03/09/2009
3 recensioniSacrificio
sera
Tashigi aprì piano la porta cercando di fare il meno rumore possibile.
Appena entrata nella camera camminò silenziosa cercando di trovare un appoggio per il vassoio della cena che portava in mano.Poggiato questo sul comò nei pressi del letto posò lo sguardo al balcone della camera, in particolare all'uomo seduto sulla sedia nei pressi di questo.
-Hai riposato?-
Chiese con flebile voce.
-No.-
A questa risposta non poté che non avvicinarsi alla persona posandogli la mano sulla spalla.
-Perchè non mangi un pò?-
-Non ho fame.-
Lo vide in volto.Era palese che aveva avuto un brutto sogno.O semplicemente un amaro risveglio.
Prese un plaid e lo poggiò sulle gambe di lui che non si scompose.
-Vuoi che dorma vicino a te stasera?-
Un dolce invito.Più che invito ,richiesta di aiuto.
-Sì.-
Tashigi non la sopportava quella voce implorante.
Perchè ogni volta che la sentiva era sempre sul punto di piangere.
Già di primo mattino si vedeva quando erano delle giornate no.
Quella di ieri si era presentata come gionata sì ma appena Tashigi si era riversata sul letto dopo il pranzo aveva avuto la conferma della giornata no.
Quel pomeriggio era stato spezzato dai frenetici pianti di Zoro.
Non riusciva a chiudere occhio e questo lo turbava ma sopratutto quello che lo disturbava tanto da farlo piangere e urlare per ore lo sapeva solo lui.
Tashigi era rimasta con lui sino alle diciotto quando aveva finalmente preso sonno dando un attimo di calma alla donna.
Poté finalmente sdraiarsi sul letto.
Ma finì col piangere anche lei.
Forse meno rumorosamente di suo marito ma sicuramente con più coscienza di lui.
E più voglia di porre fine a tutto questo.
Tashigi aveva solo 21 anni e in questi momenti la sua breve età le gravava come ogni cosa.
Si asciugò lentamente le lacrime ,lasciandole cadere in modo da rimanerne senza per un pò e si alzò decisa a preparare la cena.
-Ti prego.Solo un pò.-
Nessuna risposta.
-Vuoi che t'imbocchi io?-
Nessuna risposta.
-E poi se vuoi posso anche leggerti qualcosa.-
Nessuna risposta.
-Però solo se mangi.-
Zoro aprì leggermente la bocca.
Tashigi ne approfittò infilandoci lievemente e con cautela il cucchiaio di piselli.
Sperò che non li avrebbe sputati.
Di solito non lo faceva con i piselli, ma oramai diventava sempre più controverso trattare con lui.
Iniziò ad imboccarlo minuto dopo minuto soddisfatta del buon risultato ottenuto.
Era incredibile come sino a ieri Zoro si ritrovasse in piedi e a fare tutto autonomamente anche se solo per poche ore alla giornata, mentre in quel momento si ritrovava nello stesso stato di un bambino.
Quei improvvisi cambiamenti fra stati di completa dipendenza ad altri di momentanea lucidità era ciò che oramai caratterizzava la vita dell'uomo da anni.
A questo pensiero Tashigi si fece cadere il cucchiaio a terra sporcando irrimediabilmente.
Ieri era stata una così bella giornata che lei non aveva dovuta fare più del necessario e che addirittura verso fine serata Zoro si era anche sentito in grado di fare l'amore.Lei aveva rinunciato però.
A quel leggero rumore del cucchiaio caduto Zoro di scatto si alzò dalla sedia buttandosi sul letto scoppiando in lacrime.
La sua cena era finita.
Tashigi prese la roba ed uscì lasciandolo lì.
Lei oramai aveva rinunciato a fare l'amore da molto.
Si sarebbe sentita un mostro a dare alla luce un figlio mentre avrebbe dovuto occuparsi già di qualcun'altro altrettanto incapace di fare da genitore.
Entrata in cucina pulì tutto per bene e passata così mezz'ora prese un libro e si avviò in stanza di Zoro.Oramai il pianto era smesso ma comunque se lo ritrovò con la testa affondata nel cuscino.
Di certo usando quel tanto di dolcezza che sapeva cacciare solo con lui, l'uomo non avrebbe rifiutato la lettura che capitava quasi sempre.
-Zoro.... posso leggere qui?Lo faccio a bassa voce se vuoi.-
Il fatto che non gli rispondeva non le gravava.
Ad alcune cose era finita coll'abituarsi.
Sedutasi di fianco all'uomo che si ritrovava ancora riverso sul letto iniziò ad aprire il libro che aveva fra le mani.
Zoro la bloccò.
-Sono un mostro.-
Flebile voce che la uccideva.
-Come?-
-Sono un mostro.-
Allora aveva capito bene.
-Perchè dici questo?Non è vero.-
Tashigi posò il libro sul comò.E si chinò lievemente su di lui.
-Non sei un mostro.-
Iniziò ad accarezzargli la testa.Lo faceva lievemente ma in modo che Zoro potesse sentire l'affetto in quelle coccole.
-Non sei un mostro.-
-E allora perchè...-
-Perchè cosa?Non sento se tieni la faccia nel cuscino.-
Ma a quelle parole Zoro sprofondò sempre di più nel tessuto.
-Perchè ho solo te?-
Tashigi rimase di sasso.
Era solito che il marito quando cadeva in questi stati era imprevedibile anche con le parole ma...
-Ma perchè... non ti basto io amore?-
-E perchè tu invece non hai nessuno?-
Eccolo.
Alle volte Tashigi si sentiva così vicina nello scoprire la verità su Zoro, a sapere cosa pensava lui quando si ritrovava così.
Questo era uno di quei momenti, solo illusori perchè le motivazioni che portavano l'uomo a contorcersi dal pianto cambiavano ogni volta.
O almeno la donna questo credeva.
Prese il coraggio che ormai si era creata da sola e rispose.
-Ma io non sono sola Zoro.Io ho te.-
E le carezze sulla testa continuarono.
-E non è come se non avessi nessuno?-
Ma comunque lei viveva per lui.
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Messaggio dell'autrice >_O :
Ecco un'altra storia con protagonisti Zoro e Tashigi.Si divide in due capitoli e cos'altro....