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Autore: Altair13Sirio    24/12/2021    3 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Iustitia piantò la lancia nel terreno e la utilizzò come ancora mentre l'Animus vi girava attorno restando aggrappato al suo braccio libero, muovendosi come un enorme compasso. Assieme alle urla dei piloti, nell'aria echeggiarono anche i botti dei fucili del secondo Stridiosauro che crivellava di colpi i nemici che li circondavano.
I VIRM di piccole dimensioni non erano un problema per loro; i colpi dell'Animus erano abbastanza per ucciderli sul momento, alcuni addirittura esplodevano facendo schizzare da tutte le parti quel loro liquido viola, e le abilità di combattimento dello Iustitia erano abbastanza da permettergli di tenere testa ai nemici uguali o poco più grandi di lui, ma con l'arrivo dei giganti che eguagliavano i classe Gutenberg i due Stridiosauri avevano dovuto ingegnarsi per mantenere la loro situazione di vantaggio.
Quell'attacco combinato era riuscito a decimare i nemici di piccole e medie dimensioni, ma non aveva fatto alcun danno ai due giganti che si erano uniti alla battaglia. Dopo essersi assicurati che il loro attacco avesse avuto effetto sui pesci piccoli, Iustitia e Animus si divisero; spinto dalla forza centrifuga, lo Stridiosauro motorizzato si infilò in mezzo ai nemici superstiti e iniziò a finirli con colpi rapidi e precisi, mentre piantava i talloni nel suolo ed estraeva la lancia dal terreno.
<< Fuoco! >> Esclamò eccitata Kya dopo aver preso la mira per un momento, scagliando la lancia dello Iustitia contro il gigante che cercava di schiacciare l'Animus. L'arma schizzò verso l'alto e si conficcò nella corazza del gigante, che nemmeno si accorse del colpo; Iustitia iniziò a riavvolgere il cavo che lo univa alla sua arma e venne trascinato per il campo di battaglia dalla forza della bobina, sfruttando i retrorazzi per mantenere l'equilibrio e puntare l'obiettivo. L'Animus continuò la sua serie di colpi rapidi e incessanti tenendo su di sé gli occhi del nemico, aiutando Iustitia ad avvicinarsi. Il VIRM era troppo grosso per riuscire a muoversi con la stessa agilità dei due Stridiosauri, ma sarebbe bastata una minuscola distrazione e sarebbero stati schiacciati in un istante; nonostante ciò, i fratelli Okagawa non si stavano certo risparmiando.
Lo Stridiosauro dalla forma antropomorfa sganciò il suo rampino quando fu vicino alle gambe del mostro e si spostò lateralmente per schivare un calcio: adesso era sicuro che il VIRM si fosse accorto di loro e dovevano proseguire con estrema cautela.
Finalmente l'Animus riuscì a provocare qualche danno alla corazza del gigante viola, caricando a lungo un colpo energetico; sembrava che, nonostante la stazza, anche avversari piccoli come loro potessero danneggiare quei mostri, ma bisognava studiare bene la situazione.
Tuttavia Kya non aveva intenzione di aspettare. Prendendo il controllo per un momento, fece scattare lo Iustitia verso una delle gambe del VIRM e spiccò un salto impugnando la sua lancia: la punta si conficcò nella corazza mentre il gigante tentava inutilmente di schivarla, quindi il piccolo Stridiosauro iniziò una cauta scalata sfruttando la propria arma come gancio.
<< E' troppo rischioso! >> Esclamò Aki mentre scaricava una raffica di proiettili sull'altra gamba del VIRM, nella speranza di spostare l'attenzione su di essa. Avvicinarsi così tanto per muoversi così lentamente sul corpo del nemico li avrebbe scoperti troppo.
Kya però non ne voleva sentire. Aveva un piano in mente, forse l'unico modo per poter sconfiggere quel gigante, e non si sarebbe tirata indietro proprio ora! Consapevole della sua idea, Ryo non era riuscito a trattenere l'impulsività della sua compagna e adesso non si sarebbe certo messo a litigare con lei su chi avrebbe avuto il controllo del mezzo, quindi rimase con gli occhi sul VIRM per controllare che non arrivassero attacchi a sorpresa; non dovette aspettare molto perché questo si realizzasse.
Il continuo trafiggere la gamba dell'alieno con la lancia li aveva fatti identificare. Ormai i colpi dell'Animus non lo interessavano più; il gigante si voltò alla ricerca del piccolo Stridiosauro che si stava arrampicando sulla sua corazza e provò a colpirlo con il braccio. La mano del VIRM era munita di piccole protuberanze simili a dita che riuscivano a malapena ad aprirsi, ma non aveva bisogno di poter afferrare le cose per poter schiacciare lo Iustitia come un insetto.
Ryo reagì con prontezza e, preso il sopravvento su Kya – totalmente assorta nella scalata – scagliò la lancia contro la mano del VIRM e si lasciò cadere nel vuoto. Il cavo dell'arma si tese, facendoli oscillare verso l'esterno mentre la gigantesca mano si abbatteva sulla gamba del nemico, mancandoli di qualche secondo.
Il ragazzo ignorò le proteste della sua partner, ignara del rischio che avessero corso, e riavvolse il cavo fino a raggiungere il dorso della mano del VIRM, ora con la guardia abbassata; dopo aver impiegato un istante a trovare l'equilibrio su quel terreno difficile da interpretare, lo Iustitia si lanciò su per il braccio del gigante, diretto alla testa.
<< Non dovevi scavalcarmi così! >> Sbuffò Kya, lo sguardo puntato al suo obiettivo in cima al braccio del mostro.
Ryo non voleva iniziare a litigare in quel momento, un calo di concentrazione gli sarebbe costato caro e avevano già rischiato abbastanza, ma riuscì comunque a risponderle a tono mentre spiccavano un balzo per atterrare sulla spalla del VIRM:<< Un semplice "grazie" sarebbe bastato! >>
Kya lo ignorò e piantò con rabbia la lancia nella spalla del mostro. Lì la corazza era meno spessa, forse i VIRM non avevano previsto che gli Stridiosauri potessero raggiungere quell'altezza; grazie a quello, per la prima volta il gigante si lamentò lanciando un possente ruggito che fu inteso come di dolore dai ragazzi, e tentò nuovamente di colpire lo Stridiosauro. Iustitia però estrasse rapidamente la sua lancia dalla carne del mostro e la scagliò contro il suo viso; l'arma si incastrò sotto all'occhio del mostro e Kya e Ryo poterono sfruttare nuovamente il cavo per saltare via da lì e dondolarsi con tranquillità, lontano dalla mano del mostro.
Con un movimento agile e aggraziato, Iustitia si issò sull'altra spalla del VIRM e fece riavvolgere il cavo per richiamare la lancia, ma questa volta qualcosa non funzionò; la punta era rimasta incastrata nella corazza del viso del mostro e la forza del cavo non bastava a liberarla.
<< Oh, no! >> Fece Kya, sapendo di essere nei guai. Ryo armeggiava con i comandi nel tentativo di tendere il cavo in modo che piegasse la lancia quel tanto che bastava per farla disincagliare, ma il loro tiro era stato troppo forte; non si sarebbe mossa da lì a meno che qualcuno l'avesse strattonata saldamente.
Il VIRM però non gli diede il tempo di spostarsi nuovamente e sollevò un'altra mano, pronto a schiacciare lo Stridiosauro. Kya stava per giocarsi l'ultima carta e spezzare il cavo che teneva unito lo Iustitia alla propria lancia, ma un attimo prima che la gigantesca mano colpisse, un corpo dalle dimensioni mastodontiche travolse in pieno il VIRM, interrompendo il suo attacco e spezzando la sua guardia.
L'attacco colse il VIRM completamente impreparato; il suo corpo iniziò a piegarsi indietro e a precipitare. Nel tumulto, Iustitia sentì la tensione del cavo diminuire e capì che la lancia si era mossa: con uno strappo deciso, richiamò il cavo e questa volta lo sentì riavvolgersi completamente, mentre davanti a sé poteva finalmente riconoscere la sagoma dell'Aros che si abbatteva furiosamente contro il gigante nemico.
<< State tutti bene? >> Domandò squillante la voce di Momo mentre l'Aros dava una testata al VIRM, portandolo a terra e scuotendo l'intera area. L'Animus, rimasto a terra, dovette allontanarsi di molto per non essere travolto dal crollo e anche da lontano avvertì le enormi vibrazioni dello schianto, che quasi gli fecero perdere l'equilibrio.
Iustitia saltò giù dalla spalla del VIRM e salì sulla sua testa proprio mentre questo andava a terra, piantandogli la lancia in uno dei suoi occhi luminosi.
Quello urlò dal dolore. Un ruggito talmente forte che quasi scaraventò in aria il piccolo Stridiosauro che gli era salito sopra.
<< Togliti di mezzo, Sato!>> Esclamò una voce dall'alto che fece saltare sull'attenti entrambi i piloti di Iustitia. Stavano estraendo la lancia e stavano pensando di affondarla nell'altro occhio del VIRM, quando Hoshi gli intimò di farsi da parte: gli occhi dell'Aros brillavano di una intensa e inquietante luce blu e in fondo alle sue fauci spalancate ardeva una fiamma letale che né Ryo e né Kya vollero mettere alla prova.
Lo Stridiosauro si scansò con un balzo e un attimo dopo, dalla bocca dell'Aros fuoriuscì un fiume di lava incandescente che si riversò sulla testa del mostro. Quello si dimenò per alcuni secondi, ma l'Aros lo teneva immobilizzato; i ruggiti ridotti a rantoli gorgoglianti, si spensero quando la lava iniziò a fondere la testa del VIRM facendosi strada all'interno del suo cranio e a quel punto anche i suoi arti smisero di lottare.
Dopo che fu sicuro che non si sarebbe rialzato, l'Aros estinse le fiamme che continuavano a uscirgli dalla bocca e mollò la presa sul corpo ormai carbonizzato del colosso. Quando si rialzarono in piedi, Hoshi e Momo rimasero un istante a osservare il lavoro compiuto: se quegli alieni erano esseri viventi, poco importava che condividessero un'unica coscienza, di fatto avevano appena ucciso brutalmente uno di loro.
Nonostante la brutta sensazione allo stomaco che attanagliava entrambi, sapevano tutti e due che lo avrebbero rifatto mille volte. Quando Momo aveva visto lo Iustitia in pericolo, nella sua mente era scattato qualcosa, un istinto animalesco che le aveva fatto perdere di vista ogni freno; era la vita loro e dei loro amici contro quella di quelle creature, e non avevano alcuna intenzione di sacrificarsi.
Era stata la paura ad alimentare la loro forza; non c'era carburante più efficace di quello.
<< Grandioso! >> Esclamò Aki, portando l'Animus vicino agli altri due Stridiosauri. << Siete stati fortissimi! >>
Iustitia annuì con soddisfazione; si poteva riconoscere benissimo il ghigno compiaciuto di Kya sul volto dello Stridiosauro. << Non avevo dubbi. >> Commentò lei. << Anche se devo dire che mi avete fatto prendere uno spavento quando siete comparsi all'improvviso sopra di noi! >>
<< Scusate… >> Disse automaticamente Momo, imbarazzata. Stava per dire che forse avrebbe dovuto essere meno precipitosa, ma alla fine lasciò perdere. Invece avvertì l'ansia del suo partner crescere e allora ritirò brevemente la sua coscienza dallo Stridiosauro per poter parlare solo con lui.
<< Ce l'abbiamo fatta, Hoshi! >> Disse incoraggiante, voltandosi verso il ragazzo. Lui era visibilmente affaticato, ancora incredulo di quello che era riuscito a fare.
<< Sì… Lo abbiamo ucciso. >> Rispose lui con poco entusiasmo, ansimando. La ragazza vide nei suoi occhi il rimorso per ciò che aveva fatto, ma ancora di più la paura di ritrovarsi dall'altra parte e sentì il bisogno di rassicurarlo.
<< Ehi. >> Mormorò, facendogli alzare lo sguardo. << Hai sentito quello che ci hanno detto? Siamo stati grandi! >>
Il ragazzo vide di nuovo Momo sorridere e si sentì un po' meglio. Certo, non era ancora sicuro di essere portato per quel genere di cose, ma aveva capito perché dovessero combattere; il supporto della sua partner gli permetteva di fare del suo meglio e continuare a vivere, ed era felice che Momo potesse sorridere a quel modo invece di sentirsi costantemente la causa della sua infelicità.
Gli Stridiosauri osservarono il corpo privo di vita del VIRM per un altro minuto prima di volgere le loro attenzioni alla flotta di giganti rimasti nelle vicinanze della nave madre. Avevano eliminato numerosi nemici, ma rimanevano ancora dei VIRM di grosse dimensioni da abbattere, più diversi nemici grandi almeno quanto i classe Mohorovičić; a loro era servito collaborare per eliminarne uno solo, ma se i nemici rimanenti avessero attaccato tutti insieme, avrebbero dovuto inventarsi qualcos'altro per vincere quella battaglia.
<< Iustitia, Animus. Mi ricevete? >> Arrivò in trasmissione la voce di Sentakami, che assieme all'Anthurium e allo Xenomorphus era rimasta dall'altro lato del campo di battaglia. << Aros è arrivato in tempo? >>
Kya tirò un sospiro di sollievo. << Qui Iustitia, abbiamo tutto sotto controllo. Grazie per aver mandato Momo. >>
<< Era la decisione più ovvia. >> Rispose Suzuko. << Non serve ringraziarci. >>
<< In ogni caso, dobbiamo decidere cosa fare. >> Si intromise nella conversazione Yoshiki, con tono grave. << I VIRM hanno capito che non siamo da prendere alla leggera, il prossimo attacco sarà il più massiccio. >>
<< E non sappiamo neanche se all'interno della nave sono rimaste altre forze. >> Aggiunse Naho. << Potrebbero stare aspettando di sfiancarci e tirare fuori l'asso nella manica all'ultimo momento. >>
L'idea di Fukuda era più verosimile di quanto potessero pensare. Kya non aveva pensato a una cosa del genere, ma aveva notato quanto le cose sembrassero star andando troppo bene per loro: fino ad ora i VIRM non avevano fatto altro che mandargli contro nemici di piccole dimensioni, poco incisivi sulla battaglia, più pochissimi giganti che, se avessero fatto sul serio non avrebbero avuto troppe difficoltà a sconfiggerli. Dovevano ideare un contrattacco prima che i dubbi di Naho si avverassero.
Per fortuna la sua mente escogitò un piano all'istante.
<< Ascoltate. >> Disse voltandosi verso Aros e Animus. << Avrò bisogno di voi due. >>
Gli Stridiosauri dall'altro lato del campo di battaglia ricevettero le informazioni sul piano di Kya un attimo dopo, quando la ragazza ebbe spiegato ai diretti interessati quali intenzioni avesse.
<< Suzu! >> Esordì questa aprendo le comunicazioni.
<< Nakamura. >> Rispose la ragazza interpellata, che cominciava a rassegnarsi all'idea di quel nomignolo.
<< Ho bisogno di un diversivo. >>
Suzuko osservò i dintorni con gli altri Stridiosauri che attendevano istruzioni come lei, ma sentì che quell'idea non le sarebbe piaciuta; conoscendo la sua compagna di squadra, si sarebbe trattato di qualcosa di estremamente pericoloso e avventato, ma valeva comunque la pena di ascoltarla. << Dimmi tutto. >> Rispose alla fine, aprendo le comunicazione anche con gli altri.
<< Il piano è questo. >> Disse quindi quella, facendo una piccola pausa. << Momo porterà me e Rin fin sulla nave dei VIRM e la faremo precipitare. >>
Un piano folle, come volevasi dimostrare. Pensò Suzuko, ma lasciò che la ragazza concludesse la sua esposizione.
<< Voialtri dovrete tenere occupati i nemici di sotto finché non avremo finito; a quel punto la nave sarà distrutta e la minaccia neutralizzata! >>
Era incredibile come suonasse semplice a parole sue: l'idea di Kya era un rischio enorme, una follia mascherata da piano ben ponderato. Avrebbe anche potuto funzionare, se solo avessero avuto qualche informazione in più sui nemici.
Ma era troppo rischioso. Suzuko non era pronta a rischiare la vita dei suoi compagni per delle semplici supposizioni.
<< E' una follia! >> Protestò alzando la voce. << Abbiamo fatto fatica ad eliminare uno di quei giganti e ne rimangono ancora una decina. Senza di voi si concentrerebbero tutti su di noi, saremo morti prima che riusciate ad arrivare lassù! >>
<< Non sappiamo se ci saranno forze nemiche ad aspettarvi sulla nave. >> Intervenne Ojizaki dall'Anthurium, che in questo modo diede man forte alla sua compagna di squadra pur non dicendolo apertamente. << E anche se riusciste a distruggere la nave, non abbiamo la certezza che i nemici a terra smetteranno di muoversi. >>
<< Certo che riusciremo a distruggerla! >> Rispose Kya seccata. La sua risposta era dettata da nient'altro che dall'emotività e dal suo infinito ottimismo, non c'era una motivazione logica del perché avrebbero dovuto vincere.
<< Mi spiace Nakamura, ma non credo che sarebbe una strategia vincente. >> Concluse Yoshiki. Suzuko fu d'accordo e provò a ribattere.
<< Piuttosto, dovremmo riunirci finché i nemici sono distanti così che possiamo mettere su una difesa più robusta! >>
<< Useremo la modalità berserk! >>
A un certo punto la voce di Kya colpì di nuovo i ragazzi all'interno degli altri Stridiosauri e questi non ebbero parole con cui ribattere. Al posto loro, arrivò una comunicazione dalla sala di controllo.
<< La modalità berserk è troppo instabile, non siete ancora nelle condizioni per sopportare una pressione simile! >> Era Nana, che non poteva lasciare che i suoi ragazzi facessero una cosa così pericolosa. << Vi abbiamo già detto che vi è proibito attivarla! >>
Ma in quel momento Kya si fece incredibilmente spavalda e rispose con tono di sufficienza. << Siamo noi sul campo di battaglia. E comunque siamo tutti cresciuti molto dalla prima volta, sono sicura che potremmo reggerla senza troppi problemi! >>
Nana si ammutolì, sconvolta dal tono che la ragazza le aveva riservato. Cercò di ricomporsi in pochi secondi e trovare le parole da rivolgerle, ma prima che potesse parlare Kya riprese a illustrare il suo piano.
<< Non la attiveremo tutti: basterà anche una sola coppia di piloti che si occupi di tenere occupati i nemici per qualche secondo, il tempo necessario a raggiungere la nave indenni! >> Fece una pausa e, come se fossero di fronte a lei, gesticolò come a incitare gli altri compagni a distanza. << Chi rimarrà a terra poi potrà occuparsi dei nostri compagni anche se esauriranno le energie. >>
<< Kya. >> Questa volta fu la voce di Hachi a raggiungere le orecchie dei piloti. Il suo ologramma comparve all'interno dell'abitacolo dello Iustitia e nel campo visivo della ragazza, e la fissò tetro. << Sei veramente sicura di questa tua idea? >>
La ragazza sbuffò come unica reazione. Era ovvio che ne fosse sicura, altrimenti non l'avrebbe proposta! Tuttavia i suoi coordinatori avevano bisogno di essere convinti da qualcosa di più tangibile che il sesto senso della ragazza, e lo stesso valeva per i compagni di squadra le cui vite stava mettendo in prima linea. Per questo, dopo un attimo di silenzio, Hachi chiese un secondo parere.
<< Ryo, tu come la vedi? >>
Quella domanda spiazzò tutti i Parasite, Kya prima di tutti che era sicura che il suo piano fosse perfetto. Ryo, il ragazzo che solitamente doveva tenere a freno l'esuberanza della sua partner, avrebbe potuto avere una visione più lucida di quel piano, ma la sua opinione avrebbe potuto essere influenzata dall'amicizia che li univa.
Preso alla sprovvista, il ragazzo non seppe come rispondere in un primo momento, ma poi assunse un tono deciso e dichiarò:<< Io ho fiducia in Kya! Se lei dice che qualcosa di può fare, allora si farà. >>
Come se si aspettasse quella risposta, l'adulto sospirò e celò un sorriso tramite l'ologramma. Alla fine sarebbe stato come avevano pensato loro: Kya era indomabile.
<< Va bene. Allora potete procedere con il piano, ma dovrete ritirarvi immediatamente se ci saranno imprevisti! Intesi? >>
La voce dell'uomo li ammonì un'ultima volta prima di chiudere le comunicazioni, lasciando tutto in mano ai ragazzi. Qualcuno nella squadra avrebbe voluto protestare su come le considerazioni di Sato non valessero nulla in quella situazione, ma ormai i coordinatori erano stati convinti e metà della squadra era già investita in quel piano; ovviamente, l'altra metà che sarebbe rimasta a terra aveva più difficoltà ad accettare quelle condizioni…
Rimaneva solo la scelta di chi si sarebbe preso il rischio di attivare la modalità berserk. Chiunque, grazie ad essa, avrebbe potuto sbloccare una potenza inimmaginabile a detta dei coordinatori, ma nessuno avrebbe voluto provarlo per primo.
Gli Stridiosauri rimasero nel silenzio più totale, quasi come se emettere meno rumore possibile li avrebbe aiutati a non essere scelti per quel compito; nessuno avrebbe rischiato la vita volontariamente in quel modo, forse l'unica tanto folle da tentarci era proprio la caposquadra, ma lei si era già autoassegnata al gruppo che sarebbe volato sulla nave aliena.
I nemici si stavano riorganizzando, ormai pronti all'attacco; nessuno disse niente, ma era evidente che non gli rimanesse molto tempo. All'interno dello Xenomorphus, Aiko si destò dalla connessione per voltarsi a guardare Kaoru, che le rispose con un'aria stralunata in volto.
Nell'oscurità della cabina, la ragazza vide una goccia di sudore brillare sulla sua tempia per poi cadere giù; era teso quanto lei, spaventato e stanco, desiderava solo che tutto andasse per il meglio, ma sapevano entrambi che senza prendersi qualche rischio non sarebbero andati da nessuna parte. A quel punto decise: la ragazza gli lanciò uno sguardo deciso come Kaoru non le aveva mai visto fare, quindi si girò aprendo le comunicazioni e spiazzando tutti, lui compreso.
<< Ci pensiamo noi! >>
<< Cosa?! >> Il ragazzo provò a ribattere, ma sentì dentro di sé qualcosa che lo trattenne dal farlo: erano i desideri di Aiko, messi in comune all'interno della connessione, che la spingevano a farsi avanti per quella missione. Lei voleva quel ruolo più di ogni altra cosa.
<< Potete farlo? >> Arrivò la voce di Nakamura, seguita da un ologramma che si aprì a un lato della cabina mostrante il volto dello Iustitia. La caposquadra andò dritta al dunque sapendo di non avere molto tempo; se Aiko si era offerta volontaria, significava che aveva valutato i rischi e pensava di esserne in grado.
La ragazza annuì ancora con quell'espressione decisa in volto. << Ci pensiamo noi! >> Ripeté con fermezza, quasi come se fossero le uniche parole che riuscisse a dire.
Nella cabina ci fu silenzio e per qualche istante, poi Kya mormorò un:<< Grazie, Aiko. >> E chiuse la trasmissione.
Rimasti nuovamente da soli, Kaoru cercò di capire che cosa fosse passato per la testa della sua partner.
<< Mori, lo sai di che si tratta, vero? La modalità berserk non l'abbiamo mai testata, non sappiamo che effetti ci saranno…! >>
<< Dobbiamo pur fare qualcosa, Kaoru! >> Esclamò lei alzando di colpo la voce. La ragazza tirò su la schiena e si voltò verso di lui mostrandogli uno sguardo talmente intenso da farlo sentire a disagio; mai prima di quel momento avrebbe pensato di ricevere un'occhiata così forte da quella ragazza così timida. << E' la nostra prima, vera battaglia e rischia di essere anche l'ultima se non facciamo questa scommessa! Oppure tu hai un piano migliore di quello di Kya? >>
Kaoru abbassò lo sguardo con timidezza, sentendosi inadeguato a sostenere quello della sua compagna, ma lei gli afferrò i polsi e gli fece alzare di nuovo la testa.
<< Sapevamo a cosa andavamo incontro quando ci siamo arruolati. Io lo sapevo! >> Esclamò con gli occhi lucidi e il sudore che le schizzava via dalla fronte a ogni movimento brusco della testa. << E nonostante tutto l'ho accettato, anche se mi fa ancora paura! >>
C'era una cosa che Kaoru non aveva ancora notato: le mani di Aiko stavano tremando, anzi il suo intero corpo sembrava scosso da tremiti di nervosismo. Era talmente spaventata da non riuscire nemmeno a mantenere la stretta sui suoi polsi, eppure adesso si stava tuffando a testa bassa in una sfida rischiosissima. Kaoru si sentì minuscolo di fronte a lei: sì, aveva paura, ma il coraggio che stava dimostrando con quella decisione era immenso; non si trattava di eroismo, né del desiderio di farsi vedere. Ora lo sentiva chiaramente, il senso del dovere della sua partner che l'aveva portata a seguire quella strada.
<< Ma, Kaoru… >> Aiko prese un respiro e continuò a parlare, e questa volta la voce le si addolcì, assumendo un tono molto più simile a quello che aveva di solito. << Se penso che al mio fianco ci sarai tu… Se penso al fatto che la mia sicurezza sarà nelle tue mani, allora la paura svanisce in un istante. >>
Aiko mosse lentamente la mano in modo da posare il palmo su quello di Kaoru. Quelle parole miste a quel suo sguardo così dolce lo lasciarono senza fiato, arrossì senza poter fare niente per nasconderlo e rimase in silenzio, sempre più nervoso all'idea di dover reggere lo sguardo di lei. Alla fine si costrinse a reagire, si diede un paio di schiaffi sulle guance e tornò a guardarla negli occhi, prendendole le mani con trasporto ma anche con gentilezza.
<< Sì! >> Disse. << Ti proteggerò io, Aiko! >>
Senza che se ne accorgesse, il cuore cominciò a battergli come se dovesse uscirgli dal petto. Kaoru fu invaso da un calore rassicurante, piacevole. Le mani di Aiko, così piccole e delicate nelle sue più goffe, gli trasmettevano una gentilezza che mal si adattava alla guerra a cui dovevano prendere parte. Pensava che ciò che gli faceva sentire la fiducia di lei non sarebbe stato mai superato da niente, eppure quell'insignificante contatto gli donò un sentimento nuovo; fu come se non volesse più mollare la presa, tirare a sé la ragazza e stringerla forte per farle sapere che sarebbe andato tutto bene.
Per un momento Kaoru credette di vedere una moltitudine di colori che non esistevano e una luce molto più splendente di quella della cabina illuminare il volto di Aiko, poi quella strana sensazione di leggerezza scemò e rimase solo il viso fiducioso della sua partner.
<< E va bene, Aiko. >> Disse facendoci serio, dopo avere preso un lungo respiro. Sul suo volto affiorò un sorriso compiaciuto, pronto alla sfida. << Facciamolo! >>
Quando lo Xenomorphus tornò a muoversi, iniziò a correre incontro ai nemici senza aspettare i rinforzi e la voce di Kaoru raggiunse gli altri Stridiosauri con un urlo.
<< Avrete solo quarantacinque secondi, quindi vi conviene farveli bastare! >> Disse ai compagni mentre richiudeva la distanza tra sé e il trio di Stridiosauri che sarebbero andati ad attaccare la nave aliena.
Iustitia e gli altri Stridiosauri erano rimasti ad aspettare il segnale dai loro compagni; nonostante Aiko si fosse offerta volontaria, sembrava che lei e il suo partner avessero discusso a lungo in privato dopo aver chiuso le comunicazioni, lasciandoli in attesa. Finalmente si mossero, ringraziando ancora una volta i loro compagni di squadra, e mentre l'Aros caricava sulle proprie spalle i due classe Mohorovičić, Kaoru fermò lo Xenomorphus puntandolo esattamente in direzione dei VIRM.
Lui ed Aiko li guardarono per un momento, increduli che stessero per lanciarsi in una cosa così pericolosa. Entrambi avvertirono i brividi percorrergli la schiena e la tensione crebbe in un attimo; non c'era tempo per i ripensamenti, anche quando Kaoru avvertì accelerare il battito di Aiko capì che la sua determinazione fosse più forte di qualsiasi ansia.
<< Andiamo, Aiko. >> La incitò con gentilezza, quasi spaventandola con quel tono così calmo. << Ti tengo forte io! >>
Aiko si voltò un attimo per vedere il largo sorriso del giovane che aveva promesso di proteggerla. Avrebbe voluto ringraziarlo per come l'aveva incoraggiata senza farla sentire inadeguata a quella prova, ma non ne ebbe il tempo perché un attimo dopo i VIRM in lontananza cominciarono a muoversi: tutti i modelli di grosse dimensioni iniziarono a correre verso gli Stridiosauri, preceduti dai nemici più piccoli che sembrarono ricoprire la distanza più rapidamente.
<< Muovetevi! >> Urlò Kaoru facendo eseguire allo Xenomorphus un gesto veloce con una delle zampe anteriori. L'Aros alle sue spalle si stava sollevando in volo in quel momento e iniziò a salire verso l'alto per mantenersi a debita distanza dai nemici ancora a terra.
Il Gaia e l'Anthurium erano quasi arrivati a fianco dello Stridiosauro a quattro zampe: piccolo com'era accanto a quei due giganti, nessuno si sarebbe aspettato che proprio lui avrebbe condotto quell'attacco.
<< Sono pronta! >> Esclamò Aiko reggendosi forte ai comandi, inizializzando la procedura per avviare la modalità berserk. Kaoru non disse niente e trattenne il respiro fino al momento di premere il pulsante.
La Pistil avvertì una scarica elettrica attraversarle il sistema nervoso centrale che arrivò a farle vibrare le ossa; per un istante l'intero corpo di Aiko sembrò andare a fuoco e la ragazza riuscì ad avvertire, riconoscere e selezionare individualmente i tessuti che componevano il suo corpo: gli strati dell'epidermide che lo ricoprivano, i settecentocinquantadue muscoli che lavoravano incessantemente e pulsavano carichi di vita, fino alle duecentosei ossa che reggevano la sua struttura. Il sangue che scorreva all'interno dei suoi vasi sanguigni, i polmoni che caricavano ossigeno ed espellevano anidride carbonica in un ciclo senza fine, gli occhi che processavano la luce che li investiva. Ogni minuscolo segnale del suo corpo fu amplificato e trasformato in qualcosa di quasi letale per Aiko, che quasi perse i sensi mentre il suo corpo si fondeva per intero a quello dello Xenomorphus, lasciandole ben poca coscienza di sé.
Da fuori, gli altri piloti videro lo Xenomorphus arcuare la schiena per poi raddrizzarla di colpo, mettendosi in posa di caccia, pronto a partire. Non erano sicuri se fosse quello l'effetto della modalità berserk, ma quando lo videro scattare in direzione dei nemici, poterono subito notare le differenze e capirono che il conto alla rovescia era già iniziato.
Lo Xenomorphus era molto più veloce di prima, non si muoveva più come una macchina pilotata da esseri umani, ma come un animale feroce accecato dall'istinto di uccidere. Attraversò in breve la distanza che lo separava dai VIRM e falciò la prima ondata semplicemente passandoci sopra, quasi come se non li sentisse nemmeno arrivare e provare ad attaccarlo. Lo Stridiosauro poi piantò gli artigli nel terreno e frenò arcuando il proprio corpo a causa della spinta in eccesso, travolgendo gli altri VIRM senza riuscire a fermarsi finché non si scontrò con un modello più grosso; nonostante la sua mole, il VIRM però non rimase in piedi per molto. Con uno scatto felino lo Xenomorphus si girò e gli staccò la testa con un morso, chiudendola con precisione tra le sue fauci meccaniche e sfruttando il suo stesso corpo come appoggio per scattare in avanti.
Lo Stridiosauro si tuffò in mezzo a un altro gruppo di VIRM senza alcun timore e iniziò ad affrontarli: una sola zampata bastò a tranciare in due il busto di uno di loro e con un altro scatto per invertire la rotazione del suo corpo, lo Xenomorphus sferzò un colpo di coda al nemico più vicino, buttandolo a terra per poi schiacciarlo con le zampe; subito dopo si avventò su un altro VIRM prima che questo potesse saltargli addosso e lo tempestò di artigliate, scavando un grande solco nel suo corpo scheletrico.
Due VIRM arrivarono da dietro e afferrarono gli arti anteriori dello Stridiosauro per impedirgli di attaccare oltre, ma questo sfruttò quelli inferiori e scalciò come un forsennato finché non capì che sarebbe stato meglio sfruttare quella situazione a suo vantaggio: così si sollevò in aria e cominciò a rotolare, trascinando con sé i VIRM che non riuscirono a opporre resistenza e che finirono a pezzi in quel movimento. Lo Xenomorphus continuò a rotolare su sé stesso anche dopo essersi liberato dei nemici, travolgendo ogni unità che gli si parasse davanti; infine fu attaccato da uno dei VIRM più grossi, che schiantò il proprio pugno sul terreno con una tale violenza da far tremare l'intera area, schiacciando lo Stridiosauro sotto di esso.
Se fino a un attimo prima Gaia e Anthurium erano rimasti a osservare attoniti come Xenomorphus metteva in ginocchio le forze nemiche, quell'attacco a sorpresa li ridestò dai loro pensieri ricordandogli quanto la situazione fosse precaria; erano passati meno di dieci secondi e l'assalto dei loro amici sembrava essere stato già bruscamente interrotto.
<< Dobbiamo aiutarli! >> Esclamò Yoshiki dando il comando al serpente meccanico di partire, ma mentre diceva questo vide il gigantesco braccio del VIRM piegarsi, come se stesse cercando di contrastare una forza enorme, quindi qualcosa emerse dal suolo sotto i suo pugno chiuso e lo respinse con un unico colpo: era lo Xenomorphus, illeso, che iniziò ad arrampicarsi sul corpo del mastodontico VIRM infilando gli artigli nella sua corazza, raggiungendo la testa a velocità disarmante. Qui attaccò gli occhi usando coda e artigli per poi passare a tempestare tutto il viso con attacchi rapidi e decisi; il mostro, disorientato, cominciò ad agitare le braccia alla cieca nel tentativo di levarsi di dosso quel piccolo demonio che era lo Xenomorphus, ma i suoi colpi finirono solo per danneggiare i suoi compagni nelle vicinanze.
Lo Stridiosauro diede il colpo di grazia al gigante tranciando parte del suo collo, attraversandone la corazza come se fosse di carta, quindi si lanciò verso un altro VIRM per ripetersi mentre l'ultimo crollava privo di forze al suolo.
<< Uao! >> Fischiò con gusto Kya affacciandosi dalla spalla dell'Aros, osservando come lo Xenomorphus stesse letteralmente facendo piazza pulita dei VIRM; forse quella condizione non sarebbe durata, ma era uno spettacolo da vedere.
Preoccupata, Rin si sporse a sua volta. << Aiko starà bene? >> Si chiese alzando la voce, più rivolta ai compagni di squadra che a sé stessa.
<< Se ha detto di poterlo fare, significa che era abbastanza forte. >> Rispose la Pistil dello Iustitia, tornando a guardare in avanti. << E poi ci sarà Kaoru ad occuparsi di lei. >> Aggiunse con un sorrisetto, sicura che ci sarebbe stato da divertirsi.
<< Ora restiamo concentrati! >> Esclamò subito dopo con tono severo, preparandosi a saltare giù dall'Aros. La parte superiore della nave aliena era una distesa quasi completamente piatta, non erano presenti ingressi o oblò, solo diverse antenne sparse lungo il perimetro e una sorta di torre sul retro del piano; il rivestimento esterno della nave sembrava molto resistente, forse abbastanza da rendere le loro armi quasi inutili, ma non avrebbero avuto bisogno di aprire alcun varco all'interno dell'astronave.
Lo Iustitia si lanciò e atterrò con pesantezza sul tetto dell'astronave, seguito poco dopo dall'Animus che ci mise un momento a riprendere l'equilibrio dopo l'atterraggio.
<< Noi ci occupiamo di quelle torri! Rin, tu e tuo fratello fate quella cosa e preparatevi a dare spettacolo! >> Ordinò Kya voltandosi un attimo, prima che lo Iustitia partisse per fare il proprio dovere. I due fratelli furono presi alla sprovvista da quell'ordine e tentarono di chiedere alla caposquadra a che cosa si stesse riferendo, ma alla fine afferrarono il concetto e si misero a lavoro.
<< Noi che facciamo? >> Domandò dall'alto Momo, l'Aros ancora a distanza dall'astronave.
<< Raggiungi il retro della nave e comincia a bruciare i propulsori! Faremo schiantare questo rottame! >> Rispose la caposquadra con grinta nella voce. Per qualche motivo, il tono usato da Kya preoccupò non poco la Pistil dell'Aros, che però seguì le indicazioni e volò in direzione dei propulsori.
Intanto, in cima all'astronave, Kya e Ryo iniziarono a distruggere tutte le torrette e le antenne che si sporgevano dall'interno della nave; non avevano idea di quale fosse la loro utilità, ma la filosofia di Kya era "se si può rompere, allora lo spacco!"
Dopo aver distrutto un'antenna, lo Iustitia puntò alla torre più grossa sulla nave; somigliava a una sorta di plancia di comando, ma non c'era nessun tipo di oblò che potesse mostrare i suoi interni, e di conseguenza sarebbe stato difficile governare la nave da lì senza poter vedere dove andare. Non che a loro importasse: ogni colpo poteva danneggiare immensamente quella nave, dovevano solo assestarli per bene!
Un forte scossone fece perdere l'equilibrio allo Iustitia e lo Stridiosauro si voltò per guardare che cosa lo avesse provocato: a una distanza di un centinaio di metri, Animus aveva piantato i fucili nello scudo della nave attivando la sua tecnica speciale. Inizialmente si era trattato di una breve scossa ma potente, per saggiare la resistenza della nave; adesso Aki e Rin iniziarono a scaricare tutta l'energia a loro disposizione nel metallo sotto ai loro piedi.
Ripreso l'equilibrio e consci che il loro piano stesse funzionando, i piloti dello Iustitia tornarono a concentrarsi sulla torretta di comando, ma prima che potessero raggiungerla qualcosa si aggrappò alle gambe dello Iustitia: dal fianco della nave si erano arrampicati una miriade di piccoli VIRM che stavano tentando di arrestare l'avanzata degli Stridiosauri. Era difficile vederli in quelle condizioni, ma stavano lentamente ricoprendo l'intero campo di battaglia e presto li avrebbero accerchiati.
Iustitia si scansò colpendo con decisione i nemici sotto di sé con la lancia, ma ce n'erano troppi perché questo bastasse. Provò ad aggirarli, ma ovunque si voltasse c'erano quei fastidiosi esserini viola, pronti a strisciare sul suo corpo e smantellarlo pezzo per pezzo.
<< Dannazione… >> Imprecò a denti stretti Kya, sempre più irritata dall'intromissione dei VIRM in quello che s stava rivelando un piano perfetto.
<< Non lasciamoci distrarre, loro aspettano solo questo! >> La avvertì Ryo, che però ricevette un gesto di stizza in risposta dalla ragazza, che si lanciò così in mezzo alla mischia e iniziò a colpire con forza i nemici, a schiacciarli e scaraventarli fuori dalla nave.
Lo Iustitia era potente, ma i nemici erano troppi perché potesse occuparsene da solo. Alcuni di loro riuscirono a schivare tutti gli attacchi dello Stridiosauro e iniziarono ad arrampicarsi lungo i suoi arti. Kya se li sentiva addosso, come se un esercito di formiche la stesse attaccando; mordevano, pizzicavano con quegli strani pungiglioni che avevano al posto delle mani, e a mano a mano che si accumulavano su di lei, le sue forze venivano meno.
<< Maledetti mostri…! >>
<< KYA! >> Una voce amica la raggiunse da lontano e mentre si girava a vedere chi fosse, una cascata di fuoco si abbatté su di lei. Kya fu avvolta dal calore intenso delle fauci dell'Aros e vide i piccoli VIRM arrampicatisi fin sulle sue spalle sciogliersi come se fossero fatti di cera. Lei ne uscì scottata, ma quello poteva sopportarlo.
<< State bene? >> Domandò Kondō mentre l'Aros si soffermava a poca distanza da loro, rimanendo in volo.
<< Grazie per l'aiuto! >> Disse Ryo istintivamente, ma Kya invece sembrò più preoccupata di concludere quella faccenda.
<< Rimanete a distanza e continuate a danneggiare la nave! >>
Ma i nemici erano troppi, si stavano già ricompattando per attaccare un'altra volta. Aros e Iustitia iniziarono ad attaccare, tenendosi entrambi a distanza di sicurezza e sfruttando la propria mobilità, per quanto questa stesse per venire meno un'altra volta. Poi, un colpo di genio balzò in mente a Ryo che si voltò verso l'Animus: lì i VIRM non si erano radunati, o meglio sembravano avere difficoltà ad attaccare. Le vibrazioni gli davano fastidio, o forse erano capaci di danneggiare i loro sensi permanentemente!
Con tutta la voce che aveva in corpo, urlò:<< Aki! Libera tutto ciò che hai! >>
L'urlo arrivò ai piloti dell'Animus, che alzarono lo sguardo verso di loro prima di capire cosa volesse dire il loro compagno. Senza più freni, il motore dello Stridiosauro iniziò a girare alla massima potenza trasmettendo al suolo una quantità inaudita di vibrazioni che rese impossibile per Iustitia rimanere in piedi, ma che fece disperdere e crollare anche i VIRM che lo avevano circondato.
Lottando contro la sensazione di nausea che quelle incessanti oscillazioni gli provocavano, Kya e Ryo si costrinsero a ritrovare l'equilibrio e appoggiandosi alla propria lancia tornarono a puntare la torre di comando, liberi di muoversi senza più distrazioni da parte dei VIRM. Gli ci volle un attimo per recuperare le energie, ma alla fine riuscirono a spiccare un balzo e a raggiungere la cima senza difficoltà.
Subito lo Stridiosauro conficcò la sua arma nella struttura, aprendo una grossa spaccatura sul fianco della torre da cui cominciò a fuoriuscire un fluido violetto, scuro e viscoso.
<< Che cosa? >> Esclamò sorpresa Kya, avvertendo il liquido caldo imbrattare le sue mani di acciaio. Fu Ryo a tramutare i loro dubbi in parole.
<< Questa cosa non sarà mica un altro essere vivente? >>
Dalla sala di controllo, Hachi e Nana conoscevano già quella risposta: lo avevano sospettato, ma non avevano mai avuto la possibilità di appurare che i VIRM avessero sviluppato delle armi prendendo esempio dagli Stridiosauri. La loro razza non aveva bisogno di corpi, quelli che stavano mandando a lottare erano solo dei fantocci con una mente ad alveare che mantenevano una parvenza di organico, ed era prevedibile che anche con i loro mezzi di trasporto usassero la stessa tecnologia.
<< In fondo, anche gli Stridiosauri si sono evoluti per sostenere viaggi interstellari. >> Ricordò Nana, che assieme al suo partner aveva viaggiato a bordo di uno di quei giganteschi esseri diretti su Marte, mille anni fa.
Hachi annuì e rimase ad osservare lo Iustitia estrarre la lancia dalla torre; normalmente le immagini venivano trasmesse da dei droni che sorvolavano il campo di battaglia, ma in quel caso la sala di controllo stava seguendo la battaglia direttamente dagli occhi degli Stridiosauri saliti a bordo della nave nemica.
Un altro colpo che andò più a fondo di quello precedente e la spaccatura sul fianco della torre si allargò, lasciando fuoriuscire ancora più fluido. La squadra stava finalmente assestando dei danni seri alla nave aliena; dove la corazza era stata già danneggiata, le crepe si allargavano vistosamente ogni secondo che passava grazie alle vibrazioni dell'Animus.
Un violento scossone interruppe gli attacchi di Animus e Iustitia, che videro del fumo arrivare dal retro della nave, dove erano posizionati i propulsori; anche Aros stava dando il massimo e finalmente sembrava che la nave stesse cedendo. Il piano iniziò a inclinarsi rapidamente e i due Stridiosauri capirono che fosse arrivato il momento di scendere da lì.
<< Sta precipitando! >> Esclamò subito Aki rimettendo l'Animus in piedi e iniziando a spingere per non scivolare di sotto. Stavano per richiamare l'Aros, ma la voce di Kya raggiunse la coppia di fratelli dicendogli di restare al proprio posto.
<< E' proprio questo il momento in cui dobbiamo assestargli maggiori danni! Continuate a colpire con la massima potenza; Momo, tu passa di sotto all'astronave e cerca di spingerla verso i nemici a terra! >> Furono le indicazioni piene di ottimismo della caposquadra, che continuava a crivellare di colpi la torre centrale. Poi questa spiccò un salto in direzione della prua e, osservando il mondo ruotare mentre la nave cedeva sotto di sé, conficcò la lancia nella corazza del VIRM e iniziò a stringerla, agitandola come una leva da una parte all'altra.
<< Iustitia! Dobbiamo saltare giù! >> Gridarono insieme i fratelli Okagawa, continuando a mandare vibrazioni alla nave. Kya però fu inamovibile.
<< Non ancora! >> Esclamò sicura di sé. << Dobbiamo prima assicurarci che questo bestione finisca dove vogliamo noi! >>
Lo Iustitia aprì le comunicazioni con tutti gli Stridiosauri rimasti a terra e li avvertì di liberare l'area.
Lo Xenomorphus fu trasportato dall'Anthurium mentre scappava assieme al Gaia; Suzuko rimase un momento ad osservare la nave che si inclinava verso di loro in quella visione da incubo, poi mandò un'altra occhiata al campo di battaglia dove i loro compagni, quasi completamente da soli, erano riusciti a dimezzare le forze nemiche e a mettere in ginocchio quelle rimanenti, prima di esaurire le energie.
I VIRM rimanenti non sembravano in grado di inseguirli, pensò. Che fine orribile sarebbe stata, essere schiacciati dalla propria astronave. Alla fine anche il classe Gutenberg si allontanò per mettersi al sicuro, lasciando il palcoscenico alla caposquadra.
Iustitia stringeva la propria lancia con decisione e la manovrava come se fosse un timone per direzionare la nave aliena; forse si trattava solo di suggestione, oppure quella lama incastonata nel gigante metallico aveva toccato qualche punto critico che lo aveva fatto reagire, ma sembrava che stesse effettivamente funzionando.
Kya non sentì nemmeno le urla di Momo chiamarla quando la nave andò in caduta libera. Rimase lì sulla punta settentrionale del VIRM ad assaporare l'ebbrezza donatale dalla consapevolezza di essere forte, e anche quando fu sul punto di schiantarsi non si mosse di un millimetro; nemmeno i tentativi di spostare lo Stridiosauro da parte di Ryo servirono a niente, la Pistil aveva preso completamente il controllo, dimenticandosi di tutto il resto.
Fu l'Animus a lanciarsi contro Iustitia e a strapparlo da quella trance che l'aveva completamente avvolto, lanciandosi dalla testa della nave nelle braccia dell'Aros, che li stava seguendo in volo.
Lo schianto fu spaventoso. Gli Stridiosauri furono coinvolti in parte nell'esplosione e spinti lontano dall'onda d'urto mentre l'intera area veniva avvolta da una luce accecante e la terra cominciava a tremare, quindi i VIRM rimasti a terra finirono a pezzi mentre le fiamme divampavano ovunque.
Gaia e Anthurium assistettero a quella scena con il terrore negli occhi, pensando che i loro compagni non ce l'avessero fatta. Il vento caldo dell'esplosione li investì in pieno lasciandogli solo immaginare cosa potesse significare restare coinvolti in quell'inferno; ad aggiungersi all'ansia dei ragazzi, le scosse causate dall'impatto non accennavano a smettere, facendogli credere che lo stesso terreno sotto i loro piedi sarebbe crollato.
Dopo un po', nella luce abbagliante riuscirono a scorgere un puntino nero che si faceva sempre più grande. L'istinto gli consigliò di scansarsi, riconoscendo la sagoma dell'Aros appallottolata che viaggiava come un proiettile verso di loro.
Il dragone si schiantò a poca distanza da lì, trascinandosi per qualche centinaio di metri prima di fermarsi definitivamente. Stringeva i suoi compagni al petto con fermezza, ancora scombussolati dall'atterraggio, e dopo qualche istante tutti e tre ripresero a muoversi.
L'Animus barcollava vistosamente e la sua ruota non sembrava essere bloccata, mentre Iustitia, per quanto acciaccato, aveva ripreso a muoversi con fare gioioso.
<< Avete visto che razza di botto che ha fatto? Li abbiamo fatti saltare in aria tutti quanti! >> Esclamò Kya, evidentemente in estasi per il caos scatenato.
Certamente il suo piano aveva funzionato, ma era stato troppo rischioso e distruttivo. Chiunque lo avrebbe definito una follia! Kya però non sembrava vedere i rischi che aveva appena corso.
<< E' stato fantastico! Era come se fossi arrivata in paradiso, avevo il mondo nelle mie mani, volevo… >>
<< Okay, basta così adesso! >> La voce di Ryo si intromise nella comunicazione e lo Iustitia ebbe uno scatto meccanico prima di ricominciare a muoversi in maniera più pacata.
La voce del ragazzo tornò mentre lo Stridiosauro si portava una mano alla testa. << Si può sapere che ti ha preso? Hai di nuovo cominciato a fare di testa tua! >>
Il volto di Kya sullo Iustitia assunse un'espressione seccata. << E dai! Ha funzionato, no? >>
<< Hai rischiato di farci esplodere assieme a loro! Perché non sei saltata giù alla prima occasione? >>
<< Non è successo niente! Perché devi sempre essere così pessimista, darling? >>
Ryo continuò a sbraitare, lamentandosi ulteriormente a causa del nomignolo datogli dalla compagna, e nel frattempo gli altri poterono avvicinarsi a loro.
<< E' inutile che ve lo dica, si è trattata di una mossa veramente incosciente… >> Esordì Suzuko, un po' rassegnata. Ormai aveva capito che fosse inutile provare a ragionare con Nakamura in momenti come quello.
<< Dove sono Aiko e Kaoru? >> Domandò all'improvviso la voce di Rin mentre l'Animus si avvicinava agli altri Stridiosauri con piccoli saltelli.
Anthurium si voltò brevemente a mostrare alle sue spalle il corpo inerte dello Stridiosauro a quattro zampe, adesso accucciato come se fosse a riposo.
<< Credo che abbiano finito il carburante. >>
<< Non avranno bisogno di tornare a bordo dello Xenomorphus. >> Si intromise nella conversazione la voce di Hachi, un attimo prima che il suo ologramma comparisse all'interno di tutti gli abitacoli. << Stiamo mandando dei mezzi a prelevarvi; tornerete tutti via aeromobile, dobbiamo solo aspettare la conferma che i nemici siano stati eliminati. >>
Kya sbuffò. << Certo che lo sono. Li abbiamo polverizzati! >>
Ci fu silenzio per un momento, Hachi sembrava ancora teso e parlava con voce meccanica, ma i ragazzi poterono vedere il suo viso addolcirsi mentre pronunciava le parole:<< Ottimo lavoro, ragazz… >>
<< Ragazzi! >> Prima che potesse concludere il suo messaggio, Hachi fu spinto in malo modo da Nana che si fiondò all'interno dell'ologramma per parlare con la squadra. << State tutti bene? >>
Tra i piloti si sollevarono alcune risatine di fronte a quella scena. Era bello, in un certo senso,, quindi i ragazzi si affrettarono a rassicurare la donna.
<< E' stata una passeggiata, signorina Nana! >> Fu il modo di cantare vittoria di Nakamura, mentre gli altri rimasero più con i piedi per terra nel fare rapporto della propria situazione. L'importante era rassicurare gli adulti; potevano ormai confermare di aver vinto!
Nana era commossa; quei volti splendenti e pieni di positività subito dopo la fine di quella battaglia sanguinosa erano la cosa più bella che potesse mai vedere. Più di una persona lì presente avrebbe potuto giurare di vederle gli occhi lucidi, e quando poi sussurrò:<< Sono veramente fiera di voi, ragazzi… >> I Parasite capirono finalmente quanto fosse stata in pensiero per loro.
<< Eh… >> Borbottò Hoshi sorridendo nonostante solitamente con gli adulti mantenesse un rapporto molto formale. << Non vorrà mica mettersi a piangere adesso? >>
 
*
 
Il portellone dello Xenomorphus si aprì lentamente, lasciando entrare finalmente il sole  nella cabina di pilotaggio; gli occhi di Kaoru erano ormai abituati all'oscurità e per un attimo rimasero abbagliati da quell'improvviso fascio di luce che li investì. Sentì il corpo di Aiko tremare in reazione a quel rumore improvviso, stretta a lui in quell'abbraccio così tenero in cui erano rimasti dopo aver chiuso la connessione.
Dall'uscita il ragazzo vide spuntare la testa del suo compagno di stanza Ryo e questo gli mandò un'occhiata interrogativa. Capendo che fosse arrivato il momento di uscire, Kaoru accarezzò dolcemente la schiena della ragazza che era rimasta tra le sue braccia per tutto quel tempo e le sussurrò qualcosa.
<< Aiko… La battaglia è finita, sono venuti a prenderci. >>
La sua voce non sembrò arrivare alle orecchie della ragazza, che rimase con la fronte schiacciata contro il suo petto. Kaoru alzò lo sguardo verso il suo amico all'entrata e fu come se volesse supplicarlo di attendere ancora qualche minuto. L'esperienza della modalità berserk era stata molto più traumatica di quanto Aiko si aspettasse; anche se erano andati fino in fondo, la ragazza ne era rimasta parecchio scossa tanto da non riuscire più a mettersi in piedi dopo aver chiuso la connessione.
<< Che succede…? Oh. >> Sbucò Kya da dietro le spalle di Ryo, e subito questo le mise una mano davanti alla bocca, tirandola indietro per non intromettersi in quel momento così intimo per i loro compagni.
In mezzo al silenzio della cabina di pilotaggio, i sospiri di Aiko si fecero finalmente più udibili e la ragazza riprese a tremare.
<< Kaoru… >> Mormorò stringendo le dita sulla tuta del ragazzo. << Ti prego… Promettimi che non faremo mai più niente del genere… >>
Il ragazzo in un primo momento non seppe come rispondere. << Aiko, no… Certo che non… >> Poi si fermò. Poteva davvero promettere una cosa del genere quando sapeva che da quel momento in poi le cose sarebbero sempre state più difficili per la squadra? Ogni battaglia sarebbe stata una sfida più grande che avrebbero dovuto saper superare; non era possibile mantenere quella promessa, per quanto avrebbe voluto farlo!
<< Ascolta. >> Le disse spostandosi un poco. Le sue mani abbandonarono le spalle della ragazza e lei ebbe improvvisamente freddo, ma quando le prese gentilmente le guance per farle alzare lo sguardo, sentì tutto il suo corpo andare a fuoco. << Io non so quali sfide dovremo affrontare in futuro. Non so se dovremo mai utilizzare nuovamente la modalità berserk. Non so nemmeno se posso immaginare il dolore che hai provato mentre combattevamo… Quindi non so se posso farti questa promessa, per quanto io lo desideri.
<< Quello che posso fare è giurarti di offrirti tutto il mio supporto, ogni volta che accadrà. >>
Con quell'ultima frase, Aiko ricacciò indietro le lacrime che stavano già sfuggendo al suo controllo e corrugò la fronte in un'espressione interrogativa, confusa.
Kaoru assunse un sorriso mesto. << Non voglio vederti soffrire. E' da un po' che me ne sono reso conto ormai, ma non avevo ancora avuto il coraggio di dirlo forte e chiaro a me stesso: da quando ho visto il tuo sorriso felice il giorno della prima connessione, così carico di eccitazione e positività per il futuro, ho capito che volevo vederlo ancora e ancora… Volevo vederti sempre così, spensierata! E per quanto mi piaccia quella tua timidezza che ti caratterizza, sono quei sorrisi occasionali che mandi senza rendertene conto che mi hanno veramente sciolto il cuore, e per questo ho giurato a me stesso di fare tutto ciò che è in mio potere per continuare a vedere quel sorriso ogni giorno della mia vita, ogni momento buono…
<< Non voglio che tu soffra come adesso, quindi farò di tutto per impedirlo! Condivideremo quella sensazione orribile della modalità berserk, mi impegnerò per aumentare i nostri valori di compatibilità al massimo, diventerò il partner perfetto, così che un giorno non ti resteranno nient'altro che sorrisi da mostrarmi! >>
Kaoru non si rese conto di quanto il suo discorso avesse colpito Aiko finché non ebbe finito di parlare e poté finalmente osservare quanto fosse diventata rossa dalla vergogna. In quel momento si rese conto anche di quanto fossero vicini i loro volti e si scusò, lasciando andare le sue guance.
Aiko riprese fiato e abbassò la testa per un po', approfittandone per ricomporsi. Kaoru pensava di aver detto una marea di scemenze ora che aveva visto la reazione della ragazza, ma quando lei rialzò lo sguardo gli stava sorridendo piena di gratitudine.
<< Grazie, Kaoru… >> Mormorò quasi come se fosse sul punto di mettersi a piangere. << Sono davvero contenta che… Sia tu il mio partner. >>
Anche Kaoru divenne rosso per l'imbarazzo e cercò di nasconderlo unendo le mani davanti al volto, ma fu inutile; entrambi avevano scoperto le proprie carte ormai. E la cosa più imbarazzante, di cui ancora non si erano accorti, era che lo avessero fatto proprio di fronte alla squadra al completo, che era rimasta a guardarli dall'uscita della cabina.
Kya gongolava. << Te lo avevo detto. >> Sussurrò a Ryo rimanendo appoggiata alla sua spalla come un koala. Il ragazzo non disse niente, incredulo di quanto fosse arrivata vicina alla verità la sua compagna, molto prima che gli stessi interessati se ne rendessero conto.
Anche Momo fu chiamata da qualcuno, dopo aver assistito a quella scena. Si girò da un lato e dall'altro per capire di chi si trattasse, ma non vide nessuno; alla fine abbassò lo sguardo notando Hoshi che cercava di attirarla agitando le dita, sorridendole in modo incoraggiante. Lui le prese una mano con gentilezza, quasi con timore, e gliela strinse senza dire nient'altro.
La ragazza arrossì un poco e abbassò lo sguardo sentendosi inspiegabilmente meglio; si chiese come facesse, in momenti come quello, a essere così sfacciato un timidone come Hoshi. Ma lui, per la prima volta, non riusciva a sentirsi a disagio; come Matsumoto, aveva finalmente capito cosa significasse essere un buon partner, e anche lui voleva continuare a vedere quel sorriso…
Finalmente Aiko ritrovò la forza per alzarsi in piedi e aiutata da Kaoru raggiunse l'uscita dello Xenomorphus, dove la attendevano tutti gli altri compagni di squadra. Senza preavviso, i Parasite si lanciarono incontro alla coppia stringendoli in un abbraccio caloroso, esultando a squarciagola per la vittoria di quella battaglia.
A quel punto, finalmente, la giornata poté concludersi.
   
 
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