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Autore: MaryFangirl    30/11/2021    1 recensioni
Per il Flufftober di quest'anno, una raccolta di dolci one shot dedicate ad Hanamichi e Kaede :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'ultima occhiata al foglio di carta che ha in mano e Kaede risolleva lo sguardo. Beh, tutto torna. Non è stato poi così difficile come aveva pensato.
 
“Bene...latte in polvere, salviette intime, pomata per eventuali irritazioni e arrossamenti, vari prodotti per il bagnetto...un paio di tutine...giochini del tutto inutili che tu hai insistito a voler prendere...” trascina la frase lanciando uno sguardo accusatorio alla persona al suo fianco.
 
Hanamichi non se la prende affatto e alza le spalle tranquillo. “Erano troppo carini!”
 
“Come se non ne avesse già abbastanza” sospira Kaede alzando gli occhi al cielo, tornando però subito alla questione più importante. “Comunque...mancano solo i pannolini. Sono questi, no? Confezione viola...”
 
La confezione davanti a lui è sicuramente viola. Fa per afferrarla convinto, quando si accorge che accanto ce ne sono altre...lilla...indaco...rosa scuro...una goccia di sudore gli cola sulla fronte. È quella giusta?
 
Hanamichi accorre in suo aiuto con voce serena. “Direi di sì, gli altri sono per bimbi più grandi...”
 
Kaede lo guarda con gratitudine. È così, quando lui si agita, Hanamichi lenisce le sue ansie...e viceversa. Nasconde un piccolo sorriso, e per la seconda volta allunga la mano per afferrare il benedetto pacco di pannolini.
 
“Che carini!” esclama una voce acuta dietro di loro, facendoli girare entrambi perplessi. Una ragazza piuttosto bassa – o meglio, più bassa di loro, ma lo sono praticamente tutte – li sta guardando con occhi luminosi e un sorrisone. “Oh scusate, non volevo disturbarvi...ma siete adorabili! Due giovani padri che prendono i pannolini per il loro piccolo! O piccola? Avete tutto il mio sostegno!” spara a macchinetta, mentre gli sguardi di Hanamichi e Kaede sono sempre più sgomenti.
 
Kaede decide di non commentare, riuscendo finalmente a prendere i pannolini e a metterli nel carrello. Hanamichi, che coglie con un paio di secondi più di ritardo, si agita e si affretta a chiarire, gesticolando animosamente: “Ma che dice?! Non abbiamo...un figlio...adesso! Non abbiamo ancora 18 anni!” sbraita con gli occhi fuori dalle orbite.
 
La ragazza apre la bocca in una 'o' di stupore. “Davvero? Non ci credo...sembrate così dolci insieme!”
 
Hanamichi sente il rossore salirgli sulle guance e continua a spiegare, mentre Kaede ignora il tutto, ma attende pazientemente che finisca. Perché Hanamichi senta il dovere di dare informazioni a una sconosciuta non rientra tra le sue conoscenze, ma sapendo com'è fatto, è tutt'altro che meravigliato.
 
“I pannolini...e tutto il resto...sono per sua sorella!” dice indicando Kaede. La ragazza guarda lui, con grande spiacere di Kaede che sperava di rimanerne fuori fino alla fine. Ma all'espressione supplicante di lei, che smania per saperne di più, cede. Tanto vale farla finita prima possibile.
 
“Già, i miei hanno avuto la brillante idea di avere un altro figlio dopo 16 anni dal primo, cioè il sottoscritto...” dice senza emozione.
 
“E allora? È normale, i tuoi avevano 20 anni quando sei nato tu...non è così strano che ne abbiano voluto un altro! Ritieniti fortunato, anch'io avrei voluto un fratellino! Ma è già stato un miracolo che sia nato io, i miei ci avevano quasi rinunciato...” aggiunge Hanamichi e Kaede lo guarda male. Perché non pubblicare manifesti in tutto il Giappone con i dettagli della loro vita privata?! La ragazza è a bocca ancora aperta e li fissa con le mani giunte, come si trattasse di uno spettacolo teatrale.
 
“Sì sì...peccato che quell'antifurto tenga sveglio me...prima o poi capirà quanto vorrà dormire e si pentirà di non poterlo più fare!” sbotta.
 
Hanamichi non nasconde un ghigno divertito. La mancanza di sonno di Kaede lo porta sempre a essere irritabile e, ai suoi occhi, troppo carino.
 
“Fai tanto il gelido, ma sei un fratello fantastico...so che sei tu spesso ad alzarti la notte per lasciare dormire i tuoi, me l'ha detto tua madre...”
 
“Mi sembra normale, i fratelli maggiori si occupano dei minori. È così” dice Kaede con aria quasi saccente, ed entrambi, praticamente dimenticandosi della ragazza, si avviano lungo la corsia per uscire dal supermercato. Ma la giovane si fa sentire nuovamente.
 
“Però è vero che state insieme, giusto? Su questo ci ho beccato...siete troppo affiatati” rincara sollevando le sopracciglia, scrutandoli entrambi. Nessuno dei due conferma, ma si scambiano un'ennesima occhiata complice che convince la ragazza, la quale ridacchia appena, anche se il suo tono sembra intristirsi.
 
“Vi trovo belli insieme...e onestamente un po' vi invidio, anche se non è carino da dire...”
 
Hanamichi si ferma per ascoltarla, e Kaede sospira, ma aspetta. Anche Hanamichi è un impiccione interessato alle storie degli altri, ma d'altronde è stata lei a cominciare...e, sotto sotto, un po' curioso lo è anche lui. Solo un pochino.
 
“Quando il mio ragazzo ha saputo che ero incinta, è fuggito a tempo record...”

Hanamichi sussulta. “Hai un bambino? Sei così giovane...”

“Ti ringrazio, ma in realtà ho 25 anni. Sono un po' più grande di voi...adesso il mio Takeshi ha quasi un anno ed è la cosa più bella della mia vita, ma mentirei se dicessi che non è stata durissima. Per fortuna i miei genitori mi danno una mano, ma ovviamente rimane una mia responsabilità...ogni tanto sarebbe semplicemente bello tornare a casa e trovare il salotto riordinato, la cena in preparazione, il bagno pronto...qualcuno...tutto qui.” dice con un sorriso malinconico, che riacquista vigore quando torna a guardarli. “Mi sono dilungata, come al solito. Mi dispiace avervi disturbati, davvero. Vi auguro il meglio!” conclude prima di congedarsi.
 
Fa per allontanarsi, ma Hanamichi la ferma.
 
“Ehi...scusa, come ti chiami?”

“Hikaru”
 
“Beh...troverai chi ti merita, Hikaru. Qualcuno che vorrà bene a te e a Takeshi” afferma con un occhiolino e il pollice alzato. Hikaru sorride, confortata e con gli occhi lucidi.
 
“Grazie. Ehi, come si chiama la piccola?”

“Hoshiko” risponde Kaede, il cui sguardo si è notevolmente intenerito.
 
“Che bel nome. Beh, vi saluto, ho anch'io qualcosina da prendere per il mio piccolo. Arrivederci!”
 
 
Sulla via del ritorno, il placido silenzio viene interrotto da Kaede.
 
“Ehi...prima hai detto...'non abbiamo un figlio adesso'...”
 
Hanamichi ci riflette un secondo, poi annuisce. “Sì, allora?”

“Significa...che vorresti averne un giorno?”
 
“Mmh...beh sì, se penso al futuro, mi vedo con uno o due figli...”
 
Kaede sorride amaramente. “Sai che con me non potrai averne, vero...”
 
Hanamichi appare sinceramente sbalordito. “Eh? Perché?”
 
Kaede lo guarda, chiedendosi se lo stia facendo apposta. “Perché...la biologia non lo consente. Sai, uomo e uomo...”

Hanamichi tace un momento, poi fa spallucce. “E allora? Ci sono altri modi. Contiamo di andare in America, no? Lì ci sono molte opportunità. L'adozione, ma anche la maternità surrogata...”
 
Kaede ora è sorpreso. “Wow, ti sei informato...intendi davvero farlo?”
 
“Beh...non subito, ovviamente! Non così giovani, con un sacco di cose da gestire e a cui adattarci, a partire dalla lingua! Ma tra qualche anno...anche una decina...perché no? A te non piacerebbe?” domanda, e lo guarda con i suoi occhioni onesti e limpidi.
 
Kaede sente di dovergli la stessa sincerità. “Francamente non ci ho mai riflettuto...non so...l'idea dei figli mi è sempre sembrata lontana, astratta...non sono nemmeno convinto di poter essere un buon padre, per come sono...”

“Perché, come sei?” ribatte Hanamichi, e ancora una volta appare davvero curioso.
 
“Lo sai...sono chiuso, freddo, parlo poco...”
 
“Che scemo” Hanamichi scuote il capo, “tua sorella ti adora”
 
“Doaho, mia sorella ha due settimane. Non sa neanche di essere al mondo”
 
“Ma sono sicuro che riconosce chi le vuole bene e si prende cura di lei. E tu lo fai benissimo”
 
Kaede sorride e abbassa il capo, non sapendo cosa rispondere. I complimenti di Hanamichi sono sempre spontanei e veri, non assomigliano mai a quelli vuoti e inerenti soltanto al suo aspetto che ha sempre ricevuto e ignorato, quando non lo hanno seccato oltre ogni dire. Per questo ci crede e lo fanno arrossire.
 
“...sei così convinto che tra una decina di anni staremo ancora insieme?” chiede ancora, un po' a bassa voce.
 
Hanamichi gira la testa verso di lui rapidamente, come se gli avesse detto che la Terra smetterà di girare tra due secondi.
 
“Sei impazzito? Certo che sì! Tu no?!” fa scandalizzato.
 
“Sì, certo...però...sai, ci saranno tentazioni, persone che ci vorranno in ogni momento, che ci allontaneranno, potremmo passare lunghi periodi separati...come fai ad avere tanta fiducia?”, lo lascia davvero sconvolto. Lo lusinga e al contempo lo spaventa.
 
La risata liberatoria di Hanamichi attira la sua completa attenzione e lo osserva interrogativamente.
 
“Volpe...innanzitutto, stai dando troppo per scontato che avremo enorme successo e saliremo sull'Olimpo del basket. Potrebbe succedere, ma anche no. Su noi due...sì, ci credo. Lo so. Con o senza figli, non mi immagino proprio il futuro senza te al mio fianco...” mormora, il suo respiro si condensa nell'aria fredda di fine novembre e si strofina il naso come fa sempre quando è imbarazzato, mandando il cuore di Kaede sull'orlo del corto circuito, “comunque...il futuro è pieno di incognite. Diamine, è tutta un'incognita. Non c'è modo di prevederlo, quindi...” alza le spalle, ma nel frattempo tende la mano e con indice e medio si aggancia alle dita di Kaede intorno al manico del sacchetto con le compere della giornata.
 
Dopo qualche altro passo di silenzio, Kaede parla di nuovo.
 
“Una cosa è certa”
 
“Mh?”

Kaede sta sorridendo, divertito. “Siamo sicuramente bravi a comprare tutto il necessario per un neonato...”
 
“Ah! È vero, volpe! Siamo grandiosi! D'altronde, con un genio simile al tuo fianco, come potresti sbagliare?! Ah ah ah!” schiamazza, partendo poi a cantare la sua sciocca canzone sul suo essere un 'basketman'.
 
Kaede sorride, ritrovandosi a canticchiare con le labbra chiuse sulla stessa melodia improvvisata e che all'inizio detestava, e ora ama.
 
Guarda Hanamichi che sbraita allegramente.
 
Nemmeno lui concepisce il futuro senza di lui.
  
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