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Autore: jinkoria    24/12/2021    0 recensioni
[ BakuDeku, EndHawks, TodoKami, TouyaTenko | canon divergence/what if: tutti buoni | riferimenti spoiler post capitolo 290 ]
“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.” Charles Dickens.
Di Katsuki e Izuku che stanno insieme, camminano allo stesso passo e inciampano in egual modo.
Di Enji che sta imparando cosa sia il Natale per regalarne il migliore a Keigo.
Di Shouto e Touya che lo riscoprono in Denki e Tenko.
O, più semplicemente: di venticinque giorni in cui gli eroi si fanno carico della missione più speciale: prepararsi ad accogliere il Natale. E a fare i buoni, più o meno... fintanto che non c'è il vischio.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Endeavor, Hawks, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Bonsoir, prima del solito ma neanche così tanto. Domani in teoria dovrei riuscire a far tutto prima del primo ?? pomeriggio, con l'ultimissimo capitolo.
Dunque, quali sono i regali? Non ho creatività, ci ho pure pensato parecchio per menzionare lo stretto indispensabile, l'unico che ho chiaro mi è venuto in mente dieci giorni fa col prompt dei regali dell'ultimo minuto LOL La questione dello sneak peek, cioè dare una sbirciatina, non l'ho concretizzata per la tipologia di regalo, quindi l'ho resa come curiosità/rischio spoiler?

Il sorteggio menzionato all'inizio è quello che si vede nella s5, i regali ammucchiati e a ognuno dei quali corrisponde un filo, di conseguenza i ragazzi prendono a caso, non sanno a quale corrisponda cosa; ricordo che Midoriya non ha partecipato al Secret Santa perché aveva già comprato i regali per tutti, oltre al fatto che c'è anche Shinsou in classe quindi ora i membri sono 21 - è stato un escamotage per farli quadrare? Nì, me ne sono ricordata dopo considerando il periodo aka terzo anno *wink wink*
Grazie del passaggio, buona lettura e buona vigilia 
💚❤️ 


 

 

-24:  Sneaking a gift – “I just wanted to get a sneak peek?”

 

Il Secret Santa si era risolto generalmente in un ulteriore sorteggio col filo, ormai divenuto un’abitudine: Midoriya si era occupato di collegarli a ciascun partecipante, sapendo a chi corrispondesse quale dono e, per fortuna e con sollievo generale, non c’erano state lamentele – non particolarmente sentite o rilevanti, quantomeno. Persino Bakugou aveva apprezzato davvero il regalo di Aoyama, o così era sembrato, poiché aveva subito messo indosso la grande coperta con maniche la cui fantasia richiamava, per colori, quelli tipici del suo costume da eroe, oltre a essere interamente cosparsa di stelline qua e là.

A suo dire, faceva troppo freddo e se Aizawa-sensei poteva andare in giro comodo e caldo tutto l’anno non c’era ragione perché lo stesso non valesse per lui, che aveva regalato al tizio dello zucchero un minipimer accessoriato – o qualcosa del genere, Izuku non aveva la minima idea di quale fosse la funzione dell’utensile da cucina, in realtà; all’inizio aveva pure pensato ad altro e Katsuki doveva averlo capito dalla vergogna traditrice con cui era corso via.

Così gli altri compagni: a Shouto era stato regalato un volume raro dedicato alle imprese di All Might da Ochako, la quale aveva chiesto aiuto a Midoriya non avendo idea di cosa proporre. In realtà il ragazzo stesso si era ritrovato un po’ in difficoltà, poiché i gusti dell’amico erano sempre rimasti abbastanza anonimi, complice il carattere di per sé riservato. A sua volta, Todoroki aveva avuto Tokoyami come destinatario del proprio regalo e, probabilmente aiutato da Hawks, gli aveva comprato quello che aveva tutta l’aria di essere uno scalda-becco.

Fu chiaro lo zampino del mentore dell’altro proprio per l’assurdità dell’oggetto. In ogni caso, il giovane dalla testa di volatile cercò di camuffare la propria perplessità sotto un ringraziamento altrettanto incerto, persino indossando la sottospecie di cuffietta che scoprì essere addirittura traspirante. D’altronde, non poteva mica soffocarlo.

Kaminari aveva avuto più fortuna, in un certo senso, capitando assegnato a Kirishima, al quale aveva regalato un set di bande elastiche per allenarsi in camera quando non aveva alternative migliori, mentre aveva ricevuto da Momo una serie di manuali a tema elettrico – a quanto pare era convinta l’istupidimento del giovane, negli anni sempre più controllato, poteva venir del tutto annichilito con un po’ di conoscenza in più sulla materia in questione.

Midoriya aveva sudato freddo nel vedere la scatola destinata a Denki, poiché le dimensioni della propria a lui rivolta – si trattava però di un casco, data la sua dichiarata intenzione di acquistare una moto dopo l’accademia – erano pressoché simili, un po’ in colpa per aver sospirato di sollievo al rischio smentito davanti alla delusione cocente del compagno.

Ed era stato così a ogni regalo, perché non tutti erano andati da lui per domandare aiuto o suggerimenti mentre Izuku aveva già provveduto a ciascuno di loro, dunque il rischio di aver preso le stesse cose era alto, o così credeva: avrebbe lasciato i regali ai propri destinatari la sera di Natale stessa, pertanto aveva vissuto il momento dello scambio con una certa ansia.

«Midoriya-kun» fu Iida a chiamarlo, come gli altri vestito da Babbo Natale con però l’aggiunta di una bianchissima barba finta «Sei pronto a ricevere il tuo regalo?».

L’erede di One For All restò sorpreso «Il mio regalo?».

«Certo» annuì il rappresentante di classe «Pensavi saresti rimasto fuori solo perché hai giocato d’anticipo?».

«Beh, sì-».

«Assolutamente no!» urlò subito l’altro, dando un colpo netto sulla testa riccioluta col dorso della mano.

Izuku portò le proprie sul punto leso, un occhio chiuso per il dolore e la voce acuta, dovuta anche allo spavento, quando replicò allo stesso modo «No?!».

«No!» confermò ancora Iida «Pensavi ti avremmo lasciato a bocca asciutta?».

Avrebbe voluto rispondere di sì, nel senso, non sarebbe stato giusto per la circostanza dal momento che tutti sarebbero stati costretti a ricambiarlo, non solo a una persona ma a due a testa, sia lui che il destinatario del Secret Santa. Non ci aveva neppure pensato, aspettava solo di poter consegnare i propri ma solo dopo aver dato la precedenza al gioco organizzato.

Se avesse avuto uno specchio davanti, al sapere di non essere stato escluso nonostante le sue aspettative, avrebbe visto gli occhi verdi brillare come smeraldi; non era importante ricevere un regalo, era l’essere stato pensato comunque ad averlo avvolto in quella solida e confortevole scoperta.

«Non lo avremmo mai dimenticato» continuò il rappresentante, ignaro dei pensieri del compagno e caro amico «Ma non avremmo potuto farlo nemmeno volendo, visto quanto Bakugou-kun ci abbia ricordato ogni giorno di-».

Izuku uscì dalla trance commossa al sentire il cognome «Scusa Iida-kun, puoi ripetere?».

«Dicevo che Bakugou-kun ci sta dietro da settimane – voglio dire, capisco la necessità di organizzazione per questa cosa, ma-».

«Oi, puffo occhialuto».

Iida sobbalzò, sia per la chiara, implicita minaccia nel richiamo sia per l’accostamento «P-puffo occhialuto?!».

Midoriya non capì lo scambio, portato avanti sottovoce tra Tenya e Katsuki, arrivato da chissà quanto ma, pareva, in tempo per sventare qualsiasi possibile spoiler del regalo a cui, gli sembrava aver capito, tutti avessero partecipato e del quale però era il giovane dal quirk esplosivo ad avere organizzato.

Un insieme di curiosità sempre più forte e calore indescrivibile smosse il petto di Izuku, rimasto in disparte a osservare i due interagire tra loro, Bakugou con un’espressione poco promettente mentre Iida chiedeva scusa e, finito il dibattito, si era voltato per salutarlo e con una scusa infine allontanato.

Sentì l’altro schioccare la lingua, avanzando verso di lui nella sua coperta ancora indosso, le mani affondate nella grande tasca al centro.

«Dannata bocca larga».

Qualcosa si aggrappò al bordo della coperta pesante e tirò leggermente, per attirarne l’attenzione: Katsuki si voltò e incontrò il viso di Izuku, piuttosto vicino, rosso e, si vedeva eccome, impaziente di esprimere felicità.

«Kacchan».

Un sopracciglio biondo ebbe uno spasmo sotto la pressione di quello sguardo emozionato e ricco di aspettativa, dunque si girò dall’altra parte, i denti digrignati per trattenerne tra le dritte fila la vergogna.

«Che c’è?».

Izuku tirò ancora la coperta, forse convinto servisse a farlo voltare di nuovo verso di sé.

Col cazzo che ti guardo con quella faccia da Bambi.

«Hai organizzato un regalo per me?».

La mandibola scricchiolò pericolosamente «E con ques… Ti giuro, Deku, se continui a tirare…».

A quel punto, in effetti, l’altro lasciò la presa e Katsuki si illuse per un miracoloso attimo lo avesse ascoltato, invece aveva solo risparmiato la povera coperta per avviluppare entrambe le braccia a quello più alla sua portata del compagno, quasi costretto a uscire la mano dalla tasca per assecondare il movimento.

Come se non bastasse, Midoriya decise di spremervi contro la faccia e soffocare su quel punto un mugolio pregno di contentezza, lo capiva anche dal modo in cui sfregava le ginocchia tra loro, come se si stesse trattenendo dal saltare ma fosse troppo agitato per riuscire a rimanere fermo.

Per qualche ragione ebbe persino il timore – per modo di dire, mica si preoccupava di questo – stesse piangendo. Per questo, e solo per questo, con una lentezza quasi meccanica iniziò a girare il collo in direzione dell’altro, anche se per prima cosa ne incontrò il cappellino natalizio e forte fu la tentazione di azzannare il paffuto ponpon alla sua sommità.

Izuku non si mosse, si limitò a stringere ancora, dandogli quasi una ginocchiata leggera nella frenesia dei movimenti, quando pigolò, la pienezza nel cuore impressa in ciascuna lettera «Grazie».

Katsuki lo osservò, poi disse a bassa voce «Neanche sai cos’è».

Quello scosse il capo, solleticando il punto su cui poggiava «Non è quello l’importante».

Sei tu pensò Midoriya tra sé, e tutto il resto.

Era la premura, il pensiero, l’organizzazione, persino quell’ultimo atto di accortezza per assicurarsi non scoprisse nulla, sebbene adesso fosse alquanto intenzionato a provare a spingere giusto un po’ per convincerlo a dargli almeno un piccolo indizio sull’identità del regalo in questione.

Ma, davvero, non era ciò che aveva fatto sì il senso di appartenenza si facesse così intenso da risultare quasi difficile tollerarlo, aggrappatosi al suo ragazzo per affetto e, al contempo, necessità di supporto perché le gambe tremavano soprattutto per il sovraccarico di gioia inaspettata a quanto scoperto per caso.

Se non lo avesse saputo, come avrebbe reagito il giorno dopo? Non ne sarebbe uscito indenne, probabilmente avrebbe pianto più di quanto sentisse l’urgenza di fare adesso, nonostante decise comunque di trattenersi perché non era ancora il momento.

«Grazie» ripeté, e Katsuki disse qualcosa, dopo qualche secondo di silenzio, che non capì.

Glielo avrebbe chiesto poi, pur consapevole di avere poche possibilità di ottenere risposta. Cercò persino di barattare una piccola anteprima del proprio regalo in cambio, salvo ripensarci lui stesso, perché era convinto adesso non avrebbe retto il confronto con quella sorpresa eppure voleva tenersi caro fino all’ultimo l’attimo condiviso dell’aprire i regali che aveva pensato per Katsuki e gli altri.

Del resto, doveva solo aspettare qualche ora in più.






 

   
 
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