Cottage
Entrò nel piccolo cottage e chiuse in fretta la porta dietro di sé. L’aria calda della casa la avvolse e lei si tolse il cappellino, la sciarpa e la giacca, poi sfilò le scarpe e si avvicinò al fuoco tendendo le mani gelate dalla breve passeggiata mattutina. Amava quel posto, amava l’essere lontana dal mondo e dall’indaffarata città, amava i profumi, il silenzio, e, a volte, ne amava anche il freddo pungente. Forse però, solo perché adorava poi sistemarsi accanto al fuoco e leggere uno dei suoi libri preferiti.
Si mise su del tè, poi lanciò uno sguardo al computer accanto al quale, altrettanto silenzioso vi era il suo cellulare. Veniva al cottage per disintossicarsi anche dal lavoro oltre che dalla frenesia, eppure la tentazione era sempre forte, il dubbio che potesse essere successo qualcosa di importante, qualcosa che avrebbe dovuto sapere. Scacciò dalla mente quel pensiero e preparò la tazza.
Lesse numerose pagine, affondando nella storia come le succedeva sempre con un libro che amava, poi dovette alzarsi per aggiungere un pezzo di legno nel fuoco e, lasciò cadere il libro, dalle pagine volò fuori qualcosa. Perplessa sollevò il libro e poi raccolse quella che sembrava un’istantanea. Ricordava di aver posseduto una macchina fotografica che le faceva quando era al… si interruppe. Nella foto vi era lei, occhi verdi, capelli biondi, esattamente come adesso, solo più giovane e accanto, occhi nocciola e sguardo corrucciato che la guardava c’era… Sarah.
Assieme a Beth trattenne il respiro anche il cottage.
Entrò nel piccolo cottage e chiuse in fretta la porta dietro di sé. L’aria calda della casa la avvolse e lei si tolse il cappellino, la sciarpa e la giacca, poi sfilò le scarpe e si avvicinò al fuoco tendendo le mani gelate dalla breve passeggiata mattutina. Amava quel posto, amava l’essere lontana dal mondo e dall’indaffarata città, amava i profumi, il silenzio, e, a volte, ne amava anche il freddo pungente. Forse però, solo perché adorava poi sistemarsi accanto al fuoco e leggere uno dei suoi libri preferiti.
Si mise su del tè, poi lanciò uno sguardo al computer accanto al quale, altrettanto silenzioso vi era il suo cellulare. Veniva al cottage per disintossicarsi anche dal lavoro oltre che dalla frenesia, eppure la tentazione era sempre forte, il dubbio che potesse essere successo qualcosa di importante, qualcosa che avrebbe dovuto sapere. Scacciò dalla mente quel pensiero e preparò la tazza.
Lesse numerose pagine, affondando nella storia come le succedeva sempre con un libro che amava, poi dovette alzarsi per aggiungere un pezzo di legno nel fuoco e, lasciò cadere il libro, dalle pagine volò fuori qualcosa. Perplessa sollevò il libro e poi raccolse quella che sembrava un’istantanea. Ricordava di aver posseduto una macchina fotografica che le faceva quando era al… si interruppe. Nella foto vi era lei, occhi verdi, capelli biondi, esattamente come adesso, solo più giovane e accanto, occhi nocciola e sguardo corrucciato che la guardava c’era… Sarah.
Assieme a Beth trattenne il respiro anche il cottage.