Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: Stekao    27/11/2021    10 recensioni
Ed eccomi tornata alla mia croce e delizia... Ennesimo what if che riparte dal post Kaibara perché che quel capitolo è il mio cruccio, ormai lo sanno anche i muri.
E mi diverto nell'immaginare mille reazioni di Kaori, mille modi in cui se ne va, mille tentativi di Ryo di riprendersela e mille situazioni diverse in cui tutto questo accade.
Stavolta alcune ALLEANZE, più o meno strane, la faranno da padrone...
Una storia leggera, che spero vi farà anche un po' divertire.
Non resta che scoprire cosa accadrà.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. UN AMICO, UN TESORO

Seduta al tavolino esterno di un bar, stava sorseggiando un caffè, pensierosa.

Nonostante i tanti cambiamenti avvenuti, il pensiero andava sempre a Ryo… non si erano più rivisti in quei giorni e del resto lei stessa aveva preferito evitare il Cat’s eye per essere sicura di non rincontrarlo.

Certo, il fatto che avesse deciso di trasferirsi da Reika, avrebbe reso piuttosto probabile la possibilità di rivederlo presto, anche perché aveva comunque tutte le intenzioni di esercitarsi al poligono nel quale lui stesso si allenava quotidianamente, ma nonostante avesse deciso di chiudere civilmente ogni rapporto con lui, aveva bisogno di ancora un po’ di tempo prima di riuscire a riaffrontarlo.

Il destino però, non sembrava dello stesso avviso.

“LASCIAMI MANIACOOOOOO!” una voce in lontananza la ridestó. Posó la sua tazza sul tavolino e volse gli occhi in direzione di quelle grida. Già sapeva cosa avrebbe visto…

Ryo, infatti, con la solita faccia sbavante, si era appena beccato una borsettata in faccia da una bellissima ragazza. Kaori, a quella vista, sorrise tristemente… ma in fondo era felice nel vederlo lo scanzonato di sempre. Del resto era stata lei a spronarlo nel continuare la sua vita facendo ciò che lo rendeva felice… e le donne, lo rendevano felice. A lei, in fin dei conti, importava solo questo.

Per quanto quella scena la ferisse, continuò a fissarla fino a quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui.

Nel vederla all’altro capo della strada, il cuore di Ryo fece un balzo.

Kaori, sentendosi colta in flagrante, avrebbe voluto sprofondare sul posto, ma si era ripromessa di fingere che andasse tutto bene per cui, mal celando il suo tormento, gli rivolse un lieve sorriso di circostanza per poi tornare immediatamente a fissare, in imbarazzo, la sua tazza di caffè ancora fumante. Ma non aveva affatto voglia di finire il suo caffè, avrebbe solo voluto sparire seduta stante.

Lasció quindi la tazza sul tavolo e fece per alzarsi e andarsene.

“Kaori!” una voce alle sue spalle la fece sussultare. Già sapeva chi avrebbe visto non appena si fosse voltata.

“Ciao Ryo” gli disse con noncuranza.

“Ciao” rispose lui in imbarazzo.

In tutta onestà Kaori non si sarebbe mai aspettata che decidesse di avvicinarsi a lei.

“Co-come stai?” le chiese.

“Bene grazie… anche tu mi sembri in forma, come al solito” affermò lei con ironia riferendosi alla scena vista poco prima.

“Oh sì, ma lo sai che è…” titubó lui a disagio.

“Sì lo so… è il tuo hobby preferito” sorrise lei cercando di celare il suo profondo turbamento e lui abbassó gli occhi dispiaciuto all’idea che lo avesse visto fare di nuovo lo stupido con le altre… da quando Kaori se n’era andata, aveva cercato di ritornare in fretta alle vecchie abitudini, ma del resto sapeva benissimo che con il suo comportamento da cretino non avrebbe attratto davvero nessuna di quelle donne, era solo un gioco, uno stupido gioco per cercare di distrarsi il più possibile. Era libero di fare finalmente ciò che voleva, ma in realtà non voleva niente se non rivedere lei… ed essersela ritrovata davanti quel mattino, lo aveva profondamente scosso.

Di quante dannate altre prove aveva bisogno per riuscire ad ammettere a se stesso di essere dannatamente e irrimediabilmente innamorato di lei?!

“Hai tradito il Cat’s eye?” le disse scherzando, riferendosi al fatto di averla trovata in quel bar lontano dal locale dei loro amici.

-Brutto deficiente, ti metti anche a scherzare?- pensó fra sé deluso dal fatto di non riuscire mai a farne e dirne una giusta quando si trattava di Kaori.

“Oh beh…no…no ma dovevo venire da queste parti per delle commissioni…” gli rispose a disagio. Non poteva certo confessare di non frequentare più il Cat’s eye con la paura di rincontrarlo. Cosa che del resto si era rivelata inutile, visto la situazione in cui si trovava in quel momento.

“Ho saputo che alloggi all’Eden Hotel…” le disse lui all’improvviso.

“Oh no… non più, adesso sto da Reika. Sono andata a stare da lei proprio ieri”

“Da Reika??” le chiese lui sorpreso.

“Sì, lo so che può sembrare strano ma è stata gentile, si è offerta di ospitarmi e dopotutto credo che potremo diventare anche amiche” gli disse sorridendo.

“E poi…” Kaori titubó, non sapeva se avrebbe fatto bene a dirgli la verità in quel momento, ma del resto prima o poi lo avrebbe saputo comunque.

“Mi ha chiesto di diventare la sua socia…”

Ryo, a quella rivelazione, spalancó la bocca incredulo.

“Tu…la socia di Reika?!”

“Beh… sì, ha bisogno di aiuto e così…”

Kaori percepì all’istante una forte preoccupazione in Ryo e provó una strana sensazione… se da un lato era quasi felice che lui continuasse a preoccuparsi per lei, dall’altro era arrabbiata perché in quei giorni passati lontani, lui non aveva cercato di parlarle nemmeno una volta, era ormai evidente che a lui non importasse nulla di lei… la scena a cui aveva assistito poco prima, ne era un’ulteriore prova lampante, e allora a che diavolo di gioco stava giocando??

“Scusa Ryo… ma adesso devo andare” taglió corto lei cercando di defilarsi in fretta da quella situazione.

“Ah, sì… ok” balbettó lui incapace di aggiungere altro.

“Ciao Ryo” e presa la borsetta si incamminó lasciando lo sweeper a fissarla mentre si allontanava.

Solo quando la ragazza girò l’angolo, l’uomo si accorse del suo paio di occhiali da sole dimenticati sul tavolino del bar. Li afferrò stringendoli con forza fra le mani.

Averla rivista aveva scatenato in lui una serie di emozioni che ormai da tempo non riusciva più a trattenere.

Era passata quasi una settimana da quando si erano visti per l’ultima volta ed era come se fossero trascorsi anni. Beh, in realtà era andato qualche volta dalle parti dell’hotel, aveva scoperto il numero della sua stanza e si era ritrovato ogni tanto a fissare la luce accesa della sua camera cercando di immaginare cos’è che la ragazza stesse facendo o sperando di scrutare la sua sagoma da dietro le tende.

Che patetico idiota!

Più di una volta era stato sul punto di cedere e correre da lei con l’intenzione di scusarsi, di parlarle, ma puntualmente aveva finito per ripensarci preferendo poi rintanarsi in uno dei suoi squallidi locali ad affogare nell’alcol la sua immensa frustrazione.

Perché diamine era così difficile per lui confessare i suoi veri sentimenti? Perché non riusciva a dirle un semplice, chiaro e più che meritato SCUSA?

No, lui sapeva solo correre dietro alle donne, prestare attenzione a tutte tranne all’unica che la meritasse davvero…

“Hey coglione, come mai da queste parti?”

Ryo si ridestó immediatamente voltandosi verso la persona che si era appena rivolta a lui così… carinamente.

“Sempre il solito Lord eh Mick?”

“Un coglione è un coglione…Anche un vero Lord non troverebbe espressione migliore per descriverti” continuò l’americano continuando a canzonarlo.

“Allora? A che stavi pensando con quello sguardo perso nel vuoto? Anzi no, fammi indovinare…” e così dicendo Mick si mise le mani sulle tempie e chiudendo gli occhi cominciò a fingere di avere una visione…

“Vedo… vedo...una ragazza. Una gran bella ragazza… alta, capelli corti color mogano, occhi vivaci da cerbiatta… gambe sinuose, seno scolpito e un gran bel cu-”

“Hey, vuoi che ti spezzi le ossa ad una ad una qui davanti a tutti?” gli disse Ryo interrompendo quella sceneggiata afferrandolo per il bavero della giacca.

L’americano non si scompose e sorridendo lo guardò di sbieco.

“Allora sono un mago! Ho davvero indovinato il soggetto dei tuoi pensieri… Chi lo avrebbe mai detto!”

“Allora, la vuoi smettere?!” continuó Ryo con tono minaccioso.

“Sei proprio uno stupido Ryo… ma guardati. Infallibile con i cattivi e un cagasotto con la donna che ama…”

“Ma…” provó a ribattere Ryo ma Mick lo bloccò all’istante.

"Non provarci Ryo… non provarci proprio a negare ancora l’evidenza! Mi sono già incazzato con te abbastanza. Ormai lo sanno anche i muri ciò che provi davvero, solo tu ti ostini a non volerlo accettare! È passata quasi una settimana da quando se n’è andata in quell’hotel, come diamine hai fatto a non essere andato ancora a riprendertela?”

“Non sta più in hotel” rispose lapidario.

“Come?!”

“È andata a stare da Reika… è diventata la sua socia. Ho incontrato Kaori qui poco fa e me lo ha detto”

“Non mi dire… ah ah ah. Ti ha battuto su tutta la linea. Credevi davvero che sarebbe rimasta a struggersi per un cretino come te? Ad aspettarti piangendo? Beh, a questo punto credo che tu debba davvero fare qualcosa perché…”

“Beh lo so…il fatto che lavori con Reika mi ha mandato completamente in pappa il cervello… ha scelto di nuovo un lavoro pericoloso e l’idea di non poterla proteggere…”

“Ma di che diavolo stai parlando?” lo interruppe Mick guardandolo stranito prima di continuare…

“Ma che proteggere e proteggere…Kaori è in gamba e nei giorni in cui è stata con me ha acquisito ancora più dimestichezza con la pistola. Sa cavarsela alla grande e con Reika migliorerà ancora di più, per cui non parlavo di questo”

“E allora cosa…?”

“Ma le hai viste?!” lo interruppe bruscamente l’americano fissandolo seriamente negli occhi.

“Due gnocche di quel calibro che lavorano ed escono insieme? Quanto tempo pensi che ci metteranno prima di stendere metà della popolazione maschile di Tokyo?”

“Eh?” disse Ryo sentendosi in un attimo catapultato in un incubo ad occhi aperti.

“Beh, Reika l’ho incontrata un paio di volte al Cat’s eye, e mi è parsa subito una donna intraprendente, di mondo… una che sa ciò che vuole. Se lei e Kaori diventeranno amiche, non ci vuole un genio per immaginarsele fuori a spassarsela insieme… quella povera ragazza è rimasta anni chiusa in casa e per colpa tua non si è goduta niente della sua gioventù… adesso potrà finalmente mostrarsi al mondo per la giovane splendida donna che è… alla facciaccia tua! Ah ah ah”

Ryo posto di fronte a quella terrificante nuova realtà, non riuscì a pronunciare neanche una sillaba per un tempo indefinito fino a che, per l’ennesima volta, fu Mick a riscuoterlo dal suo torpore.

“Ti vuoi svegliare deficiente?? Vuoi capirlo o no che se non ti dai una mossa la perderai per sempre??”

“Io… io non ci riesco Mick” disse ad un tratto Ryo lasciando l’amico colpito nel notare il suo sconforto. Lo sweeper non era tipo da mostrarsi vulnerabile e il fatto che avesse deciso di far crollare le sue difese, la diceva lunga sul suo reale stato d’animo.

“Che vuol dire che non ci riesci? Su quella nave, ma anche la notte prima, siete riusciti ad aprirvi l’uno con l’altra, no?”

“Sì, ma il fatto è che… beh… è che… quando la guardo negli occhi… io… io perdo me stesso, perdo la testa…completamente e finisce sempre che le dico il contrario di ciò che vorrei dirle davvero. Ecco l’ho ammesso, contento? E guai a te se provi a sfottermi!” sbuffó Ryo volgendo lo sguardo altrove. Ma l’amico non aveva alcuna intenzione di prenderlo in giro.

“L’amore è anche questo Ryo… perdere se stessi per ritrovarsi nell’altro. Non ti sei mai innamorato prima e non sai gestire un’emozione più grande di te… tutto qui. Ma a questo punto devi scegliere se vivere per sempre con questa paura o affrontarla ed essere felice… e soprattutto rendere felice lei”

“Io… io…” titubó Ryo prima di sbottare.

“Io non li voglio fare questi discorsi con te… preferisco di gran lunga quando giochiamo a ‘indovina che mutanda indossa la ragazza’, ecco” disse incrociando le braccia in imbarazzo ed evitando nuovamente di guardare l’amico.

“Come se ormai ti interessassero davvero le mutande delle altre…”

“Mick!” lo redarguì Ryo guardandolo in cagnesco.

“Ok ok, ti lascio… vado dalla mia Kazue… non sai che bello ritornare a casa sapendo che c’è qualcuno che ti aspetta. Anzi no, tu lo sai… lo sai eccome” gli disse facendo per andarsene, ma percorsi pochi passi si voltó nuovamente rivolgendogli un sorriso sghembo.

“E comunque immagino che quegli occhiali le serviranno… fossi in te glieli riporterei… e in fretta” e strizzandogli l’occhio, tornó ad incamminarsi lungo la strada di casa.

Ryo stupito, posó il suo sguardo sugli occhiali di Kaori che teneva ancora ben stretti in mano.

Sorrise scuotendo la testa. Quel dannato americano era davvero in gamba.

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Stekao