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Autore: Exentia_dream2    05/12/2021    6 recensioni
Questa storia è un regalo per Marti Fitzgerald W.Lestrange. Nasce grazie all'iniziativa "Regali d'inchiostro" del gruppo L'Angolo di Madama Rosmerta.
Dal testo: ...davvero non lo sa, Rose, che il cielo non è sempre sopra la testa; che a volte l'imbrunire è soltanto una scusa per voltarsi e guardare nella direzione in cui lei semina vita che lascia raccogliere agli altri; che il silenzio della notte non per forza deve essere spezzato dai discorsi che nessuno dei due è pronto ad affrontare.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Hai le stelle sul naso


Scorpius si è dato il compito di trovare la costellazione di cui porta il nome in un cielo che non sembra mai buio abbastanza: le stelle sono sempre troppo timide — o i suoi occhi poco allenati.

Non ha mai seguito il dito di suo padre quando gl'indicava un punto in alto e gli diceva che era quello il suo posto nel mondo.

Lui non ce l'ha, un posto nel mondo: il Manor è troppo freddo da quando Astoria è morta, Hogwarts è troppo grande per chi ha paura di perdersi.

"Guarda che la lezione di Astronomia è domani" gli dice Rose, sorprendendolo con il naso all'insù a cercare chissà cosa attorno alla luna.

S'è sempre chiesta cosa ci fosse a tenerlo legato a quel silenzio che si ostina a tenere, a impedirgli di uscire da quel corpo che è soltanto un guscio che non sa dare importanza al contenuto che custodisce.

"Hai gli occhi trasparenti, Scorpius: si vede tutto quello che hai dentro."

"È soltanto dolore, prima o poi passerà."

"Il dolore non passa. E se continui così ti esce dagli occhi e t'inghiotte."

È a un soffio di distanza quando gli sussurra quelle parole e Scorpius è stanco di perdere la vista in un cielo che non è mai quello giusto: la perde sulle guance di Rose che sembrano fuoco, puntinati di stelle così vicine che pensa di poterle toccare se soltanto avesse il coraggio di convincere i muscoli a sfiorarle il viso. 

"Cosa guardi, Malfoy?"

"Le stelle" risponde, con l'ovvietà nella voce: davvero non lo sa, Rose, che il cielo non è sempre sopra la testa; che a volte l'imbrunire è soltanto una scusa per voltarsi e guardare nella direzione in cui lei semina la vita che lascia raccogliere agli altri; che il silenzio della notte non per forza deve essere spezzato dai discorsi che nessuno dei due è pronto ad affrontare.

Non lo sa, Rose, che anche lei ha gli occhi trasparenti e che il coraggio che tanto vanta evapora proprio dalle pupille quando s'abbassano per nascondersi da lui; che è vero che il dolore non passa, ma tutto quello che lei ha dentro profuma di legna che arde nel camino e di quieta resa — pesa di meno,  non avere un posto nel mondo.

"Mi stai fissando."

Scorpius non risponde, accarezza con un pensiero timido lo spazio che separa le ciglia dalle labbra e pensa che forse è lì, in mezzo alle efelidi, la Costellazione dello Scorpione: che gl'importa di stare in cielo e sbiadire con l'arrivo dell'alba se può avere tutta per sé una tela di pelle e posare la testa poco più a sinistra del punto in cui il sorriso di Rose nasce.

E se Rose non è cielo, allora c'è qualcosa che non funziona nell'universo, che stona nelle galassie e pensa che anche suo padre abbia sempre sbagliato a guardare in alto per capire davvero qual è il suo posto nel mondo — o, forse, ha cominciato a guardare in sù quando il viso di Astoria non era più tela di pelle —, che quando si parla del movimento dei pianeti si dovrebbe tener conto anche del peso di un respiro di Rose, ché la Terra gira perché lei esiste.

"Hai le stelle sul naso, Weasley."
   
 
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