16/12/2021
3 recensioniLa passione di Sho
Makki e Mattsun erano sdraiati nudi uno accanto all’altro, entrambi fissavano il soffitto della loro camera da letto mentre riprendevano fiato.
Il castano sorrise mentre si portava una mano a scostarsi i capelli sudati dalla fronte e affermava –Ti ricordi cosa ci dicevano?
Takahiro sorrise a sua volta e si voltò a guardarlo –Che con un bambino non avremmo più avuto tempo per fare sesso come si deve?
-Già- sghignazzò –questa è già la seconda o terza volta questa sera?
-Seconda- rispose prontamente l’altro –ma possiamo fare la terza sotto la doccia.
-Dammi due minuti per riprendermi- rispose Issei chiudendo gli occhi.
Nel silenzio che ne seguì il sorriso di Hanamaki divenne sempre più flebile fino a scomparire del tutto mentre sussurrava –Pensi che il nostro bambino sia strano?
Issei spalancò gli occhi e si voltò a guardarlo con uno sguardo truce –Perché mai dovresti pensare una cosa simile?
-Beh, insomma… dorme sempre.
-Sho non dorme sempre!
Makki alzò un sopracciglio e Mattsun si ritrovò a pensare a diversi momenti che avevano trascorso negli ultimi sette mesi da quando l’avevano adottato.
-Issei- chiamò Hanamaki divertito dalla camera da letto del figlio –vieni a vedere questo.
Era tardo pomeriggio e i due uomini stavano preparando la cena, o meglio, il castano la stava preparando mentre Makki faceva zapping in tv alla ricerca di qualcosa da vedere. Fu nel bel mezzo dei suoi lamenti sul non avere nulla da vedere che il baby monitor gli fece sentire i lamenti di Sho che si era svegliato dal suo riposino.
Fu così che Takahiro raggiunse la sua camera e qui lo trovò nuovamente addormentato.
Ma la cosa che aveva trovato divertente e che l’aveva portato a chiamare il suo ragazzo, fu il fatto che Sho si era svegliato, si era messo seduto, li aveva chiamati, per poi nuovamente addormentarsi con la faccia incastrata tra le sbarre della culla.
-Dici che è comodo?
-Sicuro. Guardalo com’è felice di dormire.
Erano a casa di Tooru e Hajime e tutti e quattro stavano parlando e mangiando biscotti in soggiorno mentre i loro bambini giocavano nel tappeto morbido di Haru insieme a E.T.
Nonostante Sho e Haru avevano quasi quattro anni di differenza e il più piccolo, per ovvie ragioni, ancora non parlava, sembravano andare comunque molto d’accordo.
Makki con un orecchio stava prestando attenzione a quello che Tooru stava dicendo sull’essere stato chiamato a lavorare a Tokyo e del trasferimento che stavano pensando, mentre tutto il resto della sua attenzione era rivolta al bambino.
Sho gorgogliava e gattonava felice, inseguendo Haru o il labrador, prendendo i giocattoli da terra e giocandoci per pochi secondi prima di dimenticarsene completamente.
Tutto questo finché non saltò addosso a E.T. e qui rimase abbracciato alla sua pelliccia.
-Sho?- domandò incerto il padre quando non lo vide muoversi per qualche secondo di troppo.
-Si è addormentato- fece notare Iwaizumi, il più vicino dei quattro al suo cane e al bambino.
Matsun rise mentre andava e recuperarlo –Non una novità.
Quel giorno il tempo era abbastanza caldo e i due adulti avevano deciso di portare Sho al parco.
Qui Hanamaki gli fece fare l’altalena e il bambino rideva felice mentre veniva spinto in alto ma senza troppa forza.
Il padre, nonostante gli stesse dando le spalle, sorrideva ogni volta che sentiva i suoi gridolini, fino a quando questi non smisero di arrivare.
Takahiro lanciò uno sguardo confuso al suo ragazzo, che gli stava di fronte appoggiato a uno dei pali in legno dell’altalena, e iniziò a dire –Non dirmi che…
-Sì, si è addormentato.
Entrambi i genitori rimasero abbastanza stupiti dalla cosa. Un conto era addormentarsi mentre giocava o vedeva un cartone, un altro era mentre veniva spinto sull’altalena. Come diavolo faceva?
-Vabbè- Hanamaki arrestò i suoi movimenti e recuperò il bambino per sistemarlo tra le braccia –Andiamo al solito bar a saltare la fila usando la scusa che il bambino è stanco e deve tornare a casa?
Issei, in risposta, gli sorrise innamorato.
-Sei sicuro che non vuoi un paio di cuffie per il rumore?- domandò Iwaizumi per la terza volta mentre fissava confuso Sho che dormiva tranquillo, ciucciando il suo ciuccio, tra le braccia del padre Issei.
Proprio in quel momento Oikawa, che stava giocando in campo, fece un pallonetto e Takahiro si alzò dalla sedia urlando –VAI COSÌ TOORU, FAGLI VEDERE COME SI FA!
Contemporaneamente anche Haru iniziò a urlare –BRAVO PAPÀ, SEI IL MIGLIORE!
Oltre alle loro urla, ovviamente, c’erano quelle di tutto il palazzetto e dei cronisti che urlavano i nomi dei giocatori direttamente al microfono.
Nonostante ciò, Sho continuò a dormire come se non ci fosse casino intorno a lui.
-Nah- rispose Matsuhana senza la benché minima preoccupazione –Sta bene così.
-Sho!- urlò preoccupato Hanamaki mentre metteva via il biberon.
-Non puoi addormentarti mentre ti sto dando da mangiare, così soffochi!
Ovviamente però erano parole al vento, a parte perché il bambino era troppo piccolo per capirlo, ma anche perché avevano imparato bene che una volta addormentato sarebbe stato impossibile svegliarlo.
-Va bene- concesse infine Issei –forse dorme un po' più degli altri bambini, ma questo non è mica qualcosa che lo rende strano! È solo… la sua passione.
Takahiro sorrise di nuovo –Immagino che sia così.
-Sai cosa? Adesso ce la stiamo spassando, ma immagino che sarà un casino quando inizierà ad andare a scuola, quale sveglia potremmo mai comprare per riuscire a farlo alzare?
-Oh… immagino che saremo chiamati spesso dal preside perché si è addormentato in classe.
Scese il silenzio mentre i due riflettevano a quanto sarebbe diventata terribile la loro vita, interrotto solo da Matsukawa che si metteva in piedi.
-Beh, ci pensaranno i Makki e Mattsun del futuro, adesso andiamo a fare quella doccia?
Il castano sorrise mentre si portava una mano a scostarsi i capelli sudati dalla fronte e affermava –Ti ricordi cosa ci dicevano?
Takahiro sorrise a sua volta e si voltò a guardarlo –Che con un bambino non avremmo più avuto tempo per fare sesso come si deve?
-Già- sghignazzò –questa è già la seconda o terza volta questa sera?
-Seconda- rispose prontamente l’altro –ma possiamo fare la terza sotto la doccia.
-Dammi due minuti per riprendermi- rispose Issei chiudendo gli occhi.
Nel silenzio che ne seguì il sorriso di Hanamaki divenne sempre più flebile fino a scomparire del tutto mentre sussurrava –Pensi che il nostro bambino sia strano?
Issei spalancò gli occhi e si voltò a guardarlo con uno sguardo truce –Perché mai dovresti pensare una cosa simile?
-Beh, insomma… dorme sempre.
-Sho non dorme sempre!
Makki alzò un sopracciglio e Mattsun si ritrovò a pensare a diversi momenti che avevano trascorso negli ultimi sette mesi da quando l’avevano adottato.
-Issei- chiamò Hanamaki divertito dalla camera da letto del figlio –vieni a vedere questo.
Era tardo pomeriggio e i due uomini stavano preparando la cena, o meglio, il castano la stava preparando mentre Makki faceva zapping in tv alla ricerca di qualcosa da vedere. Fu nel bel mezzo dei suoi lamenti sul non avere nulla da vedere che il baby monitor gli fece sentire i lamenti di Sho che si era svegliato dal suo riposino.
Fu così che Takahiro raggiunse la sua camera e qui lo trovò nuovamente addormentato.
Ma la cosa che aveva trovato divertente e che l’aveva portato a chiamare il suo ragazzo, fu il fatto che Sho si era svegliato, si era messo seduto, li aveva chiamati, per poi nuovamente addormentarsi con la faccia incastrata tra le sbarre della culla.
-Dici che è comodo?
-Sicuro. Guardalo com’è felice di dormire.
Erano a casa di Tooru e Hajime e tutti e quattro stavano parlando e mangiando biscotti in soggiorno mentre i loro bambini giocavano nel tappeto morbido di Haru insieme a E.T.
Nonostante Sho e Haru avevano quasi quattro anni di differenza e il più piccolo, per ovvie ragioni, ancora non parlava, sembravano andare comunque molto d’accordo.
Makki con un orecchio stava prestando attenzione a quello che Tooru stava dicendo sull’essere stato chiamato a lavorare a Tokyo e del trasferimento che stavano pensando, mentre tutto il resto della sua attenzione era rivolta al bambino.
Sho gorgogliava e gattonava felice, inseguendo Haru o il labrador, prendendo i giocattoli da terra e giocandoci per pochi secondi prima di dimenticarsene completamente.
Tutto questo finché non saltò addosso a E.T. e qui rimase abbracciato alla sua pelliccia.
-Sho?- domandò incerto il padre quando non lo vide muoversi per qualche secondo di troppo.
-Si è addormentato- fece notare Iwaizumi, il più vicino dei quattro al suo cane e al bambino.
Matsun rise mentre andava e recuperarlo –Non una novità.
Quel giorno il tempo era abbastanza caldo e i due adulti avevano deciso di portare Sho al parco.
Qui Hanamaki gli fece fare l’altalena e il bambino rideva felice mentre veniva spinto in alto ma senza troppa forza.
Il padre, nonostante gli stesse dando le spalle, sorrideva ogni volta che sentiva i suoi gridolini, fino a quando questi non smisero di arrivare.
Takahiro lanciò uno sguardo confuso al suo ragazzo, che gli stava di fronte appoggiato a uno dei pali in legno dell’altalena, e iniziò a dire –Non dirmi che…
-Sì, si è addormentato.
Entrambi i genitori rimasero abbastanza stupiti dalla cosa. Un conto era addormentarsi mentre giocava o vedeva un cartone, un altro era mentre veniva spinto sull’altalena. Come diavolo faceva?
-Vabbè- Hanamaki arrestò i suoi movimenti e recuperò il bambino per sistemarlo tra le braccia –Andiamo al solito bar a saltare la fila usando la scusa che il bambino è stanco e deve tornare a casa?
Issei, in risposta, gli sorrise innamorato.
-Sei sicuro che non vuoi un paio di cuffie per il rumore?- domandò Iwaizumi per la terza volta mentre fissava confuso Sho che dormiva tranquillo, ciucciando il suo ciuccio, tra le braccia del padre Issei.
Proprio in quel momento Oikawa, che stava giocando in campo, fece un pallonetto e Takahiro si alzò dalla sedia urlando –VAI COSÌ TOORU, FAGLI VEDERE COME SI FA!
Contemporaneamente anche Haru iniziò a urlare –BRAVO PAPÀ, SEI IL MIGLIORE!
Oltre alle loro urla, ovviamente, c’erano quelle di tutto il palazzetto e dei cronisti che urlavano i nomi dei giocatori direttamente al microfono.
Nonostante ciò, Sho continuò a dormire come se non ci fosse casino intorno a lui.
-Nah- rispose Matsuhana senza la benché minima preoccupazione –Sta bene così.
-Sho!- urlò preoccupato Hanamaki mentre metteva via il biberon.
-Non puoi addormentarti mentre ti sto dando da mangiare, così soffochi!
Ovviamente però erano parole al vento, a parte perché il bambino era troppo piccolo per capirlo, ma anche perché avevano imparato bene che una volta addormentato sarebbe stato impossibile svegliarlo.
-Va bene- concesse infine Issei –forse dorme un po' più degli altri bambini, ma questo non è mica qualcosa che lo rende strano! È solo… la sua passione.
Takahiro sorrise di nuovo –Immagino che sia così.
-Sai cosa? Adesso ce la stiamo spassando, ma immagino che sarà un casino quando inizierà ad andare a scuola, quale sveglia potremmo mai comprare per riuscire a farlo alzare?
-Oh… immagino che saremo chiamati spesso dal preside perché si è addormentato in classe.
Scese il silenzio mentre i due riflettevano a quanto sarebbe diventata terribile la loro vita, interrotto solo da Matsukawa che si metteva in piedi.
-Beh, ci pensaranno i Makki e Mattsun del futuro, adesso andiamo a fare quella doccia?
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