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Autore: luvsam    30/11/2021    1 recensioni
Quella mattina il buonumore di Dean gli stava dando veramente ai nervi e Sam avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo tacere, ma papà era ancora arrabbiato per la scenata del giorno prima e non poteva certo permettersi di iniziare un combattimento anche con suo fratello.
E dire che fino a poche ore prima si era sentito davvero felice perché il coach Maverick aveva diramato le convocazioni per la finale di calcio under 16 ed era dentro, non poteva crederci. Era stato su di giri per tutta la giornata discutendo con i suoi compagni degli avversari, di schemi ed eventuali rigoristi, e già si immaginava a correre sul campo.
Uscendo da scuola aveva visto l’Impala e aveva riconosciuto subito suo padre. Era una rarità che andasse a prenderlo alla fine delle lezioni e aveva pensato che ne avrebbe approfittato subito per chiedere il permesso per andare ad Austin con la squadra, ma qualcosa nella postura rigida del genitore lo aveva messo in allarme. Si era avvicinato e aveva riconosciuto il signor Rhodes e da lì tutto era andato storto.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le prime parole dell’incantesimo provocarono una reazione nel demone che John non si sarebbe mai aspettato: se in seguito all’attacco di Dean e Bobby, aveva urlato e si era dimenata, questa volta Abyzou era ferma sul posto come se qualcosa la stesse ipnotizzando e non emetteva alcun suono.
Il cacciatore avrebbe voluto assistere ad un film visto tante volte e vederla sparire davanti ai suoi occhi, ma le cose non sembravano andare in quella direzione. Il demone, infatti, all’apparenza non era nemmeno stato scalfito dal loro tentativo di bandirlo e John la guardò scioccato prima di fare un passo indietro a protezione di Sam, che continuava nel frattempo ad essere privo di conoscenza. Anche Lenora sentì il mondo crollarle addosso e si allontanò di qualche metro pur sapendo che non sarebbe servito a nulla se Abyzou avesse cercato vendetta.
“Perché non funziona? Perché è ancora qui?”
“Io non lo so, ero sicura che…”
“Abbiamo sbagliato qualcosa?”
“No, era perfetto”
“E allora?”
“Allora non lo so, John, gli altri demoni andavano via”
“Siamo fottuti, maledizione!”
John abbassò di nuovo lo sguardo sul figlio e anche se era molto preoccupato per lui, allo stesso tempo era grato per la sua incoscienza, almeno non avrebbe sofferto nel momento in cui Abyzou li avrebbe fatti  a pezzi. Si inginocchiò accanto al suo ragazzo e lo riprese tra le braccia. Gli diede un bacio sulla testa e mormorò:
“Sono qui, Sammy, papà non ti lascerà mai”
Lo strinse al petto e sperò che il demone li avrebbe finiti in fretta. Guardò poi verso il portale e mandò un pensiero a suo figlio maggiore ringraziandolo per aver provato a riportarli indietro.
“Sii forte, ragazzo mio, devi esserlo per me e per tuo fratello”
I ricordi di una vita con i suoi ragazzi gli invasero la mente, dagli incerti passi di Dean alle prime parole di Sam, dalle lacrime per una cotta non corrisposta ai giorni di guerra fredda per l’ennesimo scherzo finito male. Erano volate tante volte parole grosse quando entrambi erano cresciuti e spesso si erano mandati reciprocamente a quel paese giurandosi di non rivolgersi più la parola, ma il rancore svaniva nel nulla quando sulla strada del più piccolo compariva l’ennesimo bullo, o quando il maggiore aveva bisogno di una mano per tirarsi fuori dagli impicci.
Il cacciatore sorrise pensando al legame che aveva unito negli anni i suoi figli e si sentì tanto orgoglioso di loro.
“John, guarda”
L’uomo alzò lo sguardo sul demone, che prima si irrigidì e poi si afflosciò sul terreno senza nemmeno un rantolo.
Istintivamente il cacciatore si sarebbe avvicinato per capire che cosa stava succedendo, ma era disarmato e non ci teneva a consegnarsi prima del tempo, quindi mantenne le distanze e girò lo sguardo sui bambini senza occhi. Anche loro sembravano come ipnotizzati, come se la caduta del loro leader li avesse fatti smarrire e gli mancò il fiato quando li vide crollare uno dopo l’altro.
“Lenora”
“Credo che siano pronti per andarsene, sono finalmente liberi”
La donna abbassò gli occhi su ciò che rimaneva della teca che conteneva suo figlio e delle lacrime le rotolarono lungo le guance.
“Dove sarà il mio bambino?”
“Non lo so”
“Forse è ancora qui da qualche parte”
“Ho paura di no”
“Mi odi, vero?”
“Di certo non sei in cima alla lista delle mie persone preferite, ma mi hai aiutato con il rito e per questo, quando torneremo indietro, non ti ucciderò per averci venduto. Ti permetterò di prendere le tue cose e di lasciare la casa di Bobby, ma, se le nostre strade dovessero di nuovo incrociarsi, non sarò così generoso”
“Non si incroceranno più”
“Ne sembri sicura”
“Lo sono”
John guardò la donna e avrebbe voluto chiederle un chiarimento sulle sue parole, ma aveva altre priorità. Riusciva a sentire in lontananza sia la voce di suo figlio maggiore sia quella del suo amico, il portale era ancora aperto, quindi la cosa più sensata da fare era quella di tentare di attraversarlo. Si sistemò Sam tra le braccia e si tirò su.
“Dobbiamo andarcene”
“Non possiamo se non ci richiamano”
“Abyzou ha detto che sono vivi, perché non si muovono?”
“Non ne ho idea, forse sono feriti”
“Pensi che possano sentirci?”
“Se noi sentiamo loro, in teoria anche loro possono sentire noi”
John si voltò verso la luce e urlò forte il nome di suo figlio maggiore.
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Dean
Il giovane Winchester si voltò di scatto verso la parete squarciata della panic room e mormorò:
“Papà”
Si avvicinò al muro e chiese:
“Lo hai sentito, vero?”
Bobby lo raggiunse e annuì:
“Sì, ho sentito”
“E’ vivo, papà è vivo”
Il viso del ragazzo si illuminò e sorrise al suo amico.
“Se lui è vivo, lo sarà sicuramente anche Sammy”
“Dean, di questo non possiamo essere certi”
“Non ha fatto del male a Sam, ne sono sicuro. Ci deve essere una spiegazione per quello che abbiamo visto”
“Me lo auguro, ma non sappiamo che cosa è successo mentre erano lì. Abyzou potrebbe aver posseduto tuo padre e averlo costretto a fare quello che abbiamo visto e pure se non fosse così, Sam non aveva per niente un bell’aspetto”
“Abyzou era qui quando papà ipoteticamente ha strangolato Sam”
“E pensi che un demone così potente non possa essere in un posto e agire in un altro?”
Il giovane scosse la testa e rifiutò di nuovo il pensiero che suo padre avesse ucciso suo fratello.
“Dean, devi ragionare come un cacciatore e mettere in conto che quello che abbiamo visto potrebbe essere successo e che la voce che abbiamo sentito non era quella di tuo padre. Devo insegnartelo io che i demoni sono capaci di imitare chiunque? Tutta questa merda è iniziata perché Abyzou ha ingannato Sam spacciandosi per vostra madre”
“So riconoscere la voce di mio padre, era lui”
“Ascoltami-urlò il cacciatore afferrando il suo amico per le braccia-Anche io voglio riaverli indietro, ma non possiamo essere sicuri di chi o cosa riporteremo. Adesso li segneremo di nuovo come ha detto Lenora, ma devi rimanere lucido ed essere pronto a reagire.
Chiariamoci adesso, ragazzo, o così, o vai fuori di qui perché, se devo affrontare qualcosa, lo devo fare al massimo, non mi devo preoccupare di averti tra i piedi”
“Che cosa vorrebbe dire questo?”
“Vuol dire che controllerò che chiunque arriverà attraverso quelle crepe sia a posto e non farò eccezioni”
Bobby fissò il giovane Winchester e chiese:
“Sarai un problema di cui dovrò occuparmi, Dean?”
“Io…”
“Sarai un problema?”
“No, non sarò un problema, ma tu non devi fargli del male”
“Non lo farò se non sarà necessario, ma, se solo sospetterò che non sono John, Sam e Lenora, allora…”
“Ho capito, non continuare”
“Ci sono delle trappole del diavolo sotto le loro brande, quindi, in caso di intrusi, dovrebbero rimanere bloccati”
“Abyzou ha richiesto il tuo abracadraba”
“Sì e non si scherza con l’enochiano. Non dovrebbe avere la forza per tornare, ma non è solo lei il problema, potrebbe arrivare anche altro: quando si aprono varchi tra noi e il resto, non si può mai sapere”
Bobby riprese le due ciotoline che lui e Dean avevano usato per segnare John e Sam e ne tese una al suo amico.
“C’è una cosa che devi sapere prima che iniziamo: Lenora mi ha detto che, per dare il via al rientro delle essenze di Sam e John nei rispettivi corpi, dobbiamo ripetere i sigilli sui loro polsi in contemporanea”
“Perché?”
“Perché all’andata tuo fratello non c’era e ha bisogno di essere guidato”
“Guidato?”
“Sì, avrà bisogno che tuo padre gli mostri la strada"
“Okay, ma da chi vado adesso? Ho segnato entrambi prima mentre tu eri impegnato con Lenora”
“Ha detto che sarebbe stato ininfluente, devono solo essere trattati insieme”
“Come sapeva che mi sarei occupato sia di Sam che di papà?”
“Non ci voleva molta immaginazione, era scontato che non mi avresti permesso di avvicinarmi a loro visto come ti sei comportato prima della partenza di John”
“Bobby, io mi fido di te, lo sai”
“Sì, ma sei ferocemente protettivo nei confronti della tua famiglia”
“E’ vero, ma ti affiderei la mia vita, lo sai”
“Non è il momento dei sentimentalismi, Dean, abbiamo ben altro a cui pensare: se Abyzou è ritornata a casa, John e Sam, se sono ancora vivi, potrebbero essere in guai seri”
“Okay”
“John, o Sam?”
“Papà”
“Allora io mi occupo di tuo fratello”
I due uomini si sedettero accanto ai due Winchester incoscienti, gli scoprirono i polsi, poi si scambiarono un segno di intesa prima di iniziare il processo. Ripeterono con estrema cura i simboli, poi Bobby bruciò quello che era rimasto della candela e disse:
“Ora tocca a loro”
“Tornate a casa, vi prego”
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John se ne stava in piedi davanti al portale con Sam tra le braccia sperando di veder accadere qualcosa e quando sentì di nuovo la voce di suo figlio maggiore, non potè non sorridere.
“Sì, siamo vivi, Dean, ma ho bisogno che ci porti via di qui alla svelta”
All’improvviso si sentì investito da una leggera brezza calda e vide che l’interno del portale era di colore viola.
Non sapeva bene come sarebbe stato il viaggio di ritorno, Lenora non gli aveva dato da bere nessun intruglio disgustoso, ma di certo non si aspettava di sentirsi lentamente tirato verso l’interno della luce.
“John, ti stanno richiamando, non opporre resistenza”
“E Sammy?”
“Mettilo giù, verrà subito dopo di te”
“Non se ne parla, non lo lascio”
“Non puoi fare altrimenti, stai cominciando a svanire e se non lo appoggi a terra, cadrà violentemente quando sarai andato”
“No”
L’uomo sentì le gambe cedergli e finì sulle ginocchia senza mollare la presa sul figlio, ma le forze lo stavano abbandonando e sapeva che era sul punto di star per perdere conoscenza.
“John, vai, lui ti seguirà”
“No, voglio portarlo con me”
Se fino a quel momento il cacciatore aveva opposto resistenza al suo rientro, quella forza divenne ostinata disperazione quando notò gli occhi di nuovo aperti del figlio.
“Sammy”
“Papà, che sta succedendo?”
“Stiamo andando via”
“Papà”
“Cosa?”
“Stai sparendo”
Il più anziano dei Winchester si guardò le braccia e capì che cosa intendesse il figlio. Era come se qualcosa lo stesse letteralmente cancellando, ma tentò comunque di rimanere aggrappato a Sam, che lo stava implorando in lacrime:
“No, ti prego, non mi lasciare”
“John, devi andare, ora”
“Sei sicura che mi seguirà?”
“Lo farà, ma, se non ti lasci andare, rimarrete qui entrambi"
“Papà, no, non abbandonarmi"
L'uomo guardò di nuovo Lenora, poi gli occhi colmi di lacrime di suo figlio e scosse la testa.
“Non posso”
Stava per stringere di più Sam tra le braccia quando Lenora arrivò di gran carriera e lo spinse violentemente verso la luce.
“No, Sammy”- urlò lui prima di sentirsi trascinare all’indietro.
L’immagine sempre più lontana di suo figlio steso a terra lo terrorizzò e il cuore gli si fermò quando vide una scena che gli gelò il sangue: Abyzou era di nuovo in piedi e aveva afferrato il suo ragazzo. Iniziò ad urlare e urlando balzò in mezzo alla branda nella panic room di Bobby.
“Sammy, no”
Dean fissò suo padre, che si guardava intorno in preda al panico, e se da un lato si sentiva esplodere dalla gioia per riaverlo a casa, dall’altro la consapevolezza che qualcosa era andata tremendamente storta lo travolse. Si voltò a guardare Sam e vide che Bobby scuoteva la testa, ma non ebbe il tempo di reagire perché John si fiondò giù dal letto e si precipitò da suo fratello. Prese a scuoterlo e a urlargli di svegliarsi, poi scoppiò in lacrime.
“Sammy, bambino mio”
“Papà”
“Ho fallito, l’ho perso. Eravamo così vicini, è stato così coraggioso”
“Papà”- tentò di nuovo Dean avvicinandosi.
Solo a quel punto l’uomo si rese conto di avere davanti suo figlio maggiore e si lanciò verso di lui stringendolo forte al petto.
“Perdonami, ti prego. Ho provato a riportarlo, ma Lenora mi ha spinto via e Abyzou lo ha ripreso. E’ tutta colpa mia, l’ho lasciato nelle mani di quel demone”
“Papà, mi stai dicendo che Sammy è morto?”
La domanda scosse nel profondo l’uomo, che tornò dal figlio più piccolo e gli sentì il polso.
“Oh Dio, è vivo, è ancora vivo. Dovete rimandarmi indietro, devo andare a prenderlo”
Tornò in un attimo in piedi e prese a cercare freneticamente nella stanza il suo bicchiere.
“Dov’è?”
Bobby gli si parò davanti e tentò di fermarlo.
“John, di che cosa stai parlando?”
“Devo tornare da Sam, devo bere di nuovo quella roba e…”
“John, non ce n’è, l’avete mandata giù tutta”
“No, non è possibile”
“Lenora non ne ha lasciata altra, te lo giuro”
“Dobbiamo farla noi allora, dobbiamo fare in fretta. Sammy era così spaventato, devo andare a prenderlo”
L’uomo ricominciò ad aggirarsi quasi istericamente nella panic room fin quando Dean non lo inchiodò al muro urlando:
“Basta, papà, smettila. Bobby ti ha detto la verità, Lenora non ci ha lasciato nulla tranne quello che serviva per riportarvi indietro”
John rimase in silenzio scioccato dalle parole del figlio, poi scivolò lungo il muro fino al pavimento sostenuto da Dean.
“Ti prego, calmati”
Il cacciatore abbassò il capo e permise alle lacrime di venir fuori.
“L’ho perso, non ho salvato mio figlio”
“Papà”
“Che cosa ho fatto, Dean?”
“Hai cercato di salvarlo”
“Ma non ci sono riuscito”
“Papà”
John tirò a sé le ginocchia e iniziò a singhiozzare. Al crollo del genitore anche il giovane Winchester si lasciò andare e entrambi piansero per la perdita del terzo membro della loro famiglia.
Bobby guardò i suoi amici andare in pezzi e decise che era il caso di lasciarli da soli. Si avviò verso la porta della panic room, poi lanciò un’altra occhiata al piccolo Winchester e uscì. Salì lentamente le scale e non appena arrivò al piano di sopra, udì Rumsfeld lamentarsi. Lo raggiunse fuori casa e lo chiamò con un fischio.
“Che cosa c’è, ragazzone? Hai capito che il tuo grande amico se n’è andato?”
I due cacciatori rimasero sul pavimento della panic room a lungo cercando di consolarsi a vicenda, ma entrambi sapevano che nulla avrebbe mai potuto riempire il vuoto lasciato da Sam.
Dopo un tempo che a John sembrò infinito, l'uomo pensò che aveva perso un figlio, ma ne aveva un altro tra le braccia che aveva disperatamente bisogno di lui e doveva reagire. Cercò di raccogliere le sue residue forze, poi afferrò il capo di Dean e gli disse:
“In piedi, figliolo"
“Io..”
“Coraggio, usciamo di qui"
“Non voglio lasciarlo solo"
“Andiamo, Dean"
Il cacciatore si tirò su portando con sé il suo ragazzo e ripeté:
“Usciamo di qui"
“E se Sammy si sveglia? Hai detto che aveva paura e lo sai che i suoi incubi sono…”
“Dean, tuo fratello non sta dormendo”
Il giovane si voltò verso il letto su cui giaceva Sam e fece per raggiungerlo, ma il padre gli cinse la vita con le braccia.
“Andiamo di sopra"
John spinse fuori dalla panic room suo figlio maggiore e lo costrinse a salire le scale. Lo condusse in cucina e lo fece sedere, poi aprì il frigo e prese due birre. Le stappò, poi ne porse una a Dean e si sistemò dall'altra parte del tavolo guardandolo attentamente.
La reazione del suo primogenito lo spaventava e si chiese che cosa gli stesse passando per la testa. Sì, aveva pianto, ma quello che aveva detto pochi minuti prima dimostrava che stava negando la realtà e doveva essere pronto a raccoglierlo quando ne avrebbe avuto consapevolezza.
Fottute fasi del dolore...
Quando Mary era morta, i suoi amici lo avevano spinto a vedere uno psicologo e ricordava perfettamente che cosa aveva pensato quando il dottor Collins aveva cercato di convincerlo che si era creato nella sua testa l'immagine di sua moglie sul soffitto perché era nella fase del rifiuto. Sarebbe passata, gli aveva detto, sarebbe sopraggiunta la rassegnazione e si sarebbe ricostruito una vita con i suoi figli e magari con una nuova compagna.
Sembrava così facile, come se la vita delle persone fosse un'espressione matematica per la quale basta eseguire i passaggi per arrivare alla soluzione.
Che mondo di stronzate!
La sua esistenza non era ripresa come se nulla fosse accaduto e aveva scoperto sulla propria pelle che si può rimanere bloccati e sentirsi morti come quelli che ci hanno lasciato.
All'epoca era solo un giovane padre e aveva dovuto affrontare tutto da solo, ma adesso era un uomo e poteva fare in modo che Dean non rimanesse intrappolato nel dolore, era il suo turno di essere forte e di portare il fardello per entrambi.
Avrebbe pianto in solitudine la morte di Sam, ma giurò a se stesso che nessuna lacrima avrebbe bagnato il suo volto in presenza del suo primogenito. Spinto da questa determinazione, mandò giù ancora qualche sorso di birra, poi si mise in piedi e disse:
“Devi mangiare qualcosa “
Dean guardò il padre e stava per obiettare quando l’uomo lo fermò e aggiunse:
“Mangerai qualcosa e poi andrai a riposare “
“Se lo fate entrambi?”
John si girò verso Bobby, che era fermo sulla soglia della cucina, e annuì:
“Sì, lo farò anch’ io, ma prima di stendermi voglio infilarmi sotto la doccia"
Fu sotto il getto d'acqua calda, dopo aver atteso seduto accanto a Dean che si addormentasse, che il cacciatore si permise di nuovo di piangere.
Bobby stava passando in quel momento in corridoio per raggiungere la sua stanza, ma, sentendo singhiozzare il suo amico, pensò che fosse meglio non andare a dormire. Si sedette sul suo letto e rimase a vegliare in silenzio fin quando non sentì chiudersi la porta della camera di John. Attese qualche minuto, poi si alzò e andò a controllare i Winchester.
Solo dopo essersi assicurato che entrambi dormivano, si concesse di stendersi e chiudere a sua volta gli occhi su quella che era stata la giornata peggiore della sua vita dopo la morte di Karen.
 
   
 
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