Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    24/12/2021    4 recensioni
future|fic [kuroken|iwaoi|bokuaka|ushiten|semishira|futaone|tsukkiyama|osasuna|sakuatsu|daisuga|matsuhana|kagehina]
Raccolta di diversi momenti sul Natale, perché ogni bambino vive il Natale in modo diverso e così anche tutti i bambini delle coppie citate.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!
Questa storia fa parte della serie dei bambini poiché sono tanti piccoli momenti natalizi di tutti i bambini citati finora nelle altre storie della serie (storie che si possono leggere o meno, ma che consiglio per comprendere meglio i personaggi).
Buone feste a tutti! <3
Deh
_________________________________________________________________________________________________

 
Christmas' Moments

Miyagi
Aone lavorava come operaio edile e fin qui non c’erano dubbi. Il dubbio di Futakuchi era capire come il suo compagno si fosse ritrovato a interpretare Babbo Natale.
Al parco di Miyagi avevano organizzato la casa di Babbo Natale che i bambini potevano visitare e nella quale potevano chiedere all’uomo in questione i loro regali. Quella domenica mattina c’era stato un contrattempo con la persona che era stata assunta per lavorare e, nel panico generale, l’organizzatore aveva chiesto aiuto ad… Aone. Futakuchi, per quanto lo amasse, non riusciva a capire come qualcuno potesse guardarlo e pensare “oh sì, ecco l’uomo perfetto per interpretare Babbo Natale”.
Contro ogni aspettativa però, la cosa stava funzionando.
Se i bambini avevano paura di Aone normalmente, travestito da Babbo Natale era tutto il contrario, però così lo era anche per Yuki.
Yuki amava suo padre Aone, ma era terrorizzato da lui travestito.
Essendo sordo non parlava, ma questo non gli impediva di emettere suoni, soprattutto quando piangeva. Esattamente quello che fece quel giorno, piagnucolando e aggrappandosi con disperazione alle braccia di Futakuchi mentre questo raggiungeva il suo ragazzo.
“Che succede?” gli domandò quindi il padre nella lingua dei segni, fermandosi a metà strada.
E Yuki, con i suoi quattro anni e mezzo, gli occhi lucidi e un’espressione spaventata, continuò a fare segno che voleva l’altro suo papà. Ma quando Kenji tornava ad avvicinarsi a questo, Yuki si lamentava ancora più forte.
Futakuchi sospirò e capì che avrebbe dovuto rovinare la magia del natale al figlio se non voleva che passasse tutta la giornata terrorizzato dall’uomo vestito di rosso e barbuto.
Lui è papà” provò a spiegare.
Yuki scosse la testa e Futakuchi insistette, capendo che doveva solo avvicinarsi ancora di più per farglielo capire per bene. Così lo prese in braccio e raggiunse Aone sulla sua sedia, aveva un bambino seduto tra le gambe e il fotografo stava scattando una foto, peccato che il bambino in questione stesse dormendo.
Futakuchi aspettò che uno dei padri recuperasse il proprio figlio, poi si mise davanti ad Aone -Fagli vedere che sei tu, è terrorizzato.
Aone si abbassò subito la barba finta e Yuki smise di lamentarsi all’istante, lo fissò stralunato e poi gli saltò addosso, finalmente felice.
Futakuchi, sorridendo, si rese conto che non aveva rovinato nessuna magia di Natale.
Nel mentre, Matsukawa e Hanamaki avevano recuperato Sho e il codice della foto (adesso un po’ inutile considerando che stava dormendo durante lo scatto).
-Inizia a diventare un po’ pesante- si lamentò Issei mentre lo portava in braccio.
-Io l’ho portato ieri di ritorno dal cinema, oggi tocca a te- rispose l’altro senza il minimo rimorso.
-Comunque anche noi… non è che possiamo farlo poggiare sulla pancia morbida di Babbo Natale e pretendere che non si addormenti.
Takahiro annuì consapevole -Era un rischio che dovevamo correre. E a proposito di cose morbide, mia mamma mi ha detto che gli ha comprato per Natale uno di quegli zainetti morbidi a forma di animale che dentro hanno le coperte.
-Un altro?
-Li ama, che ci vu…
La sua frase fu interrotta dall’urlo di una voce che li riportò con la mente al liceo: -Hinata, stupido!
-Il GPS mi sta dando problemi!- rispose un’altra voce che sempre conoscevano -forse l’hai impostato male!
Makki e Mattsun seguirono curiosi quella voce solo per trovare l’ex coppia del Karasuno. Non sembravano molto più vecchi dall’ultima volta che li avevano visti, se non che Hinata aveva un marsupio sul petto con un bambino che doveva avere meno di un anno dentro: era la sua copia in miniatura.
-La coppia di mostri ha davvero un bambino?- Takahiro decise di avvicinarsi a loro, annunciando la propria presenza in quel modo.
-Oh?- Hinata alzò lo sguardo confuso, poi li indicò con un dito e urlò -Gli amici di Oikawa!
Issei sbuffò una risata a quell'appellativo, poi si collegò alla conversazione che aveva sentito -Guardate che il GPS non funziona all'interno del parco.
-Visto!?- Hinata si voltò consapevole verso il suo ragazzo -l'avevo detto!
-Avevi anche detto che avremmo raggiunto la casa di Babbo Natale seguendo il tuo istinto!
Makki e Mattsun si lanciarono uno sguardo divertito, ma a giudicare dalle risate del bambino che Hinata teneva nel marsupio, anche lui si stava divertendo. Evidentemente i suoi genitori litigavano talmente spesso che aveva preso il tutto come un gioco.
La discussione andò avanti per diversi altri minuti, finché Issei non decise che Sho stava diventando davvero troppo pesante in braccio e voleva solo metterlo in macchina nel suo seggiolino, quindi li bloccò e li informò -Se state cercando la casa di Babbo Natale, è proprio lì dietro!
I due uomini si bloccarono all'istante, dimenticandosi completamente della discussione.
-Hai sentito Youta?- disse il rosso super eccitato mentre gli prendeva le manine -Babbo Natale è vicino!
Anche Kageyama sembrava felice e aggiunse -Così gli chiederemo di portarti una nuova palla!
 
Nello stesso parco, ma che si stavano dirigendo alla casa di Babbo Natale dall’altra entrata, c’erano Tsukki e Yama che tenevano per mano Emiko di cinque anni.
Stavano passeggiando tranquilli quando la bambina strillò spaventata. Kei si voltò all’istante e vide che dietro di lei c’era un bambino biondo che poteva avere la sua stessa età, anche se non capì cosa gli fece.
-Mi hai alzato la gonna!- lo accusò Emiko.
-Hai la coda di un coniglio!- spiegò il bambino un po’ troppo eccitato dalla cosa.
Yamaguchi soffocò una risata mentre Kei entrava nella sua modalità protettiva e prendeva la bambina in braccio per proteggerla.
La gonna che indossava Emiko aveva un pon pon bianco dietro, a voler simboleggiare in effetti la coda di un coniglio, evidentemente il bambino era curioso di capire come le spuntasse o qualcosa del genere. A Tsukki non importava in realtà, voleva solo proteggere la bambina e stava per rimproverare quel piccolo pervertito quando sentì una voce che conosceva bene farlo al suo posto.
-Kazuki! Stai importunando ancora le persone?
Entrambi gli adulti alzarono lo sguardo sorpresi nell’accorgersi che quello che stava correndo verso di loro era davvero Daichi Sawamura.
-Papà, guarda!- il bambino sembrò sordo al rimprovero e si voltò verso di lui con gli occhi luminosi -questa bambina ha una coda di coniglio!
E fu solo a quel punto che Daichi alzò lo sguardo e si accorse di loro -Tsukishima? Yamaguchi?
-Ciao- Tadashi fu il primo a riprendersi da quell’incontro inaspettato, poi rise -tuo figlio ha guardato sotto la gonna di mia sorella.
-Kazuki! Non si fanno queste cose alle bambine!
Kazuki divenne tutto rosso e iniziò a balbettare -Ma… la sua coda…
Emiko iniziò a scalpitare per farsi rimettere a terra da Kei, poi si rivolse al bambino -Ti piacciono i conigli?
-Sì! Li ho chiesti a Babbo Natale! Sono sicuro che me ne porterà tanti!
-Io ne ho uno tutto a macchie! Se vieni a casa te lo faccio vedere!
-Davvero!?
Il cipiglio di Tsukishima si fece ancora più infastidito, poi si voltò verso Tadashi e borbottò a mezza bocca -Questa cosa non mi piace.
Tadashi, tuttavia, sorrideva consapevole mentre li guardava attentamente -Lascia che il destino faccia il suo corso.
-Grazie per avermi abbandonato, eh!- una nuova voce si unì a quella dei presenti e, dallo stesso posto dove era arrivato Daichi, si presentò anche Suga. Questo aveva un bambino in braccio che, a giudicare dall’aspetto, doveva essere il gemello di Kazuki e con l’altra mano teneva un bambino che doveva avere sugli otto anni.
Daichi non ebbe il tempo di scusarsi che l’insegnante si accorse dei due ex compagni di scuola. Alzò un sopracciglio e chiese curioso -Che succede qui?
Kazuki si voltò verso di lui sempre con i suoi occhi luminosi per la felicità ed esclamò -Questa bimba mi ha invitato a casa sua a vedere il suo coniglio!
Il sopracciglio di Suga si fece ancora più in alto, poi fissò tutti uno per uno cercando di capire se avesse sentito bene, infine alzò le spalle -Immagino che sarà divertente.
 
Osaka
Sakusa raggiunse la cucina e al suo interno vi trovò Suna che, a giudicare dal modo in cui stava riempiendo il bicchiere che aveva in mano di vino, aveva avuto la sua stessa idea.
-Vuoi?- domandó il centrale porgendogli la bottiglia.
Kiyoomi l'accetto senza alcun lamento.
Era la vigilia di Natale e, se già era difficile vivere tranquillamente in una stanza dove Atsumu e Osamu avevano passato più di qualche ora insieme, l'aggiunta di Kota e Naomi non aveva di certo migliorato la situazione.
Tutto era iniziato quando Kota aveva detto che avrebbero dovuto lasciare i biscotti e il latte per Babbo Natale, tutto nella norma e nella tradizione se solo sua cugina non fosse stata così attaccata al cibo.
Naomi aveva subito protestato affermando che non avrebbe lasciato i suoi biscotti a un vecchio barbuto che aveva già diversi chili di troppo.
Suna aveva riso a quello, per poi guardate Osamu e fargli capire con lo sguardo "gli hai trasmesso questa cosa tu, tocca a te aggiustare la situazione".
Osamu, quindi, non se la stava passando troppo bene, perché come doveva rispondere alla figlia che urlava lamentandosi "ma papà! So che anche tu non vuoi darglieli! Sono i nostri biscotti!"?
Non poteva di certo dirle che alla fine li avrebbe mangiati lui in ogni caso.
Ai lamenti di Naomi, si aggiunsero quelli di Kota che andavano contro la cugina, aveva iniziato a urlare che quella notte non aveva intenzione di dormire, che voleva catturare Babbo Natale e che per farlo gli serviva il cibo come esca.
E se prima Atsumu aveva riso divertito nel vedere il gemello nel panico nel trovare una situazione con la figlia, si rese conto un pó troppo presto che la sua, di situazione, non era migliore.
Aveva lanciato uno sguardo a Kiyoomi, ma questo l'aveva fissato a sua volta impassibile affermando "Non provarci, sono i tuoi geni questi, lo so. Te la vedi tu. Ma se quel bambino non andrà a letto stanotte, puoi dire addio a quello che ti piace tanto per una settimana."
Atsumu l'aveva fissato disperato mentre il corvino, come se non avesse appena lanciato una bomba, si dirigeva in cucina, pronto a ubriacarsi con il cognato.
 
Tokyo
Kuro amava le feste. Amava organizzare compleanni, natale e capodanno. E, da quando avevano Kea, forse aveva iniziato ad apprezzare il tutto ancora di più.
Peccato che Kea fosse intelligente e, arrivando ai suoi cinque anni, iniziò a non credere a Babbo Natale.
Kuro aveva organizzato tutto per la vigilia, aveva addirittura comprato un vestito e tutte le decorazioni, peccato che solo il giorno prima Kea iniziò ad esprimere i suoi dubbi.
Era il 23 dicembre e Kuro era talmente eccitato che aveva chiesto al figlio -Allora Kea, sei felice che domani notte arriva Babbo Natale?
Il bambino lo scrutò con i suoi occhi dorati, poi affermò -Babbo Natale non esiste.
Quattro parole che uccisero il corvino.
-Cosa…- balbettò -Perché dici questo?
Kea incrociò le braccia al petto e rispose -Perché è impossibile consegnare i regali a tutti i bambini del mondo in un solo giorno.
Kenma trattenne una risata.
Kea continuó -E non può vivere per sempre. Se lo fa, perché è diventato vecchio? Non ha senso!
-È magia, Kea! La magia non si può spiegare!
Kea lanciò uno sguardo al padre come se fosse questo quello stupido -La magia non esiste e le renne non volano! Vero?
Si voltò verso Kenma alla ricerca di supporto, cosa che fece anche Kuro per il suo di supporto -Kenma! Digli che si sta sbagliando!
Lo streamer si alzò, ignorò i due e affermò -Ho una live, ci vediamo tra qualche ora- e sparì nella sua stanza.
Perché avrebbe preferito rimanere in live fino a capodanno pur di non dover scegliere se dare ragione al figlio o al marito.
 
La settimana prima di Natale, Haru iniziò a comportarsi in modo strano: più pacato e tranquillo, disponibile e giudizievole.
Ovviamente, la cosa non passò inosservata ai suoi genitori e, se prima pensarono che fosse una cosa passeggera, a lungo andare iniziò a farli preoccupare.
Non che per la loro sanità mentale non fosse stata migliore questa nuova versione del bambino, ma non era più Haru.
Aiutava i padri a fare la spesa e a portare le buste dentro, sparecchiava, non faceva capricci sull'orario per andare a letto…
-Haru, c'è qualcosa che non va?- si decise a chiedere Oikawa una sera a cena.
-Perché?- si affrettò a chiedere il bambino con voce preoccupata -Ho fatto qualcosa di cattivo?
I due adulti si lanciarono uno sguardo confuso, poi Iwaizumi chiese incerto -No, perché lo chiedi?
Haru s'illuminò -Quindi mi sto comportando bene?
E fu in quel momento che Tooru capì, alzò un sopracciglio divertito e chiese -Ti stai comportando bene così Babbo Natale ti porta i regali?
Haru annuì -Voi gli direte che sono stato buono!
Hajime aggiunse -E lo sei stato?
Il bambino arrossí, poi disse piano -Un pochino?
Entrambi gli adulti risero, poi Tooru concluse -Vediamo che possiamo fare.
 
Akaashi era disperato.
Il Natale doveva essere una bella festa da passare in famiglia, ma per lui era solo fonte di stress.
I suoi due gemelli di quattro anni avevano scritto le lettere a Babbo Natale, peccato che avessero chiesto delle cose impossibili!
-Ti rendi conto che Maru vuole un panda? Uno vero intendo" disse una sera a Bokuto mentre erano chiusi nella loro camera da letto.
Bokuto annuì soddisfatto -Lo so! È stata una mia idea!
-Cosa…?
-L'altro giorno abbiamo visto un documentario e sapevi che sono in via d'estinzione?- s'infervorò -È terribile, 'kashi! Dobbiamo fare qualcosa!
Keiji dubitava che portare un panda in casa loro avrebbe aiutato con la questione, ma continuó ad ascoltare senza intervenire.
-Quindi con Maru abbiamo pensato che se tutti i bambini ne chiedevano uno a Babbo Natale, questo ne faceva apparire tanti nuovi e non si sarebbero più estinti!
Akaashi ebbe un blackout. Sì, era sempre stato lui a fare i regali che i figli scrivevano nella lettera di babbo natale e sì, ogni volta che aprivano i regali, Bokuto era sempre super sorpreso, ma pensava che facesse parte della scena. Non pensava… quello.
-Kou… amore… sai che Babbo Natale non esiste, vero?
-Cosa!?
 
Quel Natale, gli ex membri dello Shiratorizawa, avevano deciso di fare una festa natalizia tutti insieme. Si trovavano tutti nella stessa città per un motivo o per un altro e avevano organizzato una festa nella settimana delle festività, festa nella quale avrebbero fatto tutti quei giochi di natale che erano tipici della loro tradizione e di quella occidentale.
Erano, ovviamente, state invitate anche le famiglie e tra loro c'erano diversi bambini, fu per questo motivo che, di comune accordo, fu chiesto a Ushijima di vestirsi da Babbo Natale.
Come per ogni altra cosa nella sua vita, l'uomo aveva preso la cosa molto seriamente e si era calato nella parte nel modo più serio possibile.
-Ma davvero c'è Babbo Natale?- domandó piano Ami raggiungendo il padre Shirabu che era seduto e fermandosi tra le sue gambe.
-Yep, abbiamo saputo con certezza che sarebbe passato perché ci sono tanti bambini ad attenderlo.
Ami si strinse con emozione e timore verso il genitore, poi continuò a sussurrare -e ha ricevuto la mia lettera?
-Certo! Tuo padre l'ha spedita il giorno stesso che l'hai scritta.
Lei sorrise felice, poi attese con trepidazione l'arrivo dell'uomo stringendo le sue manine sulle braccia del padre.
Semi rubò un pó troppe foto a quella scena, foto che avrebbe conservato gelosamente.
Quando poi Ushijima, vestito e truccato di tutto punto, arrivò, Diane rise e raggiunse Tendo. Gli si sedette sulle gambe, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò -Lo so che Babbo Natale non esiste e che quello è papà Waka.
Tendo rimase sorpreso solo per qualche secondo, poi annuì -Immaginavo.
-Però tranquillo, non glielo dirò, così sono tutti felici.
Tendo l'abbraccio più forte e le baciò la fronte -Come continuo a dire, sei la bambina più dolce del mondo.
Quando fu il suo turno di sedersi sulle gambe del padre e quando questo gli chiese cosa desiderasse per Natale, lei sorrise e si limitó a rispondere -Voglio stare per sempre con i miei papà!

[2684 parole]
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley