Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    14/12/2021    1 recensioni
Per il Flufftober di quest'anno, una raccolta di dolci one shot dedicate ad Hanamichi e Kaede :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il festival per Tanabata è stato allestito nei pressi della spiaggia, e apparentemente è molto più esteso degli anni scorsi. Ha richiamato anche un cospicuo numero di turisti e gli autoctoni sono abbastanza stupiti, anche se non eccessivamente, i turisti non sono una novità.
 
Oltretutto quest'anno la fortuna vuole che, pur essendo piena estate, non sia afosa come lo è di solito. C'è anzi una lieve brezza che di tanto in tanto accarezza piacevolmente chi passeggia tra le bancarelle, ancora non prese d'assalto data l'ora.
 
Hanamichi si sorprende del numero di persone presenti in treno, in buona parte stranieri eccitati all'idea di partecipare a un evento tradizionale.
Lui si incontrerà direttamente lì con i ragazzi.
 
E con Kaede.
 
Nella fiera dell'assurdo, c'è che lui e Kaede stanno insieme da sette mesi, ormai. La notizia, inizialmente tenuta nascosta, alla fine è trapelata senza che dovessero fare grandi annunci, a quanto pare colpevoli sono stati i loro frequenti sguardi. Ma poco male, l'hanno presa tutti bene, anche se con una certa incredulità, specialmente considerato come si trattavano un anno fa.
 
Chi è rimasta un po' più sconvolta è stata Haruko, e durante un pomeriggio Hanamichi l'ha presa da parte, parlandole a lungo su come lui avesse avuto una cotta per lei a lungo - e resistendo all'impulso di alzare gli occhi al cielo quando lei ha confessato di non essersene accorta - e che anche se gli dispiace di averle 'rubato' la sua super cotta - senza specificare che non avrebbe comunque mai avuto speranza - non ha potuto farci niente. Le ha raccontato di come le cose siano cambiate durante la sua convalescenza durante l'infortunio, su quella spiaggia. Non ha saputo definire un momento specifico in cui tutto si è trasformato, non c'è stato un vero e proprio istante spartiacque, ma è successo, e non c'è stato altro da dire né da fare per opporsi.
 
Col tempo, Haruko si è rasserenata, diventando anzi fervida sostenitrice dei due. Le viene sempre da sospirare quando vede Kaede, ma più di tutto è rimasta stupita una volta in cui, anche se si vergogna un po' ad ammetterlo, le è capitato di sbirciare i due mentre tornavano a casa insieme, Hanamichi con la sua andatura disinvolta e serena, Kaede trasportando aggraziatamente la sua bicicletta - e ha notato Kaede che sorrideva. Un sorriso puro e sincero, senza ironia né sarcasmo né nervosismo. Un sorriso che nessuno probabilmente vede mai sul suo volto e che sicuramente nessuno sa provocare. Tranne Hanamichi.
 
Questa sera al festival oltre all'Armata ci sarà anche la squadra, compresi ex giocatori che si sono ritagliati un momento libero. Chissà come, quando c'è di mezzo Hanamichi, non è mai una cosa tanto tranquilla.
 
Quando Hanamichi e l'Armata si vedono, i suoi 'adepti' non fanno che prenderlo in giro per com'è vestito. Ebbene sì, Hanamichi ha optato per uno yukata tradizionale, e guardandosi intorno nota che non è l'unico. In realtà poi sono i ragazzi dell'Armata a doversi rimangiare le risate quando notano che sono quasi tutti vestiti come Hanamichi, mentre loro si sentono un po' pezzenti nei loro pantaloni e t-shirt banali.
 
Ayako è vestita di verde acqua, con i capelli raccolti e giusto un paio di ciocche a scendere e a incorniciare il suo viso. Hanamichi e gli altri quasi si sdraiano dal ridere quando vedono Ryota che indossa un'assurda camicia gialla in stile hawaiano, di almeno una taglia più grossa.
 
Hisashi, accompagnato dal suo fan club, è in blu scuro, molto elegante e distinto. A dire il vero sembra quasi uno yakuza così, ma sorride amabilmente quando vede Kiminobu, giunto insieme a Takenori e Haruko. Senza gli occhiali, Kiminobu è davvero attraente. Hisashi arrossisce mentre il pensiero gli sfiora il cervello, e cerca, inutilmente, di scacciarlo via.
 
Altre risate a crepapelle partono davanti a Takenori, in rosso scuro, mentre i complimenti piovono su Haruko, in azzurro, i capelli che ha deciso di tenere corti non sono raccolti ma indossa un semplice cerchietto chiaro e nonostante il broncio di suo fratello che continua a borbottare di non avere alcuna voglia di stare in mezzo a quei perdenti, lei continua a sorridere con gli occhi luminosi.
 
Qualcuno suggerisce di andare appena possibile presso il banchetto dove si trova Akira, insieme a suo nonno e a suo fratello maggiore, che propongono piatti a base di quanto hanno pescato in giornata. L'informazione è giunta da quel chiacchierone di Hikoichi, che si è messo a fare pubblicità per tutte le scuole limitrofe come un araldo di altri tempi.
 
E poi, ovviamente, lui. In ritardo come una vera star.
 
Kaede avanza lento e attirando su di sé parecchi sguardi, di invidia e di desiderio, ma gli unici occhi a cui bada sono quelli proprio davanti a lui e che si premura di non perdere neanche un istante.
Il cuore di Hanamichi batte forte, e non può fare a meno di pensare che Kaede risplenda di luce propria. Non c'è bisogno di dire niente e non sono gli unici ad accorgersene.
 
"Ah, eccoli di nuovo, a comunicare telepaticamente" dice Ayako ridacchiando.
 
"Vi siete messi d'accordo?" chiede poi Yohei, scrutando prima l'uno e poi l'altro. Hanamichi e Kaede, riprendendosi dalla loro trance, si osservano per capire a cosa si riferisca.
 
Hanamichi è vestito di nero, con ricami bianchi che rappresentano un albero sulla parte bassa e posteriore dello yukata e qualche altro ghirigoro dorato. Kaede è in bianco, e i disegni, in nero, illustrano alcune nuvole sparse qua e là.
 
Mentre Hanamichi si stupisce un po' perché no, non si sono messi d'accordo, Kaede alza le spalle. Dopodiché la serata può cominciare e il gruppo, che dapprima va a zonzo cercando di rimanere unito, presto si separa essendo il posto molto grande e affollato, oltre al fatto che ognuno è interessato a diverse cose. Di sicuro Hanamichi fa in modo di non perdere di vista Kaede. Certo, sono alti e difficilmente passano inosservati - soprattutto lui - ma la folla è sempre più numerosa e fitta. È tentato di prenderlo per mano, ma non sa se azzardarsi. Il problema viene risolto quando sente la mano di Kaede attaccarsi a un lembo del suo yukata in modo da non rimanere separati.
 
La serata si rivela ricca e divertente. Ovviamente passano da Akira a mangiare tutto il possibile, e il sorriso a mille denti di Akira non fa che attirare chiunque nelle vicinanze - o meglio, ragazze che vanno in visibilio -. Trascorrono da lui un lungo momento, a chiacchierare e a godersi le prelibatezze che vengono loro proposte: il maledetto porcospino a quanto pare è anche un ottimo cuoco, ragione in più per volerlo come consorte, evidentemente. Anche suo fratello maggiore, Yoshito, è molto apprezzato dalle donne presenti e il loro banchetto risulta sempre pieno. Al punto che Hanamichi e gli altri decidono di defilarsi, lasciando spazio ad altre persone per accomodarsi e mangiare.
 
Viene ritagliato anche un lungo momento per attaccare i tanzaku ai rami di bambù, come da tradizione, poi gradualmente l'atmosfera sembra placarsi e anche le urla eccitate si diradano. Quando sono stanchi di camminare e hanno le pance piene, decidono tutti di accomodarsi per assistere a uno spettacolo canoro in cui una donna, vestita da antica geisha, intona alcune ballate note al pubblico giapponese di una certa età, accompagnata da una collega che suona lo shamisen, affascinando soprattutto i turisti che assistono a qualcosa di totalmente nuovo.
 
L'impulso ad appisolarsi di Kaede viene interrotto quando Hanamichi si inclina verso di lui, entrambi si sono seduti verso gli ultimi posti, e sussurra, tenendo una mano davanti alla bocca:
 
"Andiamo a fare un giro?"
 
Kaede, non comprendendo bene perché Hanamichi senta ancora il bisogno di vagare dato che lo hanno fatto per un paio d'ore, avverte però qualcosa di diverso nello sguardo del ragazzo, e in fondo non è in grado di dirgli di no. Annuisce e si alza, stupendosi quando Hanamichi gli prende la mano. Non lo fanno abitualmente in pubblico, anche se è vero che ora sono tutti concentrati sullo spettacolo, mentre quelli che ancora passeggiano sono abbagliati dalle bancarelle e dalle decorazioni e non fanno caso a loro.
 
Con passo spedito ma comunque calmo, Hanamichi si dirige verso la spiaggia buia, allontanandosi sempre di più dai suoni e gli odori diffusi nell'area predisposta per il festival. Non sanno neanche precisamente dove siano finiti gli altri, ma francamente non ha importanza.
 
La presa della mano di Hanamichi su quella di Kaede si fa labile, al punto da tenergli solo indice e medio con le stesse dita. Hanamichi avanza lungo la spiaggia, fino quasi alla riva. Ora non si sente altro che il suono delle piccole onde che giungono a baciare la sabbia, mentre i piedi di entrambi affondano nel terreno morbido e umido. Non hanno indossato anche le calzature tradizionali, ritenendole troppo scomode per stare in piedi gran parte della serata, facendo forse inorridire qualche purista.
 
Non si vede la luna, stasera. Qui sulla spiaggia sembra essere in un altro mondo rispetto al festival, che invece dista pochi minuti a piedi.
Kaede vorrebbe chiedere dove stanno andando, ma le parole non gli escono. L'atmosfera si sta facendo strana e diversa.
Arrivano nei pressi di un lido, si vedono nella penombra gli ombrelloni e le sdraio chiuse, poi un chiosco che sicuramente di giorno sarà preso d'assalto dai bagnanti, e vicino ci sono le cabine utilizzate per cambiarsi.
 
Hanamichi si allontana dalla riva, dirigendosi proprio verso le cabine, specificamente nello spazio tra l'una e l'altra. Si fa fatica a vedere, anche se gli occhi si sono adattati all'oscurità.
 
Finalmente, Kaede riesce a parlare.
 
“Ehi...come mai siamo qui?”
 
Hanamichi lo guarda, gli afferra anche l'altra mano, ci gioca, le osserva con la sua consueta aria scanzonata, ma Kaede avverte una certa ansia che l'altro non è in grado di celare. Lo conosce. Ormai lo conosce bene. Dietro ogni sua spavalderia, c'è un ragazzino che si è sempre sentito inutile e un fastidio per tutti, e vuole disperatamente essere guardato con ammirazione. Con amore.
 
“Volevo rimanere un po' da solo con te”
 
Kaede si guarda brevemente intorno.
 
“Beh...soli siamo soli” afferma, inutilmente, non è certo tipo da sprecare parole, ma con Hanamichi sente sempre di dover dire qualcosa. Di dover colmare, soprattutto, i silenzi, quando è l'altro ad esserne artefice.
 
Lo sguardo di Hanamichi ora è più intenso, quello che probabilmente avrebbe voluto rivolgergli durante le ore trascorse al festival, e qui, con solo il cielo e il mare ad assistere, non si trattiene più.
La mano che si sposta sul suo viso, si abbassa a sufficienza per baciarlo, dolcemente, le braccia di Kaede quasi automaticamente si allacciano intorno al suo collo e con le unghie graffia piano la sua nuca.
 
La delicatezza lascia progressivamente spazio alla passione intramezzata da lievi gemiti, finché una pausa è d'obbligo per riprendere fiato.
 
Hanamichi si schiarisce la gola, mentre gli occhi di entrambi rimangono chiusi per assaporare ancora il momento sulle labbra.
 
“Kaede, io...”
 
Kaede sente la sua voce con qualche secondo di ritardo, godendosi pienamente l'istante, come galleggiasse tra le nuvole. Poi le mani di Hanamichi stringono le sue, questa volta con più forza, riuscendo a ottenere nuovamente la sua attenzione.
 
“Mh?”
 
“Io penso...di volerlo fare...con te” soffia Hanamichi a fatica, il cuore che batte forsennatamente in bocca sembra impedire il passaggio delle parole.
 
Kaede ora apre bene gli occhi, la gola improvvisamente. Non è che non abbiano fatto...niente, finora. Ma il rapporto completo, quello no. Sia perché non c'è mai stata fretta, sia per un po' di genuino imbarazzo su come realmente approcciarsi per quello. Hanno preso tutto con calma, godendosi baci e carezze più o meno intime, ma ora...
 
Kaede deglutisce il groppo che ha in gola.
 
“Tu vuoi...ora? Cioè...qui?”
 
Si guarda ancora intorno, ma c'è sempre lo stesso buio, sempre lo stesso soffio di brezza salmastra che accarezza narici e orecchie.
 
Nonostante il rossore in volto, e aiutato dall'oscurità, Hanamichi prosegue, prima di impantanarsi:
 
“Io...sì. Forse avevo un po' paura, sai...sui ruoli...su come fare esattamente, ma...un po' di persone mi hanno detto che la prima volta raramente è perfetta”

Kaede vorrebbe sapere chi, ma probabilmente nemmeno questo ha importanza.
 
“E quindi non fa niente se non sarà perfetta o se saremo imbranati...ma sicuramente voglio averla con te.”
 
Kaede tenta di non farsi abbattere dalle emozioni. Doveva essere una serata tranquilla e pacifica, senza grandi eventi, e invece...questo. In una così bella serata estiva. Sulla spiaggia, di notte. È un cliché bello, pensa.
 
“E ho pensato che mi va bene qualsiasi ruolo. Quello che vuoi tu. Davvero” il sorriso di Hanamichi è nervoso, ma è sincero. Kaede lo guarda, sbatte le palpebre un paio di volte, poi decide che tutto questo imbarazzo non va bene. Insomma, stanno insieme, arrivare a quella tappa era naturale, no? Non c'è nulla di cui sorprendersi, dopotutto.
 
Dunque Kaede solleva le labbra in un sorriso compiaciuto, e indietreggia di un paio di passi.
 
“Dato che sei così generoso...non posso non ricambiare con la stessa moneta” sussurra, scostando con eleganza i lembi della parte superiore dello yukata, scendendo impercettibilmente a slacciare la cintura.
 
“Eh?”

Kaede quasi riderebbe, ma malgrado tutto questo sia normale, sta tremando tutto.
 
“Voglio farti un regalo”
 
“Sì? Cosa?”
 
Lo yukata bianco cade ai suoi piedi, e subito dopo Kaede abbassa anche le mutande.
 
“Me”
 
Hanamichi dapprima rimane imbambolato, con la bocca diventata completamente secca, come se non l'avesse mai visto senza vestiti. Ma stasera è tutto diverso.
 
È velocissimo a spogliarsi. Per qualche secondo rimangono a fissarsi, immobili, non sapendo bene come iniziare. Poi Hanamichi si muove, afferra entrambi gli indumenti e li stende per bene a terra, come lenzuola.
 
Tende la mano a Kaede e lo invita ad avvicinarsi. Baci e carezze partono e proseguono lentamente, con sensualità ma, anche ora, non c'è fretta. Seguono il ritmo del mare garbato che in lontananza sfiora la sabbia con la tenerezza con cui le dita di Hanamichi toccano la pelle di Kaede.
 
Quando Hanamichi è sdraiato su di lui, i tremori di entrambi sono impossibili da fermare. Hanamichi gli lascia un piccolo bacio sulle labbra.
 
“Sei sicuro?” mormora, col tono di voce più basso che abbia mai usato.
 
Mentre ogni altra cosa si dissolve, Kaede annuisce.
 
“Non sono fatto di cristallo...”
 
Hanamichi posa le labbra tra la sua spalla e il suo collo, inala il suo odore, e tutto scompare.
 
 
 
Hanamichi è ancora lì, quando finisce. Il suo respiro affannato si mischia soavemente con quello di Kaede, le cui mani ghermiscono ancora la sua schiena coperta da un velo di sudore.
Le labbra di Hanamichi vagano sulla sua fronte, poi su una palpebra.
 
“Stai bene?” bisbiglia.
 
Kaede annuisce, il fiato ancora spezzato.
 
Hanamichi si sposta, mettendosi pigramente di lato, steso sulla schiena, poi lo attira a sé, stanno ancora ansimando e Kaede si abbandona, accoccolandosi sul suo petto, assonnato ma non avendo voglia di addormentarsi subito. Da quest'angolo, sembra che l'intera spiaggia sia a loro disposizione. L'intero oceano. Ma a Kaede interessa solo questo piccolo punto qui, tra le due cabine, sui due yukata stesi per non riempirsi troppo di sabbia. La sabbia si è intrufolata comunque un po' dappertutto.
 
Le dita di Hanamichi gli sfiorano la schiena, le sue labbra sono ancora sulla sua fronte.
 
“Stai bene?” domanda una seconda volta.
 
“Sì...non sono fatto di cristallo, te l'ho detto...”

“Ti ho comunque fatto male...e non mi piace...”
 
Kaede alza una spalla.
 
“Sicuro di stare bene?”

“Ti dai una calmata? Sto bene, va tutto bene...” Kaede appoggia le labbra sulla sua spalla e gli dà un morso.
 
“Ahi!” sussulta Hanamichi.
 
“Ora ti ho fatto male anch'io. Siamo pari, ok?”
 
Kaede strofina il naso sul suo collo, mugugnando.
 
“E-ehi, anche se la prima volta non è stata perfetta...non è andata male, no? La prossima volta però io-”
 
“Di che parli?” lo interrompe Kaede con un borbottio, “come sarebbe, non ti è piaciuto?” domanda con tono placido, sapendo già la risposta.
 
“S-sì, certo, a me sì...ma forse a te non così tanto...”
 
“Smettila di preoccuparti. È stata perfetta. E la prossima volta” Kaede gli afferra la nuca e gli stampa un solido bacio, “sarai mio”.
 
Hanamichi non fa altri commenti, arrossendo. Beh, ci sta.
 
Guarda verso il cielo e dopo un po', mentre le sue carezze sulla schiena del ragazzo sul punto di crollare dal sonno si protraggono, sorride.
 
“Stasera il cielo non è così limpido come al solito...ma spero comunque che Orihime e Hikoboshi non abbiano avuto problemi a vedersi...”
 
Un rumore simile alle fusa gli risponde. Hanamichi guarda Kaede e vede che si è addormentato.
Sorride di nuovo. Non sa come possa andare l'incontro tra Orihime e Hikoboshi, ma non riesce a nulla che superi la perfezione di ciò a cui lui solo ha diritto ed è qui tra le sue braccia.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl