SOGNO O REALTà?
In un’enorme sala, vi era al centro una grande tavola
rotonda, attorno alla quale erano sedute dodici figure.
“Allora, cosa ne pensate?” Chiese uno di loro. Aggiunse,
successivamente, “Sono abbastanza sicuro che questo ci permetterà di soddisfarlo.”
La figura accanto a lui sospirò. “Non lo so… d’altronde
questo significa radere completamente al suolo questo mondo. È vero, potrebbe
essere soddisfatto, ma non sappiamo fino a che punto.” Affermò indeciso.
Un altro decise di dire la sua. “In ogni caso, questa è
sempre stata la missione che ci hanno assegnato. Non possiamo sottrarci
comunque a questo compito. Farlo ora o tra qualche altro centinaio d’anni non
ha importanza.” La maggior parte non sembrava d’accordo con questo pensiero e,
infatti, uno lo espresse chiaramente.
“Vi siete dimenticati che ci mancano ancora dei requisiti
necessari alla soddisfazione del nostro piano?” Disse una voce, all’apparenza,
femminile. “È troppo presto perché si venga a conoscere della nostra esistenza.
Non possiamo, dunque, ancora salire sul palcoscenico di questo mondo.” A questa
sua affermazione, tutti rimasero in silenzio.
“L’imperatrice della Natura ha ragione.” Disse qualcuno, in
accordo col pensiero precedente. “Del resto, c’è un motivo se finora siamo
rimasti nascosti. Possiamo ancora aspettare qualche settimana. La cosa più
importante al momento è far tornare l’altro nostro compagno.” Sempre la stessa
figura si girò verso un altro all’estrema destra. Quest’ultimo stava guardando
il tavolo, avvolto dai pensieri.
“Tu cosa ne pensi… Imperatore dello Sterminio?” Egli alzò ora
gli occhi verso la figura che lo chiamò, guardandolo intensamente…
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Amato Tom si svegliò sudato e si sedette immediatamente per
riprendere fiato. Dopo che si è ripreso, si guardò intorno e capì di essere
nella sua stanza al piano di sopra del ristorante.
‘Cosa è successo…? Mi sembrava di aver vissuto qualcosa di
stra-!!’ Immediatamente, si ricordò di ciò che accadde e si controllò il corpo,
in cerca di ferite, ma…
‘Non c’è nulla..’ Tirò quindi un sospiro di sollievo. ‘è
stato solo un sogno, fortunatamente.’
Poi però ci pensò bene. ‘Effettivamente…
perché non l’ho capito prima?! “SIGH”…I
mostri non esistono…’ Si disse poi più calmo.
Dopo qualche secondo di silenziosa riflessione, guardò
l’orario nel telefono. ‘Le 7:29… immagino di potermela prendere con calma.” Si
alzò dal letto e si preparò per la giornata lavorativa. Decise di farsi una
doccia fredda per svegliarsi completamente e levarsi di dosso lo stress che lo
stava attanagliando.
Passò del tempo e ora era in servizio. Stava tornando in
cucina per dare le ordinazioni e prendere i piatti pronti.
“Ehi, Shiebaza-san. Hai sentito le ultime notizie?” Chiese
Fushiguro al suo collega cuoco. Quest’ultimo era ancora concentrato sul piatto
che stava preparando, ma gli rispose comunque.
“Stai parlando di quello che è accaduto in quel vecchio
edificio abbandonato?” In quel, momento, il corpo di Tom si bloccò. I suoi
occhi erano spalancati per la confusione e anche un po’ per la paura. ‘Come
sarebbe a dire…?’ Chiese tra sé.
“Sì, esatto. Sono stati ritrovati morti due bambini. Uno
invece era riuscito a scappare e a chiamare aiuto.” Continuò Fushiguro. Tom si
era girato verso di loro, completamente attento a ciò di cui stavano parlando,
ma non riusciva a crederci. ‘No… non può essere quello che penso…’
“Il bambino aveva detto che era stato un mostro con 6 occhi e
artigli nelle mani a fare questo. Ovviamente, il bambino era oltremodo
spaventato. Posso solo presumere che questo evento gli abbia lasciato dei
traumi molto gravi, forse addirittura indelebili.” Spiegò poi Shiebaza
“Già, poverino. Ha assistito all’omicidio dei suoi amici. È
ovvio che gli sia sembrato un mostro abominevole. Comunque, la polizia pensa
che sia stato lo stesso che ha ucciso altre 6 persone nell’ultimo mese. A
quanto pare, ha lasciato le stesse tracce in tutti i suoi omicidi: arti
staccati dal corpo e, se presente sulla scena, un torso con dei graffi profondi
causati da lame.”
Tom in quel momento stava già tremando. ‘No… non è possibile…
era solo un sogno… infatti sono ancora qua! Non è possibile!’
“Non è possibile!” Gridò immediatamente con il viso che stava
impallidendo sempre di più. I due cuochi si spaventarono per il grido
improvviso e si girarono verso di lui. “Ehi, ma che ti pr-“ Stava per dire
Fushiguro con il suo solito viso coperto di occhiaie, ma venne interrotto dal
ragazzo, che si avvicinò a lui e lo prese per le spalle.
“Era solo un sogno! No, un incubo! Uno stupido incubo che ho
fatto oggi! Non può essere reale!!” Esclamò ancora una volta ad alta voce. Pure
i clienti potevano sentirlo, tant’è che arrivò pure il signor Takaha, che se lo
tirò a sé per calmarlo.
“Va bene, Amato-kun. Calmati, per favore.” Il ragazzo stava
respirando velocemente, guardando il suo titolare allarmato. Era ovvio che
fosse spaventato, ma da cosa, si stava chiedendo il signor Takaha.
“Portate un bicchiere d’acqua.” Ordinò a uno dei presenti e
andò una delle due cameriere, Suzuki. Ritornata con l’acqua, la diede a Tom,
che la bevette tutta d’un fiato. Questo lo calmò un po’ e il signor Takaha lo
vide come il momento giusto per fare al ragazzo la domanda che tutti avrebbero
voluto fare.
“Cosa è successo, Amato-kun?” Tom non rispose subito, doveva
ancora mettere apposto le idee. “Ho ascoltato Shiebaza-san e Fushiguro-san
parlare dell’ultimo omicidio avvenuto. Io lo avevo sognato, o, almeno, pensavo
di averlo sognato… Mi dispiace per come ho reagito.” Chinò la schiena per
scusarsi con i suoi colleghi e il titolare.
Questi però avevano le sopracciglia corrugate per la
confusione. “Takaha-sama, pensavamo che Amato-kun non conoscesse il
giapponese.” Ora però era il turno del ragazzo di essere confuso.
“Eh? Cosa intendete dire?” Il titolare lo stava guardando con
la bocca semi-aperta. “Così mi aveva detto…” Tom li stava guardando uno ad uno.
“Di cosa state parlando? Io non conosco il giapponese.” Affermò con una faccia
stranita. ‘Ma che gli prende a tutti loro, ora?’
“Allora perché riesci a capirci anche quando stiamo parlando
giapponese e riesci pure a parlarlo fluentemente?” Fece la domanda tanto attesa
la giovane Tanaka. Tutti gli altri rimasero in silenzio per sentire cosa avrebbe
detto Tom. Quest’ultimo spalancò lentamente gli occhi.
‘…Hanno ragione. Stanno parlando giapponese, eppure li
capisco. Forse prima non ci ho fatto caso perché ero troppo preso dalla
notizia, ma… come diavolo sto facendo?’ Tom non sapeva che dire, se non la
verità.
“Io non lo so… fino a ieri non capivo una parola in
giapponese, ve lo posso giurare...” Rispose lui, guardando in basso. Ovviamente
nessuno era soddisfatto da questa risposta. Non ci credevano nemmeno. Il
titolare decise però non farci caso, al momento.
“Va bene. Dimmi, puoi continuare a lavorare?” Gli chiese,
oramai in giapponese, il signor Takaha, avvicinandosi a lui. “Sì!” Rispose
senza esitazione Tom, per giunta di nuovo in giapponese.
“Perfetto. Allora torna al lavoro. Molti clienti stanno
aspettando i loro piatti, mentre altri vorrebbero ancora ordinare. Lo stesso
vale per tutti voi. Forza!” Esclamò a tutto il suo personale, ricevendo come
risposta un “Sì” di gruppo, prima di continuare il loro lavoro. La giornata
continuò quindi normalmente.
Finita la giornata lavorativa, Tom tornò nella sua stanza.
Era esausto, ma non fisicamente quanto mentalmente. Non riusciva a smettere di
pensare a quella cosa.
‘Quindi non era uno stupido incubo…? Ma come è possibile?
Sarei dovuto morire e quando mi sono svegliato ero nel mio letto. Forse ho
saputo prima di andare a letto la notizia e l’ho sognata? E inoltre come faccio
a sapere il giapponese? …Non ci capisco davvero più niente…’ La sua mente era
completamente un disastro. Rinunciò, quindi, a cercare ogni tipo di risposta.
Tom si avvicinò al letto, si tolse gli indumenti e si mise a
letto. ‘Non ho voglia di lavarmi. Domani lo farò.” E con questo tentò di
addormentarsi, ma poi…
TWINK!
… Sentì un suono strano e aprì gli occhi, ma quello che vide
gli fece prendere un piccolo spavento. “GYAH! E questo cos’è, ora?!” Un piccolo
schermo bianco si trovava di fronte a lui.
{MESSAGGIO!}
[HAI DELLA POSTA DA LEGGERE!]
Tom continuò a guardare il testo davanti a lui. “Cosa
significa?” Non capiva cosa fosse. Era in attesa che succedesse qualcosa.
Passarono dei secondi, ma ancora nulla. Decise quindi di toccare lo schermo,
seppur con un preoccupazione evidente. Il suo dito però superava lo schermo.
“Sembra essere intangibile…?” Sussurrò incredulo. Tolse quindi la mano e pensò.
‘Sembra essere il solito messaggio che spunta nei videogiochi… Ora che ci
penso, però, è quasi lo stesso messaggio che era spuntato nel sogno. In quel
momento, se non sbaglio, mi fece una domanda e io risposi con la voce. Forse
qui è lo stesso?’ Dopo qualche secondo di riflessione, decise di provare con la
voce.
“Apri la posta.” Il testo dello schermo cambiò.
{MESSAGGIO!}
- [BENVENUTO, “GIOCATORE”]! (NON LETTO)
- [MISSIONE GIORNALIERA: PUNTARE VERSO L’ALTO] (NON LETTO)
‘Incredibile…’ Tom era ancora incredulo. ‘Pensare che esista
davvero qualcosa del genere… Ora però che faccio?’ Ci pensò un po’, prima di
venirgli in mente qualcosa.
“Leggi tutti i messaggi.”
{NOTIFICA!}
[BENVENUTO, “GIOCATORE”!]
IL SISTEMA ASSISTERà IL
“GIOCATORE” IN QUESTA NUOVA AVVENTURA. POTREBBE ASSEGNARGLI DELLE MISSIONI DA
SVOLGERE.
QUALORA DOVESSE PRESENTARSI IL MANCATO COMPLETAMENTO DELLA MISSIONE, IL SISTEMA
GLI ASSEGNERà UNA PUNIZIONE.
{INDICAZIONI!}
[MISSIONE GIORNALIERA: PUNTARE VERSO L’ALTO]
OBIETTIVI:
ADDOMINALI (0/100)
SQUAT (0/100)
PIEGAMENTI (0/100)
CORSA (0/10km)
ATTENZIONE!
IN CASO DI MANCATO COMPLETAMENTO, VERRà
ATTRIBUITA AL GIOCATORE UNA PUNIZIONE ASSOCIATA A TALE MISSIONE.
TEMPO
RIMANENTE:
11:56:45
‘Sembra davvero di essere in un gioco. C’è pure una missione
giornaliera da completare, ma… chi le ha mai fatte tutte queste cose??? Fare
100 volte ognuna di quelle cose e 10 kilometri di corsa sono impossibili per
me. Domani mattina proverò a farne qualcuna.’ Si coricò e immediatamente
sprofondò nel mondo dei sogni…
Erano le 7 e Tom era già sveglio.
{INDICAZIONI!}
[MISSIONE GIORNALIERA: PUNTARE VERSO L’ALTO]
OBIETTIVI:
ADDOMINALI (0/100)
SQUAT (0/100)
PIEGAMENTI (0/100)
CORSA (0/10km)
ATTENZIONE!
IN CASO DI MANCATO COMPLETAMENTO, VERRà
ATTRIBUITA AL GIOCATORE UNA PUNIZIONE ASSOCIATA A TALE MISSIONE.
TEMPO
RIMANENTE:
05:42:13
‘Va bene, alleniamoci un po’!’ Disse tra sé, leggermente
motivato. Cominciò con gli addominali, poi i piegamenti e squat.
OBIETTIVI:
ADDOMINALI (35/100)
SQUAT (40/100)
PIEGAMENTI (30/100)
CORSA (0/10km)
TEMPO
RIMANENTE:
05:19:56
Tom era già stanco, respirava affannosamente. “Anf… Anf… Come
diavolo… Anf… dovrei riuscire a completare… Anf… tutti quelli??” Si domandò
mentre cercava di riprendersi. “Anf… Il mio corpo comincia a fare male…Anf…”
Smise di respirare con affanno e guardò l’ultimo obiettivo. “Dovrei pure
correre 10km? Non ci sono dei cheat per completare questa missione? Già sto
odiando tutto questo...”
Detto questo, si mise il cuore in santa pace, uscì fuori dal
ristorante e cominciò a fare una corsetta intorno al quartiere. Purtroppo,
però, non riuscì a fare molto nemmeno in questo.
OBIETTIVI:
ADDOMINALI (35/100)
SQUAT (40/100)
PIEGAMENTI (30/100)
CORSA (3/10km)
TEMPO
RIMANENTE:
04:22:08
“No, non ce la faccio… Anf… io ce l’ho messa tutta… Anf…
sicuramente apprezzerà l’impegno… Anf…” Si disse positivo. Guardò l’orario nel
telefono ed erano le 8:30 circa.
‘Va bene, è meglio che mi prepari per il lavoro.’ E così
fece. Le ore passavano e il tempo rimanente per la missione giornaliera
diminuiva sempre di più
TEMPO
RIMANENTE:
03:30:41
TEMPO
RIMANENTE:
02:03:36
TEMPO
RIMANENTE:
00:19:59
TEMPO
RIMANENTE:
00:00:12
Era ormai l’una di pomeriggio. Tom se n’era un attimo andato
in bagno, ora che non c’erano molti clienti che richiedevano la sua presenza.
Si lavò le mani e…
{NOTIFICA!}
[NON HAI COMPLETATO LA MISSIONE GIORNALIERA. IL SISTEMA TI INVIERà ORA NELLA “ZONA DI PUNIZIONE” PER UN
DETERMINATO PERIODO DI TEMPO.]
Tom non fece nemmeno in tempo a leggere il messaggio, che si
ritrovò in un paesaggio sperduto in mezzo al nulla.
“Ma che ca-!!” Venne interrotto da una scossa di terremoto
che lo fece inciampare.
“ROOAAARRR!!!” Un ruggito
provenne dalle spalle di Tom, che subito si girò allarmato.
[SCORPIONE
GIGANTE VELENOSO DELLA TERRA]
Questo “animale” si trovava a qualche metro di distanza da
Tom. “E da quando gli scorpioni ruggiscono…?” Cercò di calmarsi con una
battuta, ma fu a dir poco inutile. Lo scorpione cominciò a battere le chele e
Tom fece solo un passo indietro.
{ISTRUZIONI!}
MISSIONE DI PUNIZIONE: SOPRAVVIVERE
OBIETTIVO:
SOPRAVVIVI FINO ALLO SCADERE DEL TEMPO.
TEMPO
RIMANENTE:
3:59:56
“Non può essere che capitino tutte a me…” Bisbigliò nervoso,
con gocce di sudore che cadevano dalla fronte. Il mostro si diresse ora verso
di lui, pronto per ucciderlo.
TO BE CONTINUED!
NOTA: Per tutti coloro che hanno letto "Solo
Leveling", so che sotto certi punti l'ho completamente copiato. Vi
assicuro, però, che andando avanti coi capitoli si
distaccherà completamente dalla sua storia. Ho intenzione di
creare una mia trama all'interno dell'universo di DxD, quindi vari
archi della storia originale il mio protagonista non li vivrà e,
molto probabilmente, altri ancora nemmeno esisteranno. Possiamo
considerarlo come un Universo Alternativo. Detto questo, spero con
tutto il cuore che continuerete a seguire questa storia. Al prossimo
capitolo!