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Autore: God_Eden_Imperial    09/12/2021    0 recensioni
PRIMA PARTE!
Universo Alternativo
Storia pubblicata anche su Wattpad
Coppie:
Gilbert x Vincent
Elliot x Leo
Jack x Lacie
Break x Sharon
Alice x Oz x Echo
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Elliot Nightray, Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Stai comodo?"
Chiede Gilbert guardando Vincent accomodarsi nel piccolo letto che il moro ha fatto su misura per lui utilizzando un vecchio certo.
"Non mi lamento"
Risponde il biondo tastando la morbidezza del cuscinetto e infilandosi sotto le copertine. Gilbert arrossisce alla vista, pensando che sia esageratamente adorabile così piccino.
Cielo...sembra davvero una bambolina.
Pensa continuando ad osservare Vincent con gli occhi che gli brillano. Il biondo ha un sussulto non appena sente il verso dell'animaletto domestico di Gilbert e scatta a sedere.
"Lo hai sentito??"
"Sì. Non preoccuparti"
Dice Gilbert avvicinandosi ad una gabbietta coperta da un telo scuro. Scoprendola, mostra a Vincent un piccolo corvo che si agita, sbattendo le ali, una delle due coperta da alcune fasce.
"Ti presento Reven. L'ho trovato un paio di giorni fa con un'ala spezzata e l'ho curato. Finché non sarà in grado di volare come prima, lo terrò con me"
Il corvo, vedendo Gilbert, si calmò all'istante, voltandosi successivamente ad osservare Vincent che lo guarda con un luccichio negli occhi.
"Bello"
Commenta e il moro ride. Sa bene quando all'altro piacciano gli uccelli notturni e si aspettava che non ne restasse spaventato come era stato, invece, per Elliot.
"Se non sbaglio volevi prenderti un animaletto domestico, giusto?"
Vincent annuisce intanto che Gilbert torna a coprire Reven col telo, andandosi ad accomodare sul suo letto.
"Esatto! Pensavo di prendere un ghiro. Sono davvero carini, non trovi?"
"Jack non ne ha tipo il terrore?"
Domanda il moro ricordando che, una volta, non molto tempo prima, il cavaliere ha trovato un ghiro tra le sue armi ed era saltato sul tavolino, urlando il nome di Vincent affinché lo venisse a salvare.
"E' proprio per questo che ne voglio uno. La faccia di Jack in quel momento è stata epica"
Ride Vincent ricordando quel momento.
Sa essere veramente cattivo...
Pensa Gilbert, sospirando, tornando a sorridere.
"Cerca solo di non farti cacciare, ti serve quel lavoro e mi pare che Jack ti ricompensi per bene"
"Sì, lo fa. Non credo mi sbatterà fuori, lo sai che ha un debole per i figli del diavolo"
Gilbert annuisce, rammentando tutte le volte che Jack ci ha provato con la sorella del suo padrone, rimediandosi botte a più non posso da Oswald. E' sempre stato piuttosto protettivo nei confronti di Lacie; inoltre, sembra divertirsi davvero un mondo quando lo picchia, minacciandolo di tagliargli tutti i capelli.
Il moro accenna una risatina al pensiero e si sdraia, fissando il soffitto, sentendo gli occhi di Vincent puntati su di lui.
"Chissà se Levi è già rientrato"
"Non credo. Avremo sentito le urla fino a qui. Povero Leo"
"Già...ma può succedere di sbagliare la formula. A tante maghe e stregoni capita"
"Anche a Oswald?"
"Sì, quando sua sorella lo disturba all'improvviso, nel ben mezzo di un incantesimo. L'altro giorno voleva cambiare il colore del pelo di un topolino e si è ritrovato la faccia tutta arancione"
Ride Gilbert seguito da Vincent che si è immaginato la scena.
"Aspetta, ma allora è per questo che non si è fatto vedere nei tre giorni successivi"
"Proprio così. Mi ha fatto un po' pena"
"Non dirglielo. Noi figli del diavolo siamo imprevedibili. Persino Charlotte non riesce a comprenderci e parliamo della miglior indovina di Pandora"
Risponde Vincent con un sorriso soddisfatto in viso, mentre torna a sdraiarsi nel suo piccolo letto.
Gilbert non risponde, sollevandosi sui gomiti per sbirciare all'interno della cesta.
Quant'è carino!
Esclama nella sua testa, allungando la mano per accarezzargli i capelli sparsi sul cuscinetto.
"Continuerai così finché non tornerò normale, vero?"
Chiede Vincent. Da quando sono arrivati a casa, Gilbert ha approfittato di ogni occasioni per coccolarlo e riempirlo di baci, come quando erano bambini.
"Probabile"
Nel profondo, dentro di se, spera che Vincent resti in quelle condizioni per parecchio tempo. Almeno potrebbe tenerlo con se.
"Jack sarà preoccupato non vedendomi rientrare"
Sussurra Vincent spostando gli occhi in direzione della finestra coperta dalle tende.
"Tranquillo. Domani gli spiegheremo l'accaduto. Ora cerca di riposare. Notte Vince"
Il biondo annuisce sentendo la mano di Gilbert allontanarsi. Segue il rumore delle molle del letto che cigolano fastidiosamente e la luce si spegne.
Girandosi, è il suo turno di osservare l'altro ragazzo che ora gli dà le spalle, il viso rivolto verso la parete dove appoggia il letto.
"Buonanotte, Gil"

Leo è ormai da mezz'ora che cammina avanti e indietro per la sua stanza, nervoso, ripetendosi nella testa le parole giuste da dire a Levi non appena sarebbe tornato.
"Sì...così dovrebbe andare bene"
Si dice dopo essersi ripetuto il discorso per la ventesima volta. Si ferma sistemandosi gli occhiali e sospira. Il suo pensiero si sposta a Vincent e spera che stia bene, poi si volta verso la porta da dove è entrato Elliot. Il nobile tiene un vassoio con due tazze fumanti sopra.
"Ho chiesto a Philip di preparare del tè. Ti farà sentire meglio, vedrai"
Philip è, come Leo, un discepolo di Levi, di qualche anno più giovane, quindi ancora frequentante il corso di base.
"Ah...grazie"
Borbotta il ragazzo prendendo una delle due tazze e, soffiando un paio di volte, si gusta la bevanda dolciastra che lo fa rilassare, anche se di poco.
"Sei riuscito a contattare Levi?"
Chiede Elliot sedendosi sul letto di Leo e prendendo l'altra tazza.
"Sì. Mi ha detto che farà ritorno domani mattina. Adesso si trova a nord di Pandora"
"Davvero? E' il luogo più pericoloso che esista! Che cosa è andato a fare lì?"
"Ha detto che doveva incontrarsi con la maga Alice per discutere di alcune faccende, ma non mi ha voluto dire di che si trattasse"
"Capisco"
Sussurra Elliot in risposta, terminando la bevanda e posando la tazza vuota sul vassoio.
"Spero non mi darà una punizione come quella dell'ultima volta. Al solo pensiero rabbrividisco"
Dice Leo a denti stretti, ricordando quando, sbagliando una formula, ha trasformato i capelli di Levi in tanti serpenti e, di conseguenza, lo stregone lo ha mandato a pulire la cella in cui tiene rinchiuso Jabberwock.
"Non voglio...è stato tremendo"
Balbettò il ragazzo facendo preoccupare Elliot.
"Leo, calmati. Dai, non pensarci, vieni qui"
Lo chiama allungando un braccio verso di lui. Leo sospira ancora e, sfilandosi gli occhiali, accetta l'invito del nobile, mettendoglisi accanto.
"Non dovresti tornare a palazzo? Tuo padre e i tuoi fratelli si preoccuperanno. Inoltre, non penso di stare loro tanto simpatico"
"Perché non ti conoscono come ti conosco io, altrimenti cambierebbero subito idea. E poi sei scosso dopo quello che è successo a Vincent, non posso mica lasciarti da solo"
Leo arrossisce a quelle parole e sorride, sussurrando un ringraziamento che fa borbottare Elliot, imbarazzato.
"Sei un ragazzo gentile"
"Ehi, smetti di dirlo!"
"Ma è la verità"
Ride Leo quando Elliot inizia a colpirlo col cuscino. Ne afferra alla svelta un altro e prende a colpirlo a sia volta. I due ridono, rigirandosi nel letto più volte, fino a ritrovarsi in una posizione...altro che casta: Leo con la schiena contro il materasso e il nobile a torreggiare su di lui; le loro gambe sono intrecciate tra loro e i visi molto vicini, tanto che se uno dei due si sporgesse anche di solo un centimetro, potrebbero benissimo baciarsi.
La tentazione è alta.
"Elliot..."
Sussurra Leo, facendolo rabbrividire. Adora il suo nome pronunciato dal ragazzino sotto di lui e la voglia di posare le labbra sulle sue cresce.
"Leo...io...io-"
"Oh, cielo! Mi è appena venuta in mente una cosa!"
Esclama Leo allontanandolo malamente e alzandosi velocemente dal letto, rompendo l'atmosfera e lasciando Elliot a sentirsi un perfetto idiota.
"Accidenti a lui!"
Sussurra alzandosi a sua volta e seguendo l'amico fuori dalla stanza, verso quella in cui erano rimasti a sistemare il disordine.
"Che ti prende Leo? Cosa hai ricordato? La contro magica?"
"Si dice contro incantesimo, scemo!"
"E' irrilevante, rispondi"
Leo sospira per l'ennesima volta mentre prende uno dei libri nel ripiano più basso dello scaffale.
"Magari. I miei problemi sarebbero risolti e potrei far tornare Vincent subito alla sua forma normale. Mi sono ricordato di un incantesimo simile però"
Dice sfogliando il libro mentre Elliot si avvicina a lui, confuso.
"Ti spiego: Vincent è stato colpito dall'incantesimo comunemente chiamato Drink Me che fa rimpicciolire le cose, gli animali e persino le persone. Purtroppo il contro incantesimo, Eat me, non sono ancora capace di farlo, ma posso provarne uno simile"
"Sicuro sia una buona idea?"
Mi sembra tu abbia fatto abbastanza danni per oggi...
Riflette Elliot non avendo il coraggio di dirlo ad alta voce o si sarebbe rimediato un pugno in piena faccia. Anche se sembra docile e innocuo, Leo in realtà è piuttosto manesco.
"Rilassati. L'ho già utilizzato con Levi, molte volte"
Risponde Leo leggendo in fretta la formula poi, tirando fuori la sua bacchetta, recita l'incantesimo. 

   
 
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