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Autore: pokas    31/12/2021    0 recensioni
Sara, come tutti ha subito la pressione di una chiusura forzata, si è costruita una vita, delle sicurezze, delle maschere…
Dopo due anni di caos e paure, le conseguenze si riversano anche nelle cose più semplici, tra cui i classici buoni propositi di inizio anno.
Dopo tutto ciò che ci ha tolto il covid… Ci resta solo il domani, che in questo caso è il 2022.
Auguri a tutti!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai più! Non farò mai più la lista dei buoni propositi! Perché? Perché una volta l'ho fatta e il mondo si è trasformato in una puntata di The Walking Dead.

Forse me lo sarei dovuto aspettare nel 2020 che sarebbe stato tutto un macello, ma che si prolungasse fino a sto punto… In pratica ho rielaborato la mia lista per riuscire a fare qualcosa di buono senza sentirmi in colpa.

Primo punto: Ginnastica… Ah ah ah ah ah, divertente. Mi hanno regalato a natale 2019 un abbonamento alla palestra di lusso che ho sotto casa… Non credo di dover aggiungere altro per rappresentare la mia frustrazione. Ma ammetto che ho trovato il modo di aggirare il problema (senza recuperare i soldi ahimè), mi sono lanciata ad allenarmi con la switch. Io sono pigra, pigra assai, ma Ring mi ha aiutata a tenermi in forma quindi potrei segnare come fatto questo primo punto? Si dai, in fin dei conti sono riuscita a mettere su peso, quindi ottimo.

Sorpresi? InGrAsSaRe InVeCe ChE dImAgRiRe? Sì.
Punto due: Mettere su peso, in modo sano possibilmente… Bhe la ginnastica l'ho fatta… Ma le verdure le ho evitate come la peste (o il covid? Battutona), insieme a gran parte della carne, tutti i tipi i animali marini e insaccati. 
Ora capite come è difficile questo punto? Come fai ad ingrassare senza mangiare? Ecco dove entra in gioco il punto tre: Provare cose nuove e il punto quattro: Imparare a cucinare qualcosa di nuovo.

Togliendo il pane, di cui mi sono cibata come un animale in gabbia (e in un certo senso lo ero), ho imparato a cucinare alcuni sughi con la carne, dopo ore di lavoro avrei menato chiunque non mangiasse ciò che ho preparato, i miei fratelli e me compresa.
Tra allenamento e buon cibo sono riuscita a mettere su qualche chilo… Guadagnando le smaniature, cosa a me sconosciuta prima di quel mometo… Yeee.

Punto cinque: prendermi cura del mio corpo. Non l'ho mai fatto con troppa costanza, in fin dei conti con bassa autostima hai anche poca voglia di migliorarti, ma non dovermi confrontare con il mondo esterno mi ha aiutata (suona triste he?) spingendomi a fare una cosa incredibile…. TRUCCARMI

Basta, basta applausi ed urla euforiche, non c'è bisogno, tanto non posso sentirvi. 
Togliendo questa lieve accortenza ad uscire di casa con un filo di trucco per non sembrare un cadavere con la varicella, mi sono dovuta occupare delle mie nuove amiche sulle gambe, dei miei capelli che non so perché cercano di essere una fabbrica di olio naturale, delle mie unghie che non riescono a crescere senza essere mangiate e del mio bel faccino che è un centro di accoglienza per i punti neri.

Ora non immaginatemi come un mostro schifoso, sono solo piccoli dettagli che da un bel 8 mi fanno arrivare ad un 24 (su una scala da 1 a 10, sì la mia autostima ha fatto un party per essere finalmente nata nel mio subconscio). 

Ora che sono riuscita, in gran parte di queste cose, affronto i problemi di spezzarmi unghie tre per quattro e mi scordo che il rossetto sotto alla mascherina non serve a nulla. In più ho scoperto che Youtube è un posto che mi piace, quindi… Punto numero sei: Dedicarmi alle mie passioni in cerca di un talento.

Io sono la classica persona che sa fare tutto… Ma male. So mettere insieme delle parole, ma non abbastanza da ottenere un premio Strega, so disegnare delle linee senza che abbiano un senso però, so intonare delle note, ma solo in doccia. In pratica so fare le cose… Ma non in modo eccelente. Questo è alla base della mia autostima che si è scavata una fossa per poi pensare che nemmeno scavare mi riesce bene. 

Dicevo, Youtube mi piace, perché ho trovato il modo di sfruttare il mio tempo davanti allo schermo del PC, per fare qualcosa che può aiutare gli altri in un periodo duro come quello che tutti abbiamo passato… Risultato: ho riempito il mio canale con video della mia opinione sui più disparati argomenti sociali, ottenendo dei nuovi haters nella mia già lunga lista di persone con cui litigo. 

Basta. Sara decise che si era stancata di quella voce irritante senza un volto che stava riproducendo dal suo computer. Cercava ispirazioni per la lista dei buoni propositi che aveva intenzione di scrivere, lista che ovviamente non avrebbe mai rispettato, come da tradizione. 

Odiava quel video, lo aveva girato tempo prima mentendo spudoratamente e in quel momento le sembrò di non aver combinato nulla con quel tempo a disposizione che il covid le aveva "donato".
Pensando a tutte le cretinate che aveva detto le sfuggi una risata. La palestra l'aveva intravista dal balcone e si era poi chiusa in casa. 

Neanche aveva avuto la forza di entrare nel negozio per comprare Ring. 
Il ragazzo che le piaceva era costantemente di turno quando le sue gambe decidevano di camminare abbastanza a lungo da raggiungere quel vicolo così stretto che le macchine camminavano più lente delle persone, persino più di lei.

Per non parlare del cibo, aveva provato a fare una sola volta il pane, rischiando di dare fuoco a tutta la casa e i sughi li ha lasciati cucinare agli esperti dei suoi due fratelli maggiori. Sapeva di essersi meritata quelle smaniature dopo aver mangiato senza sosta per silenziare il senso di solitudine, e disperatamente cercò di farle scomparire con creme e cremine, senza risultato.

Sara sapeva di non essere felice come si era rappresentata in quel video, era malinconica all'idea di non aver incontrato i suoi amici, di non aver trovato un lavoro che la rendesse orgogliosa.
Le restava la sua stanza vuota e il silenzio, quindi cercò di sembrare perfetta su internet, senza doverlo essere davvero, patetica he? Lo pensava anche lei.

Dopo tempo chiusa in casa, le cose cambiarono, il mondo si riaprì alle passeggiate, agli aperitivi, alle comitive di studenti. Tutto tornò normale, tranne lei. 

Non era capace di fare la spesa senza avere un attacco di ansia nel restare bloccata nella fila per pagare, le persone iniziarono a sembrarle nemici, tutti ipotetici portatori della morte.
Aveva litigato più volte con chi non si metteva la mascherina nei mezzi, aveva sviluppato un odio per certe persone. 
Le sue amicizie le sembrarono aver preso il largo senza di lei, non la invitavano più ad uscire, nemmeno per mangiare una pizza a casa. 

Restava solo lei, lei e il mondo fuori contro il quale combattere. 

Prima dose, seconda, terza. 
Erano le poche occasioni che si concedeva per uscire, per respirare l'aria che in ogni caso lei sentiva avvelenata. 

Rimase in quel hub ad aspettare i soliti 20 minuti, a studiare i volti della gente, i comportamenti, le reazioni che iniziavano a sentire sul proprio fisico. 
Le sue ansie rischiavano sempre di far nascere in lei malesseri inesistenti, suggestioni. 

Fece un respiro profondo, poi riaprì gli occhi e lo vide.
Il ragazzo che lavorava al negozio di elettronica era seduto accanto a lei, a due metri precisi in realtà, le sorrise con lo sguardo, ma lei sapeva che espressione aveva anche oltre la mascherina. 

Arrossì, molto, tanto da sentire caldo nonostante fosse fine dicembre.
Cercò di nascondersi dietro allo schermo del cellulare e la prima schermata che vide la travolse. La sua lista di buoni propositi era ancora vuota, le rimaneva solo quella dell'anno precedente.

Era coincisa, ma complessa.
La rilesse al volo: 
+ Dimostrare il mio affetto per le persone che amo
+ Dimostrare il mio affetto per me stessa
+ Dare la possibilità a me stessa di vivere il momento, piuttosto che progettarlo
+ Essere coraggiosa
+ Tenere le porte aperte per chi avrà piacere di entrare nella mia vita

Le sembrò di paingere, anzi, lo fece. 
Tra le mille cose che aveva fatto nella sua solitudine, paingere era l'unica che non le veniva naturale. Forse perché non aveva più lacrime da versare, o forse perchè non c'era nessuno a darle un fazzoletto.

I suoi singhiozzi risuonarono intorno a lei, incontrollabili.
-Hey, spero non sia per il vaccino… Ti fa così male il braccio?- le chiese il ragazzo che le sedeva sulla sinistra, lo stesso ragazzo che sperava tanto non la notasse in quel momento.

Sarà si asciugò gli occhi in fretta e tentò di sorridere 
-Tutto bene- rispose cacciando un fazzoletto
-Io… Ti conosco- le disse lui sorpreso
-No, mi avrai confusa con un'altra persona…- cercò lei di svicolare
-No no, so chi sei, sei la ragazza che girava attorno al negozio senza comprare nulla-
-Io…- era imbarazzata
-Hai trovato poi ciò che cercavi?- chiese lui senza farla parlare
-Non importa… Senti sono passati i miei venti minuti, devo andare- disse lei alzandosi. 

Pazza. Pensò di essere impazzita a scappare dopo essere finalemnte riuscita a parlargli. Guardò il suo cellulare, la lista le saltò all'occhio nuovamente, forse perchè era scritta in rosso sgargiante su uno sfondo scuro.

-Tenere le porte aperte…- pensò -Vivere le esperienze… Essere coraggiosa- continuò rimanendo immobile vicino all'uscita dell'hub. 

Fece un sospiro, si girò di scatto e aprì bocca.
-Filippo… Hai… Hai da fare più tardi?-
   
 
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