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Autore: luvsam    04/12/2021    2 recensioni
Quella mattina il buonumore di Dean gli stava dando veramente ai nervi e Sam avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo tacere, ma papà era ancora arrabbiato per la scenata del giorno prima e non poteva certo permettersi di iniziare un combattimento anche con suo fratello.
E dire che fino a poche ore prima si era sentito davvero felice perché il coach Maverick aveva diramato le convocazioni per la finale di calcio under 16 ed era dentro, non poteva crederci. Era stato su di giri per tutta la giornata discutendo con i suoi compagni degli avversari, di schemi ed eventuali rigoristi, e già si immaginava a correre sul campo.
Uscendo da scuola aveva visto l’Impala e aveva riconosciuto subito suo padre. Era una rarità che andasse a prenderlo alla fine delle lezioni e aveva pensato che ne avrebbe approfittato subito per chiedere il permesso per andare ad Austin con la squadra, ma qualcosa nella postura rigida del genitore lo aveva messo in allarme. Si era avvicinato e aveva riconosciuto il signor Rhodes e da lì tutto era andato storto.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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John sbarrò gli occhi all'alba e riconoscendo la casa di Bobby, per un attimo pensò che lui e Sammy erano tornati e che l'incubo era finito, ma poi la sua mente fu invasa dallo strazio e sentì forte il desiderio di vedere il suo ragazzo. Si alzò e uscì dalla sua stanza in silenzio e lentamente raggiunse la panic room. Ricordava di essersi chiuso la porta alle spalle il giorno prima, così rimase molto sorpreso quando la vide aperta. Si avvicinò e riconobbe subito la voce di suo figlio maggiore.
“Sammy, ti ricordi quando abbiamo comprato tutte quelle M&M di nascosto a papà? Ne abbiamo mangiate così tante che abbiamo avuto mal di pancia per tutta la notte!”.
John guardò all’interno della stanza e vide Dean che accarezzava suo fratello mentre gli parlava.
“Ti ricordi che tornò all'improvviso il giorno dopo? Mi stava venendo un infarto e ho cercato di nascondere le tracce, mentre tu te ne stavi impalato a fissarlo! Eri nel panico e già pensavi alle sculacciate in arrivo, così è toccato a me cercare di distrarlo dalla tua faccia colpevole.
La cosa divertente fu quando tirò fuori una busta di caramelle e ci invitò a prenderle. Sembravamo due scemi, eh?
Papa’ non riusciva a capire perché continuavamo a guardarle senza prenderne nemmeno una e ci ha squadrato dalla testa ai piedi sospettando che ci fosse qualcosa di strano. Mi bersagliò con mille domande e ricordo ancora che mi fece sudare freddo, ma alla fine ce la cavammo.
Cazzo, Sammy, sono passati anni e non gli abbiamo mai detto che cosa avevamo combinato”
L'uomo sorrise al ricordo ed entrò nella stanza. Si fermò dietro suo figlio maggiore e gli appoggiò le mani sulle spalle.
“In realtà so che cosa avevate fatto, l'ho capito quel giorno stesso “
Dean si voltò e chiese:
“Sammy ha cantato? Non è mai riuscito a nasconderti nulla"
“No, hanno cantato le confezioni vuote nascoste sotto il mio letto e qualche M & M in giro per la stanza"
“Credevo di aver ripulito”
“Non perfettamente, ne ho pestata una mentre stavo andando a fare una doccia e ne ho trovate altre dietro il frigo. Immagino che, a parte mangiarle, le abbiate usate per divertirvi un pò”
“Non ci hai sgridati”
“No, ero divertito dalla vostra complicità, sapevo già da allora di star allevando Bonnie e Clyde”
John guardò tristemente Sam, poi chiese:
“Ha reagito mentre gli parlavi?”
“No “
“Lo hai visto soffrire?”
“No, è rimasto completamente immobile"
“Da quanto sei qui?”
“Non lo so”
“Hai dormito?”
“Sì, per un po’, ma poi ho sognato che Sammy mi stava chiamando e sono sceso. Gli ho passato del ghiaccio sulle labbra, speravo che deglutisse, ma non l’ha fatto"
“Dean”
Il cambio di tono del padre mise in allarme il giovane Winchester, che istintivamente prese fra le sue una mano del fratello e la strinse forte.
“Non dirlo"
“Prima o poi ne dovremo parlare, non possiamo far finta di nulla. Sam si spegnerà, non reggerà a lungo e io…"
“Potremmo fargli delle flebo per sostenerlo mentre ci rimettiamo a cercare un modo per riprendercelo"
“Non credo che basteranno”
“E che vuoi fare? Ucciderlo?”
“Se avessi la certezza che significasse liberarlo da Abyzou, lo farei"
“Non puoi dire sul serio. È tuo figlio, cazzo, comportati da padre "- urlò Dean voltandosi verso John.
“Credi che sia facile per me dire certe cose? Amo Sam e proprio per questo non posso ragionare egoisticamente. Vuoi che resti intrappolato per sempre con quel demone?”
“Lo rivoglio indietro, ecco cosa voglio, ma tu hai già rinunciato a lui"
“Dean, ho fatto tutto quello che ho potuto”
“Ma tu sei tornato e lui no e mi hai detto troppe volte ultimamente che vuoi toglierlo di mezzo. Non lo toccherai, papà, non te lo permetterò.
Che c’è, intralcia la tua crociata? Hai troppa smania di ritornare a cacciare e lui è solo un peso? Se è così, vattene adesso e lasciaci soli.  Mi prenderò io cura di lui, come ho sempre fatto"
John sentì il cuore andargli in pezzi sotto i colpi delle parole di suo figlio maggiore, ma la voce dello psicologo gli risuonò di nuovo nella testa:
fase della rabbia.
Forse quel maledetto dottore aveva ragione e doveva aspettarsi non solo lacrime, ma violenti scatti d'ira da parte del suo primogenito.
Fu questa consapevolezza che non lo fece reagire quando Dean si alzò di scatto dal letto di suo fratello e gli diede un forte colpo con entrambi le mani in pieno petto.
“Allontanati da lui, non guardarlo nemmeno”
Il cacciatore non arretrò e Dean lo spinse con maggiore violenza.
“Non mi hai sentito? Devi andartene, devi lasciarci soli"
John scosse la testa rimanendo con le braccia lungo il corpo e guardò negli occhi il suo ragazzo.
“Vattene, hai capito? Non ti permetterò mai di portarmi via Sam"
Il ragazzo spinse ancora fino ad inchiodare alla parete il padre e ricominciò ad inveire contro di lui.
Le urla provenienti dalla panic room svegliarono Bobby, che, dopo aver recuperato il fucile, si precipitò scalzo al piano di sotto. Fece le scale ad una velocità tale da rischiare una brutta caduta, ma tutto ciò a cui riusciva a pensare erano le grida di Dean.
Quando era passato davanti alla camera di John, l’aveva vista vuota e questo lo aveva allarmato ancora di più: Dean era in pericolo e suo padre si era precipitato in suo soccorso? Erano di nuovo sotto attacco? Abyzou era tornata?
Queste domande lo accompagnarono fino all'ingresso della panic room ed era già pronto a sparare contro chiunque stesse facendo del male ai Winchester quando si ritrovò davanti ad una scena alla quale non era minimamente preparato: Dean stava inveendo contro suo padre e l’uomo accettava parole e colpi senza difendersi.
John vide con la coda dell'occhio il suo amico sulla soglia e allungò un braccio verso di lui facendogli cenno di fermarsi.
Bobby lo guardò diviso tra il desiderio di placare il ragazzo e la comprensione per quello che stava facendo l'uomo e decise di rimanere a guardare. Appoggiò il fucile ad un muro della cantina e tornò ad assistere a quello che stava accadendo all'interno della panic room. Si disse che il suo amico era perfettamente in grado di gestire il figlio, ma sussultò quando Dean afferrò John per la maglietta e gli urlò ancora una volta di andarsene prima di sbatterlo violentemente contro la parete alle sue spalle. Fece per entrare per bloccare l'aggressione, ma il più anziano dei Winchester scosse la testa nella sua direzione intimandogli di non intervenire.
“Avevi promesso di riportarlo a casa, tu avevi promesso".
Gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime mentre colpiva con un pugno il petto del padre, questa volta senza particolare forza.
“Avevi promesso di riportarmi Sammy, tu dovevi…”
Il giovane cacciatore non riuscì a completare la frase perché violenti singhiozzi gli spezzarono la voce in gola e appoggiò il capo sullo sterno del genitore. Solo allora John si mosse e lo abbracciò forte.
“Dean"
“Voglio Sammy, voglio mio fratello”
“Lo so"
L'ex marine si staccò dal muro e senza mollare la presa sul figlio, prese ad accarezzargli la schiena cercando di dargli un po’ di conforto.
“Non lo uccidere, papà, ti prego”
Bobby socchiuse gli occhi e sospirò. Per quanto fosse un pensiero terribile, razionalmente sapeva che non avrebbero potuto tenere Sam e Lenora nella panic room per sempre, né sarebbe stata una soluzione farli ricoverare.
I medici non ci avrebbero capito nulla, li avrebbero attaccati a delle macchine e nella migliore delle ipotesi li avrebbero poi trasferiti in una struttura per le lunghe degenze, ma quello sarebbe stato il meglio per loro?
Non invidiava per nulla la posizione di John e pensò che, qualunque sarebbe stata la sua decisione su Sam, avrebbe avuto delle ripercussioni.
“Dean”
“Ti prego, papà,no”
“Ci sono delle cose che non sai”
“No”
“Vieni, andiamo a prendere una boccata d’aria”
“No, non voglio lasciarlo da solo”
“Sammy non è qui, credimi”
“Non voglio lo stesso. Gli parlerò fin quando non mi sentirà, gli parlerò fin quando si sveglierà perché non ne potrà più delle mie chiacchiere”
“Dean, sono stato dall’altra parte con lui e non riuscivamo a vedere o a sentire nulla di quello che succedeva qui”
Il ragazzo a quel punto alzò la testa e disse:
“Ma io ho visto te che strangolavi Sam!”
Fece qualche passo indietro e chiese:
“Lo hai ucciso? E’ per questo che non è tornato?”
“Che cosa ho fatto?”
“Eravate in un bosco, gli hai messo un braccio intorno al collo e lo hai soffocato”
John richiamò alla mente il momento e rispose:
“Non ho strangolato Sam! Era ferito e ha perso molto sangue. Quando siamo riusciti a scappare perché Abyzou è venuta ad affrontare voi, l’ho portato in spalla, ma ad un certo punto mi sono dovuto fermare per riprendere fiato. All’improvviso sono arrivati i bambini senza occhi e ci siamo dovuti nascondere, ma Sam soffriva troppo e piangeva. Ho avuto paura che potessero sentire i suoi singhiozzi e così l’ho fatto svenire”
John sorpassò suo figlio maggiore e andò a sedersi accanto al suo secondogenito. Ne notò il colorito pallido e non poté resistere alla tentazione di scoprirgli il ventre.
“Che stai facendo?”
“Non c’è nessun taglio”
“Mentre eri via, John, sono comparse delle ferite su tutti voi, ma poi sono sparite”
L’uomo non reagì all’affermazione del suo amico, non voleva aggiungere altra angoscia a quella già presente nel cuore di suo figlio maggiore ed evitò quindi di scendere ulteriormente nei particolari sulle reali condizioni di Sam in sua presenza.
Qualche ora dopo però John e Bobby si ritrovarono a bere un caffè in cucina dopo aver convinto Dean ad andare in città per fare rifornimenti e il cacciatore sentì il bisogno di sfogarsi un po'. Si passò una mano sulla barba incolta e chiese:
“Hai pensato anche tu che avessi ucciso Sam?”
“In realtà solo io ero convinto che l’avessi fatto, magari posseduto da quel demone, mentre Dean ha rifiutato categoricamente l’idea. Ha continuato a ripetermi che ci doveva essere una spiegazione, era sicuro che non avresti mai fatto del male a suo fratello”
“Prima non lo era più”
“E’ sconvolto” 
“Lo so ed è per questo che alla fine ho ceduto quando mi ha chiesto di nuovo di poter fare delle flebo a Sammy”
“Che cosa non mi stai dicendo, John?”
“E’ così ovvio?”
“Ci conosciamo da un po' e ho un sesto senso per quanto riguarda voi Winchester, quindi sputa il rospo”
"Che cosa vuoi sapere?"
“Partiamo dai bambini senza occhi? Di che diavolo stavi parlando?”
“Abyzou ha rapito decine di ragazzini e parte di loro sono i suoi schiavetti personali. Fanno tutto quello che lei dice e i loro occhi sono completamente bianchi. Anche Sam era in quello stato quando l’ho trovato, quella maledetta lo trattava come se fosse il suo cagnolino”
“Era?”
“Sì perché sono riuscito a strapparlo al suo controllo e questo l’ha resa talmente furiosa da torturarlo davanti ai miei occhi. Lo ha tenuto appeso fin quando non gli si è uscita una spalla e lo ha massacrato con un coltello. Ho visto il sangue formare pozze ai suoi piedi, l’ho sentito urlare senza poterlo aiutare e, credimi, non c’è niente di peggio per un padre dell’assistere impotente alla sofferenza del proprio figlio”
Il cacciatore tacque per qualche attimo schiacciato dal ricordo, poi aggiunse:
“Ho dovuto rimettergli a posto la spalla e improvvisare a crudo dei punti”
“Cazzo”
“Ha sofferto tanto e io non potevo fare nulla per impedirlo”
“Quindi in quel bosco lo hai messo k.o. per risparmiargli un po' di dolore?”
“Sì, per quello e anche per prender tempo nella speranza che ci riportaste indietro il prima possibile.”
“Che cosa pensi di fare con Sam?” 
“Bobby, lo amo più della mia vita, ma non voglio che sia schiavo di Abyzou e so che anche lui non lo vorrebbe. Era scioccato quando gli ho detto che era stato uno dei bambini senza occhi e che non era stato in grado nemmeno di riconoscermi. E dire che non sa nemmeno la parte peggiore…”
“Quale parte peggiore?”
“Bobby, giurami che tutto quello che ti sto raccontando rimarrà tra noi”
“Ti puoi fidare, lo sai”
John inspirò profondamente, poi confessò:
“Sam mi ha torturato”
“Cosa?”
“Ubbidiva ciecamente ad Abyzou e non si è fatto scrupoli quando lei gli ha chiesto di tagliarmi a suo piacimento”
“Ecco che cos’erano quelle ferite! E Lenora? Ha torturato anche lei?”
“No, lo hanno fatto i bambini senza occhi”
“I loro corpi sono ancora nel nostro mondo?”
“Sì, probabilmente sono tutti in coma in qualche ospedale e vi resteranno  fino a quando Abyzou non consumerà la loro energia vitale. Capisci che non posso permettere che accada una cosa del genere al mio bambino?”
“Sì, certo, ma come farai con Dean?”
“Non lo so ancora”
Il rumore dell’Impala interruppe la conversazione tra i due uomini e John si alzò per andare incontro al figlio maggiore. Uscì di casa e fece una veloce carezza a Rumsfeld, che era immediatamente scattato in piedi alla ricerca di qualche coccola, poi scese i gradini e chiese:
“Ti serve una mano?”
“Sì, grazie. Sammy?”
“Nessun cambiamento”
“Beh, queste lo aiuteranno a tener duro, ne sono sicuro”- rispose il ragazzo mostrando al padre una voluminosa busta con il logo della Walgreens Pharmacy.
“Sei andato fino a Sycamore Ave?”
“Sì e mi sono procurato queste sacche di macro-qualcosa. Pare che siano molto utili quando…”
“Non ci vuole la prescrizione medica per averle?”
“Non per me”
“Dean, cosa hai fatto?”
“Non preoccuparti e aiutami a scaricare la macchina: prima lo facciamo e prima possiamo attaccare una di queste sacche a Sam”
John non replicò e raccolse dei sacchetti dal sedile posteriore dell’auto, poi seguì il suo primogenito in casa. Li appoggiò sul tavolo della cucina e si voltò a guardare di nuovo Dean, che sembrava spinto da un’incontrollabile frenesia. In pochi istanti infatti si era liberato della sua parte della spesa e della giacca e si stava già avviando verso le scale per scendere al piano di sotto.
“Figliolo, aspetta”
“Che c’è?”
“Volevo che ne riparlassimo”
“Hai detto che eri d’accordo”
“Sì, ma…”
“Devo andare da Sammy”
Il ragazzo si allontanò velocemente e dopo un attimo di esitazione il padre lo seguì. Entrò nella panic room e vide che Dean stava già armeggiando con il contenuto della busta. Lo sistemò con cura sul tavolo, poi si guardò attorno alla ricerca del vecchio sostegno da flebo che da sempre Bobby conservava. Lo individuò in un angolo e lo andò a recuperare. Lo sistemò accanto al letto di suo fratello e vi appese la sacca, poi collegò il deflussore.
Dopo aver controllato che tutto fosse a posto e essersi disinfettato le mani, si sistemò accanto a Sam e inspirò prima di liberare l’ago dalla protezione.
John notò che tremava, così si avvicinò e gli chiese:
“Vuoi che finisca io?”
“Non…”
“Tranquillo, Dean, non è un problema”
Dopo aver lavato le mani e aver disinfettato quella sinistra di Sam, John cercò la vena, inserì l’ago, poi lo bloccò con due strisce di nastro adesivo. Aprì la valvola del deflussore e seguì il percorso del composto fino all’arto del figlio.
“Okay, è andata”
“Grazie”
“Di cosa, Dean?”
“Di aver accettato, significa molto per me”
“Lo so, ma voglio che rifletti su quello che ti ho detto, voglio che pensi a che cosa è meglio per Sammy”
Il giovane Winchester scosse la testa e disse:
“Non potrò mai dirti che sono d’accordo sull’uccidere mio fratello”
“Non si tratta di essere d’accordo, si tratta di non farlo soffrire. Davvero preferiresti tenere qui il suo corpo sapendo che un demone può fargli del male in qualsiasi momento?”
“Pensi che stia succedendo anche ora?”
“Vorrei risponderti di no, ma sarebbe una bugia”
L’ex marine si chinò per posare un bacio sulla fronte di suo figlio e mormorò:
“Ti voglio bene, Sammy”
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Abyzou aveva fissato impotente John sparire all’interno del portale, che lentamente aveva iniziato a chiudersi su se stesso, e aveva urlato per la frustrazione.
Non era abituata ad essere sconfitta e l’immagine delle essenze dei suoi schiavi che lasciavano i loro corpi, la mandò su tutte le furie.
Sapeva di non poterli fermare, ma per lei era inaccettabile che degli esseri inferiori le avessero fatto un simile affronto, così si chinò su Lenora, le prese con forza i capelli e tirò fino a farla urlare per il dolore.
“Come hai osato rimandarlo indietro? Lui apparteneva a me”
“Nessuno di noi ti appartiene, brutta stronza”
“Me la pagherai cara, ma prima farò a pezzi questo giovanotto. Lui e la sua famiglia mi hanno causato un mare di problemi ed è ora di farla finita”
“Non ti basta quello che gli hai già fatto?”
“Sono un demone, mi nutro di malvagità”
“Ma una volta volevi essere una madre, come puoi averlo dimenticato?”
“Sono passati secoli e quando ti voti al male, il tempo non ha più importanza”
Abyzou lasciò andare Lenora e si diresse verso Sam, che prima era rimasto impietrito a guardare suo padre allontanarsi, poi, per puro istinto di sopravvivenza, aveva iniziato a strisciare tentando un’improbabile fuga.
“Vai da qualche parte, tesoro?”
Il demone lo ribaltò e si mise a fluttuare a pochi centimetri dal corpo esausto del ragazzo.
“Se pensi che prima sono stata crudele, sei uno sciocco perché ho intenzione di finirti in grande stile e voglio che tuo padre e tuo fratello ti sentano rantolare”
Abyzou afferrò per il collo Sam e lo tirò su con un solo braccio, poi si diresse verso il portale e urlò:
“John Winchester, sei pronto per veder morire tuo figlio?”
La voce del demone riaprì il varco e la casa di Bobby tremò di nuovo.
   
 
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