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Autore: Utopy    01/09/2009    13 recensioni
"In un mese me la scopo."
"Chi? Quella? Figurati... Non te la darà mai!"
"Scommettiamo?"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa è la prima long fiction che scrivo, i primi capitoli forse saranno un po’ noiosi ma mi servono per ingranare bene la storia xD

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, se avete qualcosa da dirmi, consigli da darmi..

Quello che volete. Leggete e recensite.

Ah, la solita tiritera: I Tokio hotel non mi appartengono e con questo mio scritto non voglio dare rappresentazione veritiera di fatti o personaggio. Non scrivo a scopo di lucro.

Un bacio, Ale.

 

 

PRIMO CAPITOLO

 

 

 

Un fresco mattino di giugno a Magdeburg. Erano circa le 9.40 e un alto ragazzo dagli occhi

nocciola, se ne stava fermo avanti ad una porta di legno.

“ Tooooom!” bussò energicamente un paio di volte.

Dall’altra parte nessuna risposta, solo qualche mugolio indecifrabile.

“ Tom, facciamo tardi” aspettò qualche secondo, niente. Roteò gli occhi sbuffando e rimase a fissare la maniglia d’ottone. Infine borbottò qualcosa e l’abbassò lentamente, facendo irruzione in una camera da letto non proprio ordinata.

C’erano vestiti buttati malamente su una poltrona girevole, fogli sparsi su tutto il piano della scrivania, e alcuni pezzi di pizza, probabilmente della sera prima, abbandonati per terra.

Il ragazzo si diresse verso il letto, scuotendo la persona che dormiva al suo interno, un bel biondo alto e magro con dei  rasta che gli cadevano coprendogli il viso.

“Avanti Tom, alzati”

“Mh” Il biondo emise un gemito, che fece irritare maggiormente l’atro.

“Idiota se non ti alzi nel giro di cinque minuti ti tiro una secchiata d’acqua!” sbraitò esasperato.

“ Bill…Che vuoi…E’ presto” Si lamentò con la voce impastata del sonno  gli occhi ancora chiusi per via della luce che filtrava dalla finestra semi aperta.

“Eddai Tom, smettila di fare il bambino, saranno le 10.00 ormai! Dobbiamo sbrigarci, Georg e Gustav ci passano a prendere tra poco più di mezz’ora! Abbiamo le prove!”

Svogliatamente Tom si tirò a sedere, guardando il gemello negli occhi.

“ Bill guarda che io in mezz’ora riesco a vestirmi e lavarmi quattro volte, non ho bisogno di sette ore per fare tutto” sorrise furbo.

“ ah – ah – ah  molto spiritoso…Dai alzati”

“ Si mammina” scherzò storpiando la voce.

Il moro lo fulminò e poi uscì dalla stanza.

Bill arrivò in cucina e cominciò a preparare la colazione per entrambi, aspettando il fratello, che nel giro di cinque minuti varcò la soglia.

Passò al fianco di Bill e si prese una fetta biscottata.

“Hai la maglietta al rovescio”

Tom sorrise imbarazzato e si sistemò. Si diresse poi davanti alla televisione e si stravaccò sopra al divano, con la sua tazza di caffè latte tra le mani.

Poco dopo lo raggiunse Bill, gli si sedette affianco e cominciò a fissarlo.

“ Sai che odio quando mi fissi “ Gli ricordò il rasta leggermente infastidito

“Lo so.”

“Quindi?”

“Quindi?”

“La vuoi smettere?!”

“Di fare che cosa?”

“ Di guardarmi in quel modo!”

“Ma, non ti sto guardando in nessun modo!”

“Bill…Piantala!”

“E va bene! Scusa!” Sbottò alzandosi di malagrazia dal divano. Il suono del campanello interruppe l’inizio di una lite, e i due ragazzi ne furono sollevati.

Bill andò ad aprire.

“Ciao ragazzi!” Georg e Gustav fecero capolino dalla porta d’entrata

“Hey Bill!”

“Venite, entrate, Tom sta di la!”

I tre ragazzi si diressero in soggiorno, trovando un Tom imbronciato a guardare la TV.

Appena alzò gli occhi vide i suoi amici, spense il televisore e si alzò.

“Georg! Gustav!”

“Ciao amico!”

“ Bene, andiamo in sala di registrazione o è la volta buona che David ci uccide!”

 

 

“Sono state delle prove fantastiche!” Bill era euforico al ritorno a casa. Batteva le mani come un bambino che trova i regali sotto l’albero il giorno di natale

“Confermo! Non ho mai visto Georg e Gustav così carichi!” Tom tirò un’amichevole pacca sulla spalla al batterista, che di rimando gli fece l’occhiolino.

“ Già…” Bill d’improvviso si scurì in volto, cupo.

“Hey che ti prende, due secondi fa eri così felice!”

“Niente, è che a me non dici mai che sono stato bravo”

Tom rimase qualche secondo interdetto. Era vero…

Per quanto adorasse la voce del fratello, per quanto gli piacesse sentirlo cantare…Lui non gli aveva mai fatto un complimento alla conclusione delle prove. Non credeva pesasse così tanto, ma si sbagliava…Guardò il gemello e si chiese come poteva essere stato così stupido da pensare che un animo fraglilino come il suo non notasse questa piccolezze.

“ Sciocco…Lo sai ch sei stato bravo, sei stato magnifico” Gli sorrise…

Bill lo guardò sorridente e poi si diresse in salotto ad appoggiare il suo borsone.

Poco dopo si ritrovarono entrambi a guardare un po’ di sana televisione, erano circa le tre del pomeriggio.

“Hey Tom…” cercò di attirare l’attenzione Bill

“Si?” rispose l’altro non troppo interessato, più preso dalla presentatrice molto…prosperosa…che conduceva una trasmissione televisiva.

“ Ti va se…che ne so…andiamo a fare quattro passi per negozi?”

Subito il biondo si girò di scatto con stampata in viso un’espressione che andava dal terrorizzato al contrariato. Con “Quattro passi per negozi” Bill stava ad indicare ore e ore di shopping sfrenato. Senza fermarsi.

“No.” Disse quindi deciso.

“Eddaaaiiiii!”

“No.”

“Solo un paio d’ore!”  Si, le conosco io le tue due ore!

“No.”

“Ma..”

“No.”

“Hey! Non avevo ancora detto niente!”

“No.”

“Ufff!!” Sbuffò pesantemente il moro arrendendosi.

Si girò dall’altra parte assumendo un’espressione imbronciata, con le braccia incrociate sul petto e il labbro inferiore corrucciato verso il basso, sembrava un bambino.

Tom lo osservò e sorrise affettuosamente. Per quanto si sforzasse non riusciva proprio a dire di no al fratello. Era l’unica persona che lo sopportava veramente, che gli era sempre stata vicina e che era in grado di tirarlo su di morale anche solo sorridendo.

Vederlo triste era l’ultima cosa che voleva, se poi era per colpa sua non lo tollerava proprio.

“Solo un paio d’ore…Dai vatti a cambiare”

Bill gli regalò uno dei suoi migliori sorrisi, lo abbracciò di slancio e gli schioccò un bacio sulla guancia

“Graziegraziegrazie!” Ululò saltellando di qua e di la.

“Ti voglio bene Tomiii!”

“ Si si anche io, ora sbrigati però!”

Il moro sparì al piano di sopra. Il fratello ancora seduto su divano con un sorriso ebete dipinto in faccia.

Il cellulare di Tom squillò, avvisando che era arrivato un nuovo messaggio. Era Georg.

 

 

                                    Tom, domani le prove saltano! Mentre tornavamo a casa

                                    Gustav è scivolato, si è solo slogato un polso, nulla di

                                    Grave, ma per un paio di settimane buone non

                                    Potrà suonare! “

 

“Porc…Accidenti!” Imprecò il chitarrista. Era un bel guaio…Due mesi dopo sarebbero dovuti partire per un tour europeo per promuovere il nuovo album. Avrebbero dovuto posticipare la data di partenza! E si sa…Mr Jost non era un…Come dire…Un amante dei contrattempi.

“Ok eccomi! Ho finito, hai visto che veloce?”

Bill riapparse in salotto vestito e truccato di tutto punto, con nemmeno un capello fuori posto. Sorrisente come non mai, ma quando vide il fratello pigiare con rabbia sui microscopici tasti del cellulare, il suo sorriso sparì, lasciando il posto ad un espressione incerta.

“ Ehm…C’è qualcosa che non va?”

“Gustav.”

“Cos’è successo?”

Tom guardò il gemello in piedi di fronte a lui con la testa inclinata e lo sguardo curioso.

“ Si è fatto male.”

“Come? Cosa? E’ in ospedale? Non è grave vero?  Si riprenderà, non è così? Dimmelo ti prego, dimmelo che si riprenderà!”

“Bill ti vuoi calmare? E’ solo…”

“No no no.. io lo so, lo so! Morirà?  Non me lo vuoi dire perché hai paura della mia reazione! Sarò forte Tom ma parlami!”

“Io ti parlo ma tu ascolt…”

“Oh cielo, perché? Perché Gustav..Perch…” il moro non finì di parlare che un cuscino lo colpì in piena faccia.

“Tomiii…La cerniera mi ha colpito il labbro! Mi hai fatto male! Sei cattivo!”

“Bill.Dacci.Un.Taglio.”

“Uff, ok. Ma ora mi vuoi spiegare?”

“Si è slogato un polso…Per due settimane non potrà suonare”

“Cosa?? E noi come faremo? Tra due mesi c’è il tuor, e noi dobbiamo provare, provare e riprovare. Non possiamo permetterci di rimanere fermi per DUE SETTIMANE è una cosa impensabile, non è fattibile. Cambiamo batterista, cacciamo Gus, mettiamo un annuncio. Forza! Non c’è tempo da perdere. Muoviti Tomi! Cosa fai ancora seduto! Dobbiamo agire subito!”

“ Io non sono tuo fratello!”

Bill camminava su e giù con le mani fra i capelli imprecando disperato.

“Bill smettila di strillare come una donnetta e ascoltami!”

Il moro si fermò di colpo, fece un lungo respiro chiudendo gli occhi e poi li riaprì.

“Ok, sono calmo”

“Bene, stavo dicendo.. Per due settimane non potremo provare, ma siamo a buonissimo punto, hai visto tu stesso oggi. E’ andato tutto liscio come l’olio, siamo stati bravissimi! Non saranno certo due settimane a fermare i Tokio hotel!”

“Forse hai ragione, ma il tour….”

“Il tour non sarà un problema fratellino! E’ tra due mesi, saremo in ottima forma!”

“Ok Tomi, mi fido di te. Gus può rimanere nella band” Annuì convinto

“Perfetto, ora usciamo?”

“Si! Sono già le quattro!”

Tom si alzò dal divano e si diresse verso l’uscita, con la faccia di uno che sta salendo sul patibolo.

  
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