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Autore: MaryFangirl    12/12/2021    1 recensioni
Kaede Rukawa soffre. La sua pena e il suo dolore sono così evidente che tutti i membri della squadra dello Shohoku se ne rendono conto, ma non sanno il motivo. Il primo a scoprirlo sarà inaspettatamente il suo eterno rivale.
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Aprì delicatamente la porta ed entrò nella stanza. I singhiozzi cessarono immediatamente. Con passo lento si avvicinò al letto dove Kaede giaceva e si sedette. Controllò con sollievo che non ci fossero tracce di sangue o niente che indicasse che aveva o era stato disposto a fare ricorso all'autolesionismo. Vide solo delle bende sul comodino e notò che Kaede le aveva tolte dalla mano destra.
 
“Non devi trattenerti...” disse Hanamichi a bassa voce, “piangere è un bene per sfogarsi...”
 
“Vattene” mormorò Kaede mentre continuava a provare di smetterla di piangere.
 
“Sto solo cercando di aiutarti...”

“Beh, non ho bisogno del tuo aiuto”

“Ehi, so cosa stai passando. Mio padre è morto per un infarto tre anni fa”

Allora Kaede si mise a sedere e si piantò davanti ad Hanamichi.
 
“Mio padre, mia madre e mio fratello maggiore sono morti in un incidente d'auto quando avevo dieci anni” sibilò con voce gelida, “i miei nonni paterni e mia nonna materna sono morti prima che io nascessi; mio nonno materno era l'unico parente vicino che mi rimaneva ed è morto un mese fa per un'emorragia cerebrale. E non ho nemmeno un dannato amico a cui mancherò quando tra pochi mesi andrò a vivere con un perfetto sconosciuto. Quindi non dirmi che sai cosa sto passando perché non ne hai una fottuta idea”
 
Hanamichi si bloccò, non sapendo cosa dire, e guardò Kaede che si copriva il viso con le mani e ricominciava a piangere. Poi fece qualcosa che, per qualche ragione, pensò avrebbe dovuto fare molto prima, forse il giorno in cui lo aveva trovato a piangere al campetto: lo abbracciò e lo strinse forte. Kaede lo lasciò fare e continuò a piangere. Rimasero così diversi minuti finché finalmente Kaede si calmò e si separò da lui. Si fissarono per alcuni secondi che sembrarono eterni. Hanamichi distolse lo sguardo dagli occhi blu arrossati di Kaede virando sulle sue labbra. Sottili, rosa e tremanti.
 
E poi qualcosa di molto strano passò per la mente di Hanamichi. Desiderò toccarle e allungò la mano per sfiorarle con il dito indice; Kaede rabbrividì e chiuse gli occhi. Come Hanamichi si aspettava, al tatto le sue labbra erano molto morbide. Improvvisamente sentì il bisogno di coprirle con le proprie e prima di rendersene conto lo stava baciando. Kaede riaprì gli occhi, sorpreso, e vide Hanamichi separarsi da lui, guardandolo con senso di colpa e confusione.
 
“M-mi dispiace...” balbettò mentre le sue guance si arrossavano, “io...non so cosa mi sia preso, non ho potuto evitarlo e-”
 
Non poté continuare a scusarsi perché ora era Kaede a baciarlo, e non con un contatto timido e fugace come quello di pochi secondi prima, ma in modo affamato e disperato. Hanamichi si immobilizzò per un momento mentre si lasciava baciare e mille nuove sensazioni lo avvolgevano.
Dopo poco cominciò a rispondere; nessuno dei due era esperto in materia e divenne una specie di impulso in cui ognuno provava a imporsi sull'altro.
Hanamichi sentiva di perdere terreno e la sua natura aggressiva si ribellò. Spinse Kaede sul letto, continuando a baciarlo e salendo su di lui.
 
Stava per afferrargli i polsi ma quando notò le bende si ricordò in tempo che Kaede aveva il braccio sinistro ferito, quindi scelse di piazzare le mani tra i suoi capelli neri e setosi. In uno sfioramento tra i loro corpi Hanamichi notò l'erezione di Kaede e rimase sconvolto nel rendersi conto che lui stesso era eccitato in modo doloroso. Sentì la mano fredda di Kaede sulla schiena lo attirava ancora di più a sé, e ripercorrerla nella sua interezza in una squisita carezza.
 
Quando anche Hanamichi portò la mano sotto la maglietta di Kaede per accarezzare la sua pelle nuda, Kaede si mise a sedere e interruppe il bacio frenetico per qualche istante. Hanamichi osservò in estasi Kaede che si toglieva la maglietta mostrando il torso perfetto, poi gli alzava la sua costringendolo a sollevare le braccia. Una volta privi dei fastidiosi vestiti, le labbra si fusero di nuovo, mentre si abbracciavano e si accarezzavano a vicenda ogni centimetro di pelle esposta.
 
La pelle di Kaede, pallida, liscia e fresca provocò Hanamichi, che la percorse con la bocca, ributtandolo sul letto e abbandonando le sue labbra per baciargli le guance, il collo, le clavicole, il petto...ogni bacio umido e tenero era accolto da un forte gemito che aumentò la sua eccitazione.
Hanamichi non si rese davvero conto di dove stessero arrivando finché non udì la voce rauca di Kaede sussurrare disperato:
 
“Fallo...”
 
Hanamichi interruppe i baci e lo guardò incredulo per quanto aveva appena sentito. Kaede lo attirò di nuovo a sé afferrandolo per la nuca con tutta la forza di cui era capace con il braccio ferito e baciandolo sulle labbra, mentre con l'altra mano gli accarezzava il sesso sopra i pantaloni.
Hanamichi gemette e Kaede smise di baciarlo per dirigere le labbra verso il suo orecchio, accarezzandolo con la lingua.
 
“Fa' l'amore con me...” mormorò con voce tremendamente sensuale.
 
Appena terminò di dirlo fu ributtato sul letto, questa volta con una certa violenza, i pantaloni del pigiama e l'intimo furono ferocemente tirati giù e gettati dall'altra parte della stanza.
 
Dopo averlo spogliato completamente, Hanamichi rimosse il resto dei propri vestiti e si sistemò tra le gambe pallide legate intorno alla sua schiena. Si portò alla sua entrata e, senza rompere il legame di sguardi, cominciò a spingere in lui. Kaede si morse le labbra per non urlare dal forte dolore, una goccia di sangue gli scivolò lungo il mento e vedendola Hanamichi si fermò subito.
 
“Non fermarti...” ordinò Kaede, aggrappandosi alle braccia del ragazzo ai lati della sua testa.
 
“Ma ti sto facendo molto male” obiettò Hanamichi.
 
“Non mi interessa”
 
“Ma...”
 
“Fallo!”
 
Hanamichi lo guardò molto preoccupato e si inclinò per leccare il sangue dalle labbra, continuando a spingere. Kaede si artigliò alle braccia con più forza, ma Hanamichi sapeva che quello che stava facendo con le unghie era nulla rispetto a quello che gli stava provocando lui penetrandolo senza nemmeno preparazione.
 
Finalmente il suo sesso si introdusse completamente in lui e rimase fermo finché notò che le unghie non affondavano più nella sua pelle. Si ritiro dolcemente, penetrandolo di nuovo, contemplando con sollievo che il suo viso non era più così teso. Kaede gettò indietro la testa e iniziò a gemere, ansimare e gridare ad ogni spinta ma era Hanamichi quello che avvertiva più piacere. Lo sapeva e pensava che non fosse giusto, così sostenne il proprio peso sul braccio sinistro e diresse la mano destra verso il sesso di Kaede, che richiedeva attenzione da tempo. Kaede si inarcò leggermente sentendosi stimolato e i gemiti di piacere aumentarono.
 
Hanamichi si sentì così vicino all'estasi un paio di volte che inconsciamente rallentò il ritmo per godere più a lungo mentre possedeva il corpo di Kaede, ma quando un liquido caldo e viscoso si rovesciò nella sua mano non ce la fece più e solo un minuto dopo si ritirò, coprendosi il pene con la mano per contenere il proprio seme. Crollò poi esausto su Kaede, schiacciandolo con il suo peso, appoggiando la testa di lato.
 
Mentre i loro respiri si normalizzavano, Kaede abbracciò Kaede e pronunciò le parole che voleva dirgli da tanto tempo.
 
“Ti amo”
 
Hanamichi quasi smise di respirare nel sentirlo.
 
-Mi ama?- si ripeté mentalmente.
 
Non sapeva cosa rispondere e non osò guardarlo negli occhi, rimanendo immobile per qualche minuto finché non si alzò.
 
“Vado a lavarmi le mani” mormorò, schivando gli occhi blu.
 
Insaponando le mani sotto il rubinetto, Hanamichi cominciò a realizzare quello che era successo.
Aveva fatto l'amore con Kaede.
Cioè, aveva fatto l'amore con Kaede Rukawa.
Aveva sempre pensato che avrebbe perso la verginità con una ragazza, la quale sarebbe diventata la sua fidanzata, si sarebbero sposati e avrebbero avuto molti figli. Non era pronto ad accettare che non sarebbe stato così.
 
Aveva davvero perso la verginità con un ragazzo? E anche Kaede l'aveva persa? O bisognava essere l'attivo per quello? L'aveva persa a metà? Poteva essere più confuso?
 
-Merda, avrei dovuto occuparmi di lui, non scoparlo-
 
Peggio ancora, per Kaede non era stato solo sesso.
 
-Mi ama-
 
Ma come poteva essere? Se era da quasi un anno che si prendevano a calci?
 
-Tu l'hai preso a calci per un anno- si corresse, mortificato. -Cazzo...merda, merda, merda! Cosa dovrei fare ora?-
 
Per il momento decise di tornare nella stanza dove Kaede lo aspettava dalla sua parte del letto, alludendo chiaramente di voler passare la notte con lui. Hanamichi respirò profondamente e, schivando di nuovo il suo sguardo, entrò nel letto e coprì entrambi con il lenzuolo.
 
“Buonanotte” mormorò, girandosi verso di lui ma con gli occhi chiusi.
 
“Buonanotte...” rispose Kaede.
 
Kaede rimase per quasi un'ora a guardare il ragazzo che era nel letto con lui, chiedendosi cos'avrebbe significato per lui e cosa sarebbe successo da quel momento, fino a quando finalmente il sonno lo vinse e chiuse a sua volta gli occhi.
 
x x x
 
La sveglia suonò alle sette in punto. Kaede allungò la mano per spegnerla ma nel tentativo la fece cadere a terra, ottenendo uguale effetto perché il suono acuto si fermò. Cercando di sedersi un lampo di dolore scosse il suo corpo e si lasciò cadere di nuovo sul letto. Poi notò che Hanamichi non era con lui.
-Dov'è andato?- si chiese, riprovando ad alzarsi.
 
“Hanamichi?” lo chiamò. Dopo la sera precedente, non sembrava molto corretto continuare a chiamarlo 'doaho'.
Nessuno rispose. E non c'era alcun rumore in tutta la casa.
Con grande difficoltà si alzò dal letto e appoggiandosi al muro raggiunse i boxer e li infilò; poi uscì dalla stanza. Il dolore che avvertiva nella parte bassa non gli permetteva di camminare normalmente, e scendere le scale fu un autentico martirio; al penultimo gradino, inciampò e cadde faccia a terra. Per fortuna si protesse con il braccio destro, perché con il sinistro sarebbe stato davvero spiacevole.
 
Rimase a terra per qualche minuto, iniziando a realizzare che Sakuragi se n'era andato. La notte precedente si era esaudito quello che era stato il suo desiderio per molto tempo, e ora sembrava un incubo.
Ma perché?
Perché se n'era andato via senza dirgli niente?
-Forse non avrei dovuto confessargli i miei sentimenti-
Ricordò il disagio provato quando Sakuragi non aveva risposto alla sua dichiarazione.
 
E cosa si aspettava? Che dicesse 'Ti amo anch'io?' Che in realtà lo amasse anche lui e che in realtà tutti i suoi insulti fossero stati patetici tentativi per attirare la sua attenzione?
 
-Sono io l'unico patetico qui-
 
Ma allora perché aveva accettato di fare l'amore con lui?
Un momento.
-Oh no.-
 
Sakuragi aveva accettato di fare l'amore con lui.
Aveva acconsentito.
Ecco la chiave.
Lui lo aveva chiesto e Sakuragi aveva acconsentito.
Come un favore.
 
-Se Sakuragi mi ha scopato per pietà...non lo sopporterò.-
  
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