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Autore: hermy09    12/12/2021    0 recensioni
"Chloe io non so molto della vita, so solo che mi ritrovo a quasi 15 anni a sapere moltissime cose sulla morte, e alcune di quelle che bastano per sopravvivere. So che dovevo morire insieme a mia madre e a mia sorella, eppure sono qui e loro no, e spesso penso che non dovrebbe essere così. Una cosa però mi sento di potertela dire. La vita che hai protegila finché puoi, anche se non ti interessa. Se non per te stessa fallo almeno per chi ti vuole bene".
Crono è stato sconfitto e per il campo è l'inizio di un cambiamento. Molti semidei stanno arrivando e gli altri ragazzi del campo dovranno rapportarsi per la prima volta con i figli degli dei minori. Proprio tra loro Nico, costretto dal padre a tornare al campo, potrebbe trovare qualcuno per cui restare.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Connor Stoll, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(NICO)
"Non puoi essere serio".
"Nessuna discussione" rispose Connor.
Dopo la colazione si ispezionavano le cabine, e oggi
Connor e suo fratello Travis erano gli incaricati. Arrivati alla tredici sembravano cercare ogni scusa per mettere un voto basso .
"Nico, hai guardato il tuo pavimento?" Travis diede un calcetto ad una maglia per terra.
"O il tuo comodino...?" aggiunse Connor prendendo una bottiglietta di Coca-Cola vuota.
"Prenderti cura della tua cabina fa parte dell'ambientarsi qua". Travis scuoteva la testa "Non va proprio bene".
Nico non aveva parole, Travis che faceva la parte di quello responsabile?
"Da voi sembra sempre che sia scoppiata una bomba!" si girò verso Connor che aveva una fintissima aria innocente.
"Beh allora sarai lieto di aiutarci" rispose Connor "Noi siamo stati valutati da Katie...".
I due fratelli cominciarono ad avviarsi fuori dalla porta.
"Lo stai facendo apposta perchè vuoi fatta compagnia?? Questo è sleale!" disse Nico rivolgendosi a Connor. "Noi abbiamo ancora altre cabine da guardare ci vediamo dopo, non farmi venire a cercarti!".

Dopo... che attività aveva oggi?
Nico prese il foglio con il suo programma da sotto al letto... e se era possibile perse ancora di più la voglia di affrontare quella giornata.

Nico ne aveva le scatole piene già da quando suo padre aveva usato nella stessa frase le parole "campo" e "restare". Ma un pensiero che gli aveva reso i piani più sopportabili era stato "dai almeno potrò passare tutto il tempo ad allenarmi evitando contatti sociali".
Pensiero che si era rilevato troppo ottimista dato che ora se ne stava seduto a ricamare.
"Benvenuti al centro di attività ricreative!". Una figlia di Efesto oggi apriva la lezione, accompagnata da un figlio di Atena che l'avrebbe aiutata a "illustrare la magnifica arte dell'ago e filo e i suoi pratici usi".
Il compito era in poche parole imparare a cucire qualche punto e farne qualcosa di utile
"Dato che oggi anche la cabina di Efesto è coinvolta nella lezione, il compito sarà rammendare le armature".
Accanto a Nico, Connor era tutto preso dall'infilare e sfilare ripetutamente il sottile ago dalla pelle sulla punta del dito. Ecco probabilmente non gli sarebbe stato molto d'aiuto.

"Ma chi mai si porterebbe il kit da cucito in battaglia" si stava già Sherman Yang.
Le rotelle nel cervello di una figlia di Efesto avevano cominciato a girare "Si potrebbe provare a creare uno scomparto esterno, tipo una tasca, o come un marsupio".
Mitchell, un ragazzo della casa di afrodite rispose prontamente "Oh no Lea non ci perder tempo. Sarebbe comunque troppo da effemminati per certi guerrieri dalla mascolinità fragile". Subito dopo strinse la cinghia di una spallina guardando Sherman con un sorrisetto che dava tutta l'impressione di essere una sfida.
Sherman si limitò a guardarlo malissimo.

Nico provò a capire come meglio poteva come dovesse usare gli strumenti, ma i suoi risultati furono scarsi. Provò a concentrarsi meglio, poi ci rinunciò. Notò invece che Chloe se la stava cavando benissimo. La sua armatura era pronta e riposta sul suo tavolo, mentre lei si era alzata per andare ad aiutare Cara.
Finì velocemente, le dita che si muovevano rapide come operazioni di una macchina.
Una figlia di Demetra, capelli neri e occhi verdi, si avvicinò presto a Chloe.
"Scusa non è che potresti aiutare anche me?".
Chloe rispose altrettanto imbarazzata "Certo, te lo mostro".
Nico per un momento fu tentato... ma no. Non c'era alcuna speranza, in nessuno scenario avrebbe chiesto alla figlia di Ecate di aiutarlo. Sarebbe dovuto diventare uno stupido per farlo.
Poco dopo infatti:
"No Connor".
"Ma dai ha un'ora che aiuti le altre".
"Io le aiuto, non faccio il lavoro al posto loro. Prendila come una occasione per azionare la tua testa stagnante".
Connor le fece una linguaccia e optò per avvicinarsi alla figlia di Efesto responsabile dell'attività, anche se pareva parecchio impegnata con gli altri.
A Chloe cadde l'occhio sul lavoro ancora incompleto di Nico. Si guardarono per un secondo, distolsero poi entrambi lo sguardo e lei tornò al suo posto.

Alla fine dell'ora Nico era riuscito a fare un rammendo che potesse approssimativamente chiamarsi tale.
Nemmeno gli altri avevano avuto molto successo. Clovis alla fine si era addormento sul pettorale dell'armatura. I figli di Ares una volta finito (o una volta deciso che per loro l'attività era finita) cercavano di pungersi a vicenda, l'ago di Sherman pericolosamente vicino all'occhio di un suo fratello.
Mitchell guardava la scena come a dire "che barbari". Lui e alcune altre ragazze della casa di Afrodite stavano sperimentando con le nuove nozioni di cucito sugli orli delle maglie.
Malcom, figlio di Atena, ammirava il lavoro di Chloe.
"Ho fatto molta pratica da sola in realtà, ma me l'ha insegnato la mia mamma".
Sua madre...?

(CHLOE)

Dopo il pranzo Chloe voleva andare a cambiarsi la maglia che si era sporcata, quindi si incamminò verso la sua cabina. Nel tragitto si rimise a pensare alla lezioni di poche ore prima.
Chloe si era sorpresa di ricordarsi come si facesse a cucire, ma era anche compiaciuta. Era da un sacco di tempo che non metteva mano su un ago, certo non che rammendare armature puzzolenti fosse qualcosa che avrebbe voluto rifare.
Si stava chiedendo se qualche figlio di Atena potesse tenere della stoffa in laboratorio, dato che Atena era anche la dea della tessitura, quando una mano le sfiorò delicatamente la manica.
Chloe sobbalzò, poi voltandosi vide che era Nico. Lo guardò con aria interrogativa.
"Ho provato a chiamarti ma eri così nel tuo mondo che non rispondevi".
"Oh".
"E dire che sono io quello che se ne va sempre nel mondo delle ombre".
Chloe fece una linea sottile con le labbra.
"Hai bisogno di qualcosa?".
Nico sembrava esitare un po', invece di rispondere le chiese
"Hai qualcosa da fare ora?".
Un modo implicito per chiedere "Hai tempo o ti sto disturbando?".
Si sarebbe cambiata la maglietta più tardi.
"Ho promesso che dopo il pranzo avrei sistemato le armature che ci hanno dato oggi. Potresti farmi compagnia". Anche se in tutta sincerità Chloe della compagnia altrui se ne faceva poco ultimamente.

E così si ritrovarono dentro l'armeria insieme. Ormai in un modo o nell'altro finiva per dover passare del tempo con quel figlio di Ade ogni giorno, amaro destino.
All'inizio non parlarono, Nico si limitò ad aiutarle. Una volta chiuso l'armadio Chloe sospirò "Finito, finalmente".
"Quella di oggi mi è sembrata una scusa per farci fare tutto il lavoro noioso, non trovi?".
"Probabile" disse Nico con una espressione un po' seccata.
"Tu te la sei cavata bene però".
Chloe si passo una mano sulle punte dei capelli, ma subito la ricacciò tra la schiena e l'anta dell'armadio.
"Sono abbastanza brava".
Nico continuò un po' meno esitante "Ti ho sentita dire una cosa un po' strana, che te lo aveva insegnato tua madre".
Ma guarda questo, sempre col naso nei fatti altrui.
"Sí. Me l'ha insegnato la mia mamma" corresse lei.
Nico la guardava sicuro adesso, lei aveva lo sguardo puntato sulle armi posate su un bancone.
"Chloe quando dici "la mia mamma", non parli di Ecate vero?
Avevi detto di non conoscerla".
Ma questo ragazzo si ricordava proprio tutto?
"No, non parlo di lei" ammise Chloe
"Perchè vuoi saperlo?" chiese, e inarcò un sopracciglio.
Nico sembrò imbarazzarsi un po'
"Nulla di che...".
"Io ad esempio ho pochi ricordi di mia madre, e più che altro sono proprio cose che mi ha insegnato" continuò.
Chloe percepì che Nico non avesse cattive intenzioni nel farle delle domande.
"Tipo?" gli chiese.
"L'italiano, e molte cose stupide... tipo giochi e canzonette, credo me le abbia insegnate lei, perchè non ho mai incontrato qualcun altro che le conoscesse qui in America".
Chloe pensò che non ci fosse nulla di stupido.
"Il punto comunque è che mi sono rimasti un po' di dubbi, mi hai comunque dato poche informazioni su te e gli altri... ".
"Sugli altri non è la mia posizione dovertene parlare. Che ti serve sapere di più riguardo me" si era infastidita.
"Beh non pretenderai la mia cieca fiducia no? Sapere il minimo su di te sarebbe meglio".
"Puoi anche non fidarti, non mi importa". Bugia.
"Comunque mi interessa lo stesso questo argomento. Chi è la tua altra madre?".
Chloe cercò di valutare se voleva parlargliene quando furono interrotti.
Sherman Yang e Clarisse la Rue aprirono rumorosamente la porta dell'armeria.
La figlia di Ares disse con tono di rimprovero.
"Pensavo le regole fossero chiare. Le cose da coppiette fuori dall'armeria, evitiamo di profanare almeno questo posto".
Coppietta?
In quale universo parallelo?
Chloe giustificò l'incapacità di lettura dei segnali con l'essere figlia di Ares.
"Nessun bisogno di rimprovero, ero qui per i pugnali" disse.
Nico sembrò stesse per uscire.
"Al falò di stasera ti spiego meglio" decise infine di dire Chloe  a Nico.
Nico fece un segno di assenso col capo ed uscì.

(NICO)

Nico sperò veramente che Chloe non si dimenticasse della loro conversazione la sera

Perché Nico ci pensò per il resto della giornata. Ci penso sul muro dell'arrampicata, mentre Connor stava quasi per bruciarsi con la lava facendo lo scemo con l'imbracatura.
Ci pensò mentre i figli di Demetra e di Hermes cercavano di insegnargli come fare un bagher al campo di pallavolo.
A Cena continuò a pensarci mentre la incrociò davanti al braciere, un po' incerta su quanto gettare nel fuoco.
Nico notò poco dopo che Estia aveva una espressione soddisfatta.
Chirone consigliò ai semidei di non prendere il dolce, in quanto quella sera si sarebbero potuti arrostire i marshmallow.

"Non so, non mi sembra appetitoso" disse un figlio di dionisio a Connor.
Il figlio di Ermes stava provando combinazioni discutibili, tipo i marshmallow inzuppati nella Cocacola.
Per evitare i brividi che gli provocava la scena Nico si guardò intorno. Un po' di semidei stavano attorno ad un ragazzo biondo che suonava una chitarra, un ragazzo di Apollo probabilmente.
Percy, Annabeth e Grover erano seduti insieme su una panca. Percy e Grover stavano provando a masticare più marshmallow possibili tutti in un volta. Grover stava palesemente vincendo, Annabeth li guardava con una faccia tra il divertito e l'incredulo.
Drew e un gruppetto di ragazze se ne stava a chiacchierare in modo molto animato.
Tanti semidei preparavano i propri marshmallow vicino al fuoco, tra questi riconobbe Josh Double, con il suo solito cappuccio della felpa a coprirgli appena la testa (soffriva molto il freddo?).
Senza farlo apposta la successiva cosa che notò fu Chloe, che già veniva nella loro direzione.
Indossava una felpa con la zip viola e dei jeans neri strappati, i capelli sciolti come sempre.
"Qualcuno sa dove siano finiti gli altri marshmallow?" disse con tono accusatorio a Connor, che ne  aveva sequestrati 2 pacchi.
"Ssssh, qui stiamo creando" disse Connor mentre metteva un marshmallow tra due pretzel salati.
Il figlio di Dionisio passò la busta Chloe, e lei ne mise un paio in un tovagliolo.
"Ehm, tu hai già mangiato?" chiese a Nico.
Dopo aver assistito agli esperimenti di Connor gli era passata la voglia di mangiare ma rispose comunque di no, capendo cosa volesse Chloe.
I due si allontanarono e Chloe si sedette su un tronco poco lontano dai semidei che cantavano e suonavano.
Anche Nico si mise giù.
"Non sarebbe meglio un luogo più isolato?".
"No" rispose Chloe "In questo modo ci sarà troppo baccano per cui qualcuno possa sentirci".
La ragazza posò il tovagliolo aperto nello spazio tra loro due.
"Allora, dove eravamo rimasti?".

Questo capitolo è stato un parto, ma eccoci!
Mi rendo conto che forse la storia sta andando un po' a rilento, infatti se notate ormai ci sono solo pov di Nico e Chloe (ma se anche gli altri personaggi vi incuriosiscono posso tornare ad usare più pov).
Da qui le cose si velocizzeranno.
Lasciate una recensione se vi va <3

Eccovi un riassunto di questo capitolo:

- Il povero Connor ci prova a far integrare Nico, forse c'è un piccolo miglioramento.

- Da bravo tredicenne orgoglioso Nico va d'accordo con Chloe a stento, ma si impiccia lo stesso.

-Avete fatto caso a Sherman Yang e Mitchell?
Bene, teneteli a mente (anche se per un futuro moolto lontano)

   
 
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