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Autore: terryoscar    28/11/2021    5 recensioni
AUTRICI: Aizram_G Terryoscar
Un piccolo racconto, pochi capitoli, per un finale alternativo. Oscar e André sono sopravvissuti ma hanno comunque seri problemi di salute ed un generale che li cerca.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’arrivo del Generale 
 
E' trascorso un mese dal nostro arrivo a Venezia, ho trovato lavoro presso un giornale locale, sto rileggendo il nostro libro e nel tempo restante sistemo la nostra nuova casa. 
Oscar piano piano sta migliorando, la cura del dottore sta facendo effetto, ogni giorno che passa la vedo sempre più in forma, ha ripreso anche un poco di colorito e l'idea di realizzare una casa solo per noi la elettrizza. 
Alain e Gerard stanno apprendendo l'arte della lavorazione del vetro, incredibile che Alain, con quelle mani enormi, riesca a fare cose così delicate. Nel tempo libero però vengono qui ad aiutarmi con la casa, sono dei veri amici!Belle la sta aiutando con la scelta dei tessuti e degli arredi, oltre a ripulire la casa. E da oggi, ci trasferiremo tutti qui, finalmente. Sono così felice all'idea di avere una casa tutta nostra.
"André, stasera daremo una cena per inaugurare la nostra casa. Credo che i nostri ospiti arriveranno tra poco."
"Si, spero che in cucina sia tutto a posto ..... Oscar, dimmi, non avrai cucinato tu ......"Domando un poco preoccupato.
 
Oscar ai fornelli sarebbe davvero troppo …… anche per il mio stomaco pronto a tutto.
 
"Io?! Ma cosa dici André?! Io non ne sarei capace, piuttosto ho voglia di un bel duello. Prendi le spade!"
"Le spade? Adesso ... ma ... tra poco arriveranno Alain e Gerard ...... Oscar, sei sicura che sia il caso?"
"Ma certo! Su avanti, sono mesi che non impugno una spada!"
Sbuffo, Oscar quando si mette in testa una cosa ..... "E va bene ..... ma tu cerca di non esagerare ...... ricordati che sei ancora debole e in cura e ..... insomma Oscar ....”
“Cosa c’è André?”
“Il dottore è stato chiaro,  non devi stancarti né prendere freddo o colpi d’aria.”
“Vedrai che non mi accadrà nulla.”
“Ne sei convinta?”
"Si, certo ... prendo le spade... ma lasciami dire che sei e rimarrai la Oscar caparbia di sempre."Sorrido mentre rispondo al mio dolcissimo amore.
"André, sto benissimo e poi, se ho prestato servizio nelle Guardie Metropolitane quando ero quasi in fin di vita!"
"Si però ..... adesso è tutto diverso!! Tu .... tu devi guarire, Oscar. Me lo hai promesso ...... ed io .... io ti amo, Oscar!" Poi mi avvicino e la bacio, un passo di passione, di amore. Un bacio da togliere il fiato, un bacio pieno di noi.
 Mi abbandono al suo bacio, al suo abbraccio, poi mi allontano e con fare deciso afferro la sua mano, lo tiro verso il camino dove sono poste sopra le due spade, ne afferro una, gliela lancio e dico: "Prendi!" impugno l'altra. "Muoviti, andiamo in giardino!"
 "Uff .... come vuoi Oscar, ma non devi sudare, ricordalo, nè stare nella corrente. Mi raccomando ..... promettimelo!"
 "Quante storie! Ricordi quando si sono riuniti gli Stati Generali? Pioveva a dirotto per giorni e non so quanta pioggia ho preso!"
 "Ecco .... e ti sei ammalata ..... quindi per cortesia ...... io ne morirei!"
"Era già malata! E poi se sono sopravvissuta allora non sarà certo un duello a farmi morire."
"Sei irragionevole, Oscar! Non vedo l'ora che arrivi la nonna ..... così ci sarà lei a sorvegliarti!! E sono sicuro che con lei starai tranquilla ed a riposo!" Rispondo sorridendo, la mia cara nonnina, lei riuscirà di sicuro a curare la mia Oscar!
"Si, certo ma adesso non è qui con noi. Chissà quando arriveranno!? ... Dai poche storie, muoviti!"
"Si si ... mi muovo ..... come sempre ... ai tuoi ordini, Oscar. Certe volte mi chiedo come tu riesca a farmi fare tutto ciò che desideri ....."Rispondo sorridendo.
 
Vince sempre lei ….. forse perché la amo troppo ……
 
Usciamo fuori nel giardino e cominciamo a duellare, tra una stoccata e l'altra dico divertita: "Ehi Grandièr noto con dispiacere che sei fuori forma!"
 "Fuori forma? Io? Al massimo potrei essere stanco ..... Guarda che fisico che ho .... ih ihih!"
"Sarà! Ma sei fiacco e non è da te!" Ribatto facendolo indietreggiare.
Arretro, Oscar è davvero rinata, si vede che sta molto meglio. Sorride felice, radiosa. La vedo respirare tranquilla, senza affanno. Poi è un attimo, mi ritrovo a terra disarmato.
"Ma come ..... come hai fatto? Accidenti!"
"Come sempre! Tu piuttosto perché sei finito a terra?"
"Uh .... non lo so! Sei una furia, Oscar!! Certe volte mi chiedo come tu faccia!"
Sorrido e con tono giocoso ribatto: "Non lo so!" mi giro di spalle e continuo: "Per adesso mi ritengo soddisfatta. Torno dentro!" 
Vedo la mia Oscar allontanarsi, mi alzo velocemente da terra, afferro la sua mano obbligandola a girarsi verso di me, la stringo, sussurro: "Dove credi di andare? ..." mi avvento sulla sua bocca e la bacio con passione.
 
 
 
 "Ehi voi due .... avete finito di fare così? Qui noi due siamo in astinenza da mesi!!"
Sentiamo la voce di Alain, forte, provenire dall'ingresso del cortiletto.
Arrossisco e mi allontano appena da André che mi trattiene con le sue forti braccia, mi sussurra all'orecchio: "Ma perché vuoi scappare? Abituati a comportarti come una moglie! Ih ihih ..."
"Ma .... Andrè .... io .... mi vergogno!!" Sussurro imbarazzatissima.
"Ti vergogni di me?"
 "No ....  certo che no .... io ..... mi vergogno .... di me .... losai che .... che ......"
Alain ed io ci avviciniamo timidamente ai nostri amici e dico un poco imbarazzato: "Comandante, se volete torniamo più tardi."
"Eh, no no ..... magari ...  accomodatevi in casa mentre io .... vado a posare le spade!"
"Aspetta Oscar, ci penso io … dalle a me!"
 
 
Ci sistemiamo tutti in salotto, attendiamo Andrè bevendo un vino bianco, tipico di queste zone.
Arrivo con i bicchieri, porgo il primo ad Oscar, poi ai miei amici, infine mi siedo accanto alla mia amata. 
"Amici, raccontatemi come va il vostro lavoro alla fabbrica!"
"Direi che è interessante, anche se fa un caldo assurdo, vero Gerard?"
 "Noi non siamo abituati al caldo di questo posto, certo che sotto questo aspetto rimpiango la nostra Parigi! ... Chissà cosa starà accadendo?!"
 "Arrivano poche notizie e frammentarie. La città è in fermento .... i reali sono ormai con le spalle al muro e ..... pare che a giorni verrà promulgata la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino!"
 "Caspita! André, credi che i sovrani verranno esiliati?"
 "Chi lo sa ..... per ora sono quasi agli arresti....." Rispondo perplesso.
 " ... Uhm ... per come vanno le cose, rischia davvero di rimetterci la pelle!"
"Alain ... non dire così.....avranno commesso degli errori ma ....non è per questo che mi sono battuta!Io sognavo una Francia migliore, dove ci fosse cibo per tutti, non solo per i nobili. Una Francia più equa, dove una donna può sposare un uomo anche se non è suo pari.”
"Comandante, conosco la politica di Robespierre, non è per niente buona. E' un sanguinario e poi pur di arrivare al potere, sarebbe capace di vendere anche sua madre!"
"E pensare che era un giovane a modo ..... ha anche scritto il discorso per il matrimonio dei sovrani!"
Sorrido sarcastico e ribatto: "Avete forse dimenticato le speranze che i francesi avevano riposto in loro? ... Comandante, il popolo francese ha fame, e un popolo affamato è capace di qualsiasi cosa! ... Beh ... ma l'avete visto anche Voi! ... Infondo Vi siete schierata dalla nostra parte pur non avendo vissuto di stenti."
"Si certo! Ma io mi sono battuta per l'uguaglianza! Non certo per uccidere delle persone! Vedere De Lunay sulle picche è stato orribile!!
André mi guarda timoroso e sussurra: "Orribile è stato pensarti davanti alle torri della Bastiglia..."
"André....io..." Rispondo commossa dalla voce di André.
 
Osservo i suoi occhi lucidi e ripenso a lui ferito, grave, a terra …. Sento una lacrima scendere sulla mia guancia.
 
 
Vedo il Comandante e André guardarsi con tenerezza, all'improvviso sento una pedata di Gerard sul mio piede.
 
"Alain perché non racconti ai nostri amici di quella ragazza che ti viene dietro?"
"Eh? Ma no Gerard.....lo sai che io sono come i marinai ... una donna in ogni porto"
"Un tempo forse ma adesso ... ih ihih ...." continuo guardando il nostro amico:"André, Alain ormai ha messo la testa a posto, non è più un assiduo frequentatori di bordelli!" arrossisco per lo sguardo del mio superiore. "Scusatemi Comandante!"
"Uhm....faccio fatica a crederci....." Rispondo sorridendo.
 Imbarazzato sussurro: "Comandante avete una brutta opinione di me ... certo non sono paragonabile ad Andrè però .... ecco ... anch'io  posso diventare un uomo serio se ... se trovassi la donna dei miei sogni."
 Sorrido alle parole di Alain mentre entra Belle ad annunciare che la cena è pronta.
Mi inchino ai presenti, poi guardo Alain, arrossisco, abbasso lo sguardo e sussurro: "La cena è in tavola! ... Con permesso."
 
Osservo Belle e dico: "Togliti il grembiule e unisciti a noi! Stasera faremo una cena tra amici e tu sei nostra ospite!"
"Oh, grazie ma .... qualcuno dovrà pure portare la cena in tavola!!!"
 Gerard interviene rapidamente: "Ci penserà Alain e ... anch'io a dare una mano!" do una gomitata al mio amico, mi alzo. "Muoviti Alain! Noi non siamo abituati ed essere serviti, diamoci da fare!"
"Si si .... certo!!!"
 
Faccio in modo che sia solo Alain ad entrare in cucina insieme a Belle, rimango nel corridoio e raggiungo il Comandante e André.
 
Vedo Gerard accomodarsi in sala da pranzo e domando scherzoso: "Ma come, non eri tu quello abituato a non essere servito! Ah ahah ..."
"André possibile che tu non abbia capito? Ho lasciato di proposito da soli Belle e quello zuccone di Alain! Belle è innamorata di Alain e lui ancora non si decide a farsi avanti! ... Dice che Belle è una ragazzina per lui, ma so che sotto sotto a lui piace.”
Spalanco la bocca e sussurro: “Dici davvero Gerard!? … Ma Belle è una ragazzina e Alain è … è … insomma Alain ha trent’anni e Belle appena diciassette!”
“Al cuor non si comanda e tu dovresti saperlo! Ah ahah … Scusatemi Comandante.”
“Oh beh … io … credo che tu abbia ragione. L’importanteè che siano felici.”
 
 
 
Mi giro, con lo sguardo cerco Gerard e non vedo. Accidenti a lui, me l’ha fatta! Stasera faremo i conti!
 
“Alain! Alain! Si può sapere a cosa stai pensando? … Su dammi una mano!”
“Si … arrivo …”
Preparo le pietanze, con capo chino, sussurro: “Alain, l’hai dimenticata?”
Sussulto alla domanda di Belle e ribatto deciso: “Ma di cosa stai parlando?”
“Non di cosa ma di chi! … Sai di chi sto parlando, non fare il finto tonto …”
Gesticolo nervosamente e ribatto: “Ma come faccio a dimenticare qualcosa se ci pensi tu a ricordarmelo?”
Lascio i piatti, mi atteggio e con sguardo impertinente dico: “Lo sai che ho un pretendente?”
“Cosa?! E chi sarà mai!?”Domando stupito.
 
Un pretendente per Belle?
 
“Il figlio del panettiere. E’ follemente innamorato di me, vuole sposarmi e portarmi via di qui!”
Sento la fronte imperlarsi  di sudore e dico: “E’ uno scherzo …”
“Ho l’aria di chi sta scherzando?! … Cosa c’è Alain, forse sei geloso?”
“Io geloso!? Ehi ma cosa dici!?”
Continuo a preparare le pietanze, riempio i piatti e ne porgo due. “Su, prendi, aiutami a servire a tavola! … Credo che accetterò la corte di Giulio … è un ragazzo tanto carino e …”
“E’ un imbecille!”
“Ehi ma come ti permetti di insultare il mio futuro fidanzato!?”
“Dunque non hai ancora accettato la sua proposta?”
“Lo farò domani mattina quando andrò a comprare il pane!” Dico lasciando la cucina seguita da Alain.
 
Sono dietro  Belle con le portate. Accidenti a questa ragazzina! … Ha deciso di rovinarmi la cena! 
 
 
 
Siamo tutti seduti a tavola, ormai la cena è quasi conclusa. Il mio amico è distratto, mi alzo dal mio posto e riempio l'ultimo bicchiere di vino ai miei ospiti: prima a Belle poi a Gerard infine ad Alain.
 
"Alain non stai bene?"
Guardo il mio amico e rispondo: "André, cosa ti fa pensare che stia male?"
"Non hai parlato quasi mai e tu non sei certo taciturno quando sei tra amici!"
"No, è che ... non ho nulla ma che sciocchezze dici!" Ribatto nervosamente buttando giù il bicchiere di vino. 
"Accidenti! Alain ne vuoi un altro?"
"No, grazie! Ho chiuso con le ubriacature!"
Sento Gerard ridere: "Ah ah ah ... E' vero! Alain ormai è un uomo serio e sobrio! Ah ahah ..."
"Smettila imbecille! Non dire certe cose in presenza del Comandante!"
Sorrido al battibecco dei miei amici e dico: "Credo che infondo siamo tutti cambiati, nessuno di noi è come prima! ... Alain, Gerard, spero che anche voi Vi troviate bene qui a Venezia. Certo, mi manca Parigi ma qui mi sento come se fossi a casa!"
 "Casa ... avete ragione Comandante! Questa sarà la nostra casa!"
Gerard domanda: "Comandate, quando convolerete a nozze con Andrè?"
"Non appena giungeranno i nostri parenti .... i miei genitori e la nonna di André sono partiti da Parigi .... non credo che tarderanno ancora molto!!" Rispondo un poco commossa.
"Oh bene! Quindi dovrò tirare fuori l'abito migliore!"
"Certo!! Anche perché credo che tu e Alain sarete i nostri testimoni!!"
"Dite davvero Comandante!? Ma che onore!"
 "È un onore per noi ..... vero André? Assieme ai miei zii ..... se siamo qui è  grazie a voi, non lo dimenticheremo mai!!"
 "Si, Oscar ... sono i nostri amici e saremo sempre loro grati."
Sorrido commossa e felice. 
Il resto della serata trascorre tranquilla tra chiacchiere allegre e risate.
 
 
 
 
 
 
Siamo arrivati a Venezia ormai da diversi mesi, tra pochi giorni sarà il compleanno della mia Oscar. Sono stati mesi difficili, in cui Oscar è stata molto male. Abbiamo passato intere giornate in casa, nel letto, con le finestre aperte per fare entrare l'aria salmastra della laguna. Mia nonna mi ha scritto, dovrebbe arrivare a giorni, in tempo per il compleanno di Oscar, e per il nostro matrimonio.
Sono affacciato da una finestra in questa casa borghese, comprata con i soldi che Oscar ha accumulato negli anni di servizio per la corona. Si affaccia su una piccola calle in cui passano alcune gondole. Viviamoquasi da soli, Oscar non vuole essere servita e il mio lavoro di giornalista non ci permette di assumere molto personale ed io non voglio attingere al patrimonio di Oscar per mantenerla. Per l'arrivo dei suoi genitori abbiamo preparato alcune stanze e cercato due ragazze che possano occuparsi della casa e di Madame.Con noi ovviamente è rimasta Belle, si occupa delle necessità di Oscar e mantiene la casa in ordine.
 
Sono seduta sul sofà, leggo il giornale mentre André guarda fuori dalla finestra.
 
"André, ci sono notizie da Parigi?"
"No, nulla di nuovo dai nostri amici. Ho solo le notizie che si leggono sui giornali."
 
Mi volto verso Oscar, la osservo. Le sue guance sono un poco più piene, la sua pelle più luminosa. Tossisce ancora ma secondo il dottor Parolin la malattia è ormai sconfitta. Certo, deve ancora fare attenzione, è ancora debole e anche un raffreddore sarebbe un problema per lei. Ma la tisi è stata sconfitta. Sorrido mentre la osservo.
 
 
"André, spero che mio padre, mia madre e tua nonna giungano sani e salvi a Venezia. Sono sicura che si troveranno bene, Venezia è una città accogliente e poi staranno al sicuro."
"Si, verissimo. E poi mi fa piacere vivere di nuovo con loro. Sai, nonostante tuo padre sia sempre stato rigido .... mi manca. Così come mi manca la dolcezza di tua madre…"
"E le torte della nonna!! Ah ahah ... Andrè ammettilo, ti manca la nonna e i suoi dolci!"Rispondo sorridendo, mentre lo prendo un poco in giro.
 
Sono felice, il sorriso di Oscar mi illumina la giornata, dopo averla vista tanto soffrire vederla allegra è tutto ciò che desidero.
 
"Come potrei negarlo?! Da quando abbiamo lasciato Parigi, non ho più mangiato un dolce superbo come quelli fatti dalla nonna! Ah ahah ..."
"Vorrà dire che la nonna dovrà accontentarti! Spero le darai almeno il tempo di riposare un poco dopo un viaggio così lungo."
Mi avvicino, la prendo tra le mie braccia e mi perdo in lei con un lungo bacio appassionato.
 
"Oscar, non vedo l'ora che diventi la mia sposa! ... Sapessi quanto ti amo!"
"Oh Andrè ... anche io ti amo .... anche io ......" rispondo in un sussurro, a bassa voce.
La stringo al mio petto e sussurro: “Sei l’amore della mia vita! Non mi sembra vero che siamo qui … lontano da tutto, io e te, insieme. Sei mia, Oscar, mia! Oh mio amore!”
Mi allontano appena, lo guardo negli occhi e con voce timida mormoro: “E’ tutto così strano, viviamo insieme non come amici ma …”
“Come marito e moglie. Sto contando i giorni ...”
“Già … per molti siamo una coppia fuori dal comune anche se tutti pensano che siamo sposati.”
“Ma tu sei mia moglie! Lo sei diventata quella sera nel boschetto …” la bacio poi sussurro: “Mi sembrava di impazzire anche se conoscevo da tempo i tuoi sentimenti.”
“Dici davvero André?”
“ Dimentichi che ti conosco?!”
Sorrido e domando birichina mentre mi allontano ma una mano mi afferra. André mi porta a se mi stringe ancora.
“Sentiamo monsieur Grandièr … se mi conoscete bene, allora pretendo che Voi mi diciate da quanto tempo Vi amo!”
Sorrido e rispondo con tono insolente: “Credo … dall’attacco di SaintAntoine”
“Eh? … Ma … io …”
“Forse mi sbaglio?”
“Ecco … io … veramente …”
“Stai tentennando, ho ragione?”
“… Si… è vero. Andrè, ti ho amato inconsapevolmente, mi sono resa conto dei miei sentimenti quella sera, quando la folla ti ha portato via …”
La stringo ancora.
“A volte mi sembra ancora di ascoltare le tue parole: lasciatelo, lui non è un nobile.”
“… Si … siamo vivi grazie a Fersen …” accarezzo la chioma del mio uomo e continuo: “Quella sera … Fersen mi portò in salvo in un vicolo, anche se ero stordita, ho gridato il tuo nome … ero disperata, temevo che ti avessero ucciso. Quella sera, André, ho capito di amarti ma sono stata una sciocca a non confessati i miei sentimenti …”
“Perché non l’hai fatto?”
“Non lo so … forse …. si, temevo che tu non mi amassi più.”Rispondo imbarazzata.
 
Per un certo tempo ho davvero creduto di averlo perso, il mio Andrè.
 
“Ma cosa dici? Mai avrei potuto smettere di amarti, mai! “
“Oh André!”
 
Poi sentiamo dei tocchi decisi alla porta di ingresso.
TOC TOCTOC
Mi sciolgo dal suo abbraccio e dico: "Aspetta ... vado io!"
"Vengo con te, Andrè!"
Apro la porta esclamo: “Alain, Gerard!”
“André, state per ricevere degli ospiti!”
“Di chi si tratta?”
Gerard risponde: “Comandante abbiamo visto nel canal grande il Generale, sua moglie e tua nonna André.”
“Davvero?! Finalmente sono arrivati!”
“Non appena li abbiamo visti siamo corsi ad avvisarti ma adesso hanno bisogno di aiuto.”
“Sono già sbarcati?”
“Non ancora ma manca poco!”
“Oscar, Gerard Alain ed io andiamo da loro!”
Prendo la mantella e ribatto: “Aspettate vendo con Voi!” 
“Oscar, non vorrei che prendessi freddo …”
“Non preoccuparti, sono ben coperta! … Su, prendi la tua mantella! … Alain, Gerard, andiamo ad aiutarli!”
“Comandante, noi li aiuteremo non Voi!”
“Si, certo! Ma adesso andiamo!”
 
 
 
Piano raggiungiamo l'ingresso, apriamo la porta e vediamo sul canale diverse gondole. Alcune sono cariche di bagagli, ma su una si trovano mio padre, mia madre e Nanny.
Le gondole vengono ancorate al bordo della calle, Andrè ed io ci avviciniamo e vediamo posare piede prima mio padre, poi lui allunga una mano e aiuta mia madre e nanny a scendere.
"Oscar, figlia mia!" Sento la voce di mia madre, la vedo correre ed abbracciarmi.
"Signore, Madame .... Nonna!!" Corro incontro alla mia nonnina, la abbraccio e la sollevo da terra. Mi è mancata in questi mesi. C'è stato un momento in cui ho temuto di non rivederla più!!
"Andrè, bambino mio!!! Come sono felice!!!"
"Nonna!" metto giù la nonna e divento serio, guardo il Generale e porgo la mano. "Signore ..."
"Andrè, dimmi, state bene?"
"Si, si, Signore! ... Madame, scusatemi, sono felice di rivederVi" dico baciandole la mano.
"Andrè sono felice anche io!! Oh ragazzi miei, sniff … " 
 
Sento una lacrima scendere, sono davvero felice di poter riabbracciare la più piccola delle mie figlie, ed Andrè che per me è come un figlio.
 
Poi vedo mio marito avvicinarsi a Oscar, la guarda quasi con dolcezza, allunga un braccio e la stringe a se, abbracciandola come credo non abbia mai fatto.Sono commossa nel vedere che per la prima volta mio marito abbraccia la nostra ultimogenita.
 
"Padre ... sono contenta di rivederVi!"
"Oscar .... anche io sono così felice! Ma dimmi, come stai?" tengo stretta a me ancora un attimo mia figlia, è così magra .... è la prima volta che la abbraccio, da quando non è più una bambina.
"Il peggio è passato. Ora sto bene, grazie al dottore e ... ad André che in tutti questi mesi si è preso cura di me."
 
Lascio l'abbraccio, osservo per bene mia figlia, sorrido.L’ultima volta che l’ho vista era pallida, decisa ma fragile, indifesa. L’ho affidata ad Andrè e lui l’ha protetta, a qualsiasi costo. È un bravo ragazzo, Andrè.
 
"Sono davvero felice, ma ora dimmi, dove vivi?!"
"Abitiamo in questo piccolo palazzo" Rispondo indicando l'edificio alle mie spalle. "Non è grande ma è pulito e accogliente!"
"Piccolo hai detto?! ... Uhm ... dovremo provvedere immediatamente."
"In che senso, Padre?!"
"Ne riparleremo con calma quando saremo in casa!"
Guardo mia madre, mi sento imbarazzata, non ricordo un suo abbraccio. Osservo i suoi occhi, brillano, piangono, istintivamente l'abbraccio, sussurro: "Oh madre!"
"Oscar, figlia mia! Sono così felice!!! Lasciati stringere un poco!"
Guardo commossa madame Marguerite e la mia piccola Oscar, piango di gioia. Sento il braccio di mio nipote avvolgermi, mi bacia poi sussurra: "Nonna ..."
"Sniff .... Andrè ... sono così felice. Non ricordo di avere mai visto il generale abbracciare sua figlia .... e Madame ... saranno quasi vent'anni che non ha il permesso di abbracciarla! Sniff ...."
"Già ..."
Sento la voce di mio padre: "Oscar, abbiamo tante cose di cui parlare."
“Si, ma venite, entriamo. Fa freddo qui fuori!"
Entriamo nella nostra abitazione, Alain e Gerard si sono offerti di occuparsi dei bagagli dei genitori di Oscar. Certo che hanno portato parecchi bauli .... forse si immaginavano una casa più grande.
Entriamo nel salotto, che poi funge anche da sala da pranzo.
"Prego Signore, se volete accomodarvi sulla poltrona. Posso offrirvi del vino bianco?!"
"Si, grazie André! ... Certo che il clima di Venezia è decisamente diverso dal nostro, è molto più umido!"
"Si, soprattutto in questa stagione. In estate, quando siamo arrivati noi, faceva un gran caldo. E poi quest'aria salmastra ha fatto molto bene a Oscar!"
Mia madre chiede: "Figlia mia, spero che tu sia guarita."
"Si .... anche se ho ancora qualche piccolo strascico. Comunque sono fuori pericolo, credo che questo sia l'importante! E tutto grazie alla pazienza di Andrè .... e ai consigli del dottore Lasonne!"
"Mi fa piacere! Ciò significa che possiamo organizzare le vostre nozze."
Mia nonna ribatte decisa: "Certo! E dovranno avvenire quanto prima. Basta vivere in questo modo, non mi piace per niente!"
"Nonna .... non credi di esagerare? E comunque Oscar ed io vorremmo sposarci, aspettavamo solo il vostro arrivo .... sempre se il generale acconsente alle nozze. Anzi ... Signore, posso chiedervi ufficialmente la mano di Vostra figlia?!"Domando formalmente, facendo un piccolo inchino.
"André, sono lieto e orgoglioso di concederti la mano di ... mia figlia."
Marguerite continua: "Oscar tra due settimane sarà il tuo compleanno, sarebbe bellissimo se ti sposassi quel giorno!"
"Avete ragione Madre, dovremo chiedere al sacerdote se è possibile! Tu cosa dici Andrè?!"
"Ma certo! Ne sarei immensamente felice!"
Osservo i miei bambini, poi domando curiosa "Adesso però vorrei vedere un po' questa casa ..... devo pure conoscere le persone che sono al vostro servizio e organizzarmi!!! Ah .. un matrimonio!!! Come sono felice!! Su Andrè, fammi vedere questa casa!!"
"Certo nonna, vieni con me!Vieni Ti porto a vedere il nostro piccolo nido! Tu Oscar, resti qui. Immagino che avrete molto da raccontarvi!" Dico tranquillo. 
 
Sono certo che la cara nonnina voglia lasciarli un po' da soli.
 
"Va bene."
 
Usciamo dal salottino, attraversiamo un piccolo corridoio ed entriamo nella cucina. "Nonna, questa è la nostra cucina. Ti presento la Signorina Belle, si occupa un po' di tutto. Sai .... io e Oscar non sappiamo cucinare ......"
"Uhm ... dimmi nipote, dove dormi?"
"Oh ... al piano di sopra, vieni nonna. Ti faccio vedere anche la tua stanza!" Rispondo sorridendo. usciamo dalla cucina, saliamo le scale e raggiungiamo un piccolo ballatoio con tre porte. "Ecco Nonna, tu dormirai qui!" Dico indicando la prima porta.
"Uhm ... questa casa non mi sembra tanto piccola. Però non ho visto ancora la tua camera! Forza nipote, voglio vederla!"
"Oh ehm ... si certo. Vedi nonna, ci sono solo tre stanze. In una dormirai tu, nell'altra il General e Madame e nella terza ... ehm .... Oscar ed .... io!"
"Oscar e chi?! Vuoi dire che ... che ... ma sei impazzito o cosa?!"Urlo furiosa.
“Ma nonna!”
“Davvero mio nipote è impazzito? Ma io non ti ho cresciuto così!”
"Ma Nonna .... insomma ... io e .... Oscar ..... sai ...." Rispondo imbarazzato davanti allo sguardo inquisitore della cara nonna.
"Tu e Oscar cosa?! Voi due non siete ancora sposati. Cosa direbbero il Generale e Madame se lo sapessero?! Eh no! Vuol dire nipote che da stasera tu dormirai ... dormirai ... ci sono altre stanze?"
"No .... c'è solo una soffitta, ma è piena di polvere e spifferi!"
"Bene, vuol dire che entro stasera la metterò in ordine e tu dormirai lì! Mi sono spiegata Andrè?"
"Ma nonna ..... fa freddo in soffitta!! E poi non c'è neppure un letto!! Ti prego ... non vorrai farmi ammalare ....."
"Vuoi che il Generale gridi allo scandalo? E non pensi a Madame? Certo che hai una bella gran faccia tosta!"
"Ma Nonna ..... ci sposeremo ... cosa cambia?!"
"Come cosa cambia?"punto il dito contro mio nipote e ribatto decisa: "Perfetto, se è questo che vuoi, allora va dal Generale e digli che dividi il letto con sua figlia! Avanti, sbrigati!"
"Ecco ... magari non glielo diciamo, vero nonna?!"Rispondo cercando di fare l’espressione più innocente che mi riesce.
"Ma come farete a nasconderlo? E' impossibile!"
"Non lo so ....  entrerò di nascosto nella camera ..... dopo che il generale si sarà ritirato! Nonna .... cosa potevo fare? Questa casa non è grande come palazzo Jarjayes!"
"Ma tu stai scherzando, vero André? Ci sono ben dieci camere da letto, perché è inutile che cerchiche cerchi della scuse …… e tu mi dici che non potevi dormire altrove?! Dimmi! Da quando dormite insieme?"
"Beh .... da ..... insomma ... da ...... dal 13 luglio, nonna!" Rispondo imbarazzato.
"Santo cielo! Ciò significa che sono ben cinque mesi che ... che ... Scellerato che non sei altro! Spero che il generale non lo venga a sapere!"
"Nonna .... basta che tu non glielo dica ..."
"Non avrò alcun bisogno di dirlo, credo ... credo che lo abbia già capito!"
“Nonna, dimentichi che non siamo più dei ragazzini e poi ... ecco ... abbiamo una certa età!"
"Zitto sfacciato! Stanno arrivando i tuoi futuri suoceri."
 
 
Saliamo le scale accompagnati da mia figlia Oscar, voglio vedere questa casa e soprattutto dove alloggeremo io e mia moglie. Una volta giunti al piano superiore vedo la nostra Nanny che discute con Andrè, davanti alla porta di una stanza.
"Nanny, cosa sta succedendo? E' così che tratti tuo nipote dopo cinque mesi che non lo vedi?!"
Sussulto alla voce del Generale e rispondo: "Ma no, Generale, io sono felice di riabbracciare André! …  Generale, Madame, domani cominceremo con i preparativi di matrimonio."
Marguerite ribatte: "Domani stesso ci recheremo in un atelier. Voglio per mia figlia l'abito più bello!"
"Ma ....Madre, non esagerate, Vi prego. Io voglio un abito semplice, senza inutili fronzoli, sobrio.”
"Io invece voglio che il mio erede indossi un abito adatto! Uhm ... dimmi Oscar, qual è la tua stanza?!"
"Ecco ... questa." dico indicando con la manola porta della stanza che divido con Andrè.
"Uhm ... e dimmi, Nanny dove alloggerà?!"
"La seconda a destra."
"Uhm ... suppongo che tua ed io alloggeremo nella terza stanza, è corretto?!"
"Si, Padre!"
"Bene, quindi Andrè alloggerà in una locanda?" Domando con tono serio.
Vedo la mia Oscar imbarazzata, faccio un passo in avanti e rispondo: "Ma certo Signore! Alloggerò alla locanda."
"Bravo André! Sei proprio un gran bravo ragazzo! Proprio come ti ho allevato!! Comunque....dovremo assumere altra servitù! Siamo in troppi per una sola ragazza!!!"
"Si, avete ragione! Oggi stesso dirò a Belle di cercare qualche altra ragazza."
"Perfetto!! Allora a domani André!! Riposati tranquillo!!"
"Buona notte Signore!" Rispondo mentre istintivamente percorro la scalinata per andare al piano di sopra.
 
Vedo mio nipote salire e con tono brusco dico: "Dove vai André? Devi alloggiare in una locanda!"
"Eh....si si Nonna .... ora ...... vado ......"
"Metti la roba in una borsa e non dimenticare nulla!"
 
Sono perplesso da ciò che sta accadendo: Andrè ha diviso la stessa casa con mia figlia dunque a serve che adesso vada in un osteria!?
 
Con tono grave e alto dico: "André aspetta!"
"Si Signore! Ditemi!!"
Lo guardo severamente e dico: "E' inutile che tu vada a dormire in una squallida locanda, visto che hai sempre vissuto nella stessa casa di mia figlia e da quanto ho capito hai continuato a farlo. Resterai qui!"
"Uh, grazie Signore. Allora.....mi sistemo di sotto ...... " Rispondo tranquillo.
 
Certo che il generale è ben strano.
 
 
André ha appena detto che si sistemerà di sotto, quindi ... quindi ha diviso la stanza di Oscar!?
 
 
 
"Eh... Signore io ..... ecco .... non è come pensate ..... io ..... e Oscar ...... cioè, le mie cose erano in una stanza, ma ora le ho spostate per ..... per ..... ecco, lasciare la stanza a mia nonna....che sarà stanca per il viaggio!" Rispondo imbarazzato, cercando di sembrare credibile.
 
 
Sono imbarazzata, ma perché mio padre fa di tutto per mettere in imbarazzo André!?
 
“Si ... certo ... ho inteso perfettamente!" osservo mia figlia e continuo: “Oscar, intendo continuare a fare crescere il patrimonio di famiglia, dovremo trovare modo di investirne una parte in qualche attività che renda. Uhm ... anzi, se hai idee in proposito ti ascolterò ben volentieri"
"Io? ... Veramente ...Padre, scusatemi se Vi interrompo ma vorrei avere notizie della regina Maria Antonietta."
"Si, certo Oscar. La situazione a Parigi è difficile. I sovrani sono stati trasferiti in città con la forza. Il popolo ha preso il sopravvento, senza rispettare più l'autorità costituita! Molti nobili, come noi, stanno lasciando la Francia. Forse anche i sovrani dovranno fuggire ..... "
"Se le loro maestà non dovessero collaborare con l'Assemblea Nazionale, rischiano di essere esiliati."
"Considerata l'attuale situazione ..... forse sarebbe un bene. Poi potrebbero organizzare un esercito e riprendersi il potere. Vedremo Oscar, io resto un fedele della corona!"
"Padre, il palazzo Jarjayes è disabitato?"
"Si, non ho avuto altra scelta. E poi .... Oscar ..... il palazzo è stato assalito dopo la tua partenza. Non era più un posto sicuro. Anche molti servitori ci hanno abbandonati per unirsi ai rivoluzionari ..... abbandonarlo era l'unica soluzione, anche se me ne dispiaccio ogni momento."
"Vi comprendo. Padre, spero che le mie sorelle si siano allontanate da Parigi."
"Si .... sono partite tutte, per fortuna. Ma io e tua madre abbiamo deciso di raggiungere te, che sei il mio erede!"
Annuisco. André mi si avvicina e con tono gentile, sussurra: "Oscar, è tempo che il Generale e Madame si sistemino nelle loro stanze, riguardo te, hai bisogno di riposare, dimentichi che sei convalescente."
"Si, lo so Andrè. In effetti si è fatto tardi. A domani Madre, Padre. Spero che la stanza sia  soddisfacente, non ha nulla di quella di palazzo Jarjayes."
"Non preoccuparti! Tuo padre ed io staremo a nostro agio. Vieni Augustin, anch'io sono stanca! Con permesso."
"Certo, andiamo cara. A domani figlia mia, Nanny. In quanto a te Andrè,  grazie per tutto quello che stai facendo."Poi mi volto senza attendere risposta, prendo una mano di mia moglie e piano raggiungiamo la nostra stanza.
"Buona notte Signore ... Madame!"
"Mi ritiro anche io, buona notte bambini miei!" Poso una carezza sul viso di Oscar ed una su quello di mio nipote, poi sorrido e mi ritiro. 
 
 
Oscar ed io rimaniamo soli, sussurro appena: "Io non so cosa fare ... dovrei alloggiare in un’altra stanza tutto solo  ma ..."
"Ma io non intendo certo dormire da sola! Fa freddo .... non vorrai lasciarmi entrare in quel letto da sola, spero!"Rispondo sorridendo impertinente.
Con i pollici accarezzo il viso della mia amata Oscar e sussurro: "Sai bene che mi piace scaldarti, ma ..." afferro la sua mano e la porto con me nella nostra camera e chiudo la porta a chiave. "Scccc ... nessuno ci ha visti e nessuno sa!" l'abbraccio e la bacio . "Vieni! Voglio che riposi, domani sarà una giornata faticosa!"
"André dimentichi che di sotto ci sono Alain e Gerard!"
"Vado di sotto, tu intanto vai in camera nostra, e aspettami sveglia, desidero scaldarti!"
 
 
 
"Alain, non mi sembra vero che la nostra vita sia cambiata così! E pensare che solo quattro mesi fa indossavamo la divisa dell'esercito francese, adesso invece lavoriamo in una fabbrica di vetro!"
"Già! ... Gerard, sinceramente sono contento di aver lasciato non solo la divisa ma anche la Francia ... e poi le notizie che giungono non mi piacciono affatto. Anche il Generale ha lasciato il paese e ha portato in salvo la moglie e Nanny. A proposito Gerard, chissà come si usa tra i nobili?!"
"Come si usa cosa?!"Domando perplesso, cosa mai avrà in mente ore il mio amico?
"Beh ... si, insomma ... il Comandante e André non sono ancora sposati eppure vivono insieme. Chissà cosa dirà il Generale quando se ne renderà conto!?"
Sento le voci dei miei amici, li raggiungo e rispondo: " Inizialmente voleva che andassi a dormire in una locanda, ovviamente!!"
"Cosa?! Dici davvero? Ih ih ... Se vuoi, sono di strada."
"No, grazie. Oscar vuole che resti qui e poi ho detto inizialmente."
"Ah beh ... se rimani qui! ...Possibile che il Generale non capisca che sono mesi che vivi sotto lo stesso tetto di sua figlia e per giunta se non ti fossi preso cura di lei, sarebbe già morta?!"
"Credo che lo abbia capito. Ma vuole salvare le apparenze! È fatto così...."
"Si, ma allora perché rimani qui? E se ti scopre uscire dalla sua stanza?! Non ti sentiresti a disagio?"
"Cercherò di non farmi scoprire, stai tranquillo! E comunque Oscar non vuole che dorma altrove, quindi non ho scelta!"
“Bene, come vuoi! Gerard si è fatto tardi, è ora di andare.”
"buona notte amici!"
 
Vedo i miei amici lasciare la mia casa, poi guardo minuziosamente tutto il restante bagaglio non ancora sistemato dalla servitù. Osservo in un angolo del salone qualcosa di ingombrante rigorosamente coperto da delle lenzuola, sussurro: “Ma che strano … chissà cos’è?” lo tocco, mi rendo conto che è un quadro, lo scopro, rimango esterrefatto e felice. “Ma è la tela di Oscar! … Quella ritratta a cavallo: Marte il dio della guerra. Com’è bella la mia Oscar! … Il Generale ha voluto portarla con sé. Credo che Oscar ne sarà molto felice!”  
 
Salgo rapidamente la scalinata per raggiungere la camera della mia Oscar, percorro silenziosamente il corridoio assicurandomi che nessuno mi veda, entro in punta di piedi, chiudo piano la porta e girola chiave. Sussurro: “Oscar dove sei?”
“Dietro al paravento! Rispondo andandogli incontro.
“Hai indossato la camicia! Su mettiti a letto che ti raggiungo in un attimo.” Dico preparandomi per la notte.
 
 
Mi metto a letto, poco dopo mi raggiunge André, mi si avvicina, mi stringe a lui, mi bacia, mi abbandono al suo bacio.
 
“Oscar hai freddo?”
“Non più … sto bene.”Rispondo un poco imbarazzata, l’idea che al di là del muro ci siano i miei genitori …… e dall’altro lato Nanny …. Non mi rassicura affatto!
Poso un piccolo bacio sulla sua nuca. “Sono così felice!”
“Io molto di più André!” rispondo guardandolo negli occhi. “Ti amo più della mia vita …”
“Lo so!” non aspetto che sia lui, lo bacio, sento le sue carezze sul mio corpo, mi abbandono, mi perdo in lui…
 
 
 
 
Alain ed io percorriamo la strada lungo il canale, dico: "Alain, è da quando abbiamo lasciato la casa del Comandante che sei silenzioso, forse stai male perché tra non molto sposerà André?"
"Tu conosci i miei sentimenti per lei, sai che l'amo sin da quando ho imparato a conoscerla ... ma lei ama André ed io non ho alcuna speranza!"
“Già ... infatti comincio davvero a preoccuparmi per te! ... Da quando ci siamo trasferiti, non sei entrato nemmeno una volta in un bordello."
“Le donne non mi interessano più … io amo lei.”
“Una donna che appartiene a un altro uomo. Alain, a breve il Comandante si sposerà, cosa intendi fare della tua vita?”
“Debbo dimenticarla Gerard … anche se non sarà facile! … E pensare che una volta ho detto ad André, che è una donna da ammirare e non da amare! … Che strana la vita!”
 
Percorriamo in silenzio l’ultimo tratto di strada, entriamo nella nostra piccola abitazione e ci mettiamo a letto, nell’unica stanza che la compone. Non abbiamo voluto trasferirci a casa del comandante per non dare troppo lavoro a Belle ….. e non disturbare Andrè. Il Comandante è stata malata a lungo ed aveva bisogno di tranquillità.
 
 "E Belle? Possibile che tu non ti seta attratto da lei? Eppure ci esci insieme e hai impedito che il panettiere la corteggiasse."
 "Si si .... però.....è....giovane!!"
"Ah ah ah ... E' giovane ma ti piace, non negarlo!"
"Però......è giovane!"
"Ormai ha compiuto diciassette anni, ha l'età per prendere marito."
"Si .... ma ..... è così......giovane! Troppo giovane .... io ho ..... qualche anno in più....."
"Ma ti piace! Ascolta Alain, è meglio che ti metta l'anima in pace, tanto con il Comandante non combinerai mai niente invece con Belle, lei si che ti aspetta a braccia aperte! Ih ih ..." Rido colpendolo con una gomitata.
 "Ohhhh....smettila subito e dormi!!!" Sbuffo stanco di essere canzonato.
"Ah ah ah ... pensa al calore che potrebbe darti Belle! Ah ahah ..."
Mi sento in imbarazzo, il discorso di Gerard è intollerabile!
"Ah ah ah .... una ragazza tanto bella e sopratutto così ingenua dove la troveresti!" osservo Alain è confuso. "Ah ah ah ... e non fare quella faccia, sposati!"
 "Dannazione! Ti diverti vero?"
"No. Voglio solo che ti dia una bella svegliata! Belle ti piace, tu piacia lei e tanti auguri! Ah ahah ..."
Afferro il cuscino, glielo lancio e dico furioso. "Piantala idiota!"
"Ah ah ah ... Mi hai convinto, ti lascio in pace ma non sognare Belle, sai, potrebbe farti molto male, visto che sono mesi che non vai con una donna! Ah ahah ..."
"Idiota!"
   
 
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