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Autore: Piper_Keiko    02/01/2022    2 recensioni
Dalla oneshot: Aveva assistito a quella scena sin dal principio, poteva dire di aver silenziosamente osservato i loro primi sguardi, di aver sentito quei lamenti sussurrati, di aver sopportato confusioni e ripensamenti. Forse era proprio per quello, che adesso lo trovava curioso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Sfidandomi'
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Curioso.
Sirius Black non usava spesso quella parola, ma doveva ammettere che trovava davvero curioso quello che stava accadendo di fronte ai suoi occhi, il modo in cui le cose cambiavano, la velocità con il quale un sentimento potesse trasformarsi. Aveva assistito a quella scena sin dal principio, poteva dire di aver silenziosamente osservato i loro primi sguardi, di aver sentito quei lamenti sussurrati, di aver sopportato confusioni e ripensamenti. Forse era proprio per quello, che adesso lo trovava curioso.
 

«James»
La sua voce uscì chiara e forte, pur essendo un sussurro, eppure il ragazzo non sembrava sentirlo.
I suoi occhi avevano trovato qualcosa di più interessante di lui, qualcosa che lo avevano rapito, qualcosa che aveva dei grandi occhi lucenti e un sorriso così pieno che, per un istante, confuse anche lui. Un colpo di fulmine? No, non per Sirius almeno, per lui quella era ammirazione.
Ma per l'amico era diverso.

 

Aveva visto quella scintilla. Negli occhi persi del suo migliore amico, aveva visto la confusione, quella domanda folle e fastidiosa, quel “cosa significa, tutto questo?” era spuntato violento con un solo sguardo. Un sospiro violò lento le sue labbra, socchiuse, rompendo quella linea sottile che avevano formato; i suoi occhi corsero per la Sala Comune e, piano, alzò un angolo della bocca, in un sorriso tanto spontaneo, quanto forzato, quando la sua attenzione venne catturata da una particolare figura: James Potter sedeva in modo scomposto su quella poltrona rosso fuoco, lo sguardo nascosto da quei buffi occhiali puntato ad osservare lo scoppiettio in quel camino, le scintille che prendevano vita, il ceppo che si consumava; le sue dita si stringevano secondo dopo secondo attorno a quelle ginocchia tirate su, quasi contro il suo petto.
Sirius lo conosceva da anni, ormai. Anni passati ad osservarlo, ad ascoltarlo, anni di conoscenza e, grazie a tutto ciò, poteva chiaramente notare che qualcosa non andava, eppure non parlò. Ancora una volta, come solo in quel momento gli accadeva, nella sua mente balenò quel pensiero, quella parola. Curioso. Era curioso, quel suo comportamento.
 

Il naso della ragazza si storse, i suoi occhi puntati di fronte a lei, le dita sottili strette nella sua bacchetta.
«Che significa?» una domanda, la sua voce era cristallina, chiara come un fulmine.
James sussultò, quasi come se non si aspettasse affatto quella domanda.
Curioso come un ragazzo tanto spavaldo, potesse risultare instabile e tremolante come un budino, sotto lo sguardo paziente ma sospetto di Lily.

«Che significa, cosa?» fece lui, la voce venne schiarita, un colpo secco, e, successivamente, sistemò gli occhiali rovinati sul suo naso. «È solo un fiore» disse ancora, alzando lo sguardo da quei petali bianchi, puntandolo così negli occhi della ragazza.

 

Sirius avrebbe giurato di non aver mai visto un caso più disperato di James Potter quando conobbe Lily Evans, eppure era una bugia. Qualcuno più disperato di James esisteva, solo che era più bravo di lui a mascherare ciò che provava. E quando il quadro si spostò, facendo entrare quella ragazza così vivace, seppure così ligia, così calma, rispetto a loro, Sirius faticò a tenere su quella maschera, schiacciata sul suo viso.

 

«Credo mi piaccia» un sibilo, tre parole, un silenzio che nacque nel buio della loro stanza.
Una risata, quasi un ululato, ruppe quel muro che si stava alzando e, prima che James potesse anche solo accorgersene, il suo migliore amico era saltato sul suo letto.
Battute, prese in giro, persino qualche schiaffo, volarono quella notte.
Cinquanta, furono i punti tolti a causa di tutto quello, ma a nessuno dei sue importava.
James aveva tirato un sospiro di sollievo, non avrebbe perso la sua spalla, avrebbe potuto dire addio a quella folle e insensata paura che, da qualche giorno, abbracciava il suo stomaco.
Sirius aveva sospirato e, mai come in quel momento, decise che quella maschera sarebbe stata schiacciata così tanto violentemente contro al suo volto, che la pelle e il cuoio di quella finzione si sarebbero dovuti fondere, rendendo impossibile anche solo il pensiero di poterli separare.

 

Come aveva già detto, non aveva mai visto qualcuno più disperato di così. Quella volta, però, Sirius non si riferiva al suo migliore amico, né a quella ragazza che, a passi felpati, si era avvicinata a lui, per poi accovacciarsi di fronte a quel ragazzo. Sirius osservava dietro di loro, ormai stretti in un abbraccio silenzioso, ma colmo di tante piccole parole che, per loro, era anche inutile dire. No, Sirius non guardava la coppia adesso seduta su quella singola poltrona rossa. Sirius guardava la vetrata dietro di loro, il suo sguardo aveva colpito il suo volto, il suo riflesso lo guardava con sdegno, un sopracciglio alzato, le labbra socchiuse, il capo che si scuoteva lentamente.

Non aveva mai visto qualcuno più disperato di così. E, allo stesso tempo, Sirius trovava tutto dannatamente, fastidiosamente curioso. Aveva vissuto passo per passo l'amore dei suoi migliori amici, aveva visto nascere quella scintilla negli occhi di James, aveva visto il cuore di Lily sciogliersi negli anni. Come aveva potuto non accorgersi di ciò che nascondeva la propria maschera? Innamorarsi del proprio migliore amico.
Curioso, davvero curioso.

«Coglione» sussurrò a se stesso, per poi girarsi e uscire da quella stanza, troppo stretta, gli mancava il fiato. Non sapeva neanche come, né quanto fosse successo, ma Sirius doveva ammetterlo, era...
«Curioso»



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Ciao a tutti, io non sono mai stata brava con le parole, assurdo dato la mia passione per la scrittura, quindi sarò breve: questa storia è stata scritta in modo totalmente casuale, scegliendo i personaggi con un sorteggio. E lo so, non è un granché, non è spettacolare, ma spero che vi possa piacere.
Un saluto,
Piper_Keiko
   
 
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