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Autore: 20maggio2013    01/12/2021    1 recensioni
E se Kurt e Blaine si fossero conosciuti quando erano ancora bambini?
mini ff natalizia sui Klaine, tutta la storia è ambientata durante il periodo di natale nei diversi anni
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
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Credo che tu gli piaccia

New York, Natale 2021

Era ormai una settimana che Kurt e Blaine si erano rincontrati. Ma il loro incontri si erano limitati al lavoro e magari a prendere un caffè a fine turno e ogni volta arrivava quella ragazza bionda che lo salutava con un bacio sulla guancia, sempre troppo vicino alle labbra e se lo portava via. E Kurt si trovava ad invidiare ogni giorno di più quella ragazza, perché lei poteva baciare quelle labbra morbide e invitanti quante volte voleva, poteva giocare con i suoi ricchi, poteva toccarlo come avrebbe voluto sempre fare Kurt, poteva perdersi nei suoi occhi magnetici. E Kurt ogni volta che si ritrova a pensare a quello si malediceva. Maledetto Blaine e maledetta la sua dannata perfezione, maledetta Rachel che l'aveva spinto verso quei pensieri. Kurt era consapevole di starsi prendendo una bella cotta per il ragazzo, ma non poteva. Non poteva dannazione. Lui aveva una ragazza, era etero, sarebbe stato impossibile per loro due. E poi diamine, non lo conosceva neanche, non sapeva nulla di lui se non il suo nome, che era di Westerville e che condivideva lo stesso sogno di Rachel, non poteva essersi preso davvero una cotta per un ragazzo che neanche conosceva. Un ragazzo etero, sottolineò il suo cervello. Eppure da quando aveva incontrato di nuovo i suoi occhi non aveva fatto altro che sognarli.
«Kurt? Mi stai ascoltando? -Rachel sventolava una mano davanti al volto di Kurt come per richiamare la sua attenzione- Stavi sognando di nuovo Blaine vero?» aveva ridacchiato Rachel, ormai aveva imparato a riconoscere i segnali che le facevano intuire che Kurt si fosse preso una cotta.
«No! -aveva negato subito Kurt, ma Rachel non ci aveva creduto- Dannazione Rach! Non posso esserci ricascato di nuovo, non con un ragazzo etero»
«Ma tu sei sicuro sicuro che sia etero?» gli aveva domandato Rachel, perché di certo la prima impressione che le aveva fatto Blaine non era certo quella di un ragazzo etero. Insomma quale ragazzo etero avrebbe guardato Kurt con la stessa intensità con cui l'aveva guardato Blaine il giorno in cui si erano rincontrati.
«Ha chiaramente una ragazza -aveva riposto Kurt cercando si pensare a quella ragazza che ogni volta compariva dal nulla e se ne andava con Blaine tenendolo a braccetto. E Rachel non aveva aggiunto altro, magari si era sbagliata e non voleva dare alcuna speranza a Kurt rischiando poi di illuderlo- Comunque cosa mi stavi dicendo?» le aveva chiesto poi Kurt, cambiando argomento. Cercando di non pensare a Blaine. O almeno quello era l'intento.
«Ti avevo chiesto se ti dovevo riservare il biglietto per lo Showcase» gli aveva ripetuto.
"Anche Blaine parteciperà allo showcase, vero?" aveva domandato a sé stesso. Oh Dannazione, stava di nuovo pensando a lui.
«Si, certo» aveva risposto poi alla sua amica mentre pensava che se fosse andata a vederla avrebbe visto Blaine esibirsi per la prima volta e sinceramente non vedeva l'ora. "Maledizione Kurt! Smettila di pensare a lui" si era detto subito dopo.

«Dio quanto è fastidiosa questa barba» si era lamentato Blaine una volta sceso dal palco, si era abbassato quella barba e si era grattato il mento leggermente irritato ora. Kurt aveva ridacchiato per la sua lamentela, per una volta non era lui che si lamentava dei costumi.
«Oh dai.. non sarà così terribile» aveva risposto divertito Kurt mentre cercava di non fissarlo troppo insistentemente, ma era dannatamente difficile non farlo quando Blaine aveva portato la testa indietro, facendo così allungare tutti i muscoli del collo, per grattarsi sotto il mento. Come aveva fatto a crescere così bene? Si era chiesto Kurt costringendosi a guardare altro.
«Perché non la metti tu, allora? Così vedremo chi ha ragione» l'aveva provocato Blaine per poi scoppiare a ridere per l'espressione terrorizzata del ragazzo.
«Tieni lontano da me quella cosa, Anderson» aveva detto Kurt con tono minaccioso quando Blaine si era sfilato la barba finta e l'aveva avvicinata pericolosamente al suo viso, alla delicatissima pelle del suo viso.
«Prendiamo lo stesso un caffè? -aveva domandato Blaine lasciando perdere la barba e indossando di nuovo i suoi vestiti- O devi andare anche tu come Rachel?» aveva chiesto ancora, dato che Rachel si era praticamente dileguata non appena era scesa dal palco, non si era neanche cambiata e Kurt non aveva perso occasione di prendere in giro la sua amica che sarebbe andata in giro per New York vestita da elfo.
«Sì -aveva risposto Kurt, forse con troppo entusiasmo suscitando uno sguardo curioso e divertito di Blaine- sì certo, mi andrebbe» aveva aggiunto poi cercando di non sembrare poi così entusiasta e felice del fatto che Blaine gli avesse chiesto di prendere un caffè solo loro due, infondo non significava nulla, lui aveva una ragazza e loro erano solo amici. Blaine era solo il suo amico di natale, come l'aveva definito quando era solo un bambino.

Blaine quel giorno si era concesso di prendersi una buona cioccolata calda. Era sempre stato un ragazzo goloso e quel giorno le temperature a New York erano più basse del solito e quale modo migliore di riscaldarsi con una cioccolata calda gigante?
«Sicuro di berla tutta?» aveva domandato Kurt quando gli avevano consegnato il bicchierone grande quasi quanto la sua faccia. Blaine aveva riso per la sua espressione e poi aveva annuito mentre il ragazzo più grande ordinava il suo solito caffè magro. 
«Allora Kurt -aveva detto Blaine mentre si sedevano al solito tavolino di Starbucks, ormai era diventata una loro abitudine prendere un caffè e fare quattro chiacchiere seduti a quel tavolo dopo il loro turno di lavoro- Come siete diventati amici tu e Rachel? Mi ha detto che andavate al liceo insieme, giusto?» aveva domandato intenzionato a conoscere, o meglio conoscere di nuovo, il ragazzo. Aveva dei bei ricordi con lui e anche se erano cresciuti in quegli anni in cui non si erano visti, Blaine riusciva ancora a vedere quel bambino in quegli occhi e voleva conoscere l'uomo che era diventato.
«Si, eravamo nel Glee club insieme» aveva risposto semplicemente prima di prendere un sorso del suo caffè. E poi erano finiti a parlare del Glee club. Blaine gli aveva raccontato di essere stato il leader dei Warblers ed entrambi si erano stupiti di non essersi rincontrati prima durante le varie competizioni che avevano affrontato con i Glee club per poi scoprire che all'unica esibizione dove i due Glee club, le New Direction e i Warblers, si erano scontrati direttamente Blaine era stato assente per un problema di salute, uno stupido scherzo finito male fatto dai suoi compagni della Dalton, scherzo che era costato anche la vittoria delle New Direction invece che la loro. Blaine poi aveva guardato l'orario sul suo telefono e si era alzato, Kurt si era guadato intorno rendendosi conto che quello era il solito orario in cui arrivava quella biondina e si portava via Blaine, eppure quel girono non sembrava avesse intenzione di arrivare.
«Io devo andare a comprare alcuni regali per Natale, ti va di accompagnarmi?» gli aveva chiesto poi Blaine con un sorriso sulle labbra, prendendolo completamente contropiede.
«Si, certo -aveva annuito- Ne approfitto anche io per fare qualche regalo -aveva poi aggiunto alzandosi anche lui dal tavolo. Poi insieme erano andati a buttare i loro bicchieri ormai vuoti ed erano usciti da Starbucks e si erano diretti al piano superiore del centro commerciale dove c'erano i negozi- Allora, non ti vedi con la tua ragazza oggi?» aveva domandato Kurt giusto per fare conversazione. Non che gli interessasse davvero una risposta, ma magari sentendo direttamente Blaine parlare della sua ragazza avrebbe smesso di pensare a lui come se fosse un adolescente alla presa con la sua prima cotta. E Kurt decisamente non voleva ricordare come erano andate a finire le cose dopo la sua prima cotta.
«La mia ragazza?» aveva risposto confuso Blaine alzando un sopracciglio a quella domanda mentre continuava a camminare con Kurt ed entravano nel primo negozio.
«Si Stefany, Steffy.. la biondina che ti viene sempre a prendere» aveva risposto Kurt cercando di spiegarsi dato che non era sicurissimo di ricordare il nome della ragazza e Blaine era scoppiato a ridere a quell'affermazione.
«Steffy non è la mia ragazza» gli aveva poi risposto tranquillamente, negando tutto.
«Oh» era tutto quello che Kurt era riuscito a dire, forse troppo sorpreso da quella scoperta, non so lo aspettava di certo. 
«Davvero pensavi fosse la mia ragazza?» aveva domandato divertito Blaine e Kurt aveva annuito facendo ridere di nuovo Blaine 
«Perché ridi?» aveva chiesto poi confuso, non capendo cosa ci fosse di divertente in quello.
«Sono gay, Kurt -gli aveva risposto come se fosse la cosa più scontata del mondo- non mi interessano le ragazze»
«Oh -aveva sussurrato di nuovo, di certo non se lo aspettava, anzi era ancora più sorpreso di prima. Andiamo, davvero Blaine, il suo vecchio amico di natale, il bellissimo ragazzo che aveva difronte oltre ad essere generoso e simpatico era anche gay?.- E lei.. e lei lo sa?» aveva chiesto poi non sapendo bene cosa dire. Perché da quello che aveva visto lui in quei gironi aveva sempre pensato che stessero insieme, anche se ora che ci penava meglio si era accorto che era sempre lei quella che baciava Blaine, che lo prendeva sotto braccio, lui non aveva mai fatto una prima mossa. E magari non stavano insieme, ma era sicuro che quella ragazza ci stesse provando con Blaine. 
«Si lo sa -aveva annuito Blaine- ma credo che lo ignori.. credo sia convinta che così facendo cambierò idea sui miei gusti» aveva aggiunto in un'alzata di spalle e Kurt si era limitato ad annuire senza sapere bene cosa dire. Il suo cervello stava ancora rielaborando le parole che gli aveva detto prima: "Sono gay, Kurt". Il ragazzo per cui si stava prendendo una cotta non aveva una ragazza, era gay. Doveva assolutamente parlare di quello con Rachel.

Kurt era rientrato nel suo loft a Bushwick che ormai era ora di cena e Rachel gli era subito andata incontro riempiendolo di domande sul dove fosse stato e perché ci aveva messo tanto a tornare a casa. Kurt aveva riso per tutte quelle domande, anche se non lo avrebbe mai ammesso gli piaceva quando Rachel si comportava con lui come una mamma.  E se ripensava a com'era il loro rapporto agli inizi, gli veniva da ridere. Se all'epoca gli avessero detto che Rachel Berry sarebbe stata la sua migliore amica sarebbe scoppiato a ridere. E invece ora lei era l'amica più cara che avesse, sapeva che poteva contare su lei per qualsiasi cosa, sapeva che lei ci sarebbe sempre stata.
«Calma Rach, sto bene -aveva bloccato il suo flusso di domande sorridendole- Mi sono fermato a fare un giro per i negozi» le aveva spiegato poi il motivo del suo ritardo, ma Rachel che aveva imparato a conoscerlo sapeva benissimo che ci fosse qualcosa di più, qualcosa che non le stava dicendo.
«Cosa mi nascondi? -aveva domandato infatti- Kurt Elisabeth Hummel parla subito!» gli aveva ordinato quando aveva visto un sorriso spuntare sulle labbra dell'amico, un sorriso diverso dagli altri, un sorriso che aveva visto solo in poche, pochissime occasioni. E Kurt non se l'era fatto ripetere due volte, si era il suo cappotto appendendolo all'appendiabiti e poi aveva trascinato Rachel sul divano iniziando a raccontarle tutto quello che era successo da quando avevano finito il suo turno. Le aveva raccontato di come Blaine si fosse lamentato di quella barba sorvolando di quando si era messo a fantasticare sul suo collo, le aveva raccontato di quando erano stati a Starbucks e della conversazione che avevano avuto, poi le aveva raccontato di quando gli aveva chiesto di accompagnarlo a prendere alcuni regali di natale e di tutti i negozi che avevano girato. Le aveva anche raccontato di quanto fosse stato difficile trattenersi dal comportarsi come suo solito quando entrava in un negozio perché non voleva assolutamente che Blaine pensasse che fosse un maniaco dello shopping, anche se effettivamente lo era. Rachel era rimasta un po' spaventata quando erano andati a fare shopping insieme per la prima volta, ma poi si era abituata a quello e adesso si faceva sempre trasportare quando andava a fare shopping con il suo amico. E poi Rachel doveva ammettere che non c'era persona migliore di Kurt con cui andare a fare shopping, sapeva consigliarti tutto perfettamente.
«E poi mi ha detto di essere gay, ti rendi conto? Non solo è bello, simpatico, gentile, è anche gay Rach!» aveva esclamato Kurt, ma non sembrava così felice di quella cosa. Perché come sempre aveva iniziato a pensare troppo, alla fine il fatto che Blaine fosse gay non significava nulla. Non è che solo perché fosse gay allora di conseguenza di sarebbe innamorato di lui. Blaine era bello, ricco, simpatico, gentile e a quanto pare pieno di talento, perché avrebbe dovuto interessarsi a lui? 
«Lo sapevo -aveva esclamato Rachel con un sorriso, per poi accorgersi dello sguardo dell'amico- Che succede Kurt?» aveva domandato preoccupata.
«Che vuol dire che lo sapevi?» le aveva chiesto aggrottando la fronte confuso, ingorgando la domanda della ragazza.
«Beh lo sospettavo -si era stretta nelle spalle- Insomma nessun ragazzo etero ti avrebbe guardato con la stessa intensità con cui ti guardava Blaine il giorno in cui vi siete rivisti» aveva spiegato e Kurt l'aveva guardata ancora più confusamente.
«Perché? Come mi guardava?»
«Non come un ragazzo etero, questo è poco ma sicuro -aveva risposto Rachel ridacchiando e le era bastata un solo sguardo per capire cosa stesse frullando nella testa del suo amico- Sai, credo che tu gli piaccia» aveva aggiunto poi sorridendogli. Ora che aveva rimesso insieme i pezzi era giunta a quella conclusione. Forse a Kurt era sfuggito, ma Blaine si lasciava sfuggire spesso qualche sguardo verso il ragazzo quando lavoravano. E poi era sempre lui a proporre di bere qualcosa a fine turno. E poi il modo in Blaine scherzava con Kurt. E il fatto che oggi gli avesse chiesto aiuto per i regali quando alla fine, come raccontato da Kurt, non aveva comperato nulla.
«Tu.. tu lo credi? Credi davvero che potrei interessargli?» e Rachel aveva annuito convinta a quella domanda. Kurt era sempre stato un ragazzo abbastanza sicuro di sé, un ragazzo che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Tranne quando si trattava di ragazzi, in quel caso diventava il ragazzo più insicuro del mondo.
«Perché non dovresti? -gli aveva domandato- Kurt sei un ragazzo stupendo e da quando sei qui a New York sei diventato ancora più bello. E fidati, quel costume da elfo potrai anche odiarlo e potrà essere tutto in poliestere, ma mette in evidenza il tuo fisico asciutto e tonico. A proposito, da quando hai queste braccia?» e Kurt era scoppiato a ridere per quella domanda finale.

Blaine era uscito presto di casa quella mattina, aveva preso un caffè di passaggio da uno dei bar sotto casa ed era andato in un piccolo teatro off Broadway dove si sarebbe tenuto un piccolo spettacolo di natale. Steffy era stata la prima a raggiungerlo, si era aggrappata al suo braccio e gli aveva schioccato un bacio sulla guancia. Blaine aveva alzato gli occhi al cielo.
«Dovresti smetterla di salutarmi così Steffy -gli aveva detto incamminandosi verso i camerini- Poi la gente pensa che stiamo insieme» aveva aggiunto mentre la ragazza lo seguiva come un cagnolino.
«Beh se la gente già lo pensa, perché non ci mettiamo davvero insieme?» aveva domandato la biondina con un sorriso sulle labbra.
«Forse per il semplice fatto che sono gay? -aveva domandato retoricamente e la ragazza aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando, come se quel dettaglio fosse irrilevante- Solo perché recitiamo insieme e sono il tuo ragazzo nello spettacolo, non significa che dobbiamo stare insieme anche nella realtà»
«Come sei pignolo.. vedrai che entro natale cambierai idea» aveva ripetuto la ragazza. Blaine aveva alzato gli occhi al cielo e si era chiuso nel suo camerino per prepararsi per le prove di quel piccolo spettacolo natalizio che avrebbero dovuto fare il giorno della vigilia.

  
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