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Autore: Lucy_Camby    28/12/2021    0 recensioni
Remus ricambiò il sorriso e si chiuse la porta alle spalle.
Non lo rivide più.
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wolfstar che anticipa gli eventi accaduti a Godric's Hollow il 31/10/1981
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Never in twelve years

29/10/1981
Remus annaspò in cerca di fiato, rizzandosi a sedere e prendendosi la testa tra le mani, cercando di riscuotersi da quel sogno che, ormai regolarmente, si manifestava nel suo sonno. Una volta che il suo respiro si fu regolarizzato e il battito del suo cuore tornato normale Remus si lasciò fuggire un singhiozzo, poi un altro, lasciandosi andare a un pianto liberatorio. Il ragazzo si lasciò ricadere sul letto, mentre le lacrime bagnavano il suo volto, tastando, più per abitudine che per altro, l’altra parte del letto, dove le coperte erano fredde, come al solito.

Disteso sul letto Remus si ritrovò a desiderare di tornare indietro nel tempo, non di tanto, solo di qualche mese, perché sapeva che, solo qualche mese addietro, non si sarebbe svegliato in un letto, freddo e solo, ma in un letto caldo, accogliente, con Sirius. Sapeva che qualche mese prima, dopo un incubo del genere, Sirius lo avrebbe abbracciato, sussurandogli parole di conforto, finchè Remus non si fosse riaddormentato, confortato dalla speranza che i suoi incubi fossero solo quello: sogni, brutti giochi della sua mente intricata, e non realtà.

Da qualche mese però Sirius si era allontanato da lui in modo doloroso. Non lo aveva lasciato, il che, pensava Remus, sarebbe stato quasi meglio rispetto al trattamento che gli stava infliggendo, spezzandogli il cuore, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo.
Sirius usciva di casa la mattina presto, quando il licantropo stava ancora dormendo, e tornava la sera tardi. Nei piccoli ritagli di tempo in cui i due si vedevano, Sirius si comportava come lo spettro di ciò che era stata la loro relazione. I suoi baci, una volta frequenti e caldi, erano ora rari e distaccati, il vecchio Sirius, quello che lo faceva ridere, divertire, che gli curava le ferite e che gli sussurrava che non era un mostro, anche se lo diventava una notte al mese era sparito, almeno per Remus, e la parte peggiore era che non si era nemmeno accorto di come se ne fosse andato, lo aveva solo realizzato, una notte, quando, svegliato da uno dei suoi incubi peggiori, si era accorto di essere rimasto solo, e il mondo aveva iniziato a cadergli addosso.

Una volta alzatosi Remus fece del suo meglio per evitare tutti gli specchi presenti tra la camera e la cucina, sapeva già di fare schifo, non aveva bisogno di un riflesso a ricordarglielo; era pienamente consapevole degli occhi rossi, delle occhiaie, delle cicatrici sul suo volto che nell’ultimo periodo sembravano estremamente marcate e del suo fisico sottopeso. Da quando si era messo a evitare gli specchi l’ex Grifondoro si era reso conto di quanti fossero quelli presenti a Grimmuld Place, c’erano specchi nelle camere, nei bagni, nei saloni, nei corridoi e persino nella libreria, insomma, chi era così narcisista da aver bisogno di uno specchio in cucina? Ma poi aveva pensato a Sirius e si era ritrovato, suo malgrado, a sorridere, forse conosceva qualcuno con un ego abbastanza grande.

Preparandosi un the Remus pensò alla missione per cui sarebbe dovuto partire da lì a qualche ora, il punto di ritrovo era un campo nei dintorni di Hogsmade, in cui si sarebbe dovuto smaterializzare; da lì avrebbe preso una passaporta per il Galles, dove doveva portare avanti alcune trattative con dei lupi mannari per convincerli a passare dalla parte di Silente. Il licantropo pensò che, se non altro, la missione gli sarebbe servita ad allontanarsi da quella casa piena di ricordi ormai dolorosi e riordinare i suoi pensieri.

Il resto della mattinata trascorse senza troppi intoppi, Remus preparò il necessario per la missione, buttandolo alla rinfusa in una sacca e sentendo l’opprimente peso del silenzio presente nella casa schiacciarlo minuto dopo minuto. Ad un certo punto, mentre stava spostando delle magliette, vide un piccolo pezzo di carta cadere per terra, era una foto, risalente a un anno prima, che raffigurava lui e Sirius, che ridevano per qualche motivo stupido, “S&R 5/5/1980, scattata da Lily” diceva il retro, Remus ricacciò indietro le lacrime e si mise la foto in tasca.

Alle 11.15 Remus prese la bacchetta, controllò di avere tutto nella sacca, si mise la giacca e stava per aprire la porta di casa quando qualcuno la aprì prima di lui. Sirius scrollo le spalle e si sfregò le mani, tentando di scaldarsele, per poi togliersi il cappotto e notare per la prima volta Remus, che lo osservava con un’espressione indecifrabile e gli occhi spalancati. I due si fissarono per qualche imbarazzante secondo, in silenzio, come se avessero dimenticato gli anni passati insieme e fossero semplicemente due sconosciuti che si incontrano per la prima volta, poi Remus si schiarì la voce “Sei tornato prima” sussurrò, nonostante non avesse alcun motivo per farlo, per poi abbassare lo sguardo quando Sirius non gli rispose.

“I-io allora vado” sussurrò successivamente, mentre l’altro ancora lo fissava, per poi procedere a grandi falcate verso la porta e aprirla.
“Aspetta”
Remus si voltò, vedendo Sirius togliersi la sciarpa e poi attraversare lo spazio che li divideva per legargliela al collo.
“Fa freddo in Galles, non voglio che tu sia malato la prossima volta che ci vedremo” disse per poi concedergli un piccolo sorriso, il primo sincero da settimane, e baciargli dolcemente la guancia.
Remus rimase paralizzato, ma concesse a un piccolo sorriso di farsi strada sul suo volto.
I due si fissarono per qualche secondo, in imbarazzo poi Remus sussurò: “I-io, ecco, dovrei andare”
“Oh, certo” fece Sirius allontanandosi. Remus stava per attraversare la porta quando si fermò.
“Sirius” chiamò, facendo voltare l’altro, “Cerca di rimanere tutto intero per quando ci rivedremo”. Sirius sorrise “Ci proverò” disse, Remus ricambiò il sorriso e si chiuse la porta alle spalle.
Non lo rivide più.

Author's notes:
Hey, questa è la mia prima fic, spero che vi piaccia, i commenti sono sempre graditi, anzi, fatene vi prego haha.
La storia è ambientata nel periodo precedente alla morte di Lily e James in cui Sirius pensava che Remus fosse una spia, mi sembra giusto specificarlo perchè io, per esempio, lo avevo dimenticato. Disclaimer: Tutti i personaggi della storia appartengono a J.K. Rowling.

 
   
 
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