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Autore: niard    20/12/2021    1 recensioni
Jin GuangYao annaspò e rabbrividì ancora, quando Nie MingJue strinse maggiormente le ciocche di capelli tra le sue dita, rincarando quello che aveva appena detto - gli occhi di Jin GuangYao cercarono appiglio in quelli di Lan XiChen.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan XiChen/Lan Huan, Meng Yao/Jin GuangYao, Nie MingJue
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fic ritrovata e la abbandonerò qui per non sentirmi troppo in colpa di non farle vedere la luce. Soprattutto in questo momento di blocco è preziosa çç
Non saprei neanche come descriverla, libera interpretazione! spero possa piacere a qualcuno. 

Cit. iniziale: Sorrow - lynch.
Traduzione: https://lyricstranslate.com/en/sorrow-sorrow.html

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Abyss 

 

 

 

The sound of something collapsing echoed nearby

And I became alone, I lost everything.


 

 

 

  La notte era quieta e la neve aveva lasciato spazio alla pioggia minuta, che cadeva lenta e sottile.

Il respiro ansante di Jin GuangYao era amplificato nella stanza silenziosa, rischiarata solo da una candela - le gote arrossate, i ciuffi di capelli attaccati alla fronte e sulle guance, la bocca umida di saliva e sperma. Sulla sua pelle vi era il profumo di Nie MingJue, il quale passò una mano tra i capelli sciolti di Jin GuangYao, tirandoli e facendo sì che la schiena si arcuasse, così da mettere in mostra il volto sfibrato.

«Dovresti avere meno considerazione di lui». 
Jin GuangYao rimase inginocchiato in silenzio, sebbene le gambe iniziassero a cedere al dolore; ma non parlò, anzi, tremò inerme - Jin GuangYao era abituato agli insulti di Nie MingJue, ai suoi modi bruschi, a quella voce imperiosa, che si conficcava nella pelle come fosse fatta di spilli con il solo intento di dilaniare anche l’ultimo briciolo di dignità conservata. Nie MingJue voleva riappropriarsi dell’orgoglio strappatogli proprio da colui di cui si sarebbe fidato ciecamente fino a poco tempo prima ed era pronto a tutto e l’uomo in ginocchio lo sapeva.

Jin GuangYao annaspò e rabbrividì ancora, quando Nie MingJue strinse maggiormente le ciocche di capelli tra le sue dita, rincarando quello che aveva appena detto - gli occhi di Jin GuangYao cercarono appiglio in quelli di Lan XiChen.
In quel momento, Jin GuangYao poté scorgere tanto nelle iridi scure di Lan XiChen: dolore, affetto che ostinava a soffocare, muta preoccupazione. Inerme davanti a loro, Lan XiChen non approvava ciò che vedeva.

Jin GuangYao vacillò in quel muto scambio di sguardi - un brivido si arrampicò per la spina dorsale, intrecciandosi alla base della nuca e morendo lì dove sentiva la stretta di Nie MingJue ancora nei suoi capelli; ma in verità, Jin GuangYao non aveva paura o freddo, l’eccitazione annientava il vento che entrava dalle pareti di carta di riso e la voce rancorosa di Nie MingJue, che impregnava la sua mente, era piacevole, soprattutto se veniva addolcita dalle iridi di Lan XiChen. 

Jin GuangYao era cosciente di avere in pugno entrambi in quella notte e, a quel pensiero, il cuore batté penosamente nel petto.
Nel frattempo, Lan XiChen mosse qualche passo in loro direzione - le dita scesero sul volto dell’uomo a terra, perdendosi nei contorni della sua bocca; Jing GuangYao riempì i polmoni del gradevole profumo delle vesti di Lan XiChen, sulle quali si fondeva subdolamente il sentore di incenso. Poi, inaspettatamente, Lan XiChen passò il pollice sulla fronte di Jin GuangYao e il rosso distintivo del clan Jin sbavò, scomparendo e, solo in quell’istante, Nie MingJue lasciò la presa ferrea dalle ciocche scure. Jin GuangYao cedette sulle sue stesse gambe, aggrappandosi alle braccia di Lan XiChen, il quale si inginocchiò a sua volta, accogliendo tra le sue mani il volto accaldato dell’uomo di fronte a sé - Lan XiChen sfiorò le labbra umide di Jin GuangYao con le sue e accarezzò lo zigomo, lasciando l’ombra di polvere rossa della famiglia Jin.
Lan XiChen non era mai plateale nei suoi gesti, ma quello che fece, colpì Jin GuangYao nel vivo, riempiendogli gli occhi di lacrime. Istintivamente, Jin GuangYao passò la sua stessa manica sulla guancia per levare il segno cremisi che lo sporcava, ma tutto fu inutile - era lieve il rossore della polvere, ma era un marchio che si rivelò indelebile sulla pelle, nell’anima, impossibile da risanare sebbene anche Lan XiChen gli scostò la mano, nel suo modo calmo e rassicurante, distorto solo dalla pena che si leggeva nei suoi occhi.

Jin GuangYao abbassò il viso e sorrise amaramente all’irreversibilità del destino. 

 

   
 
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