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Autore: Maggiechan_75    09/12/2021    0 recensioni
“Sto tornando… tornando da te… Ma quanto è difficile! Qui dove mi trovo sto talmente bene, che una parte di me vorrebbe rimanere qui per sempre!
Sarebbe tutto perfetto se ci fossi anche tu.
Ma tu non ci sei ed io voglio stare con te in qualsiasi posto tu sia!
Aspettami sto arrivando…”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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C’è sangue troppo sangue! 

<< Dove sono?>>

La mia vocina si perde nella radura. 

C’è un uomo che cammina di fronte a me. I suoi passi sono molto più veloci e lunghi dei miei.
Non ce la faccio! 
Sta camminando troppo in fretta. Inciampo più volte e più volte alzo lo sguardo verso di lui. 
Resta fermo quell’uomo ad osservarmi fino a quando non mi alzo e riprendo il cammino.

Sono esausto!
Inciampo di nuovo e di nuovo alzo lo sguardo verso di lui. 

Lo temo. 
Lui non sorride.
Lui mi fissa con severità. 
Lui non sta muovendo nemmeno un passo verso di me.
Lui non tende la mano.
Lui non mi aiuta ad alzarmi. 

Qualche ora fa però lo ha fatto!
Ha preso la mia mano. 
Lo ha fatto per trascinarmi lontano da lei, da mia madre. 
Lo ha fatto quando ancora il corpo di lei era ancora caldo. 
Ho cercato di oppormi con tutte le mie forze, ma lui mi ha afferrato il polso e mi ha trascinato lontano da lei.

Abbiamo camminato per ore, i muscoli delle mie gambe sono esausti e mi fanno male. 
Tutto intorno a me è sconosciuto. 

Sono stanco basta! Urlo dentro di me.

Rimango a terra e lo guardo dritto negli occhi. 
Sostengo il suo sguardo asciugando le lacrime sul mio viso. Le maniche della mia maglietta sono lerce di terra. 
Dei granelli di polvere sono entrati nei miei occhi, tendono a farmi lacrimare ma non voglio che quell’uomo mi veda piangere.
Non posso!
Non voglio!

Lo guardo esprimendo tutta la mia rabbia. 
Sono arrabbiato e spaventato allo stesso tempo. La mia anima trema ma sta impedendo al mio corpo di esprimere la paura che provo dentro.

<<¡Chico, levántate! Detenerse en este lugar es peligroso.>>
(Ragazzo alzati! Fermarsi in questo posto è pericoloso.)

Mi parla in una lingua sconosciuta, è arrabbiato con me il suo tono severo non mi convincerà ad alzarmi. 

Non voglio cedere!

E’ un soldato, chissà se il bambino che ero lo ha capito. 
E’ armato quell’uomo e imbraccia un fucile. 
Il bambino che ero lo sta osservando eppure teme per la sua vita, eppure non vuole cedere, non ha paura di morire?

Temo per quel bambino, ho paura che quell’uomo sia così pazzo da premere il grilletto verso di lui. 
Ho paura di quell’uomo! 

Ha uno sguardo freddo è così distante dai sentimenti che ho conosciuto dal mio risveglio che riesco a percepire solo la rabbia che sta provando.

Non cedo, il bambino che ero non cede!

Improvvisamente un fruscio dalla boscaglia e quell’uomo si precipita verso di me. 
E in secondo tutto è diventato buio.
Un boato. Una granata è esplosa a pochi metri da noi. 
Sento il suo peso su di me, il suo corpo mi sta facendo da scudo.
Rivedo la luce solamente quando l’eco del rumore, che l’esplosione ha provocato, è svanito.
L’uomo si alza, afferra il mio polso e lo stringe quasi da spezzarlo. 
Tremano le sue mani mentre inizia a camminare a passo spedito trascinandomi via. 

Cado e inciampo più volte.
Quell’uomo non si ferma e continua a camminare rimettendomi in piedi ogni volta.
Passi frettolosi!
Passi silenziosi!

Arriviamo al campo base e quel bambino è esausto.
Sviene nel momento in cui quell’uomo molla la presa e si allontana da lui.

Quel bambino sono io!? 
Non posso e non voglio credere che questo sia accaduto veramente!
Non posso e non voglio credere che il mio salvatore sia proprio lui.

I miei pensieri sono distratti da una voce femminile

-Shin

E’ una donna preoccupata. Si avvicina allo sconosciuto. 

Estoy bien, no pienses en mí. Piensa en el bebe
(Sto bene non pensare me pensa al bambino)

L’uomo indica il bambino.

Solo ora mi rendo conto che non sono più nel suo corpo.
Sto osservando la scena come se fossi uno spettatore esterno.
Non me ne preoccupo, è solo un sogno. Me lo ripeto con tono convinto non riuscendo ad accettare che questo sogno sia un pezzo dimenticato del mio passato.

Solo ora, libero dai pensieri e sentimenti di quel bambino, apro gli occhi e vedo quell’uomo in modo diverso.

Quell’uomo è ferito gravemente ad un braccio,è quello che ha usato per trascinarmi fino a qui. Sanguina e trema vistosamente dal dolore che la ferita provoca.
Quell’uomo non se ne preoccupa, è molto più scosso dalla processione di barelle che stanno passando davanti a lui.Le osserva passare silente. 
Prova rabbia quell’uomo. Ora tutto il suo corpo trema e le sue mani si serrano a pugno.
Si mette la mano al petto, vicino al cuore, mormorando e domandandosi il perchè di tutto questo. Alza lo sguardo al cielo baciando il piccolo crocifisso che tiene attorno al collo. 

Silenziosamente intona una preghiera.

<<Oh Dios, señor de los que dominan,Guia Supremo que tienes en tus manos las riendas de la vida y de la muerte.Escúchame:>>

E’ solo un bisbiglio, ma solo ora riesco capire chiaramente quella lingua fino ad allora sconosciuta

O Dio, Signore di coloro che governano, Guida Suprema che tieni nelle tue mani le redini della vita e della morte, ascoltami

 

<<...Signore, fa' che la mia anima non vacilli nel combattimento, e il mio corpo non senta il tremito della paura. 
Fa che il mio spirito non senta sete, fame e fatica.
Fa che la mia anima, Signore, sia sempre pronta al sacrificio e al dolore. 
Per favore, rendimi coraggioso di accettare la morte affinché io possa morire con il sorriso sulle labbra, come morirono i tuoi martiri. 
Signore aiutami a vivere e, se necessario, a morire da soldato.
Concedimi Signore, il perdono dell'orgoglio.
Ho voluto essere il soldato più coraggioso del mio esercito e il colombiano più amorevole del mio paese. Perdonami per il mio orgoglio, Signore…>>

 

Mentre lo sento recitare l’angoscia mi pervade è solo un sogno… è solo un sogno non posso essere io quel bambino non posso aver vissuto tutto questo no non posso!!!!

Spezzo il silenzio apparente di quella scena urlando a squarciagola 

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO 

******

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Anche quella notte, il silenzio veniva spezzato dal suo urlo disumano. 

Kaori lo conosceva bene la disperazione di quell’uomo, di Ryo Saeba.
Per molti anni aveva sofferto e pianto di fronte all’angoscia dell’uomo che amava.

Ryo Saeba era così. Le sue emozioni, quelle vere e le sue verità trovavano voce solo attraverso i suoi sogni. 
Sperava che quella parte fosse stata dimenticata con tutto il resto della sua vita. Ma sentirlo urlare quella sera la fece stare peggio di tutte le altre volte. 
Cosa le aveva sempre tenuto nascosto Ryo Saeba, cosa non riusciva a dimenticare cosa lo stava tormentando?

La tentazione di alzarsi dal letto e correre da lui era tanta, ma lui Ryo Saeba non avrebbe voluto. Lui, Ryo Saeba, si sarebbe subito chiuso a riccio appena Kaori avrebbe aperto la porta della sua camera.

Ansimante quell’uomo si svegliò con la gola arsa dal bruciore. Il ricordo di quello sconosciuto, ma soprattutto di quel bambino era così vivo che gli ci volle qualche secondo in più per capire dove si trovasse.

L’avrò sicuramente svegliata. 

Ryo Saeba non si sarebbe mai alzato dal letto dopo un incubo e non si sarebbe mai avvicinato alla sua camera per assicurarsi che lei, Kaori potesse stare bene.
Ryo Saeba aveva troppa paura che Kaori potesse scoprire cosa lo angosciava, ma lui Ryo era forse pronto a confrontarsi con lei?

Ryo era di fronte alla porta della sua camera tutto sembrava tranquillo e silenzioso.

Lei aveva subito percepito la sua presenza

R…ryo?! sei tu!?

Decise di fare un tentativo, consapevole del fatto che ora dietro a quella porta c’era un nuovo Ryo, forse con lui avrebbe potuto provare a scoprire qualcosa di Ryo Saeba.

Parlarono a lungo quella notte davanti ad una tazza di the caldo.

Quel bambino…. quell’uomo

Shin Kaibara...

Il tono timoroso con cui lei aveva pronunciato quel nome non passò innosservato.

<<...è stato per molti anni l’uomo che hai considerato tuo padre>>

 Non lo poteva accettare non lo riusciva ad accettare.

<<Lui era un soldato lui doveva uccidere per sopravvivere lui doveva…. ma io… io …..>>

Si mise le mani sulla testa, il dolore pulsante alla testa lo martellava, non lo riusciva proprio  ad accettare.
Si stava chiudendo a riccio, proprio come Ryo Saeba. 

<< Non è come pensi….>>

Erano anni che Kaori sperava che finalmente si aprisse a lei, la storia del suo passato la conosceva bene, ma solo attraverso i ricordi e le versioni dei suoi amici.
Umibozu, Mick erano mercenari, proprio come era stato Shin Kaibara e lui, Ryo Saeba.
Sentire lo stesso racconto dal diretto interessato però la sconvolse. Le emozioni che l’uomo stava esprimendo le stavano spezzando il cuore.

<<Non sei un assassino, non lo sei mai stato>>

Si avvicinò a lui e lo abbracciò avvolgendolo come aveva fatto Shin Kaibara nel sogno. Lo stava proteggendo.

Ora non era in guerra, ora non era in pericolo. 
Le lacrime che quel bambino aveva dovuto trattenere per tutti quegli anni uscirono prepotenti e finalmente libere da quel corpo.

*******

La preghiera che Shin Kaibara recita è stata rivisitata. L’ho trovata in internet, ma voglio riportarvi completa in lingua originale e tradotta (con il traduttore google). Mi ha commosso e solo dopo averla letta mi sono resa conto che l’ha scritta un Tenente Colombiano Nelson Dario Bedoya Zuluaga morto due settimane dopo nelle giungle di Caqueta in Colombia.

Oh Dios, señor de los que dominan,Guía Supremo que tienes en tus manos las riendas de la vida y de la muerte.Escúchame: Haz, Señor, que mi alma no vacile en el combate,y mi cuerpo no sienta el temblor del miedo. Haz que te sea fiel en la guerra, como lo fui en la paz.Haz que el silbido agudo de los proyectiles alegren mi corazón. Haz que mi espíritu no sienta la sed, el hambre, el cansancio y la fatiga,aunque lo sientan mis carnes y mis huesos. Haz que mi alma, Señor, esté siempre dispuesta al sacrificio y al dolor, que no rehuye, ni en la imaginación siquiera, el primer puesto de combate, la guardia mas dura en la trinchera, la misión más difícil en el ataque.Pon destreza en mi mano para que el tiro sea certero, y caridad en mi corazón. Haz, por favor,que sea capaz de cumplir lo imposible, que desee morir y vivir al mismo tiempo. Morir como tus Santos Apóstoles, como tus Viejos Profetas, para llegar a Ti.Señor te pido que mi cuerpo sepa morir con la sonrisa en los labios, como murieron tus mártires. Te ruego mantengas mi arma en vela y mi oído atento a los ruidos de la noche. Te pido por mi guardia constante en el amanecer de cada día y por mis jornadas de sed, hambre,fatiga y dolor. Si llegara a cumplir estos anhelos, podrá entonces mi sangre correr con júbilo por los campos de mi Patria, y mi alma subir tranquila a gozarte en el tiempo sin tiempo de la eternidad. Señor, ayúdame a vivir, y de ser necesario, a morir como un soldado.Concédeme Oh! Rey de las Victorias, el perdón de la soberbia.He querido ser el soldado más valiente de mi Ejército y el colombiano más amante de mi Patria.

O Dio, Signore di coloro che dominano, Guida Suprema che tieni nelle tue mani le redini della vita e della morte, ascoltami: Signore, fa' che la mia anima non vacilli nel combattimento, e il mio corpo non senta il tremito della paura. Fammi fedele a te in guerra, come fui in pace; fa' che il sibilo acuto dei proiettili rallegri il mio cuore. Fa' che il mio spirito non senta sete, fame, stanchezza e fatica, anche se la mia carne e le mie ossa lo sentono. Fa' che la mia anima, Signore, sia sempre pronta al sacrificio e al dolore, che non rifugge, nemmeno nell'immaginazione, dal primo posto di combattimento, dalla guardia più dura in trincea, dalla missione più difficile nell'attacco. che il tiro è preciso, e la carità nel mio cuore. Per favore, rendilo capace di realizzare l'impossibile, che desidera morire e vivere allo stesso tempo. Per morire come i tuoi Santi Apostoli, come i tuoi Antichi Profeti, per raggiungerti Signore chiedo che il mio corpo sappia morire con il sorriso sulle labbra, come morirono i tuoi martiri. Per favore, tieni sveglia la mia arma e il mio orecchio attento ai rumori della notte. Ti chiedo la mia guardia costante all'alba di ogni giorno e per i miei giorni di sete, fame, fatica e dolore. Se dovessi esaudire questi desideri, allora il mio sangue potrà scorrere con gioia per i campi del mio paese, e la mia anima salirà con calma a goderti nel tempo senza tempo dell'eternità. Signore aiutami a vivere e, se necessario, a morire da soldato Concedimi Oh! Re delle vittorie, il perdono dell'orgoglio Ho voluto essere il soldato più coraggioso del mio esercito e il colombiano più amorevole del mio paese.

 
   
 
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