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Autore: Carmaux_95    29/12/2021    10 recensioni
Insomma, quello di aspettare insieme il giorno di Natale immersi nel buio delle rispettive camerette e avvolti dall’abbraccio dei piumini invernali era diventata una tradizione per quanto, ogni tanto, il ragazzino biondo supplicasse di rimandare gli auguri al mattino successivo.
[per Sasa Boh ^^]
[partecipa all'iniziativa Regali di inchiostro del gruppo di Facebook L'Angolo di Rosmerta]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due minuti a mezzanotte
 

Per Sasa: tanti auguri di buon Natale in ritardo ^^
 

Yamaguchi sorrise.
Kei era sempre il primo ad addormentarsi.
Era così sin da quando lo conosceva.
Ricordava la prima volta che gli aveva telefonato perché gli tenesse compagnia fino allo scoccare della mezzanotte della Vigilia.
Quell’anno, a causa della programmazione dei corsi del trimestre, le vacanze invernali erano cominciate solo il 27 dicembre e il giorno di Natale, dunque, non era stato diverso da un qualunque altro giorno dell’anno. Era sgattaiolato fuori dalla propria camera, aveva raccolto il cordless e aveva composto il numero di casa di Kei, accuratamente appuntato sulla prima pagina del suo diario scolastico.
Non aveva considerato la possibilità che a rispondere sarebbe stata la signora Tsukishima.
Questa, in quanto mamma, si era sentita in dovere di ricordargli che “Sono le undici e mezza: dovresti già essere a letto! Anche tu, Kei! Domani dovete andare a scuola! Akiteru per l’amor del ci-”.
Tadashi aveva riagganciato il telefono di scatto e, imbarazzato, si era seppellito sotto le coperte.
Ecco – aveva pensato, la sua mente già pronta a dipingergli gratuitamente lo scenario peggiore – e adesso come si sarebbe presentato a casa Tsukishima il giorno dopo per andare a scuola insieme a Kei? La sua mamma lo avrebbe sgridato di nuovo?
Ancora nascosto sotto il piumino, quando il telefono era squillato fra le sue mani appena un paio di minuti più tardi era trasalito. Si era affrettato a rispondere prima che anche i suoi genitori si accorgessero che era ancora sveglio e venissero a fargli la medesima ramanzina.
«Yamaguchi?»
«Kei-kun? Ma… tua mamma non si arrabbierà?»
«Non sa che ti ho richiamato: è più impegnata ad assicurarsi che Akiteru non si impicchi mettendo le lucine sull’albero in giardino.»
Di nuovo tranquillo, Tadashi aveva ridacchiato immaginando la scena. «Mancano 23 minuti a mezzanotte.»
Era vero: mancava meno di mezz’ora a Natale ma Tsukki non aveva retto.
O forse sì: Yamaguchi ricordava di aver sentito una piccola risata distorta – forse in risposta ad una sua battuta – provenire dall’altra parte del ricevitore quando ormai mancavano pochi secondi allo scoccare del nuovo giorno… ma forse si confondeva con quanto successo l’anno successivo. O con quello dopo ancora.
O forse era l’anno ancora successivo, quando si erano chiamati inaugurando i loro primi cellulari? Ricordava bene quel Natale: avevano esaurito i minuti mensili che avevano a disposizione in una sola telefonata. Mamma Yamaguchi e mamma Tsukishima non l’avevano presa bene…
Insomma, quello di aspettare insieme il giorno di Natale immersi nel buio delle rispettive camerette e avvolti dall’abbraccio dei piumini invernali era diventata una tradizione per quanto, ogni tanto, il ragazzino biondo supplicasse di rimandare gli auguri al mattino successivo.
Beh, da un certo punto di vista anche assistere alla eternamente vana guerra di Tsukki contro il sonno era diventato un elemento inscindibile da quella festività.
Tsukki non era mai stato un ragazzo particolarmente energico ma se all’inizio poteva essere giustificato con la classica scusa “è piccolo”, una volta entrati nell’adolescenza Tadashi aveva cominciato a divertirsi nel prenderlo amorevolmente in giro.
Ricordandogli, per esempio, della prima Vigilia di Natale che avevano passato sdraiati uno di fianco all’altro, abbracciati dalla medesima coperta.
Rammentandogli il modo in cui lo aveva punzecchiato per riscuoterlo dal dormiveglia nel quale era scivolato verso mezzanotte meno un quarto.
Rivelandogli che, in quel caso, si era approfittato del fatto che si fosse già tolto gli occhiali e che i numeri sul display della sveglia gli apparissero tutti sfocati per tenerlo sveglio – o forse sarebbe meglio dire “per continuare a risvegliarlo non appena lo vedeva cadere fra le braccia di Morfeo” – fin quasi all’una di notte.
 
In quel momento, sdraiato e con l’orologio alla mano, Yamaguchi ripiegò le labbra all’interno piantando gli occhi sul soffitto.
Era combattuto.
Come sempre erano sdraiati uno di fianco all’altro: i loro futon erano così vicini da emulare un materasso unico.
Eppure la presenza del resto della squadra lo frenava…
Era una tradizione ma non solo: era un momento solo loro. Non voleva rischiare di “rovinarlo” svegliando accidentalmente Nishinoya, che dormiva di fianco a Tsukki (tanto vicino che sembrava quasi volergli addentare una spalla), o Kageyama (anche se quest’ultimo pareva inconsciamente intenzionato ad invadere il futon di Hinata, allontanandosi di conseguenza da quello di Yamaguchi). Certo, nel caso si fossero svegliati avrebbe amichevolmente fatto gli auguri anche a loro ma non sarebbe stata la stessa cosa. Non che si potesse lamentare del training camp eccezionalmente organizzato dal Sensei Takeda come regalo di Natale per la squadra.
Avrebbe sbuffato ma una voce che avrebbe riconosciuto fra milioni lo chiamò: «Yams?»
«Tsukki!» esclamò sorpreso girandosi sul fianco. Poi, ricordandosi del fatto che – appunto – non erano soli, abbassò la voce: «Sei sveglio?!»
«Perché quel tono sorpreso?»
«Beh, di solito a quest’ora dormi: mancano due minuti a mezzanotte.»
«Posso fidarmi?»
Tadashi si tappò la bocca con una mano per soffocare una risata. Forse quella era stata una delle sue Vigilie preferite. Se ripensava alla voce assonnata di Kei quando, risvegliato per l’ennesima volta, si era profuso in un imbarazzato “Non lo faccio apposta… ho sonno…” con tanto di stropicciamento degli occhi, non riusciva a frenare le proprie emozioni: sentiva il battito accelerare e le labbra piegarsi in un sorriso. Allora si era avvicinato e Tsukki, con una naturalezza inaspettata, lo aveva accolto fra le sue braccia. Decretando che forse lo scherzo era durato a sufficienza, si era raggomitolato contro di lui sfregando la punta del naso contro il suo collo mentre gli faceva gli auguri di Natale: quella era stata la prima volta che avevano dormito abbracciati.
Senza “forse”: quella era decisamente la sua Vigilia preferita!
«Ti ricordi la Vigilia dell’anno scorso?» domandò Tsukki e a Yamaguchi sembrò quasi che gli avesse letto nella mente: «Stavo pensando che è stata una delle migliori: stavamo guardando un film e ti sei addormentato sulla mia spalla.»
Yamaguchi lo vide sorridere e non ebbe il cuore di dirgli la verità.
Kei era sempre il primo ad addormentarsi.
Sempre. Anche l’anno precedente.
Dopo una cena semplice conclusasi con una generosa fetta di torta a base di panna e fragole gustata nella cameretta di Tsukki mentre guardavano un film che in realtà di natalizio aveva ben poco, Yamaguchi si era effettivamente accoccolato contro la sua spalla e probabilmente aveva anche socchiuso gli occhi per qualche istante per gustarsi al meglio quegli istanti.
Era ancora sveglio quando aveva sentito le dita di Kei insinuarsi fra i suoi capelli e le sue labbra depositarvi un bacio; ed era ancora sveglio anche quando la testa di Tsukki si era appoggiata sulla sua, abbandonandosi al sonno.
Yamaguchi si mosse nel proprio futon, avvicinandosi di qualche centimetro all’amico.
«Buon Natale, Tsukki.»
«Buon Natale, Yams.»
Gli arti si mossero spontaneamente, le mani si cercarono e le dita si intrecciarono silenziosamente sotto le coperte che nascosero quel piccolo e affettuoso gesto fino al mattino successivo.

 

tsukkiyama
 
 
Angolino autrice:
Buongiorno! ^^
Eccomi con un’altra piccola shottina regalo: non potevo non dedicarla a te, Sasa, visto che sei una delle poche oltre a me che vogliono bene a questa coppia e che le danno tutto l’amore che meritano! ♥ Tanti auguriii!
Poche brevissime notine prima di salutarvi:
  • Il Natale in Giappone non è festa nazionale e quindi le scuole e gli uffici sono generalmente aperti. Il periodo natalizio è però abbastanza sentito e le lucine sono una decorazione apparentemente particolarmente amata.
  • un cibo tipico di Natale è la Christmas Cake, ossia una semplice torta di pan di spagna con panna montata e decorata con fragole (e immagini di Babbo Natale). E niente, non poteva sposarsi meglio con Tsukki AHAHAHAHA
Ancora una volta un pensiero va alla mia Bennina che legge in anteprimark ♥
Come sempre ringrazio chiunque vorrà dedicare a questa storiella quale minuto.
A presto! Mando un grosso abbraccio a tutti! ♥
Carmaux
  
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