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Autore: NightWatcher96    29/12/2021    2 recensioni
L'One for All poteva anche essere un Quirk maledetto come diceva Kacchan ma era grato di esserne diventato il Nono Possessore.
Finchè avrebbe avuto vita, avrebbe dato speranza a chiunque.
Sì, sarebbe arrivato ad ogni richiesta di aiuto.
E la luce della speranza anche nel suo cuore non si sarebbe mai spenta.
BakuDekuKiri
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless

Buonasera! Eccomi qui con un'altra Fiction One Shot. Vi dico che doveva andare completamente diversa ma va beh, qui metti una musica e le idee prendono vita da sole!! 
Detto questo, Enjoy!!



 

Lo sapeva che inseguire il suo stupido sentimento lo avrebbe portato inesorabilmente a scontrarsi contro un muro alto e duro. E anche se molte volte si era preparato ad accettarlo quando quella sera in cui faceva jogging vide Katsuki ed Eijiro in mezzo al parco, sotto la pallida luce di un lampione non resistette e si mise ad origliare.

Kacchan si era dichiarato ad Eijiro, dicendogli che era da un po' che si sentiva diverso, bene e che voleva provare a fare qualcosa di molto serio.

Izuku si era sentito come schiacciato da una pressa e non aveva aspettato di sentire il "Sì" di Eijiro, preferendo fuggire a gambe levate, con le lacrime lungo le guance e dinanzi a sè ancora le immagini di quel volto bellissimo del biondo sfumato dal rossore di una rivelazione d'amore.

Quello che però non si sarebbe mai aspettato fu in primis che dopo quella sera il suo cuore aveva cancellato ogni singola emozione ed era diventato semplicemente apatico, incapace di piangere, sorridere o godersi anche un semplice momento di calore familiare o amichevole. 

E, sebbene fosse masochista, si era sentito bene. Per quanto bene poteva essere la parola giusta per indicare ciò che vide giorno dopo giorno nel vedere il suo riflesso o cos'era diventato in qualche specchio.

Pallido, gli occhi spenti, le occhiaie e apatico. Forse Shinso si sentiva così? 

La seconda cosa che non si sarebbe mai aspettato fu di ritrovarsi a fare jogging in una sera d'insonnia e di ritrovare accanto a una delle tante panchine, curiosamente la più illuminata, Eijiro.

Izuku, mentre si avvicinava correndo appena, ponderò se fermarsi oppure proseguire ma nel vedere Eijiro accennargli un sorriso e alzare la mano in un saluto si rese conto che quella non era una colpa che poteva scaricargli totalmente addosso.

Del resto, si ritrovò a pensare, Kacchan lo aveva sempre odiato e ora che aveva trovato l'amore era giusto per lui interferire?

Ben presto furono l'uno di fronte all'altro a guardarsi negli occhi, quelli rossi carichi di tante emozioni, quelli verdi completamente spenti quasi a non riflettere alcuna fonte di luce. Eijiro si prese un momento per osservare ciò che era diventato uno dei più brillanti studenti della 1-A.

"Ti stavo aspettando, posso parlarti un attimo?" chiese.

Izuku annuì e si sedette sulla panchina, aspettando che l'altro lo imitasse e allungasse nervosamente le gambe per cercare di costruire una frase senza scatenare un inferno. Il rosso crinito si passò una mano sui capelli, fissando la fontana al centro del parco che rumoreggiava nel suo spruzzo continuo d'acqua, riflettendo tutto, anche le flebili stelle che iniziavano a essere più visibili nella volta celeste.

"Sono tuo amico e non posso mentirti" iniziò finalmente, senza però guardarlo. "So che probabilmente lo saprai già ma Bakugo mi si è dichiarato circa sei giorni fa ed io non gli ho ancora dato una risposta".

Izuku lo guardò di sottecchi. 

"Ti ho visto quando sei scappato in lacrime. Sapevo che provavi qualcosa per Bakugo e non mi sembra giusto portartelo via, non quando il mio cuore appartiene a un'altra persona".

Deku rimase parecchio sorpreso da quella rivelazione; del resto, quel dolce sorriso che faceva illuminare gli occhi rossi di Eijiro evidenziavano con enfasi ciò che provava nel cuore. 

"E questa persona... chi sarebbe?" si ritrovò a chiedere, con una punta di curiosità.

Eijiro sorrise ancor più calorosamente, in modo smagliante. Ciò che aveva detto prima l'aveva condito con una semplicità ed onestà incredibili, tanto che avevano portato una scossa nel cuore di Izuku.

"Beh, vedi, questa persona mi s-".

Deku alzò le mani, negando forte. Non voleva sapere; si era reso conto con un secondo di troppo che la sua domanda era stata piuttosto ficcanaso. Dopotutto Eijiro e Katsuki suonavano parecchio bene. Quindi non aveva senso continuare.

"Ho cercato di parlartene in questi giorni ma avvicinarti è diventato impossibile. Sei cambiato, stai soffrendo e affoghi tutto negli allenamenti e nello studio" continuò Eijiro, guardandolo un po'. Izuku abbassò lo sguardo, inspirando ed espirando dal naso senza ancora dire nulla. "Eh, lo so che non dovrei dirlo ma ti invidio perché eccelli in entrambe le cose. Sei un tipo in gamba" riprese il rosso ma poi si rabbuiò. "Io so che sei tu quello giusto per lui".

"Kirishima, se Kacchan è felice allora io non interferirò. Ho solo sbagliato a inseguire un sogno impossibile, dopo quello di diventare un Hero, chiaramente" mormorò Izuku inaspettatamente, alzandosi. 

Sospirò pesantemente, facendo contrarre tristemente le sopracciglia di Eijiro che si alzò a sua volta. Deku fece un passo avanti, con l'intenzione di andarsene e troncare quella chiacchierata ma l’altro lo bloccò per un polso, tirandolo leggermente verso di sé. 

Erano così vicini, in una posizione decisamente compromettente... forse anche troppo per un paio di occhi cremisi che osservarono tutto e trassero decisamente conclusioni affrettate.

 

Il mattino seguente, Izuku si svegliò con un terribile mal di testa e una sensazione opprimente nel petto. Ieri sera, dopo la chiacchierata con Eijiro che alla fine gli aveva detto che lui si sarebbe fatto da parte per permettergli di combattere fino alla fine, era rincasato tardi dopo una lunga corsa e si era buttato a peso morto sul letto.

Si era probabilmente raffreddato troppo? Non lo sapeva, ancora non sentiva nulla e forse andava bene così. Quando mise piedi in classe, percepì come una furia omicida trapassarlo con una violenza inaudita. 

Non ebbe il tempo di reagire che si ritrovò un pugno violento contro la guancia che lo fece sbattere contro la cattedra in un sonoro tonfo. Gli altri studenti smisero di chiacchierare e rimasero senza fiato nel vedere Katsuki in piedi, ancora in posizione di aver colpito, ruggire dinanzi a un Deku completamente attonito nel tenersi lo zigomo dolorante.

"Sei un miserabile bastardo!" urlò afferrandolo per il bavero dell'uniforme. "Hai pensato bene di rubarmi Kirishima, vero?! Ma io ti faccio a pezzi!".

Il sudore sui palmi iniziò a detonare in piccole scintille rumorose: Izuku chiuse gli occhi aspettandosi il colpo...

... che mai arrivò.

Aizawa Shota, con i capelli sparati verso l'alto e le pupille scarlatte era appena entrato e aveva cancellato temporaneamente il Quirk di Katsuki che ancora non contento sbattè Izuku contro la cattedra, marciando verso il suo posto.

"Ma sei impazzito, Bakugo?!" scattò improvvisamente Eijiro, correndo verso Izuku per aiutarlo a rimettersi in piedi. 

"Dimmelo tu che cazzo voleva quel miserabile ieri sera da te!" ringhiò di rimando l'altro.

Eijiro rimase sorpreso da quella rivelazione ma nell'attimo in cui aprì la bocca, intervenne finalmente Shota, visibilmente adirato. Fece cenno con la testa ad Eijiro di accompagnare Izuku da Recovery Girl. 

"Bakugo, non sono ammessi comportamenti del genere in classe durante la mia ora. Qualsiasi problema tu hai, lo potrai risolvere nell'allenamento fisico di tra poco" disse, allargando poi un piccolo ghigno. "... sempre ammesso che tu avrai la forza di sopportarlo".

Katsuki sbuffò tra i denti, guardando i banchi vuoti di Izuku e di Eijiro, oramai a presenziare alle già amorevoli cure di Chiyo Shujenzi, detta Recovery Girl per la pronta guarigione all'ecchimosi di Izuku.

"Tra un paio di giorni scomparirà anche il gonfiore; avrai solo un livido" disse gentile l'anziana donna, sospirando appena.

"Grazie, Recovery Girl" fecero i due ragazzi con un inchino. 

Quando lasciarono l'infermeria, Eijiro si sentì improvvisamente in colpa ma Izuku lo batté sul tempo.

"Non scusarti. Non è stata affatto colpa tua, Kirishima-kun" furono le parole che sì, con un sorriso sarebbero state ancor più sincere...

 

Passarono altri giorni; come detto da Recovery Girl il livido sulla guancia di Deku andò a svanire lasciando solo un leggerissimo alone un po' giallo. E se il tutto continuava nel suo corso, Izuku aveva notato che Eijiro non perdeva occasione di rivolgergli una parola o semplicemente un semplice saluto con un sorriso genuino e smagliante.

Tutto contornato da sguardi omicida di Katsuki e una buona dose di attacchi al limite degli ammessi durante i vari allenamenti. Da quando Deku aveva perso la capacità di sorridere o essere solare, a tal punto da illuminare perfino gli altri, era diventato molto freddo e spesso riusciva a concludere gli incontri in pochi attimi. 

"Deku-kun, che succede?" chiese in una mattina piovosa Ochako. 

Il verdino la guardò senza alcuna emozione. Era andato verso un distributore per prendersi una bottiglia d'acqua e l'aveva notata, chiaramente in attesa di lui.

"Sto bene, Uraraka-san. Non devi preoccuparti per me. Ho solo deciso di concentrarmi meglio sullo studio e sul mio Quirk".

La moretta scosse il capo, facendo un passo in avanti con maggior enfasi. "Hai forse litigato con uno dei nostri compagni di classe? Possiamo risolvere!".

"Perchè ci tieni così tanto che torni il Deku di prima?".

Ochako ebbe un fremito a quelle parole dette con un gelo incredibile; tuttavia si ricompose subito e lo guardò acutamente. 

"Perchè questo nuovo Deku ci fa paura".

"Allora statemi lontano. E' l'unica cosa che potete fare". 

Izuku la lasciò senza darle possibilità di una risposta, preferendo uscire nel giardino della U.A. a fare una passeggiata, o meglio una corsa, sotto quel violento acquazzone. 

Non battè alcun ciglio quando la pioggia lo investì come una doccia fredda e pungente; in quel momento ebbe solo voglia di alzare la testa contro il cielo nuvoloso e chiudere gli occhi,  di lasciarsi investire da quell'acqua fredda che gli avrebbe donato un po' più di vita.

Senza Kacchan... aveva perso ogni più piccola motivazione per andare avanti. Cosa lo spronava era solo la sua cieca devozione ad All Might e nulla più.

Improvvisamente il tamburellare della pioggia contro il suo viso cessò per mezzo di un ombrello tutto rosso sorretto da una mano forte e gentile. Izuku si ritrovò fin troppo vicino al viso di Eijiro Kirishima che tuttavia stavolta non sorrideva ma lo fissava intensamente con i suoi occhi rossi. 

Occhi che non avevano nulla in comune con quelli di Katsuki.

"Che cosa ci fai sotto la pioggia? Potresti ammalarti".

"Non che me ne importi" rispose piano Deku, fissandosi le scarpe.

"Sei uno sciocco" sospirò Eijiro, prendendogli la mano. "Tu e Katsuki avete una cosa in comune: non capite nulla in fatto di sentimenti e di segnali". 

Il rosso crinito sorrise, portandoselo verso gli spogliatoi della palestra; chiuse l'ombrello gettandolo sul pavimento e per poco non sbatté Deku di schiena contro le mattonelle bianche di una doccia. 

Le mani grandi di Red Riot erano premute all'altezza delle sue tempie.

I suoi rossi occhi brillavano di ogni più piccola emozione contrastante, fissi in quelli smeraldo apatici di Izuku. Erano così vicini, fin troppo. Il corpo muscoloso del rosso oscurava la serie di neon a luce calda del soffitto, proiettando un'ombra sul più piccolo.

"Non hai capito, Izuku" sussurrò con voce roca, guardandogli le labbra. "Io sono innamorato di te, dal primo momento che ti ho visto".

Come un vulcano, dentro di Izuku qualcosa esplose come una miriade di emozioni che aveva chissà come represso dentro di sé. I suoi occhi si riempirono di lacrime, l'One for All gli si sprigionò intorno al suo corpo con scariche elettriche fulminee che gli fecero innalzare perfino i capelli.

Eijiro rimase non pietrificato... ne fu totalmente rapito da quel bagliore e non si staccò. 

"Non voglio sapere nulla dell'amore se fa così male!" ammise Izuku, tremando. 

"Per questo voglio che tu sia mio, Izuku!" ribatté convinto il rosso. 

"Scostati o ti potrei far del male!".

Il rosso attivò il suo Indurimento e non si mosse nè cancellò il suo sorriso sincero, con le braccia aperte. Izuku cercò di fuggire ma l'altro fu più rapido nel bloccarlo per un polso e piroettarselo in un famelico abbraccio dove l'One for All rilasciò ancor più potere in una colonna di luce azzurrata di pochi secondi.

L'impatto contro il soffitto finì con un buco dove la pioggia iniziò a cadere sui due che erano rimasti nella stessa posizione, tra i detriti. Eijiro si staccò appena da quell'abbraccio protettivo, disattivò il suo Quirk e gli prese le guance tra le mani.

"Concedimi il tuo cuore, Izuku" sussurrò, avvicinandosi con le labbra.

Izuku non voleva tornare a soffrire; continuava a pensare che quello fosse solo un tentativo di Eijiro di far ingelosire Katsuki e poi bramarlo come suo. Allora perché quegli occhi rossi erano così sinceri e cancellavano quelli pieni di odio con il quale lo aveva sempre guardato Katsuki?

Se avesse accettato quei sentimenti...? 

Izuku chiuse gli occhi, non badò alle due lacrime che gocciolarono lungo le pallide guance e si lasciò quasi andare, fino a sentire il respiro bollente di Eijiro.

Il bacio, però non arrivò. 

"Che cazzo stai facendo, Kirishima?!".

Oh, quella voce... l'avrebbe riconosciuta tra mille. Il rosso si voltò lentamente verso la bestia bionda chiamata Katsuki, senza staccare la mani dalle guance di un Deku pieno di sensi di colpa. 

"Te lo ripeto... che cazzo stai facendo a Deku?!".

Cosa...? Izuku si sentiva solo stordito, non capiva. 

Non capiva nulla di quello che stava succedendo!

"Non lo vedi? Lo sto per baciare e il suo cuore sarà mio" rispose Eijiro con un lieve sorrisetto arrogante. "Come ti ho fatto capire, tu non mi interessi. Pensavo fossi stato chiaro: i ragazzi con un pessimo temperamento non potranno mai avere il mio cuore".

"Chi se ne frega del tuo cuore? Devi allontanarti da Deku, hai capito?!".

Izuku ebbe una stretta al petto tutto ad un tratto. Vide, un po' annebbiato, che Eijiro gli si era staccato e si era voltato per affrontare Katsuki che continuava a fissarlo con uno sguardo minaccioso. 

Perché all'improvviso il biondo aveva addosso il suo costume invernale da Hero?

Una terribile fitta gli trapassò dolorosamente la tempia, facendogli fischiare l'orecchio sinistro e dolere ancora di più il petto. 

Perché tutto ad un tratto negli spogliatoi la luce era andata via?

"Deku, ignora le sue parole! Conosci la verità!" esclamò improvvisamente Katsuki.

"Q- quale verità...?" articolò il verdino, crollando sulle ginocchia con fare debole. "Kacchan...".

Eijiro cancellò il suo sorriso: si voltò verso Deku con uno sguardo furioso e grondante d'odio. I suoi capelli mutarono in bianchi, poi il viso sfumò in un piccolo buco nero e la sua stazza si fece più imponente, rivestita da uno smocking nero.

Gli spogliatoi si cancellarono, diventando un background oscuro e nero. 

Izuku non capì più nulla e la sua confusione diventò ancor più insopportabile quando da quella figura sfuggì una risata oscura e minacciosa. 

"A- All for One?" biascicò incredulo Izuku.

"Deku, dammi la mano!" urlò improvvisamente Katsuki correndo verso di lui con l'arto proteso.

Il verdino si sentì avvampare dall'One for All ma la sua energia lo abbandonò gradualmente, lasciandolo in ginocchio, debole, sotto le risate di All for One e le urla di Kacchan.

Poi il buio più totale.

Izuku aveva il volto rigato dalle lacrime, si sentiva semplicemente vuoto. Guardò la sua mano destra... era tutto finito, vero? All for One era riuscito a prendergli l'One for All e aveva vinto il male. 

Aveva fallito, come spesso si era ritrovato a temere.

Non aveva più senso combattere, nè vivere. Izuku notò che la parte inferiore del suo corpo era svanita, restava solo il suo busto, la sua testa e il braccio destro con la mano ancora stretta a pugno. Stava emanando un debole bagliore dorato. 

Se si fosse fatto inghiottire dalle tenebre quel dolore al petto sarebbe svanito, vero? 

Rimase solo la testa visibile; non c'era nulla intorno a lui, nessuno per salvarlo. Se fosse scomparso a nessuno sarebbe importato. Izuku chiuse gli occhi, si concesse un debolissimo sorriso mentre sentiva la luce abbandonarlo e tutto diventare gradualmente più oscuro.

"DEKU!".

Spalancò gli occhi ma era troppo tardi...

Izuku Midoriya era scomparso...

 

"Come sta?".

Recovery Girl sospirò gravemente alla domanda di All Might, affiancato da Aizawa, mentre chiudeva la porta della stanza dell'infermeria. 

"Il Villain che l'ha colpito ha rilasciato una tossina assai tossica nel ventricolo sinistro del cuore ed è un miracolo che al momento sia stabile. Dobbiamo ringraziare Bakugo e Kirishima per aver prontamente iniettato un anti-coagulante e un antidoto per veleni. Il miscuglio ha progressivamente rallentato la tossina, impedendo al cuore di andare in peritonite e...".

"Va bene, Recovery Girl. Ti ringraziamo per il tuo supporto" si inchinò rispettosamente il biondo scheletrico, imitato da Aizawa con un cenno del capo.

Era ormai buio, non potevano far altro che aspettare ma i due insegnanti si erano accorti di un paio di teste nascoste dietro a un corridoio ad osservare in silenzio. Pensarono di andare e di provare a riposare.

Decisero di non immischiarsi; Shota più di tutti sapeva cosa significava avere un amico tra la vita e la morte. Dopotutto si era ritrovato a perdere un Hero meraviglioso... Shirakumo Oboro. Non lo avrebbe mai dimenticato.

-Fatti forza, Midoriya...- pensò EraseHead.

I due ragazzi rimasti da soli scivolarono nella stanza dove riposava un Izuku Midoriya dal petto fasciato e con numerosi elettrodi che ne monitoravano l'attività cardiaca. Riposava tranquillo, il torace si muoveva ritmicamente.

Katsuki aveva gli occhi bassi e le spalle tese, Eijiro continuava a guardare il viso di Izuku con evidente colpevolezza. Se non si fosse messo in mezzo pensando di poter schermare il Quirk Toxic di quel tale Villain, detto Oblion, allora Izuku non si fosse trovato in quel letto.

Il Villain era stato ricercato per mesi dalla polizia, alla fine quando si era capito dove avrebbe colpito, FatGun, Sun Eater e Red Riot erano arrivati sul posto proprio in contemporanea a Deku, Shoto e DynaMight. Endeavor si sarebbe occupato di ben cinque tirapiedi di quel dannato Villain che sembrava la versione in rosso di Twice.

Si era mosso veloce quel maledetto, poi a un certo punto aveva sparato con la bocca un grumo di saliva verde melma e Red Riot si era messo dinanzi a Izuku con il suo Unbreakable attivo.

"Ti proteggerò io!" aveva esclamato.

Izuku però aveva sentito qualcosa dentro di sé, come un campanello d'allarme: aveva afferrato il torace di Red Riot con la Black Whip per scaraventarlo il più lontano possibile ma nel compiere quel gesto si era ritrovato con il petto scoperto ed era stato colpito.

Quand'era caduto a terra aveva provato ad alzarsi ma poi si era portato le mani al petto ed aveva perso i sensi. 

Katsuki si era immediatamente inginocchiato al suo capezzale, sollevandogli la testa nella piegatura del braccio: nel porgli una mano sul collo si era spaventato.

"Red Riot, dammi un antidoto, qualunque cosa!" era stato l'ordine supplicante. "Deku non sta respirando!".

E poco dopo anche Kacchan avrebbe iniettato nel braccio di Izuku un anti-coagulante...

"Scusa, Izuku..." sussurrò Eijiro.

Kacchan lo guardò con uno sguardo indefinito, mentre stringeva una mano di Deku. 

"A tutti capita di sentire il corpo muoversi da solo" mormorò con voce bassa. "Non darti la colpa".

"E come potrei non farlo? Dovrei esserci io al suo posto!" scattò il rosso crinito. Abbassò lo sguardo, sospirando e fu allora che notò che la presa di Katsuki voleva dire qualcosa di più. "Tu gli vuoi bene, vero?".

Il biondo corrucciò appena le sopracciglia, non capendo.

"O meglio, penso che tu gli voglia molto più che semplice bene, come tra amici. Me ne sono reso conto dal modo in cui lo hai tenuto dopo che è svenuto e come gli stai stringendo ora la mano" continuò il rosso, con un debole sorriso. 

"E anche se fosse?".

"Anche io provo qualcosa per Izuku!" ammise Eijiro, guardandolo quasi ferocemente negli occhi. 

Katsuki si ritrasse un po' ma poi ghignò. "Izuku è mio, ma... forse potrei cedertelo qualche volta".

Le guance del rosso crinito si colorarono di una tonalità paonazza, avendo perfettamente recepito il messaggio implicito. "Eh...! Ma che cazzo stai dicendo, Baku-bro?!".

"Izuku e io abbiamo sempre pensato di rendere più interessante il sesso e parla spesso di te, di come ti trova attraente e simpatico. In pratica potremo renderlo un threesome" sogghignò il biondo, concedendo un'amorevole carezza ai capelli del verdino.

Eijiro strinse le nocche fino a sbiancarsele ma non certo per rabbia; anzi, il suo viso evidenziava lo shock misto a un'incredibile trepidazione per aver ascoltato un'offerta da non poter rifiutare assolutamente.

Deglutì, portando una mano al petto dove il cuore batteva a mille. Inspirò ed espirò dal naso con una certa felicità. D'un tratto il peso sul suo petto era completamente svanito.

"Chissà cosa starà sognando..." mormorò tutto ad un tratto il biondo. 

Eijiro portò la sua attenzione su Izuku ma in quell'attimo notò che la mano stretta in quella più calda del biondo prese ad afflosciarsi. I battiti sullo schermo della piccola macchina iniziarono a suonare con una cadenza molto lenta e il poco calore di quel piccolo corpo prese gradualmente a svanire.

"Bakugo, sta succedendo qualcosa a Izuku!" esclamò il rosso crinito, correndo a chiamare qualcuno.

Rimasto da solo, il biondo cercò in tutti i modi di evitare che la paura più grande si manifestasse. Afferrò il viso di Deku con entrambe le mani e premette la fronte su quella meno calda, chiudendo gli occhi. Non sapeva cosa fare, aveva disperatamente paura!

Non seppe mai come fu possibile ma in quel flebile contatto avvertì come un'immagine nefasta attraversargli la mente. Probabilmente fu come telepatia ma il volto sogghignante di All for One gli infestò improvvisamente il cervello.

Forse Izuku stava sognando qualcosa di terribile? 

"Deku, ignora le sue parole! Conosci la verità!" esclamò tutto ad un fiato.

I battiti diventarono ancora più lenti. Kacchan guardò di riflesso la porta sperando di vedere Eijiro con Recovery Girl. Pensò allora di stringere la mano di Izuku per infondergli un po' di forza e di speranza. Di illuminargli la retta via. 

"Deku, dammi la mano!" pronunciò con forza. La strinse ancor di più. 

Il monitor emise un lungo suono, uno terrificante che distrusse le speranze del biondo come se si fosse trattato di un muro di cristallo.

"DEKU!" urlò a pieni polmoni...

 

"Siediti qui, non devi affatto fare sforzi!".

"Che gelato vuoi?".

"Stupido! Ha bisogno di proteine e di fibre per l'energia!".

"Andiamo! Siamo a un luna park per divertirci, uno sgarro ci vuole!".

Izuku sospirò con un sorriso al battibeccare dei suoi due fidanzati, mentre sedeva su una panchina con una bottiglia d'acqua in mano e sullo sfondo una bellissima ruota panoramica. 

L'aria si era fatta più mite; dopo il ritorno dalla sua morte erano passati circa due mesi e gradualmente aveva capito che la sua vita non era inutile e che si fosse arreso avrebbe lasciato dietro di sè un’infinita scia di disperazione.

Quando aveva ripreso conoscenza si era ritrovato Eijiro e Katsuki addormentati ai lati del suo letto, con entrambe le loro mani strette nelle sue e aveva capito: aveva trovato la forza di combattere. 

Dopo quel terribile sogno vissuto, era andato a chiedere scusa ai suoi compagni e ad Ochako che non aveva certamente compreso inizialmente ma poi lo aveva abbracciato, dicendogli che erano tutti semplicemente felici di riaverlo tra di loro.

E Izuku aveva pianto con estrema gioia, segretamente sperando che quel suo sè cinico e freddo non avrebbe mai preso il sopravvento.

"Deku, stai bene?".

Izuku sobbalzò un pochino, sbattendo le palpebre per guardare i volti preoccupati dei due ragazzi. Notò solo alla fine che aveva portato la mano sul cuore e aveva le lacrime lungo il viso.

"Pensavo a quanto sono fortunato..." ammise, asciugandosele. "Ho pensato veramente di arrendermi ma poi ho capito che non sarebbe stato giusto".

Eijiro gli si sedette accanto e lo baciò sulla guancia, Kacchan gli avvolse un braccio sulle piccole spalle e lo tirò verso di sé, con il mento sui suoi capelli smeraldo. 

"Sono felice, dico davvero..." sussurrò ancora Deku.

Il rosso ebbe un'idea, puntando la ruota panoramica. Era certo che vedere dall'alto la città sotto a un cielo che gradualmente passava dall'arancio al blu, cosparso di stelle, avrebbe dato ancor più gioia e speranza a un Hero che aveva ritrovato se stesso.

Deku avrebbe visto le migliaia di luci della città e si sarebbe reso conto che se avesse gettato la sua vita ogni singola luce di speranza si sarebbe spenta. 

E quando tutti e tre si ritrovano sul punto più alto, quasi a poter toccare il cielo, lo videro: un sorriso genuino, felice, senza più demoni. E per Eijiro e Katsuki quello fu il più bel regalo in assoluto. 

Deku era per loro, con loro, per sempre.

Niente lo avrebbe potuto cambiare, nè un sogno, nè un pensiero. Sarebbero stati sempre al fianco di Izuku, non lo avrebbero lasciato per nulla al mondo. 

Del resto, quel ricciolino aveva osato prendere i loro cuori in quelle sue minute mani... e sì, andava bene così. Dopotutto anche se Hero tirocinanti erano ancora dei ragazzi.

E come tali si godevano la gioventù, la loro vita e l'amore più sincero.

"Quando torniamo alla U.A. quale stanza?" chiese improvvisamente Katsuki.

"La mia: è la più insonorizzata!" sogghignò Ejiro e con l'altro fissò Izuku che resosi conto del messaggio implicito arrossì furiosamente.

"Chi sta sotto?" continuò Kacchan, la voce roca di passione.

"Izuku? Tu che ne pensi?" fece le fusa il rosso crinito, alzandogli il mento.

Izuku sorrise ma con un guizzo di malizia; oh, erano davvero certi che si sarebbe fatto sottomettere con una certa facilità? Fece sbucare la sua Black Whip e osò sfiorare le protuberanze spiccanti sotto ai jeans aderenti di quei due Hero, rapendo i loro fiati.

"Ai tuoi ordini!" esclamò improvvisamente Red Riot, tentando di camuffare l'erezione vistosa. "Baku-bro, non penso che dovremo scherzare con Izuku-kun!".

"Dopotutto mi piace di più quando non si arrende!" rise il biondo.

Izuku questa volta sorrise dolcemente, abbracciandoli. In mezzo a quegli arti forti ripensò al suo sogno; si erano materializzate le sue paure, i suoi dubbi più segreti ma era stato salvato. L'One for All poteva anche essere un Quirk maledetto come diceva Kacchan ma era grato di esserne diventato il Nono Possessore.

Finchè avrebbe avuto vita, avrebbe dato speranza a chiunque. 

Sì, sarebbe arrivato ad ogni richiesta di aiuto. 

E la luce della speranza anche nel suo cuore non si sarebbe mai spenta.

 

The End



 
  
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