
detto a Cullen- dissi a Shani
-Non
dirmi che non lo vuoi sapere anche tu-
-Bhe…
dal comportamento che c’è scritto qui, posso
ritenere il
Comandante molto fortunato che Varric sia rimasto a guardare.
L’ultima volta
che si è arrabbiato tanto, ha fatto fuori tre maghi in pochi
minuti da solo- e Cullen
aveva detto chiaramente che mi avrebbe portato via da lui. Che il
dolore che
stesse provando fosse talmente forte che parte dei suoi poteri fossero
tornati?
Un bagliore negli occhi…
-Secondo
te?- domandò
-Non
saprei…-
Mi
rivolse un’espressione perplessa -Come non saprei?-
Sospirai
-Lo amo con tutta me stessa, ma non so addirittura a cosa
avesse pensato… Andiamo sul semplice, di ucciderlo?
Perché ti interessa tanto?-
-Oh…dai,
curiosità, il comandante gli aveva detto che ti avrebbe
conquistato, che stavi piangendo come una disperata e lui si stava
sentendo
allo stesso modo per l’idiozia che aveva fatto qualche ora
prima. Se l’ha detto
in elfico per non farsi capire, l’ha fatto apposta, no?-
Alzai le
mani in segno di resa -Non lo so, ad anticipare le sue
idiozie non sono ancora arrivata, mi limito a contenerne i danni-
-Che
fate?- si intromise Mìriel che posò lo sguardo
sull’oggetto
della nostra discussione -Ancora questo libro?- disse sconsolata
-Aspetta
un attimo e il comandante quindi?- domandò Shani
-Ci ha
provato-
-E
…?- chiese curiosa
-Diciamo
che si è scavato la fossa con le sue mani, per quel che
mi riguarda non mi è mai interessato-
Sbuffò
-Mai niente di interessante, sempre il tuo lupo… bhe, anche
io che chiedo… non saresti qui se no…-
-Scavato
la fossa come?- aggiunse Mirìel
Ridacchiai
-Mi ha preso in un momento di debolezza e ha detto cose
su Solas non proprio simpatiche-
-Ahia…
se è scavato una voragine, non una fossa…-
Ridemmo
-E la
piccola peste?- chiese Shani
Sorrisi
-È con Mithra, mi sta facendo prendere una pausa-
-Sogni
tranquilli spero?-
-Per
fortuna dorme come un sasso. È il cucciolo che ha deciso che
non posso stare girata su un fianco e ogni volta che ci provo si muove
in
protesta. Quindi guardo beatamente il soffitto-
Risero
-Potresti far dipingere qualcosa a Fen’Harel- propose
Mirìel
La fissai
assorta -Hai ragione… magari anche nella stanza di
Avise…- mormorai pensierosa. Sorrisi -Ottima idea, ma
serennas-
Arrivate
in camera quella sera lasciai la mano di Avise, mi
sedetti sul letto cercando quello che mi serviva per la notte. Udii un
rumore e
mi girai -Da’vise! Non si tocca!- aveva raggiunto la
scrivania e fatto cadere
un quaderno. La presi in braccio e la sistemai sul materasso -Ferma
qui, ok?-
Sbuffò
in modo buffo -Sì mamae-
Mi chinai
con attenzione, quando mi accorsi che era il quaderno
dei disegni di Solas e purtroppo avevo le pagine spalancate di fronte.
Mi era
impossibile non guardarle. Su una pagina c’era un ritratto di
Dorian, diversi: intento
a leggere, ridere, pensieroso. Erano fatti così bene, non
avevo mai visto dei
disegni così realistici. Ne toccai uno con un dito ed esso
si illuminò
leggermente, comparve una runa e un ricordo si presentò
immediatamente insieme
alla voce del Tevinter.
Mi coprii
la bocca con una mano fermando un singhiozzo. Mi stavano
prendendo svariate emozioni e le lacrime agli occhi si presentarono. La
tentazione di sfogliarlo tutto era forte. Lo lasciai sulla scrivania
chiudendolo di scatto e posandogli sopra in fretta altri libri molto
pesanti.
Avrebbe dovuto essere una sorpresa e un regalo. Non dovevo.
Il cuore
però mi si scaldò intensamente pensando cosa
aveva fatto il
mio mago per me. Avrei voluto che fosse qui.
-Mamae!-
esclamò mia figlia che mi riportò alla
realtà
-Ir
abelas, ma da’len. La mamma si era distratta. Ci prepariamo
per la notte?-
Non
vedevo l’ora di incontrare Solas nell’Oblio,
sperando che non
pensasse che la sua sorpresa si fosse rovinata. Immaginare soltanto
cosa ci
fosse sulle altre pagine mi rendeva euforica. Mi sarei trattenuta
naturalmente
dal toccarlo senza il suo permesso, ma direi che mi sarei trasformata
in una
totale cucciola innamorata quella notte.
*è il
significato del nome Mithra
Da’fen: piccolo lupo
Lascio di seguito il disegno che mi ha fatto la bravissima artista Clizia(https://artcliz.carrd.co/). Lo adoro! https://imgur.com/KNtfkwLhttps://imgur.com/KNtfkwLhttps://imgur.com/KNtfkwL