La giovane dalla chioma corvina arriva alle stalle, dove i cavalli sono appena stati fatti rientrare e dove, senza nemmeno accorgersi di non essere più solo un giovane uomo sta ancora lavorando, sistemando del fieno. “ Non ne posso più “. Mormora solamene il corvino, mentre la donna si avvicina lentamente: se ne infischia di sporcare il proprio abito, per lei l’importante è stare vicino a quell’uomo: l’uomo che ama.

“ Danilo “. Lo chiama semplicemente, mentre lui si volge verso di lei: accorgendosi di chi si tratta, non può fare a meno di arrossire in imbarazzo. Certamente pensa, non gli fa poi così piacere che lei lo veda in quelle condizioni! Tuttavia a lei non sembrerebbe interessare: una volta giunta a pochi passi da lui, pone una mano sul suo petto per poi sospirare pesantemente.

“ Irina “. La chiama a sua volta, lievemente rosso in viso. La donna lo guarda intensamente, preoccupata.

“ Danilo, ma perchè fai tutto questo? Perchè accetti senza protestare? “. Chiede solamente, non potendo sopportare tutto questo. “ Per ti sta sfruttando: occuparti del bestiame non è di tua competenza, eppure ti costringe a farlo tutti i giorni. Ti sfinisce, ti umilia… “. Ma l’uomo la ferma, ponendole un dito sul labbro e guardandola intensamente.

“ Va bene così “. Sussurra, mentre lei non sembrerebbe comprendere le sue parole: no. No invece, non va bene affatto pensa! Non va bene affatto, considerando in oltre che non è colpa di Danilo se viene punito, ma è solo per la pura cattiveria del loro padrone.

“ No che non va bene! “. Sbrocca la corvina, incapace di trattenersi e stringendo la presa sulla camicia dell’uomo. “ Sappiamo entrambi perchè Per ti sta usando in questo modo, perchè ti umilia in questo modo e perché ti costringa ad occuparti del bestiame: aspetta solo che compi un passo falso, ti odia a causa mia! “. Fa semplicemente la donna, mentre colui che è suo marito scuote il capo: la attira dolcemente a sè, stringendola in un abbraccio rassicurante.

“ Sai: per te e la nostra famiglia, sarei disposto a controllare il bestiame ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette: farei di tutto per garantire a te ed al bambino un futuro migliore “. Fa, accarezzando dolcemente il ventre di lei. “ Non vedo l’ora che nasca “. Sentenzia, mentre lei annuisce lievemente seppur ancora poco convinta: suo marito potrà dire quello che vuole, però lo vede benissimo che è esausto e non ne può più. L’ultima trovata del suo signore, ovvero fargli controllare il bestiame letteralmente da solo, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma sa anche che, in questo momento è meglio che lei non insista ulteriormente: conosce suo marito e sa che è molto orgoglioso, se insistesse finirebbe forse per farlo sentire a disagio o, nel peggiore dei casi di farlo infuriare.

“ Ya tebya lyublyu “, Sussurra solamente la donna, sforzandosi di sorridere lievemente. Alle sue parole il marito non può fare a meno di sorridere lievemente, per poi accarezzarle dolcemente il viso.

“ Ya tozhe tebya lyublyu “. Risponde di rimando, prima di darle un bacio che lei ricambia con dolcezza. E riflettendo: è proprio vero, ama anche lui la sua Irina, la ama più della sua stessa vita. Ma allo stesso tempo, anche se a lei non l’ha detto è anche vero che non scorderà certamente il modo in cui il suo signore lo sta trattando e, soprattutto le motivazioni. No: non lo scorderà affatto.