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Autore: april_oneil    27/11/2021    2 recensioni
One shot tratta dal brano "Selfish" di Pnb Rock
Raphril (RaphxApril)
"Non erano due sbagli, erano solo dei ragazzi, che insieme potevano completarsi, capirsi ed amarsi."
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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𝑶𝒉𝒉𝒉𝒉

𝑶𝒉
𝑶𝒐𝒐𝒉𝒉𝒉 𝒐𝒐𝒐𝒉𝒉𝒉

𝑶𝒉 𝒚𝒆𝒂𝒉

Raph si trovava in camera sua, prendendo a pugni il sacco da boxe appeso con una catena al soffitto, mentre la sua piccola amica tartaruga poco più in là si divertiva a mangiucchiare una foglia di lattuga, anche se la sua mente era ben più occupata con altri pensieri che a concentrarsi su altri piccoli dettagli.
Stava pensando a qualcuno, quello stesso "qualcuno" che gli affollava la mente da tanto, troppo, tempo a parer suo, e non sapeva cosa fare per smettere di pensarci.

Pensava a lei, ai suoi capelli rossi che non vedeva mai sciolti, ai suoi occhi blu topazio, al suo strano carattere, così ribelle, ma allo stesso tempo temperato, che lo faceva impazzire. Allo stesso tempo pensava a quello che sentiva quando la vedeva così vicino al fratello dalla bandana viola; sapeva che tra i due c'era solo amicizia, ma tutti quegli attimi di vicinanza lo facevano sempre imbestialire.

𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒐 𝒎𝒚𝒔𝒆𝒍𝒇

𝒀𝒐𝒖 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒏𝒐𝒃𝒐𝒅𝒚 𝒆𝒍𝒔𝒆

Non capiva come quei due potessero andare d'accordo: lei era così indipendente, che in confronto l'indipendenza di Donatello si riduceva a quella di un cucchiaino. Voleva che riservasse a lui quell'indipendenza, quel lato ribelle del suo carattere che teneva dentro, lui la voleva solo per sé, perché sapeva che non gli serviva nessun altro, a parte lei.

𝑰'𝒎 𝒔𝒆𝒍𝒇𝒊𝒔𝒉

𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒐 𝒎𝒚𝒔𝒆𝒍𝒇

𝑰 𝒔𝒘𝒆𝒂𝒓

𝒀𝒐𝒖 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒏𝒐𝒃𝒐𝒅𝒚 𝒆𝒍𝒔𝒆

Era da egoisti pensare di volerla solo per sé? Il suo ego continuava a dirgli che sarebbe stato il migliore per lei, sarebbe stato migliore di Donatello, di Casey, meglio di tutti, lo avrebbe giurato.

A causa del flusso dei suoi pensieri e il rumore dei suoi colpi non aveva sentito la porta aprirsi senza scricchiolare, rivelando la figura che si era impossessata dei suoi pensieri farsi avanti verso di lui, rimanendo distante.

《Disturbo? 》 domanda la rossa con gentilezza, facendo trapelare un tono speranzoso in una risposta negativa 《Donnie mi ha detto che volevi parlare, sono venuta il prima possibile》 dice, mentre rimane ferma lì a guardarlo, non sapendo cos'altro aggiungere.

I due, in realtà, avevano tanto di cui parlare, ma nessuno dei due aveva il coraggio di aprire bocca e dare voce ai propri pensieri.

Anche la rossa era tormentata da pensieri specifici, riguardo una persona in particolare, ma la sua codardia la spingeva a tenersi tutto dentro, e a nascondersi solamente dietro a delle occhiate fugaci, e a parole non dette. Non voleva neanche essere lì, l'aveva spinta Donatello, da bravo migliore amico, a creare quell'incontro. Lì non aveva dove nascondersi, non aveva punti d'appoggio, si sentiva completamente nuda davanti a lui, e non aveva come coprirsi.

Il ragazzo sferrò l'ultimo pugno, prima di smettere di colpire, non sapendo se voltarsi o meno; sarebbe riuscito a mantenere il contatto visivo? O avrebbe mandato tutto all'aria per colpa della sua irruenza? Non aveva la più pallida idea di come avrebbe dovuto comportarsi, sperava che l'altra ragazza avrebbe potuto continuare la conversazione anche per lui, non sapendo che anche lei stava lentamente entrando in uno stato di panico.

《Si, volevo parlarti》 dice mantenendo lo sguardo basso, mentre con calma si siede sul suo letto, sfatto senza un minimo di decenza, riflettendo sulle parole da usare. 《Sai perché mi definiscono un egoista? 》 domanda alla ragazza, alzando lo sguardo verso di lei.

April dall'altra parte non capiva cosa rispondere, dove voleva andare a parare l'altro? Doveva sedersi accanto a lui? Più passava il tempo, e più sentiva le gambe tremare, pregando internamente di diventare un tutt'uno con il pavimento sotto di lei, pur di non rimanere un secondo di più dentro quella stanza.

《No, non ne ho idea》 risponde a voce bassa, continuando a cercare dentro si sé il coraggio di cui si nutriva per essere una kunoichi, che in quel momento stava venendo a mancare.
《Non lo so neanche io, ma forse hanno ragione》si alza dal letto, volendo ottenere un contatto visivo che gli assicurasse la più totale sicurezza che la rossa percepisse le sue parole.

𝑰 𝒔𝒘𝒆𝒂𝒓

𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒐 𝒎𝒚𝒔𝒆𝒍𝒇

𝑩𝒆𝒄𝒂𝒖𝒔𝒆𝑰'𝒎 𝒔𝒆𝒍𝒇𝒊𝒔𝒉 𝒚𝒆𝒂𝒉

𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒐 𝒎𝒚𝒔𝒆𝒍𝒇

𝑰 𝒔𝒘𝒆𝒂𝒓

𝒀𝒐𝒖 𝒅𝒐𝒏'𝒕 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒏𝒐𝒃𝒐𝒅𝒚 𝒆𝒍𝒔𝒆

《Perché sono egoista? 》ripeté una seconda volta, riallacciandosi al discorso 《voglio essere sincero, penso di esserlo perché ti voglio solo per me》 sputa fuori tutto insieme, deciso a non fermarsi più.

D'altro canto la ragazza non sapeva cosa rispondere, era una delle dichiarazioni più possessive e gelose che aveva mai sentito, ma non poteva neanche negare di aver provato quelle stesse sensazioni quando erano nello spazio, quando Mona Lisa era solita gironzolargli intorno, cosa che dentro di sé le faceva ribollire il sangue.

Erano entrambi vittime delle loro parole non dette, di cui gli unici colpevoli erano loro stessi, troppo orgogliosi per rendersene conto. 《Sappiamo entrambi che tu ti meriti di meglio, tu non ti meriti nessuno a parte me, dai la colpa al mio ego, ma non smetterò di pensarlo, lo giuro》finisce di parlare, guardandola negli occhi.

Blu e verde a confronto, zaffiro e smeraldo, cielo e terra che si incontravano, troppo vicini con i loro corpi, troppo lontani per le proprie anime.

La rossa si morse l'interno guancia, prendendo la parola in quel fastidioso silenzio 《Perché io? Non ho nulla di speciale rispetto a tutte le ragazze, è un gioco per te questo? Quando ti sarai stancato mi abbandonerai? 》 in quella frase, lui aveva potuto intuire tutti i maggiori dubbi di lei: la poca autostima e la paura dell'abbandono.

Aveva capito che la ragazza non pensava che anche lei potesse avere un valore, si considerava inferiore, e non c'era modo di toglierlglielo dalla testa. Aveva inoltre capito come avesse paura di rimanere sola, dopo la perdita di sua madre e quella del padre, continuare a perdere persone che riteneva importanti per lei non la faceva sentire meglio.

𝑵𝒂𝒉, 𝒏𝒐

𝑵𝒐𝒘 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝒊 𝒈𝒐𝒕𝒄𝒉𝒂

𝑨𝒚𝒆 𝒈𝒊𝒓𝒍

𝑰 𝒂𝒊𝒏'𝒕 𝒈𝒐𝒏' 𝒑𝒍𝒂𝒚 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒚𝒐𝒖

𝑩𝒆𝒄𝒂𝒖𝒔𝒆 𝒕𝒉𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒔 𝒂 𝒍𝒐𝒕 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈𝒔

𝑻𝒉𝒂𝒕 𝒊 𝒘𝒂𝒏𝒏𝒂 𝒔𝒂𝒚 𝒕𝒐 𝒚𝒐𝒖

《No, quando sarai mia, non giocherò con te, ci sono ancora cose che voglio dirti》《Altre cose? 》domanda lei, con il desiderio di andare a fondo, cercando di comprendere i sentimenti di lui, per riuscire a tirare fuori i suoi.

𝑩𝒖𝒕 𝒊 𝒉𝒂𝒕𝒆 𝒔𝒆𝒆𝒊𝒏𝒈 𝒚𝒐𝒖 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒕𝒉𝒆𝒎

𝒀𝒆𝒂𝒉 𝒚𝒆𝒂𝒉

𝑨𝒏𝒅 𝒊 𝒌𝒏𝒐𝒘 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒊𝒏'𝒕 𝒕𝒓𝒚𝒏𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐𝒍 𝒎𝒆

𝑨𝒏𝒅 𝒊 𝒌𝒏𝒐𝒘 𝒚𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝒕𝒊𝒓𝒆𝒅 𝒐𝒇 𝒃𝒆𝒊𝒏𝒈 𝒍𝒐𝒏𝒆𝒍𝒚

《Odio vederti sempre con loro, con Donnie, con Jones》ad ogni parola che diceva avanzava verso di lei, che nonostante la sicurezza iniziale, iniziò ad indietreggiare per la troppa vicinanza, trovandosi con le spalle al muro, e nonostante potesse vantarsi di avere qualche centimetro in più di lui, in quel momento iniziò a sentirsi piccola, quasi insignificante in confronto a lui 《Ma so che tu non vuoi controllarmi, perché sei stanca di sentirti sola》

Ogni frase che l'altro diceva le sembrava una pugnalata nel petto; stava estraniando tutto quello che si teneva dentro, come se fosse un libro aperto e ne stesse sottolineando le frasi.
《Sì, sono stanca va bene? Mio dio ogni segnale che ti lancio sembra un pugno nell'acqua, penso se ne sia reso conto anche il maestro Splinter》 risponde seccata di sentirsi nel torto, guardandolo negli occhi.

𝑻𝒉𝒆𝒚 𝒄𝒂𝒏'𝒕 𝒉𝒂𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒈𝒊𝒓𝒍

《A gli altri non deve interessare, non possono averti》

𝑩𝒆𝒄𝒂𝒖𝒔𝒆 𝑰'𝒎 𝒔𝒆𝒍𝒇𝒊𝒔𝒉

𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒐 𝒎𝒚𝒔𝒆𝒍𝒇

《Perché sono egoista, e ti voglio solo per me》 ribadì, finendo di parlare, prima di premere le sue labbra contro quelle più carnose di lei.

Quel bacio non aveva bisogno di parole: erano quelle le parole. Tutte quelle che non si erano detti, tutti gli sguardi mancati, il contatto che desideravano e che stavano approfondendo. Le braccia di lei si erano strette attorno al collo di lui, creando ancora più contatto tra i loro corpi, per far sentire vicine anche le loro anime, che si erano rincorse per così tanto, e ora avevano trovato la loro stabilità.

In quel momento non avrebbero neanche fatto caso se ci fosse stata un'altra persona lì con loro, troppo presi da quel desiderio carnale che li spingeva a volere sempre di più, staccando la testa da tutti i pensieri da Shredder, dai dragoni purpurei, da tutte le possibili minacce, anche dalla loro stessa famiglia, per pensare solo a loro due.

Raphael ed April.

Un mutante ed una mezza mutante.

Due sbagli davanti agli occhi di tutti, ma non per loro.

Non erano due sbagli, erano solo dei ragazzi, che insieme potevano completarsi, capirsi, e amarsi.
   
 
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