Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Sherry93    23/11/2021    1 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche

CAPITOLO 51

Le risate di Avise mi distrassero dalla lettera che avrei dovuto leggere. Stava cercando di acchiappare una farfalla che Solas aveva creato con la magia dell’acqua. Ogni volta che riusciva a prenderla si dissolveva bagnandole le mani, riapparendo in seguito poco lontano da lei. Correva, o meglio barcollava e se finiva a terra non si dava per vinta, doveva prenderla, anche in modo non tradizionale.  Una fiammella grande quanto quella di una candela partì dalle sue manine e vaporizzò la povera farfalla. Tutt’altro che delusa rise ancora e io ridacchiai, lasciando da parte il foglio. Mossi le dita da cui presero vita dei giochi di luce, un piccolo arcobaleno le danzò davanti agli occhi restando a guardarlo affascinata -Da’vise vieni, andiamo a trovare il papae?-

Mi guardò entusiasta -Sii! Papae fen!-

Ridacchiai alzandomi dal mio posto sotto all’albero nel giardino della base principale e prendendola in braccio, finché potevo ne approfittavo. Le spostai delle ciocche ramate dietro le orecchie -Allora da'fen, vuoi un fratellino o una sorellina?-

Si concentrò mostrandomi un’espressione buffa e le lasciai un bacio sulla fronte -So… soreli.. na-

-Una sorellina? Vediamo se sarai fortunata, così poi il papae sarà beato tra le donne-

Avise iniziò a indicare a destra, un elfa stava portando verso la locanda un cesto con della frutta -Hai ragione, è quasi ora di cena, ma prima dobbiamo recuperare il papà che lavora troppo. Dimmi se lo vedi- iniziò a guardarsi in giro e prese di nuovo ad agitarsi -Papae brilla-

Mi girai dalla parte che aveva attirato la sua attenzione -Già, il tuo papà sta proprio scintillando- il sole al tramonto lo stava investendo e l’armatura ne rifletteva la luce

Ci avvicinammo e gli occhi di Solas si posarono su di noi con un sorriso, fiondandosi a prendere Avise -Papae brilla!-

Confuso la fissò -Brillo?-

Risi e gliela passai -Come al solito sei scintillante, vhenan- facendo cenno al metallo che lo rivestiva

Ridacchiò e se la strinse sulla pelliccia di lupo che nostra figlia afferrò possessiva. Avevamo trovato un espediente per farla dormire nella camera accanto alla nostra. La pelliccia aiutava a farla addormentare, tenendo però sempre una candela accesa, il buio era un problema.

-La cucciola ha fame, noi due pure- e mi misi una mano sulla pancia -E tu ti stai trascurando vhenan, hai mangiato a pranzo?- non lo avevo visto per la maggior parte del giorno

-Mamae sgrida papae- disse nostra figlia

Ridacchiai portandomi una mano sulla bocca. Il mio lupo sorrise e si chinò sull’orecchio di Avise sussurrando qualcosa, e la piccola iniziò a ridere. Alzai un sopracciglio divertita -Cosa state complottando?-

Avise continuò a ridere nascondendo la faccia nella pelliccia.

-Assolutamente nulla, vhenan- rispose Solas con un gran sorriso trattenuto e una falsa innocenza. Negai con la testa e mi avvicinai, posandogli una mano sul viso baciandolo -Non credere di scamparla, ma fen-

Sorrise giocoso trattenendomi contro di lui dalla vita e prendendo possesso delle mie labbra -Non voglio fuggire, al contrario starti molto vicino- sussurrò e premette di nuovo la bocca sulla mia -Chi ha fame?- domandai rivolgendomi ad Avise che replicò immediatamente -Io!-

-Allora andiamo-

 

-Dorme?- sussurrai a Solas che stava socchiudendo la porta della camera accanto. Si avvicinò distendendosi a letto e prendendomi tra le sue braccia, stringendomi a lui quanto permetteva la pancia

-Dorme- rispose prendendo possesso della mie labbra insinuandosi con la lingua e posando una mano sul ventre tondo -Meno male che hai quella pelliccia e ha gli stessi gusti di sua madre- dissi con un sorriso perdendomi nelle sue iridi grigie ardesia. Posai di nuovo le bocca sulla sua -Sei sicuro di voler andare da solo ad Antiva e Nevarra?- stavamo informando delle condizioni del Thedas i vari regnanti. Le decisioni prese da Orlais e Ferelden si erano diffuse a macchia d’olio mi informava Leliana, nonché in primo piano il coinvolgimento dell’ex Inquisitore accompagnato da Fen’Harel. Tutti infatti erano curiosi del motivo della nostra presenza all’evento e i pettegolezzi viaggiavano.

-Non intendo esporti più di quanto ho già fatto vhenan- rispose serio

-La mia presenza beneficerebbe alla causa, lo sai che ho ancora parecchia influenza-

Prese ad accarezzarmi la pancia -Lo so Inquisitore, ma ti prego di accettare il consiglio di questo umile apostata-

Trattenni delle risate, alzai gli occhi al cielo e mi lasciai cadere meglio distesa supina -O vuoi che Mithra metta fine alla mia vita?-

Ridacchiai -Questa volta però non vorrei perdermela per nessun motivo. Mi ha messo al corrente l’altro giorno che sembravi aver capito-

-Non invidio Narim- replicò con un cipiglio assorto

Sospirai arrendendomi -Tagliente come una lama*. Va bene, dopotutto mi ritrovo stanca senza accorgermene- se comoda mi appisolavo per quanto possibile con Avise, e Cole compariva in mio aiuto in quei momenti di stanchezza. Al risveglio li avevo trovati a fare corone di fiori e metterle in testa al mio lupo o ad Elen.

Solas infilò il viso nell’incavo del mio collo iniziando a darmi dei baci lenti e dolci. Gli posai una mano sulla testa accarezzandolo sfiorando la punta dell’orecchio, in quel momento udii un lieve ringhio. Sorrisi compiaciuta -Allora non sono solo le mie sensibili, ma fen-

Percepii le labbra distendersi in un sorriso contro la pelle, leccandomi e facendomi sentire i denti, non riuscii a trattenere un brivido di piacere. Intanto con un movimento pigro continuava ad accarezzarmi il ventre -Quando Avise sta con tua sorella?- domandò con voce roca in un mormorio continuando con quell’assalto piacevole. Sorrisi divertita che ora per stare da soli dovevamo pianificarlo, non lo avrei mai pensato -E se lasciassimo fare alla fortuna? A Skyhold funzionava tutto sommato bene-

-Funzionava o passavi molto spesso dalla rotonda, ma fen’asha?-

-Non mi sembrava che quelle distrazioni non ti piacessero, ma fen- replicai mettendo la mia mano sulla sua sul ventre

-Mmm… ma dovevo solo baciarti. Stavo pensando a qualcosa che ti facesse battere il cuore più forte-

Sorrisi appoggiando la testa alla sua e lui mosse la mano sotto alla mia intrecciando le dita -E che adesso c’è solo Avise, come faremo con tutti e due?- replicai divertita e sopraffatta al pensiero

Ridacchiò -L’Oblio potrebbe venirci in aiuto…-

-Con una figlia somniari come il padre?- sospirai -Finchè saranno piccoli… ma non mettiamo le mani avanti troppo presto, anche se sento il dovere di farlo, visto quanto impara in fretta a soli tre anni- e ne ero molto orgogliosa, rischiavo però di non riuscire a tenermi al passo

Solas si puntellò con un gomito sul materasso fissandomi in viso con un sorriso dolce -Non sei sola in questo, vhenan. Educheremo i nostri figli, trovando anche il tempo di farne altri- disse con un tono del tutto divertito

Trattenni un sorriso cercando di trasformarlo in un’espressione indispettita -Scemo…- e mi girai su un fianco dandogli le spalle. Lo udii ridacchiare e un suo braccio mi passò sulla vita, in quell’attimo percepii uno sfarfallio dal cucciolo e abbozzai un sorriso. Solas mi diede un bacio nei capelli -Notte, cuore mio- in risposta intrecciai di nuovo le dita con le sue.

 

Giocare a Grazia Malevola con degli elfi millenari non era divertente. Lanciai le carte all’ennesima partita persa -Mithra devi conoscere un trucco non è possibile- mi lamentai, non mi sembrava di essere così male, anche se dopo la quinta persa di seguito non ne ero più così sicura

-Nessun trucco, sei solo continuamente distratta- disse mischiando le carte -Non pensavo che l’assenza di Fen’Harel ti rendesse così…- si arrestò al mio sguardo ferito. Sì mi mancava, era stupido e poco controllabile. Sorrise lievemente -Ir abelas, comprendo la tua paura, visto quello che è avvenuto ad Halamshiral- distribuì le carte -Le tue emozioni iniziano ad essere instabili ed è normale, lethallan-

Non toccai le carte e sospirai appoggiando il viso a una mano e chiudendo gli occhi -Intendi il mettersi a piangere senza motivo?-

Sorrise -Già, cosa alquanto rara per te in pubblico, giusto?-

Solas se ne era andato ieri. E da ieri anche per delle stupidaggini mi venivano le lacrime agli occhi -Lo so, lo so, ma non mi era successo con Avise!- replicai  

-Da quanto mi ha raccontato Solas non proprio-

Alzai un sopracciglio dubbiosa, non ne avevo ricordo

-Più che piangere ti adiravi per qualsiasi cosa. E il tuo lupo cercava di calmarti o scappava a farvi un tè- ridacchiò guardando le carte che aveva in mano. Io non le stavo neanche toccando. Restai a riflettere un attimo, c’era stata una volta anni prima che mi aveva lasciato un bacio sulla guancia e si era dileguato molto velocemente, cosa che mi aveva lasciato alquanto interdetta -Mi stai dicendo che forse sono meglio le lacrime che rischiare di creagli qualche contusione? Concordo- presi una carta e la voltai senza vederla ormai disinteressata -Mi limiterò a stritolargli la mano quando partorisco- scherzai

Mithra rise lasciando ormai perdere anche lei il gioco, iniziando invece a impilare le carte cercando di metterle in equilibrio una contro l’altra.

-Sai cos’è lethellan?- proferii guardandola impegnarsi a tenerle in equilibrio

-Cosa…?- tirò fuori inconsapevolmente un po’ la lingua mentre allontanava le mani lentamente

-Va bene gli ormoni e tutto il resto, ma…- e presi da contro il petto il mio pendente a mandibola di lupo, tanto simile a quello di Solas, facendolo danzare davanti ai suoi occhi grigi -Questa doppia natura ci influenza molto. Una coppia di lupi divisa non se la passa mai molto bene…-

Alzò gli occhi verso i miei e fece un sorrisetto -Indubbiamente, ringrazia che sia somniari e il poterlo vedere in dissolvenza tutte le notti-

Decisamente aiutava molto e non vedevo l’ora di andare a letto. Sospirai -Ir abelas, ti deve mancare Narim-

Alzò di nuovo lo sguardo verso il mio -Lethallan, pur che ami molto una persona, dopo circa quattromila anni sempre insieme una pausa anche se breve è molto utile. Ho bisogno di fare cose diverse e incontrare gente nuova. Saremo anche immortali, ma la monotonia uccide lentamente. Quindi me la sto godendo, anche se mi manca non avere i nostri battibecchi giornalieri- impilò le ultime due carte in cima esibendo un’espressione soddisfatta.

Delle manine frenetiche sbatterono sul tavolo, sfasciando il capolavoro di Mithra che guardò Avise con il broncio -Ma serennas, da’len- borbottò

Mia figlia esibì un sorrisetto prendendo una carta, nello stesso istante venne afferrata da Elen che era arrivata con il fiatone -Da’vise! Aspettami!- e mia sorella mi guardò -Le hai insegnato a nascondersi?- domandò sconcertata

Cos…? E fissai mia figlia in braccio ad Elen intenta ad accartocciare la povera carta -È… mi stai dicendo che è entrata nelle ombre!?-

-Mi giro un secondo ed era sparita! Un altro secondo e la ritrovo alle mie spalle!- esclamò basita

-Io non… è troppo piccola! Non le ho insegnato nulla!- ci avrei pensato quando avrebbe avuto minimo dieci anni!

Delle risa ci fecero voltare verso Mithra che si stava soffocando dal ridire. Si coprì la bocca con una mano iniziando a tossire e con l’altra facendoci cenno di scusarla, aveva persino le lacrime agli occhi -Molto precoce la piccola e c’è ancora il Velo-

Fissai mia figlia -Avise- la chiamai seria. Lei mi guardò con innocenza. Dei! Sembrava suo padre! -Non farlo più, spaventi tutti quanti e sai che papà non sarà contento se glielo dico- conclusi cercando di rimanere impassibile. Ero però fin troppo fiera e sapevo che Solas avrebbe avuto la stessa reazione

Non sorrideva più, alquanto abbattuta -Ma… Cole mi tova sempe…-

E aveva cercato di superarlo? Trattenni un altro sorriso, allungai le braccia facendomela passare e stringendomela al petto -Grazie Elen- che si sedette prendendo un bicchiere e versandosi un po’ d’acqua -Mi è venuto un colpo…- e bevve -Fai morire di paura la zia, Avise-

-Scusa- rispose mia figlia appoggiando la testa sulla mia spalla e stringendo con una manina il pendente

-Bhe, stai facendo pratica no?- la presi in giro visto i suoi progetti futuri

Ridacchiò e appoggiò la testa sul tavolo -Fenedhis…-

-Fen! Papae!- saltò Avise

-No Avise, papà centra poco con la parola, non ripetere quello che dice la zia- e fulminai Elen con lo sguardo, mi ci mancavano già da gestire le parolacce

Mithra rise -Non direi che centri così poco-

Alzai gli occhi al cielo -Vi prego…- supplicai e risero entrambe.

 

La dissolvenza cambiò forma e come un vento leggero spazzò via il solito verde e lugubre panorama. I fiori di ogni colore e forma occuparono tutto lo spazio disponibile, il piccolo lago poco più avanti e infine la piccola struttura in cristallo. Il cielo si rivelò stellato, respirai profondamente quella brezza estiva.

Udii dei passi alle spalle e mi girai tranquilla verso Solas che aveva scelto di presentarsi senza la solita armatura, ma vestito in modo semplice con dei pantaloni blu e una camicia per lo più slacciata. Io avevo un vestito leggero verde acqua con delle mezze maniche, alquanto corto questa sera. Ed essendo la seconda notte mi era ormai già chiaro che assumevo la mia solita forma, senza pancia ingombrante.

Solas mi prese dalla vita abbracciandomi e infilando il viso nell’incavo del mio collo -È strano non avere tra di noi il cucciolo- disse con tono dolce. Passai le braccia intorno al suo collo -E lo dici a me? Almeno qui posso fare ancora così- e mi aggrappai meglio a lui aderendo completamente con il corpo al suo.

-Vhenan- nella voce un leggero ringhio

Gli baciai la mascella affilata -Avise?-

Prese ad accarezzarmi la schiena lentamente -Al sicuro, a casa?-

Lasciai un altro bacio -Ha preso molto entusiasta il tuo posto per dormire con la mamma e mi domanda quando torni-

Ridacchiò e sospirò rilassandosi contro di me e io contro di lui. Lievi carezze, baci e coccole molto gradite che tranquillizzavano entrambi. Si staccò da me e si sedette in mezzo ai fiori, allargò le gambe per farmi posto in cui mi misi subito attaccando la schiena al suo petto e circondandomi con le braccia in una presa possessiva.

-Come sta andando ad Antiva?- domandai curiosa

Appoggiò il viso sulla mia spalla -L’ambasciatrice è molto ospitale, raramente ho avuto così tante scelte di ottimo vino. Dobbiamo andarci tutti insieme un giorno, avevo dimenticato quanto la zona sia piacevole- rispose dolce, appoggiai la testa all’indietro contro la sua spalla dandogli accesso al collo dove si fiondò a baciarmi -È rimasta come te la ricordi?-

-Il mare e l’atmosfera che si respira si avvicinano molto e il vino è sempre sublime- mormorò contro la mia pelle

-Hai bevuto, ma fen?- chiesi con una vena divertita nella voce

-Non potevo offendere l’ambasciatrice, ma non ho esagerato non avendo al fianco la mia lupa a cui dispensare affetto-

Ridacchiai alzando una mano e posandogliela sul viso accarezzandolo -Oggi Avise ha fatto spaventare mia sorella…- divenne un po’ rigido e continuai -E Mithra stava morendo dal ridere. Tua figlia per giocare con Cole ha già capito come celarsi nelle ombre-

Restò in silenzio, la presa sulla mia vita si fece più stretta e iniziò a ridacchiare -Fenedhis...-

-Non farti sentire da tua figlia, che a farle conoscere la parola ci ha già pensato Elen…- borbottai poco entusiasta

-Ha ripetuto?- disse divertito

-No, ma ti ha tirato in ballo e visto che è sveglia quanto suo padre dubito se ne dimenticherà-

Le sue braccia si spostarono, una mano si infilò tra i miei capelli e venni tirata giù tra i fiori. Solas si sistemò sopra di me fissandomi negli occhi. Un sorriso da lupo gli solcava le labbra e le mie iridi grigie ardevano di fame e desiderio. Si chinò prendendo possesso della mia bocca, gli circondai la vita con le gambe tenendolo stretto. Riprendemmo fiato -È per questo che siamo vestiti così leggeri, ma fen?- dissi divertita con le guance bollenti e le labbra gonfie

Sorrise arrogante -Non proprio, gli abiti sono solo decorativi, cuore mio. Alquanto superflui- a quella parola si dissolsero su entrambi percependo subito dopo la sua pelle calda contro la mia. Lo tirai giù verso di me circondandogli le spalle e afferrandogli un orecchio con le labbra e leccandolo. Gemette e mi intrappolò contro di lui, lasciando una scia di baci fino al seno -Sei un… ah… fenedhis…-

-Se ti sente Avise, ma vhenan- prese in giro

Maledetto! Non sapevo se ridere o tirargli uno schiaffo su quella nuca lucida. Non feci in tempo a decidere che scese ancora più in basso con la testa tra le mie gambe. Non capii più nulla urlando il suo nome o incitandolo a continuare. Subito dopo si rinfoderò dentro di me deciso provocandomi un'altra forte ondata di piacere. Alzai le gambe circondandogli i fianchi, iniziò a muoversi lento con spinte profonde. Lasciai scappare dei gemiti -Sì… così…- stava colpendo il punto esatto e la pressione cresceva lentamente.

Prese possesso dalla mia bocca, insinuandosi con la lingua assaporandomi dolcemente. Si stava per scostare, ma gli trattenni la testa con le mani -Oh… più forte, ma fen…- mormorai contro le sue labbra in una supplica. Mi prese le braccia e con una mano me le tirò sopra la testa, bloccandole con un nastro che non sapevo da dove saltasse fuori. I miracoli della Dissolvenza…

Iniziò a spingere duro e forte come avevo chiesto, la posizione intensificava ancora di più il piacere. Si avvinghiò a me non smettendo con quel martellamento continuo. Non vidi più nulla. Appena mi ripresi, due ultimi colpi e un suo ringhio mi avvertirono della sua venuta. Lo abbracciai, il nastro era scomparso poco prima, restava steso sopra di me con il viso contro il mio seno. I nostri respiri si calmarono e gli lasciai un bacio sulla nuca -Ar lath, ma Vhenan-

Si rialzò sui gomiti e si spostò da parte a me, mi rannicchiai contro di lui con la testa sulla sua spalla. Notai in quel momento qualcosa fluttuare poco più in là e mi alzai un po’ allarmata. Solas girò solo pigramente il viso dove stavo guardando e ridacchiò sereno -Rilassati cuore mio- disse dolcemente

Uno spirito rosso sembrava osservarci in estasi, non osando rompere il momento, con poco successo. Notò il nostro sguardo e come se si fosse allarmato si andò a nascondere dietro a un cespuglio.

Ero divertita e basita -Cosa…?- chiesi al mio lupo e lui ridacchiò ancora

-È uno spirito di amore, deve essere stato attirato dalla nostra passione, sono molto timidi e rari- spiegò con un sorriso. Mi accovacciai ancora contro di lui mettendogli una gamba sopra le sue -E un po’ pervertiti…- scherzai. Tossì portandosi una mano sulla bocca frenando delle risate, il tremore del suo petto si attenuò e tolse la mano -Ti troverebbe un po’ scortese, vhenan- replicò divertito

Alzai un sopracciglio altrettanto divertita -Bhe, ha iniziato lui…-

-Esso- corresse

Sbuffai -Va bene, va bene… esso…-

 

 

 

Ridacchiò -Leggi la pagina dove ti ho lasciato il segno- disse Shani

-Qualche scena interessante?-

-No, ma penso qualcosa che ti farà piacere- e mi fece l’occhiolino

Fissai il libro sulla mia vita scritto da Varric e mi arresi aprendolo dove aveva detto

Il mago eretico era tornato con fare cupo e cosa più importante era tornato da solo ad un orario insolito. Era quasi l’alba e me lo vidi passare da parte senza neanche una parola, ogni traccia di gioia che vedevo sempre quando i due si incontravano era scomparsa. Ora c’era solo una profonda tristezza.

L’Inquisitore invece non era tornata, la scoprii in seguito in taverna sotto un tavolo con Sera intente a cantare qualcosa di incomprensibile. Ancora più strano i tatuaggi Dalish erano spariti.

Bene, ho scoperto in parte cosa ci facevo sul pavimento della taverna quando Cassandra mi ha recuperato.

Andai da Chuckles, era seduto sulla sedia della scrivania e fissava qualcosa nel vuoto, avrei giurato che stesse pensando di uccidere qualcuno o di uccidersi, dipendeva dai punti vista. Trangugiava il suo odiato tè come se bevesse una pozione curativa, ma invece di fargli qualche effetto positivo, sembrò che stesse cercando di non vomitare, ma continuava a bere.

“Quindi… direi che è successa una catastrofe se stai cercando di annegarti prima che lo faccia Corypheus”

Come se non mi avesse sentito bevve fino all’ultimo sorso della tazza deciso e la sbattè sul tavolo con forza. Si crepò, non ci fece caso, stringeva il manico talmente forte che le nocche erano bianche.

“Cosa hai fatto Chuckles?” chiesi spiegazioni, non l’avevo mai visto così scosso come in quel momento

Alzò lo sguardo verso il mio, notai un bagliore assassino, per poi spostarlo sulla bozza dell’ultimo dipinto. Lanciò con forza la tazza verso di esso, i pezzi partirono in ogni direzione.

“Non si può cambiare la propria natura, figlio della pietra, ricordatelo” rispose con voce mesta

Si alzò allontanandosi e dirigendosi verso i bastioni. Sperai per Curly che non fosse nei paraggi, i due si scrutavano sempre da lontano ignorandosi, ma il mago non era proprio dell’umore adatto e dubito che il Comandante ne sarebbe uscito tutto intero.

Stavo per ritornare alla mia postazione, quando udii delle urla. Aprii la porta che dava all’esterno, trovandomi quello che non volevo vedere. Cullen che teneva Solas dal bavero, entrambi avevano sguardi poco raccomandabili.

“Che cosa le hai fatto? Non fa che passare dal pianto al bere da quando è tornata da sola ieri sera!- sbraitò l’umano

L’eretico lo fissò con profondo odio, e sarà che poche volte avevo percepito una situazione così tesa, che gli occhi del mago ebbero un lieve bagliore. Almeno mi parve che fu così, se c’era stato era subito scomparso.

“Lasciami, sh’amlen” rispose con voce dura, ed era evidente che fosse un ultimo avvertimento.

Lo lasciò andare spingendolo indietro “Sei un bastardo! Ti sei divertito con lei e ora l’hai lasciata?” non potevo credere alle mie orecchie. Non avevo mai visto due persone tanto a proprio agio per la presenza dell’altra, più di una volta li avevo intravisti lanciarsi sguardi senza aver bisogno di comunicare verbalmente per comprendersi.

Ero basito e fissai il mago che teneva i denti leggermente scoperti come se stesse trattenendo un ringhio, ma non rispondeva

“Visto che non ti importa nulla di lei, me ne prenderò cura, almeno io non la farò soffrire”

Lo sguardo di Solas si incupì ulteriormente, Curly stava rischiando grosso. Il mago era completamente in preda all’ira e si notava che si tratteneva a stento. Si voltò andandosene.

“Quindi ti va bene, ottimo”

Si bloccò ed esclamò qualcosa in elfico, non capimmo una parola, ma il tono era senza dubbio minaccioso.

Va bene, questa era una novità -Dì la verità, vuoi sapere cosa ha detto a Cullen- dissi a Shani

-Non dirmi che non lo vuoi sapere anche tu-

-Bhe… dal comportamento che c’è scritto qui, posso ritenere il Comandante molto fortunato che Varric sia rimasto a guardare. L’ultima volta che si è arrabbiato tanto, ha fatto fuori tre maghi in pochi minuti da solo- e Cullen aveva detto chiaramente che mi avrebbe portato via da lui. Che il dolore che stesse provando fosse talmente forte che parte dei suoi poteri fossero tornati? Un bagliore negli occhi…

-Secondo te?- domandò

-Non saprei…-

Mi rivolse un’espressione perplessa -Come non saprei?-

Sospirai -Lo amo con tutta me stessa, ma non so addirittura a cosa avesse pensato… Andiamo sul semplice, di ucciderlo? Perché ti interessa tanto?-

-Oh…dai, curiosità, il comandante gli aveva detto che ti avrebbe conquistato, che stavi piangendo come una disperata e lui si stava sentendo allo stesso modo per l’idiozia che aveva fatto qualche ora prima. Se l’ha detto in elfico per non farsi capire, l’ha fatto apposta, no?-

Alzai le mani in segno di resa -Non lo so, ad anticipare le sue idiozie non sono ancora arrivata, mi limito a contenerne i danni-

-Che fate?- si intromise Mìriel che posò lo sguardo sull’oggetto della nostra discussione -Ancora questo libro?- disse sconsolata

-Aspetta un attimo e il comandante quindi?- domandò Shani

-Ci ha provato-

-E …?- chiese curiosa

-Diciamo che si è scavato la fossa con le sue mani, per quel che mi riguarda non mi è mai interessato-

Sbuffò -Mai niente di interessante, sempre il tuo lupo… bhe, anche io che chiedo… non saresti qui se no…-

-Scavato la fossa come?- aggiunse Mirìel

Ridacchiai -Mi ha preso in un momento di debolezza e ha detto cose su Solas non proprio simpatiche-

-Ahia… se è scavato una voragine, non una fossa…-

Ridemmo

-E la piccola peste?- chiese Shani

Sorrisi -È con Mithra, mi sta facendo prendere una pausa-

-Sogni tranquilli spero?-

-Per fortuna dorme come un sasso. È il cucciolo che ha deciso che non posso stare girata su un fianco e ogni volta che ci provo si muove in protesta. Quindi guardo beatamente il soffitto-

Risero -Potresti far dipingere qualcosa a Fen’Harel- propose Mirìel

La fissai assorta -Hai ragione… magari anche nella stanza di Avise…- mormorai pensierosa. Sorrisi -Ottima idea, ma serennas-

 

 

Arrivate in camera quella sera lasciai la mano di Avise, mi sedetti sul letto cercando quello che mi serviva per la notte. Udii un rumore e mi girai -Da’vise! Non si tocca!- aveva raggiunto la scrivania e fatto cadere un quaderno. La presi in braccio e la sistemai sul materasso -Ferma qui, ok?-

Sbuffò in modo buffo -Sì mamae-

Mi chinai con attenzione, quando mi accorsi che era il quaderno dei disegni di Solas e purtroppo avevo le pagine spalancate di fronte. Mi era impossibile non guardarle. Su una pagina c’era un ritratto di Dorian, diversi: intento a leggere, ridere, pensieroso. Erano fatti così bene, non avevo mai visto dei disegni così realistici. Ne toccai uno con un dito ed esso si illuminò leggermente, comparve una runa e un ricordo si presentò immediatamente insieme alla voce del Tevinter.

Mi coprii la bocca con una mano fermando un singhiozzo. Mi stavano prendendo svariate emozioni e le lacrime agli occhi si presentarono. La tentazione di sfogliarlo tutto era forte. Lo lasciai sulla scrivania chiudendolo di scatto e posandogli sopra in fretta altri libri molto pesanti. Avrebbe dovuto essere una sorpresa e un regalo. Non dovevo.

Il cuore però mi si scaldò intensamente pensando cosa aveva fatto il mio mago per me. Avrei voluto che fosse qui.

-Mamae!- esclamò mia figlia che mi riportò alla realtà

-Ir abelas, ma da’len. La mamma si era distratta. Ci prepariamo per la notte?-

Non vedevo l’ora di incontrare Solas nell’Oblio, sperando che non pensasse che la sua sorpresa si fosse rovinata. Immaginare soltanto cosa ci fosse sulle altre pagine mi rendeva euforica. Mi sarei trattenuta naturalmente dal toccarlo senza il suo permesso, ma direi che mi sarei trasformata in una totale cucciola innamorata quella notte.

 

 

 

*è il significato del nome Mithra

Da’fen: piccolo lupo

Lascio di seguito il disegno che mi ha fatto la bravissima artista Clizia(https://artcliz.carrd.co/). Lo adoro! https://imgur.com/KNtfkwLhttps://imgur.com/KNtfkwLhttps://imgur.com/KNtfkwL


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Sherry93