Dark483: XDXD Lo so, il mio intento era prp quello! Grazie 1000 per la recensione io aspetto il 6°! Ciauu
Deeper_and_Deeper : Eh deve ancora faticare Debby per arrivare sul podio…Ne sarà valsa la pena però XD! Grx x la recensione e a presto!
Pensai quella frase tutto il tempo,anche nel sogno. Improvvisamente sentii qualcosa picchiettare sulla finestra. Inizialmente cercai di non pensarci e di riprendere il sonno. Ma fu tutto invano il rumore divenne sempre più forte e insopportabile.
Mi alzai furiosa e mi avvicinai,tirai un sospiro…
“Adesso si mette anche a piovere…Ho parlato ieri sera.” Pensai triste.
Non avevo la forza di arrabbiarmi, l’avevo fatto fino ad adesso; ero troppo scoraggiata e triste.
“E ora dove me ne vado?”mi chiesi ripetutamente. Ma non trovai risposta.
Decisi di cambiarmi: presi un jeans nero, una cinta a quadretti bianchi e neri, e una canotta bianca che richiamava qualche borchia del jeans.
E le mie immancabili all star al piede.
Andai in quel logoro bagno e mi sciacquai il viso con acqua, a dir poco gelata.
Decisi di farmi il trucco di ieri aggiungendo un po’ di ombretto bianco.
Mi guardai allo specchio…
“Sforzati di sorridere,su Debby…” Ci provavo e mi veniva un’espressione mischiata tra un finto sorriso e tristezza.
Lasciai perdere e mi voltai per andarmene in camera. (Se così si può definire)
Riordinai tutto in valigia e intanto la pioggia peggiorava solamente divenendo una sorta di tempesta.
Afferrai un giubbino e scesi nella reception. Trovai il vecchietto della sera precedente,fortunatamente più sveglio.
Gli andai incontro e gli feci ricordare di essere la ragazza di ieri.
-Ah si certo,già te ne vai?- mi chiese.
“Certo che me ne vado! Cosa dovrei fare ancora qui?!”pensai.
–Vabbene…Fanno 40 euro.-
-Glieli porsi e me ne andai-
Fuori faceva più freddo del previsto, mi strinsi nel giubbino e andai verso il centro del paesino.
Era tutto più complicato con una valigia di 20 kg dietro, per giunta durante una tempesta.
Vidi le prime luci e qualche edificio di non più di 3 piani.
Mi affrettai e inciampai sulla rotella, caddi in ginocchio.
–AHII!!- e a fatica riuscii ad alzarmi, ma improvvisamente mi sentii afferrare per il braccio.
Alzai lo sguardo per capire chi fosse e vidi un ragazzo dagli occhi verdi altrettanto bagnato come me.
–Su vieni, qua sotto. C’è il diluvio universale!- mi gridò
Si,si grazie!- e mi affrettai a seguirlo.
Qualche passo e ci ritrovammo sotto a un capannone.
–Hey, tutto bene? Avevo visto che eri inciampata.- mi chiese dolcemente .
–Si, sto bene- mi affrettai a dire.
Ero leggermente in imbarazzo per la mia figuraccia colossale. Poi lo osservai meglio e notai che era un ragazzo niente male;biondo,occhi verdi.
Tipico tedesco, ma con uno stile rock.
Ma più di tanto non mi interessava, era da un po’ che avevo smesso di guardare i ragazzi. Eccetto lui…
-Piacere Andreas,tu come ti chiami?- mi chiese sorridendo.
–Deborah,puoi chiamarmi Debby- accennando un mezzo sorriso.
–Allora Debby sei sicura di stare bene? C’è intendo le ginocchia- mi guardò preoccupato.
Si,niente di così doloroso…- Poi alzai di scatto il viso e lo guardai negli occhi.
–Che c’è?!-mi chiese adesso incuriosito dalla mia reazione.
–C-come hai det-to di c-chiamarti?!- chiesi ancora sorpresa. Eppure doveva, almeno questa volta, essere lui.
–Andreas,perché?- e si scostò il ciuffo biondo fracido.
Lo guardai nuovamente, e poi mi misi le mani nei capelli.”Non non è possibile, la fortuna non può concedermi questa grazia..!”
-Hey,ma che hai! Perfavore, ti senti male?- mi domandò sempre più preoccupato.
Continuai a non rispondere, intanto mi mise una mano sulla spalla e io mi avvinghiai a lui.
Lo abbracciai come se fosse la persona più importante in questo momento,e in effetti lo era.
-Piccola…Davvero non ti capisco- e mi passò una mano sulla schiena quasi per riscaldarmi.
Mi stringevo nel suo giubbino e iniziarono a sgorgare lacrime di gioia…Per la prima volta.
Andreas non se ne accorse ma continuò a consolarmi senza chiedermi più niente.
In quel momento le parole erano inutili, era il silenzio e la pioggia che continuava a battere sulla asfalto.
La felicità incompresa di me e di Andreas creava un’atmosfera unica, che dopo tanta fatica avrei dovuto meritarmi.
La pioggia cessò ed un’ultima lacrima scese, un raggio di sole illuminò i nostri corpi quasi come riscaldarci.
Che fosse l’inizio della felicità?
Lo avrei sperato…
Scusate x il ritardo ma ho l’influenza e sto prp male! Ma nonostante ciò ho voluto scrivere…Please recensionate!