Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady Franken    18/12/2021    2 recensioni
-Qui Anthony J. Crowley. Sapete cosa fare, fatelo con stile.-
-Ciao Crowley. Ascolta, io... Volevo solo chiederti se ti andasse di andare una di queste sere al Ritz, sai, per chiacchierare.-
-Domani sera appena chiudi la libreria.-
Dopo ciò, aveva chiuso la chiamata.
Si, è iniziato tutto con una sola chiamata a causa della mia preoccupazione.
Ho proposto un'uscita al demone e la mattina il negozio è stato aperto come sempre, solo la mia agitazione tradisce la mia solita cordialità.
Perché gli ho chiesto di vederci?
Perché spero arrivi presto?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'estate è ormai giunta da qualche giorno e devo ammettere che anche a Londra sta facendosi più sentire rispetto agli altri anni.
Guardo fuori, in effetti non sarebbe male andare a fare una passeggiata ora che la città si è svuotata per il weekend, magari solo stamattina, giusto un paio d'ore... Allora è deciso! 
Chiudo la libreria, non prima di aver sistemato gli ultimi libri che i clienti avevano cercato di acquistare. Arriverà mai il giorno in cui smetteranno di giungere a me solo affaristi? Non riescono a capire che il valore di un libro è dato anche dal fronte sentimentale e non mi stupisco che per loro sia inconcepibile! Crowley ormai ci ha messo una pietra sopra, non che capisca, però non vuole più avere discussioni a riguardo.
Un sospiro esce dalle mie labbra.
Crowley, eh?
Lo avevo chiamato la sera prima, era da qualche giorno che non avevo sue notizie, e ha risposto la segreteria al suo posto, una cosa del tutto normale. Dalla non-Apocalisse, però, avevo costantemente il timore che succedesse qualcosa e il suo lungo silenzio mi aveva spaventato.
 
-Qui Anthony J. Crowley. Sapete cosa fare, fatelo con stile.-
-Ciao Crowley. Ascolta, io... Volevo solo chiederti se ti andasse di andare una di queste sere al Ritz, sai, per chiacchierare.-
-Domani sera appena chiudi la libreria.-
Dopo ciò, aveva chiuso la chiamata.
 
Non vi dico com'è stato sentire la sua voce, perché il sollievo che ho provato non ha pari. Qualcuno laggiù avrebbe potuto raggiungerlo, o peggio ancora quelli lassù! Gabriele era uno da mandare richiami, sempre se non fosse troppo arrabbiato, Michele non era da meno, e dopo l'accaduto... Ah, meglio se smetto di pensare per qualche minuto, Crowley sta bene e stasera ci vedremo.
A quell'affermazione mentale, però, arrossisco leggermente. 
Sarà una specie di appuntamento?
No, cosa vado a immaginare? Siamo migliori amici da seimila anni! 
Io sono un angelo, lui un demone. Siamo nemici per antonomasia!
E' anche vero che ora non ci sono più Paradiso e Inferno.
Siamo dalla nostra parte.
Mi accorgo di essere arrivato al Saint James Park e sorrido mentre avanzo in quello che era un territorio neutrale tra me e Crowley, l'Isola delle Anatre. Si chiama così perché tutte le amiche pennute si concedono la fiducia di avvicinarsi agli uomini, certo, sempre con molta attenzione. Questo è il posto migliore per ammirare tutto il lago, un'isola in cui io e il demone ci incontravamo spesso, preferendolo a una chiamata. Mi avvicino all'acqua, osservando le anatre fare qualche spuntino per merito dei turisti, e non posso fare a meno di ricordare quella stupida lite del 1862 che avevamo avuto a causa di un'ossessione di quel testone, l'Acqua Santa, la pillola del suicidio dei demoni. "Le anatre hanno orecchie. Anche le anatre? Per forza, è così che sentono." e quello mi fa sorridere ora.
Già, ora... Ora che siamo?
Crowley, un angelo caduto ripudiato da entrambe le fazioni e Aziraphael, un Principato a Guardia del Cancello Orientale che non cadrà mai, ma non sarà nemmeno perdonato.
Io non sono contro di Lei, non voglio unirmi alla causa di Lucifero, Belzebù e compagnia, voglio solo la pace. Qualora fosse iniziato l'Armageddon, avrei sentito io sulla coscienza ogni singola vita. Sono secoli, millenni che svolgo la mia missione tra la gente e hanno fatto tante cose orribili contro sé stessi e contro il mondo, è vero, ma non tutti meritano la distruzione, anzi, è per quei pochi buoni che so di non fallire nel difendere le persone.
-Ehy, angelo. Brutta giornata?- sento una mano sulla guancia che sfiora appena la pelle. -Cos'è successo?-
Non mi ero accorto di star piangendo, nemmeno della presenza di Crowley o dell'amore che ci aveva appena circondato. Era già successo di avvertire amore quando eravamo in giro, anche solo sulla sua Bentley, ma mai così forte. Che provenga da...?
-Oh, Crowley caro. Nulla, nulla, era solo... Ricordi, sai, anatre, orecchie...-
-Orecchie?- alza un sopracciglio. -Bah, piuttosto, c'è da prenotare al Ritz. Che ne dici se dopo cena facciamo una volata? Spieghiamo le ali e per un po' non fai quella faccia corrucciata da cane bastonato, uh?-
-E' un'ottima idea, anche se io sto bene.-
Gli sorrido, focalizzando la mia attenzione su qualsiasi cosa che non siano i suoi occhi da serpente che, nonostante gli occhiali, non perdono ogni mio movimento.
-Non sei mai stato bravo a mentire. Comunque, che ci fai da queste parti?- 
-E' una bella giornata, una passeggiata mi serviva. Ma ho paura di non riuscire a rilassarmi.-
Lo ritrovo davanti che mi blocca la vista sul lago, l'aria seria di un genitore premuroso. O di un Crowley parecchio irritato.
-Aziraphael. Fidati di me.-
-Oh, lo so, lo so caro, ma avevo bisogno di provarci da solo.-
-E non ci sei riuscito, vedi a cosa servirebbe un telefono? A CHIAMARMI PER QUESTE COSE!-
Può fare il duro quanto vuole e negarlo fino allo sfinimento, ma ha un animo buono. Perché si sarebbe indignato per l'arca di Noè altrimenti? O perché mi avrebbe salvato la vita? Avrei preso a pugni il cielo, qualsiasi cosa per capire il motivo della sua caduta. Come possono averti fatto cadere? Tu sei diverso. Giusto.
Come faccio essere così sicuro? Perché lo conosco da sempre, da quando Dio lo ha inviato in quel giardino, da lì è iniziata la nostra storia, l'eternità con lui. Siamo stati insieme dal giorno in cui è cominciato tutto, dalla creazione ed è come fossimo parte di essa.
-Crowley.-
-Che c'è angelo?-
-Ti sei mai pentito?-
-Uhm...- ci pensa su, il naso storto per una smorfia. -Beh, ci sarebbe quella volta nel Globe Theater...-
-No, non era quello che intendevo!-
Si volta verso me, lo sguardo curioso dietro gli occhiali da sole scuri, poi sembra realizzare perché le labbra si aprono in un'esclamazione di sorpresa, mista a rabbia, e le mani stringono le mie spalle come se potessi andarmene.
-Certo, certo, no, si, ovvio! Per Satana, angelo, ti pare una domanda da fare?! E dire che sembri intelligente!-
-Come può uno intelligente come te essere così stupido?-
Lo aveva già chiesto e mi aveva ferito quella domanda perché ero stato davvero uno stupido a considerare Crowley un nemico. Pare ricordare e stavolta non è arrabbiato, ma deluso.
-Mi dispiace, non intendevo... Ascolta, perché mai dovrei pentirmi di aver avuto a che fare con te? Eh? Siamo una cosa unica, senza te probabilmente io...- si scosta, mettendosi al mio fianco come ha sempre fatto. -Cambiando argomento, stasera passo a prenderti alle nove in punto.-
-Perfetto.-
Osservo i capelli rossi scompigliati, il suo voler indossare abiti costantemente neri nonostante la calura estiva e il suo sguardo fisso su Buckingham Palace, che si intravede tra gli alberi di pruno. Mi chiedo come lui possa dire certe cose, poteva preferire ogni altra compagnia, invece, anche adesso, è qui a cercare di farmi capire che a lui va bene. Non ho mai avuto autostima, troppo timido, timorato degli altri angeli che giudicavano il mio carattere e il mio aspetto troppo umano. Forse, fossi meno paciotto, meno propenso al cibo...
-Tu vai bene così come sei, angelo. Anche i difetti che dici di avere.-
Come...? Oh, le mani sul panciotto di stoffa inglese. Nota ogni singolo dettaglio.
-Grazie Crowley, dico davvero.- sorrido leggermente. -Allora, ci vediamo stasera?-
-Vedi di chiudere presto.-
Mi lascia con un accenno di pizzicotto sulla guancia prima di incamminarsi con la sua solita andatura da ubriaco. Molleggiata oserei definirla, se non apparisse come un goffo tentativo di rimanere in equilibrio. Lo guardo mentre si allontana e non posso fare a meno di pensare a cosa succederà stasera.
Di sicuro so una cosa: il mondo non mi è mai sembrato perfetto, ma con Crowley è decisamente migliore.
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Lady Franken