Voglio essere chiara su alcune faccende. I personaggi non mi
appartengono e la storia non è a scopo di lucro, alcuni luoghi sono puramente
inventati da me, che non sapendo dove ambientare la trama ha ricorso al suo “genio
incompreso”. I personaggi probabilmente sono OOC, se questo non vi va bene
allora non leggete la storia ...
Il titolo all'inizio non centra molto con la storia, ma poi diventerà sempre più
facile capire dove c'entra ...
Ho messo raiting giallo perchè probabilmente
andando avanti nella storia lo diventerà.
Se volete segnalare degli errori, dei consigli, anche delle
critiche io sarò lieta di accoglierle e di cercare di migliorare come da voi
consigliato.
Capitolo
1
- Un’altra missione
computa in quattro e quattr’otto, una bella seccatura, a quanto pare. -
Dice Shikamaru quasi arrivato al villaggio, a pochi kilometri
da lì.
La missione era stata noiosa, scortare una donna di mezza età
con un carattere pericoloso fino ad un congresso per occuparsi dei criminali …
che noia !
Avrebbe fatto una pausa per osservare le nuvole in cielo, solo
che il tempo non era dei migliori, anzi, a giudicare dai vari vortici stava per
scoppiare una tempesta, di quelle forti, anche.
Per uno come lui significava : “rientra al villaggio e fatti
un sonnellino.”
Era il re dei pigroni e non gliene importava molto, aveva il
difetto di mollare tutto se si stancava di fare una cosa, anche se molti
dicevano che con le sue qualità poteva diventare un grande.
E pensare che lui voleva solo una vita tranquilla …
Ironia della sorte quel che voleva non veniva mai a galla e
succedevano le cose più strambe, come adesso che voleva vedere le nuvole ma
iniziava a comparire un buco nero che roteava sempre di più, molto strano di
sicuro, anche se ormai quasi nulla riusciva ad ottenere il suo interesse.
O almeno, non l’avrebbe attirata se non fosse stato per il suo
copri fronte che spinto da una raffica di vento era arrivato vicino alla
macchia nera, e solo adesso riusciva a comprendere la gravità della situazione
: una bambina incosciente era nell’occhio dell’oscurità.
- Un grande,
grandissima seccatura. -
Avendo capito il giusto percorso da seguire per poter
recuperare sia la bambina che il copri fronte, non gli rimaneva che attuare il
salto finale, prendendo un po’ di rincorsa e sfruttando il vento ormai
fortissimo poteva facilmente recuperare tutti e due.
Dopo pochi attimi, era di ritorno a terra con in braccio la
bambina che non aveva l’aria di essere ferita.
Il vento stava diminuendo, molto strano, ma per adesso
l’importante era mangiare qualcosa e fare rapporto a quella bestia dell’hokage,
la persona più irascibile di tutto il villaggio foglia.
Riusciva già a scorgere il portone principale dell’ingresso al
villaggio, il che una volta aperto conduceva via via verso il centro del
villaggio.
Imboccata la solita via alberata che portava più in periferia,
su una collinetta con alberi pieni di foglie e qualche statua qua e là, cammina
fino ad arrivare ad una villetta stile giapponese, sovrastata da altri alberi
ed altre colline.
Arrivato davanti alla porta di casa, apre la porta e osserva
in giro il silenzio che regnava in quella casa, i suoi genitori erano partiti
per un viaggio di vacanza e lui era rimasto solo nella grande dimora familiare,
non che gli dispiacesse, era chiaro.
Preparato un letto per la nuova ospite si era messo a
preparare lo spuntino, un buon piatto di frutta fresca, anguria, arance, mango,
ciliegie, fragole … il tutto con un po’ di zucchero aggiunto.
Poi il suo sguardo si posa sulla bambina che ancora a letto
accennava a risvegliarsi, le domande erano molte :
chi era, da dove veniva, chi erano i suoi parenti, come era
finita nel bel messo di un vortice, come riportarla a casa.
Non occorreva attendere le risposte con in trepidazione, anzi,
si stava già svegliando, e lui per tutta risposta si siede al fianco del letto
con il piatto posato per terra attendendo che mettesse a fuoco la situazione,
non bisogna avere fretta, ma se non si sbrigava rischiava di far adirare
l’hokage, e non era consigliabile.