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Autore: eddiefrancesco    30/11/2021    0 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Non più confidenze, non un'altra lite, nemmeno riguardo a Harry. Non le era difficile evitarlo. C'erano tanti gentiluomini sempre pronti a scortare la Contessina Octavia, a ballare con lei, a intrattenerla, e in un certo senso stava riscuotendo un successo grande quanto quello di Lisette. Mostrava al mondo un viso coraggioso, e nessuno sospettava che il suo cuore si stesse sbriciolando lentamente. Ma quando la Stagione si fece più avanzata e Londra diventò calda e polverosa, lei cominciò a pensare a Wychford, ai suoi prati, al suo lago, alle fresche ombre tra gli alberi, e desidero' recarsi là. I sei mesi del contratto di affitto dei Barraclough erano scaduti e la casa ora era a sua disposizione. Il suo compito a Londra era finito. Pip aveva la sua istitutrice, Lisette aveva debuttato in modo trionfale, ed era di dominio pubblico il fatto che lei ed Harry Petrie si sarebbero probabilmente sposati. Tutti, pareva, erano felici tranne lei. L'aria di Londra era viziata, i suoi corteggiatori prevedibili quanto lo erano stati cinque anni prima, e questa volta lo sforzo di mantenere le apparenze le risultava insopportabile. Così, quando le si presentò una scusa per lasciare Londra, la colse al volo. Accadde durante una visita ai Barraclough in South Audley Street. Harry era come al solito assorto in una conversazione con Lisette, e Octavia era stata lasciata a parlare con Julia. La sua forza d'animo fu duramente messa alla prova quando Julia si lanciò in una lunga diatriba riguardo al comportamento di Edward Barraclough. «Non ha mai preso le sue responsabilità seriamente quanto avrei voluto, ma mai si era comportato così. Tutta Londra parla di lui! Non riesco a immaginare che cosa gli sia successo. Si potrebbe pensare che stia deliberatamente tentando di colpire al fianco la famiglia. Beve e gioca d'azzardo e, a quanto mi dice Henry, sta spendendo una fortuna per quella... quella sgualdrinella!» Poi, forse rendendosi conto che era stata indiscreta, si affretto' ad aggiungere: «Non che io sappia di certe cose, naturalmente. Nessuna donna seria le sa!» Finalmente, con profondo sollievo di Octavia, Julia abbandonò il discorso riguardo al riprovevole comportamento di Edward e cominciò a parlare del resto della famiglia. Ma ciò che aveva da dire non era molto più consolante. Era preoccupata per Pip. «Cosa c'è che non va?» chiese Octavia. «Mi è parsa un po' pallida l'ultima volta che l'ho vista. Non sta bene?» «Temo che la vita a Londra non le giovi affatto. Non fa che parlare di Wychford. La sua istitutrice è molto brava, l'ha portata a visitare tutta la città, ma conoscete Philippa. Ha tante energie, eppure l'afa e la polvere a volte sono eccessive anche per lei. Londra non è il luogo più indicato per una bambina della sua età. Non so come faremo quando miss Cherrifield se ne andrà.» «Se ne andrà? Pensavo che sarebbe rimasta con voi.» «Oh, tornerà. Ma gli accordi prevedono che le avremmo dato tre settimane libere all'inizio di maggio. Come farà Philippa senza di lei non so proprio immaginarlo! Io non ho tempo per occuparmi della bambina. Sono tutta presa da Lisette. Quella canaglia di Arandez è ancora a Londra, ed Edward e Henry insistono perché Lisette abbia uno chaperon ovunque vada. Vostro fratello è molto bravo, ovviamente. Passa tanto tempo con lei.» Lanciò un'occhiata affettuosa a Lisette ed Harry, seduti all'altro capo della stanza. «Credo proprio che ci saranno delle nozze in vista, non trovate? Ma non posso lasciare neanche loro senza chaperon troppo a lungo. Il che significa che mi resta poco tempo per Philippa.» Octavia riflette' un attimo. «Potrei badare io a Pip, durante l'assenza di miss Cherrifield? Pensavo di recarmi a Wychford e sarei lieta se potesse venire con me.» Julia la guardò sorpresa. «Volete lasciare Londra? Prima della fine della Stagione?» Octavia annuì. «Sconcertante, vero? Ma mi farebbe piacere lasciare la città. La compagnia di Pip è un'ulteriore attrattiva. Pensate che verrebbe a Wychford?» «Sono sicura che ci verrebbe molto volentieri! Non la smette mai di parlare di quella casa.» Il tono di Julia lasciava trapelare la sua opinione in merito. «Bene, allora, siamo intese? Tra una settimana, avete detto? Perfetto! E... Pip può restare con me finché non sentirete troppo la sua mancanza. Miss Cherrifield potrebbe persino raggiungerci là, al suo rientro. Dubito che tornerò a Londra, una volta che me ne sarò andata.» «Contessina Octavia, sarebbe un dono della provvidenza! Non so dirvi quanto vi siamo grati. Ne siete sicura?» «Assolutamente!» «Faccio chiamare Philippa, così potrete dirglielo personalmente.» Octavia si preoccupò quando vide Pip. La frizzante energia che l'aveva sempre caratterizzata era diminuita considerevolmente e il saluto della bambina, anche se entusiastico, fu meno esuberante del solito. Ma quando seppe dell'invito di Octavia, impallidi' per l'eccitazione. «Davvero? Parlate sul serio? Oh, miss Petrie, voglio dire, contessina Octavia, come siete buona! Lisette, hai sentito? Torno a Wychford!» Molti furono sorpresi della decisione della Contessina Octavia Petrie. Gussie ne fu molto delusa e Octavia dovette faticare non poco per farle cambiare l'idea, ma rimase ferma sulla propria posizione. Era stanca di Londra e non voleva sentire un altro pettegolezzo sul conto di Edward Barraclough. Aveva il sospetto che lui stesse facendo del proprio meglio per dimenticarla, e non aveva alcun desiderio di essere presente quando alla fine ci sarebbe riuscito. Perciò, dopo una settimana convulsa, Octavia, Pip e un piccolo seguito di domestici si misero in viaggio per Wychford. Quando alla fine imboccarono il viale, Pip non poté più tenere a freno l'eccitazione. «Guardate, miss Petrie, guardate! La casa sta ridendo!» Si girò. «Scusate, volevo dire, contessina Octavia.» Octavia rise e passò un braccio attorno alle spalle di Pip. «Chiamatemi come volete, Pip. Non ci farò caso.» Guardò dal finestrino.«Credo proprio che abbiate ragione.» Era una bella giornata di sole, anche se c'era una lieve brezza e i rami frondosi degli alberi danzavano nell'aria. Le loro ombre, riflesse nelle finestre di Wychford, davano alla casa un'aria di contentezza. Octavia si sentì il cuore più leggero. Ci sarebbe sempre stata Wychford ad alleviare le sue pene. Mrs. Dutton le stava aspettando, e accolse la notizia che la proprietaria di Wychford era miss Petrie con un sorriso pacato e il commento: «Ho sempre sospettato che ci fosse qualcosa di speciale in voi, contessina. Speriamo che siate soddisfatta di come abbiamo tenuto la casa. La riparazione alle scale è conclusa, anche se gli uomini ancora non capiscono cosa possa essere successo. Sembra tutto a posto ora, comunque. Ho messo miss Philippa nella stanza della torre, ma non ero sicura di quale camera avreste preferito voi. Vi ho fatto preparare sia la camera padronale sia la vostra vecchia bstanza.» Octavia guardò gli occhi imploranti di Pip e decise: «Dormirò nella mia vecchia stanza, Mrs. Dutton, grazie.» In breve si erano sistemate e avevano cominciato a esplorare il loro regno, e se Octavia era meno esultante della sua piccola amica, trovò quanto meno un po' di pace. Ma non suggerì mai che salissero sino alla stanza in cima alla torre. Quando Pip glielo chiese, rispose vagamente che pensava che la chiave fosse andata smarrita. A Londra, nel frattempo, Edward Barraclough stava combattendo una battaglia persa. Non aveva quasi più visto Octavia dopo la scena nella biblioteca dei Monteith e, le poche volte che avevano avuto occasione di incontrarsi, o modi di lei erano stati così diversi che non gli era parsa più la stessa persona. Era come se un invisibile muro di ghiaccio li separasse. Lei aveva ovviamente tirato una riga sulla loro lunga e curiosamente intima relazione, e lui ora vedeva la Contessina Octavia Petrie che il mondo conosceva. Incantevole, cortesissima e indifferente.
   
 
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