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Autore: Utopy    03/09/2009    8 recensioni
"In un mese me la scopo."
"Chi? Quella? Figurati... Non te la darà mai!"
"Scommettiamo?"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caaaspita!  Quanti commentini, non me li immaginavo proprio. Vi ringrazio di cuore**

Devo confessarvi che no so fino a che punto mi spingerò con questa storia. Ho tantissime idee in testa, non so quali usare e quali scartare. Per ora sono a buon punto, ho qualche capitolo in archivio (: Spero di non perdere l’ispirazione!

Vi aspetto a fine capitolo con i ringraziamenti individuali! Ale.

 

 

 

SECONDO CAPITOLO

 

“Tomi guarda che carina quella camicia!”

Erano passate due ore e mezza e i due gemelli erano ancora a camminare tra i negozi con due bodyguard  qualche passo indietro a loro. Bill svolazzava di qua e di la incantandosi davanti alle vetrine, ammirando e commentando ogni cosa. Un paio di occhiali da sole, una giacca in pelle, jeans… Tom di fianco a lui, camminava a fatica trascinando buste piene degli acquisti del fratello, la faccia che più incazzata non si può e la gola secca.

“Si Bill, è deliziosa, ma ti supplico, possiamo almeno fermarci a bere qualcosa?”

“Ma..Veramente..”

“SUBITO!”

“D’accordo d’accordo!”

“Bene,  all’angolo dovrebbe esserci un bar se non ricordo male. Muoviamoci non mi sento più le dita delle mani, queste borse pesano una tonnellata Bill!”

Si misero comodamente seduti ad un tavolino all’aperto, e aspettarono che il cameriere arrivasse a prendere le ordinazioni.

“Ma.. Saki dov’è finito?” Bill si guardò in giro in cerca della loro guardia del corpo, che fino a cinque minuti prima era dietro di loro che fingeva di guardare le vetrine.

“Guarda, è seduto a quel tavolo” Il moro si girò e dalla parte opposta alla loro c’era il bodyguard che leggeva tranquillo il giornale.

Quando il cameriere arrivò ordinarono un the ala pesca e una coca cola, che arrivarono pochi minuti dopo, per la felicità di Tom che stava morendo di sete.

Il rasta vagava con lo sguardo tra i tavolini, quando di colpo si fermò su quello opposto al loro.

Una decina di metri più distante era seduta una ragazza, da sola.

Aveva lunghi capelli corvini con un dread viola che pendeva sul lato sinistro. Alta e snella, fisico da urlo. La carnagione chiara e gli occhi di un azzurro intenso, da far venire i brividi.

Il chitarrista ne rimase ammaliato, all’istante.

“Bill..” Chiamò poi “Bill!” non ottenendo risposta lo chiamò nuovamente, accompagnando il richiamo con una gomitata che fece partire il bicchiere pieno di the addosso al moro.

“Idiota! Ma che cazzo fai?!” Sbottò incazzoso

“Ehi Bill, guarda quella ragazza!” L’incitò lui indicandogliela.

“Cioè, tu mi avresti annegato di the alla pesca, per farmi vedere una ragazza?! Ora sembra che mi sono pisciato addosso!” Si lamentò guardandosi i pantaloni e la maglietta fradici.

“Eddai finiscila di lagnarti e guardala!” Gli ripeté indicandogli il tavolino.

Il cantante sbuffò e guardò in direzione della ragazza,  rimanendo qualche secondo ( Di troppo ) a bocca aperta. Tom accuratamente gliela richiuse e domandò “Allora?”

“Notevole, davvero notevole. E’ bellissima! Come si chiama?”

“Bill ma sei stupido? Chi la conosce quella, so solo che è una figa mostruosa!”

“Si va bene comunque se ne sta andando..”

Tom si girò di scatto e la vide lasciare i soldi sul tavolino, svoltare l’angolo della strada e sparire dal suo campo visivo.

“No! Io la volevo conoscere!” piagnucolò  facendo la voce da bambino

“ Ti è andata male oggi fratellino!”

“Vaffanculo Bill!”

“Dai, per tirarti su di morale ti porto a mangiare italiano, che dici ti va?”

“Si dai, tanto non ho molta voglia di ritornare a casa”

Così si incamminarono lungo il vialetto alberato, arrivando nel ristorantino italiano in cui andavano da sempre, fin da piccolini.

“Ahh ogni volta che mangiamo qui ne esco soddisfatto!” Esclamò Tom massaggiandosi la pancia e ottenendo  il consenso di Bill. Entrambi amavano la cucina italiana, era la loro preferita in assoluto, soprattutto gli spaghetti.. Ne andavano pazzi!

Pagarono il conto e si diressero verso casa.

“Aspetta, mando un messaggio a Gustav, se è a casa andiamo a prendere Georg, così passiamo a trovarlo tutti insieme..” Tom tirò fuori il cellulare.

     

                                          Hey Gus! Come stai mollaccione? Questa sera

                                          Hai da fare? Perché io e Bill pensavamo di venire

                                         A trovarti, insieme a Georg. Così magari ti do un bacino

                                         Bua e passa tutto!

 

Pochi minuti più tardi arrivò la risposta:

                                             Ciao Tom! No, non ho nulla da fare, anzi mi annoio…

                                          Aspetto il tuo bacino con ansia visto che crepo dal dolore!

 

 

                         Sempre il solito, non sai sopportare un po’ di male!

 

 

                                             Vorrei vederci te nella mia situazione Tom!

 

 

                                                    Non succederà mai amico…

 
 

Quando lo scambio di battute cesso, Tom con un sorriso avvisò il fratello di prendere le chiavi della macchina dalla sua immensa borsa, chissà cosa ci teneva dentro la..

 

Con Georg al seguito i tre arrivarono a casa del batterista, che aprì la porta con un largo sorriso.

“Ciao Gus come stai? Ti fa male?”

“Ciao ragazzi, entrate dai. Si mi fa un po’ male ma nel giro di due settimane dovrei riprendermi completamente!”

“Oh meno male..”

“We ciao! Allora il bacino dove lo vuoi?”

“Tom! Certo che sei proprio un idiota!”

“Dovere!”

 

I quattro si accomodarono in salotto

“Allora, ci spieghi come cavolo hai fatto a cadere?” Domandò Tom

“Stavamo tornando a casa io e Georg, quando ci siamo fermati al negozio di strumenti musicali qui all’angolo. Attraversando la strada non mi sono accorto della macchinina giocattolo che un bambino aveva fatto arrivare ai miei piedi, l’ho calpestata scivolando a terra, ho messo male la mano e CRACK..”

“Tutta colpa di quel marmocchio…” Borbottò il bassista scocciato

“Dai Georg, non l’ha mica fatto apposta!”

“Puah.. Mocciosi..”

“Tooom!”

“Che c’è? E’ vero!” Il chitarrista si strinse nelle spalle.

Il cantante tirò un buffetto leggero sulla testa del gemello, che rispose allo stesso modo, ridendo.

“Ah si, al bar abbiamo visto una figa assurda” Si illuminò il rasta,che ripensò a quegli occhi così azzurri che per un momento gli fecero mancare il fiato.

“Si? Com’è?” S’informarono bassista e batterista

“ Scopabilissima!”

“Tom, dai! E’ davvero molto bella ragazzi, ma se n’è andata prima che Tomi la potesse agganciare!” Ridacchiò

“Si ma la rivedrò, stanne certo!”

I Tokio hotel, un gruppo conosciuto a livello mondiale. Quattro ragazzi desiderati e adorati da migliaia di ragazzine con gli ormoni in subbuglio, se ne stanno a chiacchierare tra di loro, in un salotto.. Come comuni mortali. Perché in fondo è questo che sono. Quattro semplici ragazzi tra i 19 e i 22 anni… Ragazzi a cui la fortuna aveva sorriso regalandogli ciò che sin da piccoli bramavano.

I Tokio hotel era la vita di ognuno di loro.

I Tokio hotel era la loro casa.

I Tokio hotel è un mondo inspiegabile di cui non possono fare a meno.

 

Stava girovagando senza una meta precisa per le stradine di Magdeburg con la sua Cadillac. Aveva appena finito di litigare con Bill. Gli dispiaceva, ma no lo sopportava proprio quando si impegnava a fare il rompicoglioni. “Non mangiare quello, è mio” “Non sederti sulla poltrona, è il mio posto”   “Non usare quel dentifricio, è il mio” Cristo ma era tutto suo in quella casa?! Non sapeva cosa voleva dire condividere. Ma infondo Bill era sempre stato così. Ancora un po’ infantile, e per questo lo adorava.

Stava giusto per girare a destra al semaforo, quando vide una ragazza attraversare la strada. La ragazza. Inchiodò di colpo e parcheggiò fuori dal negozio in cui era entrata.

Senza pensarci due volte si fiondò dentro seguendola.

Fece finta di guardarsi intorno, ma il suo sguardo era fisso su di lei.

In una frazione di secondo i loro occhi si incrociarono. Tom fece un sorrisino ebete, ma lei si girò dall’altra parte e continuò per la sua strada. Il biondo  decise di aspettarla all’uscita, fumando una sigaretta. L’avrebbe conosciuta.

 

Poteva sorridermi, insomma. Che cos’era quella specie di smorfia?

 

La ragazza uscì dal negozio, con una piccola busta in mano.

“Ehi!” Si sentì chiamare, si voltò e un ragazzo con un enorme cappello e gli occhiali da sole le stava venendo incontro. Caspita, ci vuole un bel coraggio a girare con un cappello di lana in piena estate! Pensò.

“Si?”

“Ciao..”

“Ehm..ciao..”

“Come ti chiami?”

“Scusa, ci conosciamo?” Borbottò irritata lei.

“Veramente no, io sono Tom comunque..”

“Viktoria..”

“Viktoria.. Che bel nome. Mi piace, davvero!”

“Grazie..” fece lei, e si voltò pronta ad andarsene

“No, aspetta!”

“Cosa c’è?” Scocciata. Visibilmente scocciata.

“Verresti.. Verresti a bere qualcosa con me?”

“Mi spiace, ho di meglio da fare..” Disse agitando per aria la mano con nonchalance.

“Oh scusa tanto! Volevo essere carino!”

“Ma io non ti conosco!”

“ Conosciamoci allora!” Esclamò sfoderando il suo sorriso sghembo.

“Senti. Mi dispiace, ma devo proprio andare. Magari un'altra volta! Ciao..”

E in un battito di ciglia era sparita..

“Devo proprio andare, magari un'altra volta!” Fece il verso il rasta..” Femmine..”

Col morale a terra Tom ritornò alla sua macchina e si diresse verso casa..

Quella ragazza gli aveva già fatto saltare i nervi. Insomma. Figa era figa. Eccome. Ne aveva viste veramente poche come lei. Però accidenti, che caratterino! Poteva almeno scaricarlo gentilmente..

Ahh chi le avrebbe mai capite le donne!

In poco tempo arrivò al vialetto cementato della villetta sua e del fratello, fermò la macchina ed entrò in casa.

Davanti alla porta trovò la figura snella e slanciata di Bill che lo aspettava sull’uscio con il piede che batteva ritmicamente a terra.  Gli venne in mene quando era più piccolo, e ritornava a casa a notte fonda sapendo che la madre lo avrebbe aspettato all’entrata, con una ramanzina pronta per lui.

“Dove sei stato?” Disse incrociando le braccia al petto il  moro

“ A fare un giro” Lo sorpasso senza degnarlo di uno sguardo..

“ E dove, di grazia?”

“ Bill, a fare un giro. Punto. Ora vado a farmi una doccia, sono molto stanco” Salì svelto le scale entrando nel bagno, con il moro che gli urlò qualcosa dal piano di sotto, ma a quel punto aveva già richiuso la porta e non lo sentì.

 

 

Bill al piano di sotto stava guardando la televisione. Sospirò pesantemente… Non gli piaceva discutere con Tom per cose così futili. Anche se sapeva che avrebbero fatto pace quasi subito, odiava litigare con lui.. E con un sorriso sulle labbra si ricordò di qualche anno prima…

 

                                     I piccoli Bill e Tom guardano tranquilli la TV.

                                       “Bill, adesso tocca a me!” Decretò il più grande

                                     Strappandogli il telecomando dalle mani, interrompendo

                                   Così, il programma preferito del gemello.

                                         “No! Stanno finendo i puffi!”

                                     “Non mi importa,hai già guardato! Ora tocca a me!”

                                        Gli rispose Tom.

                                    “Tomi per favore, mancano solo dieci minuti!”

                                        “No!” Era deciso a non mollare.

                                         “Dai..poi guardi quello che vuoi tu..” Rispose con gli

                                     Occhi colmi di lacrime. Bill era sempre stato un bimbo

                                    Molto emotivo e sensibile, e se qualcosa non andava.

                                         Non riusciva a bloccare i pianti.

                                        “Non cominciare a piangere ancora! Femminuccia!”

                                       Lo prese in giro il gemello.

                                           “Non sono una femminuccia!!” Gli urlò contro.

                                     “Ma sei scemo? Non urlare!” Gli disse tirandogli il

                                      Telecomando in testa, che gli procurò un bel bernoccolo.

                                        “Sei cattivo!” Piane ancora più forte, e questo fece pentire

                                     Il piccolo Tom del suo gesto.

                                      “Scusa Bill..Non volevo farti male…”   “Non fa niente”

                                          Piagnucolò l’altro. “No davvero, scusa..mi dispiace!”

                                     Con le manine gli asciugò le lacrime e gli posò

                                           Un tenero bacino sulla guancia.

 

 

Poco dopo Tom uscì dal bagno, e Bill gli si fiondò addosso stringendolo in un abbraccio stritolatore.

“Bill ma che ti prende! Mi soffochi!”

“Tomi mi dispiace! E’ vero! Penso sempre e solo a me!”

“Già… Ma è per questo che ti voglio tanto bene..”

“Anche io fratellone!”

“Dai, smettila di fare lo smielato e staccati, andiamo a fare due passi!”

“Devi sempre rovinare i bei momenti tu eh?”

Tom sogghignò e guardandolo non poté fare a meno di rendersi conto che lo adorava. Adorava il suo piccolo, tenero, infantile Bill. Adorava suo fratello.

Chi gli avesse mai fatto del male, sarebbe morto per mano sua. Questo era certo.

 

Ed eccoci qua! Allora ringrazio:

 

little_illusion : Grazie mille, anche a me Bill fa morire dal ridere! XD

 

_Pulse_ : Tu! Seconda! Impossibile. -.-“ E poi e poi e poi, ma come cavolo hai fatto a dimenticarti di uscire dal mio account XD bahh per questa volta ti perdono dai xDD. Cooomunque, per inciso, io DETESTO fare shopping. Il mio massimo è andare a comprare una maglietta in centro u.u

Grazie del commento Ary! baciiii

 

Ice princess : Grazie, grazie, grazie!

 

Layla the punkprincess : Diglielo a Bill, che è un po’ scemo! xD Grazie mille della recensione! *___*

 

Dark483 : ahahaha xD Grazieee! ^__^

 

xXx__TokioHotel__xXx : Grazie, grazie di cuore!

 

_Vale_483_ : Nemmeno io penso che Bill per un polso slogato sostituirebbe Gustav. Ma questo è il “mio” Bill. E’ l’ho creato un po’ infantile e pazzerello xD

Grazie mille della recensione! Un bacio**

 

Alla prossima ragazze!

Vostra Ale.

  
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