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Autore: eddiefrancesco    30/11/2021    0 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Chiamando a raccolta tutto il proprio autocontrollo, Octavia riuscì a guardarlo con freddezza. «Per fortuna è così. Troverei un'offerta simile molto difficile da perdonare.» Fece una pausa, poi riprese. «Per quanto riguarda il matrimonio... Siete stato molto franco, Mr. Barraclough, perciò lasciate che sia altrettanto franca. Dato che non intendete chiedermelo, non saprete mai se vi avrei accettato o no. Ma, come voi, ho sempre evitato il matrimonio, e a questo punto mi ci vorrebbe molto per rinunciare alla mia indipendenza, più forse di quanto abbiate da offrire voi. Sono sicura che questo sentimento che proviamo, per quanto forte, sia transitorio. Morirà non appena ci vedremo meno... Cosa che senza dubbio accadrà.» «Octavia!» Lei continuò come se Edward non avesse parlato. «È ora di raggiungere Lisette e gli altri nel salone. Grazie per esservi fidato di me al punto di raccontarmi la storia di Arandez. Farò del mio meglio per proteggere vostra nipote. Desiderate che informi mia sorella o mio cognato?» La sua voce era stata cortese, ma ancora molto fredda. Lui si acciglio' e per un attimo parve sul punto di aggiungere qualcosa, poi rinunciò. «Credo di no. Non potrete dir loro tutto, perciò è meglio tacere. Troverò un modo per rendere inoffensivo Arandez.» Octavia annuì e uscì con lui. Dovette fare uno sforzo per apparire normale mentre si mescolava alla folla. Era ancora scossa da quel che aveva saputo su Arandez e della consapevolezza del rischio che avrebbe potuto correre Lisette. E un peso gelido gravava sul suo cuore. Per quanto fosse forte l'attrazione che Edward provava per lei, era anche troppo chiaro che Gussie aveva ragione. Lui non si sarebbe mai impegnato in un vincolo nuziale. Non le restava che sbarazzarsi della sua propria assurda debolezza. Edward era cupo in volto mentre cercava con gli occhi Lisette e Harry senza trovarli. «Credevo di potermi fidare di vostro fratello. Dove diavolo sono finiti?» sbotto' impaziente. Octavia colse un lampo di giallo giunchiglia tra le foglie del giardino d'inverno. Chiuse gli occhi. Non ce l'avrebbe proprio fatta a sopportare una scenata tra suo fratello ed Edward Barraclough, non in quel momento. Indicò in tono stanco: «Credo che siano laggiù.» Edward guardò e impreco': «Quel dannato sbarbatello! Non avrei mai dovuto lasciare Lisette con lui. Venite!» Ma Harry e Lisette non si stavano godendo un quieto interludio sentimentale nel giardino d'inverno. Con loro c'era Arandez, e arrivarono giusto in tempo per sentire Harry che diceva con voce calma ma minacciosa: «Ve lo ripeto, Arandez! Lasciate in pace miss Barraclough!» «Dannazione, è la mia fidanzata!» «Non lo sono, Ricardo! Ve l'ho già detto. Perché non volete ascoltarmi? Mi dispiace, ma non voglio sposarvi. Lasciatemi stare!» Lisette sembrava molto turbata. Arandez la attirò a sé con uno strattone. «Mai!» Si alzò un improvviso urlo di dolore quando Harry colpì Arandez sul braccio, poi lo spinse via. Scosto' Lisette, poi le disse gentilmente di tornare da sua zia mentre lui si occupava del suo tormentatore. «Me ne occupo io, Petrie» Intervenne Edward facendosi avanti. «Fatemi la cortesia di vigilare su Lisette e su vostra sorella. Portatele via di qui.» «Da questa parte, Lisette. Non occorre che torniamo tra gli ospiti. Potrete calmarvi un po' nella mia stanza. Vieni con noi, Harry?» chiese Octavia. Il viso di Harry era arrossato dalla rabbia. «Credo che resterò qui, se non vi dispiace. In caso questa canaglia tenti qualche altro giochetto. Ma porta Lisette al sicuro.» Più tardi sentì bussare alla porta. Era Harry. «Sono passato a vedere come sta miss Barraclough.» «Sta riposando. Volevo proprio scendere a cercare sua zia. Credo che dovrebbe riportarla a casa. Dov'è Arandez?» «Se n'è andato. Non lo rivedremo, per questa sera. Barraclough gli ha fatto capire che non era desiderato. In effetti, dubito che sentiremo più parlare di lui. Ci vuole un uomo più coraggioso di Arandez per ignorare Barraclough, te lo assicuro.» spiegò suo fratello. «Bene. Potresti andare a cercare Mrs. Barraclough al posto mio, mentre resto qui con Lisette?» Ma Lisette li raggiunse sulla porta. «Preferirei che non lo faceste. La zia Julia si agiterebbe inutilmente. Se Ricardo se n'è andato, vorrei tornare giù, se posso.» Sorrise a Harry. «Vorrei ringraziare il tenente Petrie per avermi difeso. E... ancora non ho assaggiato i deliziosi manicaretti del buffet.» Octavia guardò sbalordita Lisette, che era parsa sul punto di crollare solo pochi minuti prima, sorridere a Harry e dire: «Mi aspettereste? Ho bisogno di rassettarmi un po', prima.» Harry annuì, e lei sparì. Octavia guardò il fratello inarcando entrambe le sopracciglia, poi chiuse la porta e andò ad aiutare Lisette. «Siete certa di sentirvi abbastanza bene?» «Oh, si. Non sono nervosa quando Harry... il tenente Petrie è con me.» «Potete chiamarlo Harry anche in mia presenza, mia cara» disse Octavia divertita. «Ma non fatevi sentire da vostro zio. Devo ammettere che avete un colorito di gran lunga migliore di pochi minuti fa.» «È come avete detto voi, contessina Octavia. Ora che ho detto tutto a Ricardo, mi sento sollevata. Sono libera, finalmente!» Esitò, poi disse timidamente: «E Harry è anche più carino di quanto ricordassi.» «Sono lieta che lo pensiate. Gli sono molto affezionata anch'io. Ma dovete essere prudente con vostro zio. Non c'è motivo per cui Harry non debba avere la sua approvazione, eppure avverto una certa riluttanza in lui!» «Gli passerà. Alla zia Julia piace. Scendiamo?» Lisette aprì la porta, prese in braccio che Harry le porgeva e cominciò a scendere le scale. La sua compostezza, la sua aria di serena sicurezza erano incredibili! Solo questo era bastato? Confessare a Ricardo Arandez che non lo amava più? L'espressione di Octavia era malinconica mentre li guardava scendere le scale. Sembrava che per loro, almeno, ci sarebbe stato un lieto fine. Tornò in camera sua, chiuse la porta e vi si appoggiò contro. Solitudine, finalmente! Il dolore al cuore si stava facendo insopportabile. Edward Barraclough aveva ammesso di amarla, e un istante dopo le aveva portato via ogni speranza riguardo a un loro futuro. Che stupido, stupido uomo era! Le sfuggì un singhiozzo, anche se i suoi occhi erano asciutti. Come doveva reagire a tutto ciò? Certamente non tornando alla festa. Gli ospiti di Gussie avrebbero dovuto fare a meno di lei. La sofferenza era quasi fisica e non ce la faceva a comportarsi normalmente. Aveva bisogno di tempo per ricomporsi. Qualcun altro era pieno di rabbia e di dolore, ed era meno disposto di Octavia a soffrire senza vendicarsi. Arandez non poteva più illudersi che Lisette lo amasse, ma non per questo aveva rinunciato a lei. La posta in gioco era troppo ricca e troppo allettante perché lui potesse tirarsi indietro senza lottare. Per il momento Lisette era protetta e lui non poteva avvicinarsi a lei, ma finché restava nubile c'era speranza. La sua occasione si sarebbe presentata, ne era certo. Col passar del tempo scoprì che sempre meno salotti erano aperti per lui, e fu tentato di cercare il divertimento nel mondo sotterraneo della società londinese, un mondo che soddisfaceva gli appetiti più depravati. Ma più affondava, più agognava la vendetta. Cominciò col giurare a sé stesso che Lisette si sarebbe pentita per quello che gli aveva fatto. Aveva cercato di comportarsi in modo onorevole con lei, e lei gli aveva buttato questo onore in faccia. Gli approcci dolci, la persuasione, i rimproveri, le commoventi storie riguardo al padre si erano rivelati inutili. L'unica risposta era la forza... Come, alla fine, per tutte le donne. L'opportunità si sarebbe presentata, e Lisette avrebbe pagato... Tornò al mondo della malavita ad aspettare il momento opportuno, incaricando i suoi servi di tenere nel frattempo un occhio vigile sui movimenti di lei. Dopo quella sera, Octavia non ebbe altri contatti con Edward Barraclough.
   
 
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